Episodes
-
Per Martina Levato, Alexander Boettcher e Andrea Magnani è il momento delle sentenze. Quelle che diranno quanti anni dovranno passare in carcere, e che stabiliranno se il bambino della coppia, nato ad agosto del 2015, potrà crescere con loro due, che nel frattempo, pur rimanendo in carcere, hanno preso strade molto diverse. Il dolore generato da questa storia torbida arriva al suo compimento, genera interrogativi e lascia segni profondi nelle vite di chiunque vi sia stato coinvolto, non solo sulla pelle delle vittime.
-
Il 17 aprile del 2015 Martina Levato, Alexander Boettcher e il complice Andrea Magnani vengono raggiunti da una nuova ordinanza. Da quel giorno sanno che, oltre a quello per l’aggressione a Barbini, dovranno affrontare un altro processo, e con accuse ancor più numerose e pesanti. La coppia dell’acido inizia a sentirsi schiacciata, senza via di scampo, sprofondata in una deriva che sembra trascinarla via. E in mezzo a questa deriva, adesso, c’è anche un bambino che deve nascere.
-
Missing episodes?
-
Quella che è stata ormai ribattezzata sui giornali come “la coppia dell’acido” in realtà non è una coppia. C’è un complice, trascinato nel vortice della relazione tra Alexander Boettcher e Martina Levato, e diventato uno strumento alla mercé del carisma di lui: si chiama Andrea Magnani.
Il cerchio si stringe piano piano intorno a lui fino a farlo crollare, conducendo i magistrati sulla strada giusta. Quanto sapeva di quello che la coppia stava organizzando? Ed è stata davvero sua l’idea dell’acido, come emerge dalle accuse di Martina? -
Quando è partita davvero la scia di aggressioni? Una notte di maggio del 2014, da un parcheggio di un albergo alla periferia sud di Milano, arrivano diverse telefonate al 118: una ragazza racconta di aver subito un tentativo di violenza, un ragazzo dice invece che lei ha tentato di evirarlo. Lui si chiama Antonio Margarito, ed è stato la prima vittima, inconsapevole, di quella follia. Che si è sviluppata in meno di un anno, all’interno di un rapporto malato fatto di manipolazione reciproca.
-
È il 15 novembre 2014. Giuliano Carparelli, assistente dello zio, un famoso fotografo di moda, rientra da un viaggio all’estero. Per smaltire il jet lag decide di andare in palestra, ma quel giorno diluvia: prende un ombrello e fa per uscire di casa. Appena fuori dal portone, una ragazza incappucciata lo vede, lo riconosce e gli lancia addosso una sostanza liquida rossastra. Giuliano però si salva miracolosamente dal getto, e dalla colluttazione che ne segue con la ragazza e un suo complice.
Da lì cominceranno settimane da incubo, fatte di agguati falliti e paranoie, interrotte solo il 29 dicembre 2014. Giuliano è di nuovo all’estero per lavoro. Un suo amico gli manda un messaggio con un articolo di giornale: “Guarda, hanno arrestato due tizi che hanno sfregiato un ragazzo con l’acido”. Giuliano guarda la foto ed è sicuro: sono loro ad aver cercato di colpire anche lui. Ma non ha idea di chi siano. -
È la notte del 2 novembre 2014. Stefano Savi, 24 anni, pr nelle discoteche, rientra a casa all’alba dopo una serata con gli amici. Si avvicina al cancello della villetta dove vive con la famiglia, quando tra le auto parcheggiate sbuca una figura che gli tira dell’acido sul viso e scappa: lui riesce a entrare in giardino, dove arrivano i genitori a soccorrerlo e a portarlo in ospedale.
Qui comincia il loro calvario: quello di Stefano, che subirà decine di operazioni, e della sua famiglia, che non riesce a darsi una spiegazione e inizia a dubitare della sincerità del figlio. Nelle notti milanesi che frequentava con gli amici si era messo contro qualcuno? -
Milano, 28 dicembre 2014: Pietro Barbini, 23 anni, di ritorno da un weekend in montagna si fa accompagnare dal padre a ritirare un pacco a un indirizzo che un presunto corriere gli ha comunicato al telefono. Sceso dall’auto, ad aspettarlo trova però una figura incappucciata che gli lancia dell’acido sul viso, e quando scappa viene inseguito da un uomo con un martello. La polizia arresta entrambi gli aggressori, a distanza di qualche ora: si tratta una studentessa universitaria e di un broker italo-tedesco. Lei si chiama Martina Levato, lui Alexander Boettcher.
Pietro, in condizioni gravissime, viene portato all’ospedale Niguarda in preda al dolore e alle domande: chi e perché gli vuole così male da tentare addirittura di ucciderlo? Ancora non lo sa, ma nello stesso reparto grandi ustionati, a pochi letti di distanza, c’è un altro ragazzo che due mesi prima ha subito un agguato simile al suo, e anche lui non ha ancora idea del perché.