Episodi

  • Dopo la parentesi negativa di Melbourne, la Red Bull si è ripresa il controllo della Formula 1 totalizzando una doppietta nel Gran Premio del Giappone 2024. Max Verstappen si è rifatto del ritiro in Australia con una vittoria che ha mostrato tutta l'efficienza di un progetto, quello della RB20, che è stato concepito non tanto per raggiungere nuovi picchi di performance, quanto per ampliare ulteriormente la finestra di utilizzo della monoposto. Questo non solo in termini di pista, ma anche per lo stlle di guida dei piloti. Lo dimostra l'ottimo inizio di campionato di Sergio Perez, che finalmente ricopre il ruolo del secondo pilota perfetto. A Suzuka ha persino accarezzato la pole, perdendola per pochi millesimi, per poi gestire la gara senza farsi impensierire dagli inseguitori più vicini. A proposito dei rivali della Red Bull, la Ferrari si conferma la seconda forza del mondiale per distacco. Il miglioramento della Rossa rispetto allo scorso anno è evidente, anche in termini di gestione delle gomme, e questa evoluzione influenza anche le strategie. Una tattica a una sosta come quella eseguita alla perfezione con Charles Leclerc anche solo sei mesi fa non avrebbe ottenuto alcun frutto. A Suzuka, invece, Leclerc ha gestito molto bene le medie, riuscendo ad allungare il suo stint a sufficienza per poter recuperare terreno dopo essere scattato dall'ottava posizione. Un risultato, quello ottenuto in qualifica, ben lontano dai livelli a cui ci ha abituati il monegasco. Meno efficace nella preparazione del giro lanciato rispetto a Carlos Sainz, Leclerc ne paga le conseguenze. Il separato in casa Sainz, invece, è a quota tre podi su tre gare disputate. Si è parlato di questo e molto altro nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla F1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è l'opinionista di Sky, Matteo Bobbi. 

  • La Ferrari ha tinto l'alba italiana di domenica di rosso con la doppietta conquistata nel Gran Premio d'Australia 2024 di Formula 1. A due settimane dall'appendicectomia che lo aveva costretto a dare forfait a Jeddah, Carlos Sainz si è preso una vittoria fondamentale in un momento in cui deve cercare una collocazione per il prossimo anno, facendo meglio del compagno di squadra, Charles Leclerc, sul cui weekend di gara ha pesato una qualifica al di sotto dei suoi standard. Un cambiamento di regolazione molto aggressivo dell'ala anteriore ha fatto sì che Leclerc partisse più indietro e si ritrovasse in condizioni di svantaggio in una gara fortemente influenzata dal ritiro di Max Verstappen. Dopo 43 GP consecutivi a punti, Verstappen si è dovuto arrendere allo scoppio del freno posteriore destro. Ma è probabile che in ogni caso la vita di Max a Melbourne non sarebbe stata comunque facile, perché la Red Bull su una pista front-limited ha sofferto parecchio di graining. Se Verstappen non sorride, non c'è allegria nemmeno in casa Mercedes. Il doppio zero di Melbourne per via del ritiro di Lewis Hamilton per un problema al motore e l'incidente di George Russell nelle fasi finali di gara è un conto salato per una scuderia che ancora non riesce a capire a fondo la sua monoposto. Di questo e molto altro si è parlato nell'ultima puntata di DopoGP, l'appuntamento sulla F1 di Automoto.it. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il giornalista di Autosprint, Alberto Sabbatini. 

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  • Dopo il convincente esordio in Bahrain, la Red Bull ha totalizzato una doppietta anche nel Gran Premio dell'Arabia Saudita, la seconda gara della stagione 2024 di Formula 1. La RB20 ha mostrato un'efficienza spaventosa, risultando efficace come le monoposto più scariche sul dritto e come quelle più cariche in curva. È il segnale di un progetto che ha alzato ancora l'asticella, permettendo a Max Verstappen di mostrare una costanza degna di nota. Resta ancora da capire, invece, se Sergio Perez, autore di una prestazione convincente, possa mantenere questo ritmo o finisca per calare come lo scorso anno. La Ferrari, dal canto suo, si è confermata seconda forza del mondiale per distacco su un tracciato che, per via del minore degrado dovuto all'asfalto liscio e alla scelta conservativa di gomme da parte di Pirelli, ha esposto i valori in campo in modo chiaro. In casa Ferrari è da segnalare il sensazionale debutto del diciottenne Oliver Bearman, chiamato in corsa a sostituire Carlos Sainz, operato per un'appendicite. Pur avendo avuto a disposizione solo una sessione di prove libere - per giunta in condizioni non indicative - Bearman ha sfruttato al meglio un'occasione unica sfiorando la Q3 in qualifica e cogliendo il settimo posto in gara. È il miglior biglietto da visita per un pilota il cui ritorno in F1 in pianta stabile è solo questione di tempo. Alle spalle della Rossa troviamo una McLaren piantata sul dritto, un'Aston Martin più efficace in qualifica e in gara e una Mercedes in preda a evidenti problemi di correlazione. Si è parlato di questo e molto altro nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla F1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è l'opinionista di Sky, Matteo Bobbi. 

  • La stagione 2024 di Formula 1 è cominciata esattamente come si era conclusa la precedente, con una vittoria di Max Verstappen. La Red Bull RB20, nonostante il rischioso cambio di filosofia messo a punto dai tecnici guidati da Adrian Newey, nelle mani del campione del mondo in carica ha già mostrato una grande efficacia. Oltre al distacco rifilato al rivale più vicino - i 22 secondi rimediati dal secondo classificato, il suo compagno di squadra Sergio Perez - a denotare il dominio di Verstappen ha pensato la grande costanza nel passo gara, uno dei marchi di fabbrica dell'olandese. Che, almeno per ora, non sembra essere destabilizzato dalle spaccature interne ormai evidenti anche all'esterno nel team a cui deve tutto. L'affaireChristian Horner, nonostante l'indagine interna alla Red Bull si sia conclusa con un nulla di fatto, non accenna a placarsi. La mail anonima contenente foto e screenshot di cui non è stato possibile verificare l'autenticità inviata nel corso delle libere ha gettato benzina sul fuoco, così come lo hanno fatto le dichiarazioni al vetriolo di Jos Verstappen. Per restare extra pista, è arrivata pure l'indiscrezione di un'indagine interna alla FIA riguardo al presidente Mohammed Ben Sulayem, che avrebbe cercato di interferire sul risultato del GP dell'Arabia Saudita 2023. Tornando a quanto successo in gara in Bahrain, la Ferrari si è dimostrata la seconda forza in campo, anche se ci vorranno almeno un paio di GP per avere un quadro più chiaro delle potenzialità della Rossa e di McLaren, Mercedes e Aston Martin. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il nostro Paolo Ciccarone.

  • Per qualche minuto, all'inizio del Gran Premio del Brasile 2023 di Formula 1, è sembrato che Lando Norris potesse davvero dare del filo da torcere a Max Verstappen. Era un'illusione destinata a spezzarsi con il passare del tempo, visto che la Red Bull RB19, anche se il suo sviluppo è stato abbandonato da tempo per concentrarsi sulla futura RB20, si è dimostrata più efficace nella gestione delle gomme con il passare dei giri. A regalare spettacolo ha pensato l'inossidabile Fernando Alonso, capace di avere ragione dell'altra Red Bull, quella di Sergio Perez. Merito di una lucidissima gestione della gara da parte di Alonso, capace di giocare con le traiettorie e con la gestione della batteria offrendo una vera e propria lezione da maestro in termini di difesa.Fernando non si è arreso nemmeno quando, nel corso del penultimo giro, è stato sopravanzato da Perez. E alla fine ha avuto la meglio Alonso, in un arrivo al photofinish in cui ha prevalso per soli 53 millesimi. Non sorridono, invece, Ferrari e Mercedes, con Charles Leclerc ko per un problema tecnico nel giro di formazione e la W14 in forte difficoltà sulla pista su cui lo scorso anno la scuderia di Brackley vinse con George Russell. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è Alberto Sabbatini, giornalista di Autosprint.

  • Doveva essere la fiesta di Sergio Perez, e invece il Gran Premio del Messico 2023 di Formula 1 ha visto l'ennesima vittoria stagionale dell'implacabile Max Verstappen. Approfittando di un abbrivio non esaltante da parte delle due Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, scattate dalla prima fila, Verstappen è riuscito a prendersi la testa della corsa, non senza qualche brivido. Mentre Max passava Leclerc, infatti, Perez ha dato il tutto per tutto, portandosi con una profonda staccata alla sinistra del monegasco e finendo per colpirlo. A differenza di quanto suggeriva la bordata di fischi ricevuta da Leclerc sul podio, la colpa del ritiro di Perez è tutta del messicano, che incassa anche l'ottima prestazione di Daniel Ricciardo con l'Alpha Tauri.Con Verstappen saldamente al comando, la gara tra Leclerc e Lewis Hamilton dopo la bandiera rossa causata dallo schianto di Kevin Magnussen contro le barriere si è giocata sulla gestione delle gomme. Curandosi di non surriscaldare troppo i componenti vitali della sua monoposto nel giro precedente, Hamilton ha passato Leclerc sfruttando le sue prestazionali medie. Ma il declino di questa mescola atteso dalla Rossa, che aveva montato le hard a Leclerc, non è mai arrivato. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il nostro Paolo Ciccarone.

  • Ad aggiudicarsi il Gran Premio degli Stati Uniti 2023 di Formula 1 è stato il solito Max Verstappen, ma si è trattato di una vittoria più sudata del solito. L'olandese si è lamentato a più riprese della sua Red Bull RB19, troppo capricciosa, e delle difficoltà che ha accusato in frenata. Problemi, questi, da ricondurre all'altezza da terra non ideale a cui la Red Bull è stata costretta a regolare la RB19 per evitare un consumo eccessivo del pattino del fondo per via delle asperità della pista di Austin. Proprio questa accortezza ha salvato Verstappen dalla squalifica comminata a Lewis Hamilton e Charles Leclerc proprio questa ragione.Non c'è intenzionalità, ma un errore di valutazione dietro all'irregolarità tecnica che ha estromesso entrambi dalla classifica finale del GP. Se Leclerc, scattato dalla pole, non era andato comunque oltre il sesto posto per una strategia errata della Ferrari, Hamilton è arrivato molto vicino a giocarsi la vittoria. Un buon segnale, se si pensa che ad Austin ha debuttato il nuovo fondo in ottica 2024. L'estromissione di Hamilton promuove in seconda posizione un coriaceo Lando Norris e in terza Carlos Sainz. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il nostro Paolo Ciccarone.

  • Ll destino ha voluto che Max Verstappen, noto detrattore del format della Sprint, vincesse il suo terzo titolo mondiale proprio nella gara lampo del sabato nel weekend del Gran Premio del Qatar 2023 di Formula 1. È la sua iride più serena, meno combattuta, grazie al perfetto connubio che forma con la sua Red Bull RB19, che nelle mani del suo compagno di squadra coglie risultati ben inferiori. Verstappen è ormai un pilota maturo, capace di dosare la sua forza. E agli altri restano solo le briciole. A fare da seconda forza in Qatar è stata la McLaren: ce lo aspettavamo, visto che la MCL60 è fatta per ben figurare tra i curvoni veloci di Losail.E grazie a questo feeling Oscar Piastri ha colto la prima vittoria in F1, anche se nella Sprint. Niente male per un rookie che sta dimostrando di avere la stoffa per lasciare il segno in Formula 1. Non è stato un weekend semplice né per la Mercedes, visto il contatto tra Lewis Hamilton e George Russell, né per la Ferrari, con Carlos Sainz che non ha nemmeno preso il via della corsa. Ma a tenere banco sono stati soprattutto i malori che hanno accusato i piloti durante e dopo il GP, a causa della combinazione tra il caldo torrido e l'umidità soffocante di Losail. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il nostro Paolo Ciccarone.

  • Max Verstappen voleva dimostrare a tutti che la gara sottotono della Red Bull a Singapore fosse solo un passo falso in una stagione pressoché perfetta. E vincendo il Gran Premio del Giappone 2023di Formula 1 è riuscito nel suo obiettivo. Quel cannibale di Max non ha voluto lasciare nemmeno una briciola alla concorrenza, rifilando oltre sei decimi in qualifica al più vicino degli inseguitori, Lando Norris, e ribadendo il concetto anche in gara. Con il successo di Verstappen, la Red Bull si è aggiudicata il mondiale costruttori. Ed è emblematico della stagione diSergio Perez che sia successo in un'occasione in cui il messicano si è ritirato. Non una, bensì due volte, per scontare una penalità di cinque secondi che avrebbe potuto essere convertita in una sanzione in griglia in Qatar.Alle spalle di Verstappen la seconda forza in campo a Suzuka è stata laMcLaren, con Oscar Piastri capace di conquistare il primo podio in carriera dopo aver piazzato la sua MCL60 in prima fila. In gara Norris è stato più concreto, ma Piastri è un talento da tenere d'occhio. La Ferrari, dal canto suo, ha approfittato dei pasticci strategici di una Mercedes sottotono per ridurre il distacco dalla scuderia di Brackley in classifica. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il nostro Paolo Ciccarone.

  • La Ferrari è riuscita a spezzare l'egemonia della Red Bull vincendo ilGran Premio di Singapore 2023 di Formula 1. A riportare la Rossa sul gradino più alto del podio è stato Carlos Sainz, capace di mostrare tutta la sua notevole intelligenza tattica. Sul volgere della fine della gara, quando i primi quattro piloti erano racchiusi in meno di due secondi, Sainz ha deciso di testa sua di tenere Lando Norris in zona DRS, in modo tale che il britannico si tenesse alle spalle i due piloti della Mercedes, in pista con le performanti medie. È stata la degna conclusione di una corsa in cui la Ferrari ha lavorato con grande precisione strategica per portarsi a casa una vittoria importante per il morale, usando Charles Leclerc come pedina a supporto di Sainz. Non poteva essere altrimenti, in un fine settimana in cui è mancata la Red Bull. Impossibilitata a impiegare la RB19 all'altezza da terra per cui è stata concepita la sua aerodinamica, la scuderia di Milton Keynes non è andata oltre il quinto posto con Max Verstappen e l'ottavo con Sergio Perez. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è l'opinionista di Sky, Umberto Zapelloni.

  • I desideri dei tifosi della Ferrari sono stati parzialmente esauditi a Monza: hanno sì visto un loro pilota sul podio, ma non sul gradino più alto. Nel Gran Premio d'Italia 2023 di Formula 1 a trionfare, manco a dirlo, è stato Max Verstappen. E grazie a un Sergio Perez finalmente in palla, è arrivata una doppietta con tanto di parata celebrativa a mo' di sberleffo. Ma l'attenzione del pubblico era tutta per Carlos Sainz, uscito vincitore da una lotta intestina con Charles Leclerc per aggrapparsi a un terzo posto che, vista la situazione della Ferrari quest'anno, vale quasi quanto una vittoria.Su una pista a bassissimo carico aerodinamico come quella di Monza, la SF23 aveva le carte giuste per fare bene. Ma la Ferrari ha preparato meticolosamente il fine settimana in casa, con un'ala posteriore scarica e motori freschi. È grazie a questo sforzo, oltre alla sua solidità in difesa, che Carlos Sainz è riuscito a passare 15 giri al comando del GP, prima di arrendersi a Verstappen, giunto a quota 10 successi consecutivi. Inarrestabile Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il nostro Paolo Ciccarone.

  • Aggiudicandosi il Gran Premio d'Olanda 2023 di Formula 1 davanti ai suoi fan adoranti, Max Verstappen ha eguagliato il record di vittorie consecutive messo a segno da Sebastian Vettel con la Red Bull nel 2013. Dieci anni dopo, a dominare questo sport è Verstappen, inarrestabile anche a fronte del meteo capriccioso che ha condizionato il weekend di gara di Zandvoort. Max riesce a fare sembrare tutto facile, ma la verità è che il compito non è stato semplice domenica, in particolare all'ultima ripartenza dopo il regime di bandiera rossa. Fernando Alonso ha provato a dargli del filo da torcere nei sei giri dell'improvvisata mini Sprint, ma si è dovuto accontentare del secondo posto.Un risultato comunque incoraggiante, se si pensa che Fernando giovedì si era detto dubbioso sulla possibilità di tornare sul podio prima della fine dell'anno. La Ferrari, invece, incassa il ritiro di Charles Leclerc e il quinto posto di Carlos Sainz. Costretta da una coperta troppo corta ad optare per un assetto a bassa deportanza su una pista ad alto carico, la Rossa non ha giocato il ruolo da seconda forza ricoperto a Spa. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è Alberto Sabbatini, giornalista di Autosprint.

  • Nemmeno il maltempo dell'ostile Spa-Francorchamps ha potuto nulla contro il dominio di Max Verstappen, vincitore sia della Sprint che del Gran Premio del Belgio 2023 di Formula 1. La penalità di cinque posizioni comminata per la sostituzione del cambio sulla sua Red Bull RB19 lo ha solo intrattenuto di più durante la gara, impegnandolo in alcuni sorpassi. Ma nell'arco di una dozzina di giri, Verstappen si è ritrovato al comando, e ha ravvivato la sua gara con un match a distanza con il suo ingegnere di pista, Gianpiero Lambiase, che ha cercato di contenere la sua voglia di estrarre il massimo dalla sua monoposto. Con lui sul podio è salito anche il compagno di squadra, Sergio Perez, che sembra quasi guidare una vettura di un'altra scuderia, vista l'abissale differenza prestazionale tra i due.Al di là della Red Bull, la migliore delle altre in Belgio è stata la Ferrari, che ha vissuto una gara a due facce, con il podio di Charles Leclerc e il ritiro di Carlos Sainz. Visto che la Rossa è salita sul podio in tutti i weekend con la Sprint, si potrebbe ipotizzare una correlazione. Quello che ormai è chiaro è che alle spalle della Red Bull c'è un gruppo vivace di scuderie che salgono o scendono in classifica a seconda delle circostanze, regalando quella vivacità che manca nel team di vertice. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è Paolo Filisetti, analista tecnico della Gazzetta dello Sport.

  • Con la vittoria di Max Verstappen nel Gran Premio d'Ungheria 2023 di Formula 1, la Red Bull RB19 ha uguagliato un record che resisteva da ben 35 anni. La monoposto della scuderia di Milton Keynes ha raggiunto quota 11 vittorie consecutive nella stessa stagione, così come fece la McLaren MP4/4 nel lontano 1988. La differenza sostanziale tra le due situazioni è che in quel caso c'erano Ayrton Senna e Alain Prost a battagliare, mentre oggi la F1 è nelle mani del solo Verstappen. Sergio Perez, pur essendo riuscito a tornare sul podio in Ungheria, non offre prestazioni in grado di impensierire il blasonatissimo compagno di squadra. E a lui, così come alla concorrenza, restano solo le briciole. Le speranze del poleman Lewis Hamilton di dare del filo da torcere a Verstappen sono svanite in partenza, quando Hamilton, nel tentativo di tenere testa all'olandese, si è fatto beffare anche da Lando Norris e Oscar Piastri, piloti di una McLaren in forte crescita.La MCL60 "restyling" si è difesa alla grande su una pista che l'avrebbe messa in ginocchio un tempo e con temperature molto elevate. È la riprova di una progressione che è un cruccio sia per un Aston Martin ridimensionata che per una Ferrari ancora una volta in difficoltà. Il settimo e l'ottavo posto conseguiti da Charles Leclerc e da Carlos Sainz su una pista sulla carta "amica" sono un segnale dei limiti del progetto. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è Alberto Sabbatini, giornalista di Autosprint.

  • La sorpresa del Gran Premio di Gran Bretagna 2023 di Formula 1non è certamente il vincitore della gara, l'inarrestabile Max Verstappen, ma la seconda forza del weekend. Dopo un inizio di stagione decisamente dififcile, la McLaren a Silverstone avrebbe potuto cogliere un doppio podio con gli ottimi Lando Norris e Oscar Piastri, se non fosse stato per la Safety Car causata da Kevin Magnussen. Galvanizzata dalle basse temperature della domenica inglese e dai recenti aggiornamenti, la MCL60 si è imposta sulle altre pretendenti al titolo di vicecampione del mondo costruttori. Ma è troppo presto per capire chi avrà la meglio in questa lotta. Le concorrenti sono talmente vicine tra di loro da rendere decisivi fattori come il layout della pista, le condizioni dell'asfalto e le strategie. Un fronte, questo, su cui la Ferrari non si è distinta nel Regno Unito. Nonostante la temperatura del manto fosse molto più bassa rispetto a quando erano state effettuate le simulazioni di gara venerdì, la Rossa non ha adattato i piani, finendo per ottenere solamente un nono e un decimo posto con Charles Leclerc e Carlos Sainz, ben lontani dall'ultimo gradino del podio conquistato dall'idolo di casa, Lewis Hamilton, favorito dalla Safety Car. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è Alberto Sabbatini, giornalista di Autosprint.

  • Cambia la pista, ma il risultato è lo stesso. A trionfare in casa al Red Bull Ring è stato il solito Max Verstappen, molto a suo agio anche nelle condizioni miste del sabato della Sprint. Emblematica del dominio esercitato da Verstappen nel weekend del Gran Premio d'Austria 2023 di Formula 1 è la sosta effettuata nelle fasi finali della corsa per consentire al campione del mondo in carica di strappare il giro più veloce, detenuto in quel momento dal suo compagno di squadra, Sergio Perez. Che, finalmente, in Austria ha mostrato dei segnali incoraggianti, salendo sul podio. Lo stesso si può dire anche della Ferrari, rivelatasi seconda forza al Red Bull Ring. La vera prova del nove per gli ultimi aggiornamenti alla SF-23 arriverà a Silverstone, ma in Austria la Rossa è riuscita a fare meglio di Aston Martin e Mercedes. Quest'ultima incassa la rabbia di Lewis Hamilton, cascato nella trappola dei track limits come la maggior parte dei piloti. Le infrazioni sono state talmente tante da dover essere analizzate dopo la gara. Urgono rimedi più efficaci, perché, come ha detto Horner in Austria, il rischio è quello di passare per dilettanti. Si è parlato di questo e molto altro nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla F1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è l'opinionista di Sky, Matteo Bobbi.

  • A vincere il Gran Premio del Canada 2023 di Formula 1 è stato il solito sospetto, Max Verstappen, ormai involato verso il terzo titolo mondiale della sua carriera. Ma questo successo è arrivato su una pista che non esaltava le migliori qualità della Red Bull RB19. Anzi, le rendeva dei piccoli punti deboli. Nelle condizioni in cui si è corso domenica, avere una monoposto che approccia le gomme in modo gentile è uno svantaggio rispetto a chi è invece in grado di "accendere" subito gli pneumatici, caratteristica che in circostanze normali ha l'effetto collaterale di un maggior degrado delle gomme. A Montréal, poi, è importante aggredire i cordoli, compito non facile per la RB19, monoposto dall'assetto generalmente basso e rigido. Sono questi i presupposti che hanno portato Fernando Alonso e Lewis Hamilton a classificarsi con un distacco decisamente meno importante rispetto al solito. E se i due ex fratelli coltelli di casa McLaren hanno regalato sprazzi di spettacolo, in casa Ferrari ci si deve accontentare del quarto posto di Charles Leclerc e del quinto di Carlos Sainz. Con la consapevolezza, però, di aver messo a segno una strategia lungimirante, grazie a un'ottima gestione delle gomme medie. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla F1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è il giornalista di Autosprint, Mario Donnini.

  • C'è una ragione se Max Verstappen non è praticamente mai stato inquadrato nel corso del Gran Premio di Spagna 2023 di Formula 1. L'olandese ha esercitato un dominio silenzioso, gestendo al meglio la sua formidabile RB19 e cogliendo il terzo Grand Chelem di una carriera che lo sta proiettando verso altri titoli mondiali. E se questa egemonia non è più una notizia, sorprende la seconda forza di Barcellona, una Mercedes tornata in auge grazie agli aggiornamenti già visti a Monaco, ma la cui efficacia si è vista con maggiore chiarezza a Montmelò. Il doppio podio colto da Lewis Hamilton e da George Russell, con quest'ultimo in rimonta dalla dodicesima posizione, ha consentito alla scuderia di Brackley di sorpassare in classifica costruttori l'Aston Martin. Fernando Alonso ha disputato il suo peggior weekend finora quest'anno, ma è stata la stessa AMR23 a mancare di smalto. Che sia solo un piccolo passo falso o l'inizio di un'involuzione lo scopriremo solo a tempo debito. Ma se l'Aston Martin non sorride, in Ferrari è notte fonda. La SF-23 avrà anche subito un restyling, però i problemi rimangono. E Charles Leclerc sembra sempre più insoddisfatto. Di questo e molto altro si è parlato nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla F1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è l'opinionista di Sky, Matteo Bobbi.


  • Nonostante il Gran Premio di Monaco 2023 di Formula 1 si sia acceso con la pioggia, aprendo all'imprevedibilità, a vincere è stato sempre lui, Max Verstappen. Il pilota della Red Bull si è preso qualche rischio sia in qualifica che in gara, soprattutto all'ultimo giro con le medie mentre le gocce scendevano sempre più copiose sulle stradine del Principato. Con un connubio così efficace tra un grandissimo talento e una monoposto dalla poderosa efficienza, agli altri non restano che le briciole. Vale anche per Fernando Alonso, protagonista di un eccellente weekend di gara. Dopo aver accarezzato la pole sabato - era davanti di oltre due decimi dopo i primi due settori - Fernando si è dovuto accontentare del secondo posto, ma è apparso sereno nonostante la decisione del team di montargli le medie e non osare subito le intermedie. Se l'avessero fatto, forse, avrebbe avuto una chance di vincere. Occasione che ancora una volta non si è materializzata per l'idolo di casa, Charles Leclerc, le cui possibiltà di andare a podio si sono sostanzialmente azzerate dopo la penalità rimediata per colpa del suo ingegnere di pista nelle qualifiche. Di questo e molto altro si è parlato in questa puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è Alberto Sabbatini, giornalista di Autosprint.