Episodes
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Venerdì 22 marzo un gruppo di uomini armati è entrato nel Crocus City Hall, un teatro nella periferia di Mosca, e ha fatto una strage. L’attentato è uno dei più gravi degli ultimi decenni in Russia, ed è un fallimento enorme per l’apparato di sicurezza di Vladimir Putin. Ma è anche un segnale del fatto che lo Stato Islamico è tornato attivo, e pronto ad attaccare, non soltanto la Russia. A Globo ne parliamo con Daniele Raineri, inviato di Repubblica che segue da anni il terrorismo islamico, e conosce come pochi altri lo Stato Islamico e i suoi obiettivi.
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I consigli di Daniele Raineri
– “Gerusalemme, Gerusalemme!” Di Dominique Lapierre e Larry Collins
– “La giornata di un opričnik”
– Il film “Nessuna verità” di Ridley Scott
Gli articoli di Daniele Raineri su Repubblica
– L’attacco dell’Isis-k nato nei campi afghani
– L’avamposto afghano dei tagiki che alimenta la spirale del terrore
– Ecco chi è il leader dell’Isis-K
L’attacco di Mosca sul Post
– L’ISIS non fa distinzione tra Russia e Occidente
– Chi sono i quattro uomini accusati dell’attentato terroristico a Mosca
– La Russia sta cercando di incolpare l’Ucraina dell’attacco a Mosca?
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Tra gli ultimi giorni di febbraio e i primi di marzo le bande criminali di Haiti si sono alleate tutte assieme e si sono rivoltate contro il governo del paese: in pochi giorni hanno assaltato le carceri, le stazioni di polizia, l’aeroporto della capitale, le principali infrastrutture, e lo stato è collassato. Questa è soltanto l’ultima, gravissima crisi di Haiti, che a Globo raccontiamo con Fabrizio Barbon Di Marco, che lavora per una organizzazione governativa che opera sul campo.
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I consigli di Fabrizio Barbon Di Marco
– “Haiti: The Aftershocks of History” di Laurent Dubois
– “Il Vodu haitiano” di Alfred Métraux
– La discografia del rapper Sweet Micky, cioè l’ex presidente haitiano Michel Martelly
Haiti sul Post
– Ad Haiti l’alleanza tra le bande criminali ha cambiato tutto Ad Haiti l’alleanza tra le bande criminali ha cambiato tutto
– Jimmy Chérizier detto “Barbecue”, il leader delle bande criminali di Haiti
– Le bande criminali ad Haiti sono fortissime
– Haiti un anno dopo l’uccisione del suo presidente
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Episodes manquant?
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Dopo oltre cinque mesi di guerra, dopo più di 30 mila palestinesi uccisi, in gran parte civili, dopo che la Striscia di Gaza è stata ridotta in macerie, per capire come andrà la guerra è sempre più necessario capire, se è possibile, cosa stanno pensando il governo e la popolazione di Israele, cosa si sta muovendo dentro alla società israeliana, e perché. A Globo ne parliamo con Anna Momigliano, giornalista esperta di Israele e Medio Oriente che ha lavorato tra gli altri per il New York Times per il quotidiano israeliano Haaretz e per Rivista Studio.
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I consigli di Anna Momigliano
– “Con la lingua dell’altro” di Mahmud Darwish
– “Vieni tu giorno nella notte” di Cinzia Leone
– Il film “Libere, disobbedienti, innamorate”, su Prime Video (disponibile anche in lingua originale su Mubi)
Israele e la guerra sul Post
– Sulla guerra a Gaza c’è sempre più distanza tra Israele e resto del mondo
– Cos’è oggi Rafah
– Cosa si mangia a Gaza se non c’è niente da mangiare
– La situazione degli aiuti a Gaza è quasi al collasso
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In Germania l’estrema destra non è così forte da 80 anni, con il partito Alternativa per la Germania (AfD) che ha circa il 20 per cento dei voti. A Globo raccontiamo cosa sta succedendo con l’estremismo in Germania, la reazione della società civile, e perché c'è da preoccuparsi. Con Lorenzo Monfregola, giornalista che vive in Germania e studia l’estrema destra, autore del romanzo “Gli annegati”.
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I consigli di Lorenzo Monfregola
– “La rabbia” di Julia Ebner
– “Die autoritäre Revolte” di Volker Weiß
– Il reportage “Poveri, bianchi, tedeschi”
– La serie tv “Dogs of Berlin”
L’estrema destra tedesca sul Post
– L’estrema destra sta tornando popolare in Germania
– In Germania l’estrema destra ha un piano per l’espulsione di massa delle persone immigrate
– Le grandi manifestazioni contro AfD in Germania
– Il leader dell’AfD nella regione della Turingia, in Germania, sarà processato per aver usato uno slogan nazista durante un comizio
– Il piano del governo tedesco contro la diffusione dell’estremismo di destra
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All’inizio della guerra Vladimir Putin aveva fatto una grande scommessa, e cioè che il tempo sarebbe stato dalla sua parte. Sono passati due anni, e se non facciamo qualcosa, e alla svelta, Putin questa scommessa rischia di vincerla. Con Davide Maria De Luca, giornalista da Kiev che collabora con Domani e con il Post.
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I consigli di Davide Maria De Luca
– "Le porte d’Europa" di Serhii Plokhy
– Il film "Klondike"
– Il gruppo di reggae ucraino 5'Nizza
L'Ucraina sul Post
– Dopo due anni di guerra, l’Ucraina è scoraggiata
– Quanti soldati russi sono morti nella guerra in Ucraina?
– L’esercito ucraino si è ritirato da Avdiivka
– Cantanti e artisti hanno avuto un ruolo nella guerra in Ucraina
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Il 16 febbraio Vladimir Putin ha ucciso Alexei Navalny, e con lui la Russia ha perso il suo migliore politico e la sua migliore speranza. Con la giornalista Anna Zafesova a Globo parliamo di chi è stato Alexei Navalny, del perché Putin ne aveva paura, e di cosa sarà la Russia, senza di lui.
Navalny contro Putin, di Anna Zafesova
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I consigli di Anna Zafesova
– Il canale YouTube di Alexei Navalny
– L'inchiesta di Navalny sul palazzo di Putin
– Il documentario "Navalny"
– "Figli di Putin" di Ian Garner (in uscita)
– "La Russia moralizzatrice" di Marta Allevato
Alexei Navalny sul Post
– Alexei Navalny, il dissidente
– Come viene raccontata la morte di Navalny in Russia
– Cos’è rimasto dell’opposizione in Russia, dopo Navalny
– Quando Navalny fu avvelenato in Siberia
– Yulia Navalnaya vuole cambiare
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Questa settimana facciamo un viaggio in India, il più importante paese di cui sappiamo troppo poco. La cerchiamo di raccontare tramite il suo più influente politico: il primo ministro Narendra Modi, uno dei leader più temuti e controversi del mondo. Con Marina Forti, giornalista e scrittrice esperta di India.
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I consigli di Marina Forti
– Se andate in India fate un lungo viaggio in treno
– "La tigre bianca" di Aravind Adiga
– "Le brave ragazze" di Sonia Faleiro
L'India sul Post
– Come in India il dio Rama è diventato simbolo del nazionalismo indù
– È stato un buon anno per l’economia dell’India
– La storia della divisione di India e Pakistan
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Vent’anni fa, il 4 febbraio del 2004, uno studente di vent’anni dell’università di Harvard, Mark Zuckerberg, creava Facebook. Da allora Facebook e gli altri social network hanno cambiato il mondo, e la politica. Con Carola Frediani, cofondatrice di Guerre di Rete.
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I consigli di Carola Frediani
– "L'intelligenza artificiale" di Melanie Mitchell
– "Blood in the Machine" di Brian Merchant
- Il podcast "Tech Won't Save Us"
Facebook e i social sul Post
– 20 anni di Facebook, e sentirli tutti
– Facebook ha ammesso di avere sbagliato in Myanmar
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La vittoria di Donald Tusk alle elezioni in Polonia dello scorso ottobre è la notizia più importante che abbiamo trascurato in questi mesi. E quello che è successo dopo è stato decisamente sorprendente. Con Andrea Pipino, responsabile della sezione Europa di Internazionale.
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I consigli di Andrea Pipino
– "La terra inumana" di Józef Czapski
– Il film "Katyn", di Andrzej Wajda
– Il disco "Astigmatic" di Krzysztof Komeda
La Polonia sul Post
– La Polonia vuole introdurre una maggiore libertà di aborto
– Andrzej Duda vs Donald Tusk
– «Il parlamento più seguito al mondo»
– Lo scontro in Polonia sul controllo dei media pubblici
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Quando il 7 ottobre dell’anno scorso è scoppiata la guerra a Gaza, e quando nelle settimane successive la guerra ha cominciato a espandersi in tutto il Medio Oriente, gli Houthi in Yemen erano un po’ dei comprimari. C’erano vari paesi ben più importanti e minacciosi, come l’Iran, Hezbollah in Libano, e così via. E invece gli Houthi nelle ultime settimane da comprimari sono diventati protagonisti. Come hanno fatto?
I consigli di Luca Nevola
– “La guerra privata del tenente Guillet” di Vittorio Dan Segre
– Il documentario Rai “La leggenda del comandante Diavolo”
– Il film “Il fiore delle Mille e una notte” di Pier Paolo Pasolini
– La canzone “Al-Hubb wa al-Bunn” (“L'amore e il caffè”) del cantante yemenita Ali al Ansi
Gli Houthi sul Post
– La parola “ribelli” ormai sta stretta agli Houthi
– La guerra che i ribelli Houthi stanno combattendo da dieci anni
– La guerra a Gaza è una grande opportunità per gli Houthi
– Quello nel mar Rosso sta diventando un problema grosso
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Se un alieno scendesse sulla Terra e leggesse i giornali e guardasse i telegiornali e i siti di news delle ultime due settimane, una cosa che potrebbe chiedersi è: ma perché tutti hanno dedicato così tanta attenzione alle elezioni a Taiwan? Con Lorenzo Lamperti, direttore editoriale del sito China Files.
I consigli di Lorenzo Lamperti
– La serie tv "Wave Makers", su Netflix
– Il film "Città dolente" di Hou Hsiao-hsien
– "Membrana" di Chi Ta-wei
Taiwan sul Post
– Che rapporto hanno Taiwan e la Cina
– L’eclettico populista Ko Wen-je ha idee ambigue sulla politica taiwanese, e molto potere
– Perché gli Stati Uniti tengono tanto a Taiwan
– Cosa fare con i dittatori morti
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Le elezioni negli Stati Uniti si terranno il 5 di novembre, ma le cose sono già entrate nel vivo: questo mese, il 15 di gennaio, cominciano le primarie del Partito Repubblicano in Iowa, e da lì in avanti la strada verso il voto è in discesa. A Globo ne parliamo con Francesco Costa, vicedirettore del Post e uno dei giornalisti più esperti di Stati Uniti. Questa è la puntata in cui cercheremo di rispondere a tutte le domande e le curiosità che potrebbero venirvi in mente sulla campagna elettorale americana, per prepararci bene a un lungo anno elettorale.
Iscriviti gratuitamente a Da Costa a Costa, la newsletter di Francesco Costa per capire gli Stati Uniti e la scelta del nuovo presidente.
Il canale YouTube di Da Costa a Costa
I consigli di Francesco Costa
– "Come si fa il presidente" di Theodore H. White
– La serie tv "The West Wing"
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In questa puntata di Globo vogliamo fare il punto su cosa sta succedendo con la guerra in Ucraina. Per farlo, non partiremo da cosa sta succedendo al fronte, dalle manovre militari o dalla situazione diplomatica. Parleremo invece di cosa sta succedendo a ucraine e ucraini, alle persone comuni che vivono in un paese in guerra ormai da quasi due anni. Ne parliamo con Kateryna Zarembo, analista politica ucraina che vive a Kiev e ricercatrice del centro studi New Europe Center.
L'ultimo libro di Kateryna Zarembo, "Il Donbas è Ucraina"
I consigli di Kateryna Zarembo:
Il film "20 Days in Mariupol"
Il libro "Storia dell'Ucraina" di Yaroslav Hrytsak
La raccolta "Dimensione Kyiv" di vari autori
La guerra in Ucraina sul Post:
Nel frattempo, la controffensiva ucraina
Cosa succede se l’Ucraina rimane senza soldi
Dai territori ucraini occupati si scappa ancora
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Questa è la puntata di fine anno di Globo, in cui raccontiamo come sono andate a finire alcune delle storie di Globo del 2023.
Per farlo, siamo tornati a sentire alcuni degli ospiti che sono stati a Globo quest’anno. In questa puntata speciale ci sono: Giorgio Comai sul Nagorno Karabakh, Giovanni Carbone sulla Nigeria, Nathalie Tocci sull’Ucraina, Francesca Ghiretti sulla Cina, Alissa Pavia sulla Tunisia, Thomas Gualtieri sulla Spagna, Francesco Radicioni sulla Thailandia, Viviana Mazza sugli Stati Uniti e Anna Zafesova sulla Russia.
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L’Italia ha uno strano rapporto con il mare: è un paese di mare, ha coste lunghissime, e geograficamente è una grossa passerella sul Mediterraneo. Ma la storia, la cultura, la politica estera non sono quelle di un paese per cui il mare è così importante. Ne parliamo con Francesco Maselli, autore di “L’Italia ha paura del mare” pubblicato da NR Edizioni.
I consigli di Francesco Maselli
– “Memorie del Mediterraneo” di Fernand Braudel
- “La linea d’ombra” di Joseph Conrad
- Il film "Master & Commander"
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Nelle ultime settimane si è tenuta a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, la COP28, la ventottesima conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite. Le COP sono tra le conferenze internazionali più importanti in assoluto: hanno l’obiettivo di trovare modi per contrastare le conseguenze devastanti del cambiamento climatico e in cui si decide niente meno che il futuro della civiltà umana. Con Ferdinando Cotugno, giornalista di Domani che ha seguito la COP28 da Dubai, cerchiamo di capire se è davvero così.
I consigli di Ferdinando Cotugno
– “L’altro mondo” di Fabio Deotto
– “I bugiardi del clima” di Stella Levantesi
– “La grande cecità” di Amitav Ghosh
La COP28 sul Post
– Alla COP28 tutto gira attorno a queste parole
– Alla COP28 non ci sono mai stati così tanti lobbisti dell’industria petrolifera
– Le conferenze dell’ONU sul clima andrebbero fatte diversamente?
– Cosa si fa esattamente alle conferenze sul clima
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Il Sudan, uno dei paesi più grandi dell’Africa, è vicino al collasso: quella che ad aprile del 2023 era cominciata come una disputa armata tra due generali si è trasformata in una guerra civile che ha investito tutto il paese e distrutto la capitale, Khartoum. I morti sono decine di migliaia e milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case. Soprattutto, si è tornati a parlare di massacri etnici nel Darfur, la regione più occidentale del paese: ci sono centinaia di morti civili e si parla di esecuzioni di massa e di fosse comuni. Di questa guerra che ci eravamo persi di vista parliamo con Irene Panozzo, analista che per tanti anni ha lavorato nella regione nelle missioni diplomatiche dell’Unione Europea.
I consigli di Irene Panozzo
– Il podcast “The Horn”, in inglese
– Il podcast “Afrique 360°“, in francese
– L’account X (Twitter) dell’analista e attivista Kholood Khair
– Il libro “Sudan’s Unfinished Democracy”
– L’articolo “Sudan: i contorni del nuovo conflitto”, sul sito di ISPI
Il Sudan sul Post
– La puntata di Globo con Sara De Simone
– Che cos’è il Sudan
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In questa puntata di Globo parliamo di spie. Non solo: parliamo di spie russe. E lo facciamo perché da poco è uscito un libro intitolato “La stagione delle spie”, scritto dal giornalista Antonio Talia, che parla di come, negli ultimi anni, l’Italia sia diventata un campo d’azione privilegiato per le manovre dell’intelligence russa.
Le spie sul Post
– Breve guida ai servizi segreti italiani
– L’ufficiale Walter Biot è stato condannato a trent’anni di carcere
– Si discute ancora della fuga di Artem Uss
I consigli di Antonio Talia
– “Misure attive” di Thomas Red
– La serie “Slow Horses” su Apple TV+
– La serie “Le Bureau des Legendes” su Prime Video
– “Les Moujiks” di Romain Mielcarek
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Javier Milei, candidato estremista, di destra radicale e personaggio pubblico estremamente colorito e violento, ha vinto le elezioni in Argentina e diventerà il presidente di uno dei paesi più importanti dell’America Latina, e del mondo. La sua vittoria è ritenuta molto preoccupante, ed è stata resa possibile dalla situazione gravissima che vive l’Argentina, dove la crisi economica è così profonda che la maggior parte delle persone non si sente soltanto impoverita, ma umiliata. A Globo ne parliamo con Federico Larsen, giornalista argentino.
I consigli di Federico Larsen
– “El loco: La vida desconocida de Javier Milei y su irrupción en la política argentina” di Juan Luis González
– “Sempre Giugno” di Martín Kohan
– Il film “Argentina, 1985”
– Macondo, il podcast di Federico Larsen e Federico Nastasi sull’America Latina
Milei e l’Argentina sul Post
– È difficile capire Javier Milei
– Milei ha vinto dappertutto
– Davvero l’Argentina potrebbe passare al dollaro?
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Israele sta attaccando gli ospedali della Striscia di Gaza, sostenendo che nascondano i covi dei miliziani di Hamas. A Globo partiremo da qui per raccontare una storia lunga nel tempo, in cui ci concentreremo sulla società israeliana e sulla sua storia. Con Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera e corrispondente di guerra da più di quarant’anni.
I libri di Lorenzo Cremonesi
“Guerra Infinita. Quarant’anni di conflitti rimossi dal Medio Oriente all’Ucraina”
“Le origini del sionismo e la nascita del kibbutz”
“Da Caporetto a Baghdad”
Consigli di lettura tratti dalla conversazione
Gli articoli sulla nascita di Israele pubblicati sul Corriere della Sera
“Il settimo milione. Come l’Olocausto ha segnato la storia d’Israele” di Tom Segev
Il professor Salo W. Baron sulla «concezione lacrimosa della storia ebraica»
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