Episodes
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Nell’ultimo episodio di NABA INNOVATION STORIES è Omar Hassan, ex pugile e attualmente uno degli esponenti più interessanti, originali e amati dell’arte contemporanea. Laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera e allievo a bottega di Alberto Garutti, nel corso dell’episodio Hassan riflette sul gesto pittorico nella sua casualità e al contempo nella sua forza, su alcuni eventi della biografia che hanno ispirato la sua opera, sulla ricerca della luce, sul concetto che arriva prima del colore e sul legame con la tecnologia nell’arte oggi. Le opere di Hassan si lasciano contaminare dalla realtà, entrano nell’arredamento urbano. Il gesto pittorico per eccellenza della sua opera, il pugno che caratterizza la serie Breaking Through, non distrugge ma crea; Hassan, vero artista concettuale, racconta la sua arte anche esplorando la ricerca della luce con un’altra serie di opere, Injections. Dipingere la luce, sul solco di quanto già sognato dai grandi maestri ma con la propria, autonoma, indipendente visione della realtà, è uno dei grandi obiettivi di Hassan. Insieme a dare un senso al tempo, e a creare qualcosa che duri oltre il tempo stesso: un sogno che solo l’arte può realizzare.
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Essere un design innovation executive nel posto più competitivo del mondo. È impossibile? Non per Leandro Agrò, ospite dell’episodio di NABA INNOVATION STORIES, da sempre legato all’Interaction Design e a progetti ad altissimo impatto digitale, che attualmente vive e lavora nella Silicon Valley, in California. Agrò, che è anche autore di libri e pioniere dell’Internet of Things, si concentra sul ruolo del design oggi nel mondo, per comprendere come leggere i fenomeni che ci circondano. Ma non solo: spazio - inevitabile - a una riflessione sulle intelligenze artificiali e soprattutto alla necessità di non restare sempre seduti al proprio banco, costruendo tutte le leve possibili per un futuro migliore. -
Missing episodes?
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Annamaria Testa è l’ospite di un episodio di Naba Innovation Stories dedicato alla creatività e alle sue infinite sfumature - che poi compongono la realtà che viviamo. Testa, autrice del saggio “La trama lucente”, ci ricorda come in fondo la creatività rappresenti il maggior fattore di cambiamento, l'espressione dell'intelligenza che ci permette di adattarci all’ambiente, oltre a renderci ciò che siamo. La creatività, ribadisce la consulente per la comunicazione, giornalista, saggista, è la premessa indispensabile dell’innovazione, un pensiero umano che diventa concreto in un'intuizione o in un’invenzione. Nell’episodio, in cui si trattano temi di grande attualità come l’intelligenza artificiale e la potenza disruptive delle donne, emerge come la creatività sia un fenomeno psicologico e individuale che “avviene" nella nostra mente, o in quella dei gruppi di persone con le quali ci troviamo a condividere idee e pensieri. -
Silvana Toppi è una manager che, in oltre 20 anni di carriera, si è mossa con disinvoltura in ambito finance, M&A, supply chain, trasformazione digitale e diversi altri campi d’applicazione, mettendo a servizio il suo talento per grandi multinazionali, anche come CFO. Nella sua intervista a NABA INNOVATION STORIES Silvana Toppi si apre a 360 gradi su tutto ciò che comporta essere una donna in azienda ad elevati livelli dirigenziali, con un focus importante sulla diversity: è impossibile, secondo Toppi, lavorare senza inclusione. E parlare di quote rosa non è pleonastico, nella visione della manager: è necessario.
Al momento dell’intervista, Toppi ricopriva un importante ruolo dirigenziale in HP. Attualmente è Group Head of Digital Administration, Finance & Control in A2A. -
Giuseppe Mastromatteo è fotografo, artista, presidente e Chief Creative Officer di Ogilvy Italia, tra le realtà più importanti in ambito pubblicitario. Con Mastromatteo, che è anche vicepresidente di ADCI, l'associazione degli art director italiana, l'episodio di Naba Innovation Stories esplora diverse sfumature della creatività. L'artista e direttore creativo racconta la sua storia e la sua carriera dagli esordi fino ai traguardi più importanti, condividendo un punto di vista originale sulla comunicazione e sul mondo del lavoro, creativo ma non solo. Con la consapevolezza che sono gli scambi tra gli esseri umani, le interazioni, a "provocare" le idee più forti, che guardare qualcuno negli occhi mentre ti parla del suo modo di intendere la creatività sia più importante che valutarne il portfolio. "Dobbiamo trovare un nuovo senso alla bellezza", afferma Mastromatteo nell'intervista: in un mondo troppo levigato, occorre cercare il bello in quel che è nascosto.
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Massimiliano Magrini è co- Founder and Managing Partner di United Venture, una società di venture capital indipendente con sede a Milano, fondata nel 2013 che investe in persone e tecnologie. Il loro Manifesto recita: siamo una società di Venture capital che supporta gli imprenditori visionari nel reinventare le aziende attraverso la tecnologia. Le parole di Magrini non sono circoscritte solo alla filosofia del “venture capital” ma diventano un’occasione importante per riflettere sull'animo di chi vuole innovare. Tra gli elementi fondamentali ci sono la necessità di seguire la propria strada senza che siano gli altri a dettarla e la ricerca continua di un pensiero divergente che crei discontinuità e cambiamento, come racconta nel saggio “Fuori dal gregge” (Egea). Per Massimiliano, che ha un curriculum di tutto rispetto in importanti aziende tecnologiche internazionali, una componente fondamentale è data dalla motivazione, che permette alle menti più brillanti di portare sempre qualcosa di diverso in più - e di reagire davanti alle difficoltà.
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Visionary Fields Forever è il primo progetto imprenditoriale in Italia di Ingegneria culturale, metodologia per lo sviluppo di business che grazie a ingranaggi, sistemi, e processi inediti integra la valorizzazione del patrimonio culturale per creare valore a lungo termine. Stefania Vismara, co-founder di Visionary Fields Forever insieme a Simona Orsini, racconta quali sono state le origini e le visioni del progetto, con l'obiettivo di supportare aziende, istituzioni e partner ad ampliare i propri orizzonti con valori aggiunti... originali e creativi.
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Duccio Vitali è il CEO di Alkemy: società nata per portare il digitale nelle imprese italiane, oggi ne abilita la crescita attraverso l’ Intelligenza Artificiale generativa e i dati, per definire una customer experience adeguata al contesto post-digital. L’ innovazione dei modelli di business, riflessioni sul futuro del design, e voglia di ascoltare le nuove generazioni alle prese con il mondo del lavoro sono alcuni degli elementi affrontati dal top manager, che consiglia di "rimettere sempre tutto in discussione" per riuscire a ottenere risultati importanti.
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Con Nicolas Bovey, scenografo e light designer vincitore di due premi UBU, l'innovazione viene osservata da una prospettiva diversa: quella di un universo antico come il teatro, in cui arcaico e originalità si intrecciano tra loro creando momenti irripetibili. È possibile, sulla scena, trovare qualcosa di innovativo? Bovey risponde a questa domanda semplice e al contempo complessa, precisando come per lui un artista debba "rigenerare una condizione di apertura mentale, di non preconcetto e di non presupposto", con la scenografia come traduzione di uno stato emotivo profondo. Note: Il saggio descritto in puntata da Bovey è Des lumières et des ombres di Henri Alekan.
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Maddalena Amoruso è una Data Officer e scienziato dei dati applicato al business che, nel corso dell’episodio, riflette su temi legati al suo campo d’indagine ma anche alla stretta attualità. In tre punti, Amoruso esplora le opportunità di integrazione tra intelligenza artificiale e customer journeys, includendo gli scenari sul futuro dell’AI generativa nell’interazione con interfacce e servizi. Spazio rilevante anche al legame tra stream di dati, big data analytics e tecniche di machine learning per comprendere i customer journeys migliori per i clienti, oltre che all'importanza della capacità di motivare e ispirare il proprio team per raggiungere importanti obiettivi di gruppo.
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In un mondo del lavoro in continua trasformazione cosa richiedono le aziende ai creativi e ai designer del futuro? È più importante avere dei progetti o proporsi come interpreti di nuove esigenze, magari ancora inespresse? E quanto è importante la parola “felicità” nella vita lavorativa? Con Alessandro Rimassa, uno dei più innovativi pensatori del lavoro contemporaneo, Massimo Pettiti e Giacomo Zito esplorano come le aziende che fanno business innovation si attrezzano per creare ambienti lavorativi dove produttività e felicità vanno di pari passo.. Scopriremo quanto siano importanti l’atteggiamento, la capacità di collaborazione e una preparazione trasversale, più che competenze verticali legate alle nuove tecnologie. Alessandro Rimassa, Investor Angel e fondatore di alcune delle startup più dinamiche del nostro presente, ci racconterà cosa ricerca in ogni giovane professionista che si avvicina ai suoi progetti, per scoprire che diventare imprenditore inizia dall’avere un’idea consapevole di sé stessi e dal sapere collocarsi in un contesto in continuo cambiamento. Una riflessione che passa anche dalla formazione e orienta verso la scelta di universtità capaci di cambiare i paradigmi della formazione delle competenze, dove imparare è un percorso che si dirama in più direzioni: dal docente al discente, ma anche viceversa, in un proficuo dialogo alla ricerca del nuovo. E soprattutto conosceremo dove risiede il valore della creatività, oggi sempre più legato alla capacità di interpretare i dati e le informazioni che provengono dal mercato.
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L’AI è una realtà, si è inserita nell’industria creativa per rivoluzionarla. Filippo De Vita (CEO - botshelf.ai) ci aiuta a capire come possiamo utilizzarla nel modo migliore. Con lui, esploriamo i confini e le competenze di una nuova professione: il “prompt designer”.
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Lo sviluppo di nuovi software deve fare i conti con l’impatto ambientale. Con Francesco Mandora (CEO e Founder - MONDORA srl B.corp, Impact e ESG Officer – Team System) cerchiamo di capire quali modelli aziendali soddisfano a questa responsabilità sociale. Parola d’ordine: “Brake the broken rules”.
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Cos’è la Space Economy? Perché ci può aiutare nel monitoraggio dei rischi climatici? Che ruolo ha il service Design in questo settore? Ne parliamo con Raffaele Mauro (Partner – Primo Space / Deep Tech Venture Capital), scoprendo che molte risposte arrivano direttamente da Adriano Olivetti.
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Quando si parla di disruptive innovation ci si riferisce a soluzioni capaci di cambiare lo status quo di un’industria consolidata. Nel podcast chiediamo al Presidente di Universal Music – Ricordi Italia, Claudio Buja, se si possono aprire nuovi modelli di business nella settore musicale.
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Il settore medico-sanitario impatta in modo determinante su tutti noi. È, dunque, sempre più importante adeguare i processi alle best practice. Il Service Design è in grado di offrire soluzioni efficaci? Ne parliamo con Stefania Marcoli (Service Design Lead - Astra Zeneca).
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Cosa sono le società B-Corp? Quali vantaggi possono portare alle organizzazioni e alle persone? Gianna Caravello (Founder and Creative Director – MODHER | Certified B Corp) racconta le aziende che s’impegnano ad arrecare benefici alle comunità del luogo in cui sviluppano il proprio business.
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Una conversazione con Fabrizio Costantini (Head of Digital Marketing & e-commerce-Fastweb) sui modelli di sviluppo e di gestione della creatività. Sul piatto le strategie di creazione più efficaci per una Creative & Digital Company così come la convivenza virtuosa fra creatività umana e AI.
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Ripensare il viaggio: mobilità sostenibile e innovazione
Come potrà essere la mobilità urbana del prossimo decennio? Come può il Design contribuire a un’esperienza di viaggio innovativa, esclusiva ma allo stesso tempo ecosostenibile? Ugo Govigli (Investement Director, Atlantia) ci racconta gli sviluppi innovativi dell’Intelligent Transport Systems. - Show more