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Velocità e passione.Queste due parole le ho ripetute tante volte prima di ogni puntata e ormai siamo arrivati alla 71esima volta.
Già ma cosa sono “velocità e passione”? come entrano nelle nostre vite? Come ci toccano? Sicuramente ognuno le vive in modo diverso con implicazioni ed effetti completamente differenti. Per qualcuno è un’ossessione diciamo teorica, fatta di youtube, libri, riviste o modellismo per qualcun’altro è semplicemente una sparata sui passi o in pista nel week end, per qualcuno vuol dire sognare, per altri vuol dire volare, magari per lavoro, mentre per qualcun’altro velocità e passione sono concetti trasformati in azioni tangibili, non importa dove e come e con quante risorse. Lo fai, come se fosse un programma inserito nel tuo cervello.
Questa storia potrebbe iniziare tranquillamente come una favola, iniziando con un “c’era una volta” ma sappiate che il finale non è a lieto fine o meglio finisce con il dolce amaro che solo la vita può regalarci.
C’era una volta un uomo, su questo stupido mondo pieno di cose sbagliate ma capace ogni tanto di sorprenderci, che aveva una sua personalissima visione della velocità. Un uomo la cui storia è una di quelle capaci di ispirare meraviglia anche se non siete appassionati di moto e a dirla tutta anche se non siete appassionati di velocità.
Quest’uomo di chiamava John Britten.
Cinematic Rock Racing by Infraction [No Copyright Music] Riders Music by Aleksey Chistilin from Pixabay
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Roy James, classe 1935, era un pilota come tanti che negli anni 50 e 60 bazzicava le corse d’automobile in Inghilterra. Non era affatto scarso, aveva talento e per alcuni, avrebbe avuto un futuro roseo nel mondo delle corse.
Purtroppo, anche se le corse di allora erano sicuramentepiù accessibili di oggi, le regole del motorsport da sempre parlano chiaro: per correre serve il grano. E ahilui, il nostro Roy non era ricco. I soldi però li amava, soprattutto quelli fatti velocemente, cosa che lo spinse verso una condotta di vita... riprovevole.
Sound Effect by Aiko Matsuda from PixabayMusic by AlexGrohl from Pixabay
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Missing episodes?
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BOOM! ecco una di quelle puntate-sogno che rendono questo progetto gratificante e sorprendente. Quattro chiacchiere con il pilota di 104, l'astronauta sullo Space Shuttle, capo collaudatore dell'Eurofighter, scalatore dell'Everest e molto altro ancora: Maurizio Cheli, un uomo alla continua ricerca di sfide, qualunque esse siano. Buon ascolto!
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Oggi ritorniamo a parlare di volo e velocità. Oggi vi racconto di alcunitra i più famosi X-planes, gli aerei sperimentali sviluppati negliStati Uniti resi celebri per i motivi più diversi ma con un unicocomun denominatore: la straordinarietà.
Buon ascolto!
Se volete contattarmi mi trovate su instagram oppure trovate i miei contatti su underground-project.com
Music by Oleksandr Savochka from Pixabay
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Con Marta Covioli, amica di Hangar41 fin dalla puntata 26 sull'Isola di Man, a poche ore dalla fine dell TT 2024 facciano quattro chiacchiere sulla corsa dell'isola ma anche un ripassino delle altre grandi gare su strada. Buon ascolto!
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Questo podcast mi sta arricchendo tantissimo, se non dal punto di vista economico soprattutto dal punto di vista delle persone che ho potuto incontrare e in qualche caso anche farmele amiche. Questo lunedì ho il piacere di introdurvi la chiacchierata con Emanuele Martinelli, storico capotecnico con oltre 30 anni di esperienza di motomondiale. Buon ascolto!
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A pochi giorni dalla 92esima 24 ore di Le Mans facciamo una chiacchierata con Dindo Capello. 3 vittorie assolute a Le Mans con altre 6 volte sul podio, 5 vittorie a Sebring e a Petit Le Mans, 2 campionati American Le Mans Series e un italiano turismo. Tutte vittorie con la sua amata Audi.
Buon ascolto!
Music by Yurii Semchyshyn from Pixabay
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Continua la serie di puntate dedicate a chi disegna, racconta, comunica la velocità. Ospite della puntata è Andy Casano, grande appassionato di velocità e fotografo.
Buon ascolto!
Music by Yurii Semchyshyn from Pixabay
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Oggi si torna in aria, con una nuova puntata che inizia con questo suono tanto potente ed emozionante che ho già usato in diverse occasioni proprio per introdurre le puntate a tema volo.
Il suono è estrapolato dalla procedura di accensione, almeno così è scritto, del turboventola Pratt&Whitney che equipaggia il Lockheed Martin F-16, un caccia che occupa un posto molto speciale nel mondo dell’aeronautica militare occidentale.
Nella lunga lista dei velivoli pensati e sviluppati negli Stati Uniti, l’F-16 è probabilmente, concettualmente, uno di quelli più vicini ad Hangar41, perché anche se rimane una macchina pensata per fare la guerra, nel panorama aeronautico è l’equivalente di una macchinada corsa.
Vivace, reattivo ai comandi di volo, sostiene 9g di accelerazione verticale a bassa quota. Un aereo che gli americani hanno soprannominato “sports car”, uno dei tanti soprannomi dell’F16.
Music by Oleksandr Savochka from Pixabay
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La velocità ha molte forme e poche in realtà sono chiuse all'interno di un circuito. La passione si esprime anche viaggiando, scoprendo, sognando e infatti Rosario si definisce un sognatore. Con la sua moto ha attraversato gran parte del mondo. Buon ascolto!
Music by Yurii Semchyshyn from Pixabay
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Si è da poco celebrato, il primo maggio, il trentesimo anno dalla morte di Ayrton Senna. Un uomo, un pilota che con le sue qualità dentro e fuori la monoposto smuove ancora oggi milioni di appassionati, tra cui moltissimi nati dopo quel maledetto 1994 che si portò via anche Roland Ratzemberger.
Ma Maggio, questo splendido mese primaverile che inizia ad assomigliare all’estate, che di solito regala bellissime giornate, in realtà, per tutti quelli che si interessano di corse è un mese triste che ha fatto piangere tante volte e che in ogni ricordo, in ogni anniversario, se non vere e proprie lacrime provoca sempre un po’ di commozione, un po’ di magone, provoca qualche sospiro, ecco, di quelli che si fanno di fronte alle cose ineluttabili. Un mese neroper il motorsport, soprattutto italiano, che si è portato via altri grandi piloti: oltre a Senna, i lancisti Attilio Bettega, Sergio Cresto ed Henri Toivonen, Bettega nell’85 e gli altri due nell’86, poi Lorenzo Bandini il nel 67, alla Mille Miglia del 57 vi fu la tragedia di Guidizzolo dove persero la vita Alfonso De Portago, il suo co-pilota e 9 spettatori, tra cui 5 bambini, poi Elio De Angelis nell’86, i motociclisti Jarno Saarinen e Renzo Pasolini a Monza nel 73, Alberto Ascari sempre a Monza ma nel 55 e poi, ne ho lasciato indietro uno, il protagonista di oggi, che è morto l’8 Maggio del1982. Il grande, grandissimo Gilles Villeneuve. Uno dei piloti più amati dell’automobilismo, anche lui come Senna amato da decenni anche da chi è nato dopo la sua morte, sottoscritto incluso.Amatissimo, al contrario del pilota brasiliano, anche senza tante gare vinte, senza campionati nel mondo, senza un grande impatto nella cultura di massa, senza quel misticismo che avvolge la figura del pilota di San Paolo. Gilles è amato semplicemente per ciò che era.Spettacolo allo stato, puro senza compromessi.
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La Formula 1 è un ambiente estremamente particolare. Fin dai primissimi anni dalla sua istituzione è stata il teatro di storie incredibili, per una buona metà sono bellissime storie di sport, grandi battaglie, sfide all’ultimo sangue, grandi piloti e grandi auto ma anche piloti e auto mediocri che però contribuiscono anche loro alla stesura della storia. Ho detto che è stata il “teatro” di storie incredibili ma in effetti calzerebbe meglio il suo soprannome di sempre, il circus, perché la F1 è sempre stata paragonata (a ragione) a un grande circo itinerante: arriva in questi luoghi chiamati autodromi, mette su il palcoscenico con le luci e l’orchestra, c’è il direttore del circo, gli illusionisti, ifunamboli, i domatori di bestie feroci, le soubrette e non mancano nemmeno i pagliacci. Fanno tutti il loro grande show e poi se ne vanno. Non manca di certo anche il pubblico pagante che si gode lo spettacolo. E’ lì, guarda, applaude, si emoziona. Le acrobazie sono tutte straordinarie e pericolose ma qualche volta... viene ildubbio sì...che ci sia qualche trucco, che ci sia un regista, o più di uno, capace di condizionare lo show o in generale di nasconderci qualcosa. E qui arriviamo all’altra metà delle storie incredibili, quelle nel lato oscuro della Formula 1, storie che con lo sport non centrano, ma che hanno fatto, fanno e faranno sempre parte della Formula 1 e più in generale dello sport. L’enorme quantità di denaro in gioco a cui si contrappone di conseguenza un altrettantoenorme scontro di poteri, l’ambiente iper competitivo e unvariegato cast di personaggi hanno spesso creato ombre molto profonde, storie misteriose nemmeno tutte emerse. Oggi in particolare vi racconto della famosa spy story tra Ferrari e McLaren del 2007.
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Un'altra puntata un po' particolare con chi disegna e costruisce passione. Oggi alla Radio dell'Hangar ho il piacere di ospitare Davide Gazzola, costruttore di F1 in scala. Con lui abbiamo parlato della sua passione, dei suoi modelli e poi ovviamente, indirettamente di piloti e auto da Formula 1 che hanno emozionato. Buon ascolto!
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Il giorno in cui ho registrato questo pezzo è il 5 Aprile 2024 e sono appena tornato dalla base di Istrana, la sede del 51° stormo, dove l’Aeronautica Militare ha detto addio al vecchio AMX.
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Ero già stato fortunato la prima volta (episodio 23 dell'anno scorso) ma poter intervistare una seconda volta Emanuele Pirro questa volta è stato veramente un privilegio speciale, non solo perchè abbiamo proseguito il racconto della sua carriera (nella prima puntata ci eravamo fermati alla sua esperienza in F1) ma anche perchè questa volta ha potuto raccontarci un' infinità di storie ed aneddoti sul mondo Audi, sullo sviluppo e sulle caratteristiche delle "sue" R8 ed R10. Impagabile poterlo ascoltare a lungo ed è per questo che, non solo non ho posto limiti alla sua gentilissima, come sempre, disponibilità ma non ho nemmeno, volutamente, eseguito tagli nell'intervista, nonostante avessimo sforato il simbolico muro dei 60 minuti. Per chi è appassionato qualche minuto in più sarà sicuramente un piacere. Al massimo la ascolterete in due momenti :)
Grazie infinite ad Emanuele Pirro. -
Dopo aver ascoltato piloti e in generale uomini e donne che "usano" la velocità fatta e finita, in questo 2024 vorrei anche farvi ascoltare che la velocità la sogna, la disegna e constribuisce a realizzarla.
In questo episodio ascoltiamo Gianandrea Fabbro, ex designer Ducati, Yamaha e oggi capo del design Bajaj.
Buon ascolto!
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Tutto ebbe inizio quando nel 1953 la NATO promosse delle specifiche, le NBMR-1, per un nuovo aereo da attacco e supporto tattico leggero che potesse entrare in servizio in tutti i paesi da questa parte della cortina di ferro.
Music by John Yasut from Pixabay
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Torna Symphony of Speed, torna un episodio interamente dedicato al motore a combustione, la semplice celebrazione audio dell’emozione più irrazionale e infantile legata alla passione per la velocità, il suono del motore. Un’ ode a quella vecchia abitudine di bruciare benzina.
Come la prima edizione, che trovate all’episodio numero 35, Symphony of Speed è semplicemente una scaletta senza troppa serietà che parte da 1 e arriva a 12, dal monocilindrico fino al 12 cilindri, ascoltando alcuni dei suoni più emozionanti dal mondo dei motori. Come nella prima edizione mi sono imposto di fermarmi a 12 perché, dai, il 12 cilindri è il massimo e personalmente non credo esistano motori che suonino meglio. Esistono anche 16 cilindri, va bene, ma secondo me non spiccano per teatralità e fascino.
Se volete aiutarmi, supportarmi, dimostrarmi il vostro interesse, vichiedo di cliccare “segui”, se siete su spotify, di mettere le stelline e in generale, se tutto questo vi piace, di condividere Hangar41 con gli amici.
Musica sottofondo by Yevhen Onoychenko from PixabayTutti gli audio sono tratti da Youtube
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Ho avuto l'onore e il piacere di chiacchierare con Giacomo Iannelli, un passato come pilota intercettore dell'Aeronautica Militare, poi pilota sperimentale sempre per la forza armata e oggi pilota collaudatore di Leonardo. Abbiamo parlato di passione per il volo, di aspetti umani, di aspetti tecnici e di emozioni. Ringrazio infinitamente Giacomo Iannelli e Leonardo per la chiacchierata.
Music by Yrii Semchyshyn from PixabayEffetti sonori Pixabay
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