Episoder
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Pierluigi Pardo fa il lavoro dei suoi sogni. La sua voce traghetta le persone nelle domeniche calcistiche, passaggio dopo passaggio, attacco, contropiede, difesa, gol. Da bambino, quando giocava in casa sfidando la pazienza di suo padre, mai avrebbe pensato un giorno di fare la telecronaca dei grandi match, né di diventare narratore delle gioie e dei dolori di una squadra e dei suoi tifosi. In quest’intervista a Malcom Pagani racconta come un gioco con una “palletta di stracci” sia diventato, quasi per caso, un mestiere, uno di quelli che ti fa dire di essere fortunato.
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Cresciuta in una famiglia che viveva di letteratura e si occupava, secondo lei, di cose più profonde, per anni si è vergognata di dire che faceva l’attrice. A chi glielo chiedeva, rispondeva restando vaga. Laura Morante vive nella contraddizione, ama osservare gli altri e non teme il passare degli anni, le basta riuscire ancora a vedere una mostra, godersi un tramonto e mangiare un piatto di pasta all’amatriciana. In questa intervista a Malcom Pagani racconta se stessa e tutte le persone che ha incontrato nella sua lunga carriera, tutt'altro che finita.
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Manglende episoder?
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Dice di essere stato un bambino “improbabile”. Ascoltava la musica classica, passava ore al cinema sotto casa e, nei mesi estivi, si alzava presto per andare a mungere le mucche. La vocazione per la regia è arrivata qualche anno dopo, quando al liceo si iscrive a un laboratorio teatrale. Da allora Gabriele Muccino non ha mai smesso di immaginare e mettere in scena storie. In quest’intervista a Malcom Pagani parla del suo ultimo film “Fino alla fine” e racconta come, riordinando il caos, il cinema sia riuscito anche a salvargli la vita.
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Per Paolo Sorrentino fare cinema significa indagare la realtà, dare vita a esperienze non vissute, palesare e osservare particolari che altrimenti rimarrebbero nascosti. Esempio della sua capacità di trasformare l’esperienza di vita in opera è il film “Parthenope”, ambientato nella Napoli perenne teatro di caos e messa in scena di mistero, con cui ammette di intrattenere un rapporto di avvicinamento e fuga. Per lui, “il punto più alto della gioia contiene anche il pericolo della sua perdita”, come lo è stato il diventare padre e l’essere messo a confronto con lo scorrere del tempo e il cambiamento che ne deriva, che porta allo sviluppo di una progressiva disillusione rispetto allo sguardo che si aveva da ragazzi.
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Filippo Sugar inizia a lavorare fin da subito in Sugar Music, l'etichetta fondata dal nonno che gli ha permesso di crescere a contatto con i più importanti artisti italiani nel mondo. Oggi è il CEO di una delle più importanti realtà musicali indipendenti d’Italia. In quest’intervista con Malcom Pagani, ci racconta il mestiere del discografico e dell’editore, parlando anche di un tema centrale come quello del talento e del tempo che richiede per crescere.
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Con la nonna passava i pomeriggi della sua infanzia osservando le persone passeggiare davanti alla finestra di casa e immaginando le loro storie. Questa attenzione Vittoria Puccini la porta ancora con sé in viaggio, quando si ritrova a fantasticare sulle vite altrui, e sul set. In questa intervista a Malcom Pagani ripercorre la sua carriera, da Elisa di Rivombrosa alle riprese con i “grandi” del cinema, e racconta che cosa ha capito della vita, dell’abbandono e dell’amore.
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Un'estate viene dimenticato dai genitori a Campomarino e in quei giorni, rimasto solo con gli zii e i cugini, Giancarlo De Cataldo scopre la campagna. Diventato grande non indaga mai il perché di quell’abbandono, che resta così un giallo irrisolto. Forse per questo, in tutte e due le vite che ha vissuto, quella da magistrato e quella da scrittore, il crimine e il mistero hanno un ruolo centrale. I più lo conoscono come l’autore di Romanzo criminale e in quest’intervista a Malcom Pagani spiega perché, anche se ha scritto e fatto molto altro, la cosa ormai non lo infastidisce più.
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Luca Barbareschi si definisce “figlio di una famiglia di pirati”, che gli ha trasmesso rigore e sfrontatezza. Diventa attore, regista e produttore passando anche per la politica. Ciò che lo accompagna nelle sue esperienze di vita è l'allergia nei confronti di chi prova a dirgli cosa dire, fare e come vivere. In questa intervista, Luca Barbareschi racconta a Malcom Pagani il suo rapporto con il passato, con l’amore e con le idee.
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Quando era piccola, Valeria Solarino trovava un motivo di orgoglio in due tratti che al tempo la rendevano unica: avere i genitori separati ed essere nata in Venezuela. Degli anni della sua giovinezza ricorda Torino e il clima politico dell'era berlusconiana. Era convinta di poter trasformare qualsiasi passione in un vero lavoro. E ci è riuscita, partendo dal teatro e arrivando al cinema. Valeria fa l'attrice, ma in modo atipico. Gli attori timidi e riservati sono merce rara sui set, ma lei ne incarna il perfetto esempio. In questa intervista, racconta a Malcom Pagani la sé sotto i riflettori, e la Valeria che rinasce ogni volta dopo l'ultimo ciak.
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Vanessa Incontrada cresce nella periferia di Barcellona, alla quale sono legati tutti i suoi ricordi d'infanzia. Giovanissima, inizia a viaggiare per il suo lavoro di modella e, quasi per caso, approda nel mondo della recitazione. Dice che essere attrice significa entrare nelle case degli spettatori, con i quali si instaura un rapporto indissolubile ma complesso. In questa intervista, racconta a Malcom Pagani il suo rapporto con la carriera, la genitorialità e con i suoi ricordi.
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Francesco Vezzoli cresce tra l’amore dei suoi genitori e delle sue nonne. Dagli amici adulti dei genitori - che osserva con attenzione sin da bambino - impara a decifrare il linguaggio della politica. Il suo primo viaggio, intrapreso a 17 anni, lo porta a Los Angeles. Pensa che sia difficile trovare una definizione di sé mentre si è costantemente bombardati da stimoli provenienti dalla società nella quale siamo immersi. In quest’intervista racconta a Malcom Pagani il suo percorso nel mondo dell'arte, che gli ha concesso di strutturare una carriera dalla quale non penserebbe mai di ritirarsi.
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Sergio Caputo da giovane pensava che sarebbe diventato architetto, professione per la quale ha studiato e che ha poi praticato, prima di dedicarsi totalmente alla musica. Dal successo ottenuto nel panorama musicale degli anni '80, continua oggi a essere uno dei più noti esponenti del cantautorato italiano, pur avendo passato grande parte della sua esistenza negli Stati Uniti. In questa intervista, racconta a Malcom Pagani la sua visione sul mondo della musica di oggi e del passato.
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Mimmo Calopresti è nato in Calabria, ma da bambino è stato costretto a lasciare il sud per trasferirsi con la famiglia a Torino. Figlio di un padre sarto, il cui mestiere subisce presto la concorrenza dell’industrializzazione, oggi ricorda i primi anni di vita con il filtro della spensieratezza.
E’ diventato regista passando per una miriade di mestieri: dall’insegnare al lavorare con i motori. L’incontro con Nanni Moretti rappresenta per lui l’inizio di un sodalizio lavorativo che si sviluppa tra Roma e Torino. In questa intervista racconta a Malcom Pagani la crisi dei cinema con l’avvento dei piccoli schermi, che dà vita a un pubblico sempre più di nicchia.
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Per alcuni, nascere in una famiglia di spettacolo non è un vantaggio ma una fatica. È stato così per Giuseppe Fiorello la cui timidezza lo ha obbligato al ruolo di spettatore per anni. Definisce le sue esperienze nei villaggi turistici un vero e proprio percorso formativo che l’ha abituato ai ritmi dello spettacolo e soprattutto ad affrontare un pubblico spietato.In questa intervista, racconta a Malcom Pagani il suo rapporto con il successo, prima con la televisione di intrattenimento e poi con i film, e confessa quanto sia stato difficile, per diversi anni, essere “il fratello di Rosario”.
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Ambra Angiolini è cresciuta a Palmarola, una borgata di Roma che ha plasmato il suo modo di rapportarsi con l’altro, entrando in contatto con le classi sociali più umili. In questo modo è diventata adulta con la consapevolezza che è possibile riconoscere la felicità condividendola con gli altri. Le avventure vissute da bambina con il padre nei boschi della campagna laziale le hanno insegnato a seguire l’istinto, come dimostra poi la sua precoce carriera nel mondo dello spettacolo. Un mondo, però, basato più sull’estetica che sul talento, al punto che, come racconta in questa intervista, è stata vittima di bulimia. Oggi definisce se stessa “un inno alla vita che cammina”, consapevolezza raggiunta grazie alla riconquista della sua autostima. Arrivata a 47 anni, racconta a Malcom Pagani di sentire di star vivendo per la prima volta l’età giusta.
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Renato De Maria nasce a Varese nel 1958: l’inizio di vita in una realtà piena di difficoltà, tra povertà e discriminazione, lo segna profondamente. Arriva poi a Bologna, in cui diventa testimone diretto del tumultuoso periodo a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80, costellato di scontri e tensioni violente tra forze dell’ordine e formazioni dell'estrema sinistra, delle quali alcuni suoi conoscenti entrano a far parte. In cerca di nuove prospettive, parte per New York dove, ospitato da una zia, vive in un quartiere abitato da italiani, circondato da artisti e stimoli utili allo sviluppo della sua carriera nel mondo della regia. La vittoria del Festival di Torino consacra ufficialmente il suo inizio. In questa intervista, racconta a Malcom Pagani come il suo lavoro nel modo del cinema lo aiuti in parte a comprendersi, in una ricerca continua della definizione di se stesso che, però, non riesce ancora a trovare.
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Figlia di un sognatore triestino e di una severa madre foggiana, Alessia Marcuzzi nasce a Roma nel novembre 1972. Trascorre la sua gioventù a Casal Palocco, realtà di provincia nella quale viene soprannominata “barone rampante” per il suo temperamento avventuroso che la portava ad arrampicarsi sugli alberi. Fin da giovanissima le piace il mondo dello spettacolo: le sue prime performance sono le imitazioni dei professori durante l’intervallo. La si potrebbe definire un’estroversa introversa, che trova il suo equilibrio nel raccoglimento con gli affetti più intimi e nella gratitudine nei confronti del proprio pubblico. In questa intervista, racconta a Malcom Pagani la sua storia personale e professionale, basata sul motto “sii gentile e abbi coraggio”.
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Maurizio Lombardi sapeva sin da bambino che avrebbe fatto l'attore. Il mobilificio del nonno fu il suo primo set. Il primo a comprendere il potenziale del suo talento fu il professore di educazione fisica, che in un colloquio confidò al padre: “Maurizio non studierà, però se la caverà nella vita".
In quest’intervista Maurizio Lombardi racconta a Malcom Pagani i retroscena che connotano il lavoro di attore, a cui ha dedicato la sua intera esistenza e per il quale ritiene essere necessaria una giusta dose di pericolosa incoscienza.
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De Gregori ha sempre amato scrivere, ma scrivere in musica. Dice che gli artisti non sono persone ispirate da un fuoco sacro, ma che la dedizione per il proprio mestiere si coltiva sia per amore sia per necessità. Decifrare la complessità del presente è per lui un'operazione irrealizzabile e connessa al suo progressivo allontanamento dal mondo della politica, in cui negli anni delle contestazioni era invece immerso. Dopo una carriera decennale, definisce se stesso una persona risolta, che trova nella dimensione della memoria e dell’ozio una sensazione di agio e accoglienza. In questa intervista ripercorre la sua storia con Malcom Pagani.
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Alessandro Piperno si sveglia ogni mattina all’alba per scrivere. Immagina il libro come un’opera collettiva, nata dalle versioni di sé che mutano nel tempo e dalle osservazioni altrui. Nel 2012, con “Inseparabili”, ha vinto il Premio Strega, senza crederci davvero e senza mai realizzarlo completamente. In questa intervista racconta a Malcom Pagani che il segreto per la scrittura è la felicità: contrariamente a come si potrebbe essere portati a pensare, “la letteratura è grande se parla di cose tristi in modo felice”, e l'infelicità non rappresenta dunque una risorsa per chi scrive, bensì un ostacolo.
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