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  • “Ogni carriera politica finisce con una sconfitta”, dice Angela Merkel ai suoi collaboratori. E forse è proprio per questo, per sottrarsi al destino della sconfitta, che la cancelliera ha deciso di non ricandidarsi per un quinto mandato. O forse, lo ha deciso perché un governo lungo 16 anni, in fondo, è abbastanza.

    Del resto, nell’ultimo periodo del suo mandato, Angela Merkel ha conosciuto molto bene il sapore amaro e dolciastro della sconfitta: lo ha conosciuto attraverso la Brexit, attraverso l’elezione di Donald Trump, attraverso il successo dei movimenti populisti e sovranisti in tutto il mondo. Questi voti non riguardavano direttamente lei, ma negavano il suo mondo e i suoi valori, che sono stati invece fondamentali per prendere le decisioni più difficili durante la pandemia.

  • Nel 2009 scoppia la crisi dell’Euro. Per alcuni mesi sembra che non solo la moneta unica, ma anche l’idea stessa di Unione Europea, siano destinati a finire, buttati giù dalla speculazione e dallo spread, parola quasi sconosciuta che, però, in poche settimane diventa familiare e temuta da tutti.

    Quando sembra che l’Euro e l’Europa siano spacciati, però, succede qualcosa: Angela Merkel prende una delle decisioni più difficili, discusse e controverse della storia recente: sceglie (e impone a tutti gli altri Paesi europei) la strada dell’Austerity, del rientro dal debito, della Troika, della severità. Inizia così un periodo difficile e doloroso per tutti, alla fine del quale l’Europa è, allo stesso tempo, salva e stremata.

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  • Angela Merkel, dopo aver pugnalato Kohl, si ritrova da sola al vertice della CDU e le cose iniziano a farsi difficili: il partito è pieno di avversari e falsi amici, e lei stessa si ritroverà a essere, non di rado, avversaria e falsa amica dei suoi compagni di strada.

    Nel 2005 arriva il momento per Merkel di candidarsi alla Cancelleria, alla guida di un partito che sembra destinato a stravincere le elezioni e a mandare all’opposizione i socialisti. Ma Angela Merkel commette il più grave errore della sua carriera. Un errore che la porterà a un passo dal lasciare la politica per sempre. Un errore che, solo per un caso, non ha cambiato il corso della storia.

  • Dopo il 9 novembre del 1989, cambia tutto in Germania, dove due paesi, nel giro di un anno, diventano uno solo, e dove Helmut Kohl fa da traino per un processo di riunificazione veloce e complesso. Ma cambia tutto anche nella vita di Angela Merkel. La giovane scienziata si rende conto che al di fuori dei microscopi e delle provette del suo laboratorio accadono cose di cui lei vuole essere parte. Inizia così, da questa presa di consapevolezza improvvisa, la storia politica di Angela Merkel che prima militerà in un piccolo partito di opposizione a quel che resta del regime dell’est e poi, nella Cdu di Kohl, arrivando a ricoprire ruoli di peso e responsabilità sempre maggiori, fino al giorno in cui si consumerà il più grande tradimento della sua vita.

  • Per raccontare la storia di Angela Merkel, la cancelliera tedesca, occorre raccontare prima la storia di Angela Kasner, figlia di un pastore protestante cresciuta in Germania est, sotto il regime comunista. Era molto studiosa, tanto da vincere tutti i premi scolastici a disposizione. Era anche molto riflessiva e soppesava ogni sua scelta, come quella di iscriversi, anche se non ci credeva molto, al gruppo dei Giovani Pioneri del Comunismo, o come quella di studiare Fisica a Lipsia, oppure come quella di lasciare, dopo un matrimonio molto breve, il suo primo marito, Ulrich Merkel.

    Ma la decisione più importante di tutte, quella che cambierà per sempre il corso della sua vita (e anche della storia) Angela Merkel inizierà a elaborarla la notte del 9 novembre del 1989, la notte in cui cadde il Muro di Berlino. A quel tempo, Angela Merkel era una scienziata senza un soldo e non si occupava per niente di politica. Ma le macerie del Muro attraverso le quali, frastornata e confusa, camminò quella notte sapevano di futuro. Un futuro che, anche se non lo sapeva ancora, sarebbe toccato a lei scrivere.

  • A settembre ci saranno le elezioni in Germania e Angela Merkel, per la prima volta dal 2005, non si ricandiderà. Questa è la sua storia in cinque puntate, raccontata da Luciana Grosso.

    Incontreremo un muro che viene giù, all’improvviso, di notte; un gigante buono ma non troppo, un parricidio politico, un’elezione persa eppure vinta, qualche crisi mondiale, un milione di profughi, una pandemia e una leader politica che, se la storia dà di matto, lei cerca sempre di ricondurla alla ragione.