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Una storia fatta di grande energia, di entusiasmo adolescenziale, di pochissimi mezzi, di grandi risultati in termini umani. La serata, di quel lontano aprile del 1983, al cinema teatro Silvio Pellico di piazza Statuto, rimarrà nel cuore di molti.
Così il punk ha conquistato il Monferrato e Casale. Una piccola città della pianura padana che, per poche ore, diventa l’epicentro della musica “alternativa” e della rabbia giovanile dei primi anni ottanta.
Andrea Prevignano ne introduce le origini e gli sviluppi. La narrazione della serata legittima quanto sia stato importante l’evento a livello locale, ovviamente, ma anche nazionale. E allora... non ci resta che urlare!
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Ma cosa c’entra il punk con Casale Monferrato? Se lo chiede Andrea Prevignano, noto giornalista musicale, casalese doc. Che risponde: «C’entra poco, pochissimo, ma quel poco forse vale la pena raccontarlo».
Il punk è la narrazione della sottocultura di quegli anni, dove si sapeva che da lì in avanti tutto sarebbe cambiato... a livello musicale, prima di tutto... e poi culturale. E non è un segreto che tante generazioni sono state influenzate, chi più chi meno, da quella travolgente stagione.
Casale ha giocato le sue carte e grazie a Prevignano ricordiamo un pezzo di storia, fatto di ribellione ma anche di proposte.
Così Andrea si congeda: «Grazie a chi mi ha aiutato a ricostruire i fatti, a reperire contatti, registrazioni e a raccogliere testimonianze: Beppe Bruno, Fabrizio Caprioglio, Claudio Lavagno, Marco Laguzzi, Emanuele Pelizza, Guido “Zazzo” Sassola, Silvio Bernelli, Rudy Medea, Marco Medici, Diego Cestino, Giulio “The Bastard” Baldizzone, Roberto Mocca, Andrea “Ics” Ferraris, Pierluigi Buscaiolo, Elisa Fante, Giuliano Cecchini, Laura Di Sante, Simona Rossi, Graziano Vallese, Roberto Piano, Guido Viale Marchino. E a Marco Mathieu, a cui dedico questa storia».
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Giuseppe Capitani (1843-1890), compositore la cui famiglia era originaria di Crescentino, era soprannominato “lo Strauss di Torino”. Fu, infatti, uno dei più prolifici di musica d’intrattenimento e musica da sala dell’Ottocento piemontese divenendo figura centrale per la “Belle époque” torinese.
Nella tappa odierna proponiamo il suo gran valzer “Vertigini”, un brano scritto secondo lo schema del valzer viennese con introduzione, suite e coda finale. Ad eseguirlo il Quartetto Tamborini.
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In questa tappa del viaggio nel Monferrato terra di musica iniziamo la conoscenza di un altro importante compositore monferrino: Angelo Surbone.
Nato a Treville nel 1892, visse a Torino dove fu organista e docente al Conservatorio. Pur vivendo lontano dal Monferrato, non recise mai le radici con il suo paese natale: nel 1968 infatti decise di donare alla parrocchia un pregevole organo Tamburini.
Il primo brano di Surbone che proponiamo è "Canto mistico", una pagina, seppur nella sua brevità, dalla scrittura raffinata ed eccelsa.
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L'ascolto di oggi è dedicato, per la seconda volta, alla musica del conte Carlo Vidua. Viaggiatore ed esploratore, Vidua fu, infatti, anche apprezzabile compositore, benché solo per diletto.
In questa tappa del viaggio nel Monferrato Terra di Musica proponiamo una contraddanza - una pagina leggera e spensierata, ma comunque dalla scrittura interessante - che sembra essere nata per puro divertissement e senza particolari pretese, forse nel primo decennio dell'800 in occasione del ballo di sant'Evasio (anche se questa è solo un'ipotesi dal momento che il manoscritto non è datato).
Al pianoforte Francesca Formenti
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La prima tappa del viaggio nel Monferrato Terra di musica era stata all’insegna dell'antico canto gregoriano nato a Casale e dedicato al patrono sant'Evasio. In realtà, esiste un'altra produzione di musica in Monferrato medievale, e pure di entità e rilevanza ben superiore, che è quella della musica trobadorica. Alla corte di Bonifacio I di Monferrato, infatti, fu attivo uno dei massimi trovatori: Raimbaut de Vaqueiras. Lasciata la Provenza, nel 1192 approdò in Monferrato e da qui, dalle nostre terre, compose i suoi pezzi più celebri.
Nella puntata odierna ascoltiamo la celeberrima estampida “Kalenda maia” nell’esecuzione dal vivo (a Pontestura lo scorso 24 giugno) di Matteo Zenatti, tenore specializzato nella musica dei trovatori.
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Don Dante Destefanis è uno di quei compositori contemporanei la cui fama ha valicato i confini locali. Nato a Santhià nel 1923, don Destefanis è stato per molti anni a Trino, prima di traferirsi a Vercelli come direttore della Cappella musicale della Cattedrale. Negli ultimi anni visse in Monferrato, nella sua casa di Brusaschetto di Camino, dove morì nel 1991.
Alla sua musica è dedicata questa tappa del viaggio nel Monferrato terra di musica: il coro della cattedrale di Casale esegue “Vergine madre”, la celebre preghiera che Dante fa proclamare a san Bernardo nel “Paradiso” e che venne musicata proprio da don Destefanis, compositore che seppe fondere una inesauribile fantasia melodica a una densa e opulenta ricerca armonica.
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Questa tappa del viaggio nel Monferrato terra di musica è dedicata a Luigi Hugues. Geografo e docente casalese, la fama musicale di Hugues è legata, soprattutto, alle sue opere didattiche per flauto: proprio da qui, dalla musica per il suo strumento, parte la nostra conoscenza di questo compositore casalese. Nell’ascolto odierno lo studio n. 13 dall’op. 51.
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In questo appuntamento del viaggio nel Monferrato, Terra di Musica, Massimo Gabba, all’organo Mascioni di Moncalvo, esegue il Preludio in Reb maggiore di Dino Sincero, compositore nato a Trino nel 1872 e morto nel 1923. Sincero, laureato in chimica e fisica, studiò organo con Polibio Fumagalli e Roberto Remondi: fu organista della cattedrale di Ivrea e poi professore d’organo al Liceo Musicale di Torino.
Il suo Preludio è un brano elegante e raffinato, intriso di poesia e d’elevatissima fattura.
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Maurizio Martinotti, scomparso a dicembre 2021, è stato uno dei principali artefici della riscoperta del repertorio monferrino folk. È a lui che è dedicata la quinta puntata del nostro viaggio nel Monferrato, Terra di musica
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L’ascolto di questa puntata è dedicato al conte Carlo Vidua che, oltre che viaggiatore ed esploratore, fu anche apprezzabile compositore. La sua “Aria della polenta”, brano goliardico scritto in occasione del carnevale del 1801, è ascoltabile nell’esecuzione del soprano Chiara Pederzani accompagnata al pianoforte da Francesca Formenti, allieve dei “Cantieri musicali” di Conzano.
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La terza tappa di “Il Monferrato terra di musica” è dedicata a Jacopo Sannazzaro, compositore e conte di Giarole vissuto tra il 1877 e il 1967.
Qui il suo interludio eseguito sull'organo della chiesa di Villanova Monferrato
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