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Arianna Menciassi nasce a Pontedera nel 1971. Si laurea in Fisica nel 1995 e nel 1999 consegue un dottorato in Bioingegneria, grazie al quale si avvicina al mondo della robotica medica. I principali campi del suo lavoro sono la robotica biomedica, le tecnologie dei microsistemi e la micro-meccatronica. In occasione della “Giornata internazionale delle ragazze e le scienze”, che si festeggia l’11 febbraio di ogni anno, D - La Repubblica delle Donne ha pubblicato una sua lettera aperta alle giovani donne italiane che si avvicinano alle discipline STEM, invitandole a scacciare i sensi di colpa indotti dagli altri e a percorrere tutti i tragitti che reputano importanti.
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Marisa Bellisario nasce nel 1935 a Ceva, in provincia di Cuneo. Nel 1959 si laurea in Economia e Commercio all’Università di Torino. Marisa Bellisario non ha inventato nessun oggetto, ma qualcosa destinato a durare per sempre: una rivoluzione, scatenata in un contesto, quello imprenditoriale e manageriale, considerato da sempre ad esclusivo appannaggio degli uomini. Marisa, infatti, è stata la prima Top manager italiana. Come dice la Fondazione nata a suo nome più di 35 anni fa, ha abbattuto i muri che tenevano le donne lontane dalle posizioni di leadership, incarnando la vittoria della parità di genere e l’inizio di un nuovo approccio culturale.
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Karen Sparck Jones nasce nel 1935 a Huddersfield, una città inglese tra Leeds e Manchester. Nel 1953 vince una borsa di studio per il Girton, uno dei due college di Cambridge esclusivamente aperti alle donne. Si laurea in Storia e completa la sua formazione con un anno aggiuntivo in Filosofia. Durante quegli anni incontra Margaret Masterman, il capo dell’Unità di ricerca linguistica di Cambridge. Da quel momento si occuperà per sempre di linguaggio informatico, diventandone docente e ponendo le basi per la creazione dei motori di ricerca e venendo ricordata come la “Signora Google”.
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Si chiama Marie Van Brittan Brown. È nata a New York, in un quartiere del Queens chiamato Jamaica. Marie è un’infermiera, è sposata con un tecnico elettronico chiamato Albert L. Brown. Spesso per i suoi turni da infermiera è costretta a muoversi di notte e sempre di notte, a causa del lavoro del marito, si trova a casa da sola. Marie arriva così a progettare il primo sistema di sicurezza video del Paese. Il brevetto non fa guadagnare a Marie neanche un soldo, ma verrà citato in più di 30 brevetti successivi. Le aziende lo proporranno la TVCC per contesti residenziali intorno ai primi anni del 2000, ma Marie non lo saprà mai perché morirà nel suo Queens nel 1999.
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Hedwig Eva Maria Kiesler nasce a Vienna nel 1914. Nel 1937 s’imbarca sul transatlantico Normandie per fuggire da un matrimonio infelice e dal Nazismo. A bordo incontra il produttore cinematografico Louis B. Mayer che la fa sbarcare in America con un contratto e un nuovo nome: Hedy Lamarr. Come dice Marie Benedict nel suo La diva geniale (Piemme) “la sua bellezza le salvò la vita. La sua mente ha cambiato le nostre”. Infatti, forte dei suoi studi di ingegneria mai terminati, e in compagnia di Georges Antheil, amico e compositore, darà vita al “Secret Communication System”, la base per il sistema di localizzazione via satellite GPS e per la futura tecnologia wireless.
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Emma Strada nasce a Torino nel 1884. Si laurea presso il Politecnico di Torino il 5 settembre del 1908. Da quel momento attraversa l’Italia, affrontando lavori di ingegneria strutturale e infrastrutturale, lavorando con uomini e arrivando addirittura a dirigerli. Sua la costruzione dell’automotofunicolare di Catanzaro, sua la costruzione del ramo calabrese dell’acquedotto pugliese. Prima della Seconda Guerra Mondiale, poi, mette a punto un processo di fabbricazione del gas petrolio liquido, partendo dai materiali di scarto delle raffinerie, quali gas di butano e propano. Nel 1957, insieme ad altre professioniste del settore, fonda a Torino l’AIDIA, Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, che promuove l’accesso delle donne alle discipline STEM.
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Dorothy Levi Levitt nasce a Londra nel 1882. Tante sono le sue imprese epiche, tante le vittorie anche nella vita di tutti i giorni. Perché, se alimenta più o meno consapevolmente il suo mito, non smette mai di pensare alle altre donne. Ad alcune insegna a guidare, ad altre parla attraverso la sua rubrica settimanale sul Graphic, diventata poi un libro. Tra i suoi tanti consigli c’è quello di munirsi sempre di uno specchietto da borsetta, con cui controllare quello che succede dietro alla propria macchina. Questo lo suggerisce sette anni prima che lo specchietto retrovisore venga prodotto.
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Eileen Gray nasce nel 1878 in Irlanda. All’età di 24 anni si trasferisce a Parigi, dove viene chiamata ad arredare l’appartamento di una celebrità dell’epoca, Suzanne Talbot. Nel 1922 apre una galleria d'arte, la “Jean Désert”, dove sperimenta la produzione di mobili in serie e di materiali alternativi come i tubolari d’acciaio, utilizzati per pezzi iconici del design come la nota chaise longue, che compare ancora oggi sulle riviste e in alcune case. Dal 1926, Eileen lavora alla sua opera più importante: la Villa E-1027 - a Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra - che verrà sfregiata proprio da Le Corbusier. In uno dei suoi soggiorni in villa, infatti, l’uomo disegnerà otto murales alludendo alla bisessualità dichiarata di Eileen e interrompendo violentemente il suo lavoro cromatico.
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June McCarroll è nata nel 1867. Si laurea presso l’Allopathic Medical College di Chicago. È stata la prima donna a esercitare la professione medica nella Coachella Valley, la prima medica bianca a servire le cinque riserve dei Cahuilla, una delle più grandi tribù native americane e ha inventato nientemeno che la mezzeria, la striscia bianca che divide le strade in due corsie di marcia. Con il sostegno di alcune organizzazioni femminili californiane fa partire una campagna per chiedere di fornire le strade dello Stato della sua mezzeria. Nel 1924, dopo tanta fatica, la proposta viene accettata.
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Margaret Knight nasce nel 1838 a York, nel Maine. Nel 1867 si trasferisce a Springfield, nel Massachusetts, e inizia a lavorare presso la Columbia Paper Bag Company. In un contesto simile la sua mente si concentra su un dettaglio che cambierà le sorti del sistema d’imballaggio mondiale: i sacchetti che osserva non hanno un fondo piatto. E così inventa una macchina che taglia, piega e incolla automaticamente i sacchetti di carta e che prevede che questi siano forniti del loro fondo piatto. Poco dopo, però, si fa avanti un tale, Charles Annan, che rivendica la paternità dell’invenzione e così ne nasce un contenzioso. Margaret, però, vince la causa.
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Maria Hauser - Beasley è nata nella Carolina del Nord nel 1836. Tra la fine del 1870 e quella del 1890 inventerà uno scaldapiedi, un dispositivo antideragliamento per treni, un generatore di vapore, una macchina per fare il pane e tanto altro. Ma non è tutto, presenterà anche due brevetti per migliorare la zattera di salvataggio. La sua macchina per la produzione dei barili nasce in un giorno come tanti del 1880. Maria è con il figlio Oscar e sta leggendo un quotidiano. Le pagine sono piene di annunci di ricerca di bottai. La donna si chiede ad alta voce come sia possibile che non esistano ancora macchine che producono i barili. Il figlio le risponde semplicemente che il sistema è ancora artigianale. Ed è proprio di fronte a quella risposta che Maria si accende e pronuncia le fatidiche parole: "I CAN DO IT!".
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Ada Lovelace nasce a Londra nel 1815, suo padre è il poeta romantico Lord Byron. Nel 1833 Ada incontra un matematico chiamato Charles Babbage. Durante il 2° Congresso degli Scienziati Italiani di Torino viene presentata una delle macchine su cui sta lavorando Babbage, una lontanissima progenitrice dei nostri attuali computer. In tale occasione viene proposto ad Ada di tradurre in inglese un articolo sul suo funzionamento e di aggiungere anche delle note personali. Nella famosa Nota G l’inventrice descrive il funzionamento di quello che noi oggi consideriamo un algoritmo matematico, diventando a tutti gli effetti la prima programmatrice della storia.
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“Brillanti” è un podcast in 12 puntate che racconta la storia di un gruppo di inventrici - una per episodio - e delle loro invenzioni. Ingegnere, dirigenti d’azienda, casalinghe, attrici di Hollywood e pure architette. Italiane e straniere, di ieri e di oggi. Donne tenaci e volitive, dalla vita tutt’altro che facile, spesso dimenticate dalla Storia o derubate delle loro scoperte. Donne che non hanno mai smesso di lottare contro resistenze e stereotipi, per la loro libertà e per quella di tutte le altre che sono venute dopo. Un mondo sfaccettato e luminoso, quello delle Brillanti, che non mancherà di ispirare i prossimi passi di ragazze e ragazzi appassionati di costruzione e di futuro. Perché nulla impedisca loro di credere nei sogni, anche quelli che sulla carta appaiono impossibili.Le storie raccontate in questa serie sono ispirate e collegate alla mostra itinerante DONNE FUORI DALL’OMBRA di Clara De Clario. Per visitare la mostra, vai sul sito labandadeglionesti.org.