Episoder
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E vissero per sempre felici e contenti! Nella sera qualcuno disse.Poi all’improvviso la luce della camera si spense e tutto diventò nero, buio, scuro come la pece. Solo il lumicino della Luna rubava un po’ di buio infilandosi con la propria luce d’argento spettrale.Intorno, nella camera, vi stavano solo un’idea di ombre immobili. Sì, un’idea, o forse, sarebbe meglio dire un ricordo. Perché Filippa, la piccola grande cacciatrice di mostri, conosceva bene quel posto, anche se stava immerso nel quasi buio, e perché quel posto era proprio la sua camera. Continue reading
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E dunque, quel coso o quella cosa, grande o piccola che fosse, era un animale vivo. Pareva un roditore topo gigante, no, forse era un castoro, ma aveva una coda grossa e lunga, allora sicuramente era una Nutria, sì, una Nutria Bianca… Bianca? Una Nutria Bianca, sì, che le inseguiva come fosse una belva feroce. Ma appena vide gli altri nel corridoio, ella si arrestò, si guardò intorno, furtiva, si avvicinò ansimando al gruppo e domandò:- Le avete viste?- Le abbiamo viste.- Quelle erano le tre streghe! Continue reading
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Manglende episoder?
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Ma chi poteva avere il coraggio di avventurarsi per una notte intera in quella vecchia casa? Un rudere, che non possedeva più nemmeno un nome, posto in fondo al viale dei cipressi, e di cui molti temevano la sua storia, anche solo a raccontarla.Dunque, secondo voi, chi poteva entrare, furtivi come ladri, e correre tra buie stanze e lunghi infiniti corridoi spettrali, per andare a caccia di… streghe? Facile indovinare: solo Adriano e i suoi amici fedelissimi, Marta e Filippo, potevano avere l’incoscienza di farlo Continue reading
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Certo che si chiama GiovanPisché, la maga strillona. Strillona! Grida, grida talmente tanto da fare sordo persino un elefante. Ma è l’unica maga che io conosca. Ed è l’unica maga che io sopporti. Una vera nobildonna di maga, garantito. Amici di vecchio tempo, e siamo pure compari. Eh sì, eh sì… E poi paga bene quando gli porto qualche cadavere dal cimitero per i suoi esperimenti di maga, proprio! O qualche cervello, o del fegato, polmoni, a volte anche qualche braccio, o una mano o un paio di gambe, quello che capita, oppure una solo gamba. E vengono da cadaveri caldi, sai, caldi caldi, o freschi freschi, oh, dipende dai gusti. Continue reading
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Eppure, fu un disastro. Eh sì, perché quella tela di ragno, seppure fosse schifosamente appiccicosa di bava schiumosa, tanto che non aveva mai mancato una preda, si ridusse miseramente in frantumi. Da sempre quella trappola stava ben incastrata tra i battenti della piccola finestra di quella vecchia casa. Casa buia, dove il silenzio si faceva spettrale ed era l’unico padrone superstite. Oramai un rudere abbandonato, era quella casa, lugubre e piena di strane ombre, che comparivano improvvise e funeste, così da far venire i peli dritti dalla paura, persino ai lupi mannari: i figli randagi delle notti di luna piena, che infestavano da sempre la contea. Continue reading
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Era una notte di tanti anni fa. Due viandanti, un uomo e una donna, avanzavano nell'oscurità. Avevano camminato a lungo ed erano stanchi; avevano bisogno di dormire ma non sapevano dove. Le luci delle case erano spente. Tutti dormivano e non c'era nessuno che si preoccupasse dei viandanti in cammino. Era una notte fredda e buia, una notte senza stelle. Finalmente i due viandanti videro una piccola stalla. L'uomo apri leggermente la porta, e fece luce con la lanterna. Forse c'erano degli animali lì dentro? Lo speravano, perché dove ci sono gli animali c'è calore, e i due viandanti avevano bisogno di scaldarsi e di riposare. [...] Continue reading
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Tra il cielo e la terra corrono lievi e luminosi gli angeli, i messaggeri di Dio. Tante sono le imprese che hanno compiuto dall’alba dei tempi, ma ovunque siano, qualunque sia la loro missione, c’è un attimo della loro eternità in cui tutto si ferma; è quando scocca la mezzanotte del 24 dicembre. È in quel preciso momento che lassù nel cielo queste impalpabili creature, fatte di gioia e di bontà, si mescolano alle stelle, e si ritrovano per ricordare la più bella delle storie, in cui tanti di loro furono protagonisti. [...] Continue reading
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Era la notte Santa. Un povero calzolaio lavorava ancora nella sua unica stanza, dove viveva insieme alla moglie. Entro la mattina successiva, avrebbe dovuto consegnare un paio di scarpe per il figlio di un ricco signore.- Hai già pensato a quello che potremo comprarci con il guadagno di questo lavoro? Chiese il calzolaio alla moglie.- Sono piccole: ci daranno ben poco! - scherzò la donna.- Beh, quest’anno è andata così. Continue reading
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[…] Un giorno Maria stava pregando nella sua stanza. Quando d’improvviso apparve una grande luce, di una luce che non s’era mai vista. Maria guardò quella luce e capì subito che si trattava di un angelo, che le disse: - Non devi aver paura, Maria. Io sono l’arcangelo Gabriele, e sono stato mandato da Dio, che ti vuole molto bene. Egli farà scendere su di te il Suo Santo Spirito. Per opera sua tu avrai un bambino, che chiamerai Gesù, il salvatore. Sarà il Figlio dell'Altissimo Onnipotente, il Re dei Re. Egli verrà al mondo per salvare il suo popolo, e il suo regno durerà per sempre, perché niente è impossibile a Dio. Maria rispose: - Io sono la serva del Signore, sia fatta la sua volontà. Anche il suo promesso sposo Giuseppe accolse la volontà del Signore, in obbedienza e nell’assoluto silenzio. […] Continue reading
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Ebenezer Scrooge era un vecchio banchiere che viveva a Londra. Egli era un uomo ricco, avido, ed egoista. Il natale per lui era sempre stato una perdita di tempo. Scrooge rimproverava persino Dio per il riposo domenicale, perché esso era un danno serio per il commercio ed il guadagno. Talmente infastidito dalle festività, Scrooge, non solo lavorava ogni giorno con turni più lunghi di quelli degli operai delle fabbriche, ma costringeva il suo umile impiegato contabile Bob, al quale dava uno stipendio da fame, ovviamente, a fare altrettanto, obbligandolo a presentarsi al lavoro e rimanendo in ufficio fino a tardi anche il giorno della Vigilia di Natale, oltre il giorno di Santo Stefano, concedendogli con enorme risentimento di non lavorare il giorno di Natale. [...] Continue reading
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Sono la voce della Foresta. Quello che vi devo raccontare è proprio la verità. Il Delfino Rosa ha un figlio di nome Tauarì e lo sta cercando tra gli altri bambini indios che giocano nel fiume. È importante per il Delfino Rosa, il Boto, ritrovare suo figlio, perché Tauarì deve portare al mondo un messaggio di salvezza per la natura dell’Amazzonia. […] Continue reading
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Gesù, seguito dagli apostoli entrò a Gerusalemme. La folla lo acclamava con gioia. Accoglievano il messia, sventolando le palme in segno di saluto. E quella fu la Domenica delle Palme dove tutti cantavano: «Osanna nell’alto dei cieli! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!» E le sue parole, le sue azioni e il suo sguardo erano cosa buona e giusta. [...] Continue reading
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C'era una volta in un paese lontano lontano, lontanissimo, un vecchio vecchio vecchissimo castello, che stava in cima ad una collina circondata da rovi e spine, e armata di cannoni spara puzzette, che stavano ben nascosti, camuffati, tra i cespugli dei corbezzoli esplosivi. Perché, dovete sapere, che il castello andava difeso. Da chi? Ma dagli invasori della domenica, no? E pure nei giorni di altre feste. [...] Continue reading
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C’è un ragazzo che ama il mare; desidera tanto una barca a vela, ma non può permettersela.Fino ad un bel giorno in cui, inaspettatamente, eredita una bellissima barca a vela da un lontano zio d’America. Il ragazzo comincia subito a utilizzarla per navigare, imparando giorno dopo giorno a governarla sempre meglio. Naviga sempre con prudenza, rispettoso del mare. Un giorno, però, mentre si trova lontano dal porto, scoppia – improvviso e violento – un uragano; il ragazzo fa il possibile per rientrare in porto, ma le alte onde sono così impetuose da far sprofondare speranza e fiducia nel giovane che inizia, così, a perdere lucidità e controllo dell’imbarcazione. Continue reading
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C'era una volta uomo che uscì nella notte buia per cercare un po’ di brace per accendere il fuoco. Andò di casa in casa bussando alle porte:- Per favore, vi prego, aiutatemi! Mia moglie ha appena dato alla luce un figlio e devo fare un fuoco per scaldare lei e il piccolo!Ma quella era notte buia e tutti dormivano. Perciò nessuno rispose. L'uomo camminò ecamminò.Finalmente vide il bagliore di un fuoco, e vide che ardeva in mezzo ad un prato. Ungran numero di pecore dormiva intorno al fuoco, e un vecchio pastore sorvegliava il gregge. [...] Continue reading
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Il pastorello si svegliò all'improvviso. In cielo c’era una luce nuova: una luce mai vista a quell'ora. Il giovane pastore si spaventò, lasciò l'ovile, attraversò il bosco: e si ritrovò nel campo aperto, sotto una bellissima volta celeste. Dall'alto giunse il canto dolce e soave degli Angeli.- Tanta pace non può venire che di lassù - pensò il pastorello, e sorrise sereno.Le pecorelle, a sua insaputa, l’avevano seguito e lo guardarono stupite.Ecco che arrivò tanta gente e tutti, frettolosi e ansiosi, si incamminarono verso una stalla. Continue reading
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Nella stalla dove stavano dormendo Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù, il fuoco si stava spegnendo. Quando ci furono soltanto poche braci ancora accese e pochi tizzoni ormai spenti, Maria e Giuseppe sentivano freddo, ed erano così stanchi che si agitavano nel sonno. Nella stalla c'era un altro ospite: un uccellino tutto marrone; era entrato nella stalla quando la fiamma era ancora viva; aveva visto il piccolo Gesù e i suoi genitori, ed era rimasto tanto contento che non si sarebbe allontanato da lì per nessun motivo. [...] Continue reading
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Era notte fonda. Al principio non se ne accorse ma... dopo un po'... cominciò a vedere qualcosa di strano. Non vedeva in giro neanche un segno del Natale: non c'erano alberi addobbati, nessuna stella cometa fatta di lampadine, le vetrine erano tutte buie. Nessuna luminaria per le strade. Era una città spenta, una buia città.Quando poi la sua slitta passò sotto le finestre della scuola elementare il suo sbalordimento fu davvero grande: non c'era niente alle finestre, nemmeno un piccolo disegno.- Ma insomma - disse Babbo Natale, anche un po' seccato - che modo é questo di ricevermi?Babbo Natale fu preso dallo sconforto e cominciò a pensare che si fossero dimenticati di lui. Subito bussò ad una porta. [...] Continue reading
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Era l'autunno e gli alberi del bosco perdevano le foglie. E non erano affatto contenti di rimanere nudi e spogli, coi rami che parevano fantasmi stecchiti.Per questo non badavano al pianto di un uccellino che si trascinava per terra perché aveva un'ala spezzata. L'uccellino si fermò al piede della quercia e le disse: - Oh, quercia grande potente, fammi rifugiare tra i tuoi rami! Ho un'ala spezzata e il freddo che sta per arrivare può farmi morire.- Non ho voglia di esser buona! - rispose la quercia. - Quando perdo le foglie sono di malumore!L’uccellino si trascinò al piede di un castagno. [...] Continue reading
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