Episodes

  • Come affrontare dopo quasi 30 anni una nuova frattura su un osso operato e trapiantato?
    Andrea, ex carabiniere ed ex campione paraolimpico di nuoto, dopo circa 30 anni si trova ad affrontare una seconda complessa frattura sull’osso del braccio a suo tempo già trapiantato. A guidarlo nel percorso di cura è, ancora una volta, il Prof. Marco Innocenti, dirigente del reparto di Ortoplastica dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, con un nuovo alleato: Symani, un sistema robotico per la microchirurgia che permette di ricostruire vasi di piccolissime dimensioni con estrema precisione, riducendo al minimo i danni ai tessuti circostanti. In questo modo, Andrea riesce a tornare rapidamente alla sua quotidianità.*

    *I contenuti di questa pagina sono esclusivamente ad uso informativo e in nessun caso devono sostituire il parere, la diagnosi o il trattamento prescritti dal proprio medico curante. La risposta allo stesso trattamento può variare da un paziente all’altro. Consultatevi sempre con il vostro medico su qualunque informazione relativa a diagnosi e trattamenti ed attenetevi scupolosamente alle sue indicazioni.

  • Quale possibile soluzione per l’osteoma osteoide?
    Mario, un giovane trentenne della provincia di Frosinone, si trova ad affrontare un dolore costante e inspiegabile alla caviglia. Grazie alla determinazione nel cercare una diagnosi e all'intervento del Prof. Rosario Francesco Grasso, Professore Associato e Responsabile della Radiologia Interventistica della Fondazione e Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma, Mario scopre di avere un osteoma osteoide, una patologia rara soprattutto in età adulta.
    Entra così nel suo percorso di cura CRF di Cambridge Interventional, un trattamento mininvasivo che utilizza l’ablazione a radiofrequenza e che gli permetterà di ritrovare la sua libertà.

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  • Come affrontare nel 2010 un carcinoma alla cervice uterina?
    Samantha, professionista marketing di Monza, scopre dopo una visita di routine dal ginecologo che il suo pap test risulta positivo. La biopsia non lascia dubbi, si tratta di un tumore alla cervice uterina. Viene così indirizzata all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO) dove incontra la Prof.ssa Vanna Zanagnolo, oggi Direttrice dell’Unità Chirurgica Mininvasiva per il Trattamento dei Tumori Ginecologici, che le propone un rivoluzionario approccio robotico mininvasivo da qualche anno arrivato in Italia. Nel suo percorso di cura entra così il sistema robotico da Vinci.

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  • Come affrontare un adenocarcinoma al colon con un approccio robotico mininvasivo?
    Alessandra, un’insegnante di matematica di un piccolo paese fra Imola e Bologna, scopre durante una colonscopia di controllo un polipo, che si rivela essere un adenocarcinoma al colon maligno. Si rivolge così al Prof. Michele Masetti, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e Direttore del Dipartimento Chirurgico all'Ospedale di Imola, che decide di operarla utilizzando il sistema robotico da Vinci così da permetterle di rispettare un importante impegno preso…

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  • Come la telemedicina supporta un percorso di riabilitazione dopo un intervento mininvasivo di adenocarcinoma prostatico? Pietro, grafico di Torino, scopre durante alcune visite di routine di avere un tumore prostatico, nello specifico un adenocarcinoma. All'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, incontra la Dott.ssa Sabrina De Cillis, chirurgo presso il reparto di Urologia, che subito dopo l’operazione prescrive a Pietro un periodo di teleriabilitazione e telemonitoraggio. Entra così, nel suo percorso di cura, maia connected care, la piattaforma di telemedicina made in ab medica che accompagnerà Pietro nel percorso riabilitativo.*

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  • Si può curare l’obesità patologica?
    Renée, paziente affetta da obesità di terzo grado si rivolge al Policlinico Gemelli di Roma per iniziare un percorso di cura. Qui incontra il Dott. Francesco Greco e il Prof. Marco Raffaelli dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Endocrina e Metabolica, che decidono di intervenire con un bypass gastrico eseguito con il sistema robotico da Vinci. Questo approccio mininvasivo consentirà a Renée una rapida ripresa e un miglioramento significativo della sua qualità di vita.*

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  • Si può curare l’artrosi alle ginocchia? Gianluca, sportivo e medico in pensione si interroga sulla possibilità di trattare con successo la sua artrosi alle ginocchia. All'Ospedale di Fidenza incontra il Dott. Galeazzo Concari e la Dott.ssa Tiziana Corsini dell’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia che gli propongono come soluzione il sistema robotico ortopedico Mako. Gianluca risolve, così, il suo problema su entrambe le ginocchia raggiungendo rapidamente un recupero ottimale di mobilità dall’artrosi che gli ha permesso dii tornare alle sue grandi passioni in alta quota.*


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  • Una storia di cura su misura, di ascolto costante e di segnali silenziosi. Siamo all’Ospedale Misericordia di Grosseto, dove la signora Rosita scopre di essere affetta da una patologia rarissima, la “mediolisi arteriosa segmentaria”. Qui inizia il suo percorso di cura seguita dal Dott. Andrea Montagnani e dalla Dott.ssa Alessandra Rustici, rispettivamente Direttore e Medico dell’Unità Operativa Complessa di medicina interna, che proprio grazie al monitoraggio costante dei parametri vitali con WinPack saranno in grado di identificare per lei una terapia personalizzata ed efficace.

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  • Paola, una designer di gioielli che vive a Roma, scopre la vera natura della cisti sull’occhio che le è stata asportata durante un intervento chirurgico: un tumore, anzi, un carcinoma della pelle cresciuto in profondità invece che in superficie. Grazie al Prof. Sanguineti, Direttore della radioterapia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IFO) di Roma, comincia così il suo percorso di cura: un’esperienza che le fa incontrare CyberKnife, la grande tecnologia robotica in grado di effettuare una radioterapia mirata e frazionata.*


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  • In questo episodio conosciamo Claudio la cui storia, prima professionale poi personale, è segnata da un incontro: quello con il robot da Vinci. Come Direttore del Dipartimento di Assistenza Tecnica di ab medica, Claudio sa bene cosa significhi la parola “prevenzione” ed è proprio durante una visita periodica che scopre di avere un problema alla prostata. È un’anomalia che ha un nome preciso: tumore. Tuttavia, grazie alle fidate mani e al rispetto dell’urologo di famiglia, il Prof. Giorgio Guazzoni, del Prof. Giovanni Lughezzani e del chirurgo Prof. Nicolò Buffi dell’ospedale Humanitas Claudio viene sottoposto all’asportazione della prostata e può di nuovo salire in sella alla sua bici, per compiere l’Eroica, la gara di biciclette storiche tra le colline toscane*.


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  • “Cyberfocalizzati” è una storia di speranza, professionalità medica e progresso tecnologico. Per un tumore polmonare e sette metastasi cerebrali Carmen incontrerà la Professoressa Nadia di Muzio, Primario dell’Unità di Radioterapia dell’Ospedale San Raffaele di Milano che le proporrà una soluzione di cura non invasiva. Eliminate le metastasi cerebrali, anche il tumore primitivo verrà vinto attraverso tre sedute di CyberKnife, una tecnologia radioterapica che consente l’utilizzo sempre maggiore di protocolli clinici con un numero ridotto di sedute di trattamento.*

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  • Una volta diagnosticato un tumore alla prostata di basso rischio, Sergio viene inserito in un protocollo di sorveglianza attiva. Dopo vari mesi di controlli e diversi pareri medici, troverà finalmente una cura personalizzata tramite il Dottor Stefano De Luca, urologo dell’Ospedale San Luigi di Orbassano. Attraverso un’operazione per via endoscopica, il medico risolverà prima i problemi di minzione causati da un adenoma comparso con l’età, e poi rimuoverà il tumore ingranditosi nel tempo tramite la tecnologia Focal One e la tecnica HIFU.*


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  • In seguito alla diagnosi di due tumori, a distanza di pochi anni Alessia subisce un intervento di asportazione dell’intero apparato riproduttivo femminile, scongiurando una nuova chemioterapia. L’intervento, tuttavia, comporta la manifestazione di una menopausa forzata e altre difficoltà che Alessia decide di affrontare insieme alla sua ginecologa, la Dottoressa Dell’Anna. Attraverso il servizio di telemedicina Maia connected care dell’Ospedale Manzoni di Lecco, Alessia troverà il modo migliore per confrontarsi con la dottoressa su dubbi e preoccupazioni legata alla sua sfera più intima.*


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  • "Medico o paziente?” è una storia di cura, di tempo e di soluzioni inaspettate.
    Siamo nel 2014, a Siena, quando il Dottor Marco Ferrara, neuroradiologo interventista agli Spedali Civili di Brescia, inizia ad avvertire lancinanti dolori alla schiena e al braccio sinistro. Il responso degli esami strumentali è ernia cervicale, che il medico sceglierà di trattare attraverso una soluzione che ben conosce e applica già da tempo sui suoi pazienti.*

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  • Una storia di sinfonie, sperimentazione e cuore.
    Siamo al reparto di emodinamica del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma, sarà il Professor Gian Paolo Ussia, insieme alla musicoterapista Mariolina Rossi, ad affiancare al percorso di cura di alcuni pazienti uno strumento che più di ogni altro li aiuterà a rilassarsi: la musica. *

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  • In questo episodio la storia di Michele che da promotore di soluzioni di cura si è ritrovato nei panni del paziente. Supportato dal sistema robotico MAKO sarà il Dottor Perazzini che alla Clinica San Francesco di Verona impianterà una protesi totale al ginocchio del paziente, permettendogli di tornare a condurre tutte le attività quotidiane, tra cui ballare.*


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  • Protagonista di questa storia è la signora Agnese che colpita dalla malattia di Parkinson, su indicazione delle dottoresse Baglio e Rossetto, ricercatrici presso il Centro IRCCS Don Gnocchi, gioverà dei vantaggi della telemedicina. Pervasa da un inaspettato impulso verso la digitalizzazione, favorito da una piattaforma intuitiva e rassicurante, Agnese troverà in Maia connected care la risposta efficace alle sue esigenze di cura.*


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  • Ripercorriamo la vita della signora Angela, che ha resistito a ben tre tumori e operazioni diverse. L’ultima, per una metastasi al polmone, è stata realizzata all’Ospedale San Raffaele di Milano dalla Professoressa Giulia Veronesi e dal sistema robotico da Vinci Xi, strumento che ha garantito una chirurgia mininvasiva e un recupero lampo.*


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  • Ascoltiamo la storia del signor Guglielmo e della patologia che l’ha portato, per mesi, ad avere notti insonni: l’ipertrofia prostatica benigna (IPB). A seguire il suo caso è il Dottor Andrea Cocci, urologo e andrologo dell’Università di Firenze, che all’Ospedale Careggi ha subito prospettato una soluzione di intervento molto diversa da quelle consuete.*

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  • Laurachiara, diciannove anni e un dolore che la accompagna sin da quando ne aveva ricordo. Ricoverata all’Ospedale di Baggiovara, inzialmente per un’appendicite acuta, sarà attraverso un’ulteriore diagnosi accurata prima e l’intervento realizzato con il robot da Vinci Xi poi che l’equipe della Dottoressa Micaela Piccoli e del Dottor Carlo Alboni risolveranno il suo problema di endometriosi profonda di cui soffriva la paziente. Un intervento multidisciplinare risolutivo che ha permesso a Laurachiara di ritornare alla normalità in tempi velocissimi.*

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