Episoder
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Come diceva Charles Bukowski, «la gente è il più grande spettacolo del mondo» («e non si paga il biglietto», aggiungeva lui). E proprio questo spettacolo è al centro di In Real Life, che ogni settimana porterà alla luce una storia unica, vista attraverso gli occhi del suo protagonista, offrendo uno spaccato straordinario delle vite degli altri.
In un'epoca in cui gli algoritmi delle piattaforme digitali ci isolano, facendoci sentire diversi e distanti dagli altri, IRL vuole riportare al centro la nostra umanità condivisa, raccontando le storie delle persone che ci circondano. Errori banali, relazioni in crisi, sacrifici enormi, tragedie e dilemmi quotidiani: le nostre vite sono piene di storie memorabili, spesso mai raccontate. Noi siamo qui per farlo, ogni settimana.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Quella di Varese è da sempre una provincia tranquilla. Uno di quei luoghi in cui la vita, negli anni ‘90, scorre tra lavoro, casa e i piaceri che di riflesso arrivano dalle grandi città, Milano una su tutte. È in un posto così, a tratti anonimo, che un gruppo di giovani ragazzi, come tanti, inizia a formarsi attorno alla passione per la musica heavy metal. Tutto normale, appunto. Fino a quando qualcosa corrompe le loro anime. Qualcosa di oscuro e di inspiegabile. Questa è una storia che comincia come tante, in una provincia come tante, tra persone come tante, ma che prosegue e finisce, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue, una delle più cruente che la cronaca nera italiana abbia mai raccontato.
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Manglende episoder?
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Che cos'è la verità? Una domanda, questa, la cui risposta ha un impatto enorme sulla vita di tutti noi. Una domanda che però, inspiegabilmente, ci poniamo di rado. Siamo portati a credere infatti che ciò che ci circonda sia senz'altro vero. Una domanda che non si è posto l'ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, l'attrice hollywoodiana Anne Hathaway, cardinali, avvocati, investitori miliardari e un sacco di altra gente che nella propria vita ha incrociato quella di Raffaello Follieri, l'uomo che nei primi anni del 2000 ha saputo ribaltare la visione che abbiamo della realtà; l'uomo che sfida la nostra capacità di leggere il mondo che ci circonda. Questa è la sua storia.
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Nel 1977 un uomo, Rodolfo Fiesoli, fonda sulle colline del Mugello, alle porte di Firenze, la cooperativa agricola “Il Forteto”. Una comunità a cui si uniscono moltissimi giovani attratti dal vivere in condivisione, lontani dalla società moderna. Da subito a questo luogo il Tribunale per i Minorenni di Firenze affida bambini e bambine provenienti da famiglie in difficoltà.
Fino al 2011 la politica, la magistratura, gli assistenti sociali e molti altri, lodano l’operato del Forteto e del suo fondatore e profeta Fiesoli. Un cortocircuito sociale che per quasi quarant’anni ha permesso all’inferno di sembrare il paradiso.
Questa è la storia del Forteto, di chi lo ha fondato, di chi ci ha vissuto, di chi ci ha creduto e di chi è fuggito. Ma soprattutto è la storia di chi sapeva, di chi avrebbe dovuto fare qualcosa e non ha fatto assolutamente niente.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Dopo quasi 14 anni la Procura di Trieste decide di riaprire ufficialmente le indagini. Una nuova speranza custodita nel codice genetico potenzialmente nascosto in 10 reperti recuperati dagli ordigni di Unabomber.
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Mentre gli inquirenti continuano a dare la caccia all’attentatore emerge una prova schiacciante che condannerebbe Elvo Zornitta. Ma proprio quando l’ingegnere si trova con le spalle al muro, un clamoroso colpo di scena rovescia completamente la situazione. Il destino del caso Unabomber dipende da 0.2mm.
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Le bombe continuano a esplodere, ma gli inquirenti, per la prima volta dal 1994, credono di avere tra le mani gli indizi giusti per provare a incastrare il sospettato numero uno: l’ing. di Azzano Decimo Elvo Zornitta.
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Dopo l’attentato sconvolgente alla piccola Francesca Girardi, il Ministero degli Interni decide di formare un superpool che coordini le indagini delle quattro procure coinvolte. La creazione di un database fornisce finalmente una lista di poche decine di sospettati. Unabomber, intanto, continua a colpire obiettivi religiosi.
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L’attentato al cimitero di Motta di Livenza, la Nutella, il piccolo Claudio e infine la bomba di Natale turbano profondamente un’opinione pubblica già stremata. Gli obiettivi sono sacri: bambini e chiesa. La gente è esausta, è da più di otto anni che gli ordigni di Unabomber colpiscono queste zone. Tutti non fanno che chiedersi: prima o poi ucciderà qualcuno? Un bambino?
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Dopo quattro anni di silenzio Unabomber ritorna e il terrore questa volta entra nelle case di tutti gli italiani. Gli ordigni sempre più sofisticati vengono inseriti in prodotti alimentari e lasciati dentro ai supermercati. Ma forse ha commesso un errore. Oggi, a distanza di vent’anni, un reperto dimenticato potrebbe riaprire il caso.
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Nell’estate del 1996 le spiagge italiane diventano l’obiettivo del sadismo di Unabomber. Mentre sul caso si allunga l’ombra del terrorismo internazionale emerge il primo vero sospettato.
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È il 21 agosto 1994, è domenica mattina e la famiglia Foresto sta andando a Sacile, un piccolo paesino in provincia di Pordenone in Friuli Venezia Giulia, famoso per uno degli eventi più noti della regione: la sagra degli osei. Qui ha inizio la storia di Unabomber.
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Tra il 1994 e il 2006, un bombarolo ha terrorizzato le province di Pordenone, Udine, Venezia e Treviso.
I suoi ordigni, camuffati in ovetti Kinder o tubetti della maionese, hanno mutilato bambini e adulti. Nessuno ha mai scoperto il suo nome.
Una serie inchiesta di 7 puntate che racconta attraverso le testimonianze delle vittime, degli inquirenti, di esperti forensi e del principale sospettato, uno dei casi italiani di cronaca nera più inquietanti e misteriosi.
Marco Maisano ha trascorso mesi a riascoltare intercettazioni, a rileggere migliaia di documenti e a cercare reperti dimenticati, fino al ritrovamento che potrebbe riaprire il caso e dare finalmente un volto a Unabomber.See omnystudio.com/listener for privacy information.