Episodios
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Una puntata tutta sui GaaT (Game as a Totti)...Ci sono videogiochi che si prendono rischi inutili, l’equivalente ludico di un rigore tirato a cucchiaio.A volte chi lo tira è Totti, e vengono fuori capolavori che finiscono quasi per abituarci all’idea che il videogioco, un certo tipo di videogioco almeno, debba essere così. Altre volte sul dischetto ci va Pellè, e ti ritrovi a giocare qualcosa che prometteva di sconvolgerti la vita e invece finisce pure per tirarla fuori.“Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, diceva De Gregori. E infatti si può essere grandi videogiochi senza inventarsi un gran cazzo. Però il fascino del cucchiaio è qualcosa a cui non si sfugge, e vale sempre la pena provare a prendere quei 30 Birds su Steam per vedere se alla fine è un’hipsterata o ne parlerai per i prossimi 10 anni di podcast. -
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Nine Sols è il miglior metroidvania dell'anno. Ma è giusto chiamarli ancora metroidvania?Metal Slug Tactics prova la superiorità della blasfemia (ma in realtà te lo avevo già detto nella rece sul Sacro Blog™).Ma soprattutto, perché cazzo parliamo di due giochini che non c'entrano una ralla uno con l'altro assieme? Perché ci va. Che spero sia lo stesso motivo per cui ascolti. -
¿Faltan episodios?
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Non c’è più respec per l’etichetta “soulslike”: ormai per rientrarci basta veramente poco, al punto che quasi se ci sono il parry e la rollata ci si può lanciare in paralleli con Miyazaki. Cosa che in realtà s’è sempre fatta, quindi mi sa che non c’è mai stato respec.Eppure qualche elemento che empiricamente poi ti porta a pensare di star giocando un soulslike c’è. E anche se poi all’atto pratico sono molto diversi c’è un filo rosso che parte da Demon’s Souls e arriva a Black Myth Wukong, perché Wukong in un certo senso è l’ultimo tassello di un processo di decostruzione iniziato quasi da subito dalla stessa From Software. -
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A proposito di spazi che mercificano la Cosa Videoludica un paio di settimane fa abbiamo dovuto fare i conti con Milan Games Week. Puoi già immaginare il discorso, però abbiamo provato un po’ di giochini e in puntata si parla anche di quello. Oltre che del fatto che se levi il catering alla sala stampa misteriosamente spariscono pure i giornalisty.Nota: se eri alla Games Week o comunque sei unə dev e vuoi che le persone più schifate dalla Game Critique™ parlino dei tuoi giochini, scrivici. Email, DM, Telegram, quello che ti pare. -
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Sono passati 5 anni da Death Stranding, ma ti ho già ammorbato lə cazzə su Patreon per questa cosa. Il discorso che mi preme fare oggi è “come cazzo è possibile sostenere dopo Death Stranding che Kojima sia sopravvalutato?”. Il messaggio del gioco è chiarissimo, e lo sarebbe anche senza i log testuali di merda, le cutscene che in realtà non sono cutscene e la lore sovrabbondante che ti spiega fin troppo dell’immaginario di gioco.Il messaggio passa tutto dalle meccaniche, e che tu ci creda o no è lo stesso di quella poesia meme di Pietro Pacciani, con la differenza che Hideo non è davanti alla Corte d’Assise imputato per 16 omicidi, è solo ritenuto un po’ a cazzo di cane un miracolato del gaming nonostante le decine e decine di prove di maturità date attraverso il design dei suoi giochini. -
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L'attesa di Silksong è essa stessa non è manco per il cazzo Silksong. L'altra sera in party con degli amici abbiamo cominciato un'opera di convincimento per far giocare Hollow Knight a chi ancora non l'aveva giocato. Mi sono messo a fare le prime aree streammando su Discord e a spiegare perché è un gioco incredibile da recuperare. Uno lo abbiamo convinto. Ci ho giocato per la prima volta nel gennaio 2018, l'ho finito per la prima volta l'estate successiva e da allora sono profondamente innamorato di quella sensazione di disorientamento che ormai non provo più giocandoci, perché conosco la mappa a memoria. Sono cinque anni che aspetto il seguito, io come un sacco di altri giocatori in giro per il mondo, con la crescente sensazione di essere persi mentre passano gli anni e non arrivano news. Che forse siano persi nei meandri dello sviluppo anche i ragazzi di Team Cherry, inseguendo la grandezza del loro primo gioco? Chi lo sa. Nel frattempo penso di farmi un'altra run, ormai che l'ho iniziato per streammarlo agli amici. Magari stavolta mi sono scordato qualcosa e finalmente mi sentirò perso, di nuovo, felicemente. -
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Sempre per la serie “mascheriamo l’avidità di Francesco Alteri che vuole farsi omaggiare di copie review di libri” (nello specifico il già discusso A Tale of Two Halves: The History Of Football Video Games, di Bitmap Books) abbiamo deciso di partorire un cestone che parte dai giochini calcistici un po’ meno pop per poi allargarsi a come lo sport viene declinato in ludo. -
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Questa puntata farà girare particolarmente il cazzo a Luca Wright, però penso che siam tuttə d’accordo che se hai lavorato ad Alaloth dovresti perdere ogni diritto di parlare di videogiochi. Tranne su Parliamo di Videogiochi, ironicamente. Comunque in realtà abbiamo scammato brutalmente il format di un video di Game Maker’s Toolkit che aveva fatto la stessa cosa (pure su Substack peraltro) e c’abbiamo messo i giochini che avevamo in mente noi, cercando di non andare troppo sul trito.Cioè io ho cercato di non andare troppo sul trito, Scibetta invece nonostante abbia proposto lui la puntata s’è messo a parlare di Hollow Knight.Lista giochini imprecisa date la colpa al francese se manca roba: Cocoon Tunic Deathloop Heaven’s Vault Chants of Sennar Stories: The Path of Destinies A Highland Song Outer Wilds Jusant Downwell Luftrausers Shotgun King Hollow Knight Mafia III Furi Return of the Obra Dinn Shadows of Doubt Alienation -
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Il francese e il romano sono usciti pazzi per Monster Hunter Wilds, grande protagonista del fine settimana del Lucca Comics con una Beta che gli ha fatto venire turgide cose che non si indurivano ormai da anni, Ma è stata pure la settimana del giochino di carte di Pokémon e se non ne parla Gameromancer dei suoi pericoli speri di trovare qualcosa su Everyeye? LOL -
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Stiamo facendo vergognosamente schifo con i cestoni indie, però detto questo...I giochini di cui abbiamo fatto INDIEgestione questo mese:Penny's Big Breakaway è un Sonic 3D (di quelli belli) con una colonna sonora della madonna. C'è la demo se non ti fidi.Zlime: Return of Demon Lord è un Kirby per GBA apocrifo in Early Access su Steam. Rispetto alla serie Nintendo il twist qui è che il gioco è un po' rogue e un po' GDR, condito con un po' di weeb.Bloomtown: A Different Story è praticamente il gioco di ruolo di Stranger Things (ma non diciamolo troppo forte). Vibes fortissime da Shin Megami Tensei, ha una pixel art pazzesca e ci infila pure un paio di robe woke.Neva è Nomada Studio che prende Gris, decide che invece di parlare di lutto si parla di te che invecchi e cerchi di tenerti vicino amici, famiglia e figli e ci aggiunge pure il gameplay. Allerta lacrime.Card-en-Ciel è Mega Man Battle Network ma più weeb e più roguelike. Due cose che ultimamente vanno forte per qualche motivo. Cringe come possono esserlo solo le cose giapponesi, si gioca però una meraviglia.Shogun Showdown sempre per il ciclo carte e roguelike (e pixel art bellina) è una cazzo di droga. Una run dura mezz'ora. Una partita pure mezza giornata perché non ti schiodi più.Creatures of Ava è la risposta woke a Pokémon. È un Monster Collector dove in realtà non catturi i mostri ma ti ci allei e poi ognuno per la sua strada dopo aver risolto i puzzle che parla di cambiamento climatico.Kill Knight è praticamente Doom Eternal ma con la visuale isometrica. Se ti piacciono le cose sangue & merda vai all in. -
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L'ultimo Zelda è una roba che ci ha dato da che riflettere. Più di quanto probabilmente volesse fare Nintendo pubblicandolo, perché alla fine rimanendo aderenti a design e contenuti è uno Zelda medio pure piuttosto reazionario nella formula, se si eccettua la deriva monster-collector dovuta a Zelda protagonista per la prima volta di un capitolo della serie principale. Ci siam chiesti se fosse (o volesse essere) un gioco femminista, se e fino a che punto si appropriasse di una tematica sociale che adesso è trend, per quale cazzo di motivo i menù sono così atroci. Ci siamo chiesti soprattutto se Nintendo ci credesse, ad Echoes of Wisdom, visti i sondaggi mandati post-release del gioco. E insomma, beccati un po' cosa ne è venuto fuori. -
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Che gioco faresti giocare ad un amicə che ti arriva in casa all’improvviso, ti chiede “mettiamo su un giochino?” MA non è assolutamente avvezzə ai videogiochi? Ce lo ha chiesto Briefcade sul gruppo per i Patreon “Adotta un DAMS a distanza” (puoi entrare con 1€ solo!) e ci abbiamo ragionato un po’. Ed effettivamente era materiale da puntata del podcast dove oltre a tirare fuori un elenco di videogiochi adatti allo scopo e discuterne si potevano fare tantissimi ragionamenti sull’accessibilità del medium e sul suo linguaggio, che ormai è pieno di convenzioni che diamo per assodate ma non lo sono.Si poteva, però Alteri era nella sua modalità EvilFra e ha aperto il discorso parlando della masturbazione dei suoi genitori. Poi peggiora pure, eh. -
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Cosa c'entra Ubisoft con gli affitti a Milano?C'entra che in realtà l'azienda transalpina ci tiene a ricordarci quanto Francia = merda e quindi abbia deciso unilateralmente di obbligare laggente assunta (non solo a Milano, ma pure a Parigi, a Montpellier e in un altro paio di sedi francesi) a tornare in ufficio tre volte la settimana. Gente assunta con la promessa dello smart working che poteva lavorare comodamente da Cimpello (PN), dove il costo della vita non è paragonabile alla capitale italiana del capitalismo.C'entra che questa è una mossa buona per tagliare un po' di personale, leggasi un po' di costi, leggasi essere più appetibili in caso di vendita di tutta l'azienda a Tencent. Però hey preoccupati del "virus woke", mica che la Cina si sta comprando tutt cos nei videogiochi.Parallelamente a tutto questo succede che Prince of Persia: The Lost Crown sta morendo male e han smantellato il team. Altro che futuro dell'industria. Vogliamo proprio arrivare all'esplosione della bolla. -
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Adesso che siamo romanzieri best-seller mica ci monteremo la testa, tingeremo i capelli e inizieremo a fare gli oroscopi oh. Il podcast videoludicamente scorretto va avanti e questa settimana ha confezionato una puntata tutta dedicata alle leggende metropolitane nel videogiuoco, a come inevitabilmente dagli albori del medium all’era dell’Internet massificato e del gaming sociale siano […] -
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Typhlosion beccato con una minorenne. La difesa: credeva fosse la nipote di Mubarak.Berlusconismi a parte, ecco perché Game Freak è riuscita a creare il fenomeno delle teorie sui pokémon basate sulla lore giocando su dettagli che a volte tornano e si richiamano tra di loro, a volte si smentiscono: hanno scritto 4-5 storie di genesi diverse, le hanno scartate tutte e poi però si son dimenticati di togliere i riferimenti a queste dai giochi. La quantità di materiale prodotto per poi non essere utilizzato è imbarazzante, e sì che pensavo che Leggende Arceus avesse dato fondo a tutta la roba scartata da Perla/Diamante.E invece guarda un po' tra i leak di Game Freak c'è della roba malata a livello di lore. Incluso pedo-TyphlosionIn questi giorni Internet è tutto un meme sugli starter di fuoco che rischiano la cancel culture e gli Oozaru che portano la gente a dire che forse Freezer non c’aveva tutti i torti nel portare avanti il suo genicidio dei Saiyan. Perché per qualche motivo la gente non riesce a battere Vegeta in versione scimmia in Sparking: Zero!, e la rete s’è adoperata per rendere la cosa super virale. -
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Ma è vero che il videogioco è ostaggio di una certa critica elitista che vuole imporre il suo gusto su quello del popolino trasformando i giochini nell’ennesimo strumento di una lotta di classe che abbiamo già perso? Spoiler: no, in realtà nei videogiochi ce ne siamo sempre battuti i coglioni di quello che diceva la critica e semmai si è ostaggio non tanto del popolo, che alla fine non decide un cazzo, quanto di quello che gli executive delle aziende decidono essere il gusto del popolo quando mettono lì sui loro fogli di calcolo tutte quelle idee di design che stan dietro ai giochi che ce l’han fatta.E quindi ti giochi l’ennesimo RPG Open World story-driven, il clonazzo di Slay The Spire, il GaaS che prova a fare i big money e 9 su 10 fa la fine di Concord. Solo che per fortuna i videogiochi, per quanto ormai estremamente capitalizzati, sono ancora una roba tutto sommato punk. Fatta da gente punk, che sicuramente non rientra nei canoni che la società ha stabilito essere quelli per definirsi “normale”, e quindi ogni tanto il genio creativo trova modo di sfogarsi. Succede sempre più di rado e sempre più nell’indie (nel senso di auto-pubblicato, progetti a la Vampire Survivors che esplodono post-rilascio e durante lo sviluppo non ricevono pressioni da nessuno). Però succede ancora. -
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E se il ritmo nei videogiochi fosse più importante di tutto il resto?Stiamo tanto a parlare di game design, di gameplay, di trama, di golden path e gameplay loop e MDA pattern se siete di quelli che si vogliono male. Ma vuoi vedere che forse in fondo un gioco che tiene un buon ritmo vince anche sui suoi difetti?Non lo so, però so per certo che un gioco perde per colpa del ritmo, almeno perde la presa su di me. È il caso di The Plucky Squire, che tutto sommato è un buon gioco ma con tutti quei dialoghi e quelle interruzioni di ritmo alla lunga mi ha proprio perso.Ma forse che in fondo il successo delle grandi esclusive narrative Sony sta proprio nel ritmo? In fondo Uncharted in quali aspetti eccelle davvero, se non in quel ritmo perfetto che tiene quasi per quattro episodi? Tieni il ritmo, non fermarmi, fammi andare a tempo, che nemmeno mi accorgo dei difetti. Che poi, alla fine, sto ritmo che è? -
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Questa puntata non dice nulla di sconvolgente. Però ogni tanto è giusto dare una refreshata a certi discorsi, tipo quello attorno al “giornalismo videoludico” o presunto tale, e questa volta l’abbiam fatto partendo da un pezzo che mi è capitato a cazzo su Substack intitolato “i giornalisti dovrebbero essere liberi di pubblicare documenti leakati”. -
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Ogni tanto arriva quel giochino che c’ha voglia di provare e sperimentare robe, ed è esattamente quello che fa il titolo di All Possible Futures pubblicato da Devolver Digital. Uscito qualche giorno fa e disponibile su tutte le piattaforme (su Playstation col Plus Extra ve lo beccate pure aggratisse) The Plucky Squire ci fa indossare i panni di Jot, un valoroso scudiero che combatte per la sua terra tra le pagine di un libro per bambini. Con lui alcuni amici Violet e Thrash, una maga e un troll che lo aiuteranno nelle sue imprese per salvare Mojo dai piani di conquista del malgavio stregone Humgrump. -
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È esplosa la moda dei cozy games. Là dove prima c’era sostanzialmente solo Animal Crossing adesso anche roba come, boh, il recentissimo Tiny Glade (che è un city builder senza la parte pallosa di numerini & sostenibilità, costruisci ebbasta) spaccano e raccolgono consensi su Steam. - Mostrar más