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  • Come ci si prepara alle sfide del futuro in un mondo in continuo cambiamento? Incoraggiando il talento delle persone, tutelando l’ambiente e creando valore per le comunità. Le esperienze degli expat aiutano a capire cosa significa lavorare in contesti multiculturali e l’importanza di sviluppare competenze specifiche per un mestiere così orientato al futuro. Per garantire un domani sostenibile è poi essenziale promuovere una cultura della sicurezza in senso ampio e proteggere il pianeta con soluzioni all’avanguardia, come Bluenzyme per catturare la CO2 e OIE, un sistema unico al mondo che permette di intervenire durante lo sversamento di un pozzo sottomarino quando l’accesso verticale diretto non è possibile. La visione e l’impegno di Saipem si concretizzano non solo in Italia ma anche nel resto del mondo con iniziative che supportano lo sviluppo dei territori e delle comunità locali, come dimostra l’esempio dell’Angola.

    Ospiti dell’episodio: Elisa Carletti, Manager Quality, Health, Safety and Environment Department di Saipem; Chiara Scandella, Country Manager Angola di Saipem.

  • Occuparsi di ingegneria significa continuare ad evolvere, senza mai fermarsi. Questo spirito ha guidato le spettacolari trasformazioni di mezzi navali come Scarabeo 9 e Saipem 7000, ma anche il passaggio all’eolico, un’energia conosciuta fin dall’antichità. È il progetto Hywind a segnare il debutto nel settore, mentre le sfide di oggi riguardano le fondazioni fisse, come nel parco eolico offshore Neart Na Gaoithe (NNG). Il futuro, invece, è l’eolico flottante, reso possibile grazie a tecnologie innovative come STAR 1. Ma l’evoluzione per Saipem non si ferma all’energia: tocca anche la circolarità, con il decommissioning delle piattaforme in disuso, e lo sviluppo di infrastrutture per la mobilità sostenibile.

    Ospiti dell’episodio: Flavia Frisone, Professoressa di Storia greca, Università del Salento; Francesco Di Pietro, comandante della S7000 di Saipem.

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  • Quando ingegno e creatività si incontrano, nel nostro cervello si attivano meccanismi che portano a risultati sorprendenti. Ad esempio il Castoro 12, la nave di Saipem progettata “in due metà” per attraversare canali strettissimi e raggiungere il giacimento Kashagan, o le soluzioni brevettate per la produzione di fertilizzanti, essenziali per la sicurezza alimentare globale. La creatività si esprime anche nello sviluppo di soluzioni innovative nel campo della robotica sottomarina, come la tecnologia di ultima generazione Hydrone, protagonista nel campo di Njord e oggi utilizzata per le attività di ispezione e manutenzione degli impianti.

    Ospiti dell’episodio: Giulio Credali, Asset SURF Fleet Manager di Saipem; Nicola De Pisapia, Professore Associato del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento.

  • “Uomini dal multiforme ingegno”: è così che Primo Levi descrive l’equipaggio del Castoro Sei, la nave semisommergibile di Saipem che negli anni Ottanta stava posando il gasdotto Transmed. Lo stesso ingegno che ha reso possibili anche gli altri grandi progetti del settore gas come BlueStream, infrastruttura strategica che raggiunge profondità record, e Nord Stream, all’epoca la linea più lunga del mondo. Ma l’ingegno non conosce limiti: è il GNL la nuova frontiera, e gli impianti di Tangguh e Scarborough ne sono gli esempi più rilevanti.

    Ospiti dell’episodio: Pietro Costanzo, primo comandante del Castoro Sei di Saipem; Alessandro Blasi, Special Advisor IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia); Alessandro Lombardi, Engineering Project Manager di Saipem.

  • “L’ingegno” è il primo podcast di Saipem, un viaggio in quattro episodi alla scoperta delle tecnologie e delle soluzioni ingegneristiche di un’azienda che si muove verso un grande obiettivo: dare forma ad un futuro sostenibile.
    Cosa spinge a creare impianti che producono energia, robot che si muovono sott’acqua o infrastrutture a servizio di una nuova idea di mobilità? Il filo conduttore è l’ingegno. È questa la forza che alimenta Saipem, un’eccellenza italiana che, fin dalla sua nascita negli anni Cinquanta, è riconosciuta in tutto il mondo per l’ingegneria e la costruzione di grandi progetti nel settore dell’energia e delle infrastrutture.
    L’ingegno è anche la scintilla che anima i professionisti di Saipem, una scintilla che Primo Levi ha colto durante la sua esperienza a bordo del Castoro Sei, la nave posatubi di Saipem che lo ha ospitato a bordo nel 1980.