Episoder
-
«Cos’è in fondo la morte, se non l’illusione della fine del tempo? Non è un paradosso, oltre che una follia, l’ostinarci a misurare il fatto che siamo vivi grazie al fatto che non siamo morti? Ma se la morte non esiste... allora non esiste neanche la vita? E se la vita, la morte e il tempo non esistono, cosa rimane? Tu». M.M. Judas. Il libro per imparare a riconoscere gli incantesimi che fin da piccoli ci irretiscono, impedendoci di esprimere il nostro autentico potenziale, e a mettere in pratica i relativi contro-incantesimi. Dopo aver affascinato e appassionato migliaia di lettori con La via della trasmutazione alchemica, M.M. Judas torna per addestrarci all’arte della sovversione dello status quo in cui siamo immersi. Il Libro degli incantesimi ci invita infatti a sovvertire il modo di guardare le cose e con ciò a scoprire la selva di incantesimi nella quale siamo imprigionati: incantesimi che ci irretiscono, condizionandoci e appesantendoci a nostra insaputa. Espressioni all’apparenza innocue e che siamo abituati a sentire e ripetere – «Devi combattere per ciò che ami», «La vita è un inferno», «Devi perdonare», «La solitudine è triste» e molte altre – non appena osservate da una diversa prospettiva mostrano la loro vera natura di nefasti sortilegi: incantesimi bloccanti e sminuenti che Judas ci indica uno per uno, insegnandoci non solo a identificarli come tali, ma anche a formulare e mettere in pratica i relativi contro-incantesimi, affinché la malìa sia definitivamente spezzata e ogni aspetto della nostra vita possa essere vissuto con piena autenticità e libertà. Un portale d’accesso a quel mondo sospeso tra realtà e magia, a quello spazio troppo vero per essere assurdo e al contempo troppo assurdo per essere vero, ma dal quale è possibile vedere le cose per ciò che sono davvero e recuperare il proprio potere di cambiarle concretamente.
-
Inediti al Piano , tinture e colori di flusso di stati d’Anima, cantiche del Cuore, in ordine d’Opera
-
Manglende episoder?
-
Prima parte sezione Alchimia di : La Via del Fuoco di Raphael
-
“NEL MONDO DI CHANDRA, DOVE LA PAROLA È ANCHE IMMAGINE E POESIA, meditare è anzitutto stare fermi; sedersi e seguire umilmente e con pazienza il respiro, accoglierlo in silenzio, conoscere ma senza pensare.
Meditare è seguire i movimenti della nostra mente smettendo di affaccendarci in azioni, pensieri, preoccupazioni per il futuro, ricordi del passato. Meditare non è fare il vuoto intorno a noi. Anzi: è non separare i mondi, non dividere quel che consideriamo spirituale da quel che riteniamo ordinario. E i gesti quotidiani di cucinare, lavare i piatti, telefonare, pulire, leggere possono diventare forme di preghiera. È insomma stare dentro noi stessi, dentro tutto ciò che siamo in quel momento, consapevolmente. Spesso si pensa che la soluzione al dolore e all’ansia sia altrove, ma è nel dolore la soluzione del dolore (e nell’ansia la soluzione dell’ansia). Sentendolo, abitandolo, assaporandolo, non è piú un estraneo, ma a poco a poco un ospite scomodo, irruente, tempestoso e infine un pezzo di noi.” ————- L’autrice
CHANDRA LIVIA CANDIANI (Milano 1952) è traduttrice di testi buddhisti. Ha pubblicato le raccolte di poesie Io con vestito leggero (Campanotto 2005), La nave di nebbia. Ninnananne per il mondo (La biblioteca di Vivarium 2005), La porta (La biblioteca di Vivarium 2006), Bevendo il tè con i morti (Interlinea 2015), La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore (Einaudi 2014) e Fatti vivo (Einaudi 2017). È presente nell’antologia Nuovi poeti italiani 6 a cura di Giovanna Rosadini (Einaudi 2012). -
Vibra la Vita
-
«Infine, smisi di sperare. E qualcosa accadde. Smisi di sperare e per un infinito attimo morii. In quel deserto, in piedi di fronte a lei, ero all’interno di quell’infinito attimo. È proprio vero: la speranza è l’ultima a morire. Poi tocca a te». M.M. Judas torna per accompagnarci in un percorso in cui la paura è maestra, la sofferenza è trasmutazione e il senso di inadeguatezza nel semplice stare al mondo è la chiave per non smettere mai di cercare. In un mondo pieno di manuali di auto-guarigione e metodi per scovare il divino che c'è in noi, il misterioso autore dell'amatissimo “La via della trasmutazione alchemica” del 2019, torna con nuove pagine dolci e graffianti per accompagnarci in un viaggio alla scoperta del lato più umano e spaventoso che abita le profondità di ciascuno. Per farlo ci racconta il suo itinerario, mai lineare, in un percorso in cui la paura è maestra, la sofferenza è trasmutazione e il senso di inadeguatezza nel semplice stare al mondo è la chiave per non smettere mai di cercare. Un tragitto "contro-mano", rispetto a quello che la moderna spiritualità insegna, al fine di tornare alle origini per scoprire, con sorpresa, la visione d'insieme. In questo viaggio l'autore non è solo. A scortarlo, una spietata compagna: Katunda è colei che, immune da compassione, lo guida in quei luoghi oscuri e profondi dove la speranza non è che un miraggio lontano e la presenza di una qualsiasi forma di divinità è sconosciuta. Una discesa in quel subconscio oscuro che governa i gesti di ogni uomo.
-
Canto , Suono, Mare, Madre , Parola, Luce , Fuoco, Arte , Vita - Amore
-
Germi Marci
L’Uomo ignora il mondo delle cause, composto dalle forze che sottostanno ad ogni evento fenomenico.
Osservando un albero, ci si limita a constatare che esso ci sia , col suo tronco, i suoi rami e la sua chioma; non si tiene conto della forza germinativa del seme, della forza nutriente e accogliente del terreno, della forza luminosa del sole e dell’acqua; che hanno portato tale seme a divenire il robusto e grande albero che appare ai sensi.
Ci si limita a constatare la realtà con i sensi, limitati di per sè, cosa ormai risaputa anche dalla scienza odierna; con la vista e con l’udito possiamo percepire solo una parte dello spettro luminoso e acustico.
L’intero universo è retto e sostenuto da questo mondo di forze invisibili, nel quale l’Uomo è immerso, costituito e formato a sua immagine; essendo composto anche lui da forze che lo governano e sostengono per il suo funzionamento vitale.
Come il mondo, l’uomo ha in sè forze che costantemente agiscono per il suo benessere; delle quali la più importante è la forza psichica, mentale, Animica.
La forza del pensiero è come una freccia, caricata più o meno dall’aggiunta della Volontà o del Desiderio o del Sentimento, che come braccia potenziano la tendenza dell’arco che la scoccherà; fortificando il colpo.
Tutto parte dalla mente, trono dell’Anima, suo ricettacolo e delle sue forze.
Come un Magnete costantemente carico, ogni qual volta che un individuo pensa, parla, si muove; esteriorizza se stesso, produce forze.
In una interazione tra due individui, avviene uno scambio d’essenza; tra gli sguardi, tra le parole, tra i gesti, sentimenti e pensieri; l’uno si dona all’altro, ricevendolo nell’ascolto e nella misura in cui si renda atto ad accoglierlo.
Il grande mare artificiale, quello della Rete Internet, la grande opera, il grande vanto dell’operato umano, ha un prezzo inimmaginabile, da scontare.
Efficienza e Velocità: Più azioni in tempi dimezzati, grandissimi archivi di memorizzazione, possibilità di conoscenza e ricerca
Digitalizzare le interazioni nelle reti internet, social; Oltre ad essere ignaro di se stesso, l’uomo non conosce neanche ciò di cui è circondato.
L’ignoranza genera l’errore; ci si rende schiavi di ciò che si ignora, permettendogli di agire, non riuscendo a vederlo.
Non conoscendo qualcosa, non la si considera; eppure ciò non toglie che tale cosa esista e sussista nel reale, indi per cui il suo effetto, la sua impronta,il suo potere, resterà comunque.
Non è solo nell’universo.
Come son presenti miliardi di specie animali, vegetali e minerali, che può conoscere con i semplici sensi ; il mondo superiore e inferiore che, comunemente non traspare, sempre vige ed è presente. -
Dadi Gettati🎲
Clima di lotta
Clima di guerra
Ogni ente vien chiamato,
Ad esperir ciò Interiormente
Manifestandolo fuori nei gesti
Negli atti, nelle parole
Sguardi chiusi e schermati
Oppur occhi infiammati
Sguardi impauriti e bloccati
O sguardi accecati per volontà propria.
Ogni parte d’ego trema,
Non vuol lasciare la terra,
Insidiato nel profondo
S’aggrappa annaspando a qualsivoglia
Forma, idea e materia che trova.
Piovra Disperata, si ritrova, a cercar di
Rallentare, la sua Fine già
Intuita, sentita ed esperita.
È tornato , Sorto il Principio
Che mai andato era, solo occultato
La tendenza terrena al basso
L’ha toccato , riesumandolo in essa
Il pendolo ha suonato
L’Eterno, con grido Silente ha spazzato
Nel cessar di movimento e suono
Spandendo sè, manifesto e non.
Ad ogni azione risponde un conseguente
Atto, gioco di forze vige sempre nel
Creato, la reintegrazione nel principio
È stata già , dall’Inizio cor-
Risposta Fine, sempre
Come Vita a Morte, Bene a Male.
Illusoria Dualità;
Primogenita mentale.
Eppur nulla sembra più reale
Il Tutto mostra l’Uno Frattale.
Lanciamo dadi a volontà ignari
Del Gioco in corso ,
Da ogni Mano La partita Dipende;
Per il Singolo, si crede,
Ma quasi impossibile d’accettare
Che non vi son fazioni, nemici o squadre.
Si può controllare con il Sentire
Qualsiasi atto , per Potenza che
Materiale è, Assoluto dono Naturale che
L’Artista Sà, e plasma a Piacer
Dell’Impersonale Infinità
Continuare a giocare è insulsità,
Per chi vede e dimora
Al di là
Ristoro è casa l’Amore che
All’Assoluto, Bene, Puro e Vero
L’Unità realizza trascendendo sè. -
Là Dimora
Lacrima il Cielo, sussurra il Vento,
Carezze notturne in pleni Lunio;
Innanzi all’Arco, Tre Figure
S’incontrano nel Centro.
Saluta la Prima, alzando l’occhio
Gioisce il Creato, Pioggia s’aumenta,
Sussulta Terra , e Vita Canta:
“Letizia in Cuor, m’inchino a voi
Figure viandanti, specchi miei
Riflettenti, il Creato tutto che
Ovunque è, in vostro sen!
Gioia che, tal’ incontro,
Causa in me, smove il mondo,
Nell’intern, Come all’estern.
Timore alcun’, per’esta tempesta
Per’esto tremar di terra, l’ulular d’aria
Non abbiate, Care mie;
Doni del Padre nostro son’ che,
A noi in festa s’offron’ .”
Con un inchin’ , smise il fiato,
Raccolto in sè , in gesto d’abbraccio
Si placò l’orchestrar del tutto.
In sù tirò l’estremo del labbro,
Riso contenuto, il cappuccio smise;
Volgendo il volto al Ciel, Silenzio scese.
Nell’Istante etern’, con la sua falce
Morte rispose alle due creature:
“Salute a te Sorella Vita, mia nemesi.
Dove tu vai, io torno;
Raccogliendo ciò che hai lasciato.
Semi nuovi che, a casa troverai
E l’indomani ripianterai.
Compito mio, tener pulito,
Con tale falce, l’Inter creato,
Dal Padre nostro forgiato,
Al qual riporto ciò che prendo.
La Voce sua, Guida mia è.”
Sguardi d’intesa; ammirazione e sostegno
Le due sorelle si donarono.
L’Ambiente, d’aura calda s’impresse
I loro occhi sulla terza s’impuntarono.
“Onore immenso È, il trovarsi qui
In presenza vostra, Figure Eccelse;
Indegne le Parole si sentono,
Uscir non vogliono;
Vita; alla Vista tu doni Luce, là
Dove Morte; al Cuor sussulta il battito.
Specchi polari, portali opposti,
Indissolubilmente congiunte e legate
Nel mezzo ove son Io; così mi chiamano,
Seppur Veste Alcuna porto, e Tutte le indosso.
Grazia a voi porgo, reggitrici d’Ogni,
Con voi nel Padre mi Ricolgo”
Suonò la Campana; Volo di Colomba
Sulla piazza , sorse l’Aurora,
Il Padre le accolse nella dimora . -
Ma non senza de' Persi orrida pena
Ed immortale angoscia.
Come lion di tori entro una mandra
Or salta a quello in tergo e sì gli scava
Con le zanne la schiena, 105
Or questo fianco addenta or quella coscia;
Tal fra le Perse torme infuriava
L'ira de' greci petti e la virtute.
Ve' cavalli supini e cavalieri;
Vedi intralciare ai vinti 110
La fuga i carri e le tende cadute,
E correr fra' primieri
Pallido e scapigliato esso tiranno;
Ve' come infusi e tinti
Del barbarico sangue i greci eroi, 115
Cagione ai Persi d'infinito affanno,
A poco a poco vinti dalle piaghe,
L'un sopra l'altro cade. Oh viva, oh viva:
Beatissimi voi
Mentre nel mondo si favelli o scriva. 120
Prima divelte, in mar precipitando,
Spente nell'imo strideran le stelle,
Che la memoria e il vostro
Amor trascorra o scemi.
La vostra tomba è un'ara; e qua mostrando 125
Verran le madri ai parvoli le belle
Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,
O benedetti, al suolo,
E bacio questi sassi e queste zolle,
Che fien lodate e chiare eternamente 130
Dall'uno all'altro polo.
Deh foss'io pur con voi qui sotto, e molle
Fosse del sangue mio quest'alma terra.
Che se il fato è diverso, e non consente
Ch'io per la Grecia i moribondi lumi 135
Chiuda prostrato in guerra,
Così la vereconda
Fama del vostro vate appo i futuri
Possa, volendo i numi,
Tanto durar quanto la vostra duri. 140 -
Rendo Grazia🙏🏻🌞❤️
-
Ermete Trismegisto ; La pupilla del mondo ; Kore Kosmou
-
Conoscenza
La Conoscenza
Innescata, Concettuale
È Falsa, Illusoria e mortale.
La Sola ed Unica
Reale;
È quella Estirpata,
Fuoriuscente, Riesumata
Dalla Fonte, Matrice Universale;
Interiore e Generante d’ogni
Ente, mente dotato;
In quanto è in Essa
Tutto, contenuto, celato, è rivelato
Ai soli Occhi che ivi si rispecchiano,
Si Rivolgono, si Riflettono;
Gli Occhi soli che, Immersi in Essa;
Alla sua Vista appartengono;
Che tutto ha Visto, Anteriormente
E Tutto vede, in Eterno. ————————————. La Vita è un’Opera
D’Arte, Creata
Dall’Unione dello Strumento
Corporale, fisico e mortale
Impugnato, Vestito è Accordato
Dal Cantore, Io-Anima Conscio
Del Vessillo che porta, il quale
Gli è stato Donato al suo arrivo
Dalla Natura, Madre sua terrena
Per Lodare, tale dono
In ogni Atto Esistenziale -
H-1 O-8 C-6
Morire
A se stessi.
Sopprimere, spegnere, ogni desiderio
Ogni pensiero, ogni sensazione, che
Come un Fuoco,
Fa ardere l’Essere nel Divenire
Incessante e fluente del
Mondo duale delle forme
Del piacere e del Dolore
Del soggetto e dell’oggetto
Del conoscente e conosciuto.
Solo questo dev’esser lo Scopo
Il fine, il filo, conduttore unificante
Che realmente sente e vol perseguire
L’Anima, per congiungersi allo Spirito
Nell’Eternità, ove appartengono e
Con dimenticanza e ottundimento,
Nell’esistenza si velarono scindendosi.
L’Essere è d’Acqua circondato
La Mente sua culla, nella quiete
Ondeggia in sonora Armonia.
L’Essere è d’Aria eterica Creato
Non può venir’ contenuto,
d’Illimitata estensione,
Prende varie forme in base al verso
Ov’è Attirato.
L’Essere è Divina Luce
Scintilla Sublime donata da Dio
Rinchiusa nella Terra corporale
Che il Fuoco fa Tremare.
Tale Ardore, quand’è solamente
Puro Calore
Come carezza del raggio del Sole
È Amore.
Che Disciogliendo Coagula gli Elementi
Pietrifica pensieri e sensi
Medicina Universale negli Enti
Chiave interna d’ogni Cuore
Che Batte,
Incessantemente, donandosi
Pienamente
Senza Volere Niente. -
Estratto G. Meyrink- il Volto Verde
-
Uno- Gabbiano Bianco
- Vis mere