Episoder
-
Forse (e spero) tutti e tutte conosciamo quella sensazione intensa e totalizzante di trovarsi con il naso all’insù a guardare un cielo stellato da un luogo remoto, in alta montagna, lontani da fonti luminose artificiali.
Ecco, c’è una persona che in quella sensazione ha scavato, che ha riflettuto sul buio, sulla notte e sul cielo stellato, fino a costruirci intorno un viaggio e a scriverci un libro: Irene Borgna, antropologa, scrittrice e parte del comitato scientifico de L’AltraMontagna. -
Uno dei grandi temi che emergono quando si parla di adattamento e di mitigazione è quello della mobilità: il modo in cui ci spostiamo, che sia per lavoro o per piacere, ha infatti un elevato impatto sul pianeta e sul nostro benessere personale.
Questo tema diventa particolarmente complesso quando parliamo di mobilità nelle aree interne e nelle aree montane, per le sue implicazioni sulla quotidianità degli abitanti, sul turismo e sullo sviluppo di strategie di resilienza per convivere con il cambiamento climatico.
In questa puntata approfondiamo questo argomento con Giorgia Garancini, coordinatrice generale di Protect Our Winters Italia -
Manglende episoder?
-
La crisi climatica è sempre più evidente, e i suoi impatti ci ricordano ogni giorno l'urgente necessità di un'azione collettiva. E se i dati e numeri svolgono un ruolo cruciale in questo processo, è anche estremamente importante riconoscere il potere dell’arte, dell’esplorazione e della connessione con sé stessi e con l’altro, nel sensibilizzare e mobilitare gli individui, e soprattutto nell’immaginare futuri diversi.
In questa puntata approfondiamo questo tema con Nicola Giuliani, fondatore di Campo Base Project che produce l’omonimo festival. -
Stiamo ormai giungendo al termine di un’altra estate di record climatologici, in cui ci siamo più o meno abituati a sentire notizie di temperature mai raggiunte, crolli di seracchi e frane che ne conseguono. Molti e molte di noi, spesso si trovano a essere sopraffatti da queste notizie e, conseguentemente a sperimentare l’eco-ansia.
In questa puntata capiamo di cosa si tratta insieme alla dottoressa Maria Da Re, medica specializzanda in psichiatria e curatrice della pagina Instagram climaticansia, dove fa divulgazione sul legame fra crisi climatica e salute mentale. -
L’AltraMontagna dialoga con Francesca Roseo (Zoologa, ricercatrice presso il Muse di Trento), Giuliano Fanelli (Botanico, ricercatore presso l’Università la Sapienza di Roma) e Paolo Pecere (Professore di Filosofia all’Università di Roma Tre, romanziere e saggista).
Approfondiamo l’equilibrio degli ecosistemi, ridimensionando la nostra visione antropocentrica, per esplorare come la fauna, la flora, gli elementi e i fenomeni naturali si posizionano e interagiscono l’uno con l’altro negli ambienti che ci circondano. Abitare la complessità di queste relazioni è la sfida che il mondo sta lanciando alla nostra conoscenza.
Questa puntata è stata realizzata in collaborazione con il festival Foglia Tonda. Il talk, e la sua registrazione, sono co-finanziati da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e PuntoSud, nell'ambito del progetto Zero in Condotta. -
L’AltraMontagna dialoga con Paola Imperatore (Ricercatrice sui conflitti sociali, giustizia ambientale e climatica ed ecologia politica presso l’Università di Pisa e attivista), Agnese Palazzi (Presidente dell’associazione Una Strada per Nuvoleto) e Giovanni Teneggi (abitante dell’appennino e Confcooperative, responsabile per lo sviluppo delle cooperative di comunità).
Indaghiamo le prospettive per le aree appenniniche nella crisi climatica in corso, usando la lente delle disuguaglianze climatiche. Discutiamo di come questi territori, spesso trascurati, possano svolgere un ruolo cruciale nella mitigazione del cambiamento climatico e come le politiche attuali possano essere migliorate per supportare le comunità che li abitano.
Questa puntata è stata realizzata in collaborazione con il festival Foglia Tonda. Il talk, e la sua registrazione, sono co-finanziati da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e PuntoSud, nell'ambito del progetto Zero in Condotta. -
Alcuni degli effetti più immediati e tangibili del cambiamento climatico sono legati all’acqua: le alluvioni e la siccità, la carenza idrica e la ricostruzione delle vallate distrutte dagli eventi estremi, sono tutti fenomeni che sono entrati a far parte della nostra quotidianità recentemente, ma che vengono affrontati e gestiti da tempo in altre aree del pianeta.
Ne parliamo in questa puntata con Andrea Zatta, ideatore e curatore del progetto IceStupa-Zanskar realizzato con l’associazione Trentino for Tibet, raccontato nel documentario The Ice Builders, premiato al Trento Film Festival -
“Raccogliere, rafforzare e sostenere le voci dell’azione climatica italiana”, questi sono gli obiettivi degli Stati Generali dell’Azione per il Clima, un processo, iniziato lo scorso settembre e che ha coinvolto decine di realtà di tutta la penisola e promosso, organizzato e coordinato dall'associazione "Ci Sarà Un Bel Clima".
In questa puntata, ne parliamo con Clara Pogliani, tra le co-fondatrici dell’associazione e le ideatrici degli Stati Generali del Clima -
100 chilometri, se pensate a questa distanza, in che modo vi viene spontaneo pensare di percorrerla? Probabilmente in macchina, o magari mossi da una spinta ecologista in treno, o ancora se siete sportivi in bicicletta. Ebbene, c’è chi nei 100 chilometri invece individua una distanza adatta alla corsa, se si tratta poi di un sentiero di montagna, con tanti metri di dislivello, ancora meglio!
In questa puntata entriamo nel mondo dell’ultrarunning con Alessandra Boifava, che più volte ha vestito la maglia della nazionale e ha collezionato negli anni partecipazioni e vittorie alle più importanti e prestigiose gare di ultrarunning. -
Troppo spesso concentriamo le nostre attenzioni sulle Alpi, dimenticando quel formidabile laboratorio sociale che sono gli Appennini. Parliamo del presente e del futuro degli Appennini e di come narrarli con Andrea Barzagli, dottore forestale e fondatore del festival Foglia Tonda
-
Sentiamo spesso parlare degli impatti del cambiamento climatico sull’idrosfera, sulle attività economiche, sulla società, ma c’è un’emergenza che sembra sempre rimanere in secondo piano nonostante la sua fondamentale importanza anche per il genere umano: la perdita di biodiversità.
Ne parliamo in questa puntata con Francesca Roseo, che si occupa della conservazione della fauna selvatica alpina e collabora con il Museo delle Scienze di Trento e la LIPU. -
Sia la vita dei ricercatori che quella degli atleti professionisti, tendenzialmente, richiedono buone doti di organizzazione del proprio tempo e la capacità di spingersi al di là dei propri limiti, mentali in un caso e fisici in un altro.
In questa puntata chiacchieriamo con Pascal Egli, una persona che è riuscita ad essere sia un atleta professionista, nelle discipline di corsa in montagna e scialpinismo, che un ricercatore di successo e docente universitario di glaciologia e geografia. -
Chi frequenta le terre alte, probabilmente conosce bene la sensazione sgradevole di trovarsi in un posto incredibile, lontano da città e strade, e doverlo condividere con un numero decisamente troppo elevato di persone, probabilmente portate lì dal desiderio di vedere con i propri occhi paesaggi ammirati tante volte sugli schermi. Il sovraffollamento di poche località che aumenta l’impatto sul luogo visitato e riduce il valore della nostra esperienza in esso, è anche connesso all’utilizzo dei social network.
Affrontiamo il tema della “montagna ai tempi di instagram” con Luca Vallata, guida alpina che ha trovato il proprio posto nelle Dolomiti d'Oltrepiave, “tra cime e sentieri dove - per citarlo - è raro e sorprendente incrociare altri mammiferi con le scarpe che non siano il proprio compagno di cordata e dove è possibile vivere in maniera sostenibile e a poca distanza da una montagna non asservita ai capricci dell’uomo”. -
Il Trento Film Festival, dedicato ai temi della montagna e dell’esplorazione, è uno dei più antichi festival cinematografici italiani ancora in attività: a breve, infatti, prenderà il via la sua settantaduesima edizione. Ne parliamo in questa puntata con Laura Zumiani, responsabile della programmazione generale del festival.
-
L'essere umano è il protagonista indiscusso dei cambiamenti climatici in atto, e siamo abituati a ragionare sulle cause e sugli effetti del surriscaldamento globale sempre da una prospettiva umana. Eppure, i ricercatori stanno già osservando innumerevoli impatti anche sul mondo animale.
Per approfondire questo tema abbiamo invitato Luca Roner, erpetologo e ricercatore al MUSE, il museo delle scienze di Trento, come ospite della nuova puntata del podcast “Un quarto d’ora per acclimatarsi”. -
Non di rado capita che vengano programmati, approvati e realizzati dei lavori ad alto impatto in ambienti naturali che sarebbero, almeno formalmente, tutelati. Spesso sono le comunità, gli abitanti dei territori impattati e le associazioni ambientaliste che condannano e cercano di bloccare queste operazioni.
Parliamo di un caso emblematico di assenza di tutela ambientale da parte della politica e di una comunità che ha dato tutta se stessa per cercare salvare il proprio territorio: la vicenda del Lago Bianco in Alta Valtellina insieme a Matteo Lanciani, portavoce del comitato “Salviamo il lago bianco”. -
Muoversi per le terre alte con lentezza e curiosità, prendendosi il tempo di scoprire i luoghi che si attraversano, coloro che vi abitano, le tradizioni che custodiscono, è un’esperienza intensa e arricchente, che sta rendendo questo modo di viaggiare sempre più diffuso.
C’è una manciata di persone che qualche anno fa ha deciso di mollare tutto e partire per una spedizione basata proprio su questo approccio: camminare, scoprire e condividere. Stiamo parlando di Va Sentiero, un progetto che ho seguito con grande ammirazione fin dal suo primo passo, il 1 maggio del 2019, e che ci è stato raccontato da Sara Furlanetto, una delle sue ideatrici. -
Negli ultimi giorni di ottobre 2018, la tempesta Vaia, con le sue raffiche di vento di oltre 200 km/h ha abbattuto 42 milioni di alberi in una vasta area che si estende dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia, causando danni per circa 3 miliardi di euro.
Questo evento catastrofico è stato oggetto di decine di ricerche, di numerose indagini che hanno voluto raccontarne gli effetti sui territori colpiti. Ma c’è anche chi ha voluto indagare l’impatto emotivo e umano di un evento di questo tipo sulle persone che quei tali territori vivono, come l’antropologa Iolanda Da Deppo, ospite di questa puntata. -
Negli ultimi mesi, così come era accaduto anche lo scorso inverno, abbiamo vissuto con angoscia l’assenza di neve, la lunga attesa del suo arrivo, le alte temperature che la rendevano pioggia. Fortunatamente, marzo è iniziato con due perturbazioni che ha portato copiose nevicate sull’intero arco alpino, facendoci tirare un parziale sospiro di sollievo, dato che la situazione in Appennino rimane ancora molto preoccupante.
Nella nuova puntata di “Un quarto d’ora per acclimatarsi” abbiamo ragionato su questo tema guardando la cosiddetta big picture, approfondendo come la precipitazione nevosa sia cambiata negli ultimi secoli sull’arco alpino, grazie al contributo di Michele Brunetti, ricercatore dell’Istituto delle Scienze Atmosferiche e del Clima del Cnr di Bologna. -
Scattando fotografie o registrando filmati, un occhio attento documenta non solo una pratica e il suo risultato, un luogo con le sue caratteristiche, ma anche l'insieme delle relazioni che questi sottendono e il loro evolversi nel tempo.
Approfondiamo il tema della narrazione delle terre alte con Michele Trentini, antropologo visuale e documentarista pluripremiato che si è dedicato per molti anni al racconto della montagna e di chi in essa vive. - Vis mere