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  • Voce Mariarosa Grieco
    https://www.lascatoladeigiochi.it/

    L'inverno era ormai alle porte. Gli alberi privi di foglie non offrivano più alcun riparo ed i piccoli animali si erano già preparati ad affrontare il freddo. Una giovane volpe vagava solitaria in cerca di un po' di cibo con il quale placare quella fame terribile che l'aveva colpita. Erano molti giorni che non mangiava. Le sue abituali prede si erano rifugiate in caldi ripari nutrendosi con le scorte alimentari raccolte durante l'estate ed era impossibile stanarli. Così, il povero animale camminava sconsolato pensando che la fame era veramente una brutta nemica. All'improvviso, un profumo delizioso le stuzzicò le narici. La volpe si avvicinò al punto da cui si propagava l'inaspettata fragranza e finalmente vide un enorme pezzo d'arrosto premurosamente sistemato nell'incavo di una quercia. Sicuramente era il pranzo dimenticato da qualche pastore.

    L'animale si intrufolò nella cavità della pianta, riuscendo ad entrarvi con molta fatica.

    Quando si trovò all'interno del buco poté placare la propria irresistibile fame, divorando la carne in un boccone. Trascorsi alcuni minuti, la volpe con la pancia spaventosamente piena, decise di uscire dall'incavo per tornare all'aperto. Ma appena tentò di oltrepassare il buco dal quale era entrata scoprì di non essere più in grado di superarlo! Aveva mangiato troppo ed era diventata molto più grossa rispetto a prima. Spaventatissima si sforzò cosi tanto per uscire che alla fine rimase irreparabilmente incastrata!

    Lo sfortunato animale iniziò a gridare finché una seconda volpe passando la vide e saputo quanto accaduto disse: "E' inutile strillare. Avresti dovuto avere pazienza ed aspettare tranquilla all'interno della pianta fino a quando la tua pancia non diminuiva. Invece l'impulsività ti ha ridotto in questa condizione e dovrai comunque aspettare finché non smaltirai ciò che hai mangiato". Così, la povera volpe rimase incastrata nella cavità per più di un giorno, rimpiangendo il calduccio che avrebbe trovato se avesse aspettato paziente all'interno della quercia.

  • Voce Maurizio Repetto
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    Un lupo vide un gran bel cane
    attaccato per il collare e gli chiese:
    Chi è che ti ha legato
    e ti ha dato tanto da mangiare? E il cane rispose:
    Un cacciatore

    Se c'è un lupo che è mio amico,
    Dio gli risparmi questa sorte
    meglio la fame, che il giogo del collare.

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  • Voce Maurizio Repetto
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    Un pipistrello cadde a terra
    e subito fu azzannato da una donnola,
    ma mentre questa stava per ucciderlo
    la pregò di risparmiarlo.
    Lei disse che odiava tutti gli uccelli
    e che quindi l'avrebbe ucciso.
    Allora il pipistrello le spiegò
    che non era un uccello ma un topo,
    e così ebbe salva la vita.
    Tempo dopo cadde di nuovo
    e un'altra donnola lo prese
    e alle sue suppliche rispose che
    odiava tutti i topi.
    Allora il pipistrello spiegò che
    non era un topo ma un uccello,
    e anche questa volta ebbe salva la vita.

  • Voce di Maurizio Repetto
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    Un lupo aveva rubato una pecora dal gregge
    e la trascinava nel suo covo, quando un leone
    gli si fece incontro e gliela portò via.
    Tenendosi a una certa distanza, il lupo gli gridò:
    Bell'ingiustizia ! mi porti via quello che è mio!
    E il leone, ridendo: Già ! perché tu l'avevi avuta
    secondo giustizia, da un amico.

  • Una cerva spinta dalla sete giunse ad una fonte. Dopo aver bevuto, quando guardò la propria immagine sull'acqua, da un lato andava fiera delle corna vedendone la grandezza e la varietà, dall’altro era molto delusa delle zampe in quanto erano fragili e deboli.
    Ma mentre lei ancora rifletteva, un leone, sopraggiunto, la inseguì; e quella, voltasi in fuga, per un bel pezzo lo precedeva. Infatti la forza dei cervi è nelle zampe, quella dei leoni nel cuore. Finché dunque il terreno era spoglio, lei correndo avanti fu salva, ma quando giunse in un luogo selvoso, allora accadde che, essendosi impigliate le sue corna nei rami, non potendo correre fu
    presa.
    In punto di morte disse a se stessa: “Disgraziata me, che venivo salvata da quelle da cui credevo che sarei stata tradita, mentre sono stata rovinata da quelle in cui avevo confidato molto.
    Così spesso nei pericoli quelli sospetti tra gli amici si sono rivelati salvatori, e invece quelli molto fidati traditori.

    Speaker Mariarosa Grieco
    Disegni Cristina Marson
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  • Mentre un leone dormiva, un topo gli corse sul corpo. Il leone, essendosi svegliato e avendolo catturato, era pronto a divorarlo. Ma poiché il topo lo supplicava di lasciarlo andare e diceva che, se lo avesse salvato, gli avrebbe restituito il favore, il leone, scoppiato a ridere, lo liberò.

    E non molto tempo dopo accadde che lui fu salvato dall’aiuto del topo; infatti quando, catturato dai cacciatori, fu legato a un albero con una corda, allora il topo, avendolo sentito lamentarsi, giunto lì, rosicchiò la corda e dopo averlo liberato disse: “Allora tu mi deridesti poiché non ti
    aspettavi di ricevere da me qualcosa in cambio, ma ora sappi che c'è riconoscenza anche tra i topi”.

    La favola insegna che nei mutamenti di circostanze i più forti diventano bisognosi dei più deboli.

    Speaker Mariarosa Grieco
    Disegni Cristina Marson
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  • Un pastore, portando il proprio gregge piuttosto lontano da un villaggio, continuava a ripetere lo stesso scherzo. Infatti chiamando in soccorso a gran voce gli abitanti del villaggio diceva che dei lupi aggredivano le pecore. E dopo che due e tre volte quelli del villaggio si spaventarono e accorsero, ma poi se ne andarono tra le risate, accadde alla fine che un lupo venne veramente. E mentre il suo gregge veniva sbranato e lui gridava aiuto, quelli, pensando che scherzasse come al solito, si preoccuparono di meno. E così accadde che egli perdesse le pecore.

    La favola insegna che questo guadagnano coloro che mentono, il non
    essere creduti neppure quando dicono la verità.

    Speaker Mariarosa Grieco
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