Episódios
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Ci siamo. Il nostro viaggio insieme a Dante giunge al termine. E non c'era forse modo migliore di ripercorrere questo 2021 che si conclude attraverso una sorta di medley realizzato con le voci di tutti gli ospiti intervistati da Andrea Biagioni per Dante 700. Nell'ordine, un saluto e un ringraziamento a: Sandro Rogari, Antonia Ida Fontana, Claudio Marazzini, Marco Ferri, Francesco Artibani, Aldo Cazzullo, Alberto Casadei, Edoardo Rialti, Pupi Avati e Alessandra Sarchi.
Un ringraziamento speciale alla direttrice Agnese Fedeli, che questo podcast lo ha inaugurato con l'ormai storica prima puntata datata 17 ottobre 2020, e ovviamente a tutte e a tutti voi, ascoltatrici e ascoltatori, che ci siete stati accanto in questa splendida avventura. Non ci resta che augurarvi un buon 2022! -
Puntata speciale per un giorno speciale con uno scrittore che di ricorrenze significative se ne intende, ovvero Paolo Di Stefano, il promotore del Dantedì. E grazie a lui scopriamo una storia davvero eccezionale, quella dell'Ing. Piero Iacopetti, detto Il Topetto: un'autentica leggenda dello spezzino, prima sui campi da calcio giovanili e poi per quel suo andar a giro a declamare gli oltre tremila versi della Commedia imparati a memoria alla veneranda età di settantotto anni. Perché per lui, il Topetto,"Dante è 'na potenza, il più grande di tutti".
A cura di Andrea Biagioni. -
Estão a faltar episódios?
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Cordula Poletti, detta Lina, è stata la prima donna e la prima femminista a tenere una lectura dantis in pubblico nel 1920: evento epocale che verrà replicato nel 1934. Allieva di Pascoli, di cultura invidiabile sin dalla giovinezza, di carattere tracotante e anticonformista e omosessuale dichiarata, Lina ha infranto tutti i tabù che le era concesso infrangere. Un po' come Christine De Pizan (1365-1430 ca.), la prima scrittrice professionista nella storia moderna della letteratura occidentale, femminista ante-litteram, per la quale l'opera di Dante era superiore al tanto decantato poema francese, Roman de la Rose, all'epoca al centro di un feroce dibattito letterario. Questa è la loro storia.
A cura di Andrea Biagioni. -
11 settembre 1816, Ugo Foscolo sbarca a Londra dove ha scelto di vivere il suo ultimo esilio, stavolta volontario dall'Italia, dopo una vita di continue peregrinazioni. Ed è proprio nella capitale londinese che riprende lo studio di Dante Alighieri, il "Ghibellin Fuggiasco", che in quel momento della sua vita sente vicino più che ma, essendo il poeta fiorentino ai suoi occhi il "padre di tutti gli esuli". Dopo due articoli scritti per la Edimburgh Review e scrive il Discorso sul testo della Commedia, nel quale inizia ad abbozzare quel ritratto dell'Alighieri che s'inciderà nella storia dell'iconografia dantesca fino ai giorni nostri.
A cura di Andrea Biagioni. -
Dante ha sempre avuto un amore viscerale per la musica e sappiamo che alcune sue poesie furono messe in musica dal compositore Casella. In Italia, molti poi si sono misurati col poeta che si parli di pop, rap, prog e canzone d'autore.
Avrebbe però immaginato il nostro Alighieri che sarebbe diventato fonte di ispirazione per un band trash metal brasiliana, come i Sepultura, o che avrebbe influenzato il lavoro di due dei frontman più rivoluzionari della nostra epoca: Kurt Cobain dei Nirvana e Thom Yorke dei Radiohead.
Se non ci credete, vi basterà ascoltare cosa scrive Giulio Carlo Pantalei nel suo "Poesia in forma di rock". Buon ascolto!
A cura di Andrea Biagioni -
Ultima rassegna stampa dantesca del nostro podcast quella novembrina ed è quindi una puntata speciale. Si parte con Francesca da Rimini che, nell'estratto pubblicato dall'Huffington Post del libro di Lella Costa e Gabriele Vacis "Intelletto d’amore. Quattro donne e un poeta, Dante Alighieri”, si racconta in modo ironico. Si va quindi a Roma, dove hanno messo Dante sulle campane del vetro per la raccolta differenziata (Il Messaggero) e quindi ci spostiamo a Napoli, più precisamente a Forcella, per un progetto teso ad allontanare i giovani dalla camorra (Avvenire). Si torna quindi a Firenze per nove pergamene trecentesche della Commedia in mostra al Museo degli Innocenti (La Nazione) e si chiude con La Repubblica Firenze e la musica (che sarà protagonista della prossima puntata) per il concept album dantesco, "La vita nuova". Buon ascolto!
A cura di Andrea Biagioni -
Ospite ai nostri microfoni per questa puntata, la scrittrice Alessandra Sarchi, la quale ha partecipato insieme ad altre colleghe e colleghi al volume dantesco 'Se tu segui tua stella, non puoi fallire' dove Dante, le sue opere e i suoi personaggi vengono analizzati o riscritti in chiave contemporanea.
Alessandra Sarchi, premio Mondello e Campiello-Selezione giuria dei letterati nel 2017 col romanzo 'La notte ha la mia voce', per il suo intervento dal titolo 'Amor mi mosse, che mio fa parlare' ha scelto la figura di Francesca da Rimini: scelta significativa sotto molti aspetti, come ci racconta la scrittrice emiliana. Buon ascolto!
A cura di Andrea Biagioni -
"Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale" è il titolo di una delle opere centrali della critica letteraria contemporanea. Non è azzardato anzi definirla forse il testo che più di ogni altro ha segnato la critica contemporanea. L'autore è Eric Auerbach, che nella sua "Mimesis", ma soprattutto nei suoi "Studi su Dante" ha lasciato pagine indelebili sull'analisi del Dante poeta e pensatore, secondo Auerbach stesso, la mente più universale del suo tempo.
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Il 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini viene trovato morto all'Idroscalo di Ostia. Poche settimane prima aveva consegnato le bozze della "Divina Mimesis" un abbozzo di riscrittura contemporanea del poema dantesca, che prendeva le mosse da un racconto del 1959 "La mortaccia", dove la prostituta Teresa viene guidata nell'Inferno del mondo reale proprio da Dante. Dal 1963, il tutto era confluito nella "Divina Mimesis" con Pasolini nella doppia veste di Dante e Virgilio. Portò avanti il progetto per oltre dieci anni, finché decise di pubblicarlo seppur incompleto, perché c'era un altro capitolo della sua vita aprire, sempre con Dante al centro delle sue ispirazioni. Quel capitolo si aprì, ma non si chiuse mai.
A cura di Andrea Biagioni. -
È il 26 ottobre 1967, siamo a Venezia e, l'uno di fronte all'altro con le telecamere della Rai che li circondano, ci sono due dei più influenti e controversi poeti e intellettuali del Novecento: Pier Paolo Pasolini ed Ezra Pound. Sono due figure antitetiche, eppure con alcuni punti di contatto. Uno per esempio è Dante. Pound ci ha basato buona parte della poetica che sta dentro i Cantos, per molti (da Hemingway allo stesso Pasolini) una delle più grandi opere del Novecento, una sorta di Divina Commedia contemporanea. Anche Pasolini sta scrivendo la sua Commedia, che se ne sta lì da almeno dieci anni e porta il titolo di Divina Mimesis. La consegna al suo editore, incompleta, poche settimane di quel fatidico 2 novembre 1975. Esattamente tre anni prima Ezra Pound aveva lasciato questo mondo con le sue convizioni, le sue delusioni e suoi tormenti. La prima parte di questa doppia puntata è incentrata proprio su di lui. Buon ascolto!
A cura di Andrea Biagioni -
È arrivato, un po' in anticipo, il tempo della rassegna stampa dantesca d'Ottobre. Si parte nuovamente del rapporto tra Dante e l'economia; sifa tappa a Genova per la prima traduzione in cinese della Divina Commedia, redatta dal frate francescano Agostino Biagi e ora in mostra alla Crusca; si fa visita al Dante "riciclato e riciclabile" dell'artista Jaen Perkins e alla nuova edizione della Commedia illustrata da due studenti empolesi; infine, la top 5 dei migliori videogame d'ispirazione dantesca
Contributi da Il Riformista, Repubblica, La Nazione, Artribune.
A cura di Andrea Biagioni. -
Come preannunciato, ai nostri microfoni in questa puntata, uno dei grandi maestri del nostro cinema: Pupi Avati. L'argomento ovviamente è il suo film su Dante di prossima uscita. Una gestazione lunga 18 anni che finalmente vede la luce e la fine di un lungo percorso e di uno stretto rapporto con la vita e l'opera dell'Alighieri per il regista, che ci ha regalato anche qualche piccola anticipazione. Buon ascolto!
A cura di Andrea Biagioni -
Abbiamo sentito parlare più volte dell'ormai secolare polemica sulle cosiddette "fonti islamiche" della Commedia, in particolare sul suo rapporto con un testo specifico, ovvero il "Liber scalae Machometi" che racconta del viaggio nell'aldilà tra Paradiso e Purgatorio del profeta Maometto. Ebbene, è arrivato il momento di affrontarla, con molta cautela, perché è argomento ancora oggi controverso e tutt'altro che chiarito. Semplice suggestione e pura realtà? A voi l'ardua sentenza. E visto che ci siamo, cogliamo l'occasione per approfondire anche il rapporto tra Dante e l'Islam.
A cura di Andrea Biagioni. -
Jorge Luis Borges ha sempre inseguito nella sua vita quello che lui stesso chiama Aleph, ovvero il luogo che contiene l'intero universo, la sua "storia" e quindi il fulcro della conoscenza. I suoi interessi hanno navigato dall'Islam al Taoismo dalla letteratura orientale a quella europea e così via. È stato un Ulisse della cultura umana. Impossibile che ne rimanessero fuori Dante e la Commedia, che nella visione di Borges rappresenta proprio una sorta di Aleph. In questa puntata, attraverso i suoi Nove Saggi Danteschi, Borges ci racconta non solo del suo primo incontro con Dante, ma di cosa rappresenti e di come si dovrebbe leggere la Commedia, che per lui rimane la vetta più alta della letteratura mondiale. Allora partiamo per questo viaggio sulle tracce degli echi danteschi nel Nuovo Mondo: dai Caraibi al resto dell'America Latina, seguendo le antiche rotte proprio dei Caribe per giungere fino in Argentina dove Jorge Luis c'attende.
A cura di Andrea Biagioni. -
Rassegna stampa anomala quella di Settembre, non tanto perché è il mese in cui questo settecentenario si è compiuto, per la precisione nella notte tra il 13 e il 14 settembre, ma perché considerando quanto già abbiamo parlato della morte di Dante, sembrava adeguato parlare adesso dell'eredità di Dante. Lo facciamo con tre articoli molti diversi tra loro apparsi su Il Giornale, Il Foglio e Jacobin Italia: si va dalla politica all'economia, dai Caraibi al Capitalismo.
A cura di Andrea Biagioni -
Il 27 maggio 1865 alle 10 del mattino un giovane liceale si trova in mano una cassetta di legno che riporta la scritta "Dantis ossa". L'ha appena trovata un operaio, Pio Feletti, impegnato insieme al collega Angelo Dradi nei lavori di restauro del chiostro di Braccioforte. La "Danteide" di Piero Trellini, giornalista e scrittore, inizia così. Ma un dubbio rimane: perché le ossa non sono al loro posto? E poi, sono davvero quelle le ossa di Dante? Per scoprirlo, non vi resta che ascoltare.
A cura di Andrea Biagioni -
Jacqueline Risset era una poetessa e una saggista. Nata a Besançon il 25 maggio del 1936, se n'è andata come Dante in un giorno di settembre di sette anni fa ed è sepolta a Roma, dove aveva stabilito la sua dimora da decenni insieme al compagno di una vita, Umberto Todini, e dove aveva stretto forti amicizie come quella con Federico Fellini, per il cui cinema nutriva una straordinaria passione, quasi pari a quella che legava la sua poesia a quella provenzale e dantesca. E proprio Dante non lo studierà lungo tutta la sua vita solo come poeta e scrittore, ma anche come uomo scrivendone una biografia letteraria di rara bellezza: Dante, une vie.
A cura di Andrea Biagioni. -
In piena Mostra del Cinema di Venezia, era inevitabile affrontare il rapporto tra Dante e il grande schermo. Dalla grande infatuazione nei primi del '900, quando l'Alighieri e la sua opera diventano un vero e proprio propulsore del cinema italiano delle origini con il primo kolossal nostrano L'Inferno della Milano Films del 1911, fino ai giorni nostri: tra citazioni, ispirazioni, parodie e i progetti immaginati e mai realizzati che hanno reso quasi Dante e la Commedia sul grande schermo un tabù. Anche per un genio come Federico Fellini, i cui film sono infarciti di riferimenti danteschi come spiegano critici, docenti e storici del cinema nel libro "Dante&Fellini. L'aldilà della visione".
Al microfono: Andrea Biagioni. -
Agosto caldo non solo per le temperature, ma anche per le celebrazioni dantesche che non si sono praticamente mai fermate con centinaia di iniziative sparse per tutta Italia, tra letture, mostre, spettacoli e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo raccolto le più interessanti nella consueta rassegna stampa di fine mese: si va dal Pascoli dantista all'Alighieri guida "turistica" di Verona; dallo spettacolo teatrale itinerante del Giardino di Boboli sulle tre cantiche all'opera installata dall'artista Marco Nereo Rotelli a Forte dei Marmi; dal Dante d'oro che cambia colore grazie alle nostre emozioni a quell creato con 25 mila mattoncini Lego.
Contributi da Corriere Fiorentino, La Nazione-Firenze, Ansa, Il Tirreno e Sole24Ore. -
Cosa non può mancare in un'edizione della Commedia dantesca che si rispetti? Beh, è chiaro, il commento: strumento e vera e propria guida, indispensabile quanto un Virgilio o una Beatrice, per chiunque abbia intenzione di addentrarsi nella selva oscura con l'Alighieri per giungere all'Empireo. E di commenti nel corso dei secoli ce ne sono stati tanti, sin dal Trecento, ma nessuno aveva mai pensato a un commento di cento voci diverse, una per canto. Fino al 2019, quando in vista delle celebrazioni dantesche, la redazione de L'Indiscreto, versione online della storica rivista fiorentina, ha immaginato questo ambizioso progetto tuttora in corso. Ne abbiamo parlato con uno dei responsabili, se non il principale responsabile del Commento Collettivo: Edoardo Rialti.
Al microfono: Andrea Biagioni. - Mostrar mais