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  • EPISODIO 86- CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO - SPENCER JOHNSON

    SITO: www.libriperilsuccesso.com

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    COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/

    Trascrizione del podcast

    Oggi vi racconto quello che possiamo tirare fuori da una meravigliosa parabola applicabile alle nostre vite per imparare a splendere, fiorire e germogliare in un contesto di cambiamento e incertezza, e smettere così di aver paura di quello che succederà nel futuro.

    Cosa potreste raggiungere e chi potreste diventare se da oggi vivessimo la nostra vita senza paura.

    Questo è libri per il successo crescita personale da strada, episodio 86, e chi vi parla è Davide Mastrosimone.

    Il libro che usiamo come spunto per l’episodio odierno è chi ha spostato il mio formaggio di Spencer Johnson, un best seller che da dopo vent’anni e venti milioni di copie vendute rimane ancora li a splendere negli scafali delle librerie di mezzo mondo

    È la storia di due topi e due gnomi, che ogni giorno entrano in un labirinto con l’unico scopo di andare a trovare un formaggio. I due gnomi si chiamano Tentenna e Ridolino, i due topi Trottolino e Nasofino, ci sta uno a Cormano che lo chiamavano Nasofino ma per altri motivi.

    I quattro personaggi non sono altro che aspetti del nostro carattere, noi siamo o siamo stati o saremo uno di questi 4, il labirinto è la nostra vita, e il formaggio quello che desideriamo di più, il successo, la gratificazione personale, o qualunque cosa voi abbiate in testa e che desiderate diventare o ottenere.

    La storia è molto carina, e non mi metto a raccontarvela perché toglierebbe il gusto di leggersela, ma posso condividere le lezioni imparate da questo piccolissimo libro, si legge in due ore.

    Mi risulta molto interessante quello che succede dopo aver letto centinaia di libri, e averli provati su se stesso, non è cosi difficile capir quello che serve per riprendersi in mano la vita, tutti questi testi lo ripetono, con angolature diverse, con modi differenti ma ce un filo rosso, un leitmotiv che accomuna tutti questi libri e i concetti si ripetono, all’infinito. Le formule non sono difficili ma la loro applicazione è per pochi. Nel senso se tu oggi ti metti a dedicare due ore al giorno del tuo tempo a un progetto per 3-4-5 anni senza aspettarti risultati e andando sempre avanti nonostante tutto, è pressoché impossibile che qualcosa non ti succeda. Ma, non lo facciamo, perché è duro, perché serve sangue sudore, sforzi e chi cazzo lo fa. Tuttavia se lo fate, vi catapultate in quel minuscolo gruppo di persone che acquisisce un ritmo e delle competenze che pochi hanno.

    E i messaggi che estrapolo da questo librino sono fondamentalmente cose che abbiamo già visto e che vi assicuro sono principi che funzionano.

    Lezione numero 1- Smettila di pensare al tuo formaggio, qualunque cosa sia, e comincia a lavorare per averlo, a fare, a creare, ad agire, lavora sul processo. Vedete i due topi della storia nasofino e Ridolino passano la giornata a muoversi in maniera forsennata attraverso il labirinto, vanno su e giù, si fanno tutti gli angoli del labirinto per cercare il formaggio e se non lo trovano tornano indietro e il giorno dopo lo rifanno.

    I due gnomi, tentenna e risolino, d’altra parte, entrano anche loro nel labirinto ma con un atteggiamento molto diverso, si mettono a disquisire su quali siano le strategie migliori per trovare il formaggio, quelle più veloci, le studiano le scrivono prendono appunti, pensano e parlano del giorno in qui lo troveranno e quel giorno saranno felici, non prima, si fanno una quantità industriale di seghe mentali, nel mentre i topi spengono il cervello e si concentrano sul processo non sul risultato.

    Tutto il tempo che passiamo nella vita a pensare a come sarà la nostra vita quando avremo il formaggio e qual’è il modo migliore di ottenerlo a pianificare ininterrottamente quando iniziare, tutto questo tempo lo perdiamo invece di investirlo nel fare qualcosa al rispetto, nel lavorare su noi stessi e sul processo, e quel tempo non torna più indietro. Siamo essere complicati ma non è cosi contorta la vita, come diceva il buon vecchio Maverik in top gin 2, minchia che film ragazzi, io ho pianto tantissimo, quello dice, non pensare, agisci. Spegnilo ogni tanto il cervello, a volte aiuta ma la maggior parte del tempo rallenta, andatevi ad ascoltare l’episodio del podcast che si intitola pensieri lenti pensieri veloci, li lo spiego in maniera dettagliata.

    Primo messaggio, basta pensarci, comincia a fare qualcosa.

    Ora ci fermiamo qualche secondo, perché è il momento di una dedica. A Sheryl da Roma e questa dedica te la fa tua mamma Carmen. Sa che sei spaventata, che le cose non sono andate come dovevano andare, come vedrai in questo podcast qualcuno ha spostato il tuo formaggio, ma non spaventarti, non abbatterti, hai tantissime risorse che nemmeno ti immagini di avere, e se esiste la sofferenza è perché esiste la felicità. E questa non la trovi lontano da dove sta il corpo, guarda a quello che hai, non a quello che ti manca Sheryl, i tuoi genitori ti sono vicini ed è il momento di raccogliersi, lasciarsi aiutare da chi ti ama da chi ti vuole bene e ripartire da quello che hai, stai tranquilla, abbi fiducia in te stessa e vedrai come tutto intorno a te nei prossimi mesi comincerà a migliorare, resisti Sheryl, resisti.

    Secondo messaggio - I cambiamenti sono qualcosa che nella vita succederanno sempre, che tu lo voglia o meno per tanto prendine atto, vivi cosciente che qualcosa prima o poi cambia, che il formaggio non lo troverai più dove lo avevi lasciato la sera prima.

    Il formaggio si muove, la vita te lo sposta, anticipalo, preparati, lavora su te stesso per essere la persona che sa gestire un cambiamento non la persona che si affaccenda in tutti i modi per evitarlo, perché a volte non ci si può fare niente succede. Anche in una coppia, lavora per essere la persona che può superare un tradimento, una rottura, una delusione, piuttosto che sprecare energie per controllare e evitare che questo accada, il modo migliore è sempre lavorare su noi stessi. Quindi o ti fai trovare pronto, e la prendi in culo. E se fai come i topi che sono abituati a usare l’olfatto per seguire il formaggio per capire quando il cambiamento sta per arrivare, avrai molte più possibilità di rinnovarti, di ritrovarti, e di evolvere ed adattarti, ma devi lasciare andare il formaggio che non ce più, non passare la tua vita a vivere come una vittima che ha perso quel formaggio. E anche i formaggi che sembrano più sicuri, prima o poi si spostano, niente dura per sempre.

    Ce una storia all’inizio del libro molto bella parla di un telecronista sportivo che scrisse all’autore per ringraziarlo della mentalità che questo libro gli diede e di come applicandolo ritrovò il suo formaggio. Charlie Jones, uno stimato cronista della NBC che riuscì a salvare la propria carriera grazie agli spunti di questo testo.

    Charlie Jones, aveva fatto un lavoro eccellente nelle ultime olimpiadi di atletica leggera, sapeva tutto e la sua performance era stata incedibile ma per sua sorpresa il capo gli disse che per i giochi olimpici successivi lo avrebbe rimosso e spostato alle gare di nuoto. Fu un colpo. Ne rimase sconcertato. Si sentiva frustrato, non sapeva nulla di nuoto. E sentiva questo cambio come un ingiustizia immeritata. Si arrabbiò tantissimo. Poi ebbe occasione di leggere questo libro e l’effetto fu straordinario. Gli avevano spostato il formaggio e cosa fai Charlie Jones, tira fuori i coglioni e si mette a studiare tutto sul nuoto, suoi nuotatori su quelle discipline che non conosceva e diventa un esperto facendo un ulteriore performance incredibile tanto che dopo i giochi lo stesso capo che lo rimosse gli diede un incarico ancora più prestigioso che gli permise di entrare nella hall of fame dei cronisti sportivi. Vedete amici questo è solo uno dei tanti aneddoti che possiamo scovare nelle storie di persone che se gli spostano il formaggio ne traggono un beneficio e si trasformano in individui ancora più forti e migliori.

    Fate come Charlie Jones

    Terzo messaggio importante del libro - non resistete al cambio,

    Quando ci sei dentro, quando senti che sta iniziando il cambiamento, quando è inevitabile, non resistergli. Perché più gli resisti meno ti adatti alla situazione nuova e manco te la godi. Fai un bel respiro e guarda avanti

    Spesso davanti al cambiamento ci paralizziamo, siamo completamente coscienti che è necessario, ma si creano dei blocchi. ci succede a tutti, non sappiamo cosa fare, andiamo in crisi tutto diventa grigio intorno a noi. E la paura e la frustrazione entrano in gioco. I cambi portano qualcosa di nuovo, sempre, la tua vita non può essere un avventura se non accetti l’incertezza davanti a te, il fatto di non sapere cosa ti preservi il cammino. Gestire i cambi è molto stressate, un consiglio.

    Non prendere decisioni mosse dalla paura, questo è importantissimo, non fare nessuna scelta per paura, chiediti cosa farei se non avessi paura? Quale sarebbe la mia scelta se in cuor mio sapessi che non fallirò? Che strada prenderei. È potente questa domanda, perché vi svela il cammino che vi darebbe più emozione percorrere.

    Sapete qual’è la frase che più spesso ricorre nelle storie che le persone raccontano quando hanno intrapreso un cambio. Lo dicono tutti, quando parlano di una relazione che hanno chiuso di un lavoro che hanno lasciato, di un progetto che hanno intrapreso o abbandonati giusto in tempo. Dicono tutti questo - avrei dovuto farlo prima….è l’unico rammarico, avrei dovuto farlo prima. In cuor tuo sai quello che devi fare, lo senti nel corpo se stai resistendo al cambio, è qualcosa di viscerale. Lascia andare, è inevitabile stai solo posticipandolo quando ti ostini ad aggrapparti a una situazione che si sta sgretolando e sai che finirà.

    Io ormai li sento i cambi, li vedo arrivare, ne percepisco l’odore, cambia il vento, sai come quando dici- oggi viene a piovere, lo sai. E ho imparato addirittura a provare a godermela, dopo tanti anni di resistenza, ho compreso che tanto arriva, non ce niente da fare, arriva, a sto punto lo anticipo e mi inizio a muovere con il cambiamento in armonia e provo a farlo col sorriso.

    Se non cambi rischi di scomparire, di trovarti in una gabbia dorata pensando che se certe cose non sono mai successe allora non succederanno, che i problemi sono degli altri, di quelli che all’improvviso perdono il lavoro, rimango delusi sentimentalmente, si trovano impreparati ai drammatici giri che da la vita, per tanto impara ad annusare i segnali che ti trovi davanti che ti anticipano che il vento sta cambiando, impara a vivere nell’incertezza e goderti il viaggio, a spostarti quando ti spostano il formaggio e non perdere tempo a piangerti addosso, muoviti, agisci, fai qualcosa, prendi una strada nuova che non sai dove andrà, è bellissimo abbracciare l’incertezza è come vedere un film e non sai come va a finire, li sta l’emozione del vivere, e non aver paura, che tu abbia paura o meno il cambiamento arriva, che tu lo voglia o meno, il cambiamento arriva, è inevitabile, non ci rimane altro che goderci il viaggio.

    Grazie

  • EPISODIO 85- LE VOSTRE ZONE ERRONEE - WAYNE W. DYER

    SITO: www.libriperilsuccesso.com

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    Trascrizione del podcast

    Quando cambi la prospettiva e il tuo personale modo di vedere le cose, quello che stai osservando cambia. E questo è un principio fisico

    Immagina di trovarti a casa e va via la luce, ti cadono le chiavi della macchina è notte e non vedi niente, le cerchi per un po e non le trovi ma hai un idea brillante, fuori in strada ce un lampione che emana una forte luce allora esci e ti metti a cercarle li, poi passa un vicino e dice, che stai facendo, cerco le chiavi le ho persone, e comincia ad aiutarti, dopo un po che non le trovate quello ti dice o ma sei sicuro che le hai perse qui, e tu rispondi, no le ho perse in case ma le cerco qui perché ce luce, ahhhhh che campione

    Facciamo cosi anche nella vita!!! Andiamo a cercare le chiavi dove ce luce, non dove le perdiamo

    Ce un problema dentro di noi, e andiamo fuori a cercare le risposte, stai male col tuo partner, ti fai un amante e ti scarichi Tinder, invece di parlarle, non ti senti felice allora prendi e cambi paese, e sapete che succede, niente dopo due settimane stai uguale, e te lo dice uno che sta da vent anni all’estero, hai un problema a lavoro e cambi lavoro, poi il problema succede di nuovo. Se non lo risolvi ti si ripresenta con vestigia diversa, e fino a che non lo superi si ripresenterà, I problemi sono come delle ombre te li porti dietro fino a che non li risolvi drasticamente, fino a che ti giri, li guardi negli occhi e li affronti, magari puoi aggiungerci un bel..cazzo guardi..io lo farei

    Oggi vi accompagno in un episodio molto importante prendendo spunto dal libro di Wayne w Dyer, uno dei padri fondatori della crescita personale. Il titolo - le vostre zone erronee

    Siamo a Libri per il successo - crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 85

    Apro una piccola parentesi, mi piacerebbe tanto mettere una doppia w in mezzo al nome e al cognome ha un non so che di poetico, Davide W Mastrosimone

    Abbiamo decine di migliaia di pensieri al giorno e la maggior parte sono disastrosi, tossici, negativi, pessimistici, la nostra mente è come un cielo tenebroso con nuvoloni scuri pronti a scatenare la tempesta, e questo libro è un raggio di sole che li apre li sfuma e fa tornare il bel tempo nella mente. Le zone erronee sono questi nuvoloni che ci portano sofferenza e tristezza, andiamo a vedere come far tornare il sole in un giorno di pioggia. Le zone erronee sono quei modelli di pensiero che scattano in base a determinate situazioni che ci portano ad auto sabotarci, a trattaci male, a vivere una vita che porta solo a una lenta e logorante disperazione.

    Come sempre ogni libro che vi presento nel podcast non serve a nulla se non ci mettete del vostro se non lo applicate quotidianamente.

    Le zone erronee sono 11 per l’autore, non voglio fare un riassunto, sapete che questo podcast non è un riassunto di libri ma un estrapolazione di concetti che provo sulla mia pelle e penso possano aiutare le persone, per tanto andiamo ad analizzare ciò che personalmente tiro fuori da questo libro.

    Vi lancio subito un concetto trascendentale. Non possiamo controllare le emozioni. La tristezza, l’ira, la rabbia, non ce un bottone diretto per spegnerle e cambiarle, ma si esiste un modo, perché tu non controlli l tue emozioni, le tue emozioni dipendono dai tuoi pensieri, però si puoi controllare i pensieri, e di conseguenza le emozioni. In maniera indiretta. È fondamentale capire questo meccanismo.

    E ora vi faccio una domanda, Cose meglio secondo voi, avere più pensieri positivi, o meno pensieri negativi? Pensaci qualche secondo

    La risposta è meno pensieri negativi, non è cosi fondamentale pensare sempre bene, o sempre al meglio, perché vi dico una cosa se pensate in maniera ottimistica ma non sentite nel corpo che quello scenario che state definendo nella vostra mente possa succedere, è pressoché irrilevante.

    Quello che si invece cambia tantissimo le carte in tavola, è non pensare in maniera catastrofica e negativa. State fermi con la mente, concentratevi sul prossimo passo, una zona erronea molto critica nella nostra vita è pensare che il passato, la nostra storia personale incida sul presente e sul futuro. Abbandona tutte quelle frasi tipo e sai mi è sempre andata male, andrà male anche questa volta, sono nato povero, non mi hanno dato niente in eredità, ho sempre avuto capi che mi intralciavano la carriera, sono fatto cosi è la mia natura non posso farci nulla cazzate, cazzate, cazzate, porcheria de cervello, basta fare le vittime, prendiamoci la responsabilità di pilotare la nostra vita, le nostre scelte

    lascia andare la tua storia, lascia andare il tuo passato, abbraccialo, accettalo, prendi tutto quello che è successo fai un bel respiro, e ora guarda solo a questo momento, e se devi alzare la testa è per guardare avanti. Che il passato che la tua storia che i tuoi errori, non ti definiscano. Lasciali andare, oggi può essere un nuovo inizio. TU SEI QUELLO CHE SCEGLI DI ESSERE OGGI NON QUELLO CHE ERI IERI

    Personalmente, solamente questi concetti visti fino ad ora dovrebbero farci riflettere per giorni e se applicati possono cambiare radicalmente tutto.

    Andiamo avanti, l’intelligenza secondo questa società viene da una buona formazione accademica, da un master, confondiamo l’intelligenza con la formazione accademica, ma l’intelligenza si misura dal livello di abilità di vivere una vita felice nonostante le avversità, gli ostacoli, una persona che si adatta e rimane di buon umore, speranzoso, guarda avanti, ,a soprattutto si prende le sue responsabilità

    Non puoi risolvere un problema con la stessa mente che lo ha creato. Riscrivi l’accordo che hai con la realtà, con la tua realtà. Hai fatto scelte con la tua mente che hanno creato situazioni nella realtà che non funzionano, di a te stesso- ho sbagliato, e voglio cambiare la situazione, ahh perché una cosa posso assicurartela, non verrà nessuno a salvarti, cambia, evolvi e trova soluzioni per andare avanti ma sempre col sorriso, con la pace, con l’armonia. Lavora su te stesso coltiva la pazienza, ce sempre la primavera dopo l’inverno, relax la tua maturità emotiva determina la tua intelligenza. Non pensare nemmeno un secondo che chiunque abbia una formazione accademica migliore della tua sia più intelligente.

    Ora, è il momento di una dedica.

    Per Alessandro da Casalecchio di Reno. E questa dedica te la fa la tua amata Sara, stai attraversando un periodo complicato, tieni duro, perché insieme ce la farete, unendo la passione, la dedicazione, gli sforzi un giorno, non troppo lontano raccoglierai quello che hai seminato, ma non abbandonare, continua a crederci, Ti sei lanciato dall’aereo ti sei buttato non temere continua a volare e il paracadute si aprirà Alessandro.E poi un altra cosa, Sara ti regala una seduta di coaching con me, quindi scrivimi, aspetto la tua mail cosi troviamo data e ora.

    Un altra interessantissima zona erronea è l’amore. Sovente la felicità di una persona dipende dalle sue relazioni, puoi avere tutto ma se torni a casa e stai male col tuo partner ahimè quello è un grosso problema.

    L’amore ha tante definizioni, prova questa, l’abilità e la volontà di accettare e persone alle quali vuoi bene di essere chi sono, senza provare a cambiarle. Se hai un partner e ci sono 9 cose che non ti piacciono e una che ti ha fatto innamorare, presta attenzione a questa’ ultima, concentra i tuoi pensieri e la tua attenzioni sui lati positivi di chi hai affianco e accetta le persone per quello che sono, se le hai scelte, se le hai affianco, non provare a cambiarle è una lotta insensata. In una relazione dove due persone diventano una sola il risultato è avere due mezze persone, dichiarate la vostra indipendenza, coltivate voi stessi e aiutate l’altro a migliorare e evolvere insieme, cosi sarete due esseri meravigliosi che stanno insieme, e chi vi ferma poi.

    l’amore più grande è quello verso se stessi, parla a te stesso come parleresti ad un amico in difficolta, cambia i pensieri cambia le parole, non castigarti. Siete gli unici ad avere il controllo dei vostri sentimenti, nessun altro può ferirvi al di fuori di voi stessi.

    Ora, due importantissimi aspetti del carattere che è necessario sradicare per trovare la pace, sarà un viaggio doloroso e impervio ma provateci, lavorateci. La colpa e la preoccupazione. Due emozioni inutili, distruttive. Quello che ci fa diventare matti non è l’esperienza che stiamo vivendo adesso ma i casini del passato che ci fanno stare male e sentire in colpa per ogni cosa, traumi che ci portiamo nel presente e che infettano le nostre azioni, e la paura di quello che succederà, pre occuparsi lo abbiamo visto in un altro podcast, preoccuparsi prima. Totalmente inutile. Anticipare, programmare, pianificare, fantastico, utile, necessario, ma stare male prima di stare male, santo cielo, è insensato e non è manco una cosa naturale, è un prodotto della mente. Sapete qual’ l’antidoto più potente alla preoccupazione?

    L’azione, fate qualcosa, anche di microscopico, ma fate un piccolo passo per risolvere la situazione per sbrogliare il nodo, azione amici, quando sono triste per qualcosa che mi turba, mi siedo scrivo quello che mi fa male, prendo atto della situazione e poi rispondo, poi agisco, e mi metto in moto, fanculo, se non lo faccio io, non lo fa nessuno per me

    Amici la vita è come leggere un libro dove non puoi tornare alla pagina precedente, presta quindi la massima attenzione quella che stai leggendo, perché non potrai mai più rileggerla.

    Ho molte novità in arrivo, nelle prossime settimane vi faccio sapere, vi invito a chiunque volesse dedicare due parole a una persona speciale scrivetemi sul sito www.libriperilsuccesso.com e lo farò

    Un caro saluto e tra pochissimi giorni torno col nuovo episodio di Febbraio

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  • EPISODIO 84- MASTERY -ROBERT GREEN

    SITO: www.libriperilsuccesso.com

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    Trascrizione del podcast

    Questo è il primo episodio del 2024 e molti mi hanno scritto per chiedermi cosa stesse succedendo, perché non usciva il podcast, grazie per avermi aspettato. Sono stato oberato dagli impegni

    Un altra piccola novità, dato che i saluti sono troppi e non riesco a portarli più nel podcast ma mi emozionava farlo e ne sono rammaricato, ho deciso di fare un altra cosa. se qualcuno di voi desidera fare una dedica a una persona speciale, a un compagno e o compagna a un amico in difficoltà, scrivetemi raccontatemi e ritaglierò un piccolo spazio nel podcast per dare qualche parola di supporto a questa persona e voi potete farglielo sentire magari per sollevare il morale, motivarla aiutarla, mandatemi le vostre dediche al sito www.libriperilsuccesso.com trovate un formulario per scrivermi ce pure la mail o mandatele su LinkedIn o instagram. Anche se lego molto di più LinkedIn. Vi aspetto, mi mandate il nome, il paese, quello che volete dirgli e io lo faccio, ovviamente vi avviso di quando esce il podcast con la dedica cosicché potete stare attenti e inviarlo a questa persona. ci ho pensato sotto le feste, mi pare una cosa carina.

    Bruce lee diceva: Non temo l’uomo che ha allenato 10 mila calci diversi, temo l’uomo che ne ha allenato uno solo 10 mila volte. Sti Cazzi quanto ha ragione ragione bruce

    La società è cambiata, basta andare indietro una generazione, i nostri genitori, entravi in un azienda, ci rimanevi 30 anni, facevi una famiglia, una casa, eri protetto in qualche modo, oggi quella protezione è crollata, sia da parte di un azienda, che ti prendeva dalla culla alla bara professionale, sia dalla comunità, i grossi nuclei famigliari si sono sgretolati in qualche modo, ho come la sensazione che le persone sono molto sole, dipendono da loro stessi e dalle loro abilità.

    Tantissimi cambi succedono in pochissimo tempo, e sta diventando difficile stare al passo.

    Ma ce una strada che il libro dal quale prendiamo spunto oggi suggerisce. Mastery di Robert Green. Mastery vuol dire padronanza, dominare una qualche tipo di abilità cosi tanto da diventarne padrone. Tu puoi essere un esperto, magari all’interno di un azienda, ti licenziano e sei a casa, ma sei uno che ha una padronanza di qualcosa, se ti licenziano nessuno te la porta via e qualcun’altro ti viene a chiamare. Diventi difficile da sostituire ed estremamente richiesto dal mercato. E i lavori stanno cambiando, il designer si trova a lottare contro canva, il traduttore con google translator, lo scrittore con chat gpt. Il cassiere con la cassa automatica le compagnie fanno outsourcing n parti del mondo dove il costo del lavoro è più economico. e sarà sempre peggio. Come facciamo allora a diventare padroni di un abilità che ci permetta di sopravvivere bene a questi cambiamenti. Come facciamo a capire qual’è questa abilità e come possiamo svilupparla cosi bene e cosi tanto da diventarne padroni, acquisire il Mastery, titolo del testo di oggi, questo è libro per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’episodio ochenta ycuatro.

    Nasciamo, entriamo in un sistema scolastico, e a un certo punto della vita realizzi che dovrai guadagnarti da vivere e le persone a quel punto prendono una strada, ci sono strade chiare, studiare legge, studiare medicina, tracciare una linea che più o meno sai dove va a finire, altri invece e mi includo, hanno una carriera a zig zag, prendono una scelta, poi un altra, non sanno manco perché, senza una direzione e si trovano dopo qualche anno ad avere una serie di strumenti e conoscenze segmentate e non sanno bene definire che tipo di professionisti sono.E probabilmente dopo 10-15 anni di professione non sai bene come ci sei finito. Hai 40 anni, ti giri e non sai che cazzo e successo. Non vuol dire che tu non sia professionalmente forte, ma puoi comprendere che molte delle scelte che hai preso sono dovute a ragioni esterne. I soldi, magari il luogo dove vuoi lavorare. Dipendono dalle coincidenze, e non ci fermiamo mai a guardare indietro e osservare quello che sta succedendo. Non ce un senso. Non ce una visione, non ce uno scopo. Manca quella curiosità primordiale che da bambini per esempio ci affascinava. Ve la ricordate qualora la vostra?

    Steve Jobs quando aveva 6 anni vede nel suo garage un sacco di apparecchiature elettroniche che lo catturano, lo affascinano. Quando Albert Einstein riceve una bussola da suo padre ancora bambino ne rimane ammaliato e comincia ad affascinarsi a queste forze dell’universo che non si vedono ma esistono come il magnetismo che muove la bussola. Tutti abbiamo un momento rivelatore da bambini che ci cattura, ma poi crescendo ce ne dimentichiamo, lo chiudiamo in un cassetto e andiamo avanti seguendo le pressioni esterne, per esempio io ero innamorato dei dinosauri, li conoscevo tutti, giocavo con le miniature, sapevo tutto e volevo libri riviste sui dinosauri, e archiviavo le informazioni li catalogavo.quando usci jurrassic park mi misi a piangere. Oggi faccio il venditore chissà avrei dovuto fare l’archeologo, ma ce una cosa che ricordo della mia infanzia che in qualche modo è tornata da me, l’ho ritrovata, m ci sono ricollegato. ero bravissimo a scuola a fare una sola cosa, per il resto ero nella media o pure sotto la media per la naturale inclinazione a non fare un cazzo. Ero un fenomeno già alle scuole medie a fare riassunti. Se prendevo un testo trovavo i due o tre punti importanti e li estrapolavo, ero portato per riassumere, tirar fuori poco da tanto. E in maniera naturale. Oggi il mio podcast richiede questa abilità, probabilmente è l’abilità più importante che mi ha permesso di prendere libri da 200-300 pagine e tirarci fuori 10 minuti di podcast. In qualche modo ho ritrovato una vocazione una curiosità primordiale e l’ho sviluppata in età adulta.

    Tutti abbiamo una voce che sentiamo, una vocazione, una curiosità primordiale come la chiama Robert Green ed il primo passo, lui ha un ipotesi molto affascinante, pensa che le persone di estremo successo sono quelle che si collegano prima a questa vocazione, se lo capisci a sei anni e lo porta avanti tutta la vita è ovvio che qualcosa la combini, se lo capisci a 40 hai meno tempo, ma puoi certamente fare tante cose stupende per te e per gli altri, il problema è se lo non capisci mai. Vai a fare una vita che non è tua. Ma è frutto di influenze esterne. È quel senso di destino di scopo che senti tra le vene che ti porta a fare scelte diverse dalle persone

    Michael Farady, uno scienziato inglese, quello che ha inventato la gabbia di Farady. Nasce 1790 in Inghilterra, il padre era un fabbro, un fabbro in quei tempi sta nella scala molto bassa della società. Nonostante questo diventò uno dei più importanti ricercatori scientifici sui campi elettromagnetici

    Potrebbe sembrare la storia di un uomo che ha superato gli ostacoli, ma non si spiega, nel 1790 il figlio di un fabbro non può diventare uno scienziato. Perché dovevi entrare in un Università, fare una scuola prima tipo eaton o un istituto molto upper class, era pressoché impossibile che una persona di quella classe sociale nell’Inghilterra del 1700 diventasse uno scienziato, uno dei più importanti della storia. Da quando era un bambino venendo da una famiglia estremamente religiosa aveva quella forte convinzione che dio fosse dappertutto, che la fede fosse una forza invisibile ma che si esisteva, quindi parliamo di uno che già crede che ci siano forze che hanno un impatto, ma che non si vedono, e questa è la base di molte scienze. Tu non vedi l’elettricità, ma ce, non vedi un campo elettromagnetico ma ce.

    Un giorno il piccolo Michael entra in una libreria e rimane ammaliato dai libri di scienza, e mostra un entusiasmo spaventoso tanto da incuriosire il proprietario della libreria che gli offre un lavoro come fattorini nella libreria. Il suo entusiasmo e il modo in cui si dedicava al lavoro gli porta una promozione ad apprendista rilegatore cosa che lo faceva salire nella classe sociale di quei tempi era già un grande successo, e grazie al suo entusiasmo il proprietario gli offre qualcosa che non aveva mai offerto a nessuno, la possibilità di portarsi a casa i libri del negozio e poterli studiare. E lui lo fa, ma in un modo che nessun altro avrebbe fatto. Prende tutti i libri di chimica, elettricità scienza, e li divora. Ma poi trova un libro che gli cambia la vita, uno dei primi libri di crescita personale mai scritti, che si chiama the irmpovment of the mind, come migliorare la mente, anche se non sei stato ammesso o hai avuto l’opportunità di studiare, boom, quello non solo lo legge ma lo applica e comincia a studiare tutto quello che può in un modo molto diverso. Faraday porta lo studio a un altro livello, comincia a scrivere note, a disegnare diagrammi e mette tutto in dei quaderni e crea un enciclopedia di scienza. Un giorno un famoso scienziato entra nella libreria, e il proprietario gli fa vedere quello che questo ragazzo di 17 ha fatto e da li tutto inizia. Questo scienziato lo invita a delle lezioni e conosce un famoso ricercatore Humphry Davy. Quel mondo o affascina ma sa che non sarebbe mai potuto entrare nel circolo accademico, allora comincia a scrivere lettere offrendosi come apprendista a tutti i ricercatori del momento includendo hUMPHRY davy, che per coincidenza, o magia, rimane cieco temporalmente per un incidente durante un esperimento, e accetta Michael Faraday come apprendista per una settimana, dove il ragazzo va oltre le aspettative. E dopo quella settimana di lavoro eccezionale, passano qualche mese dove lui insiste a scrivere, e finalmente gli viene offerto il lavoro di assistente di Davy. Dove finalmente ha la possibilità di sperimentare e vivere il laboratorio, e comincia la sua carriera divina che lo porta entrare nella royal accademia e diventare uno degli scienziati più importanti della storia del mondo.

    Come ha fatto? Coincidenze, magia, culo, uno può prendere la sua storia e trovarci un senso ma la ragione principale per la quale gli successe tutto quello che gli successe era dovuto a qualcosa altro. Se io fossi entrato in quella libreria, non mi sarei letto tutti i libri, non avrei scritto quell’enciclopedia, non avrei avuto quella persistenza che crea le opportunità, lui lo ha fatto. La persistenza è l’elemento più importante nel raggiungere il dominio di qualcosa. Per acquisire padronanza. E se lo mischi con la tua curiosità primordiale diventa un mix esplosivo

    Per sbloccare questo super potere, che è molto difficile, ma si può fare, serve una serie di passi.

    Primo -Collegarsi con la curiosità primordiale, cosa ti eccita ti appassiona ti permette di fermare il tempo e non pensare a nulla quando la stai facendo, cos’e quella cosa? Tutti abbiamo qualcosa di unico. Ma tutto quello che ci motiva ci ispira ed è modo solo da questo prima o poi va svanendosi, deve essere un progetto un cammino, che non abbandoni, un progetto dove la meta e l’obiettivo ti interessano meno del processo, mentre lo fai godi, migliori, impari, e per tanto dove ti porta è meno importante da chi stai diventando mentre lo fai, e lo senti sulla pelle, ricollegati con la curiosità primordiale, con quella tua unicità che ti rende speciale, che amavi da bambino che ti prendeva tutta l’attenzione, torna indietro e trova questa curisotà. Robert green consiglia di scrivere per 20 minuti su un quaderno la risposta a questa domanda, cosa amavo prima che le pressioni sociali e la scuola, gli amici i genitori il capo entrassero nella mia vita.

    Il secondo passo- imparare tutto quello che si può imparare su questo argomento. E imparare è più importante di tutto il resto, più dei soldi, più della posizione sociale dello status, degli oggetti, scegli una strada che ti cambi che ti insegni segui l’apprendimento, se pensi solo ai soldi non raggiungila padronanza di qualcosa, imparare e evolvere va messo davanti ai soldi

    Il terzo- una volta che hai acquisito tutte queste abilità informazioni e hai imparato tutto quello che si poteva imparare da un argomento, uniscilo a modo tuo, metti insieme tutto in un modo personale, in un modo che solo tu puoi fare grazie a quello che è stata la tua storia, risalta l’unicità, e non ci sarà niente uguale, e questo ti rende diverso, ti rende speciale.

    —Abbiamo anche tutti qualcosa che odiamo, che evitiamo, che non vogliamo fare di questa passione,

    Torna indietro e osserva la tua carriera, quando hai cambiato strada, e pensa a questa carriera come qualcosa che hai creato tu non qualcosa che sia successo, pensa ai quei momenti dove hai cambiato strada e perché, a tutto quello che hai appreso e come metterlo insieme e assemblarlo e trasformarlo in qualcosa che ami, in qualcosa che ti dia un senso, in qualcosa che quando torni a casaoinvece che accendere la tele ti metti a lavorare con emozione a questa visione, a questo progetto.

    Io ho deciso un giorno di diventare una persona che si sforza, che non si arrende, che lavora ogni giorno per diventare un pochino migliore, solo un poco, vivo la vita in blocchi di 24 ore, ma in queste ventiquattr’ore ci metto sempre qualcosa per migliorare il fisico, la mente lo spirito, anche se fosse mezzo ora, un piccolo passo, e domani un altro, perché se non lo faccio non lo fa nessuno per me. Trova la tua direzione, poi il ritmo non diventa cosi importante, se fai un passo dopo l’altro per diventare padrone del tuo destino alla fine qualcosa di magico succede. Ne sono certo

    Grazie e aspetto le vostre dediche

  • EPISODIO 83- MAKTUB -PAULO COELHO

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    Trascrizione del podcast

    Ultimo capitilo di libri per il successo per questo 2023. Episodio 83, questo è un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com

    Desidero accompagnarvi in questo finale di anno con un episodio diverso. Vorrei che fosse un monito a tutte le persone che stanno male. Che soffrono, ogni giorno, senza mostrarlo. Mi rendo conto sia qualcosa di doloroso. E vorrei fare due cose essenzialmente, la prima è condividere una personale visione della vita, e la seconda leggervi alcune storie tratte dal libro MAKTUB di Paulo Cohelo, storie per riflettere e per scaldare l’animo.

    Io ho fatto un salto recentemente. Non è la prima volta. Ma questa volta è da una vetta altissima, la più alta di tutte per me. Mi sono buttato da una montagna. E fa paura. Manca il fiato, ci sono giorni dove l’ansia prende il sopravvento. Quando l’attività mentale tossica brucia le giornate. Quando salti devi considerare che il prezzo del progresso e del tuo cambiamento è il dolore. Ne devi essere consapevole.

    Molti vivono fermi sulla vetta della montagna e guardano gli altri saltare, fanno una vita agiata, comoda, spengono quella vocina che gli dice di fare qualcosa, non l’ascoltano più. E va benissimo. Solo che chi intraprende un percorso di trasformazione quella vocina inizia a sentirla sempre di più, e alla fine salta. Ma saltare dalla vetta implica una serie di problematiche.

    Una su tutte, devi avere fede che si apra il paracadute. O ti schianti, finisci in mille pezzi. È estrema la questione. Ma il paracadute non si apre subito. All’inizio del salto sei felice, te la godi, vedi il panorama, ogni tanto di giri e guardi le persone che son rimaste, diventano sempre più piccoline, poi il volo va avanti e ce un punto dove dovrebbe aprirsi il paracadute, ma non si aprirà, non si apre subito. Continui a scendere, e ti godi un pò meno la vista, inizi ad aver paura. Voglio dirvi una cosa, quel cazzo di paracadute, si deve aprire.

    A chiunque sia in volo, abbiate fede, credeteci, fate ogni giorno un passettino in più, pensando che si aprirà. Perchè si apre amici. Non quando volete voi, non come volete voi, qualche botta la prendi, vi schianterete su qualche roccia, farà male, vi romperete qualche costola, fare malissimo, ma dovete avere una ferma speranza che si aprirà.

    E per chi non ha ancora trovato il coraggio di saltare, ricordatevi

    La magia che cercate nella vita la trovate dietro la paura. Non voglio solamente esistere in questa vita, voglio vivere. E di conseguenza, saltare.

    Abbiamo da fare una scelta la mattina quando ci alziamo e la sera quando andiamo a dormire. Nella nostra testa ci sono due lupi feroci, che ogni giorno si guardano negli occhi e si sbranano, quello che vince prende il sopravvento. Un lupo rappresenta i pensieri che tu domini e gestisci, il silenzio nella mente, i pensieri basati sulla realtà e sulla speranza, sull’amore sulla gratitudine l’altro rappresenta la tossicità, la negatività il dramma la catastrofe la distruzione logorante della tua mente, il passato e futuro. ogni mattina e ogni sera devi scegliere quale dei due lupi nutrire. Quando vai a letto, inserisci un immagine speranzosa verso il domani, quando ti alzi di a te stesso che sarà un bel giorno. Anche se non hai voglia, anche se tutto ti dice di non fare certe cose, falle lo stesso.

    Ora lasciate che vi legga alcune storielle tratte dal libro Maktub, di Paulo Cohelo, non ve le commento, le leggo e lascio un piccolo spazio tra una e l’altra, sono quelle che mi hanno colpito di più, mi hanno fatto pensare, poi ognuno ci trova qualcosa di diverso di soggettivo di personale, fatto sta che se vi trovate in dei momenti difficili, aprite questo libro, anche a caso, e leggete un paio di storie, sentite una specie di tepore che vi riscalda l’animo.

  • EPISODIO 82 - EGO - LEONARDO DRI

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    Trascrizione dell'episodio

    Un paio di settimane fa per il primo podcast di dicembre ho intervistato un autore veneto, Leonardo Dri, che ha scritto un libro intitolato EGO- un manuale di decrescita personale- Abbiamo fatto una chiacchierata, un intervista, ma stavo fuso e mi son dimenticato di registrarla, per tanto chiedo venia al caro Leonardo e racconto gli spunti tratti dal suo testo come faccio solitamente. Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, episodio numero 82

    Prima di tutto spero abbiate passato delle feste meravigliose coi vostri cari e vi auguro che questa fine del 2023 sia l’inizio di un cambiamento importante per tutti voi.

    L’EGO è per me è un problema. Anche molto importante. Vi spiego, sono un divoratore di informazioni che riguardano tutti quegli aspetti che le persone possono utilizzare per cambiare, per migliorare. Io ne ho sempre avuto rispetto, e necessità. Non sono pressoché mai soddisfatto di me stesso. Sono una persona estremamente cervellotica, che pensa tanto, che pensa troppo. E che pensa male. E quando mi guardo intorno capita sovente la stessa identica cosa. Trovo un autore, un divulgatore, un guru , un mentore quello che vuoi, inizio a seguirlo a trovare negli inizi della sua divulgazione delle meravigliose informazioni. Che uso, faccio mie, provo, e continuo per un periodo a seguire queste persone, fino a un punto che capita davvero spesso, che cominciano a starmi sui coglioni. Ma tanto. Succede che diventano i monumenti di se stessi, come diceva il grande montanelli riferendosi a mussolini.

    Tu inizi bene. Con i giusti presupposti, poi finisci per gonfiarti. E ai miei occhi esplodere. Leonardo l’autore del libro si è presentato all’intervista con un palloncino, e ha iniziato a gonfiarlo, già li in quel momento mi ha completamente catturato. E la metafora del palloncino io la vivo ogni volta che trovo qualcuno che mi ispira. Si gonfia, e poi scoppia. Tanto che vi svelo un segreto. Prima di registrare un podcast torno mentalmente all’ovile, ripercorro certi momenti della mia vita, quelli dove ho fallito, dove ho sbagliato, dove ho perso, dove ho preso testate, quindi la maggior parte, e mi ricordano chi sono, ovvero il frutto di tante esperienze e di tanti errori, il frutto dei fallimenti. E questo mi permette di rimanere me stesso, e non dimenticarmi che questo podcast è per aiutare realmente le persone, e ce da stare coi piedi per terra, perché mi sono promesso di non finire come quel palloncino. Tuttavia, mi rendo conto, e ancora di più parlando con Leonardo che l’EGO se calibrato in maniera consapevole può aiutarci, personalmente potrebbe spingere il mio progetto, ma lo temo, tanto. Non uso social media, dovrei farlo, non faccio video, dovrei farlo, e tanto altro. In questo podcast esaminiamo cos’è l’EGO, come possiamo percepirne la presenza in noi, e negli altri, capirne i limiti, usarlo a nostro favore.

    L’EGO è il se, vuol dire io, ma come dice Leonardo EGO vuol dire tante cose, se leggi un trattato psicologico o filosofico, trovi definizioni diverse. L’EGO è ciò che ti rappresenta, ed è collegato all’autostima. La competenza di stimare se stessi. l’EGO viene considerato il nemico, un qualcosa di molto negativo, ne avevamo fatto un podcast di un libro proprio intitolato così , l’ego è il nemico. Trovo di estrema importanza trattare un argomento da diversi angoli, per creare opinioni anche contrastanti di qualcosa

    Non è qualcosa di totalmente negativo, come dice Leonardo, possiamo pensare all’EGO anche come un motore, ci permette di avere la capacita di mostrarci, di avere iniziativa, di esporsi, può aiutare molto le persone nella vita. Sempre e quando viene utilizzato col contagocce

    Ma come si capisce qual’è il limite? Perché non ci accorgiamo quando il nostro EGO comincia a gonfiarsi. Leonardo dice che è molto difficile accorgersene, è come se fosse posizionato in un punto cieco. Quindi o siamo lucidi e abituati a misurarci con dei commenti critici anche negativi, o diventa molto difficile accorgersi che l’EGO sta esplodendo.

    Pensate che molti dirigenti si circondano di persone accondiscendenti, che dicono sempre di si a tutto, che supportano ogni decisione, e non riescono a essere critici. Se ti circondi di gente così, è impossibile ricevere osservazioni che possono aiutarti a crescere. Ma nn funziona solo in ambito aziendale. spesso le persone non chiedono un opinione su se stessi per paura,

    Cosa ci perdiamo, quanto è utile nella vita uno che ti dica una dura verità senza perbenismo, in maniera cruda, poi non è detto che tu debba fare o meno quello che ti consiglino, ma ascoltalo e accoglilo

    Abbiate il coraggio di circolari di gente che vi vuole bene, e che vi dice quello che pensa e non quello che volete sentirvi dire.

    Ve lo suggerisco spesso, di non parlare delle vostre mete, dei vostri obiettivi, perché se siete circondati da persone che son accondiscendenti vi diranno sempre qualcosa di positivo, che gonfierà il vostro ego tanto da sentirvi già pieni e soddisfatti, prima ancora di aver realizzato qualunque cosa. Inserite nella vostra cerchia di persone di fiducia, qualcuno che sappia dirvi la verità. Sceglietelo, diteglielo, da oggi vorrei che mi dicessi le cose come stanno secondo te, perché apprezzo la tua visone.

    Un modo per cominciare a prendere consapevolezza del proprio EGO, è osservare negli altri le cose che ci infastidiscono.

    Leonardo spiega che esiste un Bias cognitivo, che ci porta ad essere infastiditi dai difetti altrui che intimamente riconosciamo in noi stessi.

    Se uno ha l’abitudine di parlare sopra le altre persone, ci infastidisce, quindi capiamo che questa azione non va fatta. Ma intimamente ci scatta questo fastidio perché anche noi vorremmo parlare sempre, tutti vogliono parlare, prendere consapevolezza è abituarsi a stare zitti, ed ascoltare, ad osservare.

    Quello che ci da fastidio negli altri ci da informazioni molto intime su noi stessi

    Il libro ha degli esercizi alla fine di ogni capitolo, ma ce ne uno secondo la mia personale opinione che dovremmo fare tutti.

    Prendi un foglio, una penna, scrivere è importante, torniamo. Usare la penna, è terapeutico. Descrivete una storia un aneddoto che riguarda un vostro fallimento. Un vostro insuccesso. E quando ne avete occasione, raccontatelo. A una persona, a un gruppo di persone. Io questa cosa l’ho fatta spesso, e vi assicuro che le persone cambiano l’opinione su di voi quando avete il coraggio. La vulnerabilità di raccontate un insuccesso piuttosto che vanagloriarsi per un successo. Provate

    Leonardo nel suo libro e nella chiacchierata fa luce su una questione che viene spesso abusata, quella della sindrome dell’impostore. Ci sono dei momenti dove le cose iniziano ad andare bene, succedono delle cose positive, abbiamo un riscontro positivo, e li inizia una specie di dinamica masochista e di auto sabotaggio. Leonardo con estrema lucidità elabora questo concetto, non è una sindrome dell’impostore, ma il fatto che iniziamo ad avere dei sani dubbi su quello che stiamo facendo, sui risultati che abbiamo raggiunto, che è una cosa normalissima. Non è una sindrome. Se sentite di non meritare qualcosa o comincia a traballare la vostra parte emotiva appena toccate con mano qualche traguardo, state tranquilli, è normale, avere dubbi è normale e anche sano. Andate avanti-

    Per me l’ego è come un entità che stacca assegni, in molte persone questi assegni sono scoperti, non hanno quesi soldi in banca, e prima o poi viene fuori, quello che si è importante è non staccare assegni di un valore che abbiamo ma che non vogliamo mostrare, penso che se il tuo valore sia 10, stacca un assegno da 10, ne da 9, ne da 11

    Per concludere riassumiamo in maniera pratica 3 esercizi da fare subito in merito al vostro ego

    Osserviamo gli altri, notando gli aspetti che ci infastidiscono, e proviamo a comprendere perché. Le persone sono uno specchio di quello che sentiamo. Circondatevi di alcune persone in grado di darvi opinioni sincere, se non le avete, trovateleUltimo, scrivi una storia di insuccesso su un foglio, poi abbi il coraggio di raccontarla a qualcuno pubblicamente

  • EPISODIO 81 - PAROLE MAGICHE - JONAH BERGER

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    TRASCRIZIONE DEL PODCAST

    L’argomento di oggi sono le Parole. trovo di un importanza estrema prendere coscienza di quello che diciamo, le parole descrivono il tuo mondo, se ascolti qualcuno che parla e analizzi le parole che sceglie puoi capire tantissimo di questa persona. E le parole sono uno strumento di creazione, di invocazione, non è un caso che nell’immaginario collettivo certe parole sono associate alla magia, il mago dice abracadabra, che vuol dire creo quello che dico, più magico di cosi, sono invocazioni. E come parli definisce chi sei.

    Siamo all’episodio 81 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone. Oggi prendiamo spunto dal libro Le parole magiche di Jonah Berger professore di marketing e esperto di linguaggio. Questo libro mi è stato suggerito e regalato da Andrea della casa editrice Egea a Milano quindi lo ringrazio di cuore

    Vorrei riuscire a farvi prestare attenzione a quello che dite, credici o noi, ha un impatto sulla tua vita. Garantito. Le parole sono come un boomerang che esce dalla nostra bocca non ce un cazzo da fare tornano indietro, hanno degli effetti sulla realtà, piccoli grandi invisibili trascendentali, ma hanno degli effetti. Il libro di oggi entra direttamente nel percorso che stiamo facendo perché ci da strumenti importanti per identificare alcune parole che creano magia

    Partiamo subito con una carrellata di esempi pratici, da usare subito nella vostra vita.

    Dite perché

    Fecero un esperimento sulla persuasione in un università americana.Un membro del team si è seduto a uno dei tavoli della biblioteca in attesa che qualcuno cominciasse a fare fotocopie. Quando l’aspirante fotocopiatore appoggiava il materiale sulla macchina, il ricercatore entrava in azione. Si avvicinava al malcapitato, lo interrompeva e gli chiedeva di passare davanti e usare lui per primo la fotocopiatrice. I ricercatori hanno sperimentato diversi approcci. Ad alcuni hanno fatto una richiesta diretta: «Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice?». Con altri hanno aggiunto la parola «perché» («Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice, perché vado di fretta?»). I due approcci erano presso-ché identici. In entrambi i ricercatori hanno detto con gentilezza «Mi scusi», in entrambi hanno chiesto di usare la fotocopiatrice e in entrambi hanno parlato delle cinque pagine da fotocopiare. Anche l’imposizione era la stessa. In entrambi i casi l’aspirante fotocopiato-re ha dovuto interrompere la sua attività, togliere il materiale dalla fotocopiatrice e girarsi i pollici mentre chi gli era passato davanti terminava il suo compito. Ma i due approcci, pur essendo simili, hanno sortito effetti molto diversi. L’aggiunta della parola «perché» ha fatto aumentare di oltre il 50 per cento il numero di persone che hanno permesso al ricercatore di saltare la fila. Ogni volta che esprimete una volontà un desiderio o chiedete qualcosa a qualcuno chiarite il perché. Vi farà aumentare le possibilità di essere ascoltati. Fate un esperimento al supermercato, chiedete a quello che sta davanti a voi se potete passargli davanti, vedete che succede, e il giorno dopo andate di nuovo e chiedete a quello che sta davanti posso passare davanti a lei nella fila perché sono di fretta e devo scappare a casa. Fate una prova. Osservate le reazioni, lasciate a casa la vergogna fregatevene, divertitevi provate sperimentate. Solo cosi si impara

    Trasforma il verbo in identità

    Se dici a un bambino di sistemare la stanza la possibilità che non lo faccia è altissima, ma se dici al bambino, vuoi farmi da aiutante mentre sistemiamo la casa, tu potresti iniziare dalla tua stanza mentre io faccio la cucina e il bagno, gli hai dato un identità, ora è un aiutante

    Funziona anche al contrario pensate che in Spagna a casa avevo cambiato il fornitore della fibra e mi avevano installato tutto e dopo un po di mesi cera da cambiare mi pare il modem e fatto sta che la fattura di questo cambio non entrava nell’addebito bancario che avevo in automatico e per qualche ragione non la scalarono era tipo 9 euro una cazzata, e mi chiamarono dandomi del moroso, ma pezzi di merda per nove euro un moroso, mi incazzai tantissimo, divenni un demonio ti pago tutti i mesi centinaia di euro perfettamente e perché tu non ti sei scalato i soldi dal conto che avevi mi chiami moroso, buahh me li son mangiati, tanto che poi mi hanno regalato il modem, mi avevano dato un identità. Che non mi piaceva, ma se avessero detto devi pagare 9 euro lo facevo e me ne stavo zitto, ma se mi chiami moroso mi offendi,.È come quando uno fa un imbroglio o è un imbroglione, è molto diverso, sei uno che corre o sei un corridore, usate le parole che vi danno un identità, che danno un identità agli altri, nel bene e nel male hanno effetti potentissimi, se volete incoraggiare qualcuno a fare o non fare qualcosa. Se ti dicono non evadere le tasse, ma sai, su via, ma se ti dicono sei un evasore eh brutto

    Dire «non lo faccio» invece di «non posso farlo»

    È stupefacente come il linguaggio sia in grado di incoraggiare le azioni desiderate. il linguaggio fa anche qualcos’altro: indica chi ha il controllo.

    Di fronte alle tentazioni, spesso diciamo «non posso». Quel tirami- sù ha un aspetto delizioso, ma non posso mangiarlo perché sto a dieta. Vorrei fumare quella sigaretta ma non posso. Un minuto dopo ce l ha in bocca. Mi piacerebbe andare in vacanza con te, ma non posso perché sto cercando di risparmiare. Diciamo automaticamente non posso perché ci consente di descrivere facilmente il motivo per cui non siamo in grado di fare qualcosa. noi abbiamo obiettivi che cerchiamo di raggiungere. Fare più esercizio fisico e perdere un po’ di peso. Ma spesso ci risulta difficile raggiungere i risultati che invochiamo. La tentazione è uno dei principali colpevoli.

    Tuttavia alcuni esperimenti hanno dimostrato che se cambia il non posso, che allude a una volontà repressa di farlo, non posso ma ovviamente voglio, e lo sostituiamo non non faccio, i risultati nella realtà sono migliori, non mangio quella torta, non fumo, provate a dire non posso perché, il motivo che ne sussegue è sempre una costrizione esterna non una volontà, ma se dite non mangio perché, è una scelta vostra, il vostro corpo la vostra mente si irradia di un controllo di una gestione delle emozioni che con il linguaggio precedente non riuscivate a raggiungere.

    Trasformare i dovrei in potrei

    Se siete davanti a un problema, una sfida, vi invito a chiedervi non cosa dovreste fare, ma cosa potreste fare. Ce un abisso tra il tipo di risposta che viene fuori se ti chiedi cosa dovrei fare a cosa potrei fare, lo sentite proprio sulla pelle, il dovrei è un dovere, un sottostare alle regole, ai processi, va fatto cosi, punto, il potrei apre a delle soluzioni diverse, ti stai dando la possibilità di andare fuori dagli schemi, di avere un illuminazione, di guardare il problema da una angolatura diversa, io lo sento addosso, provatelo ora, pensa. Un problema che ti sta assillando prova a chiederti cosa dovrei fare, e poi cambiarlo in cosa potrei fare, lo sentite che la mente accelera, va a un marcia in più, è incredibile. E poi aggiungo io una parolina magica, non dite come posso risolvere il problema, ma dite come posso aggiustare il problema, aggiustare, usate questa parola davanti ai problemi, risolvere o superare o affrontare, ingigantiscono il problema, aggiustare, magari basta un giro di cacciavite per sistemare tutto.

    Parlate con voi stessi

    Il linguaggio ci permette anche di distanziarci e potenziarci, pensate al giorno prima di un esame, o quei minuti che precedono una presentazione un avvenimento importante per voi, state per entrare in scena, e ricordatevi la vita è uno spettacolo che non permette prove, si fa in diretta senza prova generale. Siete pronti, avete studiato scritto fatto memorizzato vi siete preparati, ma continuate ad avere ansia, vi state cacando sotto, succede sempre, ecco come le parole possono venire a soccorrerci in questi momenti, pensate quando voi non siete chi deve fare questo esame o questa presentazione, chi vi vuole bene vi dirà andrà tutto alla grande, non preoccuparti, sei bravo a parlare in pubblico e per giunta ti sei pure preparato…perché non farlo noi stessi, dissociati, e nella tua mente o parlando quindi invocando ad alta voce dite a voi stessi queste frasi, andrai benissimo, lo hai fatto tante volte e lo farai anche questa, o usate il vostro nome, Davide, tu puoi farlo, tu sei in grado di farlo, Davide ti sei preparato vai e spacca. Il problema è che quando si tratta di noi tutto cambia, ansia nervoso stress, fai un passo indietro guardate te stesso dall’alto, cambia prospettiva, quando hai paura d fare qualcosa, parla a yes stesso come se fossi affianco alla persona che sta per fare qualcosa di importante, come se fossi un suo amico, una sua spalla, un partner, parla. Te stesso come areeresti a quella persona, e l’ansia diminuisce, le parole ancora una volta possono avere un effetto magico.

    Se oggi siete tristi, depressi, privi di stimoli, e vi chiedete dentro di voi, perché mi sento cosi, che è già qualcosa di importante chiederselo, provate a cambiare queste domande dicendovi perché sei cosi arrabbiato,, Davide perché hai quest’ ansia

    Trasformare i passati in presenti

    I verbi sono una parte indispensabile della comunicazione. Ora viene un altro incantesimo che ci svela il libro, usate il presente. Non dite ho studiato, ma dite sto studiando, adesso, se ti chiedono come è andata con quel ragazzo che sei andata a cena, non dire è andata bene, di sta andando bene. Ovviamente se ci stai ancora uscendo, ma cambiare tempo verbale permette a voi stessi di aumentare l’autostima, di sentirvi meglio, nel bel mezzo di qualcosa. Il presente evoca qualcosa di duraturo, che sta funzionando bene. Immaginatevi che il nutrizionista vi dica questa dieta ha aiutato molte persone, o scelga di dirvi questa dieta aiuta molte persone, è ovvio che sei più propenso a seguirla se continua ad aiutare molte persone. Il nostro servizio fornisce e auto centinaia di cliente nel mondo, o il nostro servizio ha aiutato centinaia di clienti nel mondo, cambiare il tempo verbale da una sicurezza, una concretezza incredibile a quello che state facendo. A me piacerebbe un giorno dire, sono un podcaster che aiuta le persone a tirar fuori la miglior versione di se stessi. Piuttosto che dire faccio un podcast che ha aiutato alcune persone a tirar fuori la miglior versione di se stessi. Primo sono un podcaster, identità, secondo aiuto non ho aiutato, adesso, e anche domani probabilmente, se dico ho aiutato ha un effetto molto più debole sulla realtà.

    Capite qui stiamo trattando un arte sottile, invisibile, poco nota, ma il linguaggio programma la realtà, ce da prestare massima attenzione a quello che se dalla vostra bocca.

    Vi ho citato solo alcune delle strategie e delle parole magiche di questo ottimo testo, se vi interessa approfondite. Ma vorrei chiudere con una ricerca che cita il libro e che penso sia collegata con quello che vi dico spesso, di non parlare dei vostri obiettivi fino a che non li realizzate.

    Due scienziati comportamentali fecero una ricerca sui modi in cui le persone vengono lodate, analizzando le parole usate e gli effetti che avevano sulle persone. Presero un gruppo di alunni e chiesero loro di risolvere dei problemi, dopo aver lavorato al test gli alunni ricevettero i commenti dei ricercatori sul loro operato,a tutti gli studenti venne detto- wow hai lavorato bene, ma alcuni aggiunsero una frase pompando la loro intelligenza, devi essere molto bravo in questo tipo di problemi. Diedero loro un secondo problema, gli studenti che non ricevettero nessun commento extra lavorarono allo stesso modo, quelli lodati per la loro intelligenza andarono molto peggio. Le lodi li avevano danneggiati

    Riprovarono con un altro gruppo di studenti e invece di lodare l’intelligenza, lodarono il processo, dicendo frasi tipo. Devi esserti impegnato molto per risolvere questo problema. Lodando il processo, l’impegno e lo sforzo, a questi studenti la motivazione non cambiò anzi aumentò e i risultati furono eccezionali. Lodate il processo, lodate lo sforzo, non il risultato e le persone continueranno a dare il meglio di se.

    Quando qualcuno mi dice che sono bravo a fare il podcast mi incazzo, preferisco che lodino lo sforzo la disciplina più che il risultato, che poi è quello che ci fa andare avanti, il processo, uno non deve mai sentirsi arrivato, finito, completo, o superiore, usate le parole giuste per concentrarvi sul processo, non sul risultato

    Vuoi che la tua vita migliori, migliora tu, e descrivere il mondo usando più parole possibili, scremandole, stando attenti alla magia che le parole creano possono innalzarti a uno stato superiore. A volte quando non sappiamo cosa dire, è meglio stare zitti.

    Grazie

  • EPISODIO 80 -LIBRI PER IL SUCCESSO- CRESCITA PERSONALE DA STRADA

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    Trascrizione del podcast

    Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione ideale, perfetta, dove essenzialmente tutto va come deve andare. per esempio in una relazione sentimentale, e per qualche cazzo di ragione misteriosa, iniziate a creare problemi dal nulla, a sabotarla voi stessi, tanto che a un certo punto quella relazione cosi perfetta va a farsi fottere.

    Perché succede?

    A me è successo, mi succede tutt’oggi, è come una forza invisibile che quando finalmente ottieni quello che desideri, lo stringi tra le mani, iniziano a concatenarsi degli episodiche ti fanno scivolare via la vittoria. Si chiama auto sabotaggio

    E ne parliamo prendendo spunto dal libro di Brianna Wiest, la montagna sei tu, siamo all’episodio 80 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone.

    Il testo ha come obiettivo accompagnarti in un viaggio per raggiungere il tuo vero potenziale. Trasformare l’auto sabotaggio in un dominio completo delle tue emozioni.

    Le nostre paure, le nostre abitudini logoranti il nostro orgoglio, i traumi del passato sono dei blocchi che ci impediscono di trasformarci in quello che siamo. L’auto sabotaggio avviene quando la tua parte inconscia si scontra con la tua parte cosciente, come due placche tettoniche, si muovono, sollevando strati di roccia che diventano montagne, il nome scientifico è orogenesi, e non centra assolutamente un cazzo con quello di cui parleremo ma già che ci siamo…

    Questi blocchi non sono degli ostacoli ma delle guide verso la direzione che ci aspetta, vi stanno dicendo che ce qualcosa che non va. Sono dei segnali, degli indizi che se cogliete vi portano sulla strada giusta, giusta per voi.

    Identificare queste tendenze negative smascherarle ci permette di ottenere una nuova forza, che ci rinvigorisce, ci rende inarrestabili.

    Le persone cambiano quando il dolore della routine diventa cosi forte, cosi intenso che fare un salto nel vuoto, verso una strada fa meno paura che rimanere su quella vecchia, ma perché, mi chiedo, dobbiamo aspettare questo dolore così intenso, cosa ci frena dal cambiare oggi?

    La risposta è facile, l’auto sabotaggio, che non è altro che un meccanismo inconscio che ci trattiene dall’affrontare questo dolore, perché il nostro cervello evita ed eviterà sempre con ogni mezzo attraversare il dolore.

    è un meccanismo di difesa, che previene i problemi invece di affrontarli.

    Davanti ogni ostacolo tutto il nostro corpo lotta per evitare di superarlo. Fa di tutto per mantenere una facciata di felicità piuttosto che sperimentare la vera gioia, che sta sempre oltre il dolore. Liberarsi da queste catene è terribilmente difficile. E prima di liberartene devi poterle vedere. Ma personalmente mi pare già qualcosa di miracoloso capire quello che succede dentro di noi, prenderne coscienza è l’inizio di un cambiamento.

    Una volta che hai identificato questi comportamenti di sabotaggio, ce da risolverli. Vi faccio degli esempi di questi comportamenti.

    lavorare tanto, troppo, spesso questo meccanismo è attivo perché ci porta a evitare la nostra vita, preferisci stare 3 ore in più in ufficio piuttosto che tornare a casa, la domanda che devi porti è questa, perché non voglio tornare a casa, cosa ce a casa che mi fa stare cosi male che preferisco passare la serata in ufficio, senza manco percepire un riconoscimento di tutte queste ore investite, da cosa sto scappando?

    Oppure quando prestiamo troppa attenzione a quello che la gente pensa di noi, ci sono persone che vivono la loro vita in base a quello che gli altri dicono o pensano di loro, quando vi assicuro che a nessuno importa e pochissimi pensano a voi sono troppo indaffarati a pensare cosa pensate voi di loro. questo indica un insoddisfazione intima, verso noi stessi, verso chi siamo, e se cerchi la validazione in tutte queste aree vuol dire che ce un problema, da risolvere, un vuoto da colmare.

    Questi vuoti sovente li colmiamo spendendo molti soldi, in distrazioni vari, riempiamo la vita di oggetti materiali per tenerci occupati, per evitare di affrontare determinate situazioni intime. Quali sono queste situazioni? Cosa genera questo vuoto che provo a colmare con gli oggetti?

    Se cambiamo le domande, cambiano le risposte. E queste risposte vi cambiano la vita.

    Le montagna da scalare non sono quasi mai dei problemi esterni ma inquietudini che abbiamo dentro, guardate dentro non fuori, il problema è sempre li. Questa montagna è quello che ti blocca dalla vita che vorresti, percorrere il sentiero che la attraversa è l’unico cammino verso la libertà, e già solamente percorrendolo diventate un altra persona.

    L’atto di amore più grande più assoluto che possiate fare per voi stessi è smettere di accettare una vita che vi rende tristi e insoddisfatti, prendere atto che vi fa sentire in questo modo e pianificare una strategia per cambiarla.

    Sapete che lo stomaco è direttamente collegato alle emozioni, pensate alla frase ho agito di pancia, di istinto, mi da il voltastomaco questa persona. il vostro sistema gastrointestinale è in grado di archiviare informazioni ed elaborarle più velocemente del vostro cervello, pensa quando conosci qualcuno di nuovo in un secondo o due hai un impressione d’istinto, ma d’altra parte se eviti di ascoltare e tirar fuori quello che provi e senti ogni giorno ti rimane sullo stomaco, l’infelicità, il non vivere secondo i vostri principi, e far si che la parte che ti blocca per paura del cambiamento vinca questa battaglia, ha delle ripercussioni sul corpo e sulla salute.

    Fai riemergere la voce interna che risolve i problemi non quella che li amplifica. Abbiamo smesso di ascoltare, ce troppo rumore, ce troppa distrazione, stai 10 minuti al giorno in una stanza in silenzio, con gli occhi chiusi e la luce spenta, ascolta, non pensare,

    Crea quello che Maxwell Maltz autore della psicocibernetica chiama il teatro mentale, dopo aver ascoltato in silenzio i tuoi pensieri, ora modellali in questo teatro dove solo tu puoi entrare, visualizza chi vuoi essere, pensa ad episodi passati e pensa a come li avresti voluti risolvere, perdonati, diventa quella persona per i prossimi episodi, definisci in maniera vivida chi vuoi essere chi vuoi diventare. Scrivi ogni giorno quello che ti succede ma soprattutto com ti senti, un diario ha aiutato tante persone, ce un no so che di magico a sbrodolare sulla carta quello che sentiamo, scrivere è terapeutico, meditare è terapeutico, visualizzare è terapeutico. E nessuno in questa vita viene a soccorrerci, è l’epoca della depressione, dell’ansia, dello stress, trovate un momento, anche 30 minuti al giorno, dove 10 meditate, 10 visualizzate, 10 scrivete. Questa mezz’ora dopo sei mesi, dopo un anno, diventa la vostra forza.

    Quando vi lasciate attraversare dal dolore ricordatevi una cosa, la vostra nuova vita vi costerò quella vecchia. Amici, relazioni, lavoro, quando uno cambia e supera certi blocchi tutto intorno a lui cambia, tutto. Vi costerà andare a cercare la pace e la gioia ha un costo molto alto, viviamo in gabbie dorate abbiamo paura a lasciare andare tutto ciò che conosciamo anche se ci provoca una lenta agonia, ma veniamo al mondo senza niente, e ce ne andremo senza niente, tutto quello che ci rimane è vivere intensamente e ricercare la pace e la gioia.

    Capire e identificare e smascherare tutti questi meccanismi è una cosa, superarli e un altra. Non puoi evolvere se non sei pronto ad affrontare il dolore e la sofferenza del cambiamento. Non puoi cambiare se non sei disposti a sradicare le cattive abitudini e inserirne di nuove, la tua vita il tuo futuro si decide in ogni decisione che prendi durante le tue giornate, ripetendo questi piccoli gesti che ti fanno bene fino a renderli delle abitudini ti fa uscire dal tunnel, la chiave è non aspettare che il dolore sia cosi oppressante e cambiare adesso, oggi.

    Riflettete su quali sono i cambiamenti che vi provocano la tensione più forte, lo sentite proprio sul corpo, sentite le emozioni, sono qualcosa di fisico, e se non le ascoltate rimangono poi incastrate nel vostro corpo, sono un carbone ardente, lasciatelo andare, appoggiatelo da qualche parte, osservatelo. È come quando si tratta di perdonare, pensiamo che il perdono sia qualcosa che diamo a qualcuno, perdonare è un atto che facciamo per noi, chi ci ha fatto un torto se ne fotte, dorme tranquillo, chi non dorme siamo noi, lascia andare, perdona per te, per non tenere più in mano questo carbone ardente.

    Allora cosa dobbiamo fare, primo, identifica gli atteggiamenti che metti in atto per sabotarti, che scuse trovi per non allenarti, perché ti viene voglia di rimanere in ufficio, perché spendi sempre più soldi di quelli che guadagni.

    Cerca di capire perché e quando questi comportamenti si attivano e reagisci consapevolmente per contenerli e cambiarli. Prenditi la responsabilità di superare tutti questi blocchi, il costo sarà molto alto ce da annichilare la versione attuale di te stesso e raggiungerne una nuova che necessariamente uccide quella vecchia. Si perde molto nel cammino, ma si guadagna la pace e la gioia,

    Che cosa vuoi fare della tua vita, chi vuoi diventare? Pensa a queste due domande, trova le risposte, spezzale in dei comportamenti e inizia a farli oggi, anche un piccolo gesto verso il tuo ideale di vita, può avere nel tempo un effetto valanga.

    Spegni il rumore assordante di questa epoca, torna ad ascoltarti, le risposte stanno li, i blocchi da superare sono dentro di noi, mai fuori volte rompere i tuoi equilibri, ti aggiusta la vita.

    Io vi ringrazio come sempre del vostro tempo, ringrazio le persone che mi scrivono e mi piacerebbe tornare a fare delle menzioni mi sto organizzando

    Volevo comunicarvi che il lunedì 4 dicembre darò una lezione agli studenti dell’università roma3, in una sala di questa istituzione dove saranno presenti docenti e studenti, cè qualche posto, ma limitato per persone esterne, se qualcuno avesse il desiderio di venire, mi contatti personalmente sul sito, mi potete lasciare nome e cognome se siete su Roma immagino sia logisticamente più facile e vi faccio sapere privatamente i dettagli non ho la possibilità di far accedere tante persone ma se qualcuno vuole mi hanno dato un numero limitato di posti, è ovviamente un evento gratuito quindi se volete farvi avanti lunedì 4 dicembre nel pomeriggio, scrivetemi e fino al raggiungimento di questo numero sarà felice di invitarvi.

    Tra le altre cose ho aperto qualche orario in più per le sedute di coaching personale, quindi trovate il link al calendario nella descrizione del podcast, le sedute possono essere sviluppate in 3 modi, il primo mi raccontate voi cosa vi succede e provo a darvi dei consigli ma soprattutto vi ascolto, cosa che non fa più nessuno, la seconda è sviluppare uno strumento o un abilità precisa tra quelle che vi racconto nel podcast e la terza è un vero e proprio percorso fatto di 7 sedute dove vi accompagno col mio metodo in un viaggio per riscoprivi e resettearvi

    Vi mando un forte abbraccio e il primo episodio di novembre finisce qui

    Grazie ancora

  • EPISODIO 79 - GREENLIGHTS

    SITO - www.libriperilsuccesso.com

    PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/

    CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/

    TRASCRIZIONE DELL'EPISODIO

    Alright, alright, alright, questo è il marchio di fabbrica che distingue il protagonista dell’episodio di oggi, mister Mattew McConaughey

    Per alcuni è solo un attore, ma se scaviamo un pochino nella vita di questo personaggio andiamo a scoprire una visione del mondo tutta sua che trovo di grande interesse.

    non ci deve per forza piacere un personaggio, ma nei suoi pensieri e nella sua biografia ritrovo molti passaggi di cruciale importanza per chiunque.

    McConaughey per tantissimi anni scrisse un diario, degli appunti, suoi suoi pensieri, sulle circostanze della sua vita, ricordi, paure, emozioni, frasi, prescrizioni, aveva l’abitudine di scrivere su dei fogli quello che pensava. E scrisse tanto.

    arrivato a 50 anni lesse un articolo sul New York time di un giornalista che analizzava la sua carriera in un modo affascinante che a lui piacque cosi tanto da chiamare questo giornalista e proporgli di lavorare come ghost writer, che sono quelle persone che scrivono i libri al posto delle celebrità o di personaggi famosi, non è che son tutti cosi bravi a scrivere, si affidano a gente competente. E dopo il meeting che ebbe con questo giornalista il New York Times blocco la cose perché non permetteva ai suoi di giornalisti di lavorare con le celebrità

    A quel punto McConaughey si guarda con la moglie Camilla e dice, devo trovare un altro ghost writer, e si ferma, capisce il segnale, capisce il greenlight, il semaforo verde, quel libro lo deve scrivere lui stesso. Prende acqua, cibo, i suoi appunti e se ne va nel deserto senza elettricità, senza nient’altro che il suo passato, un viaggio introspettivo, la moglie stessa gli dice non tornare fino a che non lo ha scritto, senza nessuna distrazione parte e si immerge in questo viaggio con il Mathew passato e ripercorre i 50 anni della sua vita andando a tirar fuori delle lezioni di immenso valore.

    Nell’episodio 79 di libri per il successo prendiamo spunto da Greenlights il libro autobiografico di Mattew McConaghey,

    Amici abbiate pazienza ho l’influenza e la voce ne risente, ma siamo alla fine del mese e quando uno si fa una promessa con se stesso che stia bene o male passa in secondo piano, quindi eccomi qui che cazzo.

    Per molti anni McConaghey è riuscito ad affermarsi come attore di film romantici, commedie dove lui fa il belloccio che innamora, era cosi incasellato in quel ruolo da film della domenica pomeriggio che obiettivamente io coi gusti cinematografici che ho non me lo sono mai inculato. Poi leggendo le sue memorie lui fa una cosa più unica che rara, prende la decisione di uscire dal quel personaggio e non accetta più ruoli di quel genere, si era stancato, era arrivato al limite della creatività, e succede qualcosa di incredibile, che a Hollywood non succede mai, una scelta del genere ti sbatte quasi automaticamente fuori da quell’olimpo, ma non a lui, per quello vi dico attenti a sto personaggi è incredibile. Perché poi esplode, true detective, monumentale performance, Mud, Interstellar, Dallas Buyer Club, un successo dietro l’altro, diventa un camaleonte, un attore formidabile. Era troppo grande la curiosità personale per non andare a spulciare il suo libro autobiografico e vedere cosa ne venisse fuori.

    E in questo episodio vi racconto le lezioni che ho appreso e tirato fuori da questo libro pieno zeppo di aneddoti e storie al limite del surreale.

    Che cos’è un greenlights nella visione del mondo di Mcconaghey, è un semaforo in verde, un segnale che vuol dire vai avanti su questo strada, continua, può essere un approvazione una preghiera, un regalo, una pacca sulla spalla un appetito verso qualcosa o qualcuno, i greenlights sono facili, è un vento caldo, una vacanza, un si a un lavoro che volevamo, è tutto quello che rende questa vita facile e comoda, ma poi ci sono i semafori gialli e rossi che realmente sono quelli che ci fanno crescere sono gli ostacoli, le perdite, le inevitabili tragedie che ognuno di noi deve affrontare e grazie a queste noi oggi non siamo più le persone che eravamo 10 anni, 15 anni fa, è grazie a questi semafori gialli e rossi, che eventualmente posso diventare verdi, come reagiamo a queste situazione è relativo, ognuno d noi ha tre possibile scenari, immaginati che sei davanti a un semaforo rosso della vita, puoi persistere e continuare a lottare per farlo diventare verde, puoi fare quello che nel libro chiama un pivot, quindi scegli una strada e un piano alternativo per arrivare al verde, o abbandoni e ti arrendi. Il secreto della nostra soddisfazione e pienezza nella vita sta in quale di queste tre strade prendiamo. Persistere, cambiare strada, o arrendersi, è sempre una nostra scelta, ce da prendersi la responsabilità della propria esistenza, cosa che non facciamo quasi mai.

    Ce un vecchio film spagnolo si chiama Airbag, che ogni volta che vedo mi fa morire dal ridere, un gruppo di amici organizza l’addio al celibato di uno che si sta per sposare, e lo portano in uno strip club, lui preso dalla foga dal divertimento e da chissà quale pensiero torbido ha un incontro ravvicinato con una delle ragazze del club, e durante questo incontro mette la mano dove non avrebbe mai dovuto metterla uno che si sta per sposare, e gli si sfila l’anello di compromesso che finisce dentro la ragazza in questione, quando puoi il giorno dopo il malcapitato, o meglio il coglione, se ne accorge il film diventa un esilarante ricerca di questo anello. Ma cè un bellissimo siparietto dove il protagonista da la colpa agli amici, dicendo vuoi mi avete portato li, siete dei bastardi, mi avete messo in questa situazione e un amico gli dice, ue fermo fermo, la mano ce l’hai messa tu non noi. E un pò quello che succede tutti, ed è importante capire che la scelta di quello che decidiamo di fare davanti a un semaforo rosso è solo nostra.

    Un magnifico aneddoto del libro, e una lezione, da me appresa, non snaturarti, cerca di capire qual’è la tua essenza i tuoi principi, i tuoi punti forti, chi sei, e una volta che lo hai capito non snaturarti. Pensate McConnaghey al liceo era il re della festa, girava con un furgone e riusciva a rimorchiare tutte le ragazze, aveva un megafono e le chiamava per nome, deve essere stato un bel personaggio questo, e le cose gli andavo bene, cosi bene che un giorno decise di barattare il furgone con una fiammante macchina sportiva rossa, e a sua sorpresa, il suo successo con le donne e alle feste, sparì, si era snaturato non era più il ragazzetto bello simpatico spontaneo sul furgone, ma uno di tanti con la macchina sportiva, lo comprese, e torno al concessionario a riprendersi il furgone. Pare che Mattwew McConaghey giri tutt’oggi con un furgone. Per esempio quanta gente diventa immediatamente accondiscende in un contesto corporativo, io vedo persone che ridono annuiscono a delle cazzate grossolane dette dai superiori, ma vaffanculo, io non posso lavorare in certi ambiente sono anarchico, ma non snaturatevi, se una cosa per voi non va bene, ditelo, non siate neutrali, prendete posizione, o se una cosa non via a ridere non ridete, siate voi stessi, è un atto di ribellione, è un gesto completamente rivoluzionario essere se stessi, autentici.

    E se non sapete chi siete, consiglia il caro Mathew, iniziate a chiedervi cosa non siete, processo di eliminazione. Prendi le strade meno battute per te, e scopri chi sei, l’introverso ha bisogno di buttarsi in mezzo alla gente, l’estroverso di ricreare periodi di solitudine introspezione, scegli strade che non sono battute per te, non pensare se sono o no battute dalle masse, pensa a te stesso, ricerca chi sei.

    Dopo le superiore essendo parte del Rotary club, mcconaghey decide anche per scoprire meglio cosa desidera fare nella vita, di prendersi un anno di Intercambio all’estero, va in Australia a vivere con una famiglia australiana. Nella provincia di Sidney, gli fanno promettere di non tornare prima della scadenza dell’anno, questa èè l’unica condizione e lui accetta. Ma quell’anno si rivela drammatico, estremamente duro, perché non è a Sindey che finisce ma in una remota cittadina di 300 persone in una famiglia estremamente bizzarra che fa di questo periodo un inferno, e li comprende tante cose, ma soprattutto una. Molti di noi oggi sono depressi, è una malattia moderna, terribile, la tristezza la solitudine è qualcosa che attanaglia l’anima, il modo in cui lui la supera è creando una struttura, diventa vegetariano, decide di allenarsi in maniera estrema ogni giorno e si butta sulla lettura, queste cose lo salvano dalla nostalgia e dalla solitudine, ma ne torna forte, torna negli stati uniti molto più consapevole, più duro iu preparato e questa atteggiamento non lo abbandona più per tutta la vita, tanto che appena raggiunge la fama, cerca momenti di solutidine nei viaggi, ne fa uno in sud America e uno in africa, cercando abbracci veri, di persone che non lo conoscono per la sua fama ma solo per chi è stato quei giorno con loro, è difficile poi vivere nel dubbio che chi ti sta affianco vuole qualcosa da te e non sta solamente godendo della tua compagnia, per gente con una popolarità di quel livello deve essere straziante. Crea una struttura, ti salva, ti fa galleggiare, crea oggi una struttura, sellanti , leggi, scegli un tipo di dieta sana, passeggia, viaggia da solo conosciti, fino a che non impari a stare bene con la persona più importante per te stesso, tu. Crea una struttura, ti porta alla libertà. Finiamo a vivere vite che odiamo, per scelte che facciamo, prima di fare quello che puoi fare, chiediti se vuoi farlo.

    McConaghey divenne sempre più bravo come attore, lui improvvisava molto, trasformava i personaggi fino a un punto che in un provino si sentiva così sicuro di se stesso che decise di andare a braccio a fare questa audizione, quello che però apprese è che nella vita la preparazione è tutto, non si rese conto che il copione del personaggio in questione non era altro che un monologo di qualche minuti in spagnolo. Rimase di stucco, chiese una dozzina di minuti, lo imparò e lo fece, ma da quel momento in avanti la preparazione diventa parte integrante del suo operato. Ed è molto facile cadere nella trappola del sapere troppo del sentirsi estremamente sicuri cosi sicuri da non prepararsi, a me succede sempre, ma ad oggi non ho mai fatto un podcast per voi senza prepararmi, senza leggere il libro, è una questione di onestà intellettuale, sai che cazzo ci vuole ad andare su internet trova 20 riassunti e fare un riassunto del riassunto? Ma niente, in due ore ve lo faccio, ma dove poi la mia essenza, il mio viaggio personale, io trovo piacere nel sentiero nel fare il percorso che mi porta a un podcast non nel risultato, tanto che non ho mai risentito nessuno dei miei podcast, ne ho cosi tanto le palle piene che non riesco a sentirli, perché ci lavoro cosi tanto che l’ultima cosa che desidero è poi risentirmelo. e lo stesso Mcconaghey dice che lui ama il processo per arrivare a un film, non li va manco a vedere dopo, se ami il processo di quello che fai scopri te stesso, indipendentemente dal risultato, e io penso che se rispetti il processo i risultati son migliori, è l’impegno che ci metti nel fare le cose, ce una frase stupenda nel libro mi ha colpito, dice a volte la scelta che fai non è cosi importante come l’impegno che ci metti in quella scelta. Per la puttana.

    C’ un altra lezione che mi ha catturato, soprattutto perché sono il primo a non metterla in pratica, ho sempre avuto la sindrome dell’impostore, non sono mai soddisfatto di quello che faccio soprattutto quando lo condivido, ho come la sensazione di non meritarmi certe cose che succedono, non so perché credo abbia origini molto profonde ci sto lavorando, e nel libro ne parla, dice che se hai qualcosa davanti e la vedi e la prendi, è perché te la meriti, è perché te la sei guadagnata, ce sicuramente gente molto più brava di te e di me, ma se sei li davanti in un modo o nell’altro ci sei arrivato, hai preso un semaforo giallo e lo trasformato in verde, o hai trovato un semaforo rosso e hai cambiato strada e sei li, prima degli altri, o semplicemente hai visto qualcosa che gli altri non vedevano, prenditela, te la sei guadagnata, non è mai frutto del caso, è sempre frutto delle scelte che hai fatto, touch, prenditelo. La meraviglia magia che succede quando diventi consapevole e responsabile è che ti prendi si l’onere delle colpe e delle conseguenze delle tue cazzate ma devi anche prenderti i crediti e le medaglie dei tuoi successi.

    Tutti noi oggi stiamo vivendo, è un dato di fatto, se ascolti il podcast ora sei vivo, e la tua esistenza è il tuo curriculum, la tua storia, se non ti piace il personaggio che stai interpretando cambialo, cambialo subito, è come nel cinema, e un altro dato di fatto inevitabile, è che finirà questa storia, quindi già ce chi sei dentro, non limitarti a sopravvivere, sforzati, il cambiamento è sempre un processo doloroso, guardati intorno senza andare troppo lontano con la vista, quello che vuoi è quello che puoi vedere, e quello che puoi vedere sta davanti a te, se non ti piace, spostati.

    Grazie

  • Parla con Davide

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    Transcript

    Cè una grande differenza tra ciò che una persona vuole, e quello che poi fa.

    Settembre è un mese che ha le stesse sfumature di gennaio per quanto riguarda gli obiettivi, le mete, le promesse, finiscono le ferie e ci diciamo ora comincio a mangiare sano e perdere peso, a fare sport e andare a correre tutti i giorni, voglio andare a letto presto tutte le sere e poi qualche settimana dopo, ci scappa una pizza e due birre, piove e saltiamo un paio di sedute di allenamento, una sera ci mettiamo vedere le storie e i video sul telefono e si fanno le 2, e in men che non si dica, torniamo alle vecchie abitudini di merda, quelle che eravamo cosi desiderosi di cambiare.

    Perché succede questo?

    Abbiamo visto in diversi episodi l’argomento abitudini, e ci sono diverse scuole di pensiero, diversi metodi, e ne vediamo un altro oggi, più strumenti hai a disposizione più diventa possibile trovare quello che fa più al caso tuo, e in questo episodio il numero 78 di Libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, vediamo il metodo di uno dei massimi esperti di studio del comportamento, B.J Fogg che ha scritto un libro intitolato, Tiny Habits, che vuol dire mini abitudini

    Se decidi di perdere 20 chili o di correre una maratona, o di leggere un libro alla settimana, esiste una possibilità altissima che tu fallisca. Soprattutto per un motivo, a un certo punto smetti, abbandoni, per una serie di ragioni non fai più quello che serve per raggiungere il tuo obiettivo. E non è colpa tua, ma del metodo, e del tuo comportamento più che naturale, una soluzione per incamminarsi verso un cambiamento sostanziale è utilizzare il metodo delle mini abitudini, questa è la tesi di BJ Fogg

    Le mini abitudini sono azioni che si mettono in pratica in meno di un minuto, e vanno a incidere profondamente sul comportamento e sull’identità. piccolissime azioni, quasi imbarazzanti per quanto semplici nonostante questo dopo un periodo di tempo che le mettete in pratica inizi ad avere voglia di fare di più. Succede qualcosa nella tua identità, scatta qualcosa.

    Può sembrare banale, per usare un eufemismo, sembra una cazzata sto metodo ma è stato provato su 40 mila persone con risultati sorprendenti, BJ Fogg è uno scienziato, se tira fuori un metodo è perché lo ha testato e funziona. Poi ha una faccia molto simpatica e mi sembra una brava persona. Crede in quello che fa.

    Un abitudine attecchisce sul nostro comportamento se esistono 3 fattori, la sua formula è la seguente

    Abitudine= Motivazione, Abilita, stimolo

    Il comportamento viene influenzato da motivazione, l’abilità, e gli stimoli, e quando questi tre fattori si attivano, e convergono l’abitudine diventa realtà

    La motivazione è il desiderio di fare qualcosa, Vedete quando uno è motivato si lancia, ha una forza che lo spinge in maniera forsennata a fare tutto il possibile per le sue aspirazioni, ma come dice il proverbio, chi parte a razzo finisce a cazzo perché la motivazione finisce, e con essa anche l’inerzia che ci aveva lanciato verso le aspirazioni che avevamo. La motivazione è un ottima forza per fare una cosa, eccezionale, una volta o in un momento preciso, ma non si sostiene nel tempo, non è un elemento sul quale possiamo fare affidamento.

    Sapete quanta gente si iscrive a corsi online e quanta li finisce, è pazzesco il 90% non li finisce, o risparmiare vuoi fare un fondo di emergenza, vuoi risparmiare 300 euro al mese, 500 euro, o 50 quello che è, con la motivazione li risparmi una volta, non tutti mesi.

    L’abilità. Quindi la capacità e la possibilità di fare qualcosa, se sei motivato a diventare un buon giocatore di scacchi ti serve conoscere come si muovono i pezzi, se vuoi suonare la chitarra e fare una serenata alla tua fidanzata devi imparare a leggere gli spartiti e toccare le corde giuste. E qui ce una cosa importante da sottolineare, se a volte ti manca motivazione puoi aumentare i livelli di abilità, prendiamo ancora come esempio gli scacchi, puoi perdere motivazione a giocare con persone più forti perché sai che perderai, e ti vergogni o pensi di non essere all’altezza, per tanto quello che puoi fare e cominciare a praticare e aumentare la tua abilità risolvendo problemi, studiando le aperture e le chiusure, analizzando le partite dei grandi maestri fino a che la tua abilità aumenta a tal punto da perdere la paura di giocare e aumentando di conseguenza i livelli di motivazione.

    E infine ti servono gli stimoli, i prompt come li chiama nel libro in versione inglese, quindi quegli scatti che ti portano a fare qualcosa, ti svegli completamente rincoglionito la mattina hai lo stimolo a fare un caffè, la cosa bella degli stimoli è che possiamo disegnarli o programmarli in maniera intelligente e strategica, soprattutto perché già oggi nella tua giornata ci sono decine di stimoli che ti portano a fare delle azioni in maniera meccanica, e quindi se vogliamo iniziare una nuova abitudine possiamo ancorarla a uno di questi stimoli.

    Questi tre fattori devono essere presenti, e se te ne manca uno o se i livelli di un fattore sono bassi, puoi lavorare per alzare gli altri.

    Ora, se pianifichiamo delle mini abitudini, i risultati nel lungo periodo sono esponenziali, e la chiave è ridurre in maniera imbarazzante queste mini abitudini per evitare ogni scuse, leggere 20 pagine al giorno richiede uno sforzo mentale, del tempo, una motivazione, la capacità di rimanere attento, ma leggerne una, richiede veramente poco sforzo, non costa nulla. Fare 10 minuti di camminata è pressoché un esercizio fisico irrilevante e semplice, piuttosto che fare due ore di palestra. Vuoi togliere qualche chilo, elimina i dolci che ti mangi la notte davanti alle serie tv, piccolissime azioni costruite e architettate per migliorarsi.

    Per esempio, tu che sei un ascoltatore del podcast, da oggi decidi che lo ascolti solo camminando, ti fai un quarto d’ora con le cuffie magari in un parco, e mentre cammini che è un qualcosa di meccanico, non ti comporta un pensiero o uno stress, ascolti il podcast, hai attaccato una mini abitudine a un altra, e per esempio ad oggi ci sono 78 episodi, di diversa durata, tutti all’incirca dal quarto d’ora ai venti minuti, potresti prendere come abitudine per 78 giorni ascoltare questo podcast dall’inizio e camminare a passo veloce.

    Un altro esempio, metti su il caffè la mattina, e mentre il processo di abolizione fa il suo corso tu fai delle flessioni, o degli squat o qualunque tipo di esercizio semplice che puoi fare in casa. O mentre il caffè si sta preparando, si tratta di un minuto, scrivi su un foglio una cosa bella che ti è successa ieri. O una cosa importante che vuoi fare oggi.

    vi espongo alcune piccole abitudini che metto in pratica per proteggermi dall’esposizione al telefono, che secondo me oggi giorno è qualcosa che ci fa perdere più tempo e attenzione in assoluto

    Mi sono tolto recentemente tantissime APP dal telefono, incluse quelle dei social, non le ho più, ci perdevo molto tempo anche io, tempo limitato ma comunque noto come sia facile cadere in questo buco nero, io non tengo il telefono vicino la notte, lo metto in un altra stanza, cosi quando vado a letto e quando mi sveglio non lo guardo, uso sempre la sveglia del telefono, sono cosi obbligato ad alzarmi e andare a spegnerla in cucina o in sala, anche perché dopo un pò rompe i coglioni, questo mi obbliga ad alzarmi, e da quando ho letto il libro di Fogg faccio una cosa che lui suggerisce, e mi piace da matti, appena mi alzo metto un piede giù dal letto e mi dico, oggi sarà una bella giornata, e via.

    È una cosa terribile che l’ultima cosa che fai prima di dormire e la prima appena aperti gli occhi sia controllare sto cazzo di telefono. Se dormi con qualcuno parla con la persona che hai affianco, abbracciato scambia qualche gesto di affetto, lascia il telefono. Ragazzi non fatevi rubare la vita. Siamo noi a usare il telefono non il telefono a usare noi. È fondamentale ridurre l’uso, se andate a vedere quante ore lo usate, è ce modo in pressoché qualunque dispositivo ti dice il tempo che lo usi e in cosa, e molti hanno 5-6-7 ore al giorno di utilizzo, è normale ce il lavoro le mail le chiamate ma per la puttana 6 ore son tante, anche solo togliertene una e usarla per qualcosa di altro mi diventi un campione dopo un anno.

    Altri esempi dell’autore ogni volta che va in bagno e tira lo scarico subito dopo fa 5 flessioni, e grazie a questo dice di farne diverse decine al giorno. ognuno deve trovare il suo proprio meccanismo. ancorare, attaccare a delle azioni meccaniche che stiamo facciamo una mini abitudine nuova. Semplice e veloce da eseguire.

    Dunque la formula per le mini abitudini funziona cosi, dopo che faccio questo (qualcosa di meccanico che sia fai) farò..qualcosa altro ( mini nuova abitudine costruttiva)

    Dopo che mi faccio il caffè la mattina, leggo una pagina di un libro, dopo che entro dalla porta di casa appendo le chiavi al muro, dopo che mi lavo i denti, penso a una cosa bella che mi è successo e cosi via, pensateci scrivetene una decina e iniziate a farle

    Un altra importante azione da fare è celebrare questa mini abitudine, una volta che l hai finita rivolgiti a te stesso e fatti i complimenti, bravo Davide, bravo, sei un campione, ce qualcosa di magico nel celebrare, il nostro corpo si attiva la mente cambia è come se entrassimo in una serie di piccole vittorie che ne portano altre, un pò come quando attraversi un lungo viale in macchina e becchi tutti i semafori verdi, vi è mai successo? Bellissimo

    Andiamo ad analizzare un attimo come smontare un aspirazione e farla diventare una mini abitudine, perché questa è una società impulsava dalle ambizioni e dalle aspirazioni ma si perde all’ora di farle diventare dei comportamenti.

    un aspirazione è un desiderio astratto, voglio diventare un medico, voglio dimagrire, voglio fare un podcast, queste aspirazioni pensate e dette in questo modo lasciano il tempo che trovano, vanno mappate e smontate, ce da farle diventare degli obiettivi specifici, voglio passare l’esame di medicina, quindi devo studiare 10 pagine al giorno per 6 mesi. voglio dimagrire 4 chili, voglio produrre 2 podcast al mese, andando ancora oltre, queste aspirazioni che diventano mete possono diventare dei comportamenti. E sono i comportamenti che vi permettono di realizzarvi. Un comportamento è qualcosa che puoi fare ora, mi mangio una carota invece che il dolce, scrivo due paragrafi per il mio podcast, ora ricordatevelo andate a prendere una delle vostre aspirazioni e smontatela in questo modo, meta e poi comportamento, facendo questo nel tempo avrete un modello molto più efficiente.

    le grandi aziende come google, Instagram Amazon creano un prodotto molto semplice inizialmente che fa una cosa precisa, google ti permetteva di cercare nel web, Instagram di caricare le foto Amazon di comprare libri, poi quando diventano grandi vanno aggiungendo piccolissime novità qui e li nel tempo e diventano dei colossi, pensate che uno dei co-fondatori di Instagram ero uno studenti di BJ Fogg del nostro autore, aggiungere piccole abitudini poi ci rendere dei colossi.

    Succedono tante cose nelle nostre vite, spesso ci sentiamo vittime di situazioni esterne che non controlliamo, e la vita prende a bastonate ognuno di noi, pensiamo che questa lotta sia fuori ma invece è dentro.

    Ho appreso una lezione importante, non serve a niente rincorrere le farfalle, provare a raggiungere ed afferrarle, ti sfuggono via, invece quello che funziona è costruire un giardino, curarlo, innaffiarlo, strappare l’erbaccia e renderlo una piccola oasi rigogliosa, poi le farfalle arrivano da sole. Il giardino siete voi, il vostro comportamento è il giardino, le piccole azioni quotidiane, quelle sono la chiave, fissare obiettivi enormi è una cosa stupenda, ma sono molto legati alla motivazione e i fattori esterni il nostro futuro si decide in quei momenti che scorrono velocissimi davanti a noi, e se non inizi a fare qualcosa a vivere oggi la tua vita nel modo in cui desideri, finisci per morire lentamente, perché lentamente muore chi non parla con gli sconosciuti, chi non prova a mettersi un vestito di un colore diverso un giorno, chi non legge chi non ascolta la musica chi non viaggia chi non si fa aiutare, chi non rischia chi non cambia, fate qualcosa, fatelo tutti i giorni, anche se è un azione piccola e apparentemente insignificante, e se i metodi che abbiamo visto in passato più radicali non vanno bene per voi, provate questo, leggero, semplice, ma estremamente potente per iniziare un cambiamento enorme nelle vostre vite

    Grazie

  • EVENTO ROMA 30-09/01-10 2023

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    SITO INTERNET

    www.libriperilsuccesso.com

    TRASCRIZIONE DEL PODCAST

    Ognuno ha i suoi miti, le sue leggende i suoi mentori i suoi eroi, ho una grande ammirazione per personaggi che hanno fatto la storia del mondo nonostante questo ce ne uno che monopolizza la mia attenzione, Arnold Swarzenegger, e che cazzo sono degli anni 80 e sono Cormano, a me mi piace Conan il barbaro, mi piace terminator, fu un dramma quando nel remake di predator scelsero l’attore che ha fatto il pianista, per la puttana l’unico che può uccidere un predator è Arnold, basta, fine della storia.

    Arnold è un uomo eccezionale, ha fatto delle cose impossibili, anche pensarle era impossibile, e lui le ha fatte

    La sua vita ha 3 capitoli, il culturismo, dove diventa il migliore al mondo, vinse 7 titoli di mister olimpia e poi decise di ritirarsi se no ne avrebbe vinti altri

    Divenne l’attore di azione più iconico insieme a sly stallone degli anni 80 e 90

    E infine riuscì a diventare governatore della California, senza fare gavetta, dritto alla poltrona di governatore

    Ma come cazzo ha fatto, qual’è il suo segreto, qual’è il suo metodo

    Da quando ho iniziato il podcast quasi 3 anni fa ho sempre voluto fare un episodio su di lui, e oggi all’appuntamento 77 di libri per il successo, crescita personale da strada, parliamo della sua vita, del suo metodo, e usiamo il libro autobiografico scritto da lui, tutta la mia vita, cosi si chiama

    Vi invito a leggerlo, perché la quantità di aneddoti è incalcolabile, i giri che da la sua vita sono pazzeschi, ma in tutta la magia dell’esistenza di Arnold ci sono dei punti fermi, dei principi che lui ha messo in pratica in ognuna di queste tre fasi che abbiamo appena detto, la parte sportiva, cinematografica e politica, ed è pressoché diventato il numero 1 sempre.

    Parentesi, io ho una maglietta che dice Arnoldi is numero 1 e me la metto spesso, si può comprare era un oggetto molto in voga negli anni 90 ovviamente questo cimelio non poteva mancare nel mio guardaroba.

    Non vi racconto la sua vita, servirebbe un podcast di 10 puntate, ma estrapolo i punti del suo metodo, le sue regole, e le coloriamo con qualche storia personale del protagonista.

    Arnold nasce Thal, un piccolissimo paese tra le alpi austriache, in provincia di Graz il 30 luglio del 1947, quindi appena finita la seconda guerra mondiale e lui è figlio della generazione di uomini che la perse, perché l’austria andava a braccetto con la Germania, quindi immaginatevi la frustrazione, la depressione, degli uomini di quel tempo, nel libro la racconta bene lui. Racconta come una volta alla settimana almeno, suo padre, il capo della polizia locale di questo borgo di 2 mila persone oggi, immaginatevi allora, tornava a casa ubriaco e volavano sberle e cinghiate senza nessun motivo. Lui e suo fratello Meinrad ne preso tante di botte, e queste botte resero il piccolo Arnold, una macchina in grado di raggiungere ogni obiettivo, mentre distrussero il fratello più grande Meinrad, che mori giovanissimo ubriaco al volante con la sua auto. Nel libro lo racconta, quello che non ti uccide ti rende più forte, e lo stesso Arnold disse con me questa frase funzionò, mio fratello più fragile non resse emozionalmente i traumi dell’infanzia.

    Infanzia molto dura, povera, fredda, iper competitiva, il padre sin da quando erano due bambini metteva in competizione i fratelli, chi era il più veloce, chi era il più forte, chi era il più intelligente, Arnold ha il seme della competizione piantato nella sua identità, e questo è importante, perché ogni cosa che fa deve vincere, deve diventare il numero 1, e cosi è stato sempre nella sua vita.

    Premessa, è impossibile quello che è riuscito a fare, per quello trovo grande ispirazione nella sua vita, questo è nato in un borgo alpino dell’austra nel 47, ed è finito per diventare Conan il barbaro, come posso paragonare quello che ha fatto, pensate a una persona che nasce in un piccolo paese del Molise tipo Trivento, bellissimo borgo andate a visitarlo, e da li inizia un percorso che lo porta a diventare la star di azione più iconica del mondo, il governatore della California e mister olimpia 7 volte, non è possibile, lui lo ha fatto, è inevitabile che questa persona ha dentro di se un fuoco, una mente poderosa, una capacità di vincere sempre su tutto, di superare gli ostacoli, e personalmente mi motiva, mi ispira, lo ammiro

    Prima regola del metodo Arnold- avere una visione

    Un giorno camminando davanti a una vetrina di un negozio vide un magazine, sulla copertina cera Reg Park, il protagonista del film Ercole, e anche mister universo, un uomo gigantesco, fortissimo, muscoloso, e Arnold ha la sua visione, voglio diventare come lui. Ma sapeva che a Thal non ci sarebbe mai riuscito, l’unico posto per realizzarsi era l’America. Erano tempi ben diversi, non si viaggiava, non aveva i soldi per andarci, ma vide nel culturismo la strada per arrivarci. Reg park era nato povero a Leeds in Inghilterra ed era diventa ricco col culturismo e il cinema, aveva aperto una catena di palestre in sud africa, era sposato con una modella sudafricana, era il suo eroe, decise quindi visualizzando con dettaglio nella mente, di diventare un culturista in un epoca dove la gente non era grossa come oggi, pensate sempre con la mente di uno di 60 anni fa non uno di oggi. Nel libro dice che visualizzava il corpo di Reg Park ma con la sua faccia tra quelle immense spalle. Avere un obiettivo, una visione, ti apre la strada ed è il primo passo per raggiungerla, lui dice se lo vedo nella mente, se è possibile nella mia mente, allora è possibile anche nella realtà. E senza un punto di arrivo potete essere i più talentosi i più dotati, i più intelligenti ma non andrete da nessuna parte, perché se non sai dove stai andando, non ci arrivi. Allora Arnold decise che la sua vita non sarebbe stata a Thal, non sarebbe diventato un poliziotto come suo papà, non avrebbe fatto la vita che la gente del suo paesello faceva, lui voleva andare in America. Lui voleva diventare il prossimo Reg Park, ora sapeva cosa fare e ogni singola azione della sua vita era un passo verso la sua visione. Senza uno scopo, senza una visione, senza un obiettivo siamo creature che vagano per questa terra, trova la tua visione, non è necessario diventare come Arnold, ma ce da sedersi e capire dove volete andare, è l’unico modo.

    Arnold comincio ad allenarsi 5 ore al giorno col sorriso stampato in faccia, il dolore diventa passione e lo sforzo è solo un passo verso l’obiettivo, e tutto diventa così chiaro così nitido con una visione perché ogni gesto ci avvicina all’obiettivo. Visione amici, chi volete diventare, se non lo avete capito, se non lo avete trovato è urgente che lo facciate. Visualizzatelo nella mente, e cominciate il vostro viaggio, non importa quanto dolore vi aspetti, il dolore è momentaneo, quello che diventate e quello che fate rimane per sempre

    Seconda regola del metodo Arnold- Non pensare mai in piccolo

    Punta alle stelle se vuoi arrivare alla luna, pensiamo in piccolo perché abbiamo paura di fallire, più grandi sono i tuoi obiettivi più alta è la possibilità di fallire, fottitene di fallire, l’unico fallimento è quando cadi e non ti rialzi, ma se ti rialzi non hai fallito, lui non voleva diventare un body builder voleva diventare il miglior bodybuilder, quando James Cameron lo chiamò al telefono per chiedergli come andavano le lezioni di recitazioni per diventare attore lui rispose, Jim, non voglio diventare un attore, ma una star. E in politica uguale, diventò governatore senza nessun tipo di carriera politica alle spalle, senza essere stato sindaco, senza aver fatto nulla prima, dritto al trono. Arnold non gioca per vincere, gioca per diventare il migliore di sempre. Capite che mentalità. Capite che pochi possono competere con questa mentalità, Mohamed Ali quando gli chiesero quante ripetizioni facesse di un determinato esercizio rispose. Non lo so, inizio a contare solo quando mi bruciano i muscoli, la testa amici, la mente amici, questa è gente che la usa in un modo eccezionale, che va oltre, che fa non un piccolo sforzo in più ma inizia a lavorare quando gli altri smettono. Scrivi i tuoi obiettivi alza l’asticella il più possibile, cosa vuoi che succeda se fallisci, non iniziamo nemmeno per la paura di fallire, non succede niente, non si può vincere sempre, ma se ti rialzi annulli il fallimento, a volte vinci a volte impari e da quella lezioni ci tiri fuori ancora più benzina per la tua macchina farai molti più chilometri di quelli che potresti immaginare. Pensa a quello che vuoi, alla tua visione, scrivila, lasciala riposare un paio di giorni, poi torna su quel foglio, e potenziala un pò questa visione, aumentala, amplificala fino a che la tua mente te lo permette.

    Terza regola, ignora chi ti dice che non puoi farlo.

    Arnold lo dice chiaramente, ogni volta che qualcuno gli dice è impossibile, lui sente è possibile, quando gli dicono non si può fare, lui sente si può fare, quando gli dicono no, lui sente si

    E allora quest uomo è stato in grado di trasformare i suoi difetti, i suoi limiti nel patrimonio più grande che aveva. Questo ancora oggi ha un marcatissimo accento tedesco, dopo 50 anni che vive ha ancora grossi problemi con le v doppie, il suo fisico era gigantesco, osservate i primi ruoli che ha nel mondo del cinema, Conan il barbaro, mica parla quello muove la spada, terminator è una macchina dice quattro frasi, eppure il regista di Conan disse che se non ci fosse stato Arnold bisognava crearlo per fare questo personaggio, Conan è Arnold e basta, e nessun altro. Il suo accento è diventato la sua marca inconfondibile, ha trasformato i difetti in pregi, turn shit into sugar vi ricordate 50 cents settimana scorsa, lo ha fatto anche lui. I vostri difetti vi rendono inconfondibili, vi rendono voi, usateli come un patrimonio per farvi avanti nella vita. In un piccolo paese delle alpi austriache uno non pensa di diventare mister olimpia, non ti viene nemmeno sto pensiero, vuoi diventare uno sciatore al massimo. Gli attori di quel epoca erano al pacino, Dustin Hoffman, Woody Allen, de Niro, quelle erano le stelle, i film di azioni erano qualche inseguimento in macchina, Arnold anche grazie alla competizione con stallone portarono qualcosa di nuovo sullo schermo, l’action movie degli anni 80, se stallone ammazzava 10 persone in un film Arnold ne ammazzava 50, poi stallone 100 poi Arnold 150 e noi stavamo incollati entusiasti davanti allo schermo del cinema.

    Una delle frasi più iconiche del cinema è quando in terminator Anrold dice I ‘will be back, perché gli sembrava più adeguata a una macchina, a un cyborg, ma James cameron si incazzo quando Arnold gli propose di cambiare la frase, gli disse tu sei lo sceneggiatore, no disse Arnold, che allora non dirmi come cazzo scrivere tu pensa a recitare, la frase era I will come back, ma poi quando Cameron la vide in azione, rimase di stucco e chiunque abbia visto quel film in inglese identifica immediatamente questa frase con il personaggio Arnold. Pensate che il suo primo ruolo fu un fracasso pazzesco e lui aspetto 5 anni prima di diventare Conan, 5 anni nei quali si dedico a lavorare duramente sapendo che un altra opportunità sarebbe arrivata.

    Quarta regola- work your ass off- fatti il culo

    Nessuno ottiene niente per pura coincidenza, ce da lavorare, ce da sputare sangue, ce da imparare, migliorare, allenarsi, fare pratica, hai 24 ore al giorno. Arnold si allenava 5 ore, poi andava al college, poi andava a fare corsi di recitazioni, poi corsi di lingua, poi lavorava come muratore, se di queste 24 ore al giorno ne dormi 6-8, quelle che ti rimangono usale al 100% senza perdere nemmeno un minuto. E usale per diventare migliore, nella vita attiri ciò che sei non mio che vuoi, non rincorrere niente, diventa e poi attrai. È necessario essere consapevoli che senza azione senza lavoro duro non succede niente. Arnold ci mesi anni a costruire quel corpo, ripetizione dopo ripetizione, era la sua religione, ogni volta che alzava il bilanciere che faceva uno squat, sapeva di avvicinarsi all’obiettivo. È tutto una ripetizione, diventiamo migliori leggi un po ogni giorni, allenati, fai corsi, studia, fai un piccolo passo verso il tuo progetto la tua visione, passiamo in media dalle 3 alle 6 ore sui telefoni e suoi social, dove cazzo vogliamo andare, limita a un oretta quel uso e le altre dedicale a te, a costruire un identità nuova, ma senza farsi il culo non succede niente, purtroppo è inevitabile questo passo del percorso, non lamentarti se non succede niente, cosa fai al rispetto. Io ho un piccolo librino rosso, un agenda, segno ogni cosa che devo e voglio fare tutti i santi giorni, che sia allenarmi, che sia scrivere il podcast, sistemare il sito internet, lavorare, e poi dedico sempre del tempo a fare delle cose per me, per diventare una persona migliore, passo del tempo con chi voglio bene, chiamo le persone care, le ascolto, ogni giorno che passa è un giorno in meno, non voglio perdere tempo, non so quanto dura la mia vita, ma so che ogni giorno posso avere una vita, posso aver fatto quello che mi fa felice, lavoro mi alleno miglioro ho dei sogni con delle date ho una visione ho degli obiettivi, ho delle persone care, e vivo una vita ogni giorno, più ti fai il culo più diventi duro, più metti il metallo nel fuoco migliore e la spada che ne esce. E fallo sempre col sorriso stampato in faccia. Ora se sei uno che pensa troppo, come me, o pigra, come me, che si lascia vincere dai pensieri, allora la medicina, la soluzione è una routine serrata, precisa, che non ti lasci il tempo di pensare, ma solo di fare.

    Quinta è ultima regola del metodo Arnold - non pendere e basta, dai qualcosa in cambio

    Che sia una persona, una famiglia una comunità, ce da dare in cambio qualcosa, ce da essere utili, nella vita il vostro valore si misura in base a quello che dai non a quello che ti prendi. E più ti prendi più devi dare. Perché secondo voi i grandi ricchi danno in beneficenza parti gigantesche del loro patrimonio, perché fanno scuole o finanziano organizzazioni, perché se no l’equazione non funziona, ce da donare, dare alle persone. È Meglio far sorridere una persona che renderla triste, è meglio motivarla che buttarla giù, date alle persone che vi circondano, vi riempie, vi torna indietro. Arnold entrò in politica come governatore e si mise a lavorare per la sua gente, per la gente della California. Aneddoto forse molti non lo sanno ma sua moglie era una discendente della famiglia Kennedy, poi divorziarono, lui ebbe una storia con la governante e ci fece un figlio, lo ammise, lo riconobbe ma la moglie divorzio, comprensibilmente. Fatto sta che Arnold nella sua terza fase della vita, e anche in questa quarta dove ormai non vive sotto i riflettori, si dedica a dare, a ridare tutto quello che la vita gli ha dato, quando divenne governatore della California ridiede indietro lo stipendio da governatore ai cittadini. È stupendo aiutare gli altri, supportarli e motivarli, qualunque sia il vostro momento attuale, considerate aiutare qualcuno, o impegnarvi in progetti che possano avere un impatto sulle persone, è una parte fondamentale di questa formula, e di tutte le formule, siate utili nei vostri progetti

    Ci sono tante cose che si imparano dalla vita di quest’uomo immenso, ma ce ne una che in particolare mi ha colpito, mi ha insegnato che non puoi dare più tempo alla vita, ma puoi dare più vita al tempo, ed è pressoché impossibile fallire se dedichi tutto te stesso alla tua visione al tuo progetto, senza paura di cadere, ma consapevole di rialzarti. Arnold era un maestro in governare il tempo, e i greci spiegano benissimo il concetto di tempo usando la mitologia, esistono due tipi di tempo, crono e kairos, il crono è il tempo lineare, da li vengono le parole come cronometro, cronologia ed è il tempo che scorre in avanti quello che non devi perdere, ma usare, e riempire in attività costruttive, poi ce il Kairos, che è il momento giusto, non il tempo quantitativo ma qualitativo, sono le occasioni, le opportunità infatti è rappresentato da un tizio pelato con per un ciuffo di capelli che va colto, preso, o scappa via. E penso che l’insegnamento più grande che Arnold mi lascia oltre le sue 5 regole, è che il tempo non è qualcosa che hai o non hai, ma qualcosa che fai, non ho tempo non esiste, il tempo lo crei, e se lo usi in maniera intensa, dando più vita al tuo tempo, allora puoi pressoché+ raggiungere qualunque visione tu abbia in mente.

    Cè una bellissima frase che dice one day, o day one, a volte diciamo un giorno lo farò, one day, oppure possiamo dire, day one, questo è il giorno uno, il giorno uno della mia nuova vita, del mio progetto, della mia visione, e a me piacerebbe tanto amici che domani una volta digerito il podcast, fosse il vostro giorno uno

    E con questo il podcast di oggi finisce

    Vi ricordo ancora una volta, Roma 30 settembre, 1 di ottobre, un week end insieme, 2 giorni intensi, per tirare fuori talento, per riprendersi in mano la vita, con due coach incredibili che starano con un numero ristretto di persone, io ci sarò e farà due interventi raccontandovi il metodo in 7 passi che ho sviluppato questo anno raggiungere una trasformazione personale, trovate i dettagli nella descrizione del podcast e scrivetemi se vi servono ulteriori delucidazioni. Sarebbe stupendo vedervi in persona.

    Grazie e alla prossima

  • EVENTO PRESENZIALE ROMA

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    SITO: www.libriperilsuccesso.com

    TRASCRIZIONE DEL PODCAST

    Diventa ciò che sei, diceva Niche.

    quante delle cose fai sono dettate dal tuo istinto, da quello che desideri realmente essere, e quante sono dettate dalla paura

    Una famiglia decise di intraprendere un viaggio per scoprire il mondo, e partirono madre padre e un bambino insieme al loro asino

    Attraversando il primo villaggio la gente comincio a dire - guarda che maleducato quel bambino che sta sull’asino mentre i genitori se la fanno a piedi, al che la madre imbarazzata disse non voglio che parlino cosi di mio figlio, sali quindi il padre sull’asino e mentre passavano dal secondo villaggio la gente disse, guarda che razza di padre lascia a terra moglie e figlio e lui tutto comodo se ne sta li seduto. Scelsero quindi di far salire la madre e mentre si dirigevano verso il terzo villaggio la gente disse poter uomo avrà lavorato tutto il giorno e nonostante questo fa stare la moglie sull’asino e che razza di madre lascia il bambino a piedi.

    A sto punto si mettono tutti e tre sull’asino e mentre attraversano il quarto villaggio la gente sorpresa disse povera bestia cosi lo ammazzano in tre sull’animale ma come si fa, giusti infine al quinto villaggio la famiglia, giustamente con le palle piene, decise di camminare a piedi portando l’asino dietro, e le persone cominciano a dire che idioti, hanno un asino e non ci salgono sopra.

    Non importa cosa scegli di fare ti criticheranno sempre, ci sarà qualcuno che parlerà male di te qualunque cosa tu faccia, a sto punto vivi come cazzo ti pare, vivi come ti fa stare bene e vivi secondo le tue leggi i tuoi principi e seguendo il tuo cuore, senza paura

    La paura più grande è quella di essere te stesso, e questa frase la dice 50 cents, il rapper americano che ci regala una perla, un libro scritto da lui col supporto della penna di Robert Green il famoso autore delle 48 leggi del potere- il titolo è la cinquantesima legge, the 50th law. Questo è libri per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 76

    La paura è un emozione primordiale prodotta dalla mente, ci fa perdere energia, entusiasmo, azione, ci paralizza, ci limita, e 50 cents ha un principio base nella sua vita, tutto gira intorno a questa regola, non aver paura di niente.

    Nella vita come reagisci agli eventi definisce chi sei, puoi controllare il tuo mindset, il tuo atteggiamento le tue emozioni, la tua forza mentale. non le circostanze. È il blocco principale di questa variabile è la paura, pensate un secondo a come potrebbe essere la vostra vita senza paura, senza paura di perdere il lavoro, di perdere una relazione, di inseguire un progetto personale, senza tutti quei freni dettati dalle possibili conseguenze negative, perché siamo onesti, pensiamo sempre a quello che potrebbe andare male e per quello manco iniziamo, e se ci dedicassimo a passare all’azione, senza preoccuparci del risultato, cosa succederebbe?

    La paura è un emozione presente per proteggerci dal danno fisico dai pericoli, è primordiale, un leone salta fuori e ci sbrana, un membro di un altra tribù vuole ucciderci, questo in tempi lontani era un meccanismo fondamentale, perché allora la paura era sinonimo di pericolo, oggi in un mondo che non è mai stato cosi sicuro, abbiamo un infinità di paure che ci bloccano dal vivere. Siamo una società in balia di antidepressivi, di ansiolitici, di pillole e pastiglie.

    E ci sono solo due strade, o rimanere passivi, al sicuro, o pensando di stare al sicuro, o affrontarla, rischiare, essere coraggiosi e contro corrente. Come pagherà le bollette, se mi licenzio non troverò un altro lavoro, se lascio questa persona rimarrò solo, quindi meglio stare male, meglio vivere una lenta e logorante disperazione, oppure amici, diventare chi siamo.

    E il caro 50 cents insieme a Robert Green, ci da dei principi per diventare impavidi, privi di paura, e li vediamo insieme in questo episodio.

    Osservare la realtà per quello che è. Non sperare che le cose vadano in un modo diverso da quello che sono, abbraccia quello che hai invece di anelare quello che non hai. Realtà, presente, accettazione. Guardati a destra e poi a sinistra, abbraccia quello che sei e quello che hai ora. Da li si parte. Osserva con estrema attenzione tutto quello che ti circonda, e guardalo per quello che è, senza attivare i meccanismo mentali che ti fanno pensare sempre a scenari drammatici, è quello che è. Ho il lavoro che ho, ho il partner che ho, sono tutte scelte intenzionali, ci siamo finiti noi in quello che è oggi la nostra vita, nessuno vi ci ha messo, e se vivi in questo modo non ti aspetti che nessuno ti ci togli, e sai esattamente che sei l’unico che può cambiare le cose, non esiste la provvidenza o un evento magico che cambi tutto, esiste il sudore, lo sforzo, il sacrificio per prendere il rischio che serve per cambiare le cose, non puoi cambiare la tua realtà se non la capisci, se non la comprendi e se non l’accetti. Quanta cazzo di gente ha perso il senso e il collegamento con la realtà. È diventato tutto dispotico, distorto, vediamo una vita suoi social vediamo queste persone felicissime, ma lo sono veramente? I telegiornali le notizie tutto a metterci paura, basta, chiudetevi in voi stessi un periodo create il vostro mondo, la vostra realtà ma per farlo serve assoluta attenzione e onestà per capire da dove state partendo, senza giudizio, non è ne buona ne cattiva la vostra situazione, è quella che è, da li si parte. Rifletti quindi su dove ti trovi, su dove vuoi andare e su quello che ti serve per arrivarci.

    Self reliance, in inglese vuol dire non dipendere da un cazzo nessuno al di fuori di voi stessi. Abbi fiducia nei tuoi mezzi, e se le armi che hai a disposizione non tagliano abbastanza allora affilale, ma credi in te stesso, se lavori per qualcuno, dipendi da quella persona, se non hai una fonte di entrata oltre allo stipendio dipendi da dal tuo capo, se non sai stare da solo e hai una dipendenza emozionale, stari con una persona che probabilmente non è quella giusta ma è sempre meglio che stare soli, invece no, vivere senza paura vuole dire che per un bel pò starete da soli, perché se cambi pelle, se muti, se diventi chi sei, e se diventi questa nuova versione di te stesso, molta gente se ne andrà via, ed è fondamentale diventare indipendenti, sotto tutti gli aspetti.

    Chiediti quanto ci metto a cambiare vita, 2 giorni, 2 mesi, 2 anni, non posso più cambiarla, se il tuo mondo dovesse crollare oggi quanto tempo ti serve per rimetterti in sesto da solo, se ti lascia il tuo partner, domani, come stai messo? Hai un posto dove andare, hai le risorse per andarci, se perdi un lavoro, hai dei contatti una rete per rimetterti in pista, hai risparmi, investimenti, fonti di entrate passive, a ste cose ce da pensarci, perché non siamo ne immortali ne immuni alle disgrazie succedono a tutti, è in questi casi amici, è parecchio importante cadere in piedi. Cosa fai per coltivare la tua indipendenza, hai 24 ore al giorno, noi passiamo la maggior parte del tempo a distrarci dalla vita che abbiamo invece che usare quel tempo per creare la vita che desideriamo, e allora serie televisive, ore sui social, turismo nei luoghi instagrammabili, un turista viaggia per distrarsi un viaggiatore viaggia per conoscersi.Fai un resoconto della tua vita, e se vedi punti deboli lavoraci oggi che puoi, diventa indipendente, solo cosi puoi prendere rischi. E combattere la paura

    Opportunismo, Turn Shit into Sugar, cosi si chiama il capitolo, trasforma la merda in zucchero. Opportunismo è una parola che ha preso un significato negativo ma nel libro si intende un altra cosa, in qualunque circostanza anche negativa c’è sempre qualcosa di buono che potete tirar fuori, è l’angolatura da dove guardi la circostanza che cambia le cose, se hai poche risorse allora sarai stimolato a diventare più creativo, è un principio dell’alchimia, trasformiamo le pietre in oro, il negativo in positivo, è una magia questa amici miei. 50 cents dice ogni situazione negativa, la rendo positiva, in questo modo nessuno può farmi del male. Touchè, questo hai coglioni quadrati

    Continua sempre a muoverti, adattati all’ambiente circostante. Prendi appuntamento con te stesso e presentati, se dici che domani ti alzi alle 7 alzati, se dici che vai allenarti vacci, se non rispettiamo le promesse con noi stessi non andremo da nessuna parte, e non serve che fai 100 flessioni, allenati mezz’ora, non serve che scrivi 10 pagine, scrivi per mezz'ora, poi quello che esce esce, ma presentati, muoviti sempre, non rimanere fermo aspettando il momento giusto, non arriva mai. La paura si combatte muovendosi. Movimiento es vida. Niente deve interrompere il nostro ritmo, il nostro passo, che piovi che nevichi, che ci sia vento, presentatevi e camminate. Fanculo agli eventi, andare dritti, a volte la miglior alternativa è non aver alternative e andare avanti, sempre, senza paura, andate avanti, siate superiori alle vostre emozioni, se il corpo e la mente vi dicono di non alzarvi dal letto siete sulla strada giusta c’è una ribellione in corso dentro di voi, vincetela

    Siate coscienti di quando è ora di reagire ed essere aggressivi, non ho mai detto che la partita sia facile, entrate in un arena sanguinaria, dove ognuno ha la sua agenda, i suoi interessi i suoi principi e sovente si scontrano con i nostri, e cosa facciamo, per paura, stiamo zitti, subiamo, diventiamo accondiscendi, dei cagnolini che prendono una bastonata e muovono la coda, e no cazzo amici, mi dispiace ma forse qualcuno non sarà d’accordo ma serve farci rispettare, serve essere fedeli alla nostra etica, ai nostri principi se vedete qualcosa che va non state zitti, Dante nella commedia aveva riservato un bel posticino all’inferno chi rimane inerte davanti a qualcosa di ingiusto, difendete i deboli, difendete quello che è giusto. Non vendete l’anima al diavolo per 4 soldi, io non sono mai riuscito a lavorare per una corporazione, mi chiamavano e succedevano due cose pressoché nell’immediato, rifiutavo e mi rifiutavano sempre, perché faccio quello che ritengo corretto, onesto, giusto non quello che mi si dice di fare, vaffanculo. Se non fermate subito il vostro aggressore se non vi fate sentire farà quello che vuole di voi, saprà che non esistono limiti all’abuso. Ma siate strategici lasciate che tirino fuori la testa dal buco scovateli cercate di capire che intenzioni hanno le persone più informazioni avete meglio è ma non lasciate che nessuno vi metta i piedi in testa o infrangi i vostri principi etici, stare lontano dai guai, è proprio quello che vi metterà nei guai. E se lasci che qualcuno ti calpesti lo farà di nuovo, non abbiate paura di deludere delle persone, alzatevi e andatevene se qualcosa non va, senza timore. Poi succede una cosa magica, più rispetti te stesso e i tuoi principi più cominciano a rispettarvi, siamo noi a dire alla gente come trattarci, ricordatevelo questo.

    Siate dei leader, che stanno in prima linea, ispirate con le azioni non con le parole, diventate quello che dite, prendete decisioni e le conseguenze di queste decisione, essere responsabili pienamente di quello che fate, siate autentici, in una società finta finirete per spiccare, ed essere un leader ovunque, nel vostro piccolo o grande lavoro, nella vostra piccola o grande comunità nella vostra piccola o grande famiglia, se ce una decisione difficile da prendere non tiratevi indietro, un leader ha una visione, una roadmap di quello che deve fare, un leader unisce non divide, un leader è un modello che ha dei valori, siamo in una società di deboli e di indecisi non abbiate il minimo timore a tenere il polso fermo e smettere di tentennare davanti a tutto quello che sembra difficile

    Rispetta i tempi e il processo, servono ore, pratica, conoscenze allenamento per imparare qualcosa, per diventare qualcuno che si esprime al massimo delle sue potenzialità, le persone faticano ad affrontare processi lunghi dolorosi e privi di gratificazioni istantanee, la formula magica, l’unica che esiste, è accettare che imparare richiede tempo e un processo fatto di disciplina, pazienza e ripetizione, non si scappa, si impara dagli errori, dagli esperimenti, valutando cosa funziona e cosa no, e qualunque muraglia crolla di fronte a un atteggiamento persistente, ricordatevi non ce tanta concorrenza se vi rimboccate le maniche, la concorrenza è spietata ed enorme tra chi non fa, tra chi non impara, tra chi abbandona, ma se diventate un martello in qualunque area della vostra vita prima o poi buttate giu i muri che sembrano più insormontabili

    Ultimo principio, molto brevemente, ricordati ogni tanto che sei un mortale, ricordatelo quando passi un week end sul divano, o quando ti incazzi per stupidaggini, o quando dici oggi non ho voglia, settimana prossima inizio, ricordatelo che il tempo non torna indietro, purtroppo viviamo come se fossimo immortali, buttiamo il tempo all’aria come se ne avessimo all’infinito e risparmiamo i soldi come se dovessimo vivere 3 secoli, un pensiero sulla morte può dare un impulso alla vita.

    Amici, vi do il mio punto di vista, perché ho toccato fondo molto spesso, e serve, quando arrivi in basso puoi finalmente darti uno slancio per risalire ed è bellissimo, il dolore è bellissimo cambiare la pelle è bellissimo, rischiare è bellissimo, eppure ci affaccendiamo a fare di tutto per evitar il dolore, invece che andare nella ricerca della nostra realizzazione, della soddisfazione, del diventare chi siamo.

    nella vita ci sono partite che vincete e partite che perdete, ma ce una cosa che a me demolisce l’anima, mi riempie di ansia e dolore, ed è non giocare. Non importa se vinci o se perdi, ma gioca, gioca sta maledetta partita perché chissà se il segreto della felicita non sia vincere, ma giocare, e se giocate fatelo senza paura, perché la paura ci mostra i nostri limiti e se l’’affrontiamo e la vinciamo possiamo espanderli e diventare ciò che siamo destinati a essere

    Grazie per il vostro tempo, vi auguro di spendere queste settimane estive coltivando voi stessi, preparandovi a cambiare pelle, a saltare, a cambiare, e se qualcuno vuole approfondire queste tematiche può farlo prendendo un appuntamento con me per intraprendere un percorso di coaching personale, oltre ai corsi che trovate nel sito, il prossimo uscirà tra qualche settimana, e infine vi ricordo che a fine settembre come anticipato insieme due brillanti coach saremo in persona a Roma trovate le informazioni sotto nella descrizione del podcast

    Un caro saluto e alla prossima

  • EVENTO IN PERSONA ROMA 30 SETTEMBRE-1 OTTOBRE TUTTE LE INFO QUI SOTTO:

    https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator

    Il libro in 3 punti

    Tu non sei la voce che parla nella tua mente, sei quella che ascolta

    Tutti possediamo un energia enorme dentro di noi, per sfruttarla serve il silenzio nella mente

    Se smetti di combattere con le tue parole accedi a un nuovo stato di coscienza

  • Ce una parola bellissima in inglese che da almeno 6 mesi rimbomba nella mia testa ed è diventata un mantra, ho attraversato alcuni periodi di cambiamento radicale, di spostamenti, e me ne mancano altri, a volte ci sono fasi dove tutto il tuo mondo cambia e sono fasi difficili, senti nel corpo che è la scelta giusta, ma ci vuole comunque coraggio, buttare all’aria tutto e vedere che succede è un qualcosa di magico, alla fine siamo qui una volta sola, ogni minuto che passa è perso ed è meglio godersela, fare scelte difficili, provare, sperimentare, viaggiare, amare, senza pensare a cosa succederà se mi sbaglio, e se mi chiedono non ti fa paura? Rispondo che mi fa paura non farlo, mi fa paura essere condannato a vivere qualcosa che non voglio vivere, quella è la mia risposta, certo che ho paura, ma lo faccio lo stesso, io la vivo in questo modo, non dico che sia il modo corretto, solo è quello che credo sia corretto e ho scoperto sulla mia pelle quanto fosse più facile viaggiare leggeri in questa avventura

    Portarsi dietro solo le cose essenziali, le persone essenziali, i progetti essenziali, e per tanto da almeno un anno ho avviato un percorso di decluttering, questa è la parola, significa togliere delle cose, materiali, è difficile tradurla in italiano ha un senso molto profondo, non e che tu ti declutteri dai coglioni, declutteri l’armadio in qui senso, è un togliere per liberare, un liberare per poi ricostruire, ed è una forma di vita, infatti oggi vi propongo questo argomento usando come base il libro di Greg Mckeown, Essentialism- the discipline pursuit of less

    Il concetto di essenzialismo si applica sia alla sfera professionale, sia a quella personale e relazionale per quanto mi riguarda, ed è uno strumento potentissimo per riprendere in mano la propria vita

    La prima idea del libro è che ogni volta che dici si a qualcosa, devi dire di no a tante altre, I tuoi si hanno un valore altissimo, per tanto ce da togliersi la paura di dire di no a quello che non ha lo stesso valore

    Per tanto come facciamo a decidere cosa fare e cosa no, certe cose ci danno dei risultati molto più potenti, se decidi di intraprendere un cammino verso un cambio fisico, quello è il tuo SI, e ha un valore enorme, ma obbligatoriamente implica che tu dica NO a mangiare porcherie, a stare fermo sul divano e vedere la tele, è un impegno con te stesso e serve una certa dose di disciplina e consapevolezza che per fare una cosa bene, è necessario non perdere tempo in tutto ciò che non provoca benefici verso il tuo obiettivo.

    Il metodo per arrivare a liberarti di tutto ciò che non è essenziale è fatto da tre passi, esplorare, eliminare, ed eseguire

    In quest’ordine amici, quindi state con me, e andiamo a vedere in dettaglio ognuna di queste fasi

    Cominciamo con l’esplorazione:

    Si inizia da qui, e per esplorare serve tempo, di qualità, ce da scappare dal casino della routine, hai tempo durante la giornata di metterti a sedere senza nessuna distrazione, e dedicare uno spazio per riflette, per pensare, per scrivere, per creare. Senza l’ansia e l’angoscia che provoca l’immediatezza nel rispondere a un whatsapp o a una mail, una chiamata. La concentrazione è un processo, e come l’acqua che bolle. Se tu metti una pentola sul fuoco e poi spegni, e riaccendi, spegni e riaccendi, l’acqua non bolle, devi avere uno spazio di tempo che ti permetta di bollire senza spegnere il fuoco ed è impossibile farlo se ogni minuto riceviamo una notifica, chiuditi in te stesso un ora al giorno e pianifica, rifletti, evitando le distrazioni che sono il male di quest’epoca, non riusciamo più a concentrarci, è incredibile quello che riesci a creare in un ora senza che nessuno ti rompi i coglioni, è un arte marziale, è un arma letale in questo periodo, diventate pressoché unici, e i risultati non tarderanno.

    Scrivete un diario, un quaderno dove buttate fuori i vostri pensieri, i vostri desideri, i vostri sogni, e poi cominciate a dargli una data di scadenza, spezzettateli in tanti piccoli passi, e poi agite. Ma questo tempo è qualcosa di imprescindibile, e quasi nessuno lo fa

    Anni fa quando bazzicavo ancora su Netflix mi succedeva una cosa strana spesso ci mettono anche 45 minuti a scegliere che cazzo vedere, era cosi pieno di contenuti che finivo per perdermi, e oggi l’ampia scelta che abbiamo su qualunque cosa ci fa perdere quasi più tempo nel scegliere che nel fare, ma se tu hai le idee chiare e nitide su ciò che ti serve per migliorare, su ciò che hai bisogno per il tuo progetto, poi vai ad agire a botta sicura, e non perdi più il tempo a girovagare nel mare di opzioni, scegliere tra tante cose è un lavoro, prendevi questo spazio, decidendo cosa è per voi importante.

    Inizio sempre la giornata lavorativa con una sola missione, fare almeno un passo verso la meta, prendere un meeting, fare una chiamata, chiudere un progetto, il resto per me è ininfluente, arrivano 200 mail ma le cancello, 190 di quelle sono irrilevanti, prima ero ossessionato a inserirle in delle cartelline organizzarle, ripulire l’inbox perché sai magari ti serve tra un anno quella mail, ora me ne sbatto le palle, cancello tutto quello che non mi serve, leggo l’oggetto e la maggior parte delle volte so che è una perdita di tempo aprire la mail, fuori, cestinata, e mi concentro solo su quella cosa che ho deciso che farò e che mi da valore, un si, 30 no. Le mail le leggo un paio di volte la mattina e un paio di volte il pomeriggio, e sapete cosa succede, che ti viene una sensazione di controllo di quello che stai facendo, sei tu che controlli gli avvenimenti, la giornata, altrimenti sei succube e schiavo delle circostanze, e questo tempo la mattina è per me necessario per avviare la giornata nel modo migliore, perché se vuoi controllare il tuo futuro devi controllare le tue giornate, è quella l’arena dove si svolge la battaglia, questo giorno, oggi.

    Ce una regola nel libro tratta da un personaggio che si chiama Derek Silver, è semplice e chiarissima, nella vita o dici Si cazzo, o dici no, è una questione estrema, i si non devono essere passivi ne forzati, deve essere un si con il massimo entusiasmo, è questa la cosa che voglio fare, quindi o si cazzo o no. Da oggi prima di scegliere se fare o meno qualcosa. Provate ad applicare questa regola

    Andiamo ad analizzare la seconda parte del percorso verso l’essenzialismo, Eliminare

    E qui diventa difficile, perché che da scegliere qual’è il vostro obiettivo o meta, pensate a chi volete diventare non a cosa volete ottenere, e cosa serve per diventarlo? Queste sono le domande da farvi, e se non avete chiaro dove state andando diventa poi difficile dire si o no. Pensate a questo concetto verso le persone, dire di si a tutti vi rende una persona popolare, dire di no fa si che vi rispettino. E ce da imparare a farlo in maniera ferma, risoluta, e convinta, e ricordatevi non serve dare una spiegazione alla gente, no è no, non giustificatevi, siamo noi a decidere come ci trattano le persone con le azioni e le parole.

    A volte capita di dover abbandonare, dire di no dopo aver detto di si, e uscirsene in tempo è un arte, è un qualcosa di importantissimo nella vita, sia in una relazione, che in un amicizia, che in un progetto se la direzione che avete preso vi sta portando in posti sbagliati, uscitevene in tempo, saltate dal treno in corsa se si sta schiantando, non ce cosa migliore, fregatevene di cosa pensa la gente, pensate a voi.

    Eliminare vuol dire anche tagliare, in qualunque aspetto, per esempio in questo podcast faccio un lavoro molto intenso di editing, ma è sempre devoto al togliere, scrivo le miei idee, sviluppo l’argomento, ma poi l’esercizio più complesso è renderlo essenziale, farlo durare 10-15 minuti invece di 40, e vi assicuro che è molto più facile farlo durare un ora che 15 minuti, perché ce da renderlo essenziale, soprattutto per chi ascolta. Eliminare persone che ti fanno perdere il tempo, persone che solo parlano di gossip, che si lamentano, che vi portano a prendere decisioni sbagliaste, persone tossiche, per circondarci di persone costruttive ce da creare spazio, e lo si fa togliendo quelle che vi intossicano. Eliminare porta libertà, serenità, spazio, e tutto questo serve per l’ultimo passo del processo, Eseguire

    E qui la chiave è fare chiarezza su cosa dobbiamo fare adesso, un passo alla volta, un minuto alla volta, il momento di azione presente deve essere libero dai pensieri degli impegni che verranno in futuro, per tanto serve sempre uno spazio dove ossigenarvi, riposarvi, rilassarvi. E mantenere l’attenzione ferma sull’attività che state facendo, un passo alla volta, e andrete lontani.

    Durante l’esecuzione non pensate necessariamente alla meta finale ma ai piccoli passi che state facendo, alle micro vittorie, la somma di queste vi rende persone diverse, persone capaci di gestire poi situazioni più grandi e difficili, ma la vista deve andare sempre a dove state mettendo il piede non alla vetta della montagna, e questi passi devono diventare una routine, un abitudine, qualcosa che non è più uno sforzo, ma un meccanismo fisiologico, che sia andare a fare una passeggiata la mattina prima di iniziare la giornata, magari all’inizio preferite stare a letto ma a un certo punto vi mettete le scarpe e uscite senza manco accorgervene, o vi sedete al tavolo per la vostra mezza’ora di scrittura, o quello che state facendo, cercate di trasformarlo in una routine, in una disciplina quotidiana, e il cervello si abitua togliendo la resistenza naturale nel fare questi passettini

    L’essenzialismo non è qualcosa che fate ma qualcosa che diventate, capire che sono poche le cose che contano nella vita, averle chiare, pensarci, riflettere e poi togliere tutto il resto, se non sapete da dove cominciare iniziate con eliminare quello che non volete, che non vi piace, che non tollerate, lasciando cosi spazio al resto, decidete che progetti intraprendere in base a come vi fanno sentire, ai risultati che possono darvi perché se prendi la strada corretta per te avrai una vita piena e ti sentirai realizzato, e per capire qual’e questa strada spesso bisogna fare errori ma avere la capacità di tornare indietro, sprecando ovviamente energia, ma tornate indietro e ripartite fino a che la trovate.

    Abbracciare l’esistenzialismo significa tener presente 3 cose

    Numero 1- scegliete sempre cosa fare, siete voi i padroni, i registi,

    secondo, solo poche cose importano nella vita, scopritele, trovatele, e tenetevele strette proteggendole col sangue da ogni distrazione,

    terzo possiamo fare qualunque cosa nella vita, ma non ogni cosa, e se non sapete cosa fare, pensate al tipo di problemi che vorreste avere, e che sapreste risolvere, perché ogni cammino ha ostacoli e problemi, sono inevitabili, meglio essere convinti di quali volete affrontare e quali no. Se non sai cosa scegliere, pensa allora a che tipo di problemi saresti in grado di affrontare

    Come esercizio, prendete un foglio, scrivete in ordine di importanza le 10 cose che desiderate di più nella vita, poi strappate quel foglio in due, e tenete solo 5

    Secondo esercizio, andate nella vostra stanza, buttate tutto quello che non vi siete messi in un anno, ripulite l’armadio e tenete solo le cose essenziali, liberare e ordinare lo spazio fisico tende a ripulire e ordinare anche l’anima

    Un saluto e alla prossima

  • www.libriperilsuccesso.com

    Ben ritrovati amici, tutti voi che seguite il podcast avete sicuramente compreso che questo è un percorso, usa dei libri come spunto di riflessione ma attraverso una serie di argomenti andiamo a scalare la montagna che ci porta a diventare delle persone diverse, più consapevoli, più coscienti di quello che serve per crescere, per migliorare, poi va be uso i libri come spunto altrimenti avrei fatto 3 puntate e non sapevo più che cazzo dire

    E ogni episodio non è come magari qualcuno potrebbe pensare, scelto o fatto a caso, cosa che all’inizio pensavo pure io, è parte di un programma che ho in mente e che serve a darvi degli strumenti, che puntata dopo puntata diventano parte della vostra identità, prendi qualcosa qui, prendi qualcosa la, e poi a un certo punto scatta dentro di te la motivazione e l’ispirazione per cambiare.

    Oggi vi propongo un episodio riflessivo, prendendo come base il lavoro di Kevin Kelly, e il suo libo excellent advice for living, che vuol dire eccellenti consigli per vivere, questo è libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’episodio 73

    Mi sono sempre chiesto ma se avessi saputo certe cose 20 anni fa dove cazzo sarei ora, va bene le ho imparate tardi, le divulgo e le condivido perché in questo modo le imparo meglio, ma ci sono dei consigli che se fate vostri in determinati momenti della vita vi permettono di prendere decisioni migliori

    E Kevin Kelly ne ha scritti 450 nel suo libro, non ve li racconto tutti, perché sono tanti, perché alcuni mi sono rimasti più impressi di altri, poi ovviamente vi cadrebbero i coglioni se ve li raccontassi tutti.

    Kevin Kelly, è il fondatore del magazine WIRE, pensate che Tim Ferris famosissimo autore americano dice mai nella sua vita ha incontrato una persona cosi interessante Quest’uomo ha costruito due case da solo, ha attraversato l’America in bici, ha creato un video musicale 12 anni prima che nascesse MTV, ha scritto e gestito un blog per 20 anni, signori serve una disciplina fuori dal comune, e ha anche scritto dei libri famosissimi

    Lo stesso autore dice che questi consigli non sono delle leggi, ma qualcosa più simile a dei cappelli, se uno non ti piace non ti sta bene in testa, cambialo e mettine un altro.

    Condivido quelli che mi sono serviti di più, e ci aggiungo qualche nota personale come sempre

    Iniziamo.

    Non misurare la tua vita con il righello di un altro

    Da dove parti non puoi controllarlo, dove arrivi si ma soprattutto chi diventi è la tua vera missione, e durante il cammino è inutile guardarti a destra e sinistra confrontandoti con altre persone, non puoi sapere se chi ti passa davanti con una Lamborghini sia felice o stia cercando un lampione dove andarsi a schiantare perché odia ogni istante della sua vita, la tendenza è confrontare il nostro stato d’animo interiore, con l’immagine esteriore di qualcun altro, ma è un errore, confrontati con chi eri 6 mesi fa, un anno fa, e se sei la stessa persona, se sei rimasto uguale, stai sbagliando qualcosa. Non guardare la vita che fa la gente su Instagram. È finta, ce una strettissima relazione tra chi è felice e la frequenza con la quale posta, uno felice e realizzato non sta a cercare l’approvazione ne a guardare cosa fanno gli altri. Se riesci a vivere senza la necessità di ottenere l’approvazione degli altri allora avrai acquisito un potere illimitato.

    Fate una lista di quello che avete, di quello che amate, partite da li, non da quello vi manca. se cerchi la felicità non farlo in posti lontani da dove ti trovi col corpo.

    Diventa un pochino più bravo di quanto eri l’anno scorso, e ripetilo tutti gli anni

    Basta cosi poco, ma sempre, per diventare inarrestabile come una valanga, travolgenti come un onda, 20 minuti al giorno ti trasformano dopo 1 o 2 anni, in qualunque campo se ti applichi per questo lasso di tempo minimo diventi meglio del 99% della massa che non lo fa, può essere imparare a suonare la chitarra, leggere su un determinato argomento, sviluppare un progetto personale, qualunque cosa tu senta di fare il tempo e l’interesse composto lavorano per te, sempre e quando ti presentarti all’appuntamento giornaliero con questi 20 minuti. Ogni volta che parlate di un abitudine cambiate le vostre parole, non dite potrei andare in palestra, dite vado o non vado, elimina quei termini che comportano una negoziazione con te stesso o lo fai, o non lo fai

    Le abitudini sono molto più affidabili dell' ispirazione, della motivazione, serve disciplina, lavora per svilupparle, non concentrare i tuoi sforzi nel diventare muscoloso o tonico, concentra i tuoi sforzi nel diventare una persona che non salta mai un allenamento.Tutte le cose brutte nella vita succedono in fretta, all’improvviso, ma quelle belle hanno bisogno di tempo, abbi pazienza

    Quando sei davanti a una scelta e non sai che strada prendere, scegli quella che produce un cambiamento

    Minchia. Non si matura con gli anni ne col tempo, ma con l’esperienza, col dolore, con avvenimenti che vanno fuori dall’ordinario, se tracci la tua mappa di vita sai esattamente quando questi scalini si sono presentati, l’improvvisa perdita di una persona amata che ti lascia un vuoto da colmare, un momento difficile nella tua carriera, una relazione fallimentare, in queste circostanze si smuove qualcosa che ci rende più forti, e a volte quando dobbiamo scegliere tendiamo ad andare verso tutte quelle cose che che portano meno cambiamenti possibili proprio per evitare quello scalino, ma il cambiamento porta crescita, evoluzione e questa la strada migliore, quella che non sai dove ti porta. No problems- no progress

    Non essere il migliore, sii l’unico

    Ci sarà sempre qualcuno di più bello, qualcuno di più intelligente, di più giovane ma non ce nessuno come te. Sviluppa la tua personalità, la tua unicità, aspetti del tuo carattere che da bambino portavano le persone a chiamarti strano, a prenderti per il culo, da adulto possono renderti unico, Io ero timidissimo da piccolo, introverso nella maniera più profonda, probabilmente è la ragione per la quale ho scelto un podcast piuttosto che fare video, ho una faccia da sberle, mi sento più al sicuro usando solo la voce, ma ne ho fatto una forza, una virtù, usa quello che ti rende speciale, che ti rende diverso, non scapparne non vergognartene, non sentirti debole pensando ai tuoi difetti, esaltali, ti rendono unico, e ricordati che la maggior parte delle persone si innamorano dei difetti.

    Più ti interessi agli altri, più ti troveranno interessante.

    Questa è una verità solida come un macigno, ne parlo nel corso di linguaggio del corpo che trovate sul sito ( parentesi marchetta) se vuoi che la gente ti si avvicini, interessati a loro, non parlare di te, ascolta, fai domande, e ti assicuro che più stai zitto più parleranno di quanto sei interessante, di quanto sei gentile, di quanto sei simpatico, e l’unico che hai fatto e smettere di dire io io io, bensì, hai chiesto alla persona che hai di fronte come stai, cosa ti rende felice, cosa ti rende triste, raccontami di più, ascoltare apre le chiavi del cuore di chi avete davanti.Chiudi la bocca, apri le orecchie, fai domande, interessati per davvero. Ogni persona che incontri sa delle cose che tu non sai, scoprile

    Se vuoi fare qualcosa bene, falla e basta, se vuoi fare qualcosa di grande, rifalla, rifalla e rifalla ancora, il segreto nel raggiungere l’eccellenza è ripetere.

    Non misurare il tuo risultato dopo aver fatto 5 volte una cosa, aspetta di averla fatta 500 volte, come era la vostra prima interrogazione a scuola, nel mio caso uguale all’ultima, il vostro primo esame all’università, il vostro primo colloquio, la prima volta che hai baciato qualcuno, o il primo giorno che entri in una palestra il primo articolo, il primo podcast, il mio fa schifo, il primo video. La ripetizione porta all’eccellenza, metti a posto la teoria, sai come si fa una cosa bene, poi ripetila. La torta della nonna, ha sempre un sapore diverso anche se usi gli stessi ingredienti e lo stesso metodo. La sua sarà sempre più buona. Datti tempo ogni grande successo richiede almeno 5 anni di tempo.

    Se chiedete a qualcuno un opinione otterrete una critica, se chiedete un suggerimento otterrete un partner

    Scegliete bene come usate le parole, come impostate le frasi, perché hanno un impatto sulla risposta che vi danno e il meccanismo che fate scattare negli altri. Non chiedere cosa ne pensi del mio progetto, ma chiedi che suggerimenti hai per migliorarlo.

    Preparati: quando sei arrivato al 90% di qualsiasi progetto complesso (per esempio costruire una casa) per completarlo ci vorrà un secondo 90%.

    L’ho provato sulla pelle, e noi stessi siamo un progetto, se vuoi diventare abile in qualcosa, su una scala da 0 a 10, ci vuole lo stesso tempo arrivare da zero a otto, che da otto a dieci, da good a Great, ce pure un libro che ho letto tempo fa che ha questo titolo, non spaventarti, anzi come dice il consiglio preparati, serve lo stesso sforzo e lo stesso tempo per fare gli ultimi due scalini che gli otto che avete fatto prima. Per tanto se vuoi andare fino in fondo, sii consapevole di questo meccanismo.

    Se i tuoi obiettivi non hanno un tempo di scadenza, sono dei sogni

    Quando decidi di fare qualcosa metti delle date, perché ha dei vantaggi, nel senso se ti dai una scadenza nel fare qualcosa sei portato a farla, senza cercare quella perfezione che ti pota a rimandare, a non iniziare a mollare, falla, hai 3 giorni per scrivere un articolo, scrivi quell’articolo e pubblicalo, se invece vuoi scrivere un articolo e non metti una data probabilmente non lo finisci. Poi ce un altro vantaggio se non puoi fare qualcosa in maniera perfetta, la farai in maniera diversa, originale, e il diverso è sempre meglio del perfetto. Aggiungi sempre una data di scadenza a qualunque tuo progetto, questo è il modo di trasformare un sogno in un piano, in una meta concreta. Se hai fatto una lista di desideri, di quello che vorresti, riprendila in mano e mettici una data. Vedi come cambia la cosa.

    Il 99% delle volte, il momento giusto, è adesso

    Non aspettare un eclissi lunare per iniziare un progetto o per diventare la versione futura di te stesso, siatelo ora, e più facile cambiare i pensieri cambiando il vostro atteggiamento, definite chi volete diventare, che persona volete essere, e cominciate ora ad agire a pensare e a comportarvi come quella persona, perché poi lo diventate. Non aspettare, fallo ora, inizio tra sei mesi, no inizia ora e sarai sei mesi avanti. E quando senti di voler mollare usa la regola del 5- 5 minuti in più- 5 pagine in più- 5 passi in più, 5 ripetizioni in più. Romperai cosi la barriera mentale che ti porta a fermarti facendo un piccolissimo sforzo e vai avanti anche se non ce la fai più. Di a te stesso smetto domani, ma oggi ne faccio 5 in più, di qualunque cosa. E sapete qual’è il primo consiglio con il quale inizio il libro, master something, diventa esperto in qualcosa, qualcosa difficile da descrivere, un lavoro complicato da spiegare, immagina cosa voleva dire comunicare agli altri 10 anni fa che fate un podcast, o che siete un data scientist, cercate qualcosa di difficile da descrivere, qualcosa che per gli altri sia un lavoro ma per voi un gioco, ma iniziate, fare grandi e complessi piani di quello che farete non sarà mai potente come iniziare a fare, voi fate poi qualcosa succede, agite, poi il piano cambia, tutti i piani sono scritti a matita, ma fate qualcosa, fatelo adesso.

    E vi lascio con l’ultimo consiglio, scrivete ogni giorno qualcosa di buono che vi è successo, è la migliore terapia.

    Ce un esercizio che faccio da tanto tempo e che mi ha completamente cambiato la vita, ho un quaderno, dove scrivo ogni singolo giorno 5 cose belle che mi sono successe, ce solo una regola, non puoi ripeterle. Oggi ho visto un bel tramonto, oggi ho accarezzato un gatto in strada, domani ne devo trovare altre, succede qualcosa di pressoché miracoloso dopo circa 10 giorni, l’inizio è semplice, trovi facilmente delle cose belle, ma lungo andare devi sforzarti e programmi in qualche modo il tuo cervello, la tua vista, tutti i tuoi sensi, il tuo corpo ad andare a trovare queste 5 cose, ed è una terapia miracolosa perché diventi ottimista, e il mondo appartiene agli ottimisti, diventi estremamente positivo, perché le brutte giornate sono inevitabili ma ce sempre qualcosa di buono in ogni giorno di merda, e se lo trovi, ti cambia la vita

    Grazie e alla prossima puntata

  • SITO INTERNET

    www.libriperilsuccesso.com

    CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO

    https://libriperilsuccesso.com/corsi/

    PRENOTA UNA SEDUTA DI COACHING

    https://libriperilsuccesso.com/parla-con-davide/

    Questa è una chiamata alle armi, un monito, per tutte quelle persone che oggi pensano che sia tardi, tardi un cazzo.

    L’ipotesi è questa, la società attuale è ossessionata con arrivare presto ai traguardi, velocemente, e se nn ci arrivano in qualche modo ci sentiamo fuori dai giochi, ci vergogniamo, ci sentiamo degli individui che hanno fallito.Questa imposizione ha degli effetti deleteri sulla nostra fiducia, sulla speranza che ognuno di noi ripone nel proprio sviluppo.

    I genitori, la scuola, l’università poi il lavoro, tutti a festeggiare quello che a 20 anni ha fatto il botto, come se fosse l’unica cosa che conta.

    La rivista Forbes celebra questi personaggi sotto i 30 anni, sotto i 20, sotto i 40, come se dai 40 in poi non vali più una sega.

    Occhio, non ce assolutamente nulla di male nel diventare il prossimo Mark Zuckerberg, ogni successo merita una celebrazione e grande rispetto per chi ci arriva, ma ce un lato oscuro in tutto questo.

    La pressione folle sulle spalle dei ragazzi di oggi che devono affaccendarsi ad avere i voti più alti per entrare nelle università più prestigiose, la foga nel diventare qualcuno porta a conseguenze psicologiche molto importanti su chi non riesce a passare questi test, o chi non riesce a entrare in una delle grandi società americane e fare carriera.

    Fatto sta che molti di noi a un certo punto della vita si bloccano a causa di queste pressioni, si fermano, quando invece esiste un altro cammino, quello dei late bloomers, che è poi il titolo del libro di oggi, scritto da Rich Karlgaard

    Late bloomers è il contrario di early bloomers, bloom vuol dire fiorire, germogliare, e certi fiori fioriscono velocemente, altri invece hanno dei tempi più lunghi, ma non per questo i loro colori e il loro profumi sono inferiore ai fiori che germogliano in fretta.

    Siamo all’episodio 72 di libri per il successo- crescita personale da strada, e aggiungiamo questo mattoncino al nostro percorso, ed è importantissimo capire e prendere coscienza che l’unica data di scadenza, è quando crepi, fino a che quel momento non arriva non hai motivo di fermarti e smettere di credere nella tua evoluzione

    Il messaggio che ci mandano è questo, o hai successo da giovane o non ce lo avrai mai - ed è una puttanata

    Capite, le persone si sviluppano con tempistiche molto diverse e raggiungono il loro potenziale in modi magici, e molti di voi che ascoltate avete dei talenti che ancora non sono visibili agli altri, ma esistono e vanno coltivati, un late bloomers è colui che raggiunge il suo punto massimo, il suo destino a modo suo e nei suoi tempi, indipendentemente da quello che la società o l’ambiente esterno ci impone, ma per arrivarci non bisogna smettere di crescere, di esplorare e soprattutto di sbagliare.

    uno deve lavorare su stesso, scoprire lentamente quali sono i propri punti di forza e questo è un cammino lunghissimo e non si riesce a svelare la propria identità a capire chi siamo in maniera cosi nitida in pochi anni, serve un percorso. E vorrei con questo podcast risaltare le qualità dei late bloomers e dare un barlume di speranza a chi si è fermato perché pensa che ormai non ce la può fare più

    Apro una piccola parentesi. Uno dei consigli che più trovo valido del libro è quando l’autore suggerisce a ogni ragazzo di prendersi un anno sabbatico prima dell’università o prima di entrare nel mondo del lavoro, un anno ovviamente dove si svolge un attività costruttiva, del volontariato, un lungo viaggio, un periodo di esplorazione per conoscersi prima di inserirsi nel mondo accademico o lavorativo, in quell’anno si ha il tempo di capire cosa vogliamo fare, che strada percorrere. Catapultarsi dalle superiori all’università senza riflessione ti fa ritrovare con 24-25 anni ad affrontare il mondo senza conoscerlo, al contrario un anno sabbatico si ti ritarda di un anno l’uscita dal mondo accademico ma hai le idee più chiare di ciò che vuoi raggiungere nella vita, e lo trovo un consiglio preziosissimo.

    Pensate che dopo l’università io feci un anno di volontariato con gli zingari si Siviglia, Los gitano. Non mi son mai trovato cosi a mio agio in vita mia come in quell’anno in mezzo ai gitani. Andai a vivere nel quartiere più losco e pericoloso di Siviglia, Las tre mil vivienda, o il cosi detto poligono Sur, senza conoscere lo spagnolo e fu per me qualcosa di trascendentale, imparai a convivere con dei bambini che avevano l’acume di un adulto, un intelligenza fuori dal comune, ma purtroppo non coltivandola in età adolescenziale si perdevano quasi tutti e finivano a fare una vita molto al di sotto del potenziale, io li compresi tantissime cose, fu un anno importantissimo per me, la carriera la giacca e la cravatta, lo status, la sicurezza, mi resi conto di quanto è fragile la vita di quanto poco basta per finire nel baratro e quei ragazzi mi aiutarono a schiarire le idee sul mio cammino. Non avevo fatto questa scelta in maniera consapevole ma guardandomi indietro ora comprendo l’importanza di quel periodo nelle scelte che ho fatto successivamente. La mia scala dei valori cambiò per sempre grazie a loro, fu tragico per me finire quel progetto e sapere di non rivedere più i ragazzi. Piansi tantissimo, da solo ovviamente.

    Mi sono accorto di una cosa, che potrebbe servire a ognuno di voi, e voglio condividerla, è un osservazione che fa anche il libro, ma penso che per trovare il proprio cammino ce da seguire la curiosità, il piacere di fare certe cose, di scoprirle di viverle, e devono piacerti, ce un detto che dice - leggi quello che ami, fino a che amerai leggere, ed è cosi non è tu apri un libro e ti metti a leggerlo spassionatamente, prima devi imparare a leggere e per farlo è meglio che prendi in mano roba che ti appassiona magari la fantascienza o storie di draghi e nani, e poi finisci a leggerti un libro di psicologia, o al contrario

    Io riesco a raggiungere le performance migliori solo quando non devo dimostrare nulla a nessuno, ma quando sto cercando di scoprire qualcosa. In questo podcast io faccio un lavoro su me stesso, sto esplorando, ma non è che lo faccio per dimostrare che sono migliore, io sono una testa di cazzo ho ancora tantissime cose da imparare, ho deciso di condividerlo ma non sto li a farlo come se fosse un business un lavoro o chissà che, è una scoperta per me, lo faccio coi miei tempi, con le mie regole, da solo, se quello che mi spinge è la curiosità io vado più lontano, se quello che invece cerco è raggiungere uno status un obiettivo dei soldi, mi fermo, mi fermo, perché poi se non li raggiungi appunto velocemente ti senti di aver fallito, ma se il tuo scopo è imparare e scoprire non fallisci mai. Con me questo modello funziona e spero che possa darvi uno spunto di riflessione quando vi mettete li a cercare di scoprire quali cosi vi spingono.

    La curiosità, infatti è uno dei 6 punti di forza di un late bloomers e anche quella più potente, e chiunque decida di preservare quella curiosità che avevamo da bambini senza barattarla con la carriera con il percorso strutturato e mantiene quell’inquietudine di voler esplorare può continuare nel suo viaggio, verso il suo destino, la curiosità è la benzina della nostra macchina, senza rimaniamo fermi nello stesso punto. La curiosità è il motore che accende la motivazione, che poi si trasforma in grinta e in voglia di fare quel passettino in più per vedere cosa succede.

    La seconda caratteristica di chi germoglia tardi è la compassione, l’abilità di metterci nei panni degli altri, capirli, l’empatia ci fa percepire i sentimenti delle altre persone ma la compassione va oltre, ci spinge ad aiutarli. Ovviamente ci rende più tolleranti ai sentimenti negativi e sovente capita che la sacrifichiamo nella corsa forsennata verso gli obiettivi, verso la carriera verso i soldi verso quel modello di successo che vediamo sui social media. Non crediate che sia solo qualcosa di buono per gli altri essere compassionevoli, ma lo è anche per noi che lo siamo e non significa essere deboli emozionalmente anzi è il contrario ci obbliga a fare scelte difficili. Ha dei ritorni incredibili esserlo, ci permette di imparare ad avere una profondità e una visione della vita molto più ampia. Mi piange il cuore ascoltare persone vicine a me lamentarsi ed essere tristi di aver dato tanto a una persona senza poi ricevere niente, ma l’aver dato è già un regalo, ci rende persone migliori, la stessa persona che si lamenta di questo non ha capito che è speciale, che è meravigliosa nel suo dare. non abbiate timore di dare, non aspettate a dare per vedere cosa riceverete, vi da dei benefici incredibili essere compassionevoli, ed è qualcosa che si impara col tempo e con la sofferenza i late bloomers raggiungono questo stato mentre chi corre verso un obiettivo e pensa solo a quello ha necessità di sacrificare questo meraviglioso dono. Pensateci, se credete di essere in ritardo, ma avete questo importante super potere, usatelo.

    La terza forza di un late bloomer è la resilienza, la capacità di essere maltrattati dalla vita e rialzarsi più forti di prima, e ovviamente una persona che germoglia tardi ha più possibilità di prenderla in culo nella vita, e questo ci rende più comodi nelle avversità, ci da gli strumenti e una prospettiva più adatta a uscircene, e chiaramente una persona che ha avuto un lungo trascorso professionale e personale ha vissuto più situazioni difficili e all’ora di trovare il suo destino di montare la sua azienda ha una resistenza maggiore ai problemi, per tanto siate coscienti che gli ostacoli arriveranno ma ne avete superati degli altri, quindi non è un motivo sufficiente per non provarci il fatto che ci saranno dei problemi, è inevitabile, ma sapete come affrontarli meglio di uno che ha fatto subito il botto.

    La quarta forza dei late bloomers è un po una conseguenza della terza, l’autore la chiamata equanimità, è la serenità, la compostezza, il temperamento calmo specialmente in situazioni difficili, e questo possiamo vederlo spesso in gente più matura rispetto al giovane impulsivo e temperamentale, la calma porta a decisioni migliori, quando ti succede qualcosa di imprevisto ce da stare rilassati, perché la rabbia i nervi le angosce portano solo a peggiorare la situazione, quanto volte hai detto qualcosa di sbagliato dovuto all’impulso, magari alla tua o al tuo compagno, o a un collega o al capo, io ho capito che i silenzi evitano i problemi, e i sorrisi li risolvono, stare zitti in alcuni casi e sorridere in altri è qualcosa che ho imparato col tempo, prima ovviamente ero una testa calda mi agitavo, reagivo, sparavo a zero, è il solo il tempo che ti da questa maturità di stare zitto quando vorresti sputare fuoco dalla bocca.

    La quinta forza di un late bloomers è l’intuizione, l’uso delle informazioni a disposizione in maniera efficace, un lampo di genio che ti viene sotto la doccia, o mentre cammino o mentre fai sport, per quello che è importante avere sempre uno strumento per scrivere le idee. È anche quella cosa che possiamo chiamare sesto senso, ma non è innata è frutto delle esperienze, di aver conosciuto gente, di averla ancora una volta presa in culo, poi ci fai il callo, e capisci subito cosa sta succendo, ma perché lo hai vissuto, è la capacità di accedere alla nostra biblioteca mentale, al nostro archivio di esperienze e tirar fuori in un secondo una conclusione, un pensiero veloce ma fondato su un esperienza di vita e questi pensieri sono più nitidi, più potenti, grazie all’esperienza che un late bloomers ha rispetto a un early bloomers

    E infine la sesta grande forza di un late bloomers, la saggezza, la punta della piramide dell’esperienza di un uomo, che emerge attraverso un sistema complesso di caratteristiche personali, di esperienze vissute di sfide intraprese ed è la somma di tutto, cresce e poi diminuisce con l’età perché un esperienza cognitiva abbiamo bisogno che i nostri sensi e che la nostra lucidità sia al punto più alto e questo non succede ne a 20 anni ne a 80,

    quindi se pensate che avere 40 anni o 50 sia tardi è un grande errore avete dalla vostra queste caratteristiche che possono realmente rendere oro tutto quello che toccate ma se vi apprestate a crederci, a provarci, e grazie all’esperienza che i problemi non sono più qualcosa di tragico ma qualcosa da risolvere, e li risolviamo

    Perché vi racconto queste cose, so che tanti ascoltatori sono in un età avanzata, ma siamo in un epoca dove si vive a lungo, e non dobbiamo lasciarci scoraggiare dal fatto che a un certo punto la società ci impone quasi di gettare la spugna, l’esperienza di iniziare qualcosa di vostro, esplorare delle nuove abilità con 50 anni, non solo è meraviglioso ma è anche altamente possibile che riuscirete a combinare qualcosa di molto bello perché avete queste 6 grandi forze dento di voi che prima non avevate

    Amici miei germogliare non ha una data , il nostro è un futuro scritto a matita non a penna, si può cancellare, cambiare, l correggere, metterci una riga sopra, perdiamo si delle capacità col tempo ma ne guadagnano altre, apprezza il momento dove ti trovi, hai 40 anni tiraci fuori il meglio di questa epoca della tua vita, ne hai 50 fai la stessa cosa, non pensare a quando ne avevi 30 pensa che tra un po ne avrai 60 o 70 o 80, stai bene dove sei, va bene cosi, non perdere quella grinta, non credere di non avere più le armi per andare in battaglia, ne hai eccome, sono solo diverse.

    Abbi la forza di di rinunciare a quello che sarebbe dovuto succedere nella tua vita, e abbracciare quello che realmente sta succedendo, esplora, e fallo indipendentemente da quello che la società o i contesti dove vivi ti impongono

    Se prendi un cammino più lungo verso il successo puoi sviluppare un senso più profondo della tua tua missione, trovare un senso, conquistare i dubbi, capire chi sei, siamo fortunati di essere qui, e abbiamo un destino e un cammino da seguire, ma è importante non smettere mai di camminare. Pensaci un pò, prendi forza, e torna su quel cammino che avevi abbandonato

    Hasta vista

  • il video dell'intervista è presente sul sito www.libriperilsuccesso.com

    Nell'episodio 71 intervisto Andrea Giuliodori, creatore del portale EFFICACEMENTE, referente in Italia per la crescita personale, parlando della sua esperienza nel creare il suo progetto, chiacchierando di alcuni libri e di crescita personale.

  • Questo episodio, è intriso di leggerezza e profondità insieme, che è quello che trasmette la storia scritta e disegnata da Charlie Mackesy- un libro con dei messaggi che accarezzano il cuore e l’anima, contornato da disegni stupendi che ti portano a sognare, e quando la vita vi prende a bastonate, leggerlo, guardarlo, diventa un toccasana.

    È un piccolo testo pieno di immagini, e di messaggi. Può leggerlo un bambino di 8 anni o una persona di 80, entrambi ci troveranno qualcosa dentro. Si può leggere partendo dall’inizio, dalla metà o dalla fine, non fa nessuna differenza

    È un viaggio attraverso la natura, dove un bambino che cerca di tornare a casa trova dei compagni di avventura, una talpa, una volpe e un cavallo

    Il bambino è curioso, ma è smarrito, la talpa pensa sempre a mangiare una torta, ma è la prima creatura che accompagna il ragazzo, sulla strada trovano una volpe, che non parla mai, ma è sempre presente, e infine si aggiunge un cavallo, una creatura ammagliante, saggia, forte, e nell’arco della nostra vita, a volte siamo il bambino, a volte la talpa, a volte la volpe e a volte il cavallo

    Personalmente quando mi sento triste prendo in mano questo testo e come sotto una specie di incantesimo ritrovo la speranza e la forza, è qualcosa di miracoloso leggerlo, sfogliarne le pagine diventa un modo di ripristinare l’equilibrio dentro di noi. Di rendersi conto di quello che realmente ha importanza . Mi commuove sempre leggerlo e accompagnare questi 4 amici nel loro viaggio

    E nel podcast di oggi ve lo racconto, e condivido con voi alcuni dei messaggi di questa magnifica storia

    Siamo all’episodio 70 di libri per il successo, un podcast di Davide Mastrosimone e oggi vi parlo del bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy

    Vorrei fare un paio di saluti speciali oggi, il primo va diretto a Julie Arlin autrice del libro perfetta da morire, che consiglio a tutti gli ascoltatori, Julie è una presentatrice televisiva e radiofonica svizzera, che mi ha invitato qualche settimana fa al suo programma di radio tre, e spero di cuore che non se ne sia pentita

    Il secondo ringraziamento va a Raffaele del gruppo Toastmaster International di Padova, che mi ha invitato come ospite a parlare settimana scorsa davanti a un gruppo incredibile di persone, e per quello lo ringrazio pubblicamente

    Mi avete scritto in tanti e non riesco a fare il giro dei saluti perché sono davvero incredulo del numero di persone che mi scrive ogni giorno ma come potete constatare rispondo privatamente a tutti, perché sono riconoscente di questi messaggi e del tempo che vi prendete per ascoltare il podcast-

    Vi racconto alcuni spezzoni di questa fiaba, aggiungendo qualche nota personale.

    Un bambino smarrito nella natura profonda, sente emergere dalla terra e sbucare in superficie una talpa, che da quel momento gli farà compagnia nel suo viaggio. La natura è un pò come la vita, fa paura, è dura, è rigida, ha delle regole spietate, ma se ti fermi a osservarla e contemplarla ti accorgi che è meravigliosa.

    Il viaggio avviene durante la primavera, quando il tempo cambia in maniera repentina, un momento piove e fa freddo, e poi il sole si innalza e riscalda e illumina ogni cosa. Come la vita stessa, cambia, muta e le stagioni scorrono inesorabili, qualunque problema vi assilla oggi, passerà, come è sempre successo e come succederà sempre, la maggior parte dei problemi sta nella testa.

    La talpa quando vede il bambino gli dice, sono piccolino confronto a te, e il ragazzo risponde si ma sei molto importante. Sbaviamo dietro tutto quello che non possiamo avere e ci dimentichiamo dell’amore e la bellezza di ciò che ci circonda, per essere felici basta concentrare l’attenzione su quello che avete, e non su quello che vi manca

    E allora la talpa gli chiede, cosa vuoi essere da grande- una persona gentile dice il bambino, mi son reso conto che le persone più gentili che ho conosciuto erano anime smarrite e sofferenti, è cosi tipico che dietro qualcuno che dimostri empatia, vicinanza, sensibilità ci sia una storia di tristezza e dolore, chi ci è passato sente la sofferenza di chi ci sta passando. Essere gentili, e buoni non vuol dire essere stupidi, al contrario.

    E poi chiede alla talpa, qual’ la tua frase preferita - se non riesci a raggiungere i tuoi obiettivi e le tue mete al primo tentativo, mangia un po di torta e poi riprova, ma funziona davvero, sempre- cadiamo e ci rialziamo, ma non castigatevi, prima di riprendere il viaggio, date un morso a una bella torta dolce, e poi riprovate, prima o poi succede qualcosa

    Una sera riposando appollaiati su un ramo di un grande albero, il bimbo chiede alla talpa, qual’è la maggiore perdita di tempo secondo te- paragonarti alle altre persone risponde la talpa - e ha ragione, l’unica persona con la quale dovete confrontarvi, siete voi 5 anni fa, 10 anni fa, gli altri, lasciateli stare

    E poi gli dice, tutte le vecchie talpe che conosco mi dicono che avrebbero preferito prestare meno attenzione alle loro paure, e provare a raggiungere i loro sogni.

    Amici, è dietro la paura che trovate la vita, quando qualcosa vi spaventa, vi angoscia, siete davanti a una prova, ce da buttarcisi a capofitto, ti fa paura parlare in pubblico, fallo, hai paura che ti rifiutino, chiedi lo stesso, la paura è un prodotto della mente, non è reale, ascolta quella sensazione che hai dentro di te, trasformala, trova coraggio e buttati. Tutto è rischioso, gli investimenti, le relazioni, fare figli, lasciare un lavoro, cosa non è rischioso, appena esci dal ventre di tua madre tutto quello che ti circonda è rischioso, impara a convivere con la paura, con il rischio, o sei destinato a sopravvivere. E quello che succede dopo tanti anni di sopravvivenza, non è che diventi pigro, o smotivato, ma diventi esausto, e non hai più forze per provare, L’unica cosa certa è che prima o poi finisce, e non sai quando, e finisce per tutti, quindi non perdere nemmeno un secondo di più.

    E andando avanti nel loro viaggio si trovano davanti a una volpe intrappolata, con la zampa sanguinante e sofferente, che guardando dritto negli occhi la talpa gli dice, se non fossi bloccata, ti ucciderei per mangiarti, la talpa risponde, se rimani intrappolata morirai, e mordendo coi suoi denti affilati e robusti il meccanismo della trappola libera la volpe, poi guardando il bambino disse, scegliere come reagire davanti a quello che succede è la più grande libertà che abbiamo nella vita - e infatti è cosi, ed è anche l’unica, a tutti noi succede sempre qualcosa, ma come reagiamo a queste cose fa la differenza, non disperare, mantieni la calma, respira, e affronta il problema, se fai cosi te ne esci più forte, fino a che questo meccanismo diventa parte integrante della tua identità e i problemi non li vedrai più come tali, ma come opportunità per crescere, per forgiare il tuo carattere.

    Il bambino chiede alla talpa, come hai fato a imparare a immergerti nel presente, dunque, cerco un posto tranquillo, chiudo gli occhi e respiro, e dopo cosa fai, mi concentro, su cosa ti concentri, su una torta- dice la talpa - quindi trovate la vostra torta, un ancora che vi permetti di fermarvi in questo istante, che è l’unica cosa che abbiamo, se vuoi cambiare il tuo futuro, cambia le tue giornate, cambia cosa fai ora, non ce altro modo, se aspetti che qualcosa succederà, ho brutte notizie, non succederà, falla succedere concentrando i tuoi sforzi sui piccoli passi che servono per trasformare il domani. Cosa pensate che succeda domani se non fate nulla di diverso? Domani sarà uguale a oggi, e i prossimi 5 anni saranno uguali agli ultimi 5 anni, cambia le tue giornate e cambierai il tuo futuro

    Al gruppo si aggiunge un cavallo, animale che emana saggezza, il bambini gli chiede- qual’e la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto? Il cavallo risponde, chiedere aiuto - perché chiedere aiuto non è arrendersi, è negarsi ad arrendere, mostra le tue vulnerabilità, le tue debolezze- io sono uno che fa una fatica tremenda e esprimere quello che prova, che sente, mi tengo tutto dentro, mi sforzo di farlo a volte riesco e a volte no, ma ho imparato e trovato fortunatamente alcune persone che sono in grado di sentire e capire il mio silenzio, ed è un privilegio averle affianco. Chiedi aiuto a queste persone se stai affogando, è un atto di coraggio estremo, non dimenticartene

    Una sera il bambino dice alla talpa, a volte ho paure e mi preoccupo che vi rendiate tutti conto che sono una persona normale e ordinaria - e la talpa gli dice, l’amore non implica che tu sia straordinario- siate voi stessi. Riempite l’animo di principi di valori e rispettateli, nn fate nulla per attirare l’attenzione o l’approvazione del prossimo, siete perfetti cosi come siete, Posso darvi un piccolo consiglio, da oggi quando andate in bagno, guardatevi allo specchio, e sorridete e battete il cinque a quella persona che vedete prima di uscire, non uscite mai dal bagno senza avere dato il cinque alla vostra immagine riflessa. Perché va bene cosi, alzatevi con un sorriso, andate a dormire senza bisogno che qualcuno vi mandi un messaggio, e in mezzo, siate voi stessi, fino alla fine, ce tanta gente che vi vuole bene, che vi apprezza, e ce da iniziare a guardarsi allo specchi ed essere fieri di quello che avete fatto fino ad oggi, perché se ascoltate questo podcast è pecche volete qualcosa in più, siete passati da qui per trovarlo, ad alcuni lo potrà dare ad altri no, ma ci siete, state dedicando 15 minuti per voi, e ve lo meritate, quindi basta castigarsi, sorridete a quella persona che dovete ogni mattina allo specchi, e ditegli va bene cosi, va benissimo cosi

    Il bambino chiede alla talpa, qual’è l’inganno più grande di tutti - che la vita debba essere perfetta- che è l’inganno dei social media, tutti hanno una vita perfette, ma nessuno è felice ricercandola, la felicità non è l’assenza di problemi, ma l’abilità di saperli gestire. E accettare l’imperfezione è un miracolo, le strade che portano ai panorami più spettacolari sono sempre storte e piene di buche, ma se ti fermi e alzi la testa vedi un paesaggio mozzafiato.

    Il bimbo dice ai suoi amici, penso che a volte voi credete me più di quanto lo faccia io - e il cavallo gli spara una risposta magica- ci arriverai anche tu - ci arriverai anche tu a volte solo noi stessi non vediamo la bellezza e la forza che emaniamo. Comincia a crederci

    Ma perché la volpe non parla mai, sussurro il bambino. E il cavallo disse, no, non parla mai, ed è meraviglioso averla tra noi- la volpe disse per essere sincero spesso penso di non avere nulla di interessante da dire, e il cavallo gli rispose, essere sincero è sempre interessante

    Poi arriva la tormenta, e i 4 amici sono in difficoltà, si affidano al cavallo che dice è proprio quando le nuvole sonno zeppe di pioggia e diventano nere è quando devi andare avanti, quando senti che tutto ti supera, mantieni la concentrazione su quello che ami e quello sta davanti a te, può sembrare un cammino impossibile ma comincia a fare il primo passo, quello lo vedi tra la nebbia e la tormenta, poi fanno un altro, e un altro ancora, e poi la tormenta passa, non pensare a tutta la strada che ancora ti manca da percorrere, guardati indietro e osserva tutta quella che hai fatto - tu fai quel piccolo passo che ti sembra insignificante ma invece può spostare il cielo

    Grazie

  • Oggi vi espongo alcuni pensieri nati dopo la lettura di un ottimo testo, quello di Ryan Holiday, EGO è IL NEMICO, abbiamo già trattato un libro di questo autore nel podcast numero 53, è ormai ne ho fatti tanti di episodi, sono bravissimo, vedete che dicendo questo vi sto già sui coglioni, perché l’ego è sempre in agguato, in tutti i momenti del nostro percorso, quando l’ambizione ci porta a creare dei progetti,, e poi li in alto, quando li abbiamo raggiunti, ci si gonfia il petto, diventiamo dei pavoni, apriamo queste ali colorate, e poi cadiamo, nel fallimento, e anche li l’ego ci aspetta, dove vai vai nella vita, ti segue, è sempre presente, e alcune accortezze su come gestirlo ci potano a essere una versione migliore di noi stessi

  • Impara a non distrarti

    Come ogni mese aggiungiamo un ulteriore mattoncino al nostro percorso di crescita, ce una cosa a livello personale che ho sempre dovuto affrontare, ho un problema, mi distraggo spesso. E allora mi sono chiesto perché mi distraggo e come posso fare per mantenere la concentrazione alta sulle cose che devo e voglio fare. Ragazzi io i libri li scelgo cosi, mi faccio una domanda e vado a vedere chi ha scritto la risposta- anche se voi pensate che li scelgo per la copertina

    Ce chi dice che l’attenzione è limitata, come la forza di volontà, ma alcuni studi hanno scoperto che questa è una cazzata, tu di attenzione e di forza di volontà ne hai quanta ne vuoi, ma devi tenere a freno la tentazione di distrarti. nella vita quello che succede è che tu diventi il riflesso di dove va la tua attenzione, quello che sei oggi è la somma delle cose a cui tu dai attenzione, perché tutta la tua energia finisce li

    Ammiro e mi affascina la gente che riesce a rimanere concentrata sui suoi obiettivi, la stimo profondamente, perché di matrice sono una specie di artista anarchico, faccio una cosa, poi ne inizio un altra e solitamente non finisco nessuna dei due. Immagino che molti siano nella stessa situazione

    Eppure in questi anni col podcast con questo progetto personale, sto imparando tantissimo, e ho imparato che 2 volte al mese devo lavorare al mio progetto e per tanto ho messo in atto delle tecniche che mi permettono di farlo e sconfiggere questo prurito che mi porta a distogliere l’attenzione dalle mie mete, e l ho fatto anche grazie alle considerazioni di alcuni testi, uno di questi è indistractable di NIR EYAL, uno scrittore israeliano naturalizzato americano, in italiano tradotto - come diventare indistraibili,

    Questo tizio aveva scritto un altro libro famoso, che si chiama hook, gancio, cioè tutto quello che ti aggancia, dai social, dalle notifiche, ha spiegato nel suo libro tutte quelle cose che ti distraggono e ti acchiappano, e a un certo punto uno gli ha chiesto, si va be amico, mi dici tutto quello che mi distrae, ma dimmi un po come si fa a non distrarsi, e trac ha tirato fuori un altro testo che da la risposta a questa domanda.

    E oggi parliamo di questo super potere, in un epoca come la nostra, se acquisite questa abilità diventante una merce rara, e quello che ottenete imparando a prestare attenzione a quello che fate è un vantaggio competitivo enorme, forse il più grande di tutti, perché se imparate a mettere in pratica queste cose entrate direttamente in quel piccolo gruppo di persone che le cose le fa, e le fa bene, e le fa sempre, e poi sti cazzi ovviamente arriva ad avere successo.

    Non voglio che mi prendiate come una specie di predicatore pazzo, ma siamo nell’epoca dell’abbondanza, tu accendi la tele hai cosi tante cose da vedere, che finisci per sprecare un ora solo per scegliere e poi dici, non mi piace niente. Hai migliaia di libri, milioni di video, tutta questa abbondanza crea ansia, perché non sai che cazzo scegliere. Per tanto scremare e decidere esattamente cosa fare quando farlo diventa l’unica strada possibile al successo, al raggiungimento dei sogni, e occhio è una cosa bellissima avere a disposizione tutto questo ben di dio di informazioni di cose da leggere da vedere da fare, ma se non lo gestisci finisci per non fare niente.

    Se vogliamo fare la vita che desideriamo ce da smettere di distrarsi dal rumore di questa società, e non ce mai stato un momento nella storia, con più distrazioni,

    quando vado nei ristoranti a buffet mi piace guardare come le persone compongono i loro piatti, è una cosa mia, una curiosità, perché quando io vado davanti a un buffet pieno di roba mi perdo, soprattutto nelle colazioni, metto nello stesso piatto un uovo, un ananas e un Brownie, poi finisco per mischiarsi e anche se singolarmente ste tre cose mi piacciono, insieme fanno abbastanza schifo, e poi vedo queste persone che davanti a una quantità variopinta e enorme di cibo, creano questi piatti molto precisi, sembrano tutti ingegneri, con quello che desiderano mangiare e riescono a non buttarci sopra nient altro. Poi vabbè io son di cormano se vedo un buffet devo necessariamente prendere molto di più di quello che mangerò

    Con l’attenzione funziona allo stesso modo, tu hai a disposizione tutto per distrarti, il telefono, i social, i video, le sigarette, il cibo, il giornale il gatto, il gruppo di whassup, è infinita sta cosa, puoi passare una giornata a fare un cazzo dedicando tutta la tua energia al nulla, è incredibile, ce da stare attenti, ce da essere indistraibili se state facendo qualcosa di importante per voi.

    Ci sono due tipi di persone, quello che lasciano che la loro attenzione sia controllata dagli altri e da stimoli esterni, e quelli che invece la custodiscono in modo molto geloso, la distrazione esisterà sempre, gestirla è nostra responsabilità

    Partiamo dalla parola stessa, DISTRAZIONE, vedete include la parola trazione, e la parola azione, due cose fondamentali per raggiunger qualunque destinazione nella vostra esistenza, e se vengono meno queste due componenti diventa arduo il cammino, oggi sono pochissime le persone che prendo un cronometro, mettono 30 minuti e per quel tempo fanno solo quella cosa, assorti profondamente in un attività che vi porta a essere migliori, vi avvicina ai vostri sogni, para molto semplice, scontato ma non lo fa più nessuno

    Avete mai sentito la parola Akrasia, è un termine greco, Socrate e Platone già parlavano di questa cosa…. è un problema millenario,

    la tendenza a fare le cose contro il nostro giudizio, si sta a fare una cosa importante e ci distraiamo, perché

    Le distrazioni sono provocate dal desiderio di alleviare lo sconforto, stiamo scappando da qualcosa, fino a che non capisci da cosa stai scappando, ti distrai- la distrazione viene da dentro, non da fuori- se sei nel mezzo di un attività che non ti piace o che ti risulta complicata hai la tendenza a distrarti.

    Noi pensiamo che l sia un fenomeno esterno, un messaggio, un meeting, la forte necessità di farsi una sigaretta, ma non è cosi, sono gli stimoli interni che ci fanno perdere l’attenzione

    Se vogliamo gestirla dobbiamo capire questi stimoli, è come quando abbiamo delle necessità fisiologiche, fame, quindi mangiamo, freddo quindi ci copriamo, abbiamo anche stimoli psicologici che ci portano a fare delle cose che vanno contro il nostro giudizio che ci portano a smettere di fare una cosa importante per avere una piccola pausa, ma pausa da che cosa, questa è la domanda

    prima di tutto ce da capire la sensazione che precede lo stimolo di interrompere quell’attività, ascoltati, impara a sentire questa voglia di smettere, di allontanarti, di scappare, la devi percepire, questo è il primo passo.

    Secondo passo, esplora con curiosità questa sensazione, invece di respingerla verso dentro, evitarla, schivarla, lasciala scorrere, guardala, osservala, e una volta che riesci a fare queste due cose, arriva la prima tecnica del podcast di oggi per rimenare concentrati

    Cavalcala l’onda, cosi la chiama l’autore, ce da fare surf con le distrazioni, l’urgenza di staccare si può cavalcare con la regola dei dieci minuti, apparentemente in questo trascorso di tempo la distrazione svanisce, se resisti 10 minuti in più, allora vai avanti e mantieni l’attenzione.

    Immagina che stai scrivendo un libro e hai voglia di alzarti dal tavolo allontanarti dal computer, aspetta 10 minuti. Pensa che sei in palestra e vuoi andartene a casa, aspetta dieci minuti fai un po di camminata veloce. Ogni volta che senti il prurito non grattarti, aspetta 10 minuti.

    Seconda tecnica- Implementazione delle intenzione - Pianifica

    L’obiettivo della pianificazione è eliminare la distrazione, cosa vuoi fare domani, cosa vuoi fare questa settimana, trova il tempo di pianificare Se non pianifichi la tua giornata, qualcun’altra lo farà per te

    fate una tabella estremamente dettagliata di quello che volete fare, sembra una cosa che strozza la creatività ma è il contrario,

    Vi alzate e sapete esattamente cosa fare ma con una precisazione, pianificate le attività non i risultati, nel senso, sai che devi metterti 30 minuti al giorno a leggere, non pianificare leggere 50 pagina, ma leggi 30 minuti, se poi quel giorno di pagine ne leggi 10 va bene lo stesso, perché ci da ansia non raggiungere questi micro obiettivi,ci fa sentire sbagliati, Devo fare 100 flessioni, no, allenati 30 minuti se poi ne fai 50 va bene, perché è 50 volte più di zero. Io metto 60 minuti qui seduto ogni giorno a fare il podcast, poi dove arrivo arrivo, ma mi presento all’appuntamento con le miei intenzioni, perché amici se non siamo in grado di mantenere la parola con noi stessi è difficile avanzare

    Presentati all’appuntamento, questo è già metà del lavoro. Tu metti le scarpe da ginnastica, esci a correre quella mezza ora, se poi dopo 10 minuti ti va di camminare fallo, non pensare al risultato pensa all’attività. E se mantieni una disciplina ferrea, se ti presenti sempre ai tuoi appuntamenti, poi qualcosa ne esce fuori.

    Vedete ce una grande verità, quello che fa più chilometri nella vita, non è la persona che pensa alla destinazione, ma quella che cammina

    Un altra cosa che dobbiamo fare è eliminare tutto quello che non ha valore, quanto vale il tuo tempo? Non vale niente se passi 4 ore al giorno a buttarlo nel cesso coi social e con i video, elimina qualunque cosa che non abbia valore, anche le mail nel lavoro quante ne mandi che non servono a niente, centinaia, ti lancio una sfida, se non rispondo a una mail per 3 giorni è molto probabile che non succeda nulla, di cento mail 10 sono critiche, le altre non hanno tanto valore. Io una volta ho lasciato il telefono a casa un week end che ero partito per la montagna, non per scelta semplicemente me ne ero dimenticato, al ritorno avevo 300 mail, 600 wassup, una chiamata, mio padre, per sapere dove cazzo ero, il resto, inutile. Capite.

    Ci sono tre app per esempio che vi aiutano a concentrarvi a bloccare l’esigenza di distogliere l’attenzione verso altre cose si chiamano Forest app, self control ( che è per il desktop) e time Guard app, provatele vi aiutano a non avere quel bombardamento quotidiano di notifiche e mantenervi saldi su quello che state facendo

    Se guidate, se siete in palestra, se siete in famiglia dopo le 8, diventate inaccessibili, ok inaccessibili- smettete di usare i telefoni durante le riunioni di lavoro o i momenti familiari, basta vedere ste copiate al tavolo di un ristorante Romantico tutti e due con sto cazzo di telefono, ma guardate negli la donna che amate, diteglielo, parlate, toccatevi, sentitevi

    Un altro comportamento da evitare è quello di cambiare attività in maniera repentina, stai scrivendo una mail poi ti chiamano, e lasci la mail, o al contrario ti chiamano e nel mentre scrivi una mail, fare due cose alla volta o passare da una all’altra senza aver terminato quello che stavi facendo è deleterio, quindi cerca di incanalare attività che sai che puoi finire prima di passare a quella successiva, l’attenzione non si può separare, si focalizza su un punto, non di più.

    Alzate delle muraglie per proteggervi dalle distrazioni, come il cartello dell’autobus non rompere i coglioni all’autista mentre guida o vi ammazzate tutti, la stessa cosa funziona con il vostro tempo e la vostra attenzione, ricordatevi Ulisse quando deve attraversare il tratto di mare con le sirene, tappa le orecchie a tutti i suoi marinai, e lui si fa legare, perché vuole sentirlo il canto ma da istruzioni di non slegarlo per nessuna ragione. Siamo come i marinai di Ulisse se vogliamo attraversare questo mare di distrazioni, dobbiamo tapparci le orecchie, o non arriviamo a nessuna spiaggia sicura, vi dico una cosa, se riuscite a mantenere la concentrazione su quello che dovete fare, diventate persone inarrestabili, è il super potere di questa decada, nessuno sta più attento, raggiungerete dei livelli di efficenza e di produttività mai visti, tutti abbiamo il potere di controllare la nostra attenzione, è solo che abbiamo smesso di crederci, ma come hai il potere di distrarti, hai anche il potere di non farlo, quindi cosa aspetti

    Fatemi un favore, anzi, fatevi un favore, scegliete un attività, per un mese, 30 minuti, per voi e per questa attività, leggere, correre, stare con vostro marito o moglie o figli, e non fate altri, tutta l’attenzione li, niente distrazioni, provate, secondo me vi piace, e se fosse cosi, sono certo che inizierete a farlo per tante altre cose, e cosi che inizia il vero cambiamento, prestando attenzione. Grazie