Episodi

  • "Benchè da molti sia considerata una bella donna, mia madre puzza". Questo è l'incipit caustico e anche spiazzante del romanzo "Il fuoco che ti porti dentro" di Antonio Franchini (Marsilio). L'autore decide di raccontare la madre Angela che sembra essere nata per essere personaggio. Una donna urticante, contraddittoria, sempre in guerra con il mondo che, si legge nel romanzo, "ha bisogno di odiare come di respirare". Una donna narrata dal figlio con ironia feroce: "Sono andato via per non vederla più".  Un romanzo duro che alterna, però, tragedia e commedia. 

    Il legame intenso fra un uomo e il suo cane è al centro del romanzo "Il suo odore dopo la pioggia" di Cédric Sapin-Defour (Salani - traduz. Francesco Bruno), che in Francia ha avuto grande successo. La storia autobiografica dell'autore e dei dieci anni passati in compagnia di un bovaro bernese. Tutto inizia nel 2003 quando Cédric legge sul giornale che c'è una cucciolata di dodici bovari bernesi a disposizione. Nonostante abbia sofferto in passato per la morte di un altro cane, lo scrittore decide di andare all'allevamento e qui avviene l'incontro quasi magico con il cucciolo, destinato a diventare un vero e proprio compagno di vita. 

  • Maria Sklodowska è stata una delle poche persone al mondo ad aver ricevuto due premi Nobel, uno per la fisica l'altro per la chimica. Il suo nome forse dirà poco perché lei era soprattutto conosciuta con il nome da sposata e naturalizzata francese Marie Curie. La sua incredibile storia viene raccontata nel romanzo "Io sono Marie Curie" di Sara Rattaro (Sperling&Kupfer), una storia divisa fra successi professionali (le sue attività di ricerca, la scoperta del polonio e del radio, gli studi sulla radioattività) e vita privata ossia il rapporto intenso con il marito Pierre Curie, che era un rapporto sentimentale ma anche un connubio professionale. Tanti i successi di Marie Curie in una società, quella a cavallo fra Ottocento e Novecento, che non riconosceva un ruolo alle donne soprattutto nel campo della ricerca scientifica e che ha cercato sempre di osteggiarla.

    Paolo ha sette anni e vive con una mamma atea e un padre testimone di Geova che vuole assolutamente dargli un'educazione religiosa: gli fa leggere i libri, gli parla della fine del mondo imminente, lo porta alle adunanze. Paolo cresce così fra il desiderio di assecondare il padre e non deluderlo e la volontà, nello stesso tempo, di non ferire la madre che è da sempre caustica con la fede del marito. Questa storia vera viene raccontata con grande leggerezza e ironia, senza però mancare di rispetto a chi crede, nel romanzo "Mio padre avrà la vita eterna, ma mia madre non ci crede" (Feltrinelli) opera prima di Paolo Valoppi. Il protagonista è, dunque, l'autore stesso prima bambino poi adolescente che vive appunto diviso fra i genitori che sono veramente agli antipodi quanto a visione del mondo. 

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  • Torna l'avvocato Guido Guerrieri personaggio comparso per la prima volta nel 2002 in "Testimone inconsapevole". Nel nuovo romanzo, "L'orizzonte della notte" di Gianrico Carofiglio (Einaudi), Guerrieri si sta avvicinando ai 60 anni e vive con amarezza e malinconia il passare del tempo. Ha chiuso la relazione con Annapaola, investigatrice privata che aveva collaborato con lui, e sul fronte professionale si occupa del caso di una donna che ha ucciso l'ex fidanzato della sorella, sorella che qualche settimana prima si era tolta la vita probabilmente a causa di questa relazione diventata soffocante e violenta. Guerrieri si trova, dunque, in una fase critica della vita, inizia a sentirsi insicuro anche nel suo lavoro, le conversazioni con Mr Sacco (il sacco degli allenamenti di boxe) non sembrano bastare più e ha iniziato l'analisi con uno psicoterapeuta junghiano. Il romanzo è così un viaggio sia nelle tecniche processuali e nel funzionamento della giustizia, ma anche un viaggio nella testa di Guerrieri e nelle sue emozioni. 

    Nella seconda parte, la periodica rubrica dedicata ai consigli di lettura per tutti i gusti.

  • Chi è Rosa Bazzi, la donna condannata all'ergastolo per la strage di Erba insieme al marito Olindo Romano? A questa domanda prova a rispondere il romanzo "Rosy" (Mondadori) scritto da Alessandra Carati, autrice fra l'altro di "E poi saremo salvi", finalista al Premio Strega nel 2022. La scrittrice ha incontrato Rosa Bazzi in carcere per circa un anno ed è venuto fuori un romanzo che tratteggia tutte le contraddizioni di questa donna che è stata condannata (primo e secondo grado e Cassazione) insieme al marito per aver ucciso quattro persone l'11 dicembre del 2006. Emerge il ritratto di una donna che aveva un rapporto simbiotico con il marito, ne era quasi succube, una donna che mescola nel suo racconto realtà e finzione, parla in modo bizzarro, una personalità dipendente dalla necessità di essere riconosciuta e di compiacere le persone alle quali lei riconosce un ruolo importante. Un romanzo complesso, scritto dopo le conversazioni con Rosa Bazzi e dopo aver studiato gli atti processuali.  

    Nella seconda parte parliamo di "Fili d'ombra" (Marsilio - traduz. Francesco Bruno) di Christian Guay-Poliquin, considerato uno degli autori più promettenti della narrativa canadese. Un blackout di enormi proporzioni costringe le persone ad abbandonare le città e a rifugiarsi nelle foreste. Un uomo vuole raggiungere i suoi familiari in un capanno di caccia e naturalmente deve farlo a piedi attraversando i boschi. Qui incontra un ragazzino di 12 anni, Olio, con il quale si verrà a creare un rapporto speciale, simile a quello fra un padre e un figlio (in questo si ispira a "La strada" di Cormac Mc Carthy, considerato il punto di riferimento dei romanzi post apocalittici contemporaneai). In "Fili d'ombra" la descrizione dei paesaggi e della natura è preponderante e l'autore ha voluto porre l'accento sulle conseguenze sociali di un trauma.

  • Una storia di fascinazione e, forse, d'amore viene raccontata in "Chi dice chi tace" di Chiara Valerio (Sellerio). Siamo Scauri (provincia di Latina) all'inizio degli anni '90. La vita del paese viene turbata dalla morte di Vittoria, una sessantenne che si era trasferita là vent'anni prima insieme a una donna più giovane. Alcuni avevano pensato fossero madre e figlia, in realtà le due donne erano compagne. Eppure, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo non era stato oggetto di pettegolezzo o, peggio, di discriminazione. Tutti erano rimasti affascinati da Vittoria, questa donna di poche parole che arrivava da Roma, "distante ma curiosa" viene definita nel romanzo "accogliente ma riservata". A essere turbata per la morte di Vittoria è soprattutto Lea, la voce narrante, che vuole vederci chiaro sulle cause del decesso (Vittoria è annegata nella vasca da bagno). Inizia così un'indagine nel passato di Vittoria rendendosi conto che non la conosceva affatto, ma porta avanti soprattutto un'indagine su sé stessa e sul desiderio.  

    Nella seconda parte parliamo di "Il dolore non esiste", titolo del nuovo romanzo di Ilaria Bernardini (Mondadori), ma anche una delle frasi che suo padre ripeteva spesso insieme all'espressione "i figli non si scelgono, amarsi solo perché siamo imparentati non ha senso". Il padre di Ilaria, Achille, è un uomo difficile da inquadrare. È un anaffettivo che per anni si rifiuta di parlare con la figlia e non le risponde neanche ai messaggi. E così la figlia Ilaria, pur sapendo sapendo di fargli cosa poco gradita, decide di scrivere di lui quasi per conoscerlo, forse nel tentativo disperato di poter avere un dialogo virtuale con lui. Un romanzo in cui l'autrice si pone domande sul suo rapporto con il padre, ma anche sul suo ruolo di madre. 

  • Valeria Parrella, che aveva esordito nel 2003 con la raccolta di racconti "Mosca più balena" (Premio Campiello Opera Prima), torna periodicamente alla narrazione breve e lo fa anche in "Piccoli miracoli e altri tradimenti" (Feltrinelli), una raccolta di dodici racconti. Protagoniste sono spesso le donne: donne imprigionate nel proprio ruolo di madre o in altri ruoli a loro assegnati dalla società, donne che hanno rinunciato ai propri sogni, ma anche donne piene di passione che vivono il sesso con intensità così come i tradimenti. 

    Un romanzo sulla vita e sulla morte, con l'idea che il confine fra vita e morte possa non essere così definito come sembra. Un romanzo su un'ossessione, quella dell'autrice per gli uccelli e il loro volo, un'ossessione che però non indica un'aspirazione alla libertà come si potrebbe pensare, ma racchiude qualcosa di più complesso. Un romanzo, infine, sull'amore per la scrittura. Parliamo di "Psicopompo" (Voland - traduz. Federica Di Lella), trentaduesimo romanzo di Amelie Nothomb, scrittrice belga nata in Giappone. Lo psicopompo è colui che accompagna l'anima dei morti nel loro viaggio e in molte culture è rappresentato proprio dagli uccelli. 

  • Torna Carlo Monterossi, autore tv che si diletta nelle indagini aiutando gli investigatori privati Oscar Falcone e Agatina Cirielli. Il nuovo romanzo di Alessandro Robecchi "Pesci piccoli" (Sellerio) è stavolta completamente incentrato su Monterossi, mentre i sovrintendenti di polizia Ghezzi e Carella restano un po' sullo sfondo. Carlo Monterossi, che disprezza la tv del dolore che lui stesso ha contribuito a creare, indaga insieme alla Sistemi Integrati su uno strano furto di soldi e documenti avvenuto in un'impresa che progetta e costruisce grandi opere e che però non vuole coinvolgere la polizia. Il ladro, però, abbandona la refurtiva sulle scale degli uffici e qui viene trovata da Teresa, una delle donne delle pulizie che decide di impossessarsene.

    Nella seconda parte parliamo di "Gli occhi di Monna Lisa" dello storico dell'arte francese Thomas Schlesser (Longanesi - traduz. Federica Merati). Racconta la storia di Lisa, 10 anni, che perde la vista per un'ora e i medici non capiscono il perché. Le vengono prescritte alcune sedute dallo psichiatra, ma il nonno, invece di portarla dal medico, decide di accompagnare la nipote ogni mercoledì pomeriggio in un museo per contemplare un'opera d'arte, una sola alla settimana. Una sorta di apprendistato sulla vita attraverso le opere d'arte per la bambina. Ma anche il nonno, attraverso lo sguardo schietto della nipote, trarrà importanti insegnamenti.

  • Un romanzo su due esistenze danneggiate dal male: lei il male l'ha compiuto, lui l'ha subìto. Entrambi vivono nel senso di colpa e nella sensazione dolorosa di non avere diritto al desiderio e alla felicità, addirittura di non avere il diritto alla vita. Queste due esistenze sono al centro di "Cuore nero" (Rizzoli) di Silvia Avallone che, con la sua opera prima "Acciaio" diventata anche un film, era stata finalista al Premio Strega nel 2010. In questo nuovo romanzo la protagonista è Emilia che decide di andare a vivere in un minuscolo borgo di montagna abitato solo da due persone. Una di queste è Bruno, un uomo solitario, ferito da quel male che è stato costretto a subire. Emilia, invece, il male l'ha compiuto: quando era adolescente aveva commesso un reato per il quale aveva passato un periodo in carcere. 

    Nella seconda parte parliamo di "Il delitto della montagna", un giallo di Chicca Maralfa (Newton Compton Editori) in cui torna per la seconda volta il luogotenente dei Carabinieri Gaetano Ravidà, detto Ninni. Ravidà ha lasciato Bari dopo la fine del suo matrimonio e si è trasferito in Veneto, ad Asiago, dove comanda la locale stazione dei Carabinieri. Mentre si sta occupando di crimini ambientali, si trova a indagare su alcuni omicidi, a iniziare da quello di un uomo ucciso alcuni anni prima e il cui cadavere mummificato viene ritrovato in una cava di marmo.

  • A volte Antonio Manzini si prende una pausa dal suo personaggio seriale, Rocco Schiavone, e scrive altro. Come nel caso di "Tutti i particolari in cronaca" (Il Giallo Mondadori). Da una parte c'è un uomo, Carlo Cappai, che lavora da circa trent'anni nell'archivio del Tribunale penale: è un uomo chiuso, solitario, che sembra non avere affetti ma che in realtà cova molta rabbia. Vive in simbiosi con i faldoni dell'archivio tanto che per lui quei faldoni "parlano". Carlo Cappai è un uomo ossessionato dai casi in cui l'imputato è stato "assolto per non aver commesso il fatto", ma per lui c'è il forte dubbio di una magistratura influenzata dal potere. Dall'altro lato, proprio come seconda narrazione alternata alla precedente, ci sono le vicende di un giornalista, Walter Andretti, alle prime armi con la cronaca nera (si era sempre occupato di sport) che deve scrivere di alcuni omicidi. 

    In questa intervista Antonio Manzini ci parla del romanzo, ma anche del suo senso di giustizia e, inevitabilmente, di Rocco Schiavone. "Mi piacerebbe scrivere un romanzo con Schiavone in cui però non c'è il morto" - racconta Manzini che poi aggiunge: "Non so quanto andrò avanti con Rocco Schiavone". 

  • Un thriller inquietante in cui ci sono il male, i serial killer e la malattia mentale. Parliamo di "Il maestro dei sogni" (Longanesi) di Marco De Franchi, già molto apprezzato con il suo esordio "La condanna dei viventi", un thriller in cui avevano un ruolo determinante i dipinti di Caravaggio. Nel nuovo romanzo tornano alcuni dei personaggi che erano già presenti nel precedente. Innanzitutto torna Valentina Medici, commissario dello SCO (Servizio Centrale Operativo) che era uscita distrutta nel corpo e nella mente dall'indagine precedente, tant'è che vuole abbandonare lo SCO, ma viene ingaggiata dall'Europol. Torna l'esperto di informatica Loris Manna e torna anche Fabio Costa, anche lui uscito con le ossa rotte dalla precedente indagine tanto che aveva abbandonato la Polizia. Dovranno indagare su una rete di serial killer. 

    Nella seconda parte parliamo di "Marabbecca" (La nave di Teseo) di Viola Di Grado, Premio Campiello Opera Prima nel 2011 con "Settanta acrilico trenta lana". La protagonista è Clotilde, 35 anni, che subito dopo aver messo fine alla sua relazione con un uomo violento,  Igor, si trova in auto con lui e ha un incidente stradale. Igor entra in coma, Clotilde viene invece ricoverata in ospedale. Qui incontra Angelica, la ragazza che aveva provocato involontariamente l'incidente e che a casa ha una gabbia piena di uccelli. Fra le due nasce prima una forte attrazione e poi una relazione che si complica quando Igor si risveglia dal coma. Come negli altri libri di Viola Di Grado, c'è in questo romanzo, che è un po' un'indagine sul male, una certa inquietudine e una punta di grottesco.

  • "Sono tornato per te" (Einaudi) è il nuovo romanzo di Lorenzo Marone, autore di libri come "La tentazione di essere felici", "La tristezza ha il sonno leggero", "Magari domani resto". Questa volta siamo fra il 1936 e il '45, quindi negli anni del Fascismo e della guerra. Il protagonista è Cono, un adolescente figlio di contadini che si innamora di una ragazza, Serenella, figlia di un socialista. In quegli anni difficili i genitori di Cono aderiscono al fascismo per quieto vivere, mentre la famiglia di Serenella è più esposta. All'inizio c'è la storia d'amore fra due adolescenti, poi Cono parte per il servizio militare, va in guerra e dopo il '43 viene catturato dai tedeschi e deportato in un campo di prigionia. Qui inizierà a combattere incontri di boxe contro altri prigionieri, ma anche contro i tedeschi, nel tentativo di salvarsi la vita. 

    Nella seconda parte un romanzo doloroso che racconta la vita straordinaria di una donna, la signora Mook, 98 anni, nata quando la Corea era sotto il dominio dell'impero giapponese. Cresciuta in Corea del Nord, era poi scappata in quella del Sud. Il romanzo è "Le otto vite di una centenaria senza nome" della sudcoreana Mirinae Lee (Nord - traduz. Elisa Banfi). La protagonista si trova in una casa di riposo dove una dipendente chiede a cisacun ospite come vorrebbe essere ricordato dopo la morte. La signora Mook si definisce: schiava, artista della fuga, assassina, terrorista, spia, amante, madre. Nel romanzo si raccontano, dunque, le tante vite di questa donna che ha attraversato anni di storia drammatica. Vicende ispirate alla vita reale di una prozia dell'autrice, una delle donne più anziane a fuggire da sola dalla Corea del Nord.

  • Un romanzo sull'identità e sul senso di estraneità, un romanzo sulle radici che possono essere sia appartenenza ma a volte anche gabbia. Parliamo di "Alma" di Federica Manzon (Feltrinelli). La protagonista, Alma appunto, deve tornare a Trieste, città in cui è nata, dopo la morte del padre. È l'occasione per fare i conti con le proprie radici, con il senso di appartenenza e nello stesso tempo anche con il senso di estraneità che a volte si può provare. Un'occasione per ricordare il passato: la vita con la madre, disordinata e fantasiosa, quella con i nonni, ordinata e borghese, gli incontri con il padre, un uomo slavo che attraversa spesso il confine a est portando anche racconti avventurosi (lavorava stretto contatto con il Maresciallo Tito). Ricorda anche l'incontro con Vili, figlio gli amici del padre che vivono a Belgrado e che affidano il piccolo al padre di Alma. Vili che quando cresce e scoppia la guerra nella ex Jugoslavia rivendica con forza la sua appartenenza, al contrario di Alma che fa fatica a confrontarsi con il tema delle radici.

    Nella seconda parte parliamo di un romanzo d'esordio: "Spilli" di Greta Olivo (Einaudi). La storia di un'adolescente, Livia, che ha tutte le altalene emotive tipiche di quell'età. Ma per Livia c'è qualcosa in più: la retinite pigmentosa che le farà perdere completamente la vista. Il romanzo racconta in che modo Livia cerchi di attraversare da una parte l'adolescenza e dall'altra tutto il percorso di accettazione della malattia. Fin da piccola ha una miopia precoce e si vergogna di portare gli occiali con lenti sempre più spesse. Poi la diagnosi e a quel punto Livia cerca quasi di nascondere agli altri e a sè stessa la malattia, perché a 15 anni la cosa più importante è essere accettati dagli altri. 

  • "L'età fragile" (Einaudi) è il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, Premio Campiello  2017 con "L''arminuta", diventato anche un film. La scrittrice ci porta ancora una volta nel suo Abruzzo per raccontare una storia in cui tutti i personaggi mostrano le proprie fragilità e alcuni di loro devono sopravvivere a un trauma. Lucia è una donna che si sente spesso madre inadeguata, non comprende la figlia Amanda, non lo aveva fatto quando era piccola e non lo fa neanche ora che la ragazza ha lasciato Milano per la pandemia ed è tornata a casa. Lucia ricorda il suo passato, quando a vent'anni l'amica Doralice in compagnia di due turiste era stata aggredita nel bosco: lei si era salvata, ma le altre due erano state uccise. Un trauma destinato a segnare tutta la sua vita. 

    Nella seconda parte parliamo di "Quello che noi non siamo" di Gianni Biondillo (Guanda). Racconta il ventennio fascista attraverso le vicende di un gruppo di giovani architetti che incarnavano il razionalismo e pensavano all'ideologia del regime come a un elemento di modernità. Con le leggi razziali del '38, però, molti di loro iniziarono a comprendere le contraddizioni del fascismo e la sua vera natura. Alcuni aderirono alla Resistenza e finirono in carcere, vennero torturati o mandati nei campi di concentramento. Chi farà ritorno avrà, però, comunque la voglia di riprendere a costruire l'architettura di un paese distrutto.

  • Un romanzo crudo e feroce ambientato in India. Il primo volume di una saga che racconta la storia di una famiglia criminale, i Wadia. Parliamo di "L'età del male" di Deepti Kapoor (Einaudi - traduz. Alfredo Colitto). Un romanzo corposo (oltre 600 pagine) composto da tre macrocapitoli, ognuno dei quali con un focus su un personaggio. C'è Ajay, un ragazzo appartenente a una casta di basso livello che da piccolo viene venduto dalla sua famiglia per necessità e poi diventa l'autista di Sunny Wadia, erede della famiglia criminale. Sunny è bello, spavaldo, arrogante e soprattutto incredibilmente ricco. Inizialmente cerca di affrancarsi dall'ombra del padre, il potente Bunty, ma alla fine fa suoi i meccanismi di corruzione e violenza tipici della sua famiglia. Infine c'è Neda, una giovane giornalista, cresciuta con genitori progressisti che si oppongono al sistema delle caste. Neda si innamora di Sunny che rappresenta tutto quello che la sua famiglia detesta. Un romanzo che narra uno spaccato della società indiana, dominata dalla criminalità, dalla corruzione e dalla violenza. 

    Nella seconda parte parliamo di "Epigenetica" di Cristina Battocletti (La nave di Teseo). Possono i traumi subiti dai genitori o dai nonni influenzare le nostre vite? Le conseguenze del dolore sono ereditarie? Il romanzo indaga questi temi raccontando la storia di una donna, Maria: un'infanzia vissuta a Grado (siamo alla fine degli anni '70), un padre che abbandona la famiglia, una madre problematica e poi l'affido di Maria e dei fratelli a famiglie diverse. Diventata adulta Maria si trova a fare i conti con un figlio che ha scelto di fare il senzatetto, dopo che lei lo aveva abbandonato da piccolo. Dolore e abbandono, dunque, tornano sempre nella vita di Maria e in questa storia. 

  • Tradizionale puntata di inizio anno dedicata a gialli, thriller e noir, il genere più amato dai lettori italiani. Parliamo di "L'educazione delle farfalle" di Donato Carrisi (Longanesi), "Soledad" di Maurizio de Giovanni (Einaudi), "La taverna degli assassini" di Marcello Simoni (Newton Compton Editori), "Madre d'ossa" di Ilaria Tuti (Longanesi), "Il dono" di Paola Barbato (Piemme).

  • Seconda parte dello speciale del Cacciatore di libri dedicato ai romanzi pubblicati nel corso del 2023 e che hanno animato le classifiche. Parliamo del successo del genere Romance (con autrici come Erin Doom e Felicia Kingsley), ma anche dello stile romantico tradizionale di Sveva Casati Modignani con "La vita è bella, nonostante" (Sperling&Kupfer). Sentimenti in primo piano anche per Matteo Bussola che in "Un buon posto in cui fermarsi" (Einaudi) indaga le emozioni degli uomini. Successo per Rosella Postorino con "Mi limitavo ad amare te" (Feltrinelli), finalista al Premio Strega, e per Paolo Cognetti con "Giù nella valle" (Einaudi). Nel 2023 c'è stato anche il caso editoriale dell'esordiente Beatrice Salvioni con "La malnata" (Einaudi) e poi i romanzi che prendono spunto dalla storia più o meno recente: "Grande Meraviglia" di Viola Ardone (Einaudi) e "Oro puro" di Fabio Genovesi (Mondadori).

  • Puntata speciale del Cacciatore di libri dedicata ai romanzi pubblicati nel 2023 che hanno avuto successo e hanno animato le classifiche. Parliamo, come si fa sempre in questa trasmissione, solo dei romanzi e non dei saggi o dei manuali.

  • Puntata speciale del Cacciatore di libri dedicata ai romanzi pubblicati nel corso dell'anno e che hanno animato le classifiche. Parliamo esclusivamente dei romanzi, senza considerare dunque i saggi, i manuali e i fumetti. Il libro in assoluto più venduto nel 2023, secondo la classifica AIE (Associazione Editori), è stato "Spare - Il minore" del principe Harry (Mondadori). Considerando prettamente i romanzi si segnalano fra gli altri "La portalettere" di Francesca Giannone (Nord), "La vita intima" di Niccolò Ammaniti (Einaudi), "Come d'aria" di Ada D'Adamo (Elliot), vincitore Premio Strega 2023, "Tre ciotole" di Michela Murgia (Mondadori). E poi come sempre grande successo per i noir: "ELP" di Antonio Manzini (Sellerio), "Sorelle" (Rizzoli) e "Soledad" (Einaudi) di Maurizio de Giovanni, "La banda dei carusi" e "Il re del gelato" di Cristina Cassar Scalia, "Madre d'ossa" di Ilaria Tuti (Longanesi). La seconda parte dello speciale andrà in onda sabato 30 dicembre.

  • Il commissario Ricciardi è un personaggio dolente e malinconico, un uomo introverso, schivo e solitario, creato dalla penna di Maurizio de Giovanni e comparso per la prima volta nel 2007 in "Il senso del dolore". Ora è protagonista del romanzo "Soledad - Un dicembre del commissario Ricciardi" (Einaudi). Siamo a Napoli qualche giorno prima del Natale 1939. Il commissario Ricciardi ha perso da alcuni anni la donna della sua vita ed è solo con la figlia Marta di 5 anni. Insieme all'immancabile brigadiere Maione deve indagare sul caso di una giovane donna che viene uccisa in casa mentre la madre disabile, incapace di alzarsi dal letto, si trovava nella stanza accanto. 

    Nella seconda parte un po' di consigli per le letture di Natale.