Episodes
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Uno spassoso dialogo fra quello destro e quello sinistro.
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"Non esiste più la lingua di una volta". Per questo Sabrina Silvestri ne inventa una nuova.
Racconto liberamente ispirato a "La passeggiata" di Tommaso Landolfi. -
Missing episodes?
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Un capo di marca può cambiare la tua vita?
Il cappotto di questo racconto di Luigi Annibaldi non accetta spostamenti in autobus, né pranzi da McDonald's. -
Prendeva ogni mattina la sua bicicletta. Nel cestino, portava montagne di pane per tutto il paese. Cantava, guardava il panorama, si fermava a cogliere fiori… ma quando bussava alle case in attesa, il cesto era vuoto!
Questa è la storia del garzone fasullo, un nano, un po’ grullo, scritta da Gabriella Mazzullo. -
Ma se le vostre mamme dopo la scuola non vi avessero mandato in cortile a giocare con i vostri amici perché c’era da fare il riposino, vi sareste incazzati?
In questo racconto autobiografico, Salvatore Tomasello, "un bambino buonissimo", ripercorre i passi che l'hanno portato quasi a un rendez-vous con il Signore. -
Lea si sente una gazza ladra. Ladra di uomini.
Luigi è un avvocato. Odia la musica. Ama le donne, troppe, tutte. Lea lo sa. Sara lo impara in una notte. -
Erano già le 10 e non aveva ancora fumato neanche una sigaretta. Da quando aveva sentito che il banchiere Maller era morto di colpo apoplettico, aveva giurato di smettere.
E se non fosse stato il vizio del fumo a ucciderlo? -
Tutto iniziò dalla mano: non c’era più.
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“Hai contato il resto quando hai comprato il pane?”
Clara si fece subito rossa. Non voleva dire le bugie, ma lei non ci aveva pensato.
“Ci sono i mostri, là fuori, possibile che tu non riesca a capirlo?”
Non devi fidarti di nessuno, glielo diceva sempre papy. -
Dopo qualche ora di ricerche per tutta la provincia, era arrivata una bara più consona alle dimensioni di mio padre, ma, una volta ultimata la sistemazione in loco, i vostri addetti sono andati via, dimenticando di prelevare il primo esemplare.
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Afferro un’oliva. Ovale perfetto: sembra di tenere il mondo con le dita. Tutto regolare, finché il kebabbaro non scorda di snocciolarla.
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Hai visto, Mel? La tua Maya non si è presentata neanche oggi…
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Chiamateci come volete. Cellule staminali del romanzo, ovuli o spermatozoi del libro, o semplicemente storie: i libri non sono altro che manipolazione della nostra sostanza.
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L’acqua a Isola Tiberina è verde, quasi nera; palloni da calcio rimbalzano immobili insieme all’urina. La corrente li tiene inchiodati lì per sempre, a giocare da soli, senza un infante.
E tu, ricordi quando sei nato? -
Sì, sono io. Non ti alzare, stai comodo. Sono proprio quello che hai visto alla televisione. Non è uno scherzo. Non devo sottostare alle vostre stesse regole.
Un racconto di Claudia Dalmastri, letto e interpretato da Massimiliano Ferraris Di Celle. -
Quanto somiglia a Sveva, la ragazza fuori dalla finestra: gli stessi capelli a punta d’inchiostro, le stesse mani piccole, gli stessi occhi grandi, da orientale, dallo sguardo impaurito.
La osservo in silenzio, mentre Christian continuava a ripetere: “E il latte?” -
Il mago e la sua valletta. Era lei la vera attrazione.
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Esiste una favola dove i protagonisti sono i gusti gelato?
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Le case delle madri sono i veri cronisti delle nostre vite.
La lettera era su una pila di carte all’ingresso, in una bista sigillata, ingiallita, con su scritto: “A mia figlia. Parole vane. Anno 2001”. - Show more