Episoder
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Senza acqua è difficile immaginare la vita. In effetti, questa sostanza apparentemente semplice, è uno degli ingredienti necessari (non per forza sufficienti) per la ricetta della vita così come la conosciamo. Offre un ambiente ideale per la combinazione di atomi e molecole. Costituisce il 65% della maggior parte degli organismi viventi, riempiendo le loro cellule e garantendo il trasporto di nutrienti. Acqua è sinonimo di vita e, questo, ha portato l’umanità a una sua costante ricerca che ripercorreremo con un viaggio nel tempo e nello spazio. Partiremo dalla Terra per arrivare tra le riserve nascoste ai poli della Luna, nelle tracce da lei lasciate su Marte, fino alle profondità delle lune di Giove e Saturno e oltre, in un vero e proprio excursus interstellare, alla ricerca dell’acqua su pianeti lontani.
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In caso di siccità (problema sempre più frequente e rilevante) alcuni comuni italiani si rivolgono ai rabdomanti. La rabdomanzia è radicata nella nostra tradizione, esistono però evidenze scientifiche a supporto di tale pratica? Il CICAP promuove un approccio razionale che, alla ricerca di evidenze, utilizza l’indagine sul campo come suo strumento. Ci si propone di esaminare l’impiego poco costruttivo delle risorse pubbliche quando ci si affida a soluzioni prive di fondamento, offerte da truffatori o da persone convinte delle proprie capacità paranormali.
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Manglende episoder?
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Il cambiamento climatico, lo sviluppo industriale e la crescita della popolazione aumentano continuamente la necessità di acqua in tutto il mondo. Per ridurre lo stress sulle risorse naturali occorre sfruttare fonti non convenzionali, come le acque reflue e quelle saline. Tuttavia, la produzione di acqua di alta qualità da fonti non convenzionali richiede molto più sforzo ed energia rispetto ai metodi tradizionali. Per questo, si stanno sviluppando tecnologie di potabilizzazione e riuso dell’acqua che sfruttano energia rinnovabile e, al contempo, riducono la complessità e aumentano la fattibilità socio-economica del trattamento. Nel corso dell’incontro discuteremo attorno alle sfide e alle opportunità di questi metodi, con particolare attenzione al nesso “acqua-energia” e alla progettazione intelligente di sistemi di trattamento.
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Il cambiamento climatico non determina solo l’aumento della temperatura. Il riscaldamento del pianeta ha ripercussioni sulle precipitazioni, gli estremi idrologici (alluvioni e siccità) si intensificano in diverse parti del mondo. I recenti eventi alluvionali sul territorio italiano, ma non solo, ci pongono di fronte a domande cruciali: la pericolosità idraulica è cambiata nel tempo? Se sì, come? Quali sono le cause? Come si evolverà in futuro? Come può la società proteggersi e/o convivere con le alluvioni? Nel corso dell'intervento, riflessioni e domande verranno discusse da un punto di vista idrologico guardando alle ricerche condotte alla scala europea sino a restringere la lente su scala nazionale e regionale.
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Quali sono i sensi del mare, e come si stanno trasformando nel tempo? Come percepiamo il mare e cosa ci mostra? Quali odori, suoni e sensazioni avvertiamo? Su questo, la scienza ci offre spiegazioni dettagliate, lo stesso sul “come” stiamo influenzando questi sensi. Attraverso cinque opere di street art narreremo la scienza dell’acqua in modo innovativo. Parleremo di Antropocene, dell'acidificazione degli oceani, dell'inquinamento acustico... ma non dall'orizzontale della costa, bensì in modo verticale: attraverso i muri delle nostre città. Quei muri solitamente grigi che si sono trasformati in tavolozze urbane così da raccontare storie scientifiche utilizzando i colori al posto delle formule, attraverso il linguaggio universale dell’Arte.
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Le Alpi vivono una drammatica riduzione dei ghiacciai, sin dall’800 accelerata poi nell’ultimo secolo dalle estati più calde e lunghe. Tra il 1850 e il 1970 i ghiacciai hanno perso il 35% della loro area, un ulteriore 15% è scomparso tra il 1970 e la fine del secolo scorso, e un ulteriore 20% dal 2000. Il CGI-Comitato Glaciologico Italiano, fondato nel 1895, raccoglie dati con le campagne glaciologiche annuali su circa 200 ghiacciai-campione, promuovendo la ricerca e facilitando la divulgazione su questi temi. Le osservazioni CGI degli ultimi decenni confermano la deglaciazione accelerata, con i ghiacciai che si ritirano in alta quota e si frammentano. Il CGI fornisce dati accessibili online (www.glaciologia.it) e ha sede a Torino, in Corso Massimo d’Azeglio 42: veniteci a trovare per saperne di più!
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I fiumi hanno stimolato la nascita delle città e delle civiltà, la formazione di società sempre più complesse e strutturate, l’evoluzione tecnologica e delle conoscenze, l’espansione dei commerci e dei trasporti, l’incremento demografico e il miglioramento delle condizioni di vita. Si stima che la quasi totalità della popolazione umana viva sul bordo dei fiumi o a pochi chilometri da essi. L’umanità dipende dai fiumi oggi come 8000 anni fa, solo che sembriamo non rendercene conto. In questo periodo di drammatico e rapido cambiamento, la gestione dei fiumi riveste un ruolo di primaria importanza. Per questo motivo, ripercorrere la storia del nostro antico rapporto con i fiumi si rivela una strada maestra per provare a ristabilire con loro quel patto di amicizia che ci ha portato così lontano.
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La geografia idrica del nostro pianeta sta mutando rapidamente a causa della crisi climatica, e non solo. Il ruolo antropico condiziona e impatta attraverso forme silenziose e di accaparramento delle risorse idriche. Un viaggio attorno al mondo ci aiuterà a comprendere le dinamiche ambientali, sociali, economiche e politiche che esistono dietro la scarsa legittimità di comunità e Paesi dove diritti ambientali e diritti umani non sono riconosciuti.
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Un grado e mezzo è un festival di CentroScienza Onlus che vuole avvicinare il grande pubblico e le giovani generazioni ai temi ambientali, alla crisi climatica e alle azioni necessarie per rispondere alle sue sfide. Il titolo è un chiaro riferimento a quanto ribadisce da tempo la comunità scientifica: per garantire all’umanità un futuro più equo, sano e felice è necessario contenere a massimo 1,5°C l’aumento della temperatura media globale della Terra entro la fine di questo secolo. Elisa Palazzi e Michele Freppaz, referenti scientifici del festival, raccontano la sua nascita e le aspettative per il suo futuro.
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Il cambiamento climatico ha pesanti conseguenze sul ciclo dell'acqua: eventi estremi più forti e frequenti e siccità più intense ed estese. Nella sola area mediterranea, i dati mostrano un significativo aumento delle condizioni di siccità e le proiezioni indicano che, queste, non potranno che peggiorare con un ulteriore aumento delle temperature. Analogamente, il rischio di incendio cresce anche in aree e in stagioni tradizionalmente non colpite dagli incendi e con l’insorgenza di “mega-incendi”.
Per affrontare il problema, occorre conoscerlo a fondo e dispiegare una serie di strategie, dalla previsione a scala breve, e stagionale, alle tecniche di gestione dell'acqua e degli ecosistemi naturali. -
“Se ami qualcuno, o qualcosa, non vuoi che soffra”: è̀ il concetto, semplice e lineare, con cui Barmasse si approccia alla montagna e alla natura, anche in qualità di guida alpina. Ogni volta che viviamo sulla nostra pelle un’esperienza, un ambiente, e ci connettiamo a esso (percependone la bellezza ma anche la fragilità), la nostra consapevolezza aumenta. Quando si parla di montagna e conservazione la si associa principalmente ai ghiacciai, alla loro fusione, sorvolando l’elemento che li compone: l’acqua.