エピソード
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Testo e messa in voce di Gaetano MarinoMusiche di Simon Balestrazzi e Mario Massa
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Messa in voce di Gaetano Marino
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Messa in voce di Gaetano Marino
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Traduzione e messa in voce di Gaetano Marino
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
— Vieni a vedere! — gridò un uccellino al suo compagno. — Ci sono quattro teneri vermicelli che giocano sopra una foglia! — Infatti, proprio ai quattro lati di una foglia, stavano quattro piccoli vermicelli, che si drizzavano dimenandosi e contorcendosi. Quell’uccellino non poté resistere alla tentazione di mangiare quei vermi, tanto teneri e ben nutriti da sembrare squisiti, e così si precipitò giù per catturarli, beccarli e divorarli. [...]
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Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta una bellissima ninfa che diede alla luce un bambino: il piccolo Narciso. Questo era il suo nome. Egli cresceva accanto a sua madre, dalla quale era amato come pochi al mondo lo sono mai stati. Per lui nulla era troppo bello, troppo delicato o troppo prezioso. Un giorno volendo conoscere il destino del suo adorato figlio la ninfa si recò dall’indovino Tiresia, la cui sapienza era leggendaria: - Mio figlio vivrà fino a una felice vecchiaia? - gli domandò. - Sì - rispose Tiresia - Se non conoscerà se stesso. […]
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
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Messa in voce di Roberta Perra
C'era una volta un bambino, e la mamma gli dava ogni giorno per merenda una scodellina di latte e pane buffetto, e con quella il bimbo andava a sedersi in cortile. Ma quando si metteva a mangiare, da una fessura del muro sbucava fuori la serpe della casa, ficcava la testina nel latte e mangiava con lui. Il bimbo ne era felice; e quand’era là con la sua scodellina e la serpe non arrivava subito, egli la chiamava: — Vieni in fretta, serpicina, vieni, cara bestiolina, la tua briciola c’è ancora e il mio latte ti ristora!
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
[...] Bisognava dunque ora procurarsi l’antidoto per l’incantesimo. E tornò indietro. Ma sbagliò strada. Quando s'accorse d'essersi smarrito e non trovava più la via del ritorno, pensò di salire in cima a un albero per passarvi la notte: era quasi notte e le belve feroci lo avrebbero assalito e divorato. Ed ecco, a mezzanotte, un rumore assordante per tutto il bosco. Era un Orco che tornava a casa coi suoi cento cani mastini, che gli latravano dietro. - Oh, ho, ho. Ma che cosa strana, io qua sento odore di carne umana! L'Orco si fermò ai piedi dell'albero, e cominciò ad annusare l'aria proprio come fanno le belve: Oh, ho, ho. Ma che cosa strana, io qua sento odore di carne umana! [...]
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Dunque, io, che sono uomo nero, quando sono nato, ero nero. Tu, invece, che sei uomo bianco, quando sei nato, eri rosa, e a volte pure rosa pallido pallido. Trascorse il tempo, ed io, uomo nero, ora che sono cresciuto sono sempre nero. Tu, uomo bianco, ora che sei cresciuto sei bianco. Accade poi che io, uomo nero, quando prendo il sole, sono nero. Tu, uomo bianco, quando prendi il sole, sei rosso e poi ti fai viola [...]
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Una fiaba adottata dallo studio dentistico del dottor Jörg Küster di Quartu Sant’Elena (Cagliari)
La zia Maldidenti mi dava molti dolci, quando ero piccolo. I miei denti resistettero, e non si guastarono. Anche adesso, che sono diventato più grande, lei mi vizia con la dolcezza, dicendo che sono un poeta. Spesso, quando cammino per le strade della città, mi sembra di camminare in una grande biblioteca. Le case sono gli scaffali dei libri, ogni piano è un ripiano di libri. Qui si trova la storia di tutti i giorni, là una vecchia buona commedia, poi opere di scienza e di ogni materia, qui un po' di racconti e là un po’ di romanzi. La zia Maldidenti viene come un raggio di sole, riempie l'anima e i pensieri; viene come un profumo di fiori, come una melodia che si conosce, ma che non si ricorda cosa sia. [...]
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Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
Parecchio tempo fa, in un lontano passato, tanto remoto che ancora sapeva di vera leggenda, dove gli eroi avevano un grande valore e rispetto, nelle terre del Nord, buie di luce e dominate dal freddo, un giovane guerriero, che si chiamava Beowulf, stava ascoltando, seduto accanto al fuoco, le parole dei grandi saggi, che narravano una storia di sangue appena giunta da un paese lontano. Si parlava del terribile Grendel. Il mostro, che era assai temuto e conosciuto in tutta la Danimarca per la sua ferocia. Un notte irruppe con una violenza mai vista nella sala reale del Grande Cervo del guerriero Rotghar, re di Danimarca. Grendel uccise parecchi guerrieri e massacrò uomini e donne, dilaniando i loro corpi; le pareti della sala reale furono imbrattate di sangue e brandelli di carne umana furono sparsi in ogni dove. Ma non finì lì. Grendel tornava ogni notte. […]
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C'era una volta un taglialegna di nome Crisponzio, che era stanco della vita — così almeno diceva — e aveva una grande voglia di andarsene all’altro mondo. Da quando era nato, a sentir lui, il cielo spietato non aveva mai voluto esaudire uno solo dei suoi desideri.Un giorno, mentre si trovava nel bosco, e si lamentava sempre più della sua vita, gli comparve Zeus, con in mano un fulmine. Figurarsi la paura del povero tagialegna!
Oh Zeus, dio onnipotente, io non voglio niente, niente! - Gridò il taglialegna spaventato, gettandosi a terra. - Nulla desidero, per carità, non colpirmi con i tuoi fulmini, non incenerirmi, qui siamo tutti felici! [...] -
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Un coccodrillo, dopo aver ucciso un uomo che dormiva sotto una palma, versò molte lacrime. - Vedi - disse un icnèumone a suo figlio - il coccodrillo è un ipocrita, perché ora piange e fra poco divorerà la sua vittima. -Infatti, dopo un po', il coccodrillo si mise tranquillamente a mangiare la sua preda. Finito il pasto si addormentò sulla sponda del fiume, a bocca aperta, per consentire ad un uccellino suo amico, chiamato Trochilo, di entrar dentro a beccare gli avanzi rimastigli tra identi.Stuzzicato piacevolmente dal diligente uccellino, il coccodrillo, nel sonno, apri ancora di più le sue poderose mascelle.Allora l'icnèumone disse a suo figlio:
Ora stai bene attento. E così che si uccidono i traditori. - E, presa la rincorsa, si precipitò nella bocca del coccodrillo infilandosi alla svelta giù per la gola. Da quella passò nello stomaco, glielo sfondò con i denti aguzzi, quindi entrò nell'intestino facendo altrettanto. Il coccodrillo, svegliato di soprassalto, incominciò a rotolarsi per terra in preda al dolore, urlò sentendosi strappare le viscere, finché, dilaniato dall'icnèumone, restò a pancia all'aria, morto e stecchito. -
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Eppure, stava lì, in attesa, fermo e ben saldo sul palmo di una foglia, il piccolo teneroso bruco. Il vermicello dai tanti e tanti piedini guardava con i suoi occhietti in ogni parte e in ogni dove, e girava intorno nei suoi pensieri. C’era chi sorrideva, chi salutava, chi cantava, chi saltellava, chi correva in ogni dove, e soprattutto c’era volava. Tutto era gioioso intorno, ogni cosa si muoveva e vibrava di vita felice. Solo lui, povero bruchino, non riusciva quasi più a muovere il suo corpo, non aveva mai avuto voce, né poteva muoversi veloce come gli altri, ma soprattutto, non sapeva cosa volesse dire volare. Ogni suo passaggio da una foglia all’altra gli pareva un lungo stanco e infinito viaggio. [...]
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Messa in voce di Gaetano Marino
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