Episodios
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di Roberta Lippi | Nella seconda parte della storia, Amara prende consapevolezza di quello che le è accaduto: è stata lentamente spinta verso il mondo della prostituzione. Non se ne è quasi accorta, perché quando è accaduto era solo un'adolescente. Un'adolescente che però diventa donna e fatica per anni a uscire da quel meccanismo che malsano. In questo episodio Amara ci racconta il suo difficile percorso verso la risalita, una vita felice e soddisfacente lontana dalla comunità, che però ha continuato a frequentare ancora per lungo tempo dopo aver abbandonato il mondo assurdo nel quale si è venduta. Oggi, tornata Sabine, ha ricevuto le risposte che cercava da anni nelle parole di altri testimoni del podcast e vuole raccontare come sono andate davvero le cose per lei e, ormai ne è certa, tante altre bambine e bambini sannyasin.
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di Roberta Lippi | Sabine è un'adolescente come tante quando entra in contatto con il mondo sannyasin. Sono gli anni 80 e pur di restare accanto al gruppo decide di andarsene da casa, nonostante quello che le dicono i genitori. Diventa così Amara e deve imparare a mantenersi da sola per continuare a vivere la sua ricerca di spiritualità, soddisfare le aspettative della comunità e poter andare al Summer Festival in Oregon, la festa che riunisce i sannyasin di tutto il mondo da quando Osho ha deciso di creare la sua città ideale in America, in quel pezzo di terra che ha chiamato Rajneeshpuram. E così, tra scuola e comune, Amara viene lentamente introdotta a un modo molto semplice di fare soldi, ovvero fare quello che fanno già tante altre ragazze della comunità e che fino a oggi è stato solo accennato nei ricordi degli adulti e bambini sannyasin: vendersi.
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¿Faltan episodios?
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di Roberta Lippi | Dopo anni di imposizioni e drammatica accettazione di un mondo totalmente fuori dalla realtà, Deeksha si rende conto di quanto il suo ruolo sia stato fondamentale per la nascita, la crescita e la caduta del mondo sannyasin. Troppe le voci di chi ha sofferto e di chi si è perso che sono rimaste in silenzio, troppe le violenze e i soprusi. Questa è la consegna definitiva della verità, perché la storia non si ripeta.Consigli di lettura sull'argomento: Rajneeshpuram: Inside the Cult of Bhagwan and Its Failed American Utopiaby Russell KingSins of My Father: A Daughter, a Cult, a Wild Unravellingby Lily DunnCharisma and Control in Rajneeshpuram: A Community without Shared Values(American Sociological Association Rose Monographs)by Lewis F. CarterMy Life in Orange: Growing Up with the Guruby Tim GuestBreaking the Spell: My life as a Rajneeshee, and the long journey back to freedomby Jane StorkThe Guru Papers: Masks of Authoritarian Powerby Joel Kramer and Diana AlstadBounded Choice: True Believers and Charismatic Cultsby Janja A. LalichThe Mother of Godby Luna TarloHoly Hell: A Memoir of Faith, Devotion, and Pure Madness by Gail TredwellCombating Cult Mind Control: The #1 Best-Selling Guide to Protection,Rescue, and Recovery from Destructive Cultsby Steven Hassan, Daniel Greenberg, et al.Bhagwan: The God That Failedby Hugh MilneWhen she comes backBy Ronit PlankWild Wild Sheela - Le 100 cose che Wild Wild Country non vi ha detto e state cercando su Google
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Deeksha dà seguito alle ultime richieste del guru, ma appena può fugge da Rajneeshpuram. Il suo nome ora rappresenta un pericolo per l'intera comunità: riportarla dentro con ogni mezzo o fargliela pagare? Ma le intimidazioni non hanno presa sulla donna che decide di tornare a dare voce alla Dragon Lady che è in lei.
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Nel New Jersey, Deeksha e Sheela assecondano i capricci del guru mentre cercano di dare vita alla nuova comune di Rajneeshpuram, ma all'improvviso la storia prende una virata per una delle due: mentre Sheela asseconda Osho in tutto ciò che fa, chiede, insegna, Deeksha ha un'illuminazione, ma non del tipo mistico: chi è realmente l'uomo che credeva di aver conosciuto dieci anni prima e che ha sempre considerato un maestro? E cosa vuole veramente?
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La comunità è diventata così grande da essere quasi ingestibile, i pettegolezzi su quello che avviene nell'ashram aumentano e strane vicende acuiscono i sospetti su quanto accade una volta varcati i cancelli dell’ashram di Puna. Sheela riesce a ottenere il potere che tanto ambisce e convince il guru a trasferirsi in America. Deeksha ha il compito di organizzare tutto in anticipo e parte per gli Stati Uniti.
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Deeksha è diventata una delle persone più temute e rispettate della comunità. L'ashram cresce a dismisura e lei lavora senza tregua. Forse è per questo che non ha neppure il tempo di rendersi conto che stanno accadendo tante, troppe strane cose all'interno della comune, e che lei stessa ne è inevitabilmente coinvolta.
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Una giovane donna, colta e benestante, ha appena intrapreso un viaggio intorno al mondo dopo aver ricevuto un'eredità. Il suo viaggio si fermerà a Bombay, dove un conoscente le dice che c'è un maestro che deve proprio conoscere e dove inizierà a fare per lui proselitismo per portare nuovi adepti occidentali.
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Questo è Dragon Lady, l’ultima testimone, la serie sequel di Soli, il podcast di Roberta Lippi.Lei si chiama Deeksha, è stata una delle donne di potere dell’entourage di Osho, il famoso guru indiano, e una delle poche ad avere accesso diretto al maestro. Deeksha è stata una sorta di leggenda vivente nell’ashram perché molti la consideravano una vera tiranna. Osho parlò spesso di lei portandola ad esempio e definendola Zen Master o Dragon Master e ancora oggi i sannyasin la ricordano così, anche se da tempo è sparita dai radar.Arrivata negli Stati Uniti e destinata a prendere le redini di Rajneeshpuram insieme a Ma Anand Sheela, Deeksha improvvisamente decide di lasciare la comune. I motivi che l'hanno spinta ad andarsene sono rimasti segreti per oltre 40 anni. Oggi ha deciso di parlare e di raccontare tutto sulla comunità e sul suo guru.
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In questa seconda parte dell'episodio dedicato a Siddharta continuiamo a conoscere la storia del Golden Boy, dei suoi viaggi alla ricerca di se stesso e del suo posto nel mondo senza mai dimenticare il Maestro, le sue visite a Rajneeshpuram, che Siddharta vede come la Terra Promessa, e i continui abusi e vessazioni che subisce da parte di Sheela. Chi è oggi Siddharta? Come ricorda quel periodo della sua vita e tutte le persone che, quando era solo un bambino, hanno fatto di tutto fuorché proteggerlo?
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Non un bambino di Osho, ma IL bambino di Osho: il protagonista di questo doppio episodio di Soli è Siddharta, il Golden Boy, il bambino prediletto da Baghwan che instaura con lui un legame unico e speciale. Questo gli permetterà di diventare amico di tutti i membri della comunità, benvoluto e amato da tutti, ma anche parecchio odiato e maltrattato da Sheela: fino a dove può spingersi l'invidia umana? E la resilienza di un bambino?
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Continua il racconto intenso di Bindu, che ricorda la sua vita tra Ko Hsuan, la Svizzera, Puna in India e infine Londra: come vive oggi, che è madre, la sua storia di bambina sannyas? La sua prospettiva è cambiata? Quali tracce ha lasciato quell'esperienza nella Bindu di oggi?
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Dopo diversi mesi dalla pubblicazione di Soli, una nuova voce si unisce al coro delle testimonianze degli ex bambini di Osho: quella di Prem Bindu, nata nella comune di Puna e battezzata da Bhagwan in persona. La storia di Bindu è davvero incredibile: racconta della sua infanzia in India, del rapporto con i suoi genitori e di come è poi diventata attrice, regista e madre, tra la Svizzera e l'Inghilterra. Sentimenti contrastanti emergono dal racconto di Bindu, che ci accompagna tra ricordi dolcissimi e dolorosi, ideali non sempre condivisi ma, in ogni caso, rispettati. La sua vicenda è ricca di riflessioni acute e aneddoti interessanti, tra cui uno, in particolare, che ci ha permesso - inaspettatamente - di chiudere il cerchio e tornare esattamente al punto da cui eravamo partiti all'inizio del viaggio di Soli.
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di Roberta LippiLa messa online di Soli è stata notata dalla comunità dei sannyasin e persino Osho News le ha dedicato un lungo articolo. Abbiamo ascoltato molte storie, molte voci di ex bambini di Osho che negli anni '70 furono portati a vivere nelle comuni di Osho dai propri genitori. Ma alla nostra storia mancava ancora un capitolo.Un nuovo episodio di Soli, che è anche un riconoscimento sia a coloro che hanno scelto di condividere e rivivere un’esperienza che ha toccato profondamente le loro vite, sia a chi ha scelto di dimenticare. Protagonista di questo episodio è Maroesja Perizonius, regista olandese che nel 2004 dedica alla sua storia di ex bambina di Osho il documentario “Child of the commune”. Con lucidità e coraggio Maroeja fa i conti con la sua infanzia sannyasin, le scelte che le sono state imposte e la consapevolezza di fronte alla quale è stata messa durante il confronto diretto con gli adulti, che negano ogni responsabilità rispetto a quello che lei ha dovuto vivere.
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di Roberta LippiNello scorso episodio, abbiamo visto cosa ha significato per Camila vivere nelle comuni, quali sono stati per lei i momenti più belli e quelli più brutti. Ha descritto la difficoltà di appartenere a una famiglia spesso divisa e l'incubo di dover a un certo punto finire in Inghilterra da sola, fino al giorno in cui i genitori decidono di riportarla a casa e di abbandonare per sempre il movimento sannyasin. Da quel momento in poi, Camila rientra nel mondo "normale". Non c'è più traccia di Kamla, la bambina che è stata per dieci anni, se non nella sua anima.È arrivato adesso il momento di confrontarsi con i suoi coetanei e tornare a fare le lezioni e la vita che fanno loro. Come affronterà Camila questo cambiamento? E cosa si porterà dentro di questa esperienza?
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di Roberta LippiCome abbiamo visto, buona parte dei piccoli che hanno vissuto nelle comuni sannyasin oggi sembrano aver sviluppato potenzialità speciali.Una delle ex bambine che conferma questa teoria è Camila Raznovich, volto storico di MTV, conduttrice televisiva di successo, nata nel 1974 da un melting pot di culture: una madre cattolica italiana trapiantata in Argentina da piccolissima, un padre ebreo argentino con origini russe. Camila è stata una bambina sannyasin praticamente dal giorno in cui è nata. Come ha vissuto i primi dieci anni della sua vita? Come ha affrontato le esperienze e gli ostacoli che le si sono presentati?
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di Roberta LippiOsho veniva chiamato il Guru del sesso perché i suoi seguaci erano liberi di dare sfogo alle proprie pulsioni anche con più partner e, anzi, venivano invitati a farlo. Il Maestro non aveva sicuramente problemi a parlare di sesso e dava consigli molto concreti su come ottenere il meglio dall'amplesso. Osho sostiene anche che bisogna essere sinceri, che bisogna dire ai bambini la verità, ma non faceva i conti con una cosa: i bambini imitano i grandi. Vogliono essere come loro, vogliono fare quello che fanno loro. E che succede dunque se quello che vogliono imitare è il sesso? Il protagonista di questo episodio è Swami Anand Satish, che racconta di quanto precoci siano state le sue esperienze all'interno delle comunità sannyasin. Tutte, anche quelle sessuali.
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di Roberta LippiIl protagonista di questo episodio è Massimo, che non è mai diventato sannyasin, ma che sa bene cosa significa esserlo, dal momento che ha vissuto la sua infanzia e giovinezza con una madre devota a Osho. Sua madre, come molti altri genitori, ha deciso di non partire, ma di provare a seguire gli insegnamenti del Maestro dalla sua casa, frequentando le comuni disseminate in tutta Italia: come è stata dunque l’infanzia di Massimo?
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di Roberta LippiContinua il racconto dell'avventura di Venu e Anugatha, madre e figlio, che per un periodo si dividono: dopo l'apertura di Rajneeshpuram, in Oregon, tutti i bambini delle comuni sparse per il mondo vengono mandati in quella di Medina, in Inghilterra, da soli. Come vive Venu, a soli dieci anni, questo particolare periodo della sua vita, senza sua madre accanto?
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di Roberta LippiIl piccolo protagonista di questo episodio è Khrisna Venu, il cui nome sannyasin significa "il flauto di Khrisna". Lo ha ricevuto all'età di 4 anni e mezzo, in India.Sua madre si chiama Ma Prem Anugatha, che significa "una piccola storia d’amore".Anche lei ha ricevuto il suo nome sannyasin in India, a Puna.È stato Osho in persona a iniziarli al loro cammino, a decidere quale sarebbe stato il loro nome da quel momento, quasi una nuova identità, che attraverso il suo significato definisce un destino.Anugatha e Venu, madre e figlio, sono profondamente legati: hanno vissuto un’esperienza unica, un’esperienza che li ha visti vicini e divisi allo stesso tempo. Questa è la loro storia.
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