Episoder
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Nata a Pisa ma romana di adozione, Paola Masino è autrice di racconti (Decadenza della morte, 1931; Racconto grosso e altri, 1941), romanzi (Monte Ignoso, 1931; Periferia, 933; Nascita e morte della massaia, 1945) e liriche (Poesie, 1947). Intellettuale eclettica a proprio agio in ogni tempo e vera outsider irriducibile a qualsiasi tendenza letteraria, ha collaborato intensamente con giornali, riviste e programmi culturali radiofonici. Dopo aver contributo a fondare “Città”, rivista dell’intellettualità antifascista romana, negli anni successivi alla Liberazione Masino ha collaborato con diverse testate – tra cui “Milano sera”, “Foemina”, “Spazio”, “Vie Nuove” – e per la Rai. Il suo capolavoro Nascita e morte della massaia, a lungo boicottato dal regime, viene pubblicato nel 1945.
Di Beatrice Manetti. Letture di Eleni Molos tratte da: Paola Masino, Nascita e morte della massaia [1945], Feltrinelli Milano 2019 -
Nata a Mondovì nel 1925, maestra elementare e staffetta partigiana, Lidia Beccaria Rolfi fu arrestata dai fascisti nel 1944 e deportata nel Lager femminile di Ravensbrück, dove rimase fino al 26 aprile 1945. Tornata in Italia, riprese a fare la maestra e, insieme, decise di dedicare la propria vita alla necessità di mantenere la memoria della Resistenza e dell’orrore dei campi di sterminio. “Grande disturbatrice” e “cuore vigile”, come la definì la storica Anna Bravo, Lidia Beccaria Rolfi è diventata una delle figure più significative tra le donne del Novecento per aver rotto il silenzio sui lager femminili e aver costruito una testimonianza femminile dell'esperienza concentrazionaria. Ci ha lasciato decine di articoli, registrazioni, libri tra cui Le donne di Ravensbrück (Einaudi), scritto insieme ad Anna Maria Bruzzone, e L’esile filo della memoria (Einaudi).
Di Chiara D’Ippolito. Letture di Eleni Molos tratte da: Lidia Beccaria Rolfi, L’esile filo della memoria, Einaudi Torino 2021 -
Manglende episoder?
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Tra le ragazze del secolo scorso non sono molte quelle che si sono dedicate al fumetto: Grazia Nidasio è una di loro, insieme a Tea Bertasi Bonelli, Lina Buffolente, Elisa Penna e alle sorelle Angela e Luciana Giussani. Nata a Milano nel 1931, Nidasio non ha dubbi sulla sua vocazione e dopo il liceo artistico e l’Accademia di Brera approda al “Corriere dei Piccoli”, a cui collaborerà fino alla morte della rivista negli anni ‘90. Già nel 1961 le viene affidato un fumetto vero e proprio, Violante rock, mentre nel 1969 inventa il personaggio di Valentina Mela Verde, le cui vicende sbarcano, nel 1972, sul “Corriere dei ragazzi”, segnando una nuova generazione di adolescenti. Morta nel 2018, nella sua straordinaria carriera di fumettista e illustratrice durata quarant’anni, Grazia Nidasio ha mostrato, sempre con leggerezza e ironia, la trasformazione delle giovani donne fino alle soglie del nuovo millennio.
Di Chiara Bongiovanni. Letture di Eleni Molos tratte da: Grazia Nidasio, Stefi (Rizzoli 2009) -
Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico, astrofisica riconosciuta in tutto il mondo per lo studio sulle stelle cefeidi, Margherita Hack ha dedicato tutta la sua vita alla battaglia per l'integrazione della scienza nella formazione scolastica, alla divulgazione scientifica – con libri, articoli e conferenze in tutto il mondo – e all’affermazione dei diritti civili.
Nei suoi maglioni sformati e con il chiaro largo viso sempre aperto da un sorriso sornione, è stata una laica che non ha mai rifiutato il dialogo con interlocutori di matrice diversa.
Di Camilla Valletti. Letture di Eleni Molos tratte da: Margherita Hack con Viviano Domenici, C’é qualcuno là fuori?, Sperling & Kupfer (2013). -
Bianca Guidetti Serra nasce nel 1919 a Torino, città con cui ha mantenuto un forte legame per tutta la sua vita. Una lunga vita che ha attraversato quasi un intero secolo e si è spenta nel 2014. Una “vita attiva”, di impegno civile e soprattutto professionale, di avvocata dalla parte dei deboli, degli esclusi, dei senza potere. Di Santina Mobiglia.
Letture di Eleni Molos tratte da: Bianca Guidetti Serra con Santina Mobiglia, Bianca la rossa, Einaudi (2009). -
La regina della pedivella, la miglior ciclista italiana, l’inarrivabile pistard: sono questi i soprannomi che hanno accompagnato la fama di Alfonsina Morini Strada. Nata a Castelfranco Emilia nel 1891, cominciò da ragazzina a partecipare a gare ciclistiche amatoriali e, appena quattordicenne, scappò di casa per iscriversi all’Unione Velocipedista Italiana di Torino. La storia ce l’ha consegnata per la sua più incredibile impresa: la partecipazione al Giro d’Italia del 1924, prima e unica donna al mondo ad averlo fatto.
Di Simona Baldelli. Letture di Eleni Molos tratte da: Simona Baldelli, Alfonsina e la strada, Sellerio (2021).