Episoder
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Oggi ti racconto cosa succede quando ci si aggira in luoghi infestati con un vecchio mangianastri per mettere alla prova una diceria diffusa… Faremo anche un balzo indietro nel tempo, quando i film a casa si guardavano acquistando e noleggiando le videocassette. Videocassette che potevano anche essere piuttosto pericolose… grazie a Sadako lo sappiamo bene. E poi conosceremo un vecchio spaventoso, uno yōkai che vive tra le montagne del Giappone. Per fortuna, nostra ma anche sua, non ama gli esseri umani, e generalmente li evita.
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Oggi quattro storie. Vedremo cosa accade se si decide di andare in campeggio da soli al mare in bassa stagione in Giappone (spoiler: non campeggiare mai). Scopriremo i rischi connessi alla frequentazione di misteriose intrattenitrici nei locali giapponesi (altro spoiler: non intrattenerti mai). C’inerpicheremo impavidi, senza timore di imbatterci in uno yōkai, in un tengu o in una turbo nonna, fino al passo Sayo no Nakayama, dove c’è una pietra che piange da secoli, ma c’è anche uno storico negozio di dolci. E poi ti racconterò una breve famosissima leggenda urbana giapponese crudele e disturbante che in un podcast oscuro come Notturno Giapponese ci sta proprio bene.
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Manglende episoder?
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In questo episodio di Notturno Giapponese raggiungeremo una stazione di Tokyo per una prova di coraggio, poi entreremo in una casa privata per conoscere un ragazzo che sente una voce chiamarlo per nome, declineremo l’invito a una festa di ex compagni di classe, e infine andremo a farci un giro in qualche cimitero abbandonato alla ricerca di uno yōkai che sembra nascondere una genesi inquietante...
Se ti è capitato qualcosa di strano in Giappone, o anche solo in un contesto che riguarda il Giappone e vuoi che racconti la tua storia, scrivici!
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In questo episodio di Notturno Giapponese ti racconto tre storie dove a farsi scivoloso non è solo il confine tra il reale e l’irreale. Qualcuno si comporterà con estrema superficialità, altri cadranno in una trappola davvero imprevedibile, e ci sarà chi, attratto da un’offerta allettante, si ritroverà a vivere in un’oscurità insondabile. Tre racconti di incontri sgradevoli e pericolosi: misteri digitali, esperienze soprannaturali e leggende urbane.
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Nell’episodio di oggi di Notturno Giapponese, ti racconto quattro storie. La prima presenta una delle mie megere preferite, per altro recentemente riportata in auge da un anime e da una serie anime su Netflix, la Tābō Babā di DanDaDan, ma in generale il filo conduttore è una certa disturbante normalità. I protagonisti sono quattro persone comuni che compiono gesti ordinari. Eppure, nell’incantevole Giappone, non basta tenersi lontani dai guai, non andarsene in giro per luoghi infestati, evitare tunnel, alberghi, ponti, stazioni... perché ovunque potrebbe accadere qualcosa di oscuro e inspiegabile, e chiunque potrebbe ritrovarsi a vivere esperienze che hanno il potere di modificare il senso della realtà per sempre.
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È l’8 gennaio del 2004. La donna che racconta in tempo reale la propria esperienza in un forum giapponese, è una giovane pendolare che sale a bordo del solito treno rosso, l’akaden. È tardi, vuole solo tornare a casa, come ogni sera. Ben presto si accorge che in quel treno c’è qualcosa che non va. Quando inizia a postare nel forum è spaventata, ma non ha ancora idea dell’incubo in cui è finita. E non può sapere che la sua terribile storia diventerà una delle leggende metropolitane moderne più famose e amate in Giappone.
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Curiosità: è questa la leva che ha dato luogo alle situazioni spaventose in cui si trovano i protagonisti di queste due testimonianze. In questo episodio di Notturno Giapponese affrontiamo due storie caratterizzate dall’attrattiva che il mistero esercita sulla mente umana. Non si può cedere a superstizioni e a pensieri intrusivi, la mente vuole capire, conoscere, svelare misteri. Lo sanno tutti che gli horror non sono reali. E dunque, cosa potrà mai andare storto, se si cede alla curiosità?
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In questo episodio di Notturno Giapponese, ti racconto tre storie. La prima è stata raccontata da un bravissimo narratore professionista di storie horror giapponese, una bruttissima situazione vissuta da un suo amico e portata in una delle sue serate, la seconda è la disturbante testimonianza di una ragazza che ha vissuto un’esperienza spaventosa in casa propria, e la terza riguarda uno yōkai crudele e spietato, che si diverte in modi discutibili e si apposta dove meno ce lo aspetteremmo...
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Anche se a raccontare questa sua esperienza è un adulto, tutto risale a quando il narratore era ancora un bambino. Un bambino in vacanza con la sua cuginetta. Ha vissuto un’esperienza terrificante, ha visto qualcosa che, a distanza di anni, ancora non gli dà pace. E non è del tutto sicuro di avere agito nel modo corretto. Non si sente tranquillo, ma continua, nonostante i dubbi, a tacere sull’accaduto. Si limita a raccontarlo online, ma la sua paura più profonda è che non tutto sia finito in quel lontano pomeriggio… Se ti è capitato un fatto inspiegabile, da bambino, se per un istante la soglia tra reale e soprannaturale si è assottigliata troppo, forse riuscirai a capire la reazione del narratore che, ai tempi, preferì tacere.
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Capita a tutti prima o poi nella vita di sentirsi osservati. Anche in casa propria, intendo. Mi riferisco proprio alla vaga sensazione che qualcuno che ci stia guardando standosene nascosto nel buio. Dai, è successo a tutti… no? No? Finché rimane appunto una vaga sensazione, va benissimo. Per carità, lo stress gioca bruttissimi scherzi, si sa. Ma se le cose stessero in tutt’altro modo? Se qualcuno ci stesse davvero guardando da giorni, settimane, forse mesi, nascosto in casa nostra? Questa leggenda metropolitana gustosissima affonda le sue inquietanti radici già nel periodo Edo, ma arriva agevolmente ai giorni nostri, e in qualche modo allunga le sue propaggini anche nella cronaca. Cronaca vera. Quella con nomi e cognomi. Si tratta di fatti di cronaca disturbanti anche senza arrivare al true crime… Ascolta questo episodio e dimmi se non ho ragione a considerare certe situazioni comunque piuttosto inquietanti.
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Questo episodio di Notturno Giapponese esplora un mondo che potremmo considerare una zona grigia tra il regno degli yōkai e quello degli yūrei, tra i mostri della tradizione, e i fantasmi. L’entità di cui vi racconto nasce infatti dal rancore dei cadaveri dimenticati nei pozzi. Le ossa rimaste al buio e al freddo, in solitudine, impazziscono. E danno vita a questo yōkai. Non è uno spettro nel vero senso della parola, ma non si può trascurarne la genesi e non vederne la somiglianza con le altre entità spettrali della tradizione. Ossa pazze è la traduzione del suo nome. È uno yōkai arrabbiato, iracondo… e, forse, non ha nemmeno tutti i torti.
Sito
notturnogiapponese.it
indirizzo: [email protected]
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In questo episodio di Notturno Giapponese andremo virtualmente a visitare un luogo infestato, si trova a sud della città di Yamanashi, nell’omonima prefettura. Abbiamo delle coordinate talmente precise che, volendo, si può anche vederlo online. Ve ne fornisco l’indirizzo nel sito, ma non so se convenga fare questa visita virtuale senza conoscere bene la storia di quel luogo. Si tratta di un tumulo funerario e, sotto, vi è sepolto il corpo di una donna che, secondo la leggenda, non riesce a trovare pace.
Ascolta la sua storia, e dimmi se non ritieni che abbia tutte le ragioni per scagliare maledizioni, per mostrarsi ai curiosi col suo sembiante spettrale e, soprattutto, per non riuscire a lasciarsi dietro le spalle ciò che le è successo in vita. Anche dopo secoli. Non a caso ogni anno, in estate, le viene dedicata una cerimonia funebre, nella speranza che si calmi, e che possa trovare pace.
Sito: notturnogiapponese.it
Se volete scrivermi le vostre esperienze inspiegabili legate al Giappone per poi sentirle raccontate in un episodio, questo è l’indirizzo: [email protected]
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Sebbene sia buio, conoscete benissimo la strada di casa vostra e vi ci dirigete con una certa tranquillità. E, perciò, non avete difficoltà a rendervene conto, per quanto assurdo, a bordo della vostra auto: vi siete persi. Quella non è la direzione giusta. State sbagliando. Vi trovate da tutt’altra parte, a chilometri di distanza. Non ha senso, e, perciò, fa paura. Cosa è successo? Com’è possibile? Conviene andare avanti o cercare di tornare indietro, nonostante il buio pesto, facendo manovre azzardate in una zona isolata di cui improvvisamente non sapete nulla?
Sito:
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E se vuoi scriverci di qualche tua esperienza inspiegabile, misteriosa o spaventosa che abbia a che fare col Giappone, e vuoi che venga raccontata in un nostro episodio, scrivici!
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In questo episodio di Notturno Giapponese saliremo a bordo dell’auto di due amici che si aggirano nella prefettura di Ibaraki, nella regione del Kantō. La città è Ishioka. Sono le 20:01 del 17 aprile 2016 e la dashcam di sorveglianza registra qualcosa di inquietante e inaspettato. I due amici a bordo se ne renderanno davvero conto solo in un secondo momento: l’immagine catturata dalla telecamera, con ogni probabilità, non è quella di un essere umano. Il filmato diventa popolare online, le speculazioni si moltiplicano e ancora oggi se ne parla.
Sito: notturnogiapponese.it
Se hai qualche strana esperienza, misteriosa, inquietante o comunque inspiegabile legata in qualche modo al Giappone, e vuoi sentirla raccontata in un episodio di Notturno Giappone, scrivicela! L’indirizzo è:
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Quanto può essere pericoloso provarsi un abito nella cabina di una boutique? Una leggenda metropolitana terrificante che attraverso il passaparola e soprattutto attraverso il giornalismo scandalistico di stampo sensazionalista ha conosciuto una diffusione davvero incredibile in Giappone. Non si presenta sotto un’unica forma, e non sono mancate speculazioni sulla sua genesi.
Scopriamo insieme questa storia raccapricciante in tutte le sue varianti, e soprattutto, scopriamo insieme perché sarebbe il caso di prestare sempre molta attenzione quando ci si chiude nei camerini di una boutique.
Sito: notturnogiapponese.it
Se ti sono capitate cose strane, misteriose, assurde, spaventose o inspiegabili legate al Giappone, anche semplicemente a una serata al ristorante giapponese o durante la visione di un film giapponese al cinema, e vuoi che racconti la tua storia in un episodio, scrivimi!
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In questo episodio di Notturno Giapponese faremo la conoscenza di Kanemon, un uomo che viveva in una zona piuttosto isolata, collegata a un villaggio da un vecchio e cadente ponte sospeso su una valle. Ma, da un certo momento in poi, Kanemon si ritrova a non riuscire più a dormire: qualcuno attraversa il fatiscente ponte che si trova proprio di fronte alla sua casa. Ogni notte... Chi sono quelle persone? Perché passano proprio da lì?
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Se ti è successo qualcosa di strano, stranissimo o anche solo inspiegabile che abbia a che vedere col
Giappone in qualche modo, e se vuoi sentire la tua esperienza raccontata in un episodio, scrivimi!
email: [email protected]
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In quel di Tokyo, un uomo pensa di poter sfuggire all’afa nella propria camera da letto, accendendo il condizionatore... Ma c’è decisamente qualcosa che non va. Corre a sfogarsi raccontando nei forum la propria esperienza a chiunque voglia ascoltarla. Lui è sicurissimo di quanto racconta. Non stava dormendo. Non era un incubo. E il tempo, purtroppo, sembra dargli ragione.
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Perché mai andare online alla ricerca di un sito maledetto che si vocifera conduca direttamente alla morte?
E perché no, in fondo? Si deve davvero credere che esista questa dimensione soprannaturale che agisce via internet? Oggi ti parlo della stanza rossa. Perché negli anni ‘90 questa leggenda metropolitana ha preso tanto piede, in Giappone? E perché è rimasta in maniera così vivida nell’immaginario collettivo? Purtroppo la storia della stanza rossa ha avuto dei punti di contatto col mondo reale, la realtà e la leggenda si sono sfiorate. Ma qui, in questo episodio quantomeno, ci occuperemo soltanto della leggenda metropolitana, non del caso di true crime ad essa spesso associato.
Per approfondimenti e curiosità, come sempre, il sito è: notturnogiapponese.it
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Una situazione alquanto disturbante, in questo episodio di Notturno Giapponese. Specie se avete problemi con l’horror legato agli... occhi. Parliamo infatti di uno yōkai che è praticamente questo: un’infestazione, ma un’infestazione che si manifesta sotto forma di occhi. Occhi che vi guardano, naturalmente. Non fanno altro, almeno all’apparenza. Eppure le storie di chi ha avuto un incontro sovrannaturale di questo tipo, non sempre hanno un lieto fine. Anzi, spesso, le cose finiscono con lo scivolare nello splatter. Ascoltate questo episodio a luci accese. E… tenete un occhio sempre aperto, non si sa mai.
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Tre amici, una festa giapponese, un matsuri con canti, danze tradizionali, il caratteristico suono dei tamburi, e un vocio festante. Ma c’è qualcosa di decisamente sbagliato: i tre ragazzi hanno la disturbante sensazione di essere piombati in un luogo non destinati agli esseri umani. Forse a yōkai? O kami? Oppure spettri? Il narratore che racconta l’esperienza da cui è tratto questo episodio, sa solo di avere avuto paura. E di non volersi mai più trovare sulla soglia che divide la realtà, concreta e razionale, dal soprannaturale.
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