Episoder

  • Una comunità può essere di intenti, di parlanti, di persone che condividono un passatempo o una visione del mondo. Ma in circostanze più rare, il termine indica in senso più stretto gruppi che costruiscono il loro mondo-separato-dal-mondo: in questa puntata parliamo di una fondazione, l’Opera Bonomo, che ha saputo prendersi cura con amore di chi non aveva niente e nessuno, creando un piccolo sistema di welfare solidale nell’Italia del Sud del secondo dopoguerra e cambiando le vite di centinaia di ex bambini (oggi pensionati nostalgici e ancora riconoscenti). Quindi ci spostiamo più a nord, vicino a Grosseto, dove un’altra comunità solidale basata «sul sentirsi figli dello stesso Padre», Nomadelfia, ci restituisce una rappresentazione letterale del significato del proverbio inglese it takes a village to raise a child, ovvero «per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio».

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  • «Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c'è un'età in cui si sbarca», scriveva Italo Calvino nel suo Barone rampante, ma la massima vale anche in controluce: anche per chi non è mai salpato, presto o tardi arriva un momento in cui prendere la via del mare. E non esiste marinaio, navigatore esperto o semplice amatore delle vele che non provi un brivido di fronte al trovarsi alla mercé di una distesa d'acqua che sembra non avere fine, fatta di onde, spume, galleggiamenti e una precarietà che può sempre tramutarsi in stupore o terrore. Fabio, un milanese con gli occhi cerulei, per mare ha vissuto la più grande avventura – e, insieme, la più grande disavventura – della sua vita: negli anni Ottanta si è trovato a dover sopravvivere su una zattera al largo delle coste francesi, e a dover fare delle parole «è finita» un pensiero fisso. Ma in questa puntata parleremo anche del più straordinario dei vari marittimi, quello di un’imbarcazione californiana al centro di una storia che ha tutti i crismi di una fiaba contemporanea.

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  • Si dice che la famiglia non ce la scegliamo, che è quella che ci capita: cosa che può essere vera per tanti, ma che di certo non lo è per tutti. Così, ad esempio, non è stato per Arianna ed Elena, due donne che hanno scelto di creare la loro, di famiglia; di avere i figli che prima non erano mai riuscite ad avere, grazie alla loro tenacia, al loro coraggio, al loro saper far fronte a situazioni difficili e ad ostacoli apparentemente insormontabili. Queste sono le loro storie, fatte di attese, speranze estive, viaggi intercontinentali e la grande consapevolezza di essere «madri vere».
    Contributor di questo episodio:
    - Marta Colombo
    - Assia Neumann Dayan

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  • Nei circa mille ospedali italiani, ogni giorno, 131mila medici hanno a che fare con una varietà infinita di problemi, da quelli che si risolvono in regime di day hospital a quelli che, tragicamente, costano la vita di un loro paziente. La cronaca della malasanità li vuole soltanto eroi o antieroi, santi o dannati: ma accanto alle storie di negligenza più orribili – come quella di Caterina, che per colpa di un errore evitabile anni fa ha perso un pezzo di cuore – ce ne sono tante altre di un eroismo minore, quotidiano, che passano sotto silenzio.

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  • Un ragazzo incontra una ragazza, ma al di fuori dei tormentoni musicali questa non è sempre una storia a lieto fine. Soprattutto se l'incontro avviene online, o tramite una piattaforma di messaggistica. Quel ragazzo o quella ragazza potrebbe avere intenzioni malevole e, dopo uno scambio di materiale intimo non anonimizzato, voler ricattare il partner di quel momento o di anni interi, minacciandolo di pubblicarlo online, per farlo/a sentire colpevole e in procinto di vedere esposte le sue inclinazioni sessuali. Chi non si è mai trovato a dover fare i conti con la vergogna, la frustrazione, il senso di impotenza e di sottomissione di trattare con un ricattatore sessuale ha la fortuna di non conoscere questo speciale tipo di panico: tutti gli altri troveranno parti delle loro storie in quelle di Massimiliano, un ragazzo tra le decine di migliaia di persone che ne cadono vittima, e di Edel ,che invece per mestiere, ogni giorno, aiuta queste vittime a divincolarsi dalle sabbie mobili in cui sono finite per colpa di una foto o una videochiamata.
    Contributor di questo episodio:
    - Simone Di Gregorio

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  • “La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti”, cantava John Lennon – uno che sugli imprevisti, suo malgrado, avrebbe molto da raccontare. Ma ci sono età della vita in cui i progetti non sono ancora nemmeno all’orizzonte: l’infanzia e la prima giovinezza, gli anni in cui impariamo a conoscere il mondo tramite le persone da cui dipendiamo. Alcune di esse, in particolare, diventano i fari con cui ci orientiamo nel buio: in questa puntata raccontiamo le storie di famiglia diverse di due persone diversissime, ma accomunate dall’essere “diventate grandi”, come si dice di solito, in contesti eccezionali e irripetibili.

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  • Una vita tranquilla è una prerogativa di molti di noi. Tante cose però possono metterla a soqquadro, cambiandole per sempre volto: incidenti, sventure, imprevisti o anche colpi di fortuna inaspettati. Ma cosa succede quando un’esistenza si è basata per decenni su mezze verità, su parole non dette e, soprattutto, su persone vicine ma mai conosciute nel loro vero ruolo? Nella puntata di oggi di In Real Life ci sono due donne che hanno accolto nei modi più sorprendenti il loro figliol prodigo, nelle vesti di fratelli che non sapevano di avere, e di cui avevano quindi ignorato l’esistenza per una vita intera: alieni in carne ed ossa, che come gli ultracorpi dei classici della fantascienza finalmente, un giorno, hanno rivelato la loro vera identità.
    Contributor di questo episodio:
    - Giada Arena

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  • Thomas Salme è un uomo svedese con una passione che coltiva fin da bambino: volare. Quando ha ancora solo 10 anni i suoi genitori, ben sapendo che per conquistare i cieli non basta solo il desiderio, cercano in ogni modo di sostenerlo. Ma diventare pilota non è uno scherzo; servono dedizione, studio, e, sopra ogni cosa, un fiume di denaro. E allora? Allora Thomas, che di rinunciare al sogno proprio non vuol saperne, elabora il più audace e improbabile dei piani. Una follia, certo! Eppure, questa follia gli permetterà di solcare i cieli del mondo per ben 13 anni, in barba alla gravità e a qualsiasi limite imposto dagli uomini.
    Contributor di questo episodio:
    -Francesco Crippa

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  • Comprendere un omicidio è difficile, soprattutto per chi resta: familiari e amici che convivono con rabbia, tristezza e una profonda solitudine. Noi, il cosiddetto 'pubblico', chiediamo dettagli sulla vittima, vogliamo conoscere chi se n'è andato, dimenticando chi è rimasto. A questo si aggiunge il fatto che non tutti i crimini finiscono sui giornali, e il silenzio che ne segue può far sembrare che non siano mai accaduti. Per chi resta, il mondo continua indifferente, lasciandoli nell'ombra della tragedia. E anche quando arriva la giustizia, non basta a colmare il vuoto. Ogni giorno diventa una battaglia silenziosa e la domanda che rimane è sempre la stessa: come si va avanti quando il mondo non si ferma con te?
    Contributor di questo episodio:
    - Chiara Piotto
    - Antonio Cristiano

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  • «Servirebbe un miracolo» è un'espressione che usiamo spesso quando ci troviamo in una situazione apparentemente senza via d'uscita. Per fortuna, però, quel miracolo non serve quasi mai, perché una soluzione, il più delle volte, esiste eccome. Può capitare, però, di aver davvero bisogno di un intervento divino, o, per essere realisti, di uno umano che sappia tirarci fuori dai guai, soprattutto quando quella mano miracolosa ci separa dalla vita o dalla morte. È quello che è successo a Josh Peltz il 15 gennaio 2009, quando si trovava a bordo del volo US Airways 1549, diretto a Charlotte, Carolina del Nord. Josh, come sempre, si appisolò poco dopo il decollo, senza sapere che quella non sarebbe stata solo una delle esperienze più terribili della sua vita, ma anche la trama di un film di grande successo con Tom Hanks. Un miracolo sotto ogni punto di vista.
    Contributor di questo episodio:
    - Giada Arena

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  • Un errore, di per sé, è solo un errore. Scendere alla fermata sbagliata dell’autobus, dimenticarsi i panni nella lavatrice, sbagliare la grafia di una parola in un’email: a chi non è mai successo? Ma certi errori hanno conseguenze più serie degli altri, e a volte basta un piccolo, apparentemente innocente sbaglio per trovarsi a vagare in un girone dantesco di assurdità. Mauro, un manager italiano che vive in Germania, nel 2019 per sbaglio (appunto) ha risposto con un “Sì” alla domanda dell’application di visto per gli Stati Uniti che gli chiedeva se fosse un terrorista. E da allora sulla carta è diventato un nemico dei servizi segreti internazionali, in una situazione «tra il ridicolo e il drammatico». La sua è una storia di strane telefonate anonime in aeroporto, interrogatori in stanzini illuminati al neon e un'enorme, insondabile burocrazia che non conosce ragione.
    Contributor di questo episodio:
    - Davide Piacenza
    - Yuri Rosati

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  • Alice si sveglia una mattina e lei non c'è più. «Lei» è sua figlia Emma, il cui primo nome in realtà è «Huda», perché così ha voluto il padre, il siriano Mohamed, da cui Alice si è faticosamente appena separata, dopo anni di violenze e abusi. Emma non ha nemmeno due anni, e il giorno prima il papà ha detto che sarebbero andati a una festa di famiglia dagli zii. Ma a fine giornata non la riporta a casa. Alice si preoccupa, chiama i carabinieri e trascorre una notte di incubi che diventano realtà: scopre che il suo ex marito le ha sottratto Emma, sequestrandola e attraversando l’Europa per portarla dai suoi genitori ad Aleppo, in Siria, dove in quei giorni, nel 2011, scoppiano le bombe di una guerra civile di cui non si vede ancora la fine. Per sei anni la madre non rivedrà la figlia, né saprà dove vive, cosa fa, se è in pericolo, se pensa a lei. Oggi è Alice stessa a raccontarci la sua storia, quella della più impensabile tra le lontananze che si possono mettere fra due persone che hanno bisogno una dell'altra.

    Contributor di questo episodio:
    - Yuri Rosati

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  • Quante cose può raccontare una storia? Può dirci molto sui suoi protagonisti, sull'ambiente in cui vivono, sull'epoca in cui si svolge e sul contesto storico e sociale in cui è ambientata. Come diceva Charles Bukowski, "la gente è il più grande spettacolo del mondo" («e non si paga il biglietto», aggiungeva lui). E proprio questo spettacolo è al centro di In Real Life, che ogni settimana porterà alla luce una storia unica, vista attraverso gli occhi del suo protagonista, offrendo uno spaccato straordinario di vite comuni.
    In un'epoca in cui gli algoritmi delle piattaforme digitali ci isolano, facendoci sentire diversi e distanti dagli altri, IRL vuole riportare al centro la nostra umanità condivisa, raccontando le storie delle persone che ci circondano. Errori banali, relazioni in crisi, sacrifici enormi, tragedie e dilemmi quotidiani: le nostre vite sono piene di storie memorabili, spesso mai raccontate. Noi siamo qui per farlo, ogni settimana.

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