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  • In questo episodio:

    I mercati azionari hanno registrato un recupero impressionante, spinti dalla temporanea distensione dei dazi USA-Cina, dagli accordi strategici firmati da Trump in Medio Oriente e da un forte posizionamento tecnico, con flussi di acquisto da parte di fondi sistematici e investitori retail.Il mercato sta prezzando uno scenario molto ottimistico, con volatilità ai minimi e spread di credito compressi. Tuttavia, permangono elementi di debolezza, come i dazi ancora elevati, segnali di rallentamento dagli hard data e la perdita del rating AAA da parte di Moody’s.Valutazioni elevate e ritorno di attrattività dei bond: Con i rendimenti dei Treasury a 30 anni tornati al 5%, il confronto con l’S&P 500 — scambiato a 22 volte gli utili attesi — suggerisce una possibile rotazione verso le obbligazioni, in un contesto dove il margine per ulteriori rialzi azionari si assottiglia.
    Nonostante l’apparente solidità della ripresa di mercato, l’attuale euforia sembra guidata più dalla narrativa politica che da fondamentali sostenibili. Con la volatilità ai minimi e l’esposizione ormai elevata, adottare un approccio più prudente e contrarian potrebbe rivelarsi una strategia lungimirante, in attesa di conferme concrete sugli accordi e sull’effettiva tenuta dell’economia.

  • In questo episodio:
    Aprile da record per volatilità: il Nasdaq 100 ha recuperato un drawdown del 15% in poche settimane, mentre obbligazioni, valute e materie prime hanno registrato oscillazioni eccezionali. A trarne vantaggio sono stati i trading desk, mentre i gestori tradizionali hanno sofferto.Segnali macro ancora contrastanti: sebbene alcuni indicatori si siano normalizzati dopo il “Liberation Day”, il quadro resta fragile. Le importazioni USA dalla Cina crollano, l’inflazione percepita risale e gli utili aziendali vengono rivisti al ribasso. Le mega-cap tech resistono, ma il rischio recessione resta elevato.Posizionamento ancora difensivo, ma attenti al rischio contrario: i fondi sistematici e gli hedge fund restano prudenti, ma la stagionalità favorevole, i buyback e una maggiore attenzione sull’AI potrebbero sorprendere al rialzo. Intanto, la Cina rallenta e l’Europa prova a ripartire grazie alla politica fiscale tedesca e alla BCE più accomodante.Sebbene la fase più acuta dell’instabilità sembri superata, la mancanza di accordi strutturali sui dazi e la confusione macro suggeriscono cautela: è il momento di selezionare con cura, evitando mode eccessivamente affollate e privilegiando visibilità e solidità.

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  • In questo episodio:
    Mercati finanziari alla ricerca di un nuovo equilibrio, dopo una delle fasi più volatili degli ultimi decenni. Gli indici statunitensi hanno perso oltre il 20% dai massimi annuali prima di un parziale rimbalzo, mentre il Dollar Index è ai minimi triennali e l’oro guadagna quasi il 30% da inizio anno, confermandosi bene rifugio.Le tensioni sui dazi alimentano l’incertezza globale: la strategia americana, giudicata controversa e disordinata, ha generato instabilità e reazioni forti da Cina, Canada e altri partner commerciali. Il rischio è un rallentamento economico globale pilotato, con possibili effetti recessivi e perdita di credibilità per gli Stati Uniti.Aumenta il rischio di una recessione globale, ora stimato attorno al 60%, con segnali già evidenti da sondaggi e calo delle importazioni. Le banche centrali rispondono in modo divergente: la BCE taglia i tassi, mentre la Fed resta prudente tra pressioni politiche e mancanza di dati chiari.In questo contesto dominato da instabilità geopolitica, alta volatilità e segnali economici contrastanti, la selettività e la cautela restano le strategie più sensate, in attesa di dati più concreti e di una stabilizzazione dei mercati.

  • In questo episodio: Il primo trimestre dell’anno si chiude con forti turbolenze sui mercati, influenzati da eventi geopolitici e dalle nuove politiche tariffarie americane. Dopo una breve normalizzazione, gli indici statunitensi sono tornati in calo. In ribasso anche l’Europa.L’introduzione delle nuove tariffe da parte dell’amministrazione Trump sta già avendo effetti negativi sull’economia reale. I settori più colpiti includono auto, alimentare e farmaceutico, con il rischio di una guerra commerciale. L’inflazione US è attesa al 3,3% nei prossimi due anni, mentre il deficit commerciale è in forte aumento.L’economia statunitense mostra segnali di rallentamento, con la fiducia dei consumatori e delle imprese ai minimi da oltre un decennio. La stima del PIL della Fed di Atlanta è scesa dal +2% al -2,8% in poche settimane. Nel frattempo, il disagio sociale cresce e la popolarità di Trump cala nei sondaggi. In Europa i fondamentali restano più solidi, con stimoli fiscali che offrono un supporto ai mercati.Il quadro attuale è caratterizzato da incertezza e nervosismo sui mercati, con un posizionamento più prudente da parte degli investitori. Se nel breve termine potremmo assistere a un rimbalzo tecnico, nel medio periodo sarà cruciale osservare l’evoluzione dei dati macroeconomici e delle tensioni commerciali per comprendere le reali prospettive di crescita.

  • In questo episodio:
    Gli indici Standard&Poor’s 500 e Nasdaq-100 hanno subito una correzione significativa, con cali rispettivamente del 10% e 15%. Sebbene questi movimenti non siano insoliti nella storia dei mercati, la velocità del ribasso e la debolezza dei Magnifici 7 hanno sorpreso gli investitori. La crescente incertezza macroeconomica e geopolitica ha aumentato la probabilità di recessione negli Stati Uniti al 40%.Il mercato globale sta mostrando una netta divergenza: mentre gli indici statunitensi faticano, l’Hang Seng è in rialzo del 20% e il DAX ha sovraperformato il Nasdaq del 26%. L’afflusso di capitali verso l’Europa è stato notevole in queste prime settimane dell’anno, favorito dal deprezzamento del dollaro e dalla ricerca di migliori prospettive economiche al di fuori degli Stati Uniti.Tre eventi chiave potrebbero condizionare i mercati nei prossimi mesi: l’aumento delle tensioni commerciali con l’espansione dei dazi di Trump, la riforma fiscale in Germania che potrebbe portare investimenti per 900 miliardi di euro, e il tentativo di ridefinire gli equilibri geopolitici in Ucraina. Inoltre, l’attenzione è puntata sul prossimo meeting della Federal Reserve e sulle sue decisioni in materia di tassi di interesse.In generale, il mercato globale sta attraversando una fase di forte volatilità e ribilanciamento geografico. Mentre l’Europa e la Cina sembrano attrarre nuovi investimenti, le incertezze legate alle politiche statunitensi e ai rischi macroeconomici richiedono un approccio cauto e selettivo per cogliere le migliori opportunità.

  • In questo episodio:
    L’economia statunitense mostra segnali di debolezza, con cali nella fiducia dei consumatori, vendite al dettaglio e settore immobiliare. L’oro sovraperforma, mentre i titoli AI subiscono correzioni, con Nvidia in calo del 7,7% dopo i risultati trimestrali, segnalando un aumento della volatilità.L’Europa continua a sovraperformare gli Stati Uniti, sostenuta da afflussi di capitale e segnali di ripresa economica. In Germania, Merz spinge per riforme fiscali e un rafforzamento della difesa comune. La ripresa dell’economia tedesca potrebbe favorire mid e small cap, soprattutto in caso di sviluppi positivi sul conflitto in Ucraina.Gli USA impongono nuovi dazi, colpendo automotive e altri settori. Il mercato valuta se si tratti di una strategia negoziale o di misure definitive. Cresce l’ipotesi di una “Trump put” per sostenere l’azionario, mentre gli investitori restano cauti sulle prospettive economiche globali.Nel complesso, i mercati attraversano una fase di elevata incertezza. L’Europa mostra segnali positivi, ma le tensioni geopolitiche e la debolezza degli Stati Uniti richiedono una strategia mirata per cogliere le opportunità.

  • In questo episodio:
    L’Eurostoxx 50 ha registrato un rialzo significativo (+13% da dicembre), sovraperformando l’S&P 500 grazie a un rally più ampio e diversificato tra settori e titoli, supportato da volumi di scambio elevati. Tuttavia, la liquidità rimane un tema critico, soprattutto per le mid e small cap.
    Le Mag7 stanno sottoperformando a causa dei massicci investimenti in intelligenza artificiale. Il settore Tech e AI si sta espandendo anche geograficamente, con Cina e Europa sempre più coinvolte. Questo potrebbe rimanere un tema dominante nel 2025.
    Il mercato è influenzato da sviluppi come le trattative tra Trump e Putin sulla ricostruzione in Ucraina, le elezioni tedesche e le incertezze sulle politiche commerciali statunitensi. L’attenzione è sulla possibile reazione dell’UE e sulla sostenibilità della crescita in un contesto di alta volatilità.

    Nel complesso, il mercato europeo sta vivendo una fase di forte slancio, supportata da dinamiche macroeconomiche favorevoli, un ampliamento degli investimenti e trend globali come l’AI. Tuttavia, le incertezze geopolitiche e il rischio di volatilità richiedono un approccio attento e selettivo per cogliere al meglio le opportunità emergenti.

  • In questo episodio:
    Dopo mesi di flussi passivi in US, gli investitori stanno riscoprendo il mercato europeo. L’Eurostoxx50 ha avuto una delle migliori partenze d’anno della storia, con un’ampia partecipazione al rialzo. I fondi macro e sistematici, prima corti sull’Europa, sono ora moderatamente overweight, mentre la volatilità sui singoli titoli sta creando opportunità per gli stock pickers.L’annuncio di DeepSeek in Cina ha scatenato un sell-off nel settore AI, con Nvidia che ha perso 600 miliardi di dollari in un giorno. Il mercato ha poi reagito con più razionalità, riconoscendo il progresso tecnologico come positivo e il dominio USA ancora saldo. L’evento ha ribadito l’importanza di diversificare gli investimenti nel settore.La stagione delle trimestrali sta mostrando numeri resilienti, soprattutto in Europa, dove il 55% delle aziende ha battuto le attese. La BCE ha tagliato i tassi, mentre Powell resta cauto in attesa delle politiche di Trump. Il mercato sconta almeno tre ulteriori tagli entro fine anno, con l’inflazione in raffreddamento.
    L’avvio d’anno conferma il rinnovato interesse per l’Europa, con prospettive di crescita favorite da riforme e investimenti. Il contesto rimane volatile, ma gli investitori attivi potrebbero trarne vantaggio, bilanciando rischio e opportunità in un mercato in continua evoluzione.

  • In questo episodio:
    L'Europa rompe una lunga fase laterale, con l'Eurostoxx 50 che si avvicina ai massimi storici e sovraperforma l'S&P 500, segnando una delle migliori partenze degli ultimi 20 anni. Il settore del lusso traina il rialzo, grazie anche agli alti livelli di posizioni short. Negli Stati Uniti, le "Mag7" ora appesantiscono gli indici, con Apple e Nvidia in flessione significativa. Tuttavia emergono segnali di cambiamento, con una sovraperformance dell'S&P500 equal weight e un maggiore coinvolgimento del mercato.I mercati continuano a monitorare l'inflazione e i tassi d'interesse. La riduzione dei rendimenti e i primi dati confortanti dalle trimestrali offrono spunti positivi, ma il contesto resta complesso a causa dell'elevato debito pubblico e della pressione sui prezzi delle commodities.

    Con l'arrivo del nuovo mandato presidenziale di Trump negli Stati Uniti e il dialogo geopolitico in evoluzione, il 2025 si prospetta come un anno di cambiamenti significativi. Sarà cruciale adottare un approccio selettivo e dinamico, cogliendo opportunità nelle aree meno valorizzate come l’Europa e mantenendo prudenza di fronte alla volatilità.

  • In questo episodio: Il 2024 si è concluso con performance impressionanti per l'S&P 500, che ha superato il +60% in due anni, sebbene la leadership sia rimasta concentrata e il mercato equal-weight abbia mostrato una notevole disparità.Gli ETF hanno dominato il panorama, sostenendo titoli a mega capitalizzazione in settori chiave come intelligenza artificiale, transizione energetica e demografia. Tuttavia, il dollaro ha guadagnato il 6% sull'euro, e Bitcoin ha attratto volumi significativi, riflettendo una crescente diversificazione.Il 2025 potrebbe portare maggiore convergenza tra i mercati globali, ma la volatilità è destinata ad aumentare. La crescita sarà moderata, con un contesto caratterizzato da politiche di Trumponomics, incertezze geopolitiche e sfide legate all’inflazione. Il nuovo anno richiederà un approccio più dinamico agli investimenti, con particolare attenzione alle opportunità al di fuori degli Stati Uniti, dove fattori come riforme in Europa e stimoli in Cina potrebbero migliorare il rapporto rischio-rendimento. Gli investitori dovranno bilanciare rischi e opportunità in un contesto ancora in evoluzione. Per saperne di più ascolta il nuovo numero della rubrica podcast a cura di Alberto Tocchio, Head of Global Equity and Thematics.

  • In questo episodio:
    Siamo arrivati agli ultimi giorni dell’anno e questa settimana è particolarmente significativa con il meeting della Fed e la scadenza più importante dell’anno per opzioni e futures, con un alto volume da portare alla scadenza successiva.L’indice S&P consolida la sua performance positiva, dopo aver registrato il miglior anno degli ultimi 20 e trovandosi sopra il 25% rispetto al target price medio stimato dagli strategist a fine 2023.I rendimenti obbligazionari hanno visto un rialzo con la previsione di tagli ai tassi per il 2025 molto ridotta, creando qualche scossone sul momentum factor.Nel solo mese di novembre, ci sono stati ben 62 tagli ai tassi, il numero più alto registrato in un mese da maggio 2020 (durante la pandemia) e dall’aprile 2009, in piena crisi finanziaria. La scorsa settimana è stata la volta della BCE, con il quarto taglio dell’anno. Domani toccherà alla Fed.

    Il mercato rimane interessante per chi vuole essere posizionato, ma il nostro outlook per il 2025 invita alla prudenza. Ci aspettiamo dinamiche più complesse e una maggiore volatilità, dove sarà fondamentale adottare un approccio contrarian con il giusto tempismo, guardando anche a opportunità in Europa e, perché no, in Asia.

  • In questo episodio:La sovraperformance dell'azionario statunitense continua (SPX+28% YTD includendo i dividendi), supportata da un ampliamento della partecipazione al mercato, che suggerisce ulteriori rialzi a breve termine.L'altissima concentrazione dell'azionario US nei mercati sviluppati (75%) rappresenta però un'anomalia senza precedenti, aprendo spunti per possibili strategie contrarian nei prossimi mesi.In Europa, dati macroeconomici negativi, come il calo della fiducia dei consumatori e una produzione industriale tedesca tornata ai livelli del 2008, evidenziano difficoltà persistenti. Tuttavia, ulteriori peggioramenti sembrano nel breve improbabili.Il "Santa’s Rally" alimenta l'ottimismo sui mercati, ma alcuni segnali invitano a un approccio più strategico. Si delineano opportunità di diversificazione, come una possibile rotazione verso mercati azionari extra-USA o un parziale spostamento verso l'obbligazionario, per bilanciare i portafogli e affrontare potenziali nuove dinamiche.

  • L’SPX ha toccato i 6.000 punti, il NDX 21.000 e il Dow Jones 44.000, con record di flussi verso ETF finanziari e la migliore performance dell’SPX dal 1997.Dopo il rally post-elezioni Repubblicane, i mercati hanno perso tra il 2% e il 5%, complice il rialzo dei tassi al 4,5% e valutazioni elevate.Da monitorare i Payrolls di novembre, i risultati di Nvidia e le rotazioni settoriali, condizionate dall’andamento dei tassi.Dopo i recenti massimi, l’attenzione si concentra su dati chiave come i Payrolls di novembre e i risultati di Nvidia. La rotazione settoriale potrebbe caratterizzare la fine dell’anno, influenzata dall’andamento dei tassi e dal momentum dei fattori. In un contesto di valutazioni elevate e incertezza sulla Fed, i mercati offriranno opportunità ma richiederanno cautela.

  • Gli ultimi due mesi dell'anno sono storicamente positivi, ma le elezioni USA e i rischi legati ai risultati possono aumentare la volatilità.Trimestrali solide negli Stati Uniti, con banche e utilities forti, ma le mega-cap non vengono premiate come in passato. Dopo le elezioni, la stagionalità e i buyback potrebbero sostenere i mercati.Un approccio prudente resta fondamentale, dato che le elezioni e le trimestrali potrebbero ancora influire significativamente sui mercati. Con il supporto della stagionalità e dei buyback, c’è la possibilità di un rimbalzo entro fine anno, ma l’incertezza resta alta. Mantenere flessibilità nelle strategie potrebbe rivelarsi essenziale per navigare l’ultima fase del 2024 con maggiore sicurezza.

  • Il mercato azionario continua a salire nonostante settembre sia storicamente un mese volatile, grazie soprattutto alla Fed Put e alla China Put.Mancano 10 giorni di trading alle elezioni americane e, mentre l'economia continua a sorprendere con una crescita sopra il 3%, i candidati cercano altri temi su cui differenziarsi.Il "Trump trade" ha sostenuto il mercato per oltre 10 giorni, riflettendo l’ottimismo verso una possibile vittoria repubblicana.Il trend positivo dei mercati è favorito dalla crescita economica e dal supporto delle Banche Centrali, ma la volatilità post-elettorale e i risultati societari in arrivo rappresentano ostacoli chiave da superare a breve termine.

  • In questo episodio: I bond, sia governativi che credito, hanno registrato ottimi risultati nel terzo trimestre, così come l'MSCI World che ha segnato un +6% sull'azionario.Il 69% dei titoli dell'SPX sta sovraperformando l'indice, il livello più alto mai visto, segnalando una differenza significativa rispetto all'inizio dell'estate, quando solo pochi titoli dominavano il mercato.Le imminenti elezioni USA, l'avvio delle trimestrali, e un ottobre storicamente volatile, combinati con nuovi stimoli economici in Cina, stanno creando opportunità in mercati che rimangono sfidanti. Con l'ingresso nel quarto trimestre e l'attesa di settimane cariche di volatilità e rotazioni settoriali, gli investitori si troveranno ad affrontare mercati complessi. Tuttavia, queste dinamiche offrono opportunità di crescita, grazie al possibile ritorno della Cina e alla ripresa di fattori tecnici nei mesi finali dell'anno.

  • I mercati azionari beneficiano di una logica di soft landing, i bonds ed in particolare le commodities scontano scenari meno rosei.La Fed ha sorpreso con un taglio di 50 punti base dando da una parte un messaggio d’urgenza e dall’altro quello di un processo di easing ben ingegnerizzato.Il mercato del lavoro e i dati economici devono essere monitorati attentamente, ma per ora le Banche Centrali sembrano riuscire a bilanciare inflazione e crescita.Nonostante l'incertezza a breve termine, verso la fine dell'anno ci si attende una ripresa, sostenuta da fattori tecnici come i buyback e i flussi di investimento, che potrebbero favorire un rialzo dei mercati.

  • I mercati azionari hanno iniziato settembre con un ribasso, con l'indice SPX che ha perso in media il 4,2% negli ultimi quattro anni, e l'Eurostoxx registrando la seconda peggiore partenza in 15 anni.Alcuni indici principali hanno rotto importanti livelli tecnici, con il NDX che ha perso gran parte del rimbalzo di agosto, e la volatilità sui mercati azionari è aumentata significativamente.La rotazione verso titoli difensivi continua, accompagnata dal calo dei tassi e dal timore per la crescita, con il mercato obbligazionario che sta registrando una forte anticipazione di tagli futuri da parte della Fed.Settembre si conferma un mese difficile per i mercati, con volatilità in aumento, incertezze economiche e pressione sui tassi. Gli investitori dovranno affrontare un contesto più rischioso, caratterizzato da un afflusso di nuova offerta sia obbligazionaria che azionaria.

  • Agosto ha registrato performance positive per quasi tutti i mercati azionari, con volatilità tornata su bassi livelli e un mercato obbligazionario in saluteL’elemento più rilevante è stata la sovraperformance dell'SPX equal weight, che ha raggiunto i massimi storici, mentre i "Magnifici 7" hanno sottoperformato per la prima volta da dicembre 2022.Si è ridisegnata la composizione del mercato azionario, influenzando leadership di settore, aspettative di politica monetaria della Fed e il panorama politico, con impatti che si faranno sentire nelle prossime settimane.Abbiamo concluso un periodo ricco di eventi e cambiamenti, lasciando un mercato solido ma che richiede attenzione vista la forte convergenza verso una logica di soft landing e possibili aumenti della volatilità nel prossimo periodo.

  • Il mercato sta vivendo performance strabilianti con una velocità d'azione simile al periodo Covid, causata da eccessivo posizionamento, fiducia e concentrazione, accentuata dai bassi volumi di agosto.La volatilità sull’azionario è aumentata del 400% in quattro settimane, colpendo duramente i fondi sistematici e causando aggiustamenti massicci.il movimento è stato sostanziale, e ci sono opportunità per fare picking tra i settori difensivi e i titoli di qualità che hanno subito perdite significative.Nonostante gli elementi negativi, c'è spazio per un riallargamento del mercato dopo il reset valutativo, aiutato anche dal ritorno dei piani buyback. È cruciale mantenere lucidità e selezionare con attenzione per guidare il prossimo rimbalzo.