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Corrono varie paure sui fili che portano al futuro.
Specialmente se questo futuro si annuncia sbilanciato a favore delle Super Intelligenze che possono
eseguire compiti ad una velocità del tutto irrangiungibile per gli umani.
C'è tanta brutta fantascienza che prova a spaventarci, direbbe il filosofo etico Luciano Floridi.
E ci sono i media a caccia di click che alimentano interi cespugli quotidiani di angosce e paure.
Per sgombarare il campo da tentazioni catastrofiste, ho chiesto in questa puntata un possibile
"Decalogo" per rendere le macchine nostre alleate. I famosi co-bot che affiancano gli umani per aiutarli.
La risposta arriva da Stefano Novaresi, Amministratore Delegato di KNAPP Italia. -
OpenAI era nata come una startup con una mission evangelica. Diffondere l'AI con una modalità
non profit, democratica, open source, lo dice la parola stessa.
L'intelligenza artificiale per brutti e belli, per poveri e ricchi, distribuito come il ghiaccio che offrono gratis nei motel americani.
L'obiettivo dei soci fondatori (compreso Elon Musk) era quello di non mettere un tale potere nelle mani di pochi.
Ora che intorno all'AI (anche per merito del sig Sam Altman) cominciano a correre i miliardi, il vento cambia.
E degli undici soci fondatori della società ne restano appena tre.
Anche Mira Murati, la Fata Turchina dell'addestramento che per un fuggevole week end aveva vestito anche i panni del Ceo, è fuori.
La svolta dettata da Altman si riassume in una sola cifra: 150 miliardi di dollari di valore, un balzo pirotecnico, se pensiamo che eravamo a 87 sono un anno addietro.
Un analista esperto di AIG ha scritto: "L'indebitamento di OpenAI è preoccupante, è come un incidente ferroviario visto in slow motion". Avrà ragione? -
Missing episodes?
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Con Stefano Novaresi, amministratore delegato Knapp Italia e Professore a contratto in un
Master dell'Università Cattolica, abbiamo affrontato un tema molto attuale.
Come i leader devono rapportarsi rispetto al al diffondersi dell'intelligenza artificiale generativa?
E come un leader deve usare a suo favore e a favore del team di lavoro che guida,
questi modelli di AIG sempre più evoluti?
Questione non da poco poichè, com'è stato più volte scritto, questa volta l'umanità non si trova
di fronte ad un nuovo tool, ma di fronte ad un "agente" capace di prendere decisioni in proprio.
Che ruolo deve svolgere quindi un leader in un panorama produttivo in cui i nuovi modelli di AIG possono addirittura decidere la migliore strategegia commerciale, la migliore idea di prodotto, e fornire il più efficace piano di marketing?
In questa conversazione Stefano Novaresi cerca di fornire una valida chiave per ridefinire la figura del leader ai tempi dell'Intelligenza Artificiale Generativa. -
Piccione in copertina e un atteso successo di vendite, Nexus, il nuovo libro di Yuval Noah Harari,
nella prima parte ci racconta la storia dell'informazione e nella seconda analizza l'Intelligenza Artificiale.
In questa seconda parte, che più interessa nel contesto di VOICES, troviamo segnali di un catastrofismo che rischia di indirizzare il lettore verso la distopia.
Harari ricorda che AIG non un tool come quelli che abbiamo usato finora, AIG è un "agente" e quindi in grado di prendere decisioni. Anche di dedicere l'apertura di una guerra!
Molte le critiche positive ma parecchie anche quelle negative, soprattutto sulla sua abilità di semplificare (a volte troppo in fretta e con troppa superficialità) i fatti e gli eventi parecchio complessi.
Scrive il New York Times "...dà l'effetto di un volo in cui la persona seduta accanto a te è colta, sovraeccitata e determinata a raccontarti la sua Teoria del Tutto".
Harari in una recente intervista ha raccontato qualcosa di preoccupante:
"Un modello di AIG che non riusciva a risolvere un CAPTCHA, quell'insieme di immagini con semafori, strisce pedonali e scale che deve stabilire se a rispodere siano gli umani o i bot.
Bene un modello di AI ha chiesto aiuto a Taskrabbit (un sito di servizi per aiutare le persone)
per risolvere il quiz e da Taskrabbit gli hanno chiesto direttamente:
"Allora sei un robot!" "No, sono un uomo. Ma sono ipovedente" ha risposto il robot. -
Con Stefano Novaresi, amministratore delegato di Knapp Italia, abbiamo affrontato l'enorme tema dell'Intelligenza artificiale per la gestione della salute, della prevenzione, della distribuzione dei farmaci.
Dalla ricerca scientifica alla creazione di nuove medicine personalizzate, lo spazio che offre questo tema si presenta infinito. Abbiamo cercato di riassumerlo in questa conversazione non tralasciando
la fase di distribuzione dei farmaci e le modalità messe a disposizione dall'Intelligenza Artificiale Generativa.
In un altro podcast abbiamo sottolineato il concetto: dati ugualel nuovo petrolio.
In questo caso i dati sono fondametali per gestire al meglio la sfida della salute ma sono anche da proteggere con regole severe. Ecco perchè non possiamo bypassare il nuovo AiAct che l'Unione Europea ha approvato con una enrome fatica. -
Con Stefano Novaresi, amministratore delegato KNAPP Italia, analizziamo il valore dei dati
che qualcuno ha definito il "nuovo petrolio".
Aziende e Governi si trovano di fronte ad una sfida epocale.
Raccogliere dati grezzi non basta. Questo "patrimonio" va pulito, ordinato, gestito nel modo più efficace e produttivo. Dai dati prodotto nelle città, alla produzione indistriale, alla ricerca scientifica, all'automazione fino alla logistica moderna e alla supply chain e catena di valore.
Cii sono, in questa corsa all'oro, coloro che vendono i picconi per scavarlo.
E i setacci per trovare le pepite nascoste nella sabbia. Sono i fornitori di servizi per le aziende
che fanno uso dei dati per il loro business.
Questo cambio di paradigma riguarda tutti. E sta portando alla nascita di nuove aziende data driven che esigono personale iperspecializzato e gusto per l'innovazione.
Una cosa è certa: la regia di questa nuova corsa all'oro è sempre di più affidata alla managerialità degli uomini. E alla loro capacità creativa. -
Il fondatore di Meta non vuole perdere il passo nel ricco mercato dell'Intelligenza Artificiale.
Solo in Italia, secondo un recente studio dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del PoliMi, la crescita nel 2023 segna +52% con un valore di 760 milioni di euro.
Nel prossimo decennio la cifra è destinata a crescere in maniera esponenziale.
Pwc ha stimato che al 2030 lo sviluppo di questi modelli aggiungerà all’economia globale 15.000 miliardi di dollari.
Così Meta sta lavorando e investendo in un modello che si chiama Llama e che Zuckerberg vorrebbe tenere aperto, a tutti accessibile. Per muovere una tale massa di dati Meta ha bisogno di microchip di nuova generazione che Zuckerberg sta comprando in grande quantità.
Ma qual è il suo obiettivo finale? Uno dei lati positivi è l'allargamento dell'offerta di IA.
Nel nostro libro (scritto dal sottoscritto ed Eugenio Zuccarelli) il professor Luciano Floridi della Yale University si augura una ampia offerta di questi modelli affinchè non debbano ripetersi spiacevoli situazioni di monololio che permette ai grandi di imporre le loro regole. -
Miliardi di persone andranno al voto nel corso dell'anno. Ma queste del 2024 non sono elezioni come quelle di ieri. La diffusione dei modelli di IA che possono falsare immagini con i deepfake
(Trump messo agli arresti), oppure voci (un finto Biden che telefona agli elettori del New Hampshire per consigliare di non votare). Oppure l'audio diffuso in Slovachia a ridosso delle elezioni che insegnava come falsificare il voto. Un tutorial molto cinico cui ne potranno seguire tantissimi altri.
Google, Youtube, Microsoft, Adobe hanno promesso di vigilare con i loro watermark.
E con l'obbligo di seganalare i contenuti generati da IA. Ma il terreno è molto scivoloso.
Soprattutto perchè le norne dell'AI Act europeo di cui parliamo nel nostro libro con il prof Luciano Floridi, vale solo per gli stati europei. Mentre nel resto del mondo c'è rischio di anarchia e pioggia di fake. -
Il dibattito sull'Intelliegnza Artificiale arriva alla Corte Suprema UK che ha bocciato l'ipotesi
per un modello di IA tipo ChatGPT possa essere titolare di un brevetto registrato.
Deve essere sempre un essere umano l'intestatario della registrazione.
Detto questo, con Eugenio Zuccarelli in questa puntata di #VOICES abbiamo fatto il punto su
IA e legislazione, visto che a fine marzo arriva in libreria il nostro libro edito da Mondadori dove un ampio capitolo è dedicato all'AI Act.
John G. Roberts, capo della Corte Suprema di Giustizia Usa ha redatto un documento in cui mette il dito nella piaga. Quella che riguarda la riservatezza dei dati. -
Sembra ormai un tormentone: l'Intelligenza Artificiale può sostituire l'artista?
E ancora: le immagini generate da DALL-E, Midjourney & Co. sono da considerasi arte?
Lo abbiamo chiesto a Boris Eldagsen il fotografo e artista tedesco che ha vinto il premio Sony
e poi lo ha rifiutato poichè l'opera prescelta dalla giuria era generata da IA.
L'intervista completa a Eldagsen sarà riportata nel mio libro dedicato all'IA scritto con il data scientist
Eugenio Zuccarelli che Mondadori pubblicherà a fine Marzo. -
Quando l'IA invece di aiutarci ci affonda. Potrebbe essere il titolo di una serie tv dedicata al paradossale incidente in cui è incappato Michael Cohen, l'ex avvocato di Donald Trump
condannato a tre anni di carcere nel 2018 per uso illegale di fondi destinati alla campagna politica. Forse in completa buona fede, Cohen è caduto in un tranello. Ha usato Bard, il modello di IA di Alphabet, per cercare documenti e sentenze precedenti da citare in una mozione in cui chiedeva
a un giudice federale di accorciare i suoi arresti domiciliari. Il giudice distrettuale Jesse Furman
si è trovato sulla scrivania una serie di sentenze fake che Bard ha generato su richiesta di Cohen. "Nessuno dei casi citati esiste" ha risposto il giudice.
Cohen ha confessato ai media di aver scambiato Bard per un supermotore di ricerca.
Ora viene da chiedersi: ma se un avvocato di comprovata esperienza scambia un motore di ricerca per un modello di IA generativa, quanti nuovi "casi Choen" dobbiamo aspettarci in futuro dalle ricerche dei normali cittadini? Procurarsi sentenze precedenti è di grande peso negli Usa.
Il sistema legale americano è "common law" la legge si forma sulla base delle decisioni precedenti prese da giudici e tribunali. Ill sistema italiano, al contrario, è basato su quanto è scritto nei codici. -
Satya Nadella, Ceo di Microsoft, è stato la levatrice che ha fatto venire al mondo ChatGPT.
Un parto ricchissimo da 10 miliardi di dollari, tale è stato l'investimento dell'azienda di software,
per sviluppare il modello di IA più famoso al mondo. Il modello creato da OpenAI ha ripagato il generoso investimento rendendo disponibile a tutti l'IA come fosse il pane e burro da consumare ogni giorno.
E i prodotti di Microsoft, da Azure a Windows AI fino a Bing sono entrati in una nuova era. Il mercato della produttività, secondo Nadella, subirà una accelerazione importante.
Qui nel podcast VOICES con il mio co-autore Eugenio Zuccarelli raccontiamo alcune delle possibilità offerte da Copilot. -
Forse in affano per la velocità con cui ChatGPT sta conquistando il mercato, Google ha creato un video per annunciare le performance di Gemini palesemente "falso".
In sostanza, le cose mostrate non accadono nelle stesse modalità suggerite dallo speaker che manovra il piccolo anatroccolo. Google dopo la denuncia da parte dei media ha ammesso il "trucco".
Come ha reagito la community degli analisti e degli sviluppatori? Siamo di fronte ad una operazione di spericolato marketing? Ci hanno mostrato un teaser per oscurare i concorrenti?
Ne parlo che Eugenio Zuccarelli, adesso che il nostro libro sui modelli di IA entra nella fase finale. L'uscita con la Mondadori è fissata per la fine di Marzo 2024. -
Amazon -che ha portato nelle case Alexa, la più famosa assistente vocale- non poteva essere assente nel contesto dell'AI dedicata al business.
Ecco Q un chatbot che lavorerà aiutando le aziende nelle loro attviità di business.
Secondo il New York Times la società fondata da Jeff Besoz con questa mossa sana il gap che la vedeva finora assente dal mercato dell'AI Generativa per le imprese.
E' stato l'ad di Amazon Web Services Adam Selipsky a dare l'annuncio ufficiale nella conferenza
Aws re:Invent 2023. Costerà 20 dollari l'anno in abbonamento.
"Con Q sarà possibile chattare in modo semplice, generare contenuti e avviare azioni" ha sottolineato Selipsky. -
Il Co-Ceo di Workday Carlo Eschenbach racconta la sua visione dell'Intelligenza Artificiale per le aziende, in questa intervista nel corso di Rising, l'evento annuale con 4000 delegati che si è tenuto a Barcellona. Non si possono correre rischi mettendo a repentaglio dei dati sensibili. Ecco perchè l'azienda californiana di servizi in cloud mette a disposizione un modello addestrato con 600 miliardi di interazioni. Workday continuerà ad investire in Europa e in Italia dove conta già una fruttuosa collaborazione con Illimity, la banca online fondata da Corrado Passera. Eschenbach è stato partner di Sequoia Capital ed è convinto che sarà proprio la finanza uno dei campi in cui AI avrà uno dei suoi impieghi più massicci. “È uno dei business in cui l’impatto si sta rivelando vincente. In finanza contano i calcoli, i numeri, la competizione, la velocità. In questi mercati maggiore visione hai e più guadagni”.
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"Gli esseri umani, soprattutto i giovani, hanno bisogno di empatia. Ma se questa viene mediata da uno smartphone facciamo dei danni alle persone di cui non ci rendiamo neppure conto". "Siamo esseri emotivi temporaneamente parcheggiati dentro un corpo che è simile ad una macchina".
E' sempre un enorme piacere ascoltare Federico Faggin, il fisico italinano che ha inventato il microchip dando il via all'intera rivoluzione digitale. L'AI agisce in un terreno ancora privo di leggi per questo può diventare pericolosa, in più ChatGPT si impadronisce dello scibile umano copiando informazioni dal web e insieme alle cose giuste copia anche gli errori.
Faggin è molto preoccupato per la diffusione dell'AI perchè non si discute abbastanza su come questi modelli vengono addestarati. "Io non sono su Facebook perchè non voglio alimentare questo processo perverso per cui più click significano più profitto.".
E pensa che dare ai minori uno smartphone o un ipad sia un clamoroso errore.
Nel suo secondo libro "Irriducibile" si interroga ancora sulla coscienza, qualcosa di non replicabile al contrario delle macchine. E proprio per esplorare la coscienza umana, ha dato vito alla Fondazione Federico ed Elvia Faggin. -
Prima artista, poi fotografo oggi specialista di immagini e ambienti generati da AI, Boris Eldagsen è diventato famoso per un premio. Vinto e rifiutato. Il prestigioso Sony Award la cui giuria gli ha assegnato il primo premio per la sezione sperimentale.
Boris ha colto l'occasione del rifiuto per apire una discussione seria sulle differenze di fondo che esistono tra scatto fotografico: scelta del soggetto, luce, tempi di apertura del diaframma, inquadratura e il prompt con cui istruire un modello di AI.
Nel capitolo dedicato all'arte, alla fotografia, ai suoi fake, leggerete la sua storia.
Il libro che stiamo scrivendo a quattro mani, con Eugenio Zuccarelli, esce in primavera per la Mondadori e analizza il lato buono e quello oscuro dell'AI. Facendo il punto sulle enormi possibilità che ci offrirà. -
Dobbiamo fare con l'AI quello che i pastori fanno con il gregge. Le pecore vanno curate, tosate, gestite a nostro favore. Ma guai a lasciare una pecora in un roseto perchè farà dei danni.
Queste nuove forme di "agency" (in italiano non si può usare questo termine perchè riporta all'agenzia delle Entrate!) sono delle formule statistiche e matematiche che sanno risolvere cose. Sanno prendersi cura di compiti ma non possiamo responsalizzarle. La responsabilità di eventuali danni è nostra. Come sempre il Prof Luciano Floridi coglie nel segno con le sua analisi etiche ed essenziali. E' uno dei protagonisti del nuovo libro sull'impatto dell'AI che scrivo per Mondadori con Eugenio Zuccarelli. -
Boris Eldagsen è l'artista e fotografo tedesco emerso nelle cronache internazionali dopo il suo rifiuto
del Sony Award. La sua è una delle storie che raccontiamo nel nuovo libro scritto a quattro mani con
Eugenio Zuccarelli per la Mondadori.
Eldagnsen ha denunciato la confusione che viene generata dalle immagini create con modelli di AI.
Per lui, una fotografia è un lavoro basato sulla luce, sull'inquadratura, sull'attimo che si rcchiude nel frame. Lo stesso direttore delle luci e Premio Oscar Vittorio Storaro diceva
"La mia è un continua lotta con la luce".
Le immagini generate da DALL-E e simili attartengono ad un'altra categoria che non va confusa
con la fotografia.
E poi ci sono i problemi dei fake che sono la vera peste dell'AI. -
"Siete oltre due milioni in tutto il mondo" ha detto entusiasta Sam Altman nel primo DevDay organizzato da OpenAI. Arriva ChatGPT Turbo anche in versione Enterprise, che vuole essere un prodotto professionale per le imprese.
Oltre agli aggiornamenti di rito, Altman ha promesso pubblicamente:
"siamo pronti a pagare le spese legali nel caso dovessero crearsi dei problemi con i dirtti dei vostri contenuti".
ChatGPT Turbo è in grado di riassumere fino a 300 pagine alla volta.
Come è successo con l'Apple Store e il Play Store, la mission di Altman è dare vita ad una nuova economia generata dalle app del suo modello. Eppure mentre si espande in larghezza ChatGPT non sembra essere priva di bias, disinformazione e deep fake in quanto assorbe genericamente da Internet il suo sapere. Ne parlo con Eugenio Zuccarelli il data scientist che scrive con me un nuovo libro su AI per Mondadori. - Show more