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Scopriamo due album – uno tutto haydniano, l’altro con pagine di Schumann e Mendelssohn – dedicati al repertorio sinfonico su strumenti d’epoca.
Giovanni Antonini e la Kammerorchester Basel, su cd Alpha, proseguono l’integrale delle Sinfonie di Haydn previste dal progetto Haydn2032. Il volume n. 15 s’intitola La reine e fa riferimento alla Sinfonia n. 85 che si dice fosse, fra le Sinfonie Parigine di Haydn, la preferita dalla regina Marie Antoniette. Il cd include anche la Sinfonia n. 50, che venne seguita in occasione di una visita dell’imperatrice Maria Teresa dal principe Nicolaus Esterházy, e la Sinfonia n. 62.
Ottavio Dantone e l’Accademia Bizantina, su cd HDB Sonus, si spingono fino al repertorio del pieno Ottocento, eseguendo la Sinfonia n. 3 “Renana” di Schumann e la Sinfonia n. 4 “Italiana” di Mendelssohn per evidenziare linguaggi e stili barocchi ben noti ai due autori romantici.
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Questa puntata presenta i Quartetti di Mario Castelnuovo Tedesco e un ricordo del soprano Jodie Devos, recentemente venuta a mancare.
I tre quartetti per archi di Mario Castelnuovo Tedesco, i primi due in prima registrazione mondiale, sono riuniti per la prima volta assieme in un cd dell’etichetta Naxos. Ad interpretarli è il Quartetto Adorno.
La puntata di oggi si conclude con un omaggio a Jodie Devos, rinomato soprano di coloratura scomparso di recente a soli 35 anni.
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Questa puntata presenta una nuova registrazione delle Partite di Bach e degli Ottetti per archi di Mendelssohn ed Enescu.
Il pianista berlinese Martin Helmchen interpreta, in 2 cd della etichetta Alpha, le Sei Partite BWV 825-830 di Bach. Una proposta insolita, perché Helmchen usa uno strumento particolare, un pianoforte a tangenti Späth & Schmahl.
Gli Ottetti per archi di Mendelssohn ed Enescu sono affiancati nel programma di un cd Fuga Libera. Ad interpretarli sono coinvolte ben tre generazioni di musicisti, maestri e allievi: il violista Miguel da Silva, il violinista Lorenzo Gatto e i giovani artisti in residenza presso la Chapelle Musicale Reine Elisabeth.
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Questa puntata spazia dalle Sinfonie di Mozart alle quattro Suites per violoncello solo scritte dal compositore polacco Mieczyslaw Weinberg.
Il direttore Tarmo Peltokoski, classe 2000 e origini finlandesi, fa il suo debutto per l’etichetta Deutsche Grammophon. Sul podio della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, della quale è direttore ospite principale, dirige tre fra le più celebri Sinfonie di Mozart, la n. 35 “Haffner”, la n. 40 e la n. 36 “Linz”.
Il versatile violoncellista Mario Brunello affronta, dopo alcuni album dedicati al repertorio settecentesco, il repertorio più raro del secondo Novecento: in un cd pubblicato da Arcana, interpreta la quattro Suites per violoncello solo composte fra il 1960 e il 1985 dal compositore polacco Mieczyslaw Weinberg, autore tenuto in grande considerazione dall’amico e mentore Dmitrij Šostakovič.
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L’etichetta Naxos dedica a Franco Alfano un album per riscoprire l’originalità e il fascino della musica orchestrale di questo compositore, spesso ricordato solo per aver completato la Turandot di Puccini. Ce ne parla Giuseppe Grazioli, che, alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano e con la partecipazione di Davide Vendramin alla fisarmonica e di Vittorio Rabagliati al pianoforte, presenta in prima registrazione mondiale la Suite romantica e il Divertimento per orchestra e pianoforte.
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Rachmaninov, con le sue composizioni per due pianoforti, e Debussy, con la giovanile Première Suite d’Orchestre, sono i protagonisti di questa puntata.
Daniil Trifonov e Sergei Babayan rendono omaggio a Sergei Rachmaninov con la loro prima incisione per Deutsche Grammophon dedicata alle sue composizioni per due pianoforti. Il cd contiene le due Suites op. 5 e op. 17, la trascrizione delle Danze Sinfoniche op. 45 realizzata dallo stesso Rachmaninov, una nuova rivisitazione dell’Adagio dalla Sinfonia n. 2 ad opera dello stesso Trifonov.
Una nuova ristampa incentrata su Claude Debussy, su cd Harmonia Mundi, ci fa conoscere la giovanile Première Suite d’Orchestre nella sua versione completa, realizzata da Philippe Manoury, riproducendo la registrazione della prima esecuzione assoluta tenuta da François-Xavier Roth con gli strumenti d’epoca dell’orchestra Les Siècles. Gli stessi interpreti eseguono La Mer in un live tenuto all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
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Due album per una ricognizione sul Novecento tra Francia e Germania attraverso pagine di Stravinsky, Debussy, Schönberg e Webern.
Fresco della nomina a futuro direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra, il giovane talento della bacchetta Klaus Mäkelä dirige l’Orchestre de Paris nel suo secondo cd Decca dedicato ai più celebri balletti di Stravinsky. In programma, Petrouchka, nella versione del 1947, abbinato a Jeux e al Prélude à L’Après midi d’un faune di Debussy, tutte registrazioni dal vivo realizzate a Parigi alla fine del 2023.
Il noto oboista, direttore e compositore Heinz Holliger guida i musicisti dell’Orchestra de Chambre de Lausanne in un cd Fuga Libera incentrato su Schönberg, del quale ricorrono i 150 anni dalla nascita, e su Webern. Accanto alla Sinfonia da camera op. 9, di Schönberg vengono proposti anche i Sei Piccoli Pezzi op. 19 nella versione per orchestra da camera realizzata dallo stesso Holliger.
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Questa puntata presenta rarità di Giacomo Puccini e di Biagio Pesciolini.
L’etichetta Da Vinci Classics riunisce in due cd tutte le composizioni originali per organo di Giacomo Puccini. Sono 57 brani, probabilmente composti fra il 1870 e 1880, che Paolo Bottini interpreta su organi storici per un insolito omaggio a Puccini nel centenario della scomparsa.
Alla musica sacra di Biagio Pesciolini, importante musicista pratese del Rinascimento, è dedicato un cd Tactus che ha per interpreti il gruppo Tuscae Voces e l’ensemble strumentale La Pifaresca diretti da Elia Orlando.
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La violinista Francesca Dego rende omaggio a Ferruccio Busoni in occasione dei cento anni dalla morte del compositore. L’album pubblicato da Chandos propone il Concerto per violino op. 35a di Busoni in un inedito abbinamento con il Concerto per violino op. 77 di Brahms. La Bbc Symphony Orchestra è diretta da Dalia Stesevska. È la stessa Dego a illustrare questa sua recente registrazione.
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La musica francese, dal Seicento di Jean-Baptiste Lully all’Ottocento di César Franck, è la protagonista di questa puntata.
In apertura presentiamo una nuova incisione di Atys di Lully, tre cd su etichetta Château de Versailles Spectacles. Un gioiello del teatro musicale di Lully e che da quasi quarant’anni appassiona Christophe Rousset, qui al clavicembalo e a dirigere i suoi musicisti de Les Talens Lyriques, il Chœur de Chambre de Namur e un cast che include i nomi di Reinoud Van Mechelen, Marie Lys, Ambroisine Bré, Philippe Estèphe.
Alla Francia del pieno Ottocento sono invece dedicati i due cd Harmonia Mundi, dove il Trio Wanderer esplora il mondo della musica da camera di Franck, dal giovanile Trio n. 1 al noto Quintetto, capolavoro che coinvolge anche Catherine Montier al violino alla viola di Christophe Gaugué. Ma la registrazione offre anche l’opportunità di scoprire il fascino commovente del più raro Quintetto op. 42 di Louis Vierne, allievo di Franck.
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Protagonisti di questa puntata sono due cd dedicati il primo a Marc-Antoine Charpentier e a Henry Desmarets, il secondo a Niccolò Paganini.
Un cd Alpha Classics mette a confronto due spettacolari Te Deum della Francia barocca: quello celeberrimo di Marc-Antoine Charpentier e quello inedito, presentato in prima incisione mondiale, di Henry Desmarets. Ne sono interpreti Louis-Noël de Camboulas alla guida dell’ensemble strumentale e vocale Les Surprises.
Pagine fra le più popolari ma anche fra quelle meno registrate di Niccolò Paganini costituiscono il programma di un cd Brilliant Classics, che le presenta in trascrizioni cameristiche. Dal celebre Rondò “La campanella” alle “Streghe”, dalle Sonate concepite per duo con chitarra ai Duetti concertanti per violino e violoncello, nella loro versione originale, questo raffinato omaggio a Paganini ha per protagonista il violinista Gabriele Pieranunzi, affiancato da un gruppo di musicisti italiani.
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In questa puntata riscopriamo le origini del sax con il Quartetto Cherubini e celebriamo i 200 anni dalla nascita di Anton Bruckner.
Un cd dell’etichetta italiana Da Vinci Classics segna il debutto discografico dell’ensemble di sassofoni Quartetto Cherubini. Sotto il titolo Orgines, il programma guarda alla storia del sassofono e alla nascita del suo primo repertorio cameristico, promosso dal suo inventore, Adolphe Sax. Brani appositamente composti dai suoi amici musicisti Mayeur, Mohr, Singelée, e che qui ricostruiscono l’intero repertorio dell’Ottocento europeo per quartetto di sassofoni.
In occasione dei 200 anni dalla nascita di Anton Bruckner, la Deutsche Grammophon riunisce in un cofanetto di 10 cd l’integrale delle Sinfonie registrata da Andris Nelsons e dalla Gewandhausorchester di Lipsia. Il percorso abbina a Bruckner anche brani orchestrali di Wagner. Il cofanetto accoglie per la prima volta le incisioni, finora inedite, della Sinfonia n. 0 di Bruckner e delle ouverture da Rienzi e da Der fliegende Holländer di Wagner.
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Il quattordicesimo volume della collana Haydn 2023 e un album dedicato a Paolo Vivaldi sono le novità di questa puntata.
Giovanni Antonini prosegue il progetto dedicato all’integrale delle Sinfonie di Haydn, stavolta alla guida della Kammerorchester Basel, con il cd dell’etichetta Alpha intitolato L’impérial”, dal soprannome della Sinfonia n. 53 che lo apre. Questo quattordicesimo volume della collana Haydn 2023 è completato dalle Sinfonie n. 54 e 33, e presenta in chiusura una brillantissima versione alternativa del finale della Sinfonia n. 53.
La casa discografica Aulicus Classics propone un cd per intero dedicato a composizioni di Paolo Vivaldi, prolifico autore di colonne sonore e pupillo di Ennio Morricone. I brani, che vedono lo stesso Vivaldi sul podio dell’Orchestra della Toscana, sono ispirati dalla letteratura, da Calvino e da Pasolini. A Calvino si ispira Il sogno del cavaliere inesistente, una suite-concerto cucita sulle qualità del fagottista Paolo Carlini, che qui la esegue. Al poeta di Casarsa è invece dedicato il poema sinfonico Pasolini il poeta della vita.
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Il nuovo anno si apre con una puntata interamente dedicata alla musica per film spaziando da Camille Saint-Saëns a Ennio Morricone.
In un doppio cd (Harmonia Mundi) François-Xavier Roth e Les Siècles propongono la versione integrale delle musiche di Saint-Saëns per L’assassinio del Duca di Guisa, primo esempio in assoluto di colonna sonora per una pellicola. Il ricco programma è completato da tre poemi sinfonici ispirati dal mito e da alcune delle pagine più note del compositore francese, come Il carnevale degli animali e la Danse Macabre.
Con il cd Cinema Rarities (Arcana), Marco Serino e l’Orchestra di Padova e del Veneto proseguono il viaggio nelle colonne sonore di Ennio Morricone ispiratrici di brani per violino e orchestra. L’attenzione è stavolta per pagine meno note al grande pubblico, scritte per il cinema italiano di Silvano Agosti, Mauro Bolognini e dei fratelli Taviani e ripensate dallo stesso Morricone per la sala da concerto. Un posto a parte occupano i Quattro Adagi, selezionati dallo stesso Morricone e dedicati a Serino, emblema di un sodalizio artistico fra compositore e interprete durato quasi vent’anni.
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Come ogni anno, a dicembre segnaliamo i migliori album pubblicati nel corso di quest’anno in vista delle festività natalizie.
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Nell’ultimo capitolo del ciclo dedicato alle Sinfonie di Shostakovich, Andris Nelsons e la Boston Symphony Orchestra affrontano il controverso rapporto fra il compositore e il regime sovietico. Ai giovanili entusiasmi della Sinfonia n. 2 “Ottobre” e della Sinfonia n. 3 “I Maggio” succedono i toni celebrativi della Sinfonia n. 12 “L’anno 1917”. Chiudono l’album le disillusioni e le amare denunce della Sinfonia n. 13 “Babi Yar”, dove il Tanglewood Festival Chorus è affiancato dalla voce solista di Matthias Goerne.
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S’intitola Nature & Life il nuovo cd (Decca) del pianista Maurizio Baglini, con un programma incentrato su brani di Liszt e Beethoven. Intorno alla Sinfonia n. 6 “Pastorale” di Beethoven trascritta per pianoforte da Liszt, si delinea una rete di relazioni, fra le quali anche quelle che avvicinano Totentanz dello stesso Liszt alle Variazioni sulla marcia turca op. 76 di Beethoven. Di questo suggestivo e insolito percorso Maurizio Baglini parla con Francesco Ermini Polacci.