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“Ho un dolore insopportabile alla pancia, soffro di mal di testa invalidanti, questa tosse non passa. E i medici? Beh, loro dicono che non ho niente di organico, che i miei sintomi sono psicosomatici. Non mi sento presa sul serio, non mi sento creduta, pensano che io mi inventi questi sintomi. Io sto male davvero. Come fanno a dire che il dolore sia dovuto all’ansia, alla depressione?”
Posso capire quello che mi stai dicendo, posso comprendere quello che hai vissuto e come ti senti.
È molto comune, di fronte ad un sintomo fisico, sentirsi dire, “non è niente, è solo ansia”, “non è niente, è solo stress”.
E qui ci si sbaglia, perché non è vero che non è niente.
È molto.
Oggi ti parlo di somatizzazione. E ti spiego perché i tuoi dolori sono reali, e come possono essere causati, però, da un dolore dell’anima.
Buon ascolto!
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E ora? Tutto è finito. Non tornerò mai a sorridere, a star bene, ad essere felice.
Quando una persona cara muore, sembra proprio tutto finito, sembra che la vita che fino a quel momento abbiamo vissuto non esista più, che la possibilità di giocare, scherzare, ridere non esista più, che anche solo respirare non sia più possibile.
Ma poi arriva un momento, e questa è la cosa più strepitosa e più terrificante, arriva un momento in cui la vita vince, di nuovo.
In questo episodio ti parlo di lutto, dei vari tipi di lutto. Ti spiego cosa succede dentro di noi quando viviamo un lutto e come elaborarlo.
Nell’ultima parte dell'episodio, come sempre, rispondo alle domande che mi avete posto sulla mia pagina Instagram dott.roberta.rubboli.
Buon ascolto!
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Estão a faltar episódios?
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Quando una situazione, un oggetto, uno stimolo ci fa paura dobbiamo affrontarlo . Questo è ciò che ci dicevano anche le nostre nonne. In effetti, le nostre nonne avevano ragione. Per vincere una fobia occorre affrontare ciò ciò che temiamo. Cosi dice il buon senso. La teoria è giustissima. la ricerca ci dice infatti che la terapia più efficace per sconfiggere una fobia è l’esposizione. Se soffri di disturbi d’ansia saprai bene, però, che affrontare ciò che ci fa paura è pressoché impossibile, ci sembra qualcosa di inaffrontabile. È vero. L’esposizione graduale, infatti, segue certi principi, certe regole, che rendono questa sfida affrontabile.
Dopo questa lunga pausa (agosto mese di stop per molti di voi e settembre mese di stop per me), oggi ti parlo proprio di esposizione, ti spiego come si procede in terapia attraverso l’esposizione, a cosa serve e, nell’ultima parte dell’episodio, come sempre, rispondo alle domande che mi avete posto sulla mia pagina Instagram dott.roberta.rubboli.
Buon ascolto!
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Ieri ho chiuso il mio studio per ferie. Riaprirò la stanza di psicoterapia tra un mese.
Che succede quando il terapeuta va in ferie ?
Oggi vorrei parlarti di questo, di cosa succede al paziente quando il terapeuta si assenta per un periodo, e la terapia viene quindi sospesa per un po'.
Possono presentarsi vissuti di abbandono, tristezza, rabbia. Vediamoli insieme.
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Prima di insegnarti la tecnica del problem-solving, vorrei fare una premessa. Non dobbiamo, e non possiamo, risolvere ogni problema. La cosa migliore che possiamo augurarci è riuscire ad accettare che la vita è fatta anche di problemi. Che solo i morti non incontrano stress e problemi. Che la vita non deve andare liscia, che la vita è un po’ come il mare. Ha le sue onde, a volte sono cavalloni alti, a volte sono onde più morbide, a volte il mare piatto, a volte è trasparente, a volte non lo è per niente. Ma non possiamo pensare che il mare sia mare solo se è calmo.
Non posso insegnarti ad eliminare ogni problema dalla tua vita, ma posso darti uno strumento utile.
Accettiamo che i problemi arrivino, quindi, ma vediamo come risolverne alcuni!
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Ogni volta in cui inizia una relazione con un ragazzo succede sempre la stessa cosa. Inizialmente sembro la donna della sua vita e poi sparisce, e io soffro.
Tutte le volte in cui mi avvicino al successo lavorativo, succede qualcosa per cui mi blocco, mi boicotto, rinuncio, perdo l’occasione, mi sento un impostore.
Succede sempre così.
Oggi ti parlerò di schemi, di “trappole” in cui rimaniamo incastrati, che assomigliano quasi ad un incantesimo, perché sembra impossibile che tutte le volte vada nello stesso modo! Sarò io ad avere qualcosa di sbagliato, sarò io ad essere sfortunato, sarò io. No, sei tu ad avere un certo schema e quello schema cerca continuamente di essere confermato, di sopravvivere.
Ma quello schema si può rompere, quell’ “incantesimo” si può spezzare.
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Prego, accomodatevi.
Oggi ti parlo, vi parlo di terapia di coppia e delle principali problematiche che la coppia porta in terapia.
Nella seconda parte dell’episodio risponderò alle domande, tante, che mi avete posto sulla mia pagina Instagram sul tema della settimana.
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In questo episodio del mio podcast vorrei riflettere con te sull’importanza delle parole. Importanza delle parole nella comunicazione tra due persone, in generale, ma soprattutto tra medico e paziente.
Perché ho voluto trattare questo argomento? Perché è un argomento che mi sta molto a cuore, poiché nella mia professione, ma anche nella mia vita privata, mi sono trovata più volte ad ascoltare o ad assistere a situazioni molto sgradevoli, a volte molto gravi.
Il contenuto di una comunicazione può essere difficile da digerire. Il modo in cui tale comunicazione viene trasmessa, però, le parole che si scelgono, il momento giusto, uno sguardo accogliente, beh, possono rendere più o meno indigesto tale contenuto.
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Di paura del giudizio ti ho parlato, in parte, durante l’episodio sulla fobia sociale. Ora però vorrei riprendere questo argomento perché in tanti mi avete scritto di volerne sapere di più e perché è tanto frequente vivere con la paura di essere giudicati. La mia idea quindi è quella di dirti due parole sulla paura del giudizio, ripassare alcune tecniche che già ti ho suggerito nell’episodio sulla fobia sociale, e aggiungerne qualcuna. Infine risponderò alle domande che come sempre ricevo sulla mia pagina Instagram dott.roberta.rubboli sull’argomento della settimana che, come ti dicevo, questa settimana sono state numerose.
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Perché scegliere risulta così difficile per molte persone? Perché mette ansia, causa disagio, innesca rimuginio e pensieri?
Scegliere risulta così difficile perché scegliere significa rinunciare. Rinunciare a qualcosa. Ogni scelta implica infatti rinunciare a una versione di noi stessi.
Ma la vita scorre, deve scorrere, e qualsiasi versione di te è quella giusta, perché sei tu.
In questo episodio ti parlo di scelte, ti offro qualche spunto di riflessione e, come sempre, ti suggerisco qualche strumento pratico.
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Oggi vorrei parlarti di rabbia e darti alcune tecniche per gestirla.
Ti illustro un modello a 3 fasi (più una fase zero, preparatoria) per esprimere la rabbia in modo costruttivo.
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Tu sei sbagliato. Tu sei sbagliata. Alla fine ci hai creduto.
Ti spiego invece che non è così, ti hanno fregato.
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In questo episodio ti do alcuni suggerimenti su come dire no senza sentirti in colpa e ti insegno 3 tecniche per rispondere ai messaggi manipolativi o alle critiche aggressive. Allenati e poi fammi sapere come è andata!
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L’autostima non c’entra tanto con quello che noi siamo e valiamo. C’entra con quello che noi pensiamo di essere e di valere. È infatti l’insieme delle autovalutazioni rispetto ai nostri pregi e i nostri difetti, rispetto a ciò in cui siamo bravi e rispetto a ciò in cui non siamo bravi, rispetto più in generale al nostro valore come persone. È un’autovalutazione che sicuramente deriva anche da ciò che abbiamo vissuto, ascoltato, visto, percepito fin dalla nascita.
In questo episodio ti propongo 12 esercizi per migliorare la tua autostima.
Nella parte finale rispondo alle domande che ho raccolto sulla mia pagina Instagram @dott.roberta.rubboli.
Buon ascolto!
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Ti racconto 10 regole che ogni psicoterapia (e ogni psicoterapeuta) dovrebbe rispettare. Buon ascolto!
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Oggi voglio parlarti di disturbi alimentari. Per parlare di disturbi alimentari servirebbero 25 episodi, probabilmente. In 20 minuti sicuramente non posso spiegarti cosa siano i disturbi alimentari e come si trattino. Ne parlerò in altri episodi, probabilmente. Intanto vorrei iniziare a darti qualche informazione e indicazione per aiutarti a comprendere meglio questo tipo di sofferenza che spesso non viene capita. Non è raro, ancora, sentire persone affermare, anche con una certa sicurezza, che si tratta solo di capricci, di una moda del momento, di una questione puramente estetica. Il peso, la forma del corpo, il rapporto col cibo sono al centro ovviamente dei disturbi alimentari, ma non dicono quasi nulla del problema. Chi soffre di un disturbo alimentare lotta ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della sua vita con il cibo, con il metro, con la bilancia, ma il problema non è mai il cibo, il metro, la bilancia o ciò che essi evidenziano. La sofferenza di chi vive un disturbo alimentare è così profonda e così spesso insondabile che, a volte, fatichiamo a raggiungerla.
Partiamo dal descrivere i tre disturbi alimentari principali. Rispondo inoltre alle domande che ho ricevuto sulla mia pagina Instagram.
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No. Avere alti e bassi non significa soffrire di disturbo bipolare. Essere lunatici, avere spesso sbalzi d’umore, non significa soffrire di disturbo bipolare. Se il nostro umore oscilla a causa di eventi esterni (ottengo l’aumento al lavoro sto bene, mi lascia il fidanzato sto male) non significa che siamo bipolari.
In questo episodio ti parlo di disturbo bipolare: cos’è, come si manifesta, quanto condiziona la nostra vita, quali sono i trattamenti consigliati.
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Un sano desiderio di eccellere, di fare le cose bene, molto bene, non è sicuramente patologico, ma se la paura di fallire supera la voglia di vincere, se ogni obiettivo raggiunto viene sostituito immediatamente da un nuovo obiettivo, più alto, sempre più alto, irrealistico, se viviamo col terrore di sbagliare, di non essere in ordine, di non performare al massimo, forse siamo di fronte ad un perfezionismo disfunzionale. Il perfezionismo clinico può rallentare, affaticare, bloccare. In questo episodio ti parlo di perfezionismo e ti offro qualche suggerimento per smussarlo almeno un po'.
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Un evento traumatico vive in noi in un eterno presente. L'EMDR aiuta a ricollocare il nostro trauma nel passato, togliendogli il potere di rovinare la nostra vita.
In questo episodio ti parlo di trauma e di una delle terapie più efficaci per elaborarlo.
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Tendi a rimandare sempre i tuoi impegni e poi ti ritrovi con mille cose da fare e poco tempo per farle?
In questo episodio descrivo alcune tipologie di procrastinatore in cui potresti ritrovarti e ti do alcuni semplici suggerimenti per provare a diminuire la tua tendenza alla procrastinazione.
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