Episodes
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I Beatles hanno prodotto canzoni a getto continuo, in particolar modo Paul McCartney e John Lennon. Una specie di pozzo inesauribile a cui attingere dal quale emergevano solo meraviglie. Sarebbe stato impossibile per chiunque riuscire a stare al loro passo. Eppure, nel tempo, anche gli altri due si sono rivelati essere songwriters, forse proprio in virtù della loro vicinanza a quel big bang.
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Il finire del 1968 è un momento di vera dissoluzione per i Beatles anche se finiranno per fare insieme ancora i loro ultimi due dischi. Il 1969 si aprirà con le sessioni di Get Back e l’ingresso in un nuovo modo di intendere lo stare insieme per i quattro, o meglio dire in un modo di coesistere.
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Missing episodes?
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La permanenza dei Beatles alle Bahamas durante le riprese del film Help! durò 14 giorni. Senza una giornata di pausa, i quattro e la loro organizzazione seppero ritagliarsi dei momenti lontano dal set. Il loro rifugio era il Balmoral Club, un hotel sulla Cable Beach di Nassau oggi chiamata Sandals Royal Bahamian. Al tempo il Balmoral Club aveva una serie di case e una piscina olimpica. I Beatles si accomodarono in una di queste grosse case. Fu anche l’occasione per festeggiare il ventiduesimo compleanno di George Harrison.
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Silhouette è stato il singolo di debutto della coppia di songwriters americani Frank Slay e Bob Crewe. Insieme più tardi scrissero molti dei successi di The Four Seasons, il gruppo capitanato da Frankie Valli, conosciuto dalle generazioni successive per avere cantato la sigla di Grease.
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I meccanismi per arrivare al successo oggi sono completamente diversi da quelli del tempo pionieristico che attraversarono i Beatles. Malgrado la loro ascesa rapidissima, i componenti di quella che sarebbe diventata la band più famosa al mondo, avevano fatto una gavetta davvero molto lunga. E la loro storia era partita da lontano, si dai tempi dei Quarrymen, la prima formazione skiffle messa in piedi da John Lennon.
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Cominciamo con delle parole di Umberto Eco Radiocorriere TV, n°28, 13-19 luglio 1969, pag. 32. “Non avete alcun bisogno di prenderla per musica, se questa espressione vi urta. È una frase di John Cage. E per chi non lo conosce, dovrebbe bastare. Bastare a mettere in guardia, intendo."
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Abbiamo due parole per descrivere il modo di agire politico in relazione al sovvertimento dello stato delle cose. C’è chi vuole abbatterlo, e lo chiamiamo rivoluzionario e chi vuole riformarlo entrando a fare parte di esso ma ammettendo la propria alterità e cercando di portarla nello stato delle cose modificandola, e lo chiamiamo riformista. Lennon scrive Revolution 1 e tutti si aspetterebbero che la canzone affronti il primo approccio possibile. Invece trovano un testo che sembrerebbe riformista. In realtà è puramente lennoniano.
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Can you dig it? è un’espressione gergale che sottintende una certa familiarità con l’interlocutore. Potremmo tradurla con “hai capito?”, ma si perderebbe quel senso ci comprensione più profonda che si richiede alla persona alla quale si sottopone questa espressione. È qualcosa di più simile a “Hai afferrato il concetto?”.
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Durante il periodo in cui i Beatles stavano scrivendo i brani che avrebbero composto la scaletta dell’album Help! i loro impegni erano piuttosto densi, come al solito. Un intero film si accompagnava all'uscita del disco, o sarebbe meglio dire il contrario. I quattro arrivarono con l’acqua alla gola per completare il disco intero, complice anche una loro certa pignoleria nel volere il massimo.
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Tra le varie cause dello scioglimento dei Beatles non si è mai tirato in ballo George Harrison, il quieto dei quattro. Come si potrebbero mai attribuire a lui lo scoccare di scintille esplosive? Mi piacerebbe affrontare un piccolo viaggio, come se fossi l’avvocato del diavolo, e provare a dimostrare una tesi, per quanto fuori dagli schemi, per il gusto di vedere dove potrebbe portare. Harrison è stata la causa dello scioglimento dei Beatles, o perlomeno una causa preponderante in questo processo.
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Il 23 agosto del 1962 John Lennon, ventidue anni da compiere, sposa Cynthia. La sua vita è già caratterizzata da concerti quotidiani ma il primo disco dei Beatles deve ancora uscire. La sera stessa i Beatles suonano a Chester, venti chilometri a sud di Liverpool. Dal 24 agosto al 31, in sette giorni, i Beatles si esibiscono altre 10 volte.
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Ogni tanto ci sono articoli di cronaca che colpiscono la nostra immaginazione sui giornali locali. Oggi sono i titoli su un social che fanno questo lavoro. Lo sanno benissimo tutte le testate dette “acchiappaclick” che ci spingono a premere il pulsante. Credo che Lennon sia stato rapito da uno di questi prima che sorgesse il clickbaiting come pratica comune.
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Le cover scelte dai Beatles nei loro primi dischi non sono conosciutissime dal pubblico che oggi chiameremo “generalista”. Molti dei primi ascoltatori dei Beatles pensavano che tutti quei brani fossero loro anche grazie al fatto che queste canzoni non si stagliassero rispetto alle composizioni originali di Lennon-McCartney. I Beatles scelgono una manciata di cover per il loro secondo disco e si apprestano a registrarle. Tra queste figura Please Mr. Postman, un brano che le Marvelettes portarono al successo in America nel 1961.
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Quando It won’t be long viene composta i Beatles hanno per le mani She loves you che uscirà ufficialmente come singolo nell’agosto del 1963 e hanno raggiunto per la prima volta la vetta delle classifiche inglesi con From me to you. Il loro modo di scrivere le canzoni non può più essere quello che era stato sinora.
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L’inizio del 1969 vide i Beatles al lavoro come ai vecchi tempi. I Twickenham Studio prenotati tutti i giorni per tutto il mese. Orario di inizio prove: otto di mattina. L’enorme studio adornato di telecamere per riprendere quelle prove. È un’idea di Paul che difende all’inverosimile. La sua vera intenzione potrebbe essere quella di riprendere come nasce un disco dei Beatles con l’idea di tenere un concerto di fronte alle telecamere e a un'audience. Ma i Beatles non sono più quelli di una volta, gli equilibri sono mutati, la disciplina non è più la stessa, la voglia di passare tutto il tempo di cui si dispone con i propri compagni di gruppo non è più esclusiva.
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Al numero 8 di Vale Road, nel sobborgo di Woolton di Liverpool, nel 1895 nasce una bambina che non conoscerà mai suo padre perché morì poche settimane dopo essere diventato papà. La madre e la bambina restano a vivere in quella casa. Vale Road incrocia Menlove Avenue e il numero 8 si trova proprio lì, nell’intersezione tra le due strade. La bambina cresce e all’età di quindici anni sua madre si risposa, proprio della chiesa di St. Peter a Woolton. Siamo nel 1911. La ragazza cresce e lavora in un ospedale, si sposa nel 1930. Morirà all’età di 44 anni, il 10 ottobre del 1939 e verrà seppellita nel cimitero attorno alla St. Peter Church. Esattamente un anno dopo (poiché il 1940 fu un anno bisestile), nascerà John Lennon, il 9 ottobre del 1940.
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Quando si suona in un gruppo ognuno dei membri che ne fanno parte ha un’idea di ciò che il gruppo dovrebbe essere, come il gruppo dovrebbe proporsi al pubblico, quale tipo di musica dovrebbe suonare. Esistono anche delle persone ai quali un gruppo finisce per stare stretto o perlomeno, cominciano a stare stretti questi parametri, questi perimetri pizzati dagli altri senza una vera e propria ragione che finiscono per limitare la creatività di chi approccia quel grande, bellissimo mistero che è la creazione di una canzone. Quando i Beatles stanno per assemblare i brani che comporranno The White Album, sicuramente il loro disco più eclettico, un disco che è impossibile collocare in un filone musicale ben definito, ampliano la possibilità che un gruppo di persone possa essere tutte queste cose insieme contemporaneamente.
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Quando la Manson Family viene arrestata perché è palese il loro coinvolgimento nei fatti delittuosi conosciuti come Eccidio di Cielo Drive e omicidi Labianca, nelle notti dell’8 e 9 agosto del 1969, occorre trovare un movente. Perché degli spiantati avrebbero dovuto uccidere così efferatamente Sharon Tate e coloro che si trovavano con lei quella sera a Cielo Drive e poi il giorno dopo la coppia Rosemary e Leno La Bianca, imbrattando con il loro sangue porte e pareti con la scritta Pig a casa Tate-Polanski oppure Death to pigs a casa LaBianca insieme alla sgrammaticata Healter Skelter?
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L’avanzata dei Beatles nel 1963 e 1964 fu rapida, costante, senza nessun ostacolo apparente. I quattro erano pieni di energia, mietevano successi ovunque si esibissero. Avevano rilasciato in terra natia 4 dischi ed erano partiti per la conquista dell’America. Riuscendoci. Negli stessi anni nella stessa America un nuovo fenomeno aveva mosso i suoi passi e si era attestato come il cantore di una generazione, Bob Dylan.
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Furono proprio i Beatles a utilizzare per la prima volta nella storia uno stadio come location per i concerti. Avvenne nel 1965 allo Shea Stadium di New York.
Il mondo non era ancora attrezzato per potere portare la musica in un luogo simile. Non esistevano infrastrutture che potessero permettere a degli artisti di suonare e fare ascoltare con una qualità accettabile le proprie note. I diffusori erano degli altoparlanti carichi di medie frequenze distribuiti tra le fila del pubblico. - Show more