Episodit
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Ci sarà tempo di attribuire responsabilità agli autori di questo sfacelo. Oggi è il momento di ricordare gli anni trascorsi tra l'estate del 2020 e l'estate del 2023. Anni di emozioni forti che in tanti non avrebbero mai immaginato.
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Il caso Dia è soltanto l'ultimo - ingiustificabile - episodio di una lunga serie di frizioni nella squadra fin dalla stagione precedente. Se la Salernitana si avvia a disputare il prossimo campionato di Serie B è anche perché nessuno ha saputo interpretare la situazione e ricomporre i contrasti nel gruppo.
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Puuttuva jakso?
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Un fortunato programma televisivo, una non fortunata conferenza stampa. La sensazione è che il Titanic stia affondando anche a causa di una conduzione societaria alquanto rivedibile...
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Così parlò Liverani: chi ha fame gioca, chi non ce l'ha non gioca. Parole tanto semplici quanto importanti, con le quali il tecnico romano si assume la responsabilità di tramutarle in fatti, e quindi in scelte di formazione che escludano chi non se la sente di affrontare le prossime battaglie.
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Lo scorso 23 dicembre, in conferenza stampa, Walter Sabatini ammise di voler combattere le «battaglie esiziali» con i suoi uomini. Inzaghi non lo era. Tuttavia, precisò che l'ex tecnico granata non sarebbe stato vittima di pregiudizi, e che sarebbe stato giudicato per il lavoro svolto. I fatti dimostrano che di «esiziale» c'è soprattuto l'errore di aver concesso a Inzaghi molto, troppo tempo.
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L’atteggiamento rinunciatario di Torino ci porta un punto, ma anche la consapevolezza che dalla prossima partita la Salernitana sarà obbligata, fino a fine stagione, a imporre il suo gioco. Inzaghi è l’allenatore adatto allo scopo?
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Dopo l'ennesima sconfitta non si può sbagliare più. Occorre riflettere sul futuro di Inzaghi e, più in generale, prendere decisioni in fretta: le ripercussioni economiche di un'eventuale retrocessione rischiano di essere gravi.
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Ci possiamo salvare? Il cuore dice sì, la ragione è meno ottimista. Se retrocessione sarà, si tratterà di un delitto. Quasi due anni fa, dopo la salvezza con l'Udinese, le premesse lasciavano presagire un futuro sfavillante. Che cosa è rimasto di quella Salernitana?
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Danilo Iervolino ha tuonato contro la classe arbitrale. Dichiarazioni gravi e pesanti che rischiano di occultare i veri problemi e, soprattutto, di ritorcersi contro la Salernitana nel prosieguo della stagione.
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I tifosi meno pazienti lamentano la lentezza delle operazioni di mercato. Bisogna però ricordare che la Salernitana non rispetta l'indice di liquidità: le norme le impongono di cedere prima di acquistare.
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Dopo la vittoria di Verona, per Sabatini si pone un dilemma shakeasperiano: imporre un allenatore scelto da lui oppure onorare i risultati del campo?
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John Maynard Keynes è stato il più importante economista del '900. È alla sua lezione che, forse involontariamente, Walter Sabatini si è ispirato quando ha tracciato le linee del prossimo mercato: «può darsi che le situazioni di sofferenza economica possano esser sanate paradossalmente da ulteriori spese, per esempio prendendo un giocatore a 2 milioni e mezzo e rivendendolo dopo 6 mesi a 12». Sarebbe lo scenario ideale, ma al momento è improbabile.
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Tutta la città chiedeva il direttore generale, tutta la città sognava il ritorno di Sabatini. E Sabatini è tornato. Ora è il momento dell'emozione, verrà presto il momento della razionalità.
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Nel quindicesimo episodio del podcast «Agostino» riflettiamo sulla verve satirica di Tommaso D'Angelo, sulla voragine nei conti della Salernitana, sul possibile nuovo ds e sull'avventura di Iervolino al settimanale L'Espresso.
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La sconfitta di Firenze riporta al centro delle nostre riflessioni l'assenza della società.
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L'ardore, la grinta, lo spirito di squadra e di sacrificio. Le componenti psicologiche spesso prevalgono su quelle tattiche, e la Salernitana che ha sconfitto la Lazio ne è la prova.
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Nel dodicesimo episodio di «Agostino» si riflette sulle scuse addotte da società e tifosi relative alla conduzione della squadra da parte di Paulo Sousa, alibi che la classifica non consente.
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Cose buone, cose meno buone. La mezz’ora iniziale è una boccata d’ossigeno, e Ikwuemesi e Tchaouna non sono poi così inadatti… Ma la mezz'ora finale ha confermato gli atavici limiti di questa Salernitana fragile e incapace di risollevarsi definitivamente.
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Trasferte vietate, abbonamenti e biglietti a prezzi stellari, assenza di iniziative. Verso quale calcio ci stiamo dirigendo?
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In una società di calcio, i meriti e le colpe vanno attribuiti principalmente al presidente. Ogni analisi che evidenzia le responsabilità di altre figure è destinata a rimanere parziale. In quest'episodio si evidenziano gli errori commessi dalla società, causa primaria della crisi di risultati che attraversa la Salernitana.
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