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È quello che ha fatto la biologa molecolare Beata Halassy in Croazia, dopo avere scoperto di avere una nuova recidiva del proprio tumore al seno. Ha preparato, purificato e iniettato nella sede del tumore due tipi di virus allo scopo di eliminare le cellule tumorali e stimolare una risposta immunitaria. Oggi Halassy dice di stare bene e ha pubblicato i risultati del suo auto-esperimento, portando a molte perplessità sul piano etico. È infatti una vicenda molto delicata e con grandi implicazioni sia per la ricerca sia per i pazienti. Ci spostiamo poi a Baku, in Azerbaigian, dove è iniziata la 29esima conferenza delle Nazioni Unite per il contrasto al cambiamento climatico (COP29) e ci facciamo raccontare da Ludovica Lugli, inviata del Post a seguire i lavori, l’aria che tira per un’edizione definita da molti in “tono minore”.
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Gli alimenti “ultraprocessati” o “ultralavorati” sono alimenti pronti che subiscono numerose lavorazioni e contengono additivi come conservanti, emulsionanti, addensanti e coloranti. Non godono di una grande fama e sono spesso indicati come la principale causa del sovrappeso, dell’obesità e di numerose malattie. Eppure non c’è una definizione universalmente riconosciuta di questi alimenti e quelle disponibili contribuiscono talvolta a creare confusione. E i problemi non sono legati solamente alla loro definizione, ma anche allo studio degli eventuali danni per la salute: vediamo perché. Ci occupiamo poi di Donald Trump che ha vinto le elezioni negli Stati Uniti e di elefanti rugosi. Già.
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Sarà il cambio di stagione o quello dell’ora, ma negli ultimi tempi sono aumentate le pubblicità degli integratori a base di melatonina per addormentarsi prima e dormire meglio. Come tutti gli integratori, questi prodotti possono essere acquistati liberamente in farmacia o al supermercato, ma fanno davvero quello che promettono? E soprattutto, quanta melatonina c’è tra i loro ingredienti e che cosa cambia rispetto a quella che produce il nostro organismo? Ci occupiamo poi di scienza ed endorsement scientifici ora che la campagna elettorale per le presidenziali statunitensi è agli sgoccioli. Infine, qualche aggiornamento su virus sinciziale, bronchioliti, nirsevimab e sulle conseguenze dell’autonomia differenziata per la nostra salute.
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Dopo incertezze, confronti e rinvii, regioni e governo si sono messi d’accordo per offrire gratuitamente il nirsevimab, un trattamento contro il virus respiratorio sinciziale umane tra le cause delle bronchioliti, ai bambini nati da agosto 2024 e a quelli fragili con meno di 2 anni. Il nirsevimab viene spesso definito “un vaccino”, ma è in realtà è un farmaco che funziona in modo un po’ diverso ed è a base di anticorpi monoclonali. Vediamo quindi come agisce effettivamente e perché ci si è mossi così lentamente prima di renderlo accessibile a tutte le persone interessate. Ci occupiamo poi dei vaccini da somministrare con un semplice spray nasale al posto di un’iniezione, per esempio contro l’influenza e forse un giorno contro il coronavirus. Raccontiamo la difficile e inaspettatamente dolorosa storia della conservazione dei panda, tra Cina e Occidente, e infine scopriamo dei particolari libri senza glutine contro tarme, tarli e altri parassiti.
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Vent’anni fa, un gruppo di ricerca dell’Università di Plymouth nel Regno Unito pubblicò uno studio in cui si usava per la prima volta il termine “microplastica” per definire le minuscole particelle di materia plastica diffuse nell’ambiente. Lo studio dimostrava che queste particelle si erano accumulate negli oceani a partire dagli anni Sessanta, cioè da quando la plastica era diventata molto diffusa. In questi 20 anni sono state scoperte molte cose sulle microplastiche, ma come ha spiegato lo stesso gruppo di ricerca in un nuovo articolo scientifico c’è ancora molto da fare, non solo per ridurre la diffusione della plastica, ma anche per capire gli effetti delle microplastiche sulla salute umana. Qualcosa comunque, abbiamo iniziato a capirlo. Ci occupiamo poi dell’uragano Milton che ha interessato la Florida e di che cosa significa arrivare preparati a eventi estremi di questo tipo, complottisti permettendo. Infine vediamo come SpaceX è riuscita a prendere al volo con due “bacchette” il suo razzo Super Heavy alto come un palazzo di 20 piani e ci spingiamo poi in un profondo oceano lontanissimo da noi, alla ricerca della vita fuori dalla Terra.
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Leggi anche:
– Dispersi in mare: dov’è tutta la plastica?
– Vent’anni di ricerca sull’inquinamento da microplastiche: che cosa abbiamo imparato?
– Microplastiche e grandi problemi
– In Florida la grande allerta per l’uragano Milton è stata decisiva
– La verità sulla geoingegneria degli uragani
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– Tornare interi dallo Spazio con Starship
– C’è vita su Europa?
– Tornano le “Dieci lezioni sul giornalismo”
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I sistemi di intelligenza artificiale sono stati al centro dei premi Nobel scientifici assegnati questa settimana. Il Nobel per la Fisica è stato assegnato a John J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton per i loro studi nello sviluppo di sistemi di apprendimento automatico, alla base della rapida evoluzione delle AI degli ultimi anni. Le loro ricerche sono partire dalla fisica, ma l’hanno presto abbandonata per addentrarsi in elaborate soluzioni informatiche, di conseguenza i puristi si sono un po’ risentiti per un Nobel che ritengono abbia poco a che fare con la Fisica. È successo qualcosa di simile con il Nobel per la Chimica che ha premiato tre ricercatori che hanno innovato profondamente il campo dello studio delle proteine, sempre con sistemi di intelligenza artificiale. Il Nobel per la Medicina è stato invece assegnato agli autori della scoperta del microRNA, fondamentale per regolare lo sviluppo delle funzioni delle cellule. Vediamo perché le scoperte premiate quest’anno possono cambiarci la vita e, anzi, hanno già iniziato a farlo.
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– È iniziato il viaggio di Hera verso gli asteroidi
– Il Nobel per la Medicina a Victor Ambros e Gary Ruvkun per la scoperta del microRNA
– Il Nobel per la Fisica a John J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton per i loro studi sulle intelligenze artificiali
– Bisogna capirsi su cosa sia “l’intelligenza artificiale”
– Il Premio Nobel per la Chimica a David Baker, Demis Hassabis e John M. Jumper per i loro studi sulle proteine
– Oppenheimer e il dilemma dell’atomica
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Milioni di persone in Italia hanno il diabete, una malattia non sempre facile da gestire e con un forte impatto sociale dovuto alla sua diffusione. Può avere molte cause, genetiche e legate agli stili di vita, e molti trattamenti per essere tenuta sotto controllo riducendo i rischi di avere complicazioni, talvolta molto gravi. La notizia della prima donna al mondo ad aver ricevuto un trapianto di cellule staminali “riprogrammate” per curare il diabete sta facendo molto discutere gli esperti e rischia di suscitare false speranze tra chi ha il diabete. Vediamo come stanno le cose e quali sono gli sviluppi più promettenti per trattare più efficacemente la malattia. Ci occupiamo poi di energia e della chiusura dell’ultima centrale elettrica a carbone nel Regno Unito, un evento storico per molti motivi, facendo qualche confronto con l’Italia. Infine, ci spostiamo nei vigneti per un nuovo approccio contro un parassita molto invadente.
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Leggi anche:
– Lo studio sul trapianto di staminali per trattare il diabete in una donna
– Aspetti epidemiologici del diabete
– L’anno dell’Ozempic
– L’obesità è una questione mondiale
– Cosa vuol dire davvero farmaco carente
– Vertex annuncia i risultati positivi di uno studio per il trattamento del diabete di tipo 1
– Il Regno Unito ha smesso di usare il carbone per produrre energia elettrica
– Da dove arriva il carbone
– Libiamo ne’ lieti calici: le viti TEA debuttano in campo a Verona
– Da un piccolo chicco di riso una grande novità
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La raccolta firme per il referendum di cittadinanza è stata accompagnata da un acceso dibattito su quali debbano essere i criteri per stabilire “chi è italiano e chi non lo è” : per alcuni è necessario “guadagnarselo”, per altri contano gli studi e l’istruzione, per altri ancora “il colore della pelle”, qualsiasi cosa voglia dire. Dunque chi sono i veri italiani? Geneticamente, sono di sicuro tutti molti diversi tra loro, quanto lo è un danese da uno spagnolo: vediamo perché. Ci spostiamo poi alle Svalbard per scoprire uno dei più grandi depositi di semi al mondo per le generazioni future e, a proposito di futuro, vediamo come si comportano i macachi nel fare previsioni su chi vincerà tra Kamala Harris e Donald Trump negli Stati Uniti.
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L’intelligenza artificiale contro il complottismo
La proposta di referendum sulla cittadinanza ha raggiunto le 500mila firme
Una puntata da Nobel sulle nostre origini
Un ritratto genetico degli italiani
I migranti dal Medio Oriente hanno plasmato Roma
Svalbard Global Seed Vault
Nikolai Vavilov
Millennium Seed Bank
La riserva artica dei semi mostra la logica sbagliata dell’adattamento climatico
Le scimmie prevedono le elezioni statunitensi
Da Costa a Costa, la newsletter settimanale sugli Stati Uniti di Francesco Costa, ogni sabato
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Dalle scie chimiche al finto allunaggio passando per le varie e creative teorie sui vaccini, non è sempre semplice confrontarsi con chi crede a qualche teoria del complotto. Le discussioni diventano velocemente accese e degenerano, oppure vengono abbandonate per il quieto vivere. Per provare a risolvere il problema, un gruppo di ricerca si è inventato un chatbot, basato su sistemi di intelligenza artificiale, che si fa carico di avere quelle conversazioni per noi, smentendo le teorie del complotto. E non si stanca mai. Ci spostiamo poi in orbita per raccontare una giornata storica nelle esplorazioni spaziali con la prima passeggiata spaziale di un astronauta non professionista, ma molto molto danaroso. Infine, ci occupiamo di campagne elettorali tra i pinguini.
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– Del resto sulla Luna ci siamo già stati, no?
– L’intelligenza artificiale generativa come strumento per la verità
– DeBunkbot
– Polaris Dawn
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– Risparmiare gas, salvando la pasta
– In Nuova Zelanda l’elezione dell’uccello dell’anno è una cosa seria
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Come Robin Hood rubava ai ricchi per donare ai poveri, così alcuni gruppi di pirati della farmaceutica dicono di fare “giustizia sociale” producendo farmaci protetti da brevetti altrimenti molto costosi. È una storia affascinante e all’apparenza positiva per il bene comune, ma nasconde molte complessità legate alla sicurezza delle cure, ai servizi sanitari e alle logiche di mercato che rendono possibile la ricerca di nuovi farmaci. Ci occupiamo poi della fondatezza teorie sui nomi e cognomi che condizionano le nostre scelte di vita e torniamo velocemente in orbita per qualche aggiornamento spaziale.
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Il Servizio sanitario nazionale è come l’aria
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Determinismo nominativo
Tabù di parole, di James G. Frazer
I nomi e i cognomi influenzano le nostre vite?
Spurio? Effetti di somiglianza dei nomi (egoismo implicito) nelle decisioni di matrimonio, lavoro e trasloco
Il tuo nome è il tuo destino?
NASA e Boeing danno il benvenuto sulla Terra alla navicella spaziale Starliner, missione completa
Polaris Dawn
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Su alcuni giornali italiani una ricerca che ha ipotizzato un nuovo sistema per diagnosticare l’autismo ha ricevuto grandi attenzioni, con titoli su una “svolta nelle diagnosi e nel trattamento precoce”, nonostante lo studio abbia forti limitazioni per ammissione dello stesso gruppo di ricerca che lo ha realizzato. Quei titoli hanno fatto arrabbiare molte persone e hanno probabilmente generato speranze e illusioni in altre, su condizioni di salute non sempre semplici da gestire. Vediamo cosa dice veramente quello studio e che cosa c’entra il “codice genetico” citato in alcuni dei titoli che lo hanno raccontato.
Ci occupiamo poi di cosa sembra funzionare meglio di altro contro il cambiamento climatico e di due astronauti partiti per restare nello Spazio 8 giorni e che rimarranno in orbita per 8 mesi.
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Osservatorio nazionale autismo
Politiche climatiche che hanno ottenuto importanti riduzioni delle emissioni: prove globali da due decenni
Climate policy explorer
Una decisione molto difficile per la NASA https://www.ilpost.it/2024/08/23/starliner-rientro-astronauti-boeing-nasa/
Il lancio di Starliner
La NASA ha deciso di riportare sulla Terra la navicella spaziale Starliner senza equipaggio
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In Italia negli ultimi anni il consumo annuale di acqua confezionata è stato di circa 230 litri per persona e il 70 per cento dei consumatori preferisce l’acqua liscia, cosa che fa pensare che la scelta sia legata a sospetti sulla sicurezza dell’acqua del rubinetto, o del suo sapore, rispetto alla voglia di bersi un bicchiere di acqua frizzante. Siamo quasi sempre primi nelle classifiche dei paesi europei che consumano più acqua in bottiglia, nonostante secondo le rilevazioni più recenti e affidabili l’acqua del rubinetto è sicura pressoché ovunque in Italia. C’entrano questioni di gusto, abitudini e in alcuni casi false credenze sull’acqua che beviamo o che potremmo bere. Ci occupiamo poi di persone ultracentenarie e di elisir di lunga vita, circa.
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A metà agosto l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato l’mpox (il “vaiolo delle scimmie”, come si diceva in precedenza) un’emergenza sanitaria internazionale in seguito ai numerosi casi emersi in Africa e in particolare nella Repubblica Democratica del Congo. La dichiarazione dell’emergenza ha suscitato qualche comprensibile preoccupazione, ma anche qualche fraintendimento a causa dei toni allarmati su giornali e social network. Vediamo come stanno realmente le cose, quanto c’è da preoccuparsi e quali sono i rimedi per prevenire i contagi, soprattutto nei paesi africani più in difficoltà con l’epidemia. Ci occupiamo poi del perché mangiamo sempre la stessa identica banana e - incredibile - di una cosa di Spazio che non piace a Menietti.
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La virulenza del patogeno fungino Fusarium oxysporum, razza tropicale 4, che causa l’avvizzimento delle banane, è mediata dalla biosintesi dell’ossido nitrico e dai geni accessori
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Fare la raccolta differenziata non è semplice e allora ripartiamo dalle basi. Vediamo perché non tutta la plastica può essere riciclata, come separare vetro e carta correttamente e cosa succede se ci si sbaglia. Già che ci siamo: il cartone della pizza, si può riciclare oppure no? Tante risposte in una puntata speciale, tra le più ascoltate nella storia del podcast.
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Perché sudiamo? A cosa serve davvero il sudore? Cosa c’è dentro e perché a volte puzza? Lo avevamo raccontato in questa puntata speciale del podcast, tra le più ascoltate dello scorso anno, dedicata anche a come funzionano i deodoranti e gli antitraspiranti, e a cosa comportano per la nostra salute. C’è spazio anche per qualche dritta su come eliminare le macchie di sudore e di deodorante dai vestiti e per lo stracitato allume di rocca.
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In estate l’aria condizionata è un argomento di discussione molto sentito, tra chi non vorrebbe mai farne a meno e chi ha sempre freddo o teme di ammalarsi se la temperatura viene tenuta troppo bassa. Dal raffreddore al “mal di testa da condizionatore” passando per il torcicollo, sui condizionatori ci sono alcuni pregiudizi e comprensibili riserve, eppure per le persone più fragili possono essere una salvezza durante le grandi ondate di calore. Facciamo chiarezza: è il momento di una “Spora”, una puntata particolare per diffondere e far conoscere nuove idee dove meno ve le aspettate.
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Sui peli, il modo in cui crescono e soprattutto i modi in cui eliminarli si sente tutto e il contrario di tutto, spesso senza molte basi scientifiche. Eppure c’è moltissima scienza intorno ai peli, a come sono distribuiti nel nostro corpo, alla loro densità e a come possono essere rimossi usando rasoi, creme, laser e dispositivi a luce pulsata. In questa puntata speciale del podcast proviamo a fare ordine, con una guida pratica e qualche mito da sfatare.
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A chi viaggia in aereo capita prima o poi di fare i conti con qualche scossone in volo dovuto alle turbolenze. Di solito il problema si risolve da solo dopo qualche minuto, ma talvolta una turbolenza può causare il ferimento delle persone a bordo, come accaduto negli ultimi mesi in alcuni casi molto raccontati sui giornali. Ma che cosa causa le turbolenze ed è vero che stanno aumentando? E quali sollecitazioni possono reggere gli aeroplani che ogni giorno spostano milioni di persone? La risposta, in questo caso, è rassicurante. Vediamo poi perché si è creato un grande allarmismo, specialmente sui social, intorno alla presenza di metalli negli assorbenti interni e scopriamo due formidabili matematiche. Allacciate le cinture.
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Da alcuni anni le popolazioni di zecche dei boschi sono aumentante in Italia e in diverse altre zone dell’Europa, anche a causa del cambiamento climatico che ha esteso il periodo di attività annuale di questi piccoli e spesso fastidiosi animali. Con la loro proliferazione sono aumentate le possibilità di contatto mentre si fa una passeggiata su un sentiero di montagna o in un bosco, con il rischio di ritrovarsi una zecca addosso, desiderosa di succhiare qualche goccia del nostro sangue. Oltre al fastidio, questi animali possono trasmettere malattie come la borreliosi di Lyme e l’encefalite delle zecche. In questa puntata ci occupiamo dei rimedi e degli accorgimenti per ridurre il rischio di uno spiacevole incontro o per rimuovere in sicurezza una zecca. Vediamo poi come è andata a finire con la vitamina D e il coronavirus e ci occupiamo di un ecocidio su una lontana e famosissima isola del Pacifico.
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Ormai da decenni viene raccontato un futuro in cui guideremo solo automobili elettriche, ma quel futuro tarda ad arrivare non solo per problemi tecnologici, ma anche per una certa diffidenza verso un modo diverso di pensare e usare l’auto rispetto a come abbiamo fatto nell’ultimo secolo. Come per altri temi legati alla transizione energetica, il dibattito intorno alle auto elettriche è diventato sempre più polarizzato e poco informato. Ripartiamo dalle basi: in questa puntata speciale raccontiamo da dove arrivano le auto elettriche, come funzionano, quanto inquinano, quanto costano e cosa si può fare per migliorarle ancora, partendo dalle batterie.
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