Episódios

  • Patrizia Carrano
    "La figlia della serva"
    Vallecchi Editore
    www.vallecchi-firenze.it


    "Cos’è accaduto a Elisabetta, "La bambina che mangiava" i comunisti protagonista del fortunato romanzo di Patrizia Carrano giunto alla sesta edizione? Lo scopriamo ne "La figlia della serva", nuovo capitolo di una saga che dal lontano 1956 arriva fino a oggi."

    Ritroviamo in queste pagine la piccola comunista capace di intuire, in anticipo sugli adulti, le falle del socialismo reale: crescendo Elisabetta ha preso le distanze dalle granitiche certezze ideologiche di sua madre e ha inanellato amori, matrimoni, divorzi, illusioni politiche, vittorie e sconfitte. La figlia della serva non si limita a perlustrare con occhi partecipi ma impietosi uno spaccato della nostra borghesia intellettuale, ma guarda anche alle vicende del piccolo esercito di domestiche, portinaie, colf e badanti provenienti dal Veneto, dalle Marche, dalle Filippine o dal Perù, cui viene affidato il compito di badare all’adolescente Elisabetta e poi di accudire sua madre, divenuta con gli anni una vecchia imperiosa, testardamente fedele alle proprie idee di sinistra, ma pronta a tiranneggiare chiunque si prenda cura di lei. Sapremo così chi ha davvero amato Elisabetta e chi protegge l’ormai novantenne Franca, minacciata di sfratto da un’avida figliastra. Con l’aiuto del suo affezionato e capace badante peruviano Santiago, l’indomita vecchia riuscirà a inventarsi una nuova esistenza, senza rinunciare alle amatissime sigarette e ai cioccolatini di cui è ghiotta? E troverà la forza di recuperare il rapporto con la figlia Elisabetta?
    Ce lo racconta questo romanzo pieno di sorprese, agro, talvolta esilarante, capace di esaminare senza sconti le molte manchevolezze della sinistra e di raccontare con cruda tenerezza i rapporti fra “servi” e “padroni”. Nel perenne dissidio fra una madre distratta e una figlia sentimentale, La figlia della serva riesce a descrivere cinquant’anni di storia politica e sociale del nostro Paese. E anche del mondo.

    Patrizia Carrano vive a Roma. Giovanissima ha lavorato per il settimanale Noi donne, poi ad Amica, Anna, Elle, Max, Panorama e Sette. Per Rai3 e Rai1 ha raccontato oltre venti edizioni del Festival del cinema di Venezia. È stata una voce di Radio2, dove ha narrato le donne del ’900 in una trasmissione intitolata Amiche mie. Ha scritto una ventina di romanzi, quasi tutti con protagoniste femminili, da Baciami Stupido a Illuminata - La storia di Elena Lucrezia Cornaro, prima laureata nel mondo. Ha firmato come unica sceneggiatrice alcune fiction di grande ascolto nel prime time di Rai1. I suoi libri sono tradotti in cinque lingue. Per Vallecchi-Firenze ha già pubblicato La bambina che mangiava i comunisti e Tutto su Anna.



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  • Gianni Contarino
    "Felicità"
    Scatole Parlanti
    www.scatoleparlanti.it


    Catania, marzo 2012. Pippo Filicudi, a causa di uno strano messaggio ricevuto da sua sorella, si precipita a Riposto. Non mette piede nella cittadina ormai da anni, così come da anni non ha contatti con Nunzia, però quel messaggio è così bizzarro che non può ignorarlo. Una volta giunto nella vecchia casa di famiglia, non vi trova traccia della donna, solo un nastro di carta con delle lettere che sembrano messe a caso. Nunzia è sempre stata stravagante, ma questo è davvero troppo.
    Riposto, marzo 1952. Mentre Nilla Pizzi festeggia la vittoria al Festival di Sanremo, a casa Filicudi si assiste alla nascita di Nunzia. Bambina, poi ragazza e infine donna, sarà sempre sotto il giogo del padre Gino, un uomo che sembra non aver nulla a che fare con il concetto di “civiltà” e che più che un genitore è un bastone tra le ruote. Isolata dal mondo e costretta a rinunciare a ogni, seppur piccolo, desiderio, Nunzia non trova altra soluzione che quella di adattarsi alla brutalità che la circonda e diventare carnefice lei stessa.


    Gianni Contarino è nato a Siracusa nel 1972. Laureato in Ingegneria, scrittore e poeta, suoi racconti e poesie sono presenti in diverse antologie e riviste. Del 2021 è il suo romanzo d’esordio Punto zero (Scatole Parlanti). Felicità è la sua seconda pubblicazione.



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  • Estão a faltar episódios?

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  • Maurizio Ferraris
    "Imparare a vivere"
    Editori Laterza
    www.laterza.it

    Un incidente banale e la vita sembra darci un avviso, suggerirci che tutto quello che avevamo ritenuto stabile, assodato, potrebbe andare in pezzi. Che forse non abbiamo ancora imparato a vivere. È proprio in quel momento che vale la pena di provarci ancora una volta, sperando che il vento si levi, disincagliandoci dalla secca in cui siamo finiti.

    È da un inciampo che il filosofo Maurizio Ferraris parte per ragionare attorno all’esistenza, alla stratificazione di esperienze e memorie che sono il modo in cui ciascuno di noi impara a vivere. Vivere, sopravvivere, previvere, convivere sono le stazioni attraverso cui questo libro ci fa passare per riflettere su un mélange di argomenti che ruotano attorno alla vita e a come si possa imparare a vivere. Se lo spunto è una battuta d’arresto accidentale, capillare, profonda e non casuale è la considerazione della propria intera esistenza, della piega che ha preso nel tempo.
    Nel momento in cui ci si ferma, la galassia di sentimenti e risentimenti che emergono è fatta dalla memoria delle cose vissute nel passato, nel proprio intimo, attraverso gli altri, intrecciata alle cose apprese anche attraverso la vita scritta, i libri, la letteratura.
    Da Montaigne a Heidegger, da Nietzsche a Derrida, da Proust a Yourcenar, da Fitzgerald a Hemingway: tutto questo e altro ancora è precipitato in questo libro unico, emozionante e ricco di riflessioni.




    Maurizio Ferraris insegna Filosofia teoretica all’Università di Torino, è presidente del Labont (Center for Ontology) e di “Scienza Nuova”, l’istituto di studi avanzati che unisce l’Università e il Politecnico di Torino nella progettazione di un futuro sostenibile. Visiting professor a Harvard, Oxford, Monaco, Parigi, editorialista del “Corriere della Sera” e della “Neue Zürcher Zeitung”, autore di fortunati programmi televisivi e di libri tradotti in tutto il mondo, è, filosoficamente, il padre del Nuovo Realismo. Tra le sue pubblicazioni per Laterza: Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce(2009); Mobilitazione totale (2015); Documanità. Filosofia del mondo nuovo (2021); Manifesto del nuovo realismo(n.e. 2022); Tecnosofia. Tecnologia e umanesimo per una scienza nuova (con Guido Saracco, 2023).




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  • Virginia Cafaro
    "Manifesto pisolini"
    Guida femminista sul diritto al riposo
    Prefazione di Biancamaria Furci
    Le Plurali Editrice
    www.lepluralieditrice.net


    Con una prospettiva inedita e singolare, questa bussola ci spinge a rivendicare il diritto al riposo, intersecando analisi sociologiche con l’esperienza quotidiana. Partendo dai lati oscuri dello scrolling, fino alla procrastinazione della buonanotte e prendendo spunto dal comportamento dei porcellini d’India, l’autrice ci porta a indagare il lato femminista del riposo e a rivendicarlo come un atto rivoluzionario rispetto al tentativo costante dell’ipercapitalismo di ingurgitare fino all’ultimo minuto del nostro tempo.

    Una storia familiare come tante: figlia della classe operaia, Virginia Cafaro non ha mai visto i genitori riposare davvero, nel senso di godersi momenti di ozio, relax e sonno. Ma nemmeno lei era mai riuscita a dare un nome a quel mostro che, da sempre, le impediva di schiacciare un pisolino senza sentirsi in colpa, ovvero il capitalismo cronofago. Con una prospettiva inedita e singolare, questa bussola ci spinge a rivendicare il diritto al riposo, intersecando analisi sociologiche con l’esperienza quotidiana. Partendo dai lati oscuri dello scrolling, fino alla procrastinazione della buonanotte e prendendo spunto dal comportamento dei porcellini d’India, l’autrice ci porta a indagare il lato femminista del riposo e a rivendicarlo come un atto rivoluzionario rispetto al tentativo costante dell’ipercapitalismo di ingurgitare fino all’ultimo minuto del nostro tempo.



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  • Albano Marcarini
    "Il balcone dei tre laghi"
    A piedi dal Lago Maggiore al Lago di Como per il Lago di Lugano
    Ediciclo Editore
    www.ediciclo.it

    All’inizio del ’900 si poteva, utilizzando treno e battello, compiere in giornata la ‘traversata’ da Luino a Menaggio, ovvero dal Lago Maggiore al lago di Como, passando per il lago di Lugano. Oggi questa fitta rete di piccole ferrovie, funicolari, battelli è quasi scomparsa. Ecco allora l’idea della guida: un percorso ‘dolce’ in otto tappe da compiere a piedi e (in parte) con i mezzi pubblici per unire, oggi come una volta, Luino, Ponte Tresa, Porto Ceresio, Morcote, Lugano, Porlezza, Menaggio. Insomma, il cuore dei laghi delle Prealpi Lombarde, un territorio montuoso compreso fra Italia e Svizzera, fra Lombardia e Regione Ticino. Diviso in tappe giornaliere, il Balcone dei Tre Laghi è adatto a tutti, anche a coloro che soffrono le salite, poiché i tratti più faticosi si coprono in funivia o con le funicolari. Agli escursionisti non resta che camminare in piano o in discesa, con tutto il tempo per ammirare gli splendidi panorami. Alla guida è pure aggiunta un’alternativa da coprire in bicicletta o in e-bike. Il libro è completo di mappe dettagliate, disegnate dall’autore insieme a un corredo di acquerelli e tracce gpx.




    Albano Marcariniurbanista milanese, viaggia a piedi e in bicicletta. Scrive guide, disegna mappe, dipinge paesaggi. È stato fondatore di Co.Mo.Do. (Confederazione per la mobilità dolce) e presidente dell’Inventario delle Vie di Comunicazione Storiche. È stato segretario generale, ma per diletto, dell’AVD (Associazione Viaggi desueti). Per Ediciclo ha pubblicato Alti passi, grandi salite, Piste ciclabili e greenways in Lombardia, La mia bici va a potassio, Milano e i suoi parchi in bicicletta, La Via Francigena per principianti. Si può scoprire di più sui suoi itinerari su www.sentieridautore.it



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  • Salvatore Lupo
    "Una storia di mafia e amore"
    carte perdute e ritrovate
    Zolfo Editore
    www.zolfoeditore.it

    “La verità è che mi sono data al nemico. Mischiavo il mio respiro, il mio corpo col suo
    perché troppo i nostri mondi erano mischiati, eravamo troppo vicini, io e lui.
    Anzi dovrei dire: noi e loro. E qui giungiamo o, meglio, torniamo alla maffia,
    all’immagine del firriato, a un intrico che intendo ora davvero quanto sia fitto e vario,
    come comprenda galantuomini e canaglie, Ermanno e Rino, i Tano Bucalo e i Leonardo Fichera.
    E gente come me, Elena la rivoluzionaria”




    “Questo è un romanzo storico, ovvero un misto di storia e d’invenzione, secondo una celebre definizione. L’intreccio è immaginario ma attento a non contraddire quanto la storiografia sa del contesto materiale e spirituale del passato. Ruota intorno al tema della mafia e dell’antimafia, dice di un amore indissolubilmente legato alla passione civile.

    Si svolge tra il 1907 e il 1909, ma tanti squarci si aprono anche su momenti precedenti e successivi. I luoghi sono Palermo, Napoli, Livorno, e un po’ anche Roma e New York. Tra i personaggi, alcuni sono realmente esistiti, altri no. Alla prima categoria appartiene uno dei due protagonisti, il questore Ermanno Sangiorgi, il quale peraltro è qui raffigurato anche in situazioni che non si trovò a vivere nella vita vera, che sono esclusivamente proprie dell’intreccio romanzesco. Insomma, mi sono ispirato alla sua figura, ma liberamente. Appartiene alla seconda categoria l’altra protagonista, Elena Fiorito. L’ho inventata io ma, certo, ispirandomi a figure femminili reali del suo tempo.

    Quanto alle carte perdute e ritrovate, di cui si compone il romanzo (lettere, pagine di diario, annotazioni), sono anch’esse immaginarie, ma sino a un certo punto: imitano infatti il linguaggio del tempo, ricavano suggestioni, traggono pezzi e brani da tante fonti in cui mi sono imbattuto nel corso del mio lavoro di storico di professione. E poi, ho inserito tra loro anche quattro autentici documenti d’archivio. Mi è sembrato potessero dare al tutto un pizzico di sapore di verità in più”. Salvatore Lupo


    Salvatore Lupo, nato a Siena nel 1951, ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Palermo. È stato tra i fondatori e condirettore della rivista «Meridiana» e redattore di «Storica».
    Lupo è uno dei maggiori storici italiani. Tra le sue opere: Partito e antipartito. Una storia politica della prima Repubblica (2004), Il fascismo. La politica in un regime totalitario (2005), L’unifica­zione italiana. Mezzogiorno, rivoluzione, guerra civile (2011), La questione. Come liberare la sto­ria del Mezzogiorno dagli stereotipi (2015), tutte edite da Donzelli. Il passato del nostro presente. Il lungo Ottocento 1776-1913 è stato invece pub­blicato da Laterza nel 2010.
    Fittissima la sua produzione sulla mafia. Il testo Quando la mafia trovò l’America, edito da Einau­di, ha vinto, nel 2009, il premio letterario Vitaliano Brancati. Tra gli altri suoi libri sull’argomento: Sto­ria della mafia. La criminalità organizzata in Sici­lia dalle origini ai giorni nostri (1993, seconda ed. 2004), Andreotti, la mafia, la storia d’Italia (1996), Che cos’è la mafia. Sciascia e Andreotti, l’anti­mafia e la politica (2007), La mafia. Centoses­sant’anni di storia. Tra Sicilia e America (2018), edite da Donzelli.



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  • Riccardo Romagnoli
    "Cuore in esploso"
    Polidoro Editore
    www.alessandropolidoroeditore.it


    Enrico Fra, artista dalle violente e geniali pulsioni, vive tra i piaceri della creazione originale e una sessualità deflagrante. Un uomo che ha tutte le carte in regola per essere famoso, ricco e riconosciuto. Enrico Fra è una mistione geniale tra Bacon e Bosch. Subisce, come i migliori pittori, un destino di perdita, disperazione, solitudine e oblio. Insieme a una miriade paradossale e paurosa di altri personaggi, si compie così la vita magmatica del nostro, nato nel vercellese e approdato a Firenze alla fine della Seconda guerra mondiale.

    Enrico Fra si immerge, senza requie, anche nella Firenze bohémienne degli anni ’50 del Novecento, con le vaste contaminazioni cosmopolite che uomini e donne, viandanti e sbandati, intellettuali e rivoluzionari hanno prodotto e hanno alimentato nelle decadenti e suadenti ville che costellavano i vicini colli. C’è poi un io narrante il quale, quasi fosse una lente che ingrandisce o un cannocchiale capovolto che allontana allo stremo, si fa interprete della vita di Enrico. Si erge, dunque, questo deus ex machina, a custode saggio di una memoria che rischierebbe di scomparire dentro uno scoppiettante forno infernale delle memorie.

    Un’opera contradditoria, luciferina, dalla lingua visionaria e raffinata che riporta al romanzo Riccardo Romagnoli. Complice uno stile furioso, pregno altresì di erudita potenza, si percepisce l’energia oscura e vitale di Sotto il vulcano di Malcolm Lowry e il fantasma offensivo di Louis- Ferdinand Céline.

    Riccardo Romagnoli è nato a Firenze, e vive tra Italia e Argentina. Ha esordito nel 2012 col romanzo Il diciottesimo compleanno (Transeuropa Edizioni). Nel 2015 ha pubblicato Post Coitum – Giornate fiorentine (Morellini editore): antologia di racconti con prefazione di Vanni Santoni. È del 2018 (2021 la seconda edizione aumentata) la pubblicazione di Brasile (qualcosa del) (Morellini editore) che raccoglie racconti di viaggio. Nel 2022 è uscito il romanzo Intimissimi (Croce Editore).



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  • Marco Lodoli
    "Tanto poco"
    Einaudi Editore
    www.einaudi.it


    L’amore da lontano, l’amore che non si sporca con la vita, l’amore puro, assoluto, incrollabile: il nuovo romanzo di Marco Lodoli racconta la passione silenziosa e implacabile di una bidella per un professore che non si accorge di nulla, troppo preso dalle sue ambizioni artistiche, dall’illusione di essere diverso dagli altri, dalle sue piccole vanità. Matteo è un insegnante, ma anche uno scrittore: prometteva bene, poi però si è smarrito. E lei non ha mai cessato di amarlo, ma a che prezzo? Per difendere quella rosa bianca dal fango della vita ha dovuto essere inflessibile, feroce, spietata. Rinunciare a tutto. Marco Lodoli ci porta al centro di un sentimento travolgente che è rincorsa e fuga, smania e tensione verticale, sogno che niente e nessuno deve interrompere: una finzione folle, e proprio per questo piú forte di ogni realtà. Una bidella e un professore, due esistenze parallele che forse non s’incroceranno mai, o forse si toccheranno per una notte soltanto, in un abbraccio che profuma d’amore e gratitudine, d’illusione e di oblio. «Tanto poco» basta per essere felici, bisogna solo respingere il mondo e consegnarsi a un’ossessione assurda e bellissima.


    Marco Lodoli è nato a Roma nel 1956. Presso Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, la trilogia I principianti, comprendente I fannulloni (1990), Crampi (1992) e Grande Circo Invalido (1993); i romanzi Il vento (1996), I fiori (1999), La notte (2001), raccolti nel 2003 nella trilogia I pretendenti; i romanzi Sorella (2008), Italia (2010), Vapore (2013), Il fiume (2016), Paolina (2018), Il preside (2020) e Tanto poco (2024). Ha inoltre pubblicato la raccolta di recensioni Fuori dal cinema (1999), Isole. Guida vagabonda di Roma (2005), Il rosso e il blu. Cuori ed errori nella scuola italiana (2009), Nuove isole (2014).


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  • Antonio Monaco
    "Dio. La scienza, le prove"
    Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies
    L'alba di una rivoluzione
    Edizioni Sonda
    www.sonda.it


    Per quasi cinque secoli si sono accumulate scoperte scientifiche che hanno suggerito che fosse possibile spiegare l’Universo senza la necessità di un Dio creatore. Inaspettatamente, il pendolo della scienza ha oscillato nella direzione opposta. Dopo aver definito cosa sia una prova nella scienza e le implicazioni delle due tesi opposte dell’esistenza o meno di un Dio creatore, il libro affronta le scoperte scientifiche degli ultimi 150 anni, che hanno portato a una vera rivoluzione concettuale. Solo 100 anni fa tutti gli scienziati pensavano che l’Universo fosse eterno e stabile, mentre oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, è in espansione e proviene da un Big Bang. Questo punto solleva la questione di un Dio creatore. La scoperta della regolazione fine dell’Universo, che rende possibile l’esistenza degli atomi, delle stelle e della vita complessa, è un secondo punto chiave che solleva anche la questione della sua origine. In un linguaggio accessibile a tutti, gli autori offrono un’affascinante panoramica delle prove scientifiche dell’esistenza di Dio. Vengono così portate alla luce evidenze razionali convergenti, in campi indipendenti, che gettano una luce nuova sulla questione, forse, decisiva. Con i commenti finali di Vincenzo Balzani, Noemi Di Segni, Roberto Giovanni Timossi, John C. Lennox, Andrew Briggs, Denis Alexander, Luc Jaeger, Cardinale Robert Sarah, e Monsignor André Léonard.



    Con una prefazione del Premio Nobel per la Fisica Robert W. Wilson.
    E la prefazione all’edizione italiana a cura di Antonino Zichichi, fisico al CERN e membro della Pontificia Accademia delle Scienza.



    Per saperne di più visita diolascienzaleprove.com

    Michel-Yves Bolloré è ingegnere informatico, docente dell’Université Paris-Dauphine. Dal 1981 al 1990, ha partecipato con suo fratello alla direzione del gruppo Bolloré di cui dirige il settore industriale. Nel 1990 ha fondato il proprio gruppo, France Essor, focalizzato principalmente sul settore meccanico.

    Olivier Bonnassies è diplomato all’École Polytechnique e laureato in teologia all’Institut Catholique di Parigi. Imprenditore, ha creato diverse società. Non credente fino all’età di vent’anni, è autore di numerosi libri e articoli di divulgazione dedicati spesso alla razionalità della fede.





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  • Federico Leoni
    "Kum! Festival"
    Dal 5 al 7 aprile 2024, Pesaro
    "La vita della scuola"
    www.kumfestival.it

    Si chiama KUM! ed è il Festival voluto da Massimo Recalcati per mettere al centro del discorso pubblico e della diffusione dei saperi i temi della cura e del prendersi cura, della salute e della malattia, del benessere e del disagio, nelle loro tante declinazioni filosofiche e psicologiche, mediche e scientifiche, sociali e politiche. Il sottotitolo, Cantieri, che di anno in anno si declina in maniera più specifica e approfondita, mette l’accento sull’urgenza della reinvenzione delle nostre teorie e delle nostre pratiche, oltre che sul lavoro che noi tutti svolgiamo quotidianamente a sostegno della vita delle nostre comunità e della creazione di valore condiviso. Perché in ogni direzione, dalla scuola all’economia, dalla cultura alla sanità, dalle istituzioni all’ecologia, è più che mai necessario aprire un’officina, uno spazio di spregiudicata sperimentazione, un luogo che rinunci alla rassicurante trasmissione di nozioni precostituite per mettere idee e abitudini consolidate alla prova di questo nostro tempo di interrogazione e di ripartenza.











    Da venerdì 5 a domenica 7 aprile Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura ospiterà per la prima volta KUM! Festival, la kermesse creata e diretta dallo psicoanalista Massimo Recalcati e con il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, giunta alla sua VIII edizione.Il tema di quest’anno sarà La vita della scuola e proporrà un programma eclettico ricco di dialoghi, incontri e spettacoli dedicati al mondo dell'educazione e della formazione. Attraverso un viaggio culturale ed educativo KUM! porterà il pubblico a interrogarsi sul ruolo che la scuola ha nel panorama contemporaneo, dando la possibilità di riflettere sul futuro dell’educazione in Italia e nel mondo. Ancora una volta il Festival si propone come fucina di idee e riflessioni, Cantiere in divenire – da qui il sottotitolo – e definisce i confini del dibattito culturale: la scuola come luogo di trasmissione della cultura e delle competenze da una generazione all’altra, ma anche come opportunità di costruire rapporti di fiducia e rispetto reciproco, prendendosi cura gli uni degli altri. È proprio partendo dal concetto di cura che l’edizione è stata pensata, invitando ospiti e pubblico a instaurare un dialogo costruttivo su come migliorare il sistema educativo per le generazioni future.




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  • Luciano Bolzoni
    "La vita degli aeroporti"
    Piccoli atterraggi in un mondo sospeso
    Ediciclo Editore
    www.ediciclo.it


    La collana «Piccola filosofia di viaggio» invita Luciano Bolzoni, architetto e scrittore, a raccontarci il mondo dell’aeroporto, uno spazio altro, con regole tutte sue. Gli aeroporti sono fatti di tempo e di velocità, ma anche di persone, sono luoghi di transizione e di attraversamento che non dormono mai, rifugi sicuri e spazi di opportunità.


    "Se io fossi un edificio vorrei essere un aeroporto perché senza dubbio mi presenterei al mondo come un individuo cordiale, sempre in compagnia di qualcuno. Tutti mi troverebbero sempre aperto, di giorno e anche di notte, molte persone in partenza e anche in arrivo, in procinto di decollare o appena atterrate in città, verrebbero a trovarmi con continuità senza trattenersi, lasciandomi libero di riceverne nuovamente delle altre."

    Luciano Bolzoni è architetto, scrittore e curatore d’arte, cultore di svariate arti del fare e del pensare, dalla musica alla montagna passando per l’aeroporto, luogo incontrato la prima volta durante il servizio militare e non più abbandonato. Qui lavora come esploratore culturale e curatore d’arte. Vive e lavora a Milano, città degli scali aeroportuali di Linate e di Malpensa, luoghi quasi magici dove ogni giorno può fondere il tempo dell’aeroporto con quello della contemplazione dell’attesa. È cofondatore e direttore dell’officina culturale Alpes.




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  • Alice Antonelli
    "I tre fulmini"
    Agenzia Investigativa
    Illustrazioni di Valeria Troncarelli
    chiaredizioni
    www.chiaredizioni.it


    In un grande bosco dove volpi, tassi, scoiattoli e molti altri animali conducono una vita tranquilla, avvengono improvvisamente due eventi oscuri e inquietanti. Dapprima un misterioso ladro si introduce in casa di Gazza e poi, come se non bastasse, il signor Gufo scompare nel nulla, lasciando dietro di sé soltanto un turbinio di piume. Spetterà all’Agenzia Investigativa I Tre Fulmini, composta dalla tenace ermellina Tundra, la scaltra scoiattolina Ghianda e il ligio corvo Odino, indagare, non senza l’aiuto del commissario Tore e dei suoi poliziotti, tutti serpenti in squame e distintivo.

    Alice Antonelli, giovane e talentuosa, nata ad Atri (TE) nel 1994, ha da sempre avuto un’incredibile passione per il mondo delle storie e delle avventure che l’ha portata a laurearsi in Archeologia e Culture del Mondo Antico a Bologna, con una particolare attenzione all’ambito egittologico. La giovane autrice è affascinata dalle storie antiche, ma allo stesso tempo, è alla ricerca costante di storie recenti e moderne che possano conquistare il cuore dei lettori di tutte le età. La sua intima comprensione del potere dei racconti le ha permesso di creare un’opera irresistibile che affronta temi di mistero e avventura in un ambiente incantevole, facendo immergere i lettori in un affascinante bosco in cui l’amicizia, l’ingegno e il coraggio sono le armi principali per affrontare sfide e scoprire la verità.




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  • Elena Melloni
    "Premio Letteratura Ragazzi"


    dal 29 aprile al 4 maggio 2024, a Cento (FE), si svolgerà il Fetival del Premio Letteratura Ragazzi, giunto alla 45esiam edizione, il più longevo e ininterrotto tra i premi letterari italiani, ideato, organizzato, promosso e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento.

    Nato nel 1978, è l’unico Premio italiano a poter annoverare Gianni Rodari come primo ed unico Presidente di Giuria. Il PLR è riservato a libri di lingua italiana (anche tradotti) ed è destinato a bambini e ragazzi tra gli 8 e i 13 anni, con lo scopo primario di promuovere la lettura tra i ragazzi, proponendo letteratura di qualità che affronta i temi più vari. L’obiettivo è quello di investire sulla formazione dei più giovani, per crescere cittadini consapevoli e liberi.

    Grazie alla crescente popolarità del PLR di Cento e all’enorme successo riscontrato, dal 2011 prende vita un vero e proprio festival che nasce e si sviluppa intorno alla manifestazione. Quest’anno, il programma prevede 5 giorni ricchi di eventi che animeranno il centro storico della città: incontri con importanti e noti ospiti, firmacopie con autori di libri, spettacoli, laboratori per ragazzi, proiezioni di film, mostre, convegni, seminari, letture per bambini, discussioni sul ruolo dei premi di letteratura e tanto altro.
    A chiudere le cinque giornate del Festival sarà la Cerimonia di Premiazione dei libri che hanno partecipato al concorso, che si svolgerà il 4 maggio 2024 alle ore 11.00 presso il Salone di Rappresentanza Credem e svelerà la classifica finale dei libri finalisti selezionati da una Giuria Tecnica altamente selezionata.






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  • Claudio Visentin
    "Passeggiate nei piccoli cimiteri"
    Disegni di Elena Bonini
    Ediciclo Editore
    www.ediciclo.it


    Chi ha tracciato i sentieri e le strade? I morti. Chi ha dato il nome ai paesi? I morti. Chi ha costruito le case e le chiese? I morti. Chi ha disegnato le forme dei campi registrate nel catasto? I morti. Chi ha stabilito leggi, regole di convivenza, usi quotidiani? I morti.
    Nei piccoli cimiteri di campagna e di paese, e ancora più nei poetici cimiteri abbandonati, lungo tutto l’Appennino, a volte i morti sembrano più presenti dei vivi. Sostando nel suo cammino, il viaggiatore si accosta alle loro vite attraverso le parole incise sulle lapidi, in un muto dialogo tra generazioni diverse; e a volte la morte gli fa meno paura.




    Claudio Visentin(Milano, 1964) insegna Storia del turismo all’Università della Svizzera italiana. Studia e racconta i nuovi stili di viaggio sulle pagine del supplemento domenicale del Sole 24 Ore e nella sua rubrica per il settimanale svizzero Azione. È il fondatore della Scuola del Viaggio. Ha scritto con Andrea Bocconi In viaggio con l’asino (Guanda); con Ediciclo ha puublicato, assieme a Stefano Faravelli, Alla ricerca di don Chisciotte. Un viaggio nella Mancia e Luci sul mare. Passeggiate nei piccoli cimiteri è il suo ultimo libro.



    IL POSTO DELLE PAROLE
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  • Maria Cristina Benetti
    "Reby B. disegna ancora"
    Ronzani Editore
    www.ronzanieditore.it

    Alla soglia dei 44 anni, Rebecca Bosetti si chiede che senso abbia vivere una vita che non le appartiene. Il lavoro nell’alta moda come assistente che la porta lontana dal marito e dai genitori, ha contribuito a ergere la barriera tra lei e sua madre, e un sogno di gioventù che credeva essere suo, ma lo era davvero? I rapporti con i propri genitori sono congelati da quando… già, da quando? E da dove emerge la voglia di scapparsene altrove ogni qualvolta mette piede al Civico 7 dove è cresciuta con i suoi fratelli? Alla morte del padre, abbandonare il lavoro, ricucire il rapporto con una madre disattenta e il ritrovamento di un piccolo “tesoro” di quando era bambina la aiuteranno a dipanare il perché della spaccatura con la sua famiglia. Forse per desideri non realizzati, voglia di libertà, di emancipazione, di una vita da vivere annullando le diversità tra i sessi ma anche la paura, il senso di protezione che Rebecca sente come vincolo. A incombere su tutto questo, un mistero: indagare, significherà scoprire, ma che cosa?

    Maria Cristina Benetti (luglio 1963). Quarta di sei fratelli, dopo anni in cui non redige che liste per la spesa, si avvicina alla scrittura come esigenza di espressione con testi di Narrativa Autobiografica. Dalla scuola dell’obbligo al 2016, anno in cui Carta Carbone festival di Treviso seleziona per la sessione Poster ‒ scrittori emergenti ‒ il suo primo lavoro Allora mi prenderò un cappello (Piazza Editore), aveva dimenticato quanto amasse cimentarsi in storie, seppur brevi, che dedicava agli amici, testi in rima per i loro compleanni, storielle inventate da leggersi per animare le feste. Con Ricordati di dimenticare nel 2019 vince il primo Premio Letterario “Storia di un maldestro in bicicletta”, dedicato al Cittadellese Andrea Bizzotto (BrentaPiaveEdizioni 2021). Questo è il suo primo romanzo.




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  • Daniele Zovi
    "Italia selvatica"
    Storie di orsi, lupi, gatti selvatici, cinghiali, lontre, sciacalli dorati, linci e un castoro
    Utet Libri
    www.utetlibri.it


    In un paesino abruzzese un’orsa passeggia tranquillamente con i suoi cuccioli per i vicoli del borgo, entra nei giardini in pieno giorno, mangia dagli alberi da frutto. I suoi video fanno il giro del web e l’orsa, battezzata Gemma, diventa una celebrità. Su una spiaggia del Tirreno, a pochi chilometri da Pisa, impresse nella sabbia, compaiono le tracce inequivocabili di un lupo, uscito dal folto dei boschi in cerca di cibo; a Roma famiglie di cinghiali si aggirano tra i sacchetti della spazzatura lasciati vicino ai cassonetti ricolmi…
    Dopo secoli di declino, caccia indiscriminata, distruzione dei loro habitat, oggi gli animali selvatici stanno riprendendo a popolare la penisola, superando e aggirando le barriere che dovevano tenerli lontani, i muri e i recinti con cui l’uomo ha cercato di escludere la natura dalla società.
    Specie che rischiavano l’estinzione, come l’orso o il lupo, hanno ritrovato posto tra i nostri boschi, le lontre sono tornate a popolare i ruscelli, lo sciacallo dorato, fino a poco fa totalmente sconosciuto, ha superato il confine sloveno, e, per la prima volta dopo cinquecento anni, finalmente è stato visto un castoro in territorio italiano.
    Daniele Zovi, esperto forestale e raffinato narratore, attraverso la storia di otto animali disegna la cartina di un’Italia selvatica, misteriosa e incantevole, che resiste alla corsa allo sviluppo e allo sfruttamento delle risorse. E guadagna terreno, ricordandoci che il mondo della natura selvaggia è anche il nostro mondo e parlando di nuovo ai nostri cuori di libertà e bellezza, emozione e rispetto.



    Daniele Zovi, è nato a Roana e cresciuto a Vicenza. Si è laureato in Scienze forestali a Padova e per quarant’anni ha prestato servizio nel Corpo forestale dello Stato. Per Utet ha pubblicato Alberi sapienti, antiche foreste (2018), Italia selvatica (2019), Autobiografia della neve (2020) e In bosco (2021).





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  • Giuseppe Morici
    "Crescere è una cosa da grandi"
    Perché le intenzioni di un'azienda contano più delle sue dimensioni
    Feltrinelli Editore
    www.feltrinelli.it


    Esistono aziende piccole che si pongono domande grandi, e aziende grandi che si pongono domande piccole.
    Esistono anche aziende grandi che sono state pensate in grande fin da quando erano piccole, e altre che lo sono diventate loro malgrado.
    O aziende piccole dove si respira l’aria fresca di montagna e altre dove non si respira perché non ci sono le finestre.
    Come giudichiamo le dimensioni di un’azienda? Calcoliamo il numero di dipendenti, ci basiamo sul suo fatturato? Oppure esistono anche fattori meno definibili e sfumati che ne condizionano la vita e l’evoluzione? E qual è la differenza fondamentale tra grandi e piccole aziende? Crescere per un’azienda non è una questione puramente economica, ma di postura, di sguardo sul mondo. Quel che conta è la mentalità, la cultura, il modo di stare al mondo e soprattutto il modo di gestire la conversazione interna, tra le persone che vi lavorano. Una “grande” azienda non cessa mai di ripensarsi, immagina il proprio futuro prima che questo accada, ma in esso include il suo passato, senza mai dimenticare di gestire con cura anche il presente.
    Per questo quel che conta di più è l’equilibrio, l’atteggiamento dell’imprenditore e dei manager: più delle risposte sono importanti le domande, quelle domande che rendono un’azienda longeva e matura, e che consentono di bilanciare davvero identità e crescita.
    Con la sua esperienza di manager e con il suo racconto personale ricco di aneddoti, Giuseppe Morici continua le sue riflessioni sul mondo delle imprese e ci guida con equilibrio alla scoperta e alla comprensione del complesso universo aziendale.

    Giuseppe Morici è un manager che ha lavorato nel marketing, nella consulenza e poi come direttore generale e amministratore delegato in diverse aziende tra cui Procter & Gamble, Monitor, Barilla e Bolton. Attualmente è Vice Presidente del Gruppo Feltrinelli e Partner della holding di investimento NUO. È membro di diversi consigli di amministrazione e svolge attività di formazione e di consulenza per aziende e fondi di investimento. Per Feltrinelli ha pubblicato Fare marketing rimanendo brave persone. Etica e poetica del mestiere più discusso del mondo (2014), Fare i manager rimanendo brave persone. Istruzioni per evitare la fine del mondo (e delle aziende) (2018), Leader ma non troppo. Arte e fatica di guidare un'azienda (2022) e Crescere è una cosa da grandi. Perché le intenzioni di un'azienda contano più delle sue dimensioni (2024). Per "Feltrinelli Kids" ha scritto Non solo soldi! Parole e storie per capire l'economia (2023). È sposato, ha tre figli, vive tra Milano e Narni, in Umbria.



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  • Gabriella Taddeo
    "Social"
    L'industria delle relazioni
    Einaudi Editore
    www.einaudi.it


    Siamo dominati dal potere dei social, una condizione che ci appare ineluttabile e allo stesso tempo poco comprensibile. Da strumenti ideati per favorire le relazioni, i social negli anni sono diventati sempre piú mezzi di informazione, di intrattenimento e di crescita personale. Allo stesso tempo, con pari o maggiore intensità, li interpretiamo come zone franche, in cui allentare la morsa sociale per lasciarci andare al divertimento infantile, al narcisismo, all’esaltazione tribale o alla semplice apatia. Essi sono, oggi, una vera e propria «industria delle relazioni». In questa industria, i mezzi di produzione appartengono a pochi, ultrapotenti monopolisti mondiali, che concepiscono e dettano le regole del gioco. Con la conseguenza, spesso, di farci sentire succubi, se non vittime, di dinamiche costruite per noi e allo stesso tempo senza di noi. Ma come funzionano veramente queste «macchine di socialità»? In che modo sono riuscite in pochi anni a catturarci e a invischiare cosí tanto le nostre vite con le loro interfacce e algoritmi?

    Gabriella Taddeo insegna Teoria e tecnica dei media digitali e Sociologia della comunicazione presso l'Università di Torino. Si interessa da anni di pratiche culturali e forme della socialità online. Per Einaudi ha pubblicato Social. L'industria delle relazioni (2024).





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  • Giorgio Vallortigara
    "Il pulcino di Kant"
    Adelphi Edizioni
    www.adelphi.it


    Festival Monte Verità, Ascona
    Giovedì 22 marzo 2024, ore 17:30
    Incontro con Giorgio Vallortigara
    "Col cervello minimo"
    Se le api sanno distinguere un quadro di Picasso da uno di Monet, possiamo allora conversare con loro alla pari sulla natura della coscienza? Un volo vertiginoso sulla natura della coscienza guidato da Giorgio Vallortigara, un neuroscienziato che attraverso il suo lavoro di ricerca e di scrittura sta ridisegnando il confine tra la biologia e il mondo astratto delle speculazioni metafisiche.
    L’incontro potrà essere seguito anche in diretta streaming

    https://eventiletterari.swiss/it/eventiletterari/festival/Benvenuti.html

    Le ricerche di Giorgio Vallortigara, uno degli scienziati italiani più noti a livello internazionale per le sue indagini sui meccanismi neurali della cognizione animale, stanno ridisegnando il confine tra la biologia e il mondo astratto delle speculazioni metafisiche. Ne è un esempio questo saggio affascinante sull’imprinting e l’origine della conoscenza che vede protagonisti i pulcini, oggetto di studi sperimentali condotti per quasi trent’anni in parallelo con quelli sui neonati umani. Tali studi ci mostrano come, prima di qualsiasi esperienza specifica di apprendimento, un pulcino conosca le proprietà meccaniche degli oggetti e sappia che essi non solo occupano un determinato spazio con specifiche proprietà euclidee ma possono essere dotati di certe numerosità, che è in grado di stimare eseguendo in maniera non verbale e non simbolica le quattro operazioni dell’aritmetica. Così, fin dalla schiusa, il pulcino sa ravvisare gli indizi della presenza nel mondo di creature animate, quali un volto o la semovenza, presupposto per la costruzione di un cervello sociale. Alla luce di queste scoperte, la contrapposizione tra eredità e ambiente, natura e cultura appare irrimediabilmente datata. La mente, argomenta Vallortigara, non è una tabula rasa. L’apprendimento dall’esperienza è possibile solo se il sistema nervoso possiede in partenza una struttura atta a favorirlo. Le ricerche sui pulcini corroborano dunque la tesi delle conoscenze innate sintetizzata da Lorenz nell’espressione «l’a priori kantiano è un a posteriori filogenetico». Una sapienza di cui non siamo depositari esclusivi: condividiamo schemi di comportamento, predisposizioni, emozioni, organizzazioni neurali con creature da cui ci dividono trecento milioni di anni di evoluzione. Come i piccoli dell’uomo, anche i «pulcini di Kant» cercano la mamma. Divertono, commuovono e fanno pensare.


    Giorgio Vallortigara è uno dei neuroscienziati italiani più noti a livello internazionale per le sue indagini sui meccanismi neurali della cognizione animale. I suoi libri editi da Adelphi permettono una riflessione etica e filosofica che accompagna, come uno squisito diario letterario, il suo lavoro di ricerca.



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  • Emilio Limone
    "Il mistero di Villa Feoli"
    Ianieri Edizioni
    www.ianieriedizioni.com


    Dopo aver visto sfumare all’ultimo secondo una gioia calcistica che attendeva da molti anni, il maresciallo Ettore Festa smette i panni del tifoso e torna al comando della stazione dei carabinieri di Rofi Terme. A un passo dalla pensione, si ritrova alle prese con un delitto, il secondo di cui deve occuparsi in vita sua. In una sontuosa villa nobiliare, appartenuta a un conte decaduto, uno dei tre eredi viene trovato morto con un tagliacarte conficcato nel collo. Nessun indizio decisivo faciliterà una rapida risoluzione del caso. L’eco di strani riti compiuti proprio in quella dimora, scenario anche di un brutale omicidio ottocentesco, accompagnerà Festa alla scoperta di un passato che nasconde superstizioni e segreti. Il maresciallo cercherà di trovare spiegazioni razionali, ma rischierà di finire preda di suggestioni inquietanti. Finché, a sorpresa, la sua passione per il calcio s’intreccerà alle indagini.

    Emilio Limone, nato ad Avellino nel 1986, è giornalista pubblicista e maresciallo dei carabinieri. Ha intrapreso l’attività giornalistica a quindici anni, collaborando con quotidiani, televisioni, periodici, siti web, agenzie di media monitoring, riviste istituzionali e uffici stampa. Con Massimo Gramellini, Mario Tozzi e altri autori è tra le firme dei prestigiosi prodotti editoriali 2023 e 2024 dell’Arma, presentati da Amadeus all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Organizza e partecipa a spettacoli ed eventi in qualità di showman, presentatore, moderatore e relatore. Ha ottenuto vari premi nell’ambito di concorsi letterari per la poesia e i racconti brevi. È un appassionato di sport, musica e letteratura. Ha pubblicato la raccolta di poesie Le poche righe sopravvissute (NeP Edizioni, 2014) e il saggio Sfogliando una fiamma. Storia letteraria dei Carabinieri (Ianieri Edizioni, 2021).




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