Episoder

  • In questo appuntamento affronteremo il tema dell'irrigazione di precisione, concentrandoci su come evitare lo spreco dell'acqua irrigua. Sarà nostro ospite alle Conversazioni Viticole Daniele Zaccaria, Professore Associato e Specialista in Irrigazione per la Cooperative Extension dell'Università della California. Parleremo dei metodi alternativi di programmazione irrigua (ET-based, Soil-moisture based, Plant-based irrigation scheduling) che stanno promuovendo in California, con un focus su come ottimizzare l'uso dell'acqua. Inoltre, porrò al professor Zaccaria una domanda che mi viene spesso rivolta, e che anche i vineyard managers in California e Baja California si pongono frequentemente: Premesso che il raggiungimento della profondità radicale si ottiene con 6 ore di irrigazione, verificandolo visivamente attraverso l'approfondimento della goccia nel profilo del suolo, è meglio fare turni di 6 ore ogni tre giorni oppure un'irrigazione di 18 ore ogni 9 giorni (quindi: alto volume con turni più lunghi o basso volume con turni più brevi)?Buon ascoltoGiovanni Bigot

  • Dopo qualche settimana di pausa (impegnato in diverse attività nei vigneti di tutta Italia e fuori), domani riprendo le nostre conversazioni viticole. Sarà con noi l’enologo Ramon Persello, esperto di agrometeorologia e cambiamenti climatici. In questa diretta discuteremo le seguenti tematiche importanti per prepararci alla vendemmia 2024:

    1. Situazione attuale meteo:

    - Analisi delle condizioni meteo a Capanna Margherita (4600m)

    - L’effetto delle Estati Algerine sul nostro territorio

    - Analizzeremo cosa è accaduto negli ultimi 42 giorni in alcune DOC italiane, valutando le precipitazioni, le temperature medie assolute e le differenze rispetto alla media storica. Inoltre, esamineremo il numero di giornate con temperature massime superiori ai 30 e 35 gradi.

    2. Maturazione tecnologica e fisiologica delle uve. Esploreremo come l'evoluzione della maturazione delle uve influenzerà le prossime decisioni enologiche, in particolare la scelta della data di vendemmia. Analizzeremo i parametri chiave come zuccheri, acidità, pH e azoto alfa-amminico, fondamentali per il decorso fermentativo.

    3. Previsioni meteo per agosto: sulla base dell'analisi dei 9 panel ECMWF, discuteremo le previsioni meteorologiche per le prossime settimane, un periodo cruciale per la vendemmia in tutta Italia. La tanto paventata perturbazione che doveva smorzare il caldo sull'Italia non si materializzerà, in quanto si isolerà in una goccia fredda a est della Spagna, richiamando correnti calde e umide dall'Africa, che scorreranno sul suo bordo orientale, portando il caldo specialmente sulle regioni del Nord.

    4. Infine, parleremo della maturazione del legno e delle riserve energetiche della vite, elementi cruciali per la salute delle piante e la preparazione alla prossima stagione.

    Buon ascolto,

    Giovanni Bigot

  • Mangler du episoder?

    Klikk her for å oppdatere manuelt.

  • L'annata 2024 continua a caratterizzarsi per un'elevata piovosità al nord e siccità al sud del 40° parallelo. Al sud Italia si dovrà ancora aspettare che arrivino piogge utili alla vite.La posizione normale decennale della Zona di Convergenza Intertropicale (ITF) rimane ancora sotto la media, e questo è il motivo per cui il caldo africano non riesce a spingersi nel Nord Italia.In questo episodio con Ramon Persello, enologo esperto, affronteremo le cause di questa netta diversità meteorologica tra nord, centro e sud Italia. Analizzeremo le principali motivazioni climatiche, forniremo una prospettiva sull'andamento meteorologico del prossimo mese e formazione sull'utilizzo degli strumenti meteo. A queste analisi abbineremo suggerimenti pratici per affrontare la stagione con un approccio scientifico, finalizzato a ottenere uve di qualità.Vi aspetto alle 7:30,Giovanni Bigot

  • Le temperature superiori ai 35° provocano nella vite una reazione di difesa dell'aumento della temperatura. Per contrastare l’aumento della temperatura dei tessuti della foglia, la pianta apre gli stomi per cercare di dissipare il calore attraverso l’acqua che evapora. Questo aumenta in valore assoluto il potenziale idrico fogliare, perdendo una maggior quantità d’acqua oltre un certo livello di temperatura, che dalla bibliografia e dagli studi è definito 37,5° per più di 1 giorno. Oltre un certo limite di temperatura, i tessuti della foglia non riescono più a dissipare il calore e comincia la foto-inibizione, quindi il danneggiamento delle cellule e degli strati di cellule della foglia. Un altro effetto è ovviamente quello di una perdita d’acqua molto elevata. L’effetto della temperatura aumenta di molto se la pianta è in condizione di limitazione idrica, quindi di deficit idrico. Possiamo quindi dire che, con l’aumentare del deficit idrico, aumentano i danni a carico dell’apparato fogliare dovuti all’aumento delle temperature. Anche le bacche sono soggette a questi effetti con diverse reazioni che portano comunque a un deterioramento e danneggiamento delle cellule della buccia, con ripercussioni sui principali costituenti dell’acino stesso, quali gli acidi organici, i precursori aromatici, e gli antociani. Oggi esistono rimedi naturali, come argille e altre materie prime minerali finemente triturate e irrorate sulla parete fogliare, che permettono una riduzione fino a 4-5° della temperatura. Questa tecnica può comportare una forte riduzione degli effetti sugli acidi e quindi può essere un valido aiuto alla riduzione dei danni dovuti al calore, soprattutto in quei vigneti in cui è presente anche un deficit idrico. Ne ho parlato in questo episodio con Gianluca Allegro, Università di Bologna, che al Convegno Nazionale di Viticoltura ha pesentato la ricerca triennale svolta dal suo gruppo di lavoro "Strategie di adattamento alle ondate di calore: risultati di una sperimentazione triennale condotta sulla cv Sangiovese" che aveva come obiettivo di valutare l’attitudine di diverse tecniche colturali nel contrastare l’insorgenza dei principali danni da scottature degli acini e di studiare i loro effetti sulle componenti produttive e qualitative delle uve.

  • L’annata 2024 si caratterizza per un'elevata piovosità, con un aumento dell'80% rispetto alla media nelle regioni del nord Italia, una piovosità del 40% inferiore alla media nelle regioni del sud Italia e condizioni intermedie nel centro Italia. Queste condizioni richiedono scelte completamente opposte nella conduzione del vigneto tra diverse zone viticole italiane. Nei prossimi mesi, questa differenza di gestione sarà ancora più marcata.Nella diretta con Ramon Persello, enologo esperto, abbiamo affrontato le cause di questa netta diversità meteorologica tra nord, centro e sud Italia. Abbiamo analizzato le principali motivazioni climatiche e fornito una prospettiva sull'andamento meteorologico del mese successivo. A queste analisi abbiamo abbinato suggerimenti pratici per affrontare la stagione con un approccio scientifico, finalizzato a ottenere uve di qualità.

  • Nelle stagioni con elevate precipitazioni e numerosi giorni di pioggia, è fondamentale dedicare il giusto tempo al monitoraggio del vigneto. Peronospora, black rot e botrite sono rilevabili sia sulle foglie che sulle infiorescenze, e la loro precoce identificazione permette di evitare danni alla produzione e alla qualità delle uve. L’abilità nel monitorare in maniera oggettiva e completa i vigneti deve essere costantemente allenata e affinata per ottenere informazioni pratiche utili nella gestione della difesa e della chioma.In questa diretta, con Alessandra Di Gregorio, senior Ampelonauta di Perleuve, abbiamo affrontato diverse situazioni con esempi pratici e suggerimenti per affrontare questa stagione, che in alcune zone d’Italia sta diventando particolarmente difficile.Buon ascolto,Giovanni Bigot

  • Dott. Gilberto Bragato, agronomo specializzato in Scienza del Suolo e Primo Ricercatore presso il CREA di Gorizia, era l’ospite della Conversazione Viticola di domani mattina. Le tematiche che abbiamo affronteremo insieme sono:1. L'acqua nel suolo: aspetti fisici legati alla capillarità.2. Ritenzione idrica e riserva d'acqua per le piante.3. Infiltrazione dell'acqua nel suolo.4. Metodiche di misura (sensori di umidità, tensiometria, misure infiltrometriche).5. Risvolti applicativi in relazione all'irrigazione.6. Rapporto porosità/compattazione/organismi del suolo (utile per chi si dedica all'agricoltura biologica).Tematiche importanti per questo periodo della stagione quindi vi aapetto puntuali domani mattina alle 7:30.

  • Riccardo Bugiani, fitopatologo del Servizio Fitosanitario della regione Emilia-Romagna, era l'ospite della Conversazione viticola dedicata alla DIFESA CONTRO PERONOSPORA. Abbiamo approndito le seguenti tematiche:1. Come ci possono aiutare i modelli previsionali nel conoscere il momento delle infezioni primarie?2. Perché è importante monitorare in campo le prime infezioni dell'anno?3. Efficacia, modalità d’utilizzo e caratteristiche di alcuni prodotti alternativi (o complementari) al rame nella difesa contro peronospora4. Cosa abbiamo imparato dall’annata 2023?Argomenti importanti in questo momento della stagione.

  • Con la prof.ssa Silvia Laura Toffolatti dell'Università di Milano, ospite di questa Conversazione viticola, abbiamo parlato della maturazione delle oospore della peronospora della vite. Cercheremo di approffondire le seguenti domande:1. le infezioni primarie di peronospora da dove si originano? 2. perché è importante conoscere il grado la maturazione delle oospore? 3. quali sono ulteriori caratteristiche utili da conoscere delle oospore e delle infezioni primarie?4. fino a quando sono possibili le infezioni primarie? Tematiche importanti per affrontare l'inizio di questa stagione 2024.

    Buon ascolto,

    Giovanni Bigot

  • La fase vegetativa iniziale del vigneto richiede un monitoraggio attento per comprendere le diversità delle varietà e pianificare le attività future. Nella diretta di domani, ospiteremo l'Ampelonauta senior, la dott.ssa Alessandra Di Gregorio, collaboratrice di Perleuve in Piemonte. Insieme esploreremo quattro tipologie di rilievi fondamentali:1. Fenologia della pianta2. Insetti gemmivoli3. Oidio4. Descrizione del suoloPer ciascuna di queste tecniche di monitoraggio, esamineremo:- come decido in quali vigneti entrare?- come faccio il rilievo?- come utilizzo i dati che ho ottenuto dal rilievo nella pratica?

  • La distribuzione dei prodotti fitosanitari (PF) in vigneto è una materia molto articolata che vede nel viticoltore il principale protagonista nel corretto utilizzo delle irroratrici e, quindi, dei PF che devono raggiungere il giusto bersaglio da proteggere.Ne ho parlato in questo appuntamento con il dott. Mario Tamagnone, dell’Università di Torino, professore di Meccanica agraria presso il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari (DISAFA). Abbiamo affrontato le seguenti tematiche:1. regolazioni possibili delle irroratrici 4.02. quali regolazioni impostare per trattare la mia superficie vitata in un giorno3. Trattori 4.0Giovanni Bigot

  • Con il Prof. Paolo Marucco dell'Università di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari. abbiamo approfondito diverse tematiche riguardanti l'ottimizzazione dell'uso delle irroratrici nei vigneti, tra cui l'impostazione ottimale per garantire una copertura della pagina inferiore del 35%, le regolazioni essenziali come volume e velocità dell'aria, tipologia di ugelli e dimensione delle gocce, la valutazione dell'irrorazione durante l'operatività e le differenze tra irroratrici pneumatiche tradizionali.

    Buon ascolto,

    Giovanni Bigot

  • Dopo l'interesse riscontrato nella passata edizione, la nuova stagione si apre con la rubrica Clima e Vite, in collaborazione con l'enologo Ramon Persello, che analizza l'impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura. Ramon Persello, esperto di agrometeorologia e cambiamenti climatici, ha esaminato alcuni fenomeni basandosi sui dati raccolti da diversi centri di ricerca e osservatori specializzati, illustrando gli effetti delle mutazioni del clima dagli anni '50 ad oggi, con un particolare focus sugli ultimi tre anni. Durante la puntata si è discusso dell'innalzamento delle temperature medie annue, dell'influsso dell'alta pressione di matrice nord-africana permanente, della difficoltà di raffreddamento invernale del mare Adriatico settentrionale e della conseguente mitigazione delle pianure prossime alla costa.Giovanni Bigot, invece, ha approfondito le conseguenze del cambiamento climatico sull'ecosistema del vigneto, come l'aumento di virulenza dei patogeni nelle diverse fasi fenologiche. La peronospora, così come l'oidio, si sviluppa sulla base della disponibilità termica e idrica (quantità di pioggia, bagnatura fogliare, umidità relativa dell'aria). È stato osservato come l'innalzamento delle temperature abbia moltiplicato la virulenza del patogeno soprattutto nei momenti in cui le condizioni all'inizio (aprile-maggio) e alla fine (settembre-ottobre) della stagione non sono ottimali, determinando un aumento della gravità delle infezioni.Confrontarsi e adattarsi al clima che cambia è possibile e necessario. Se rimaniamo ancorati alle pratiche agronomiche di sempre, i costi della difesa aumenteranno così come il rischio di non ottenere uva sana, mettendo in crisi le strategie di protezione biologica, ultimamente additate come insufficienti e inefficaci solo perché non adattate al cambiamento climatico.

  • Buongiorno a tutti voi Ampelonauti e aspiranti tali,con la diretta di mercoledì 06 settembre siamo giunti al sesto incontro con l’enologo Ramon Persello, esperto di agrometeorologia e cambiamenti del clima. In questa diretta approfondiremo anche delle tematiche enologiche che sono fortemente correlate tra loro: l’evoluzione dell’uva durante la maturazione (i composti aromatici), l’andamento climatico e la data di vendemmia.Di seguito, in estrema sintesi, le tematiche in discussione:1 Clima e dintorni: cosa è successo negli ultimi 30 giorni in Italia?Come consuetudine, analizzeremo l’andamento meteo-climatico del mese di agosto riscontrato nelle principali zone viticole d’Italia. Grazie all’elaborazione dei dati raccolti da Perleuve - 4Grapes®, confronteremo i dati 2023 con lo storico di precipitazioni e temperature massime.2 Il meteo e l’evoluzione della maturazione delle uveCercheremo di capire come questo andamento meteorologico ha influito/sta influendo sulla maturazione delle uve e a che punto è la maturità tecnologica e cellulare, in modo da prevedere l’approssimarsi della chiusura del floema - sugar loading.3 Come stanno evolvendo i componenti aromatici? Quali scelte enologiche?Approfondiremo questa tematica di grande impatto sulle prossime scelte enologiche (data di vendemmia), nello specifico analizzeremo l’evoluzione dei diversi precursori aromatici componenti delle uve/vitigni a bacca bianca e dei polifenoli totali nelle uve/vitigni a bacca nera.4 I modelli cosa prevedono per il meteo di settembre?Sulla base del nuovo modello meteorologico GSF, NAO + e NAO - vedremo quali sono le previsioni per il mese di settembre, periodo chiave per la vendemmia, in tutta l‘Italia.Previsioni che analizzeremo, anche grazie ai vari modelli previsionali, con l’aiuto di Ramon, che cercherà di ipotizzare che cosa ci riservano (almeno) i prossimi trenta giorni.Allora… vi aspetto numerosi, come sempre, alle

  • Il pensiero, il sentire comune, è che contro la peronospora non ci si poteva fare nulla e che si tratta di fenomeni legati al ciclo naturale climatico (grande piovositàa maggio-giugno).

    Io sono convinto che il metodo Lean Six Sigma, che applico da anni con il mio gruppo di lavoro Perleuve, avrebbe potuto essere utile (se applicato) per limitare i danni di questa Crittogama che sta creando un danno eccezionale in tutto ilbacino del Mediterraneo.

    Si tratta, di primo acchito, di un tema difficile da affrontare ma con l’aiuto del prof. Pietro Romano dell'Università degli Studi di Udine, docente al Master del CUOA (Vicenza) e del prof. Roberto Zironi e Alessandro Zironi, Università degli Studi di Udine, siamo riusciti a renderlo agibile e fruibile ai neofiti; è mia ferma intenzione, affrontare e approfondire questi argomenti in altre dirette future.

    Il costante monitoraggio della fenologia e dell’evoluzione delle varie ampelopatie, infatti, avrebbe permesso a viticoltori e tecnici di accorgersi che la stagione 2023 era eccezionale per lo sviluppo della peronospora (a fine aprile c'eranogià segnali evidenti) e si sarebbero potute attivare azioni correttive per limitare il problema, ad esempio, usando il metodo delle 5M per trovare le cause alla radice del problema e proporre delle soluzioni:

    Materiali; Macchinari; Metodi; Manodopera; Misure e, infine, la A di Ambiente.

    Ecco un sintetico elenco delle domande che ci permetteranno di sviluppare le tematiche di oggi:

    Cos’è il metodo Lean e il Six Sigma?

    Possono essere utili per affrontare il problema peronospora?

    Come il Six Sigma e la Lean potrebbero supportare la competitività delle nostre aziende?

    Certi problemi, quest’anno la peronospora e l’anno prossimo l’oidio…, non sono senzasoluzione ma come farsi aiutare?

    L’imprenditore vitivinicolo è un "artista", non un super-eroe, che deve relazionarecon persone in grado di aiutarlo nelle scelte, quali persone/tecnici?

  • La stagione vitivinicola 2023, con un decorso quasi opposto al 2022, ci conferma che il cambiamento climatico, fenomeno che abbiamo recepito chiaramente nell’ultimo decennio, ha un impatto sulle produzioni viti-vinicole.Si è assistito ad un forte incremento delle temperature medie con bilancio termico spesso troppo elevato causa, tra l’altro, di maturazioni sbilanciate, con uve ricche in zuccheri (elevata potenzialità di alcol), ma con polifenoli immaturi e carenti in aromi. Inoltre, la vendemmia avviene sempre più frequentemente ad alte temperature che favoriscono fenomeni di ossidazione polifenolica e ulteriori perdite di aromaticità.Ricordo in estrema sintesi i fattori in gioco:- il vitigno e il terroir (temperatura durante la maturazione e stato idrico della vite);- la forma di allevamento e l’esposizione delle uve;- la gestione del vigneto nella sua interezza (approccio olistico).Spiegare con certezza quanto sta accadendo, soprattutto a carico delle uve, è particolarmente complesso e richiede un approccio multidisciplinare, che spazia dalla climatologia, alla pedologia, all’eco-fisiologia della vite, alla patologia vegetale e, infine, all’enologia.Di certo, a causa del cambiamento climatico di ogni singola annata, dobbiamo essere pronti a adattare la viticoltura, in particolare le tecniche di gestione del vigneto, e l’enologia in base ai mutevoli scenari con i quali ci confronteremo nei prossimi anni.Sulla base delle conoscenze acquisite a livello internazionale, dai vari gruppi di ricerca, sui meccanismi fisiologici che presiedono la maturazione delle uve, spicca la figura del Professor Alain Deloire, formatosi alla prestigiosa Scuola di Viticoltura di Montpellier (Francia) e docente presso l’attuale 'Institut Agro-Montpellier (France) “UMR UMR-LEPSE-ETAP 1083 Sciences pour l’Oenologie et la Viticulture”, ricercatore e docente con vaste esperienze internazionali quale, ad esempio, professore di viticoltura all’Università di Stellenbosch, Sud Africa.Le tematiche da affrontare, che ho proposto e condiviso con il prof. Deloire, ci permetteranno di acquisire nuove conoscenze su alcuni, ma fondamentali, aspetti di fisiologia della vite; eccole in estrema sintesi:1. il trasporto degli zuccheri verso gli acini, attraverso il floema (sugar loading), come si calcola? perché è importante? che informazioni ne possiamo trarre?2. la chiusura del floema, a livello delle bacche, potrebbe essere codificata come nuova fase fenologica?3. i giorni che intercorrono tra la chiusura del floema e la vendemmia influenzano significativamente il futuro bouquet aromatico dei vini bianchi e rossi; come stabilire la data di vendemmia? È sufficiente la degustazione (analisi sensoriale) delle bacche?4. sono state messe a punto delle tecniche di analisi che ci possono aiutare a seguire l’evoluzione della maturazione; in base alla sua esperienza quali consigli è in grado di fornire ai nostri Ampelonauti?5. la variazione del colore della buccia, nei vitigni a bacca bianca, ci fornisce indicazioni in merito all’evoluzione delle uve e qualche correlazione con le famiglie aromatiche presenti?

  • “Resistenza” è una parola molto comune, e un concetto fondamentale. La sua origine ci parla di un fermare respingendo, di un non cedere ad una forza, ad una spinta, e questo concetto può essere declinato in decine di modi diversi; noi ci soffermeremo sulla resistenza degli organismi viventi a sostanze che l’uomo utilizza per combatterli.Dal vocabolario Treccani rileviamo che “resistenza” è la capacità di determinati organismi di resistere all’azione di sostanze tossiche e velenose, di microrganismi patogeni, ecc.Affrontiamo questo argomento perché, negli ultimi anni, si è assistito all’introduzione di nuove sostanze attive (Prodotti Fitosanitari, PF) dotate spesso di elevata specificità, spiccata efficacia e attività sistemica. Ciò ha permesso di ampliare la gamma dei prodotti disponibili, ma l’uso ripetuto di questi PF ha portato, in tempi brevi, ad effetti collaterali negativi.Fra questi, il più pericoloso e il più difficile da “gestire” è quello della resistenza, cioè una sensibilità ridotta da parte di un parassita animale o vegetale nei confronti di un certo PF; questo fenomeno può essere il risultato di un cambiamento genetico.La Peronospora della vite, alga primitiva, microrganismo appartenente al Regno Chromista, ne è un ottimo esempio, in quanto ha manifestato negli ultimi trent’anni, e anche recentemente, fenomeni di resistenza a varie sostanze attive.In questo appuntamento ho avuto al mio fianco una collega molto esperta, la dott.ssa Marina Collina, professoressa associata e docente di Patologia Vegetale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Nella sua attività di ricerca si è dedicata, tra l’altro, all’approfondimento dei meccanismi di resistenza dei patogeni fungini (anche Peronospora) alle diverse sostanze attive con approcci biologici e molecolari.Nella diretta abbiamo affrontato quelli che ritengo essere i punti critici della difesa della vite (in particolare di quella antiperonosporica) e, con l’aiuto della dott.ssa Collina, cercheremo la migliore risposta alle seguenti domande e a quelle che arriveranno da voi partecipanti:1. Cosa si intende per resistenza ad una sostanza attiva?2. Cosa significa sostanza attiva (s.a.) multi-sito e s.a. mono-sito?3. Le caratteristiche delle diverse s.a. come sono correlate all'insorgenza delle resistenze?4. Quali sono le strategie anti-resistenza più efficaci?5. In questo periodo di forte presenza di infezioni di peronospora e oidio, quali sono le indicazioni generali per non aumentare le popolazioni di Crittogame resistenti?

  • In questa conversazione itorniamo con l'incontro mensile con l’enologo Ramon Persello, con lui affronteremo e approfondiremo le seguenti tematiche:1 Cosa è successo nel mese di giugno in Italia?Un confronto analitico tra il mese di giugno 2023 e gli ultimi 5-15 e 30 anni, in diversi areali viticoli d’Italia; scopriremo così dove è piovuto di più o di meno evidenziando anche le ore di bagnatura fogliare. Faremo un bilancio di come è andata dal punto di vista idrico (precipitazioni utili) e da quello termico (temperature e giorni di caldo).2 Previsioni per l’estate secondo il modello meteorologico CFS, e gli indici AO per il mese di agosto Secondo l’indice NAO luglio e agosto con incursioni artiche in tutta la penisola: ci teniamo a precisare che di proiezioni3 L’andamento meteoclimatico come ha influito sulla fenologia della vite?Analizzeremo l’eventuale anticipo o ritardo di Vitis vinifera nei diversi areali, stimandolo in giorni dalla possibile data di invaiatura (o vendemmia) delle uve.4 Arriva lo stress idrico, cosa fare?La vite inizia ad andare in stress idrico ed è fondamentale un’attenta analisi dei diversi terroir che caratterizzano la vitivinicoltura italiana, valutando i vari tipi di suoli e la loro capacità di ritenzione idrica e progressiva cessione alle radici della vite. Irrigare o non irrigare questo è il dilemma!In alcune Regioni, si è già iniziato ad irrigare ma vedremo come operare nella gestione del vigneto dove non è possibile irrigare (mancata disponibilità della risorsa idrica).

  • Le tignole della vite, Lepidotteri che allo stadio larvale sono antofagi e carpofagi, rappresentano da sempre gli ampelofagi chiave nel definire le strategie di difesa/lotta.Il controllo di questi insetti, che svolgono 3-4 generazioni all’anno, richiede, in quasi tutti gli areali viticoli, almeno un intervento insetticida o altre tecniche quali disorientamento e confusione sessuale.Proprio queste caratteristiche biologiche, che vedono le tignole presenti durante tutta la stagione vegetativa, richiedono il loro costante monitoraggio nel vigneto per seguire l’evolversi delle varie generazioni (volo dei maschi adulti, ovideposizione, larve, … nidi larvali, crisalidi, …) e individuare la necessità e momenti di intervento per ridurre i pesticidi.Nella banca dati 4Grapes di Perleuve, sono archiviati e disponibili 24 anni di dati sul monitoraggio dei voli di tignola e tignoletta della vite e, da 3 anni, in collaborazione con FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), grazie al Progetto “Come ridurre l'utilizzo dei prodotti fitosanitari in viticoltura entro il 2030?”, il monitoraggio si è ampliato coinvolgendo i Soci FIVI.Con il prof. Francesco Pavan, Entomologo e Ricercatore, dell’Università degli Studi di Udine, che conosco da molti anni e considero l’Indiana Jones dell’entomo e acarofauna del vigneto, abbiamo affrontato la tematica tignole alla ricerca della strada per migliorare la lotta a questi insetti e la sostenibilità della viticoltura da vino. Di seguito le domande alle quali cercheremo di dare risposta:1 Ruolo del clima sull’accoppiamento e sulla parassitizzazione di uova e larveCome si è evoluto il ciclo biologico negli ultimi vent’anni (adulti 3 e 4 volo in aumento costante)2 Intervenire contro la II o la III generazione?La lotta contro la II generazione permette di abbattere la popolazione o è necessario un ulteriore trattamento?3 Differenze di lotta contro le tignole in vitigni precoci e in vitigni tardiviIl peso di tignola e tignoletta e di eventuali altri Lepidotteri carpofagi4 Applicare la confusione o il disorientamento sessuale necessita comunque di monitoraggio?La risposta è ovvia ma come deve comportarsi, in questo caso, l’Ampelonauta?5 Confusione e il disorientamento danno buoni risultati se applicati in grandi comprensori ma si segnalano danni da fitofagi minori, come agire?In base all’esperienza del prof. Pavan cosa fare?6 Posso controllare altri fitofagi assieme alla lotta alle tignole?Quali sostanze attive, loro pro e contro in termini di efficacia e conseguenze su entomo e acarofauna utile?

  • Le ampelopatie arrivate dal Nuovo Mondo, che hanno devastato l’Europa a partire dalla metà dell’Ottocento, sono state nell’ordine Oidio, Fillossera e Peronospora. Si tratta di un fungo (Oidio), di un insetto (Rincote, la Fillossera) e di 𝐮𝐧’𝐚𝐥𝐠𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚 , appartenente al Regno Chromista (per altri al Regno Straminipila) secondo la nuova classificazione della Peronospora. Ampelopatie ben note ai viticoltori, ma quest’anno, in particolare in alcune Regioni del Centro e Sud Italia (es. Abruzzo e Puglia), la Peronospora ha fatto ingenti danni e, nella diretta del 21 giugno, cercheremo di capire quali possono essere le (vere) cause di queste infezioni. Ospite in questo appuntamento il prof. 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐟𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐑𝐨𝐦𝐚𝐧𝐚𝐳𝐳𝐢, docente di Patologia Vegetale all’Università Politecnica delle Marche e Presidente dell’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante, che è un profondo conoscitore della Peronospora e mi aiuterà a proporre delle linee operative per affrontare al meglio questo microrganismo. Sulla stampa si legge che le responsabilità degli attacchi 2023 sono da attribuire alle elevate piovosità primaverili, ma vi proporrò dei dati meteoclimatici che non danno forza a questa tesi. Nelle Regioni del Nord Italia piove molto di più, ma i viticoltori “conoscono” la pericolosità della Peronospora così come i viticoltori del Centro e Sud, storicamente, temono l’Oidio. Sarebbe interessante proporre un confronto tra Viticoltori e Tecnici per uno scambio di esperienze almeno su queste due ampelopatie. Il cambiamento climatico ci impone però di aggiornare le nostre conoscenze e accettare i nuovi paradigmi… la Peronospora può fare grossi danni in tutta Italia; dobbiamo essere preparati! Nella diretta del 21 giugno evidenzierò quelli che ritengo essere i punti critici della difesa antiperonosporica e, con l’aiuto del prof. Romanazzi, cercheremo la migliore risposta alle mie domande e a quelli che arriveranno da voi partecipanti alla diretta. 1. 𝘘𝑢𝘢𝑙𝘪 𝘴𝑜𝘯𝑜 𝑔𝘭𝑖 𝑒𝘳𝑟𝘰𝑟𝘪 𝘱𝑖𝘶̀ 𝘧𝑟𝘦𝑞𝘶𝑒𝘯𝑡𝘪 𝘤𝑜𝘮𝑚𝘦𝑠𝘴𝑖 𝑛𝘦𝑙 𝑐𝘰𝑛𝘵𝑟𝘰𝑙𝘭𝑜 𝑑𝘪 𝘲𝑢𝘦𝑠𝘵𝑜 𝑝𝘢𝑡𝘰𝑔𝘦𝑛𝘰? 2. 𝘘𝑢𝘢𝑙 𝑒̀ 𝑙’𝑖𝘮𝑝𝘰𝑟𝘵𝑎𝘯𝑧𝘢 𝘥𝑒𝘨𝑙𝘪 𝘪𝑛𝘵𝑒𝘳𝑣𝘦𝑛𝘵𝑖 𝑝𝘳𝑒𝘷𝑒𝘯𝑡𝘪𝑣𝘪 𝘦 𝘵𝑒𝘮𝑝𝘦𝑠𝘵𝑖𝘷𝑖 𝑛𝘦𝑙𝘭𝑎 𝑙𝘰𝑡𝘵𝑎 𝑎𝘭𝑙𝘢 𝘱𝑒𝘳𝑜𝘯𝑜𝘴𝑝𝘰𝑟𝘢? 3. 𝘓𝑎 𝑔𝘦𝑠𝘵𝑖𝘰𝑛𝘦 𝘥𝑒𝘭 𝘴𝑢𝘰𝑙𝘰, 𝑛𝘦𝑙𝘭𝑒 𝑅𝘦𝑔𝘪𝑜𝘯𝑖 𝑑𝘦𝑙 𝐶𝘦𝑛𝘵𝑟𝘰 𝘦 𝘚𝑢𝘥 (𝑙𝘢𝑣𝘰𝑟𝘢𝑧𝘪𝑜𝘯𝑒 𝑜 𝑎𝘴𝑠𝘦𝑛𝘻𝑎 𝑑𝘪 𝘪𝑛𝘦𝑟𝘣𝑖𝘮𝑒𝘯𝑡𝘰 𝘦 𝘲𝑢𝘪𝑛𝘥𝑖 𝑑𝘪 𝘱𝑜𝘳𝑡𝘢𝑛𝘻𝑎 𝑑𝘦𝑙 𝑠𝘶𝑜𝘭𝑜), 𝑟𝘦𝑛𝘥𝑒 𝑑𝘪𝑓𝘧𝑖𝘤𝑖𝘭𝑒 𝑒𝘯𝑡𝘳𝑎𝘳𝑒 𝑛𝘦𝑖 𝑣𝘪𝑔𝘯𝑒𝘵𝑖… 𝘲𝑢𝘢𝑙𝘦 𝘪𝑚𝘱𝑜𝘳𝑡𝘢𝑛𝘻𝑎 ℎ𝘢 𝘲𝑢𝘦𝑠𝘵𝑜 𝑎𝘴𝑝𝘦𝑡𝘵𝑜? 4. 𝐴 𝑐𝘪𝑜̀ 𝑠𝘪 𝘢𝑔𝘨𝑖𝘶𝑛𝘨𝑒 𝑙’𝑖𝘮𝑝𝘰𝑟𝘵𝑎𝘯𝑧𝘢 𝘥𝑒𝘭𝑙𝘢 𝘤𝑜𝘮𝑝𝘭𝑒𝘵𝑎 𝑒 𝑎𝘤𝑐𝘶𝑟𝘢𝑡𝘢 𝘣𝑎𝘨𝑛𝘢𝑡𝘶𝑟𝘢 𝘥𝑒𝘭𝑙𝘢 𝘷𝑒𝘨𝑒𝘵𝑎𝘻𝑖𝘰𝑛𝘦? 𝑆𝘪̀, 𝑚𝘢 𝘭𝑒 𝑖𝘳𝑟𝘰𝑟𝘢𝑡𝘳𝑖𝘤𝑖? 𝘜𝑛 𝑑𝘦𝑐𝘪𝑠𝘰 𝘯𝑜! 𝘢𝑑 𝑖𝘯𝑡𝘦𝑟𝘷𝑒𝘯𝑡𝘪 𝘤𝑢𝘳𝑎𝘵𝑖𝘷𝑖, 𝘣𝑖𝘴𝑜𝘨𝑛𝘢 𝘭𝑎𝘷𝑜𝘳𝑎𝘳𝑒 𝑖𝘯 𝘱𝑟𝘦𝑣𝘦𝑛𝘻𝑖𝘰𝑛𝘦 (𝑎𝘵𝑡𝘦𝑛𝘻𝑖𝘰𝑛𝘦 𝘢𝑖 𝑓𝘦𝑛𝘰𝑚𝘦𝑛𝘪 𝘥𝑖 𝑟𝘦𝑠𝘪𝑠𝘵𝑒𝘯𝑧𝘢 𝘢𝑖 𝑃𝘍), 𝘙𝑜𝘮𝑎𝘯𝑎𝘻𝑧𝘪 𝘤𝑜𝘴𝑎 𝑛𝘦 𝘱𝑒𝘯𝑠𝘢? 5. 𝘘𝑢𝘢𝑙 𝑒̀ 𝑙𝘢 𝘳𝑒𝘴𝑝𝘰𝑛𝘴𝑎𝘣𝑖𝘭𝑖𝘵𝑎̀ 𝑑𝘦𝑙 𝑐𝘢𝑚𝘣𝑖𝘢𝑚𝘦𝑛𝘵𝑜 𝑐𝘭𝑖𝘮𝑎𝘵𝑖𝘤𝑜 𝑛𝘦𝑙𝘭’𝘢𝑢𝘮𝑒𝘯𝑡𝘢𝑡𝘢 𝘤𝑜𝘮𝑝𝘭𝑒𝘴𝑠𝘪𝑡𝘢̀ 𝘥𝑒𝘭𝑙𝘢 𝘥𝑖𝘧𝑒𝘴𝑎 𝑑𝘦𝑙𝘭𝑎 𝑣𝘪𝑡𝘦 𝘥𝑎 𝑣𝘦𝑐𝘤ℎ𝘪𝑒 𝑒 𝑛𝘶𝑜𝘷𝑒 𝑎𝘮𝑝𝘦𝑙𝘰𝑝𝘢𝑡𝘪𝑒?