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Si chiama Joseph Bevilacqua l'italo-americano su cui si concentrano i sospetti di Francesco Amicone. L'uomo, custode di un cimitero militare americano nelle campagne fiorentine, aveva testimoniato al processo sui delitti del Mostro. Fu proprio lui a dichiarare in aula di aver visto Pacciani nei pressi di una scena del crimine. Una testimonianza che analizzata a distanza di tanti anni però presenta tante stranezze e tante, troppe omissioni. Amicone è sicuro della sua pista e quando si presenta a casa dell'ex custode è solo a caccia di conferme. Joe non si tira indietro, accetta il confronto, racconta la sua vita. E forse anche la verità su Zodiac e il Mostro di Firenze...
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Il cinema come fonte d’ispirazione per i serial killer. Strano, ma non impossibile. Gli omicidi del Mostro e di Zodiac sembrano avere molto a che fare con due film usciti tra gli anni 70 e gli '80. Il primo si chiama Maniac e non lo ricorda nessuno. Il secondo invece sarebbe niente meno che L'Esorcista, il capolavoro horror citato dallo stesso Zodiac in una delle sue lettere. E' un altro indizio che sembra avvicinare i due famosi serial killer. Ma c'è di più. Una ricercatrice italiana ha scoperto che nella lettera inviata dal Mostro alla Procura di Firenze c'è un chiaro riferimento all'acqua. L'acqua che si nasconde in tutti i messaggi di Zodiac, ma soprattutto nel nome di quell'americano che ha incontrato Francesco Amicone...
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Entrambi gli assassini, a loro modo, sembrano voler sempre comunicare e prendersi gioco delle autorità. Il Mostro utilizzando sempre la stessa pistola, Zodiac attraverso i suoi macabri indovinelli. Non è una differenza da poco, ma per Francesco Amicone anche questa ha una spiegazione. Di sicuro i due serial killer hanno dimostrato capacità fuori dal comune. Nessuno dei due hai mai lasciato alcuna traccia o impronta ed entrambi si sono dimostrati esperti nell'uso di armi e nelle tecniche investigative. Possibile che dietro i due serial killer si nasconda “un uomo in divisa? Un ex poliziotto magari, o un ex militare. Proprio come l'uomo che ha incontrato il giornalista Francesco Amicone.
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Quali analogie presentano i delitti dei due serial killer ? Entrambi sono lover’s lane killers, in criminologia, “assassini dei sentieri dell’amore”. Entrambi infatti scelgono coppie sulle quali non sfogano mai la loro sessualità ma solo il piacere sadico di uccidere. Sia Zodiac che il Mostro poi, anche se con modalità differenti, cercano pubblicità, sfidando gli inquirenti e terrorizzando l'opinione pubblica. Ma c'è una differenza importante: il rituale post-mortem: solo il Mostro asporta i feticci dai cadaveri delle vittime femminili. Per il giornalista Francesco Amicone anche questa discrepanza ha una spiegazione: il cosiddetto “modus operandi dinamico”...
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Tra il 1968 e il 1969 la baia di San Francisco viene sconvolta da un serial killer che aggredisce giovani coppie appartate in cerca di intimità. Uccide cinque persone, mentre altre due si salvano per miracolo. Si fa chiamare Zodiac e rivendica i suoi omicidi inviando a giornali e investigatori lettere deliranti, messaggi in codice e macabri indovinelli. Tutto questo fino al 1974, quando il killer dello Zodiaco non si fa più sentire. Che fine ha fatto? E' morto? Oppure si è trasferito? In quello stesso 1974, iniziano i delitti del Mostro. Un caso? Oppure c'entra davvero qualcosa quell'americano che si è trasferito quell'estate nei pressi di Firenze come custode del cimitero militare americano?
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Cosa lega uno dei serial killer più famoso degli Stati Uniti al Mostro di Firenze? Il giornalista Francesco Amicone ha condotto per anni una sua personale inchiesta che lo ha portato ad affermare che dietro alla scia di sangue lasciata dai due assassini potrebbe esserci lo stesso uomo: un italo-americano che negli anni 70 ha lasciato la California per trasferirsi in Toscana; un ex militare che Amicone ha incontrato personalmente in un piccolo paese alle porte di Firenze. Possibile credere a una teoria tanto azzardata? Possibile credere che i processi che hanno condannato i “compagni di merende” per i delitti del Mostro di Firenze siano un errore giudiziario?
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