Episoder
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Alla corte del Re Sole dominavano lo sfarzo e lo sperpero. Scomparso Luigi XIV, lo Stato era alla bancarotta, e il duca d'Orleans, Reggente di Francia, dovette escogitare un modo per risanarne le finanze. Gli sembrò di averlo trovato quando s'imbatté in un affascinante scozzese, fuggito dall'Inghilterra a seguito di una condanna a morte per aver ucciso un uomo in duello. Si trattava di John Law, noto in tutta Europa come giocatore d'azzardo, esperto di calcolo delle probabilità e appassionato studioso di economia. L'agile biografia di Silvia Maria Busetti guida il lettore attraverso la storia dell'ascesa e della caduta di questo personaggio, vero innovatore della finanza, ammirato da Schumpeter. Su di lui discese per più di due secoli una damnatio memoriae a causa del fallimento del suo sistema, troppo innovativo e spericolato per i suoi tempi. John Law fu il geniale protagonista della finanza nell'epoca dei lumi, e le sue vicende eguagliano quelle dei grandi personaggi letterari a lui contemporanei.
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Malgrado negli ultimi anni sia stato oggetto di una vera e propria riscoperta, Giulio Cesare Vanini, chiamato dai suoi contemporanei "aquila degli atei" per gli esiti antiteologici e antimetafisici del suo razionalismo radicale, è ancora poco conosciuto in Italia. Eppure, con le sue opere e la sua testimonianza ha segnato un punto di svolta nella storia della filosofia occidentale, contribuendo alla nascita dell'Europa laica e moderna. Ex frate carmelitano, il 9 febbraio 1619, quando aveva da poco compiuto trentaquattro anni, fu condannato al rogo per «ateismo, bestemmia, empietà e altri eccessi» e fu bruciato a Tolosa in una piazza che oggi porta il suo nome. Prima di essere consegnato alle fiamme gli fu strappata la lingua, l'organo con cui aveva "offeso" Dio. In questo volume, che vuole rappresentare una prima introduzione alla sua figura e al suo pensiero, sono raccolti gli eventi fondamentali della sua appassionante vicenda umana e intellettuale.
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Manglende episoder?
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Chi non ha subìto il fascino di Mary Poppins, la fata-bambinaia che arriva a Londra, volando con il suo ombrellino, a riportare ordine incantato nella scompigliata famiglia Banks? Ma prima di diventare la celeberrima eroina cinematografica nella versione Disney, Mary Poppins fu la protagonista di alcuni romanzi nati dalla penna di una donna geniale, tormentata e ribelle di nome Pamela L. Travers. In questo libro, vedono la luce alcuni degli scritti su mitologia e folklore che la Travers compose nel corso della sua lunga vita. “La sapienza segreta delle api” è una sorta di guida magica, non soltanto per chi vorrà conoscere il percorso che ha portato alla creazione di un personaggio così popolare, ma anche e soprattutto per coloro che vogliono riscoprire i significati degli antichi miti che ancora vivono e rivivono nella nostra esistenza quotidiana.
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Aveva previsto tutto. La cesura del Sessantotto, il collasso della sua Chiesa, il dominio del relativismo, l'addio dell'Europa al cattolicesimo senza lacrime né nostalgia, il fanatismo islamico, il neomarxismo della Chiesa del popolo, gli ecologismi apocalittici, il mondo nuovo delle Nazioni Unite, il paradosso di un Occidente che al massimo della propria potenza materiale raggiunge l'apice dell'insicurezza culturale, l'avvento di un'Europa post-europea. È Joseph Ratzinger. Prima di diventare Benedetto XVI, in mezzo secolo di saggi, conferenze e interviste, Ratzinger ha compiuto un lucido pellegrinaggio nella modernità e nel vecchio mondo segnato dalla mancanza di respiro, dal vuoto, dalla derisione. Da papa, la sua presenza era intollerabile, il suo genio una minaccia, le sue dimissioni sono state un sollievo per tanti. A distanza di quindici anni dall'elezione al soglio pontificio, Benedetto XVI appare come l'"ultimo papa" di cui parlava Friedrich Nietzsche. Almeno d'Occidente.
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Uno spettro si aggira per l'Occidente: è l'emergenza. Un'emergenza infinita, ininterrotta, che da decenni si protrae e si propaga disarticolando le garanzie poste a tutela delle libertà e facendo regredire, spesso, i cittadini a meri sudditi. In questo saggio, Venanzoni scandaglia, in chiave tanto teorica quanto pratica, le varie emergenze (terroristica, pandemica, ambientale) che in maniera prepotente si sono abbattute nel corso degli ultimi anni sulla nostra società, e mette bene in luce i dispositivi attraverso cui il potere consolida se stesso facendo leva sul presunto contrasto a un'emergenza continua.
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La discriminazione è una delle bestie nere delle società democratiche, che si sono costituite attorno alla sua progressiva sconfitta. Tuttavia, discriminare significa scegliere, dire sì a qualcosa e no a qualcos'altro. Pensare di rimuovere questo concetto equivale ad abolire ciò su cui si fonda la pratica della libertà: la scelta. Nel suo modo provocatorio, logico e consequenziale il filosofo ed economista libertario Walter Block, autore del best seller "Difendere l'indifendibile", spinge la sua difesa della libertà fino a dimostrare che la discriminazione non deve riguardare lo Stato e le sue leggi ma la libera scelta individuale. Lo Stato che regola gusti e preferenze di individui e imprese, mascherandosi dietro potenziali vittime di discriminazione stabilite a seconda dell'emergenza del momento, non mira che a espandere la propria sfera d'influenza a discapito della libertà dei singoli.
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Ayn Rand, divenuta la più grande sacerdotessa della figura eroica dell’imprenditore-creatore, riunisce nella presente raccolta le sue riflessioni sull’importanza impareggiabile di questo modello economico, ma anche sociale e morale, per lo sviluppo del genere umano. La scrittura e il pensiero di Ayn Rand non ammettono compromessi e si oppongono in maniera radicale, con pregnanza filosofica e dimostrativa, a tutto il contemporaneo anti-capitalismo che inonda i media, la politica e la nostra intera società. Quella stessa società che ha raggiunto un grado altissimo di benessere e libertà proprio grazie a quel tanto vituperato sistema economico. Il pensiero randiano, adamantino e durissimo, ci consente di osservare la realtà da una prospettiva del tutto diversa da quella a cui siamo abituati.
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Il Romanticismo è ormai estinto nella società contemporanea? E cosa significa, davvero, "essere romantici", espressione tanto abusata nel linguaggio comune? Ben al di là di una semplice categoria filosofico-letteraria, l'idea di romanticismo costituisce un modo di essere al mondo fondato sull'ardore, sulla cortesia, sul culto per la bellezza e per la morte, sulla malinconia come stato divino, sull'amore per la Natura. Cesare Catà presenta qui un'evocativa raccolta di testi poetici proposti in una sua traduzione inedita preceduta da un ampio saggio che, attraverso le vite e le opere dei protagonisti del Romanticismo, arriva a ricercarne il destino nella società postmoderna
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Le lettere di Yonathan Netanyahu, scritte tra il 1963 e il 1976, sono un involontario romanzo di formazione. Giovane e brillantissimo tenente colonnello israeliano, morto mentre comandava il blitz di Entebbe ad appena trent’anni, nelle lettere scritte ai familiari, agli amici e alle donne della sua vita, raccontando la sua esistenza, traccia la drammatica parabola di un ragazzo che si fa uomo in uno dei luoghi più difficili del mondo. Un giovane che era stato ammesso ad Harvard e che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, sceglie di tornare nel proprio Paese, di rimanere nell’esercito, per combattere per l’idea in cui credeva: la sopravvivenza di Israele. La storia della breve vita di Yonathan, nel corso della quale combatterà la Guerra dei giorni e quella dello Yom Kippur ma in realtà vivendo in uno stato di guerra perenne, è dunque un documento storico-romanzo di formazione di un eroe che sceglie la propria vita, consapevole delle rinunce a cui va incontro e della gravità del suo compito.
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Questo libro di Harvey C. Mansfield è già un classico e, allo stesso tempo, un testo da mettere all'indice. L'Autore, celebre professore di filosofia politica dell'Università di Harvard, avverte la necessità di tessere le lodi di una delle virtù più bistrattate della contemporaneità: la virilità. Passando in rassegna l'intera cultura occidentale dalle sue radici nella Grecia classica fino ai nostri giorni, e chiamandola a testimone della sua tesi, pone in luce la grandezza di questa virtù niente affatto machista ma, al contrario, ricca di nobiltà e di apertura all'altro, di spirito di sacrificio e nobile grandezza. Superando categorie escludenti come il sessismo, Mansfield si contrappone allo scientismo spesso troppo limitante della psicologia sociale e della biologia evoluzionistica. In un mondo che tende a farsi grossolanamente egalitarista, tendendo non alla parità ma a una generale indistinzione, "Virilità" si pone come un solido argine culturale con cui è necessario confrontarsi.
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In una immaginaria Inghilterra di un non molto lontano futuro, dopo le devastazioni prodotte dalla Terza guerra mondiale, si è istaurato un regime politico-sociale egualitario in cui ogni pulsione individualista viene condannata e repressa. Si è decretato che il popolo potrà vivere felice solo se si cancelleranno i connotati personali psicologici e fisici che caratterizzano i singoli individui. Ogni diversità individuale potrebbe infatti generare moti di invidia nell’animo del prossimo, e questo vale anche per la bellezza del volto che alcune donne posseggono in misura superiore ad altre…
Un mondo all’apparenza sereno dove le passioni civili, come anche quelle amorose, vengono sedate attraverso martellanti messaggi radio e per via farmacologica, affinché non turbino la quiete che un premuroso Dittatore vuole imporre ai suoi sudditi per il loro bene. Ma qualcuno riuscirà a smontare questo infernale congegno. -
Diventare tutti un po' più poveri, mangiare meno carne, viaggiare meno, smettere di essere quello che siamo: occidentali e consumisti. È quanto ci viene richiesto dalla religione ecologista, il nuovo oppio dei popoli dell'Occidente post-cristiano. Siamo tutti peccatori ambientali e dobbiamo cercare la salvezza nella Sostenibilità. Dio non è morto, come scrisse Nietzsche. È diventato verde. Il comunismo esaltava il proletariato, l'ambientalismo esalta l'ecosistema, ma il mostro da combattere è sempre lo stesso: l'Occidente liberale e capitalista. Giulio Meotti racconta l'altra faccia dell'ecologia, convertita ormai nella religione laica dell'ecologismo.
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Quello dell'invidia è un tema di per sé fastidioso. Ma assai più sgradevole è il sospetto che la nobile aspirazione umana all'eguaglianza - la quale è un tratto fondamentale del messaggio cristiano, del pensiero democratico e di quello socialista - abbia le sue radici nell'ignobile sentimento dell'invidia. Un sospetto che ha sempre aleggiato nelle menti di studiosi di etica, sociologia e filosofia politica, ma anche nelle coscienze delle persone comuni. E può essere questa la ragione per cui l'argomento invidia/società, specie negli ultimi due secoli, non ha avuto l'attenzione e l'approfondimento che meritava. L'invidia e la società di Helmut Schoeck è, nella storia delle ricerche politico-sociologiche, il più completo e profondo studio mai realizzato in materia.
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Paul Bloom si è imbarcato nell'impresa, a dir poco controcorrente, di dimostrare come l'empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni di qualcun altro, sia deleteria per le nostre vite. Bloom la paragona alle bibite gassate e dolciastre, allettanti ma non salutari. L'empatia genera piacere per la sua capacità di farci sentire coinvolti nei confronti degli altri, genera benessere perché ci fa sentire più buoni. Ma è tutt'altro che una valida guida morale e decisionale. L'empatia ci porta spesso a emettere giudizi errati e a fare scelte politiche irrazionali e ingiuste. Con questo libro rivoluzionario e divertente, attraverso numerosi esempi tratti dalla realtà quotidiana e una documentata analisi scientifica, Bloom ci mostra come, in un mondo che reclama sempre più spazio per i sentimenti, dovremmo dare invece più spazio alla ragione. Solo così potremo prendere decisioni sensate e rendere il mondo un posto migliore.
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Il titolo di questo libro può evocare una domanda che mi è stata rivolta spesso: «Perché usare la parola “egoismo” per denotare qualità positive del carattere, quando quella parola solitamente irrita la gente, per la quale non significa le cose che significa per lei?» A coloro che fanno questa domanda, rispondo: «Per la ragione che ve la fa temere.» La virtù dell'egoismo presenta una concezione etica in cui l'uomo è fine e valore in sé. Ne discende una concezione politica incardinata sui diritti umani intesi come diritti di proprietà, sul capitalismo come unica società razionale coerente con la libertà e la prosperità, sul governo limitato come garanzia di difesa esterna, ordine interno e risoluzione delle controversie.