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Al via a Roma alla Conferenza per la Ripresa dell'Ucraina. Ne parliamo con Emanuele Bussa, giornalista freelance, collabora con Radio24, Corriere della Sera, Il Post e Atlante delle Guerre, e con Carolina De Stefano, docente di Storia e politica russa alla Luiss Guido Carli.
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La delegazione UE con il Ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, viene respinta a Bengasi. Ne parliamo con Luca Gambardella, giornalista del Foglio.
Mentre la Russia lancia un vastissimo attacco aereo contro l’Ucraina, sganciando più di 700 droni e 13 missili, Donald Trump minaccia il Cremlino con nuove sanzioni. Ne parliamo con Piero Meda, direttore paese WeWorld Ucraina, e con Marco Magnani, professore di International Economics alla LUISS Guido Carli, ha scritto “Il grande scollamento. Timori e speranze dopo gli eccessi della globalizzazione”, Bocconi University Press.
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L’incontro fra Donald Trump e Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca fa sperare in una possibile tregua a Gaza. I due presidenti hanno celebrato la vittoria in Iran e discusso della possibilità di concludere il conflitto nella striscia, mentre Tel Aviv ha candidato ufficialmente Donald Trump al Premio Nobel per la pace. Ne parliamo con Francesco Petronella, analista ISPI per il Medio Oriente.
Nel frattempo, Donald Trump apre alla possibilità di inviare nuove armi in Ucraina, "Principalmente a scopo difensivo" - dice. Commentiamo con Anna Zafesova, giornalista esperta di Russia.
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Il primo ministro Netanyahu è atterrato a Washington per l'incontro con Donald Trump previsto nella serata di oggi. Nel frattempo, il primo round di colloqui a Doha, tra Israele e Hamas, si è concluso senza accordo. Ne parliamo con Valentina Furlanetto, inviata di Radio24, Giuseppe Dentice, analista dell'Osservatorio Mediterraneo (OSMED) dell'Istituto di Studi Politici S. Pio V, e con Giovanni Borgognone, Professore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino.
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Hamas potrebbe fornire una risposta alla nuova proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ne parliamo con Valentina Furlanetto, inviata di Radio24.
Mentre il Presidente Vladimir Putin si prepara a chiamare l'omologo statunitense, Pyongyang invia 30 mila nuovi soldati nordcoreani sul fronte russo. Ne parliamo con Francesco Rosazza, ricercatore dell'Osservatorio di Geoeconomia di ISPI e con Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa, sicurezza e spazio di IAI.
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto ieri una conversazione telefonica con l’omologo russo Vladimir Putin, la prima dopo tre anni. Tra i temi trattati, la questione iraniana e quella ucraina, rispetto alla quale non è stato raggiunto alcun punto di accordo. Ne parliamo con Veronica Gennari, freelance da Parigi e con Antonella Scott, giornalista del Sole 24Ore.
A Washington, il Senato approva il Big Beautiful Bill, ora in attesa del voto della Camera.
Nel frattempo, il presidente Trump minaccia Elon Musk, che in più occasioni ha annunciato l’intenzione di fondare un terzo partito. Ne parliamo con Matthew Wilson, professore Associato di Scienze Politiche presso la Southern Methodist University.
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Mentre Donald Trump firma l’ordine esecutivo per la pace tra Congo e Ruanda e revoca le sanzioni alla Siria, si riaccende lo scontro con Elon Musk. Intanto a Gaza, l’IDF colpisce un internet café, causando vittime tra civili e giornalisti. Ne parliamo con Emilio Cozzi, giornalista ed esperto di spazio, Francesco Petronella, analista ISPI per il Medio Oriente, e Alberto Magnani, giornalista de Il Sole 24 Ore.
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È iniziata sabato sera al Senato degli Stati Uniti la discussione sul massiccio pacchetto di tagli fiscali e politiche economiche, denominato da Donald Trump Big Beautiful Bill, che il presidente punta ad approvare entro il 4 luglio, festa nazionale americana. Ne parliamo con Mario Del Pero, professore di Storia internazionale a Sciences Po, Parigi.
Nella notte tra sabato e domenica la Russia ha lanciato il più massiccio attacco aereo contro l’Ucraina dall’inizio dell’invasione. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymir Zelensky firma un decreto per ritirare Kiev dalla Convenzione di Ottawa che vieta la produzione, l'accumulo e l’utilizzo di mine antiuomo. Ne parliamo con Davide Maria De Luca, collabora per il Domani e la Radiotelevisione svizzera.
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Mentre a Bruxelles i leader dei Ventisette restano divisi sul dossier russo, con il no di Orban all’adesione dell’Ucraina all’UE e la probabile opposizione della Slovacchia al diciottesimo pacchetto di sanzioni contro il Cremlino, Washington e Teheran continuano a proclamare, ciascuna, la propria vittoria. Ne parliamo con Sergio Nava, inviato di Radio24 a Bruxelles, Antonio Villafranca, Vicepresidente per la Ricerca di Ispi, e con Francesco Petronella, giornalista, esperto di Medio Oriente di Ispi.
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Inizia oggi a Bruxelles il Consiglio Europeo. I leader dei Ventisette sono pronti a discutere dell’aumento della spesa per la difesa, del 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e dell’avanzamento del processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Ne parliamo con Sergio Nava, giornalista di Radio24, Federico Fabbrini, professore di Diritto dell’Unione Europea alla School of Law and Government of Dublin City University, e con Elena Marisol Brandolini, giornalista, scrive per il Messaggero.
Un primato assoluto per l’Italia e per l'Europa è stato raggiunto con il lancio simultaneo di sette satelliti appartenenti alla stessa costellazione istituzionale, IRIDE. Ne parliamo con Emilio Cozzi, giornalista, esperto di spazio.
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Tutto si è compiuto secondo le previsioni: la Nato entra nell'era in cui i 32 Stati membri si impegnano a raggiungere il 5% del Pil di spesa in difesa. Un'intesa politica in cui Rutte è riuscito a trascinare tutti i Paesi alleati, compresa la Spagna, che tuttavia mantiene delle riserve. Ne parliamo con Sergio Nava di Radio24, Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24Ore a Bruxelles, e con Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano.
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Poco dopo l'annuncio del presidente di Donald Trump sul social Truth del raggiungimento del cessate il fuoco in Medio Oriente, Israele e Iran riprendono i bombardamenti. Nel frattempo, oggi inizia il vertice Nato all'Aja. Sul tavolo la nuova sfida per i paesi dell'Alleanza di destinare il 3.5% del PIL alla difesa e l'1,5% alla sicurezza allargata. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore da Gerusalemme, Alessia Melcangi, professoressa di Storia del Medio Oriente alla Sapienza Roma, e con Alessandro Minuto Rizzo, presidente della Nato College Foundation e già vice segretario generale della Nato, si trova all'Aja per seguire il vertice dell’Alleanza Atlantica.
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Mentre in Italia erano da poco passate le 2 del mattino di domenica 22 giugno, il presidente statunitense Donald Trump annunciava un attacco mirato contro tre siti nucleari dell’Iran: Fordow, Natanz e Isfahan. Nelle ore successive, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi si è recato a Mosca nel tentativo di ottenere maggiore sostegno da parte del Cremlino. Tuttavia, le attenzioni russe restano saldamente rivolte al fronte ucraino, limitando la disponibilità di Mosca a un coinvolgimento più diretto. Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Istituzioni del Medio Oriente all'Università di Trento, Roberto Menotti, Vice direttore di Aspenia, e con Eleonora Tafuro Ambrosetti, analista ISPI per l'area Russia, Caucaso e Asia Centrale.
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I leader di Francia, Germania, Regno Unito e l’Alta Rappresentante per gli Affari Esteri UE, Kaja Kallas, incontrano a Ginevra il Ministro degli Esteri iraniano nel tentativo di trovare un accordo sul nucleare. Nel frattempo, Trump fa sapere che entro due settimane prenderà una decisione riguardo un eventuale intervento diretto degli Stati Uniti in Medio Oriente. Ne parliamo con Paola Rivetti, professoressa di politica e relazioni internazionali presso la School of Law and Government della Dublin City University, Riccardo Sessa, già Ambasciatore e Presidente della SIOI, e con Giovanni Borgognone, docente di Storia delle dottrine politiche all'Università di Torino.
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Mentre l'Iran colpisce un ospedale a Beersheba, a soli 15 km da una rilevante base militare israeliana, i ministri degli Esteri di Germania, Francia, Gran Bretagna e l'Alta rappresentante UE Kaja Kallas, si preparano a incontrare il ministro degli esteri iraniano domani a Ginevra. Ne parliamo con Shirin Zakeri, ricercatrice e docente esperta di Asia Occidentale e Iran contemporaneo alla Sapienza di Roma, membro dell’Osservatorio sul Mediterraneo dell'Istituto di studi politici "S. Pio V", e con Roberto Menotti, Vice direttore di Aspenia.
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Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato un possibile intervento statunitense in Iran. Nel frattempo, i leader del G7 ribadiscono l’importanza per la regione di avere un Iran senza nucleare. Ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia internazionale a Sciences Po, e con Erwin Van Veen, ricercatore sui conflitti presso il Clingendael Institute e responsabile del programma per il Medio Oriente.
Mentre gli occhi di tutti sono concentrati sul Medio Oriente, Mosca continua ad attaccare Kiev. Ne parliamo con Eleonora Tafuro Ambrosetti di ISPI, analista dell'ISPI per l'area Russia, Caucaso e Asia Centrale.
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Mentre in Medio Oriente prosegue la guerra tra Iran e Israele, in Canada i leader del G7 firmano una dichiarazione a sostegno della sicurezza di Israele. Subito dopo, il presidente statunitense Donald Trump rientra anticipatamente a Washington, facendo saltare l'incontro con Volodymyr Zelensky. Ne parliamo con Riccardo Alcaro, responsabile del programma Attori globali dell’Istituto Affari Internazionali.
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Mentre proseguono per la quarta notte consecutiva gli attacchi tra Iran e Israele, il regime di Teheran lancia un appello per la riapertura dei negoziati. Intanto, Tel Aviv invita la popolazione iraniana a sollevarsi contro il regime, mentre la guida suprema Khamenei, secondo alcune fonti, si prepara a rifugiarsi a Mosca. Ne parliamo con Gabriella Colarusso, inviata di repubblica a Tel Aviv, con Parisa Nazari, esponente della diaspora iraniana in Italia, voce del movimento Donna, Vita, Libertà nel nostro paese, e con Antonio Villafranca, vice Presidente per la Ricerca di ISPI.
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Gli attacchi di Israele verso l'Iran non cessano. Raid hanno raggiunto gli schieramenti difensivi nell'area di Teheran e anche la zona della residenza della guida suprema iraniana Khamenei e del palazzo presidenziale. Il ministro della Difesa Israel Katz ha riferito che se "Khamenei continuerà a lanciare missili contro la popolazione israeliana, Teheran andrà in fiamme". Ne parliamo con Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, e con Giuseppe Dentice, analista dell'Osservatorio Mediterraneo (OSMED) dell'Istituto di Studi Politici S. Pio V.
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