Episodes
-
Cercapersone che si trasformano in bombe, aziende fantasma che fanno la spola tra tre diversi paesi, agenti segreti e tanti misteri si nascondono dietro la nuova guerra distopica portata avanti da Israele contro Hezbollah in Libano.
-
Un missile israeliano ha colpito Ismail Haniyeh, il n.1 di Hamas.
Haniyeh si trovava a Teheran per partecipare all'insediamento del nuovo governo iraniano. Per questo la sua uccisione ha una portata enorme che potrebbe avere ripercussioni terribili su tutta la regione . -
Missing episodes?
-
L'Iran ha un nuovo presidente. Il suo nome è Masoud Pezeshkian. In questa puntata cercheremo di scoprire di più su questo chirurgo di origine azera che guiderà la Persia per i prossimi anni. è un riformista, vicino ad alcune battaglie delle nuove generazioni, anche se non dobbiamo farci trarre in inganno dai titoli e dalle grandi testate...Pezeshkian, per quanto critico, è comunque un uomo di regime, un politico esperto, fedelissimo agli ideali rivoluzionari della Repubblica Islamica dell'Iran.
-
Il prossimo 28 giugno si terranno le elezioni in Iran. Più di 61 milioni di persone saranno chiamati alle urne per scegliere il successore di Raisi, il presidente deceduto insieme al suo vice nell’incidente in elicottero lo scorso 19 marzo.
Si tratta di elezioni importantissime che molto diranno riguardo alla postura che assumerà Teheran nei confronti di questioni delicatissime. Dalla guerra a Gaza e in Palestina, all’agenda sul nucleare iraniano, dalle sanzioni che potrebbero allentarsi o restringersi ulteriormente.
Per aiutarci a districarci tra le tante complessità abbiamo chiesto aiuto ad una voce più che autorevole: Farian Sabahi docente universitaria e scrittrice. -
Quelli che ci attendono saranno mesi caratterizzati da importanti appuntamenti elettorali.
Non solo le elezioni europee che molto diranno sulla postura che l’UNIONE avrà nei confronti della questione ucraina e mediorientale.
A breve assisteremo alle elezioni in Iran, dopo la morte del presidente Raisi.
Anche in Israele sembra probabile che il già fragile governo Netanyahu non avrà vita lunga visti i tanti dissidi interni.
Le elezioni geopoliticamente più interessanti saranno quelle Americane. Trump sfida ancora una volta Biden e il risultato potrebbe essere meno scontato di quanto in molti sostengono.
Per approfondire il tema USA abbiamo contattato un grande esperto di Stati Uniti, il giornalista e saggista Marco Bardazzi. -
L'incidente in cui ha perso la vita il presidente iraniano ha gettato ulteriore caos in medio oriente. Azerbaigian, israeliani, gli stessi iraniani. La morte di Raisi potrebbe essere stata architettata da diversi attori ciascuno con le sue buone ragioni. Vediamo di capirci qualcosa
-
L'esercito israeliano è entrato nuovamente a Gaza e si prepara a sferrare l'attacco finale su Rafah. Il mondo osserva impotente la minaccia di un'ulteriore strage di civili. Intanto l'ONU ha votato a favore dell'ingresso ufficiale della Palestina come membro a tutti gli effetti dell'assemblea. Il sogno di una Palestina libera deve obbligatoriamente passare attraverso l'aspetto formale ma il percorso è molto più difficile di quello che appare.
-
Mentre per l'ennesima volta sfuma la possibilità palestinese di essere inclusa all'interno dell'ONU, gli Stati Uniti sanzionano per la prima volta un intero battaglione dell'esercito israeliano.
Il battaglione Netzah Yehuda, composto da ultra ortodossi e dai Giovani delle Colline (coloni fondamentalisti), dal 1999 al 2022 si è macchiato di crimini contro l'umanità. Le sanzioni hanno scatenato la reazione rabbiosa del governo israeliano che intanto vede riempite le proprie casse di miliardi di dollari in armamenti concessi proprio dagli stessi USA -
L'attacco iraniano contro Israele ha gettato ancora più verso il baratro la tensione in Medio Oriente che rischia così di deflagrare contemporaneamente.
Perché l'Iran ha attaccato Israele? Come reagiranno gli USA? Lo stato ebraico risponderà all'attacco immediatamente e in maniera massiccia?
In questa puntata ripercorriamo gli eventi dell'altra sera e cerchiamo di rispondere a questi quesiti -
"Sulla nave Vulcano che ha portato aiuto ad alcuni feriti di Gaza c'era anche Alberto Reggiori.
Una vita spesa nella cura dell'altro in scenari spesso molto complessi, Alberto ha deciso 'al volo' di partire per il medio oriente perché certo che "tutto chiede salvezza". -
Gli Houti, i ribelli sciiti dello Yemen hanno iniziato ad attaccare le navi che transitano dallo stretto di Bab el Mandeb. La coalizione a guida americane ha risposto bombardando le postazioni dei ribelli scrivendo un nuovo pericoloso capitolo nel conflitto regionale scoppiato dopo la reazione israeliana al 7 ottobre.
Per capirci di più abbiamo intervistato Laura Silvia Battaglia, giornalista freelance, una tra le maggiori esperte di Yemen in Italia. -
La morte di Aleksej Navalnyj ha sorpreso tutti. Il più noto avversario politico di Vladimir Putin, dopo essere stato avvelenato e incarcerato, è morto in un carcere siberiano proprio alla vigilia delle elezionibpresidenziali che si terranno a marzo. Ma chi era davvero Navalnyj? Che cosa desiderava per sé e per la Russia? Quale eredità lascia ora che non c'è più? L'abbiamo chiesto ad una delle voci più autorevoli in Italia quando si parla di Russia e dissidenza: il prof. Adriano Dell'Asta.
-
Il gioco del calcio è sempre più legato alla politica. La coppa d'asia che si sta disputando in Qatar riflette le tensioni che si vivono da mesi in medio oriente.
La nazionale di calcio palestinese ha raggiunto lo storico traguardo degli ottavi di finale.
Una squadra senza patria, costretta a vagare per mesi per riuscire ad allenarsi mentre i parenti dei calciatori muoiono sotto le bombe.
Conosciamo meglio la storia dei Fedayin palestinesi, i Leoni di Cannan. -
Il confine che separa Israele dal Libano è uno dei più caldi dallo scoppio della guerra a Gaza. Ma cosa sappiamo davvero del Libano? Quanto conosciamo Hezbollah, la milizia sciita alleata dell'Iran che controlla il Sud del paese dei cedri? Lo abbiamo chiesto a Lorenzo Forlani, giornalista freelance che per anni ha vissuto a Beirut e che ci ha aiutato a comprendere di più il caos di questa nuova guerra in Medioriente
-
La coalizione occidentale a guida USA che opera nel mar rosso ha bombardato durante la notte postazione degli Houti in Yemen. Israele è stato accusato di genocidio dal Sudafrica. Nel frattempo a Gaza si continua a morire mentre in Libano attacchi mirati eliminano membri di spicco di Hezbollah.
La guerra regionale è iniziata. -
Natale 1914.
In un'Europa che già da mesi è ormai precipitata nell'inutile strage della prima guerra mondiale avviene un evento che ha del miracoloso.
Soldati tedeschi, inglesi e francesi iniziano a cantare da una trincea all'altra durante la notte della vigilia.
Al mattino si ritrovano insieme ad abbracciarsi e festeggiare.
È la tregua di Natale. -
Continua il filone de "l'11 Settembre Israeliano". Questa volta abbiamo avuto il piacere di intervistare Giammarco Sicuro, giornalista RAI inviato di guerra che da pochi giorni è tornato dalla Palestina e da Israele e che ci ha raccontato la terrificante realtà della guerra Israelo-palestinese. Mancava tra le nostre interviste, il racconto di un giornalista, cioè di un testimone oculare che non si schiera, colui che riporta la realtà per come la vede. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
-
Cosa stanno facendo le istituzioni Europee di fronte alla guerra israelo-palestinese? E' vero che le istituzioni sono ingessate? Abbiamo avuto il piacere di intervistare Massimiliano Salini, parlamentare europeo che ci ha raccontato cosa sta succedendo in Europa e quali sono i passi fatti fino ad ora (e i tanti ancora da fare). Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
-
La guerra disumanizza, la guerra impedisce di vedere nell'altro una persona con una sua particolare storia e dignità. Per questo c'è bisogno sempre di più di dare un volto, un nome e un cognome a coloro che la guerra la vivono direttamente. Hussam Abu Sini si definisce "un arabo del 48", un discendente di quei palestinesi che non fuggirono dalle loro case e che vennero inglobati dentro lo stato di Israele. Hussam è cristiano, nato a Nazareth in Galilea, poi ha studiato medicina in Italia e ora vive con la sua famiglia ad Haifa. Gli abbiamo chiesto cosa significa vivere per un arabo in Israele oggi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
-
Ci sono arrivate tantissime domande riguardanti la questione israeliano palestinese, quindi abbiamo deciso di raccoglierle e di organizzare una puntata QA, che fa parte del ciclo di puntate sull’11 settembre israeliano. Risponderà Costantino. Oltre a ringraziarvi per la vostra partecipazione molto attiva, vi chiediamo di Continuate a farci avere tutte le vostre domande, sia commentando la puntata su Spotify, sia tramite i canali social di Costantino, di ragazzacci o volendo anche i miei, e cercheremo di rispondere sempre a tutti. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
- Show more