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Agli occhi dello svizzero Fritz Zorn, il proprio cancro diventa l’occasione di riscatto per una vita non vissuta, all’insegna di una protratta infelicità. Colto e benestante, a 32 anni Zorn scopre di avere un linfoma e la possibilità di non sopravvivere lo spinge a scrivere le sue rabbiose memorie, dando così vita a Marte, caso editoriale degli anni 70. Attraverso una narrazione a ritroso, l’altolocato ambiente borghese e dei genitori fin troppo perbene vengono identificati come la vera causa di una malattia dalle radici profonde e come responsabili di una nefasta “educazione alla morte”.
Opere principali menzionate: Marte, Fritz Zorn, Occam, 2023 / Non morire, Anne Boyer, La nave di Teseo, 2020 / La traversata, Philippe Lançon, Edizioni E/O, 2020 / Malattia come metafora e L'AIDS e le sue metafore, Susan Sontag, Nottetempo, 2020 / All’amico che non mi ha salvato la vita, Hervé Guibert, GOG, 2022 / Le mausolee des amants, Hervé Guibert, Gallimard, 2003 / Vite che non sono la mia, Emmanuel Carrère, Adelphi, 2019.
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Una crepa in fondo a una piscina, una casa di cura, un’anziana e sua figlia: sono questi i pochi elementi al centro del romanzo Nuoto libero di Julie Otsuka. Al di là di una trama scarna, a dipanarsi è il racconto della demenza che progressivamente si impadronisce di Alice, svuotandone la persona e strappandola al mondo circostante. Tra scampoli di dialoghi e frammenti di memoria, la scrittura minimalista di Otsuka ci pone davanti alle difficoltà di rappresentazione di una malattia che compromette ogni possibilità di senso.
Opere principali menzionate: Libri: Nuoto libero, Julie Otsuka, Bollati Boringhieri, 2022 / Gli anni, Annie Ernaux, L’Orma, 2015 / Rughe, Paco Roca, Tunuè, 2022. Film: Nebraska, Alexander Payne, 2013 / Still Alice, Richard Glatzer, Wash Westmoreland, 2014 / The father, Florian Zeller, 2021.
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“Una forma minore di magia riparatrice” è come Anne Boyer concepisce Non morire, il libro sorto dalla sua esperienza di malata oncologica. Combinando memoir, saggio e poesia, l’autrice statunitense rielabora in scrittura il doloroso periodo di cure, dando vita a un potente atto d’accusa contro un sistema sanitario e una cultura maschilista che avviliscono le donne colpite da cancro al seno. Boyer ci conduce così in un viaggio destabilizzante e inquietante attraverso i risvolti di una malattia che sfida la parola letteraria, rifiutando silenzi colpevolizzanti e stinti stereotipi.
Opere principali menzionate: Non morire, Anne Boyer, La nave di Teseo, 2020 / Malattia come metafora e L’Aids e le sue metafore, Susan Sontag, Nottetempo, 2020 / L’usage de la photo, Annie Ernaux e Marc Marie, Gallimard, 2005 / Sulla Malattia, Virginia Woolf, Bollati Boringhieri, 2006.
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“Perché sei povero?” è la domanda che lo scrittore William T. Vollmann pone alle persone indigenti che incontra e intervista tra gli anni Novanta e Duemila in giro per il mondo. Dal materiale raccolto in quei viaggi e rielaborato come solo un grandissimo poteva fare, nasce il libro I poveri, affresco di un’umanità ferita che porta l’autore stesso a mettersi in discussione in quanto persona e scrittore. Lo sguardo di Vollmann, soffermandosi anche sull’inestricabile legame tra svantaggio sociale e malattia, ci offre così l’occasione di indagare questo doppio volto della vulnerabilità, estendendo il discorso oltre i confini della sola espressione letteraria.
Opere principali menzionate: Libri: I poveri, William T. Vollmann, Minimum Fax, 2020 / La salute disuguale, Michael Marmot, Il pensiero scientifico, 2016 / Sia lode ora a uomini di fama, James Agee - Walker Evans, Il saggiatore, 2019 / Preghiera per Cernobyl, Svetlana Aleksievic, edizioni E/O, 2018. Film e Serie: Parasite, Bong Joon-ho, 2019 / Chernobyl, Johan Renck, 2019
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“Ho avuto l’AIDS per tre mesi”: così si apre All’amico che non mi ha salvato la vita, opera autofinzionale di Hervé Guibert che consacra questo giovane autore francese malato di AIDS. Siamo agli inizi degli anni Novanta, l’HIV terrorizza ormai il mondo intero e la scrittura si fa ultima resistenza contro il virus e i suoi fantasmi di morte. Tra passato recente e presente, riscopriamo in questa puntata il libro cult di Guibert, ponendolo in dialogo con altri testi, voci e immagini che hanno raccontato l’esperienza dell’AIDS e della sieropositività.
Opere principali menzionate: Libri: All’amico che non mi ha salvato la vita, Hervé Guibert, GOG, 2022 / L’immagine fantasma, Hervé Guibert, Contrasto, 2021 / Cosa vuol dire amare, Mathieu Lindon, Barbès, 2012 / Hervelino, Mathieu Lindon, P.O.L., 2021 / L’intruso, Brett Shapiro, Feltrinelli, 1993 / Questo buio feroce, Harold Brodkey, Fandango, 2013. Film: Dallas Buyers Club, Jean-Marc Vallée, 2013.
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Cosa aspettarsi da un podcast che parla di scrittura e malattia?