Episoder
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L’investimento non è un privilegio riservato a chi possiede grandi conoscenze o capitali consistenti, ma è una prassi alla portata di ogni portafoglio, che beneficia soprattutto di tempo e pazienza. Esistono diverse tipologie di professionisti, che operano all’interno di un mercato ben regolamentato e che pone al centro la tutela dei piccoli investitori: il dovere di queste figure professionali è proporre a ogni cliente lo strumento finanziario che meglio si adatta alle sue finalità, alle sue disponibilità economiche e anche ai suoi valori. È quello che ha scelto di fare Giulia, l’ospite di questo episodio, che ha deciso di investire solo in progetti e imprese di cui sposa la missione e l’operato.
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Dagli anni ‘50 a oggi si sono verificati alcuni pesanti cambiamenti demografici: l’aumento della vita media e l’ingresso sempre più tardivo nel mondo del lavoro hanno determinato l’innalzamento dell’età pensionabile. Ogni lavoratrice dovrebbe comprendere che nessuna delle decisioni prese durante la “stagione lavorativa” è priva di ripercussioni sulla “stagione non lavorativa”, ed è alla luce di questa consapevolezza che andrebbero valutati il part-time, il congedo di maternità o gli anni sabbatici. Lucia, l’ospite di questo episodio, sceglie di investire in un fondo pensione a soli 25 anni: lo fa seguendo il consiglio di sua madre, che ben conosce la fragilità che caratterizza la vecchiaia e vorrebbe risparmiarle disagi e incertezze.
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Potremmo accostare la famiglia a una impresa: sono entrambi progetti nei quali si apporta un capitale sociale iniziale, si sostengono dei costi e si ricavano degli utili. All’interno di questa organizzazione, ogni coppia ripartisce i propri costi secondo criteri personali: accade spesso però che questi criteri siano iniqui o non condivisi in modo trasparente. Parlare di denaro in coppia può risultare una pratica “non naturale” che richiede quindi un atto di volontà e consapevolezza: è quello che fa Natalia, l’ospite di questo episodio, che decide di portare i soldi al centro della discussione solo quando si sente pronta a farlo. Si scopre che il denaro è divisivo, ma sa anche diventare un collante potentissimo capace di sostenere coppie e famiglie nei momenti di maggiore difficoltà.
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Essere risparmiatori non è, o non è solo, un tratto caratteriale: per alcune persone, accantonare denaro per i momenti d’incertezza è un gesto automatico appreso in famiglia. Ma il risparmio, inteso come accantonamento in nome del “non si sa mai”, è solo un tipo di risparmio e serve a creare un fondo di sicurezza in caso di imprevisti. Un’altra forma di risparmio, forse meno spontanea ma altrettanto utile, è il risparmio finalizzato cioè dotato di una progettualità e di un orizzonte temporale. Nel caso di Simona, l’ospite di questo episodio, l’obiettivo condiviso col partner era sposarsi: la sua esperienza dimostra che, attraverso una preventivazione attenta e scegliendo i giusti strumenti, l’atto di risparmiare può acquistare senso.
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La contabilità sembrerebbe un meccanismo razionale, basato su semplici operazioni aritmetiche: in verità è uno scoglio in cui s’incagliano anche le persone più motivate e giudiziose. Questo perché richiede un cambio di routine e un tempo di adattamento variabile: ma soprattutto perché ci obbliga a toccare con mano alcune pulsioni e abitudini delle quali spesso non andiamo fieri, richiamandoci a una disciplina che, come confessa l’ospite Magalì, non abbiamo voglia di sobbarcarci. Eppure, una contabilità attenta è l’unico modo per conoscere davvero la nostra struttura di costi: senza di essa, qualsiasi strategia di risparmio o di investimento mancherebbe di basi e consapevolezza.
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Uno studio di Episteme del 2017, che fotografa proprio il rapporto tra donne e risparmio, rivela che il 21% delle donne intervistate non ha accesso a un conto corrente, nemmeno condiviso e il 37% di esse dichiara di non percepire alcun reddito. Eppure gli argomenti a favore dell’apertura di un conto corrente, anche per chi non è economicamente indipendente o non lo è ancora, sono numerose: esso rappresenta il primo appuntamento di quella che può diventare una lunga e fruttuosa relazione finanziaria. Come si evince dalla testimonianza di Sami, il conto corrente può diventare anche altro: il primo step verso l’indipendenza economica e di pensiero, il facilitatore di un percorso di consapevolezza e cambiamento.