Episodit
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Rimbalzo dell inflazione a novembre. La stima provvisoria dell indice nazionale dei prezzi al consumo comunica l Istat - ha registrato una variazione su base mensile nulla mentre aumenta dell 1,4% su base annua, dal +0,9% di ottobre (0,7% settembre), mentre per l indice armonizzato IPCA la variazione annua è del +1,6% (in accelerazione da +1,0% di ottobre).
La risalita dei prezzi è dovuta essenzialmente all accelerazione dei beni energetici regolamentati (da +3,9% a +7,5%) e dell attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%). Un sostegno all inflazione deriva inoltre dall andamento dei prezzi dei beni alimentari, dei beni durevoli e non durevoli, dei servizi relativi ai trasporti e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi all abitazione e dei Servizi relativi alle comunicazioni. Il tasso di crescita dei prezzi del carrello della spesa (alimentari e beni per la cura della persona e della casa) sale a +2,6% mentre l inflazione di fondo si attesta a +1,9%. L inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.
Sale l inflazione annua anche nell area euro è salita al 2,3% in novembre, dal 2% di ottobre, secondo la stima flash di Eurostat. Il dato è in linea con il consensus, la media delle stime degli analisti. Rispetto a ottobre, l indice dei prezzi al consumo è calato dello 0,3% congiunturale. L inflazione annua core, al netto di cibo, energia, alcolici e tabacchi è rimasta stabile al 2,7% in novembre, come in ottobre, mentre il mercato si attendeva un leggero rialzo. Tra le principali componenti dell indice dei prezzi al consumo, i servizi sono aumentati del 3,9% su base annua, dal +4% di ottobre; cibo, alcol e tabacchi sono rincarati del 2,8%, dal +2,9% del mese prima; i beni industriali non energetici sono saliti dello 0,7% rispetto allo 0,5%; l energia è calata dell 1,9%, dal -4,6% di ottobre.
L'intervento di Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio ai microfoni di Sebastiano Barisoni a Focus Economia. -
Dai rischi legati al consumo di cibi ultraprocessati al rapporto cibo e salute, dall uso dell intelligenza artificiale alla transizione energetica e al nucleare, dai destini dell Europa fino al Piano Africa. Questi sono alcuni dei temi al centro dell edizione 2024 del Forum Internazionale dell Agricoltura e dell Alimentazione, organizzata da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House Ambrosetti, che si tiene presso Villa Miani a Roma, dalle ore 9:30 di giovedì 28 fino a venerdì 29 novembre.
In questo contesto è stato presentato oggi il rapporto Coldiretti/Censis secondo il quale oltre sei italiani su dieci temono che la proliferazione delle guerre e gli effetti dei cambiamenti climatici finiscano per ridurre la quantità di cibo disponibile. Ritorna dunque la paura di una carestia globale dinanzi alla quale occorre razionalizzare l'utilizzo delle risorse, a partire dalla necessità di destinare i fondi agricoli europei della Pac solo ai veri agricoltori per continuare a garantire in futuro la produzione alimentare.
Tra i messaggi lanciati durante il Forum c'è anche la necessità di raddoppiare gli investimenti a 6 miliardi entro il 2030 per sostenere l'innovazione in agricoltura per contrastare i cambiamenti climatici e assicurare la produzione alimentare.
L'intervento di Ettore Prandini Presidente Coldiretti ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Energia e politica al centro della decima edizione di MED Dialoghi Mediterranei
Si è conclusa ieri la decima edizione della Conferenza MED Dialoghi Mediterranei iniziata lunedì 25 novembre. La conferenza, promossa dal 2015 dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) a Roma presso il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotel
Tra i temi dibattuti, la politica e le scelte strategiche in materia energetica nell'area del Mediterraneo e del Vecchio Continente. Con la regione dei Balcani che si candida a giocare un ruolo di primo piano, l'intesa tra Simest e Libyan foreign bank, la richiesta della Somalia per un aumento degli investimenti italiani diretti verso il Corno d'Africa. E, chiaramente, la guerra a Gaza, la crescente violenza in Libano e le tensioni crescenti tra Iran e Israele stanno portando il Medio Oriente e il Mediterraneo sull'orlo di una gravissima crisi.
Il commento di Franco Bruni, presidente dell Ispi e professore emerito del dipartimento di Economia dell Università Bocconi.Urso all'Ue, sull'auto tempesta perfetta, agire subito
"Quello che sta accadendo in Europa" all'automotive "è particolarmente drammatico: la rinuncia a realizzare in Europa le gigafactory e nel contempo la chiusura di stabilimenti sull'endotermico. E' in corso una tempesta perfetta: si rinuncia alla via dell'elettrico e nel contempo si chiudono gli stabilimenti per non pagare le penali" al via il prossimo anno con il regolamento Ue. Lo ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, al Consiglio Ue competitività. "Dobbiamo agire e subito", ha rimarcato Urso, che ha promosso con la Repubblica Ceca un non paper sul futuro dell'automotive, sostenuto da altre 5 capitali (Austria, Slovacchia, Bulgaria, Polonia, Malta e Romania), che è stato al centro del dibattito in queste ore. Ai firmatari, nel corso del dibattito si sono aggiunti una serie di interventi da parte di altri Paesi a sostegno della posizione italiana.
"Siamo particolarmente soddisfatti - ha aggiunto Urso - dell'ampia convergenza di posizioni espressa dai Paesi UE sul nostro non-paper, relativo al settore automotive europeo. Una proposta che, di fatto, si colloca oggi al centro dell'agenda della Commissione Europea. Come sottolineato oggi dalla vicepresidente Margrethe Vestager, la presidente Ursula von der Leyen ha confermato il suo impegno diretto su questo dossier. Questo rafforza l'importanza strategica del tema, cruciale per l'industria e l'occupazione in Europa, e ci rassicura sul fatto che sarà una delle priorità chiave nei primi 100 giorni della nuova Commissione".
Il punto di Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore Bruxelles a Focus Economia.Per il Black Friday in Italia attese spese per oltre 2 miliardi
Secondo le stime dell Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano, nei giorni compresi tra il Black Friday e il Cyber Monday, gli italiani spenderanno online oltre 2 miliardi di euro (+9% rispetto al 2023). In questa occasione, gli operatori particolarmente competitivi realizzeranno anche 10 volte il fatturato di un giorno medio, il doppio rispetto al 2023.
Nato negli Stati Uniti negli anni '20 dalla catena di distribuzione Macy's per dare impulso alle spese all'indomani del giorno del Ringraziamento, il Black Friday è oggi un fenomeno globale che da il via alla stagione delle compere natalizie anche nel nostro paese. Le categorie più interessate da queste iniziative nel 2024, secondo lo studio dell'Osservatorio, saranno Abbigliamento, Beauty, Enogastronomia, Giocattoli, Informatica ed elettronica e poi ancora esperienze legate al mondo dei viaggi e degli eventi. Viene però evidenziato un trend decrescente per l Elettronica (-14% rispetto al 2023 ), che se un tempo rappresentava una delle categorie più performanti, oggi vede un calo delle vendite in favore di acquisti in altre categorie merceologiche.
Le iniziative di sconto più comuni si suddividono equamente tra sconti applicati all intero catalogo e sconti riservati a una selezione di prodotti. Non mancano promozioni che sono finalizzate a premiare un target di clienti specifico: tra queste spiccano le iniziative di sconto anticipato per i clienti più fedeli. La maggior parte dei merchant manterrà una politica di sconti in linea con quella dell anno passato: su determinati prodotti i risparmi per il consumatore potranno superare anche il 30%. Per quanto riguarda le abitudini di acquisto, ci aspettiamo che quasi la totalità degli eShopper acquisti online durante questo periodo di promozioni, beneficiando di un risparmio medio di circa 20 ogni 100 spesi dichiara Valentina Pontiggia, Direttrice dell Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - Politecnico di Milano.
Il commento di Valentina Pontiggia, Direttrice dell Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - Politecnico di Milano. -
Puuttuva jakso?
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Arrivata nel fine settimana, la notizia che sarà Scott Bessent il prossimo segretario al Tesoro americano stupisce un po' per ragioni di vita personale, perché gay dichiarato, sposato, e padre di due figli ottenuti con la maternità surrogata. Un po' per ragioni politiche, poiché Elon Musk aveva sconsigliato di assumerlo, accusandolo di essere troppo rassicurante per Wall Street e poco incline al cambiamento e ai dazi promessi da Donald definendolo «business as usual». Ne abbiamo parlato con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.it
Per il Black Friday in Italia attese spese per oltre 2 miliardi
Secondo le stime dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano, nei giorni compresi tra il Black Friday e il Cyber Monday, gli italiani spenderanno online oltre 2 miliardi di euro (+9% rispetto al 2023). In questa occasione, gli operatori particolarmente competitivi realizzeranno anche 10 volte il fatturato di un giorno medio, il doppio rispetto al 2023. Ne abbiamo discusso con Valentina Pontiggia, Direttrice dell Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - Politecnico di Milano.
Svimez, Sud rallenta, rischio nuovo sorpasso del Nord. Intanto Crollo dei salari reali: 5,7% in cinque anni
L'economia del Mezzogiorno continua a crescere ad un ritmo superiore a quello del resto del paese. Lo fa per il secondo anno consecutivo ma mostrando segni di stanchezza che prospettano la possibilità di un nuovo sorpasso. Emerge dall'annuale rapporto del centro Svimez secondo cui il Pil al Sud è stimato in crescita dello 0,9% nel 2024 contro lo 0,7% del resto del Paese. Il Rapporto descrive come "decisivo" il ruolo del Pnrr. Il piano vale 1,8 punti di Pil nel 2024-2026. Si riduce tuttavia lo scarto di crescita favorevole al Sud rispetto al 2023 e, dal prossimo anno, si evidenziano i rischi di un ritorno alla "normalità" di una crescita più stentata rispetto al resto del Paese, a causa del rientro dalle politiche di stimolo agli investimenti e di sostegno ai redditi delle famiglie. Ne abbiamo parlato con Luca Bianchi - Direttore di Svimez.
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È in corso a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, la terza edizoine del Grand Prix Innovation, organizzato dalla CCI France Italie, detta "la Chambre", la prima rete d'affari franco-italiana, con oltre 420 imprese francesi e italiane aderenti. Con questo evento la CCI France Italie punta a promuovere l'innovazione e a facilitare lo scambio di idee e la contaminazione positiva tra gli ecosistemi italiano e francese dell'innovazione e della responsabilità. Il 10 ottobre scorso, la Chambre ha lanciato una Call for Start Up in occasione di una tavola rotonda sul tema dell'Intelligenza Artificiale, inserita nel palinsesto della Digital Week.
Una giuria, incaricata di valutare i progetti e composta da Cécile Bourland, Amministratore Delegato CCI France Italie, Sasha Komarevych, Startup Ecosystem Leader & Acceleration Program Manager di Bocconi4Innovation e il Club CSR della Chambre, ha selezionato le 6 startup finaliste: Aindo presentata da Findomestic Banca; Approxima presentata da Forvis Mazars; Hypesound presentata da Crédit Agricole; J4Energy presentata da Gruppo Lactalis in Italia; Ogyre presentata da Roveda; Trailslight - presentata da Siram Veolia. Queste 6 startup accedono alla seconda fase che prevede un Elevator Pitch in occasione della serata di premiazione che si terrà questa sera. Al termine dell'evento verrà annunciata la graduatoria finale delle 3 Coppie Startup/Corporate vincitrici.
Il commento di Salvatore Majorana, direttore Kilometro Rosso Innovation District a Focus Economia.BancoBpm: «L offerta di UniCredit non riflette il nostro potenziale»
L offerta di Unicredit «non riflette in alcun modo la redditività e l ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm». E netto il giudizio del consiglio dell istituto che ribadisce come l offerta non sia stata sollecitata e ricorda che il valore potenziale di Piazza Meda «è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, che si aggiungono alle azioni già contenute nel piano industriale 2023-26 e che si tradurranno in un aggiornamento degli obiettivi del piano medesimo, già in parte anticipati al mercato».
Le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit per 900 milioni sono «più di un terzo della base costi di Banco Bpm» e per questo «destano forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale». Lo sottolinea ancora il cda di BancoBpm dopo aver analizzato l offerta del rivale. «Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell offerta» si legge in una nota.
La riunione del board era già fissata in calendario, ma alla luce dell offerta lanciata lunedì da UniCredit ha assunto un valore ben più rilevante. Già in mattinata erano peraltro emerse le prime prese di posizione: alla domanda dei giornalisti se l offerta pubblica di scambio di Unicredit è da considerarsi ostile, il consigliere Mauro Paoloni, facendo il suo ingresso nella sede della banca, aveva risposto: «Sì».
IERI UniCredit ha messo sul tavolo un con cambio di 0,175 nuove azioni Unicredit per ogni titolo del Banco Bpm. Un offerta «non vincolante», ha precisato Orcel, che pone l asticella al 50% delle adesioni con l obiettivo di salire oltre il 66 per cento. Agli azionisti Orcel riconosce implicitamente 6,657 euro ad azione, lo 0,5% in più dei valori di chiusura di venerdì scorso di BancoBpm. L Ops di UniCredit, del valore di 10,1 miliardi di euro, ha l obiettivo di delistare Banco Bpm e procedere a una fusione tra i due istituti. Tuttavia, l offerta è stata presentata senza un accordo preventivo con il consiglio di amministrazione di BancoBpm, motivo per cui è stata percepita come ostile.
L'intervento di Luca Davi, Sole 24 Ore, ai microfoni di Sebastiano Barisoni.ASviS: La manovra 2025 presenta un quadro di politiche frammentarie
Domani si terrà il secondo incontro sul Rapporto ASviS 2024 a tema economia, in diretta streaming dalla Clubhouse di Montecitorio a Roma. È il secondo dei quattro ASviS Live, il ciclo di appuntamenti di alto profilo organizzati dall Alleanza, in collaborazione con CEOForLife, vedrà stakeholder chiave e rappresentanti delle istituzioni confrontarsi sulle numerose proposte avanzate nella nona edizione del Rapporto Coltivare ora il nostro futuro. L Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile . Presentato il 17 ottobre scorso, il documento rappresenta infatti uno strumento unico per analizzare l avanzamento del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Obiettivi dell Agenda 2030 e identificare gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità del modello di sviluppo.
Come rilevato dal Rapporto ASviS pubblicato il 17 ottobre, il Piano strutturale di bilancio di medio termine non esprime quella visione in grado di cambiare in profondità il Paese. Per l'ASviS nel Ddl si riscontrano l'assenza di una direzione univoca e la mancanza di coerenza nelle politiche, in contrasto con gli impegni presi dal Governo nelle sedi internazionali (Onu, G7, G20) per accelerare i progressi verso l'Agenda 2030, oltre che con quanto indicato nella Strategia nazionale di sviluppo sostenibile (SNSvS), adottata nel 2023.
Parola a Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), ex ministro (Infrastrutture governo Draghi, Ministro del Lavoro governo Letta) e presidente Istat (2009-13). -
Lo scorso venerdì si è tenuto a Torino il Pmi Day, l'iniziativa di Confindustria arrivata alla quindicesima edizione. Ogni anno, dal 2010, nell'ambito del Pmi Day le aziende aprono le porte a studenti, insegnanti, istituzioni, per avvicinare i giovani al mondo dell'impresa. In quell'occasione Giovanni Baroni, presidente della Piccola industria di Confindustria, ha ricordato che: "È fondamentale investire in innovazione e formazione, due aspetti che vanno di pari passo."Il focus dell'evento tenutosi quest'anno organizzato da Piccola Industria Confindustria, Unione Industriali di Torino e Anitec-Assinform nel capoluogo piemontese, in collaborazione con Rete nazionale licei economici sociali d Italia, è stato sulla cooperazione necessaria fra imprese e scuole per permettere ai giovani di sviluppare le competenze giuste per immergersi nel mondo del lavoro. «Costruire» la parola chiave: costruire consapevolezza, competenze, sostenibilità e innovazione. Ne abbiamo discusso con: Giovanni Baroni (nella foto), presidente della Piccola industria di Confindustria.
Risiko, Unicredit ops volontaria su Banco Bpm. La mossa di Orcel spiazza il governo
Bpm, dieci giorni fa sembrava intenzionato a diventare futura seconda banca in Italia, oggi rischia di diventare la preda dell'attuale seconda. Unicredit rompe gli indugi e dà una sonora sferzata al risiko bancario: dopo l offerta sulla tedesca Commerzbank, punta la rotta sull Italia e offre 10 miliardi di euro per Banco Bpm. Un operazione che isserebbe la banca italiana al vertice delle banche europee per capitalizzazione e valore di asset.Unicredit ha infatti lanciato un offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banco Bpm. Lo si legge in una nota dell istituto bancario diffusa questa mattina all'alba. Il controvalore complessivo dell offerta di Unicredit nei confronti di Banco Bpm, sempre in caso di integrale adesione, sarà di 10,1 miliardi di euro. L importo è pari alla valorizzazione monetaria del corrispettivo, cioè 6,657 euro per azione di Banco Bpm. La cifra tiene conto anche del prezzo ufficiale delle azioni di Unicredit nell ultima seduta di venerdì scorso che è pari a 38,041 euro. Ne abbiamo parlato con Luca Davi - Il Sole 24 Ore e Stefano Caselli, direttore della School of Management della Bocconi e Professore di Economia degli Intermediari Finanziari.
ASviS: La manovra 2025 presenta un quadro di politiche frammentarie
Domani si terrà il secondo incontro sul Rapporto ASviS 2024 a tema economia, in diretta streaming dalla Clubhouse di Montecitorio a Roma. È il secondo dei quattro ASviS Live, il ciclo di appuntamenti di alto profilo organizzati dall Alleanza, in collaborazione con CEOForLife, vedrà stakeholder chiave e rappresentanti delle istituzioni confrontarsi sulle numerose proposte avanzate nella nona edizione del Rapporto Coltivare ora il nostro futuro. L Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile . Presentato il 17 ottobre scorso, il documento rappresenta infatti uno strumento unico per analizzare l avanzamento del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Obiettivi dell Agenda 2030 e identificare gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità del modello di sviluppo. Ne abbiamo parlato con Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), ex ministro (Infrastrutture governo Draghi, Ministro del Lavoro governo Letta) e presidente Istat (2009-13).
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Dall'11 novembre, fino a oggi venerdì 22 novembre, le delegazioni di oltre 190 Paesi si sono ritrovate a Baku in Azerbaigian alla Cop 29, il 29esimo atto della Conferenza dell'Onu sul clima. Per tentare, ancora una volta, di dare una scossa alle azioni per contenere il riscaldamento globale a nove anni dall'Accordo di Parigi. Ma anche di fare qualche passo in avanti per finanziare l'addio ai combustibili fossili nei Paesi in via di sviluppo con nuove risorse sul piatto e completare il puzzle intricato dei mercati del carbonio.
Dal punto di vista degli impegni dei Paesi, questa Cop è stata vista come una fase transitoria tra la Conferenza di Dubai e la prossima in Brasile. Fa parte di un trittico progettato per gettare le basi per il successo del nuovo ciclo definito dal ritmo dell'Accordo di Parigi del 2015. Se nel 2023 negli Emirati è stato completato il primo bilancio globale (Global stocktake), l'anno prossimo gli Stati dovranno presentare i piani dettagliati su come intendono raggiungere concretamente gli obiettivi di Parigi, i cosiddetti Contributi nazionalmente determinati (Ndc).
A Baku gli Stati hanno ripreso le fila sul tema del finanziamento climatico. Nel 2009 i Paesi ricchi si sono impegnati a mobilitare 100 miliardi di dollari all anno entro il 2020 per l'azione climatica in quelli in via di sviluppo. L'obiettivo è stato però raggiunto con due anni di ritardo. La bozza di questa Conferenza, uscita nel primo pomeriggio di oggi 22 novembre, decide di porre un obiettivo in estensione di quanto previsto dall'Accordo di Parigi, con i paesi in via di sviluppo che prendono l'iniziativa di arrivare a 250 miliardi di dollari all anno al 2035 per i paesi in via di sviluppo per l'azione climatica.
Il commento di Laura Bettini, conduttrice di Si può Fare, Radio24 ai microfoni di Sebastiano Barisoni.
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Nell'ultimo triennio insieme all'occupazione è cresciuta la povertà assoluta. Rispetto al prepandemia, ovvero al 2019, nel 2023 l'occupazione è aumentata di 1 milione e 262mila unità di lavoro (+5,4%), raggiungendo il picco. I contributi più rilevanti sono venuti da servizi (+ 65%) e costruzioni (+29%), settori che più hanno contribuito alla ripresa dell'economia.
Però, a fronte di questo andamento positivo del mercato del lavoro, le retribuzioni reali per occupato sono rimaste sotto i livelli pre-crisi e sono aumentati gli individui in povertà assoluta, passati dal 7,6% del 2019 al 9,7% del 2023. Sono, invece, diminuiti i working poor per la minor incidenza del part time involontario.
È questo il quadro tracciato dal Monitor "L'occupazione aumenta, ma aumenta anche la povertà", realizzato da Area Studi Legacoop e Prometeia, che si focalizza sul periodo 2019-2023.
Il commento di Mattia Granata, Direttore Area Studi Legacoop a Focus Economia.Beko chiude le fabbriche, la maledizione del settore del bianco
Dopo le chiusure di Merloni, Ariston, Indesit e Whirlpool, ora tocca a Beko. E la "maledizione del settore del bianco" si arricchisce di un nuovo capitolo. Una volta fiore all'occhiello dell'industria italiana con i marchi Merloni, Indesit, Ariston, da decenni è finito nelle mani di multinazionali estere - ci sono anche gli svedesi Electrolux - che delocalizzano dove il costo del lavoro è minore.
Beko Europe ha presentato un "piano industriale" che prevede entro il prossimo anno e comporterà 1.935 esuberi. L'annuncio arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe.
Il marchio controllato dai turci di Arçelik, che solo da pochi mesi aveva acquisito cinque stabilimenti italiani da Whirlpool (non quello di Napoli, chiuso tre anni fa e demoralizzato in Polonia), ha proposto la chiusura degli stabilimenti di Siena (299 dipendenti che producono congelatori), di Comunanza in provincia di Ascoli Piceno (320 dipendenti che fanno lavatrici) e il ridimensionamento di uno dei tre poli produttivi di Cassinetta, Varese (940 dipendenti per la produzione di frigoriferi, il piano prevede il taglio di 540 posti). In più il taglio di 678 'colletti bianchi', quasi la metà dei 1.500 amministrativi e dirigenti di Beko Europe in Italia, oltre a 60 posti di lavoro cancellati a Melano, vicino Fabriano, e 40 a Carinaro, provincia di Caserta.
Dalla multinazionale spiegano che lo scenario per il settore è difficile e che il piano è una soluzione concreta per l'Italia. Sono infatti previsti oltre 110 milioni di euro di investimenti e la ricerca di possibili reindustrializzazioni per Siena e Comunanza.
L'intervento di Paolo Bricco de il Sole 24 Ore ai microfoni di Sebastiano Barisoni.A Parigi vertice Confindustrie per rilancio competitività Ue
Un incontro di ''maggiore importanza in un momento in cui l'Europa deve fronteggiare le sfide strategiche in materia di competitività'' al livello mondiale. E' questo l'intento del Forum economico trilaterale Francia-Germania-Italia, in corso oggi a Parigi e che durerà fino a domani, secondo quanto annunciato dal Medef, equivalente transalpino della Confinsutria. ''All'alba della nuova legislatura europea - sottolinea il Medef in una nota diffusa qualche giorno fa- è essenziale rafforzare il nostro mercato interno, finanziare la triplice transizione verde, digitale e demografica, risposizionando nel contempo l'Unione europea sulla scena internazionale".
Il presidente del Medef, Patrick Martin,riceve gli omologhi del BDI tedesco, Tanja Gönner, e della Confindustria, Emanuele Orsini, oltre che figure di spicco della politica continentale: dal premier francese, Michel Barnier, al vicepresidente del consiglio, Antonio Tajani, fino alla presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola.
Il racconto di Nicoletta Picchio - Il Sole 24 Ore. -
Medici e infermieri scendono in piazza per protestare contro la legge di bilancio che ha fatto saltare il piano di 30mila assunzioni tanto atteso e che prevede dei mini aumenti in busta paga che i sanitari giudicano però inadeguati. Una protesta che si configurerà in uno sciopero di 24 ore che potrebbe far saltare fino a 1,2 milioni di prestazioni - le urgenze però saranno garantite -, come indicano le stesse sigle sindacali coinvolte e cioè i medici e i dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e gli infermieri e le altre professioni sanitarie del Nursing Up. Allo sciopero non partecipano ospedali, ambulatori e cliniche della Sanità privata e anche i medici di famiglia i cui studi resteranno dunque aperti. I sindacati stimano un'adesione all'85%. La protesta in piazza a Roma non sarà troppo distante dalle aule del Parlamento dove proprio in questi giorni si deciderà il destino degli emendamenti della manovra. Ne parliamo con Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore.
Le grandi ipocrisie sul clima. Contro i burocrati della sostenibilità e i nuovi negazionisti del clima
La Cop29 che si tiene a Baku fino a venerdì 22 sta accusando la mancanza di un segnale forte da parte del G20. Si sperava in una dichiarazione politica che impegnasse le grandi potenze economiche a un aumento degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo contro gli effetti del cambiamento climatico. Dal summit invece è uscita solo una dichiarazione generica. Inclusione sociale, lotta alla fame e alla povertà, sostegno alla tassazione progressiva dei miliardari, misure per una transizione energetica «giusta, pulita e sostenibile», riforma della governance globale, rapidità nell'azione contro i cambiamenti climatici in vista della Cop30 che si svolgerà nel 2025 in Brasile. Sono questi i principali impegni della Dichiarazione finale del G20 di Rio, sottoscritta dai capi di Stato e di governo presenti. L'obiettivo è «la costruzione di un mondo giusto e un pianeta sostenibile che non lasci indietro nessuno». Forse troppo vaghi tenuto conto della portata del problema e degli impatti, sociali e economici, cui il pianeta va incontro. I dati scientifici, spiegano Roger Abravanel e Luca D Agnese ne "Le grandi ipocrisie sul clima. Contro i burocrati della sostenibilità e i nuovi negazionisti del clima" (edito da Solferino, in libreria dal 15 ottobre) non lasciano dubbi: «Già oggi in Iraq e nei Paesi del Golfo Persico temperature che superano i 50 gradi provocano il divieto per legge di lavorare all aperto tra le 11 e le 17, e le previsioni dicono che, entro il 2035, in un Paese molto più popoloso (e più agricolo) come l India non si potrà più lavorare all aperto in molti giorni l anno, con profondi sconvolgimenti . In Europa e negli Usa, gli investimenti in centrali a carbone si sono quasi azzerati, quelli nelle fonti rinnovabili son cresciuti 13 volte più dell economia mondiale, l 80% dell energia in Paesi come la Spagna è carbon free, chi ha creduto nell auto elettrica come Tesla vale oggi dieci volte la Volkswagen o tre volte la Toyota. Quindi, a che punto siamo? Approfondiamo il tema con Roger Abravanel, saggista.
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Gli Stati Uniti solleciteranno un giudice a costringere la società madre di Google, Alphabet, a vendere il suo browser Chrome. Lo riporta Bloomberg. Ad ottobre il dipartimento di Giustizia americano aveva dichiarato che avrebbe chiesto a Google di apportare profondi cambiamenti al modo in cui opera, dopo che una storica sentenza ad agosto aveva stabilito che il colosso della tecnologia gestiva un monopolio illegale. Chiedere la vendita di Chrome a Google segnerebbe un profondo cambiamento da parte dei regolatori Usa, che hanno in gran parte lasciato in pace i giganti della tecnologia da quando non sono riusciti a smembrare Microsoft due decenni fa. Ne parliamo con Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore.
Confetra, le restrizioni Brennero costano 2 miliardi l'anno
"Sul Brennero la regolamentazione restrittiva del Tirolo sui transiti sta generando costi per due miliardi di euro l'anno, ancor più aggravata dalla prossima limitazione di transito per manutenzioni del Ponte di Lueg, in Austria." Ne parliamo con chi ha lanciato l'allarme: Carlo De Ruvo presidente di Confetra.
Mercosur, al G20 alleanza italo francese
"Ci siamo incontrati, lei è qui a Rio con la figlia Ginevra" e "ha fatto davvero una bella mossa sul Mercosur". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron rispondendo ieri sera ai quotidiani italiani a Rio de Janeiro per il G20. Macron è stato intercettato mentre passeggiava con la moglie Brigitte sul lungomare di Ipanema. Si tratta, ha aggiunto, "di una battaglia comune" per Francia e Italia e "per questo motivo siamo soddisfatti". Il bilaterale tra i due presidenti non era previsto e ufficialmente non dovrebbe tenersi nemmeno oggi, ma intanto Macron ha certificato l'alleanza tra Italia e Francia sul trattato di libero scambio con il mercato comune del Sud America fondato nel 1991 da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, cui si sono aggiunti Venezuela e Bolivia. Il Mercosur spacca l'Europa e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sta lavorando al G20 per chiudere l intesa. Abbiamo approfondito il tema con Vincenzo Miglietta, Radiocor.
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A proposito di Sud America, giovedì il presidente cinese Xi Jinping e quella peruviana Dina Boluarte hanno inaugurato un enorme porto nella città di Chancay, una piccola città poco a nord della capitale Lima. L'infrastruttura è stata finanziata con 1,3 miliardi di dollari dalla Cina su un totale di 3,5 miliardi, con l'obiettivo di agevolare il commercio diretto con l America Latina tramite l'Oceano Pacifico: Xi e Boluarte hanno anche firmato l'estensione dell accordo di libero scambio tra i due paesi. Un mega-porto cinese in Perù, per la precisione a Chancay, testimonianza della prospettiva sempre più globale ed extra-asiatica dell espansionismo logistico cinese, che sotto il cappello della famigerata Belt and Road Initiative procede a ritmo spedito (o quantomeno porta a termine progetti avviati in precedenza, come in questo caso). Approfondiamo il tema con Giovanni Tria, Professore Onorario di Economia, Università di Roma Tor Vergata.
Al via il vertice del G20 di Rio de Janeiro
È iniziata oggi la prima sessione di lavori del vertice dl G20 di Rio de Janeiro dedicata alla discussione dell'Alleanza per la lotta contro la fame e la povertà, bandiera della presidenza brasiliana di Luiz Inacio Lula da Silva. Il progetto - che mira a sradicare la fame e la povertà nel mondo entro il 2030 - si propone di sviluppare e finanziare politiche per combattere la malnutrizione con modelli diversi per ogni regione del mondo. L'accordo ha già incassato la firma di 81 paesi dei cinque continenti, all'Unione Europea e all'Unione Africana, nove istituzioni finanziarie globali e 31 Ong di tutto il mondo. In attesa che parli presidente del Consiglio Giorgia Meloni (alle 16.10 è iniziato un bilaterale con Lula), da Rio ha parlato il ministro dell'economia Giorgetti che ha ricordato come sulla manovra "stiamo meglio di Francia e Germania". Per il ministro: "Certamente stiamo meglio del mio collega francese che gliel'hanno bocciata, del tedesco che manco l'ha presentata. A Landini che dice che siamo autoritari ma noi siamo molti più rispettosi del Parlamento di Francia e Germania, mettiamola così". Ne parliamo con Vincenzo Miglietta, Radiocor.
Trump e le nomine chiave al tesoro e alla Federal Reserve
Si allarga la cerchia dei pretendenti alla carica di segretario al Tesoro statunitense della prossima amministrazione Trump. Secondo il Financial Times, il presidente eletto starebbe valutando altri profili, oltre a quelli emersi pubblicamente subito dopo la sua vittoria. Restano in prima fila Scott Bessent, che è già uno dei consiglieri economici più importanti di Trump, e Howard Lutnick, copresidente del team per la transizione presidenziale. Secondo fonti vicine al presidente eletto, altre tre persone sarebbero entrate nella cerchia dei pretendenti: Kevin Warsh, ex governatore della Federal Reserve; Marc Rowan, Ceo di Apollo Global Management, e Bill Hagerty, senatore del Tennessee. Approfondiamo il tema con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.it.
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La vittoria di Trump "è la fine dell'utopia della globalizzazione. Barack Obama quando si insediò disse: non c'è più il passato, ma solo il futuro. Ecco, mi pare la conferma che quella politica fosse errata". È quanto ha dichiarato nei giorni scorsi alla Stampa il presidente della commissione Esteri della Camera Giulio Tremonti (FdI). "È probabile che Trump replichi l'impostazione del primo mandato - afferma - Una colossale deregolamentazione, detassazione degli utili d'impresa, dei rimpatri di capitali, e poi più dazi, anche sui prodotti europei.
La fiscalità sugli scambi non si limita ai dazi. Perfino nel regolamento doganale europeo l'Iva sulle importazioni viene considerato un dazio. Ora si aprirà un'enorme trattativa fra Bruxelles e Washington su questo: è probabile che Trump ne tenga conto per tarare i dazi sui prodotti europei".
Sulle divisioni dell'Europa "il contesto è drammatizzato dalla guerra. Oggi il grande problema dell'Europa non è più e non solo l'economia. Ipotizziamo che la guerra in Ucraina si trasformi in una nuova Corea. Se così fosse, ne uscirà vincente Putin. E se accadrà, che succederebbe agli equilibri politici nei nostri confini? Pensi per esempio ai Balcani. Credo che la pressione dei russi e dei loro alleati crescerà: Cina, Corea del Nord, Iran. L'Europa si è occupata a lungo di allargamento ad est, in modo paternalistico e fiscale, Putin a sua volta vuole l'allargamento a ovest. Il futuro dell'Unione passa dunque dalla costruzione di una vera difesa comune, che può essere allo stesso tempo fattore di unità politica e una leva per la crescita. Nel 2003 la presidenza italiana dell'Unione propose l'introduzione degli eurobond per infrastrutture e spese militari. Vent'anni dopo ci stiamo arrivando".
Giulio Tremonti, deputato (FDI) e presidente della commissione Affari esteri ed europei della Camera, ex ministro dell'Economia governi Berlusconi, Aspen Institute Italia.
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Ieri il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto al Bundestag di approvare misure urgenti, come l'aumento dei sussidi per l'infanzia e l'innalzamento delle soglie fiscali, in vista delle elezioni anticipate di febbraio. Intanto il comitato dei saggi economici tedeschi ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Paese, stimando un'espansione del Pil dello 0,4% nel 2025, dopo una contrazione dello 0,1% prevista per il 2024.
Il commento a Focus Economia di Beppe Russo, l'economista e direttore del Centro Einaudi.Mef cede 15% di Mps, il Banco prenota il terzo polo Incassati 1,1 miliardi
Il terzo collocamento di azioni Mps da parte del Mef dà il via alle prove generali per la nascita del terzo polo bancario. Alla vendita delle azioni partecipano infatti, con un blitz a sorpresa, Banco Bpm e Anima che si assicurano un ruolo di primo piano nell'azionariato di Siena, con una quota aggregata pari al 9% del capitale. A cui si aggiunge, con il 3,5% anche il gruppo Caltagirone,azionista sia della banca che dell'asset manager.
Alla chiusura del mercato di ieri 13 novembre, come vi abbiamo segnalato,il Tesoro ha fatto sapere di aver avviato il collocamento di 88,2 milioni di azioni del Monte, pari a una quota di circa il 7% del capitale. Poco più tardi il collocamento si chiude con la vendita del 15% del capitale per effetto, fa sapere il Mef di una domanda "pari a oltre il doppio dell'ammontare iniziale".
Per il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il bottino è ricco. Incamera 1,1 miliardi dopo aver venduto le azioni, contesissime, del Monte a premio del 5% rispetto alla chiusura di Borsa. Il saldo dei tre collocamenti effettuati, sale a di 2,7 miliardi e in portafoglio resta ancora una quota dell'11,7% che in Borsa vale circa 800 milioni.
L'intervento di Luca Davi de Il Sole24ore, ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Dopo la Cina è Trump a minacciare con i dazi l'agroalimentare made in Italy
Le elezioni americane aprono nuovi scenari di incertezza per il commercio internazionale e portano alla ribalta il tema dei dazi su prodotti di importazione, con possibili impatti significativi sull'export italiano. Il settore vinicolo e agroalimentare, ambasciatore del Made in Italy, rischia di essere coinvolto in nuove politiche protezionistiche che potrebbero penalizzare non solo i produttori italiani, ma anche le comunità italo-americane e l'intera rete di distribuzione negli Stati Uniti.
«Le tariffe al commercio sono una cosa bellissima, la cosa più grande mai inventata». Lo ha ripetuto in campagna elettorale Donald Trump che vuole interventire rapidamente, appena avrà messo piede alla Casa Bianca, sulle regole delle importazioni: contro la Cina e l Europa, contro le imprese americane che delocalizzano in Asia o producono in Messico.
Sono intervenuti Stefano Berni, Direttore Generale Grana Padano e Micaela Pallini, Presidente Federvini. -
Focus economia del 13 novembre 2024
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La scorsa settimana, il commissario europeo per il Clima e responsabile anche in materia di tassazione, Wopke Hoekstra (nella foto), in occasione della sua riconferma all'Euparlamento ha riaffermato i piani della Ue di porre fine alle vendite di automobili che emettono CO2 nel 2035 e di inasprire i limiti di emissioni il prossimo anno, il che equivale a vietare i nuovi motori diesel e benzina. A una domanda dell'eurodeputata Silvia Sardone, ha escluso qualsiasi modifica alle attuali norme sulle emissioni ed è stata questa anche la sua risposta alla richiesta dei governi e delle case automobilistiche di riconsiderate urgentemente le politiche green. L'olandese, che era subentrato al connazionale Frans Timmermans, ha partecipato all'audizione di conferma al Parlamento europeo organizzata dalle commissioni per l'Ambiente, l'Industria e gli Affari economici. Ne parliamo con David Chiaramonti, docente di Ingegneria energetica e nucleare e vice prorettore per l'Internazionalizzazione del Politecnico di Torino.
Si raffredda ancora il settore del turismo in Italia
Le previsioni per l'imminente stagione invernale segnano secondo Demoskopica un andamento in lieve ribasso dei flussi turistici in Italia: 26,7 milioni di arrivi e 78 milioni di presenze, con un decremento rispettivamente pari all'1,3% e al 2,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (gli arrivi corrispondono al numero di clienti, residenti e non residenti, ospitati negli esercizi ricettivi - alberghieri o extra-alberghieri- nel periodo considerato. Le presenze, invece, corrispondono al numero delle notti trascorse dai clienti, residenti e non residenti, negli esercizi ricettivi). È quanto emerge dalla nota previsionale "Tourism Forecast Winter 2025" dell'Istituto Demoskopika che ha stimato, per il periodo dicembre 2024-marzo 2025, i principali indicatori turistici: arrivi, presenze, spesa turistica e appeal delle destinazioni turistiche provinciali. L'andamento dei flussi turistici, rispetto al 2019, sarebbe stabile per gli arrivi (-0,6%) e in crescita per le presenze (+5,1%). I movimenti turistici in Italia, inoltre, potrebbero generare una spesa turistica di 20,5 miliardi di euro registrando una contrazione pari al 4,4% rispetto alla scorsa stagione invernale. Ne parliamo con Raffaele Rio, presidente di Demoskopika.
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Nelle aree interne la crisi demografica corre a velocità doppia rispetto al trend nazionale. Dal Comune più piccolo (Morterone, 34 abitanti al 1° gennaio 2024, in provincia di Lecco) a quello più popoloso (Gela, 70.811 abitanti, in provincia di Caltanissetta), i territori interni segnano una perdita di residenti del 5% sul 2014, contro il 2,2% della media nazionale. In particolare, quelli più periferici - secondo le classificazioni Istat - registrano un calo ancora più marcato:- 7,7% , sempre nel decennio.
Le strategie per mantenere vive le cosiddette aree interne, di contro, languono o sono poco concrete: per esempio, nel Ddl di Bilancio 2025 è scomparso il contributo per i piccoli Comuni, con una popolazione sotto i 1.000 abitanti, in tutto 1.383 tra quelli censiti nelle aree interne del Paese. Mentre i fondi per finanziare i progetti del piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni, secondo la graduatoria pubblicata ad agosto, hanno coperto solo il 45% delle domande presentate. Nelle aree interne si trova il 48% dei Comuni italiani, dove vivono 13,6 milioni di persone e quindi poco meno di un quarto della popolazione italiana.
Il commento di Michela Finizio, Il Sole24Ore, intervenuta a Focus Economia.Meloni ai sindacati: interverremo ancora su Irpef
È iniziata a Palazzo Chigi la riunione fra governo e sindacati sul disegno di legge di bilancio presieduta dalla premier Giorgia Meloni. Per i sindacati sono presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu e Cse.
La manovra punta alla crescita dell'Italia e non a ottenere voti. La premier Meloni presenta così ai sindacati la Legge di Bilancio per il 2025. 'Un cambio di passo rispetto al passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell'immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo', aggiunge. La presidente del Consiglio rivendica al governo 'il coraggio che ha consentito di poter far partecipare banche e assicurazioni alla copertura' della manovra: 'un grande cambiamento rispetto al passato, quando invece con la legge di Bilancio si trovavano le risorse per sostenere banche e assicurazioni, e nessuno invocava la rivolta sociale', attacca con riferimento alle parole del segretario generale della Cgil Landini. Cgil e Uil hanno confermato però lo sciopero generale contro la manovra il 29 novembre. Lo hanno detto i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, al termine dell incontro con il governo a Palazzo Chigi
Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore, è intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Cresce l'influenza di Musk sulla transizione presidenziale Usa e il bitcoin tocca nuovi record
Secondo la Cnn, che cita fonti vicine al team del prossimo presidente degli Stati Uniti, il miliardario americano Elon Musk esercita un'influenza sempre maggiore sulla transizione presidenziale di Donald Trump. Il patron di Tesla, X e SpaceX è stato visto nel resort Mar-a-Lago di Palm Beach, in Florida, quasi ogni giorno da quando Trump ha vinto le elezioni la scorsa settimana, cenando con lui nel patio alcune sere e frequentando la sua famiglia la domenica sul campo da golf, riporta l'emittente sul suo sito. Musk era presente quando diversi leader mondiali hanno telefonato a Trump e ha contribuito alle decisioni sul personale, persino esprimendo chiaramente le sue preferenze per alcuni ruoli. Musk era con Trump a Mar-a-Lago quando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiamato per congratularsi con il presidente eletto il giorno dopo le elezioni, secondo una fonte informata sulla telefonata.
Nel frattempo il Bitcoin continua la sua ascesa e sale sopra gli 83mila dollari segnando così l'ennesimo record sulla spinta dell'appoggio esplicito del prossimo presidente Usa Trump. La corsa del Bitcoin si inserisce nel generale aumento di tutto il comparto delle cripto che Trump ora supporta dopo averlo definito una truffa in passato e dal quale è stato generosamente finanziato durante la campagna elettorale. Un cambio di passo che potrebbe portare a una legislazione più favorevole negli Stati Uniti e a uno sguardo più benevolo da parte della Sec, intervenuta più volte dopo diversi fallimenti e truffe da parte di operatori.
Il commento di Alessandro Plateroti, Direttore di NewsMondo.it. -
Focus economia del 8 novembre 2024
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Nella giornata di martedì, in attesa dell'arrivo del presidente Sergio Mattarella in Cina a Pechino, l'Accademia delle Scienze Sociali ha organizzato una riunione a porte chiuse fra un ristretto numero di economisti italiani e accademici cinesi sulla cooperazione Cina-Italia nel contesto del ventesimo anniversario dell'istituzione del Partenariato strategico globale. Incontro a cui ha partecipato l'ex ministro tecnico all'Istruzione del governo Draghi, Patrizio Bianchi.
È stata l'occasione, come ha raccontato lo stesso Bianchi ieri su Il Sole 24 Ore, per fare il punto su un'economia mondiale in panne e contestualmente su un Europa che oggi sembra incapace di esprimere una linea chiara sul suo futuro e sul futuro dell economia mondiale. L economia cinese si sta trasformando profondamente, per andare oltre quel modello export-led, che ha garantito gli eccezionali ritmi di crescita fin dall entrata della Repubblica Popolare nel World Trade Organization nel dicembre 2001. Questa crescita, senza precedenti, è stata dovuta da una parte all attrazione di capitali stranieri per produzioni di «buona qualità» da re-esportare, e d altra parte ad una manodopera ben qualificata , ma disponibile a costi ben inferiori ai paesi occidentali.
Dopo la crisi globale del 2008, che del resto ha visto l arenarsi dell economia europea in un up-and-down, da cui non sembra poter evadere, la Cina ha avviato una vasta azione politica, che ha portato per un verso alla creazione e consolidamento di una classe media, che avrebbe dovuto sostenere l economia cinese verso un modello demand-push- cioè trainato da una crescente domanda interna. D altra parte il nuovo indirizzo della politica cinese era volto a spingere le esportazioni verso più alti livelli di qualità, centrati su più investimenti in ricerca e produzione nei settori high-tech della decarbonizzazione e della digitalizzazione, che sono del resto i due pilastri del Rapporto.
L’intervento di Patrizio Bianchi, Professore Emerito di Economia, Cattedra Unesco "Educazione, Crescita e Uguaglianza", Università degli Studi di Ferrara, ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Dazi Trump, in gioco 50 miliardi di avanzo commerciale con gli Usa
Il governo italiano dopo la vittoria di Donald Trump si è affrettato a rassicurare che con gli "Stati Uniti sia possibile raggiungere il più alto livello di intesa come sempre è accaduto, questo perché non va guardato soltanto l'aspetto daziario che è importante e significativo, ma anche quello che per esempio può derivarne, ad esempio l'aumento del valore del dollaro rispetto all'euro" come ha fatto questa mattina il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso intervistato al microfono di Simone Spetia durante 24 Mattino. Intanto però in un editoriale pubblicato oggi sul Sole 24 Ore oggi il professor Stefano Manzocchi ha ricordato che più della metà del surplus commerciale italiano del 2023, al netto delle importazioni per l'energia, è relativo agli scambi con gli Stati Uniti. Si tratta di oltre 50 miliardi di avanzo commerciale riferiti al solo sistema manifatturiero, l'equivalente del prodotto lordo di una media regione italiana come la Liguria. Non solo. Negli Stati Uniti sono attivi quasi 2000 investitori industriali italiani che hanno quote di partecipazione in oltre 3.500 imprese negli Usa - di cui oltre 3.000 partecipazioni di controllo - con 260.000 posti di lavoro e un fatturato di 150 miliardi di dollari.
Come sappiamo, il nostro Paese non ha negli investimenti internazionali la stessa posizione di preminenza che mantiene negli scambi commerciali, ma negli ultimi anni le imprese italiane hanno saputo intercettare il vento dei mutamenti geopolitici che peggioravano le prospettive di affari in Russia, Cina, Medio Oriente, e hanno puntato forte sul mercato Usa più che nel passato. Ed ora, con Trump di nuovo al timone, cosa aspettarsi?
Il commento a Focus Economia di Stefano Manzocchi, Prorettore alla ricerca Università Luiss e Ordinario di Economia internazionale, editorialista de Il Sole 24 Ore.Germania, il semaforo si è spento: governo nel caos
Il cancelliere Olaf Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner, in un avvitamento senza ritorno della crisi della coalizione di Governo tra Spd, Verdi e Liberali. Impossibile trovare un compromesso per superare le spaccature sulla politica economica, con il Paese che viaggia sull orlo della recessione per il secondo anno consecutivo. Il socialdemocratico Scholz si sottoporrà a un voto di fiducia a metà gennaio, passaggio che potrebbe far scattare nuove elezioni a marzo.
Durissime le parole su Lindner: «Chiunque entra a far parte di un Governo - ha detto Scholz in conferenza stampa il 6 novembre - deve agire in modo serio e responsabile e deve essere pronto a scendere a compromessi nell interesse di tutti i cittadini. Ma a Christian Lindner importa la sopravvivenza a breve termine del suo partito». E ancora: «Non esiste alcuna base di fiducia per un ulteriore cooperazione».
La crisi politica esplode all indomani della vittoria di Donald Trump nelle presidenziali Usa: i dazi che minaccia di adottare sono un rischio in più per un economia fortemente orientata all export come quella tedesca. E arriva nel mezzo dello scontro tra i sindacati e una delle industrie simbolo del Paese, la Volkswagen, che minaccia di chiudere stabilimenti in patria, per la prima volta nella sua storia.
Il 7 novembre, il ministro dei Trasporti, il liberale Volker Wissing, che aveva chiesto a Lindner di non rompere, ha deciso di lasciare il partito e restare in carica nel Governo Scholz, segnalando una frattura anche all interno della Fdp.
L’intervento di Gianluca Di Donfrancesco, il Sole 24 Ore -
Donald Trump è stato eletto 47° presidente degli Stati Uniti d'America e sembra avere vinto nettamente: ha conquistato numerosi degli Stati cruciali considerati in bilico, del Sud e del Midwest. Anche la Pennsylvania, vero terreno di battaglia della campagna, decisiva anche in queste elezioni. Le rete tv conservatrice Fox l'ha assegnata a lui prima di tutti. Determinante nelle motivazioni di voto - secondo gli esperti - il disagio economico espresso da molti elettori, il giudizio che il Paese vada nella direzione sbagliata. E che sia «tutta colpa dei democratici», come ha ripetuto Trump per tutta la campagna. Ne parliamo con Andrew Spannaus, giornalista e autore del podcast di radio24 That's America, Fabrizio Pagani, Partner Vitale&Co e docente a SciencesPo di Parigi, Lucio Miranda, Presidente e fondatore di ExportUSA, e con Lorenzo Dornetti, direttore Neurovendita Lab.
Bollette del gas salate alla vigilia dell'inverno
Tornano ad aumentare le bollette del gas, proprio alla vigilia della stagione invernale e della riaccensione dei riscaldamenti. Ad ottobre, secondo gli aggiornamenti dell'Autorità dell'Energia che riguardano ormai solo i clienti vulnerabili nel servizio di tutela, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo è pari a 116,77 centesimi di euro per metro cubo, in aumento del 5,3% su settembre. La variazione, spiega l'Arera, è dovuta all'aumento dei prezzi all'ingrosso, che incide sulla spesa per materia prima, e all'incremento di alcune componenti della spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Approfondiamo il tema con Stefano Besseghini, Presidente ARERA.
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I medici di medicina generale "sono la categoria, insieme agli infermieri, che desta maggiori preoccupazioni tra le professioni sanitarie per le prospettive future. Sono caratterizzati, infatti, da una struttura per età spostata verso le età prossime al pensionamento", da un trend decrescente nel numero degli occupati e da un "incremento significativo" del numero di assistiti per ciascun medico. Lo ha detto il presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli, nell'audizione alle commissioni riunite Bilancio sulla manovra. Il numero di infermieri e ostetriche in Italia "è da molti anni ritenuto insufficiente rispetto ai bisogni di salute della popolazione" con una dotazione nel 2022 è pari a 6,8 per mille abitanti, 0,4 punti in più rispetto al 2019. Lo ha detto il presidente dell'Istat, Francesco Maria Chelli, nella sua audizione sulla manovra alle commissioni riunite Bilancio. Tra le regioni - ha spiegato Chelli - si osserva un ampio divario, con una dotazione particolarmente bassa pari a 5,7 infermieri e ostetriche per mille residenti in Lombardia, Campania e Calabria e a 6,0 in Sicilia, mentre tassi significativamente più elevati si registrano in Molise (8,8), nelle PA di Bolzano e Trento (8,3), in Liguria (8,1) e in Umbria (8,0). Ne abbiamo parlato con Marzio Bartoloni, il Sole 24 Ore.
Ita Airways, stallo nelle trattative e accordo bloccato
Nuovo colpo di scena tra Lufthansa e Ita Airways. Il gruppo tedesco ha chiesto di rivedere al ribasso il prezzo dell'investimento della seconda tranche da 694 milioni dell'aumento di capitale riservato. Si tratterebbe di uno sconto di 10 milioni secondo fonti che seguono il dossier, incassando un secco no dal Mef (socio unico di Ita) : «non siamo disposti a svendere la compagnia» hanno risposto dal Tesoro. Dunque, in assenza di un intesa, l'intera operazione rischia di saltare dopo circa un anno e mezzo di trattative. La richiesta è emersa mentre il ministero dell'Economia e Lufthansa stavano lavorando per inviare alla Commissione europea gli accordi vincolanti siglati con le aviolinee competitor per far fronte alle condizioni poste da Bruxelles con l'obiettivo di assicurare la concorrenza nel trasporto aereo, dopo il matrimonio tra le due compagnie aeree. Ne abbiamo discusso con Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore.
Continua il crollo delle immatricolazioni, Unrae chiede di ripristinare il Fondo automotive
Il mercato auto è ancora in rosso. Nel mese di ottobre sono state immatricolate 126.488 auto, il 9% in meno dello stesso mese dell'anno scorso. Da inizio anno la crescita è dello 0,096% con 1.328.663 auto vendute. La quota di mercato delle elettriche - spiega l'Unrae - è ferma a ottobre al 4% contro il 5,2% di settembre, mentre le ibride plug-in sono stabili al 3,4%, per un totale di elettrificate pari al 7,4%. Nell'andamento negativo dell'automotive emerge la profonda crisi di Stellantis che ha chiuso il mese di ottobre in Italia con 31.924 immatricolazioni, in calo del 27,8% rispetto allo stesso mese del 2023. La quota di mercato scende dal 31,7%. Ne abbiamo discusso con Andrea Cardinali, Direttore generale di Unrae.
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Sono sette le proposte per il settore presentate dalla Camera Nazionale della Moda Italiana in vista della legge di bilancio 2025. L'associazione di categoria del settore moda ha fatto richiesta di audizione alla Commissione Bilancio della Camera dei deputati per presentare le proprie proposte inerenti la legge di bilancio in fase di stesura. Le tematiche sulle quali si soffermano le proposte non suonano nuove, ma ripropongono le più urgenti necessità del comparto concentrandosi in particolare sottolinea il presidente di Cnmi Carlo Capasa sul tema della supply chain.
In sintesi, la proposta di Cnmi si concretizzarebbe in "un'autoregolamentazione che coinvolge tutto il settore e che potrebbe rappresentare per la filiera produttiva una svolta normativa radicale".
È intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della Moda italiana.Usa, hanno già votato in 77 milioni su 244 aventi diritto
Rush finale della campagna elettorale per le presidenziali Usa, in una manciata di Stati alla vigilia del giorno delle elezioni. Kamala Harris trascorrerà tutto il lunedì in Pennsylvania, i cui 19 voti elettorali offrono il premio più grande tra gli stati che dovrebbero determinare l esito del collegio elettorale. Donald Trump fa quattro tappe in tre stati, North Carolina, Pennsylvania e Michigan. Finirà a Grand Rapids, dove ha completato le sue prime due campagne. Circa 77 milioni di americani hanno già votato in anticipo su 244 milioni di aventi diritto, ma Harris e Trump stanno spingendo per ottenere molti milioni di sostenitori in più. L affluenza alle elezioni presidenziali è storicamente in crescita: nel 2020 ha raggiunto il 62,8 per cento, il valore più alto da un secolo. Tira aria da record anche stavolta, potrebbero votare più di 160 milioni di persone.
Secondo l'ultimo sondaggio del Nyt Trump ha raggiunto Harris in Pennsylvania, dove entrambi sono al 47% dei consensi. il voto femminile potrebbe ribaltare le aspettative in Iowa, Stato in cui Trump aveva vinto facilmente nel 2016 e nel 2020 e dove ora Harris sarebbe al 47-44% (Reuters). L'attuale vicepresidente ha un vantaggio marginale in Nevada, North Carolina e Wisconsin, mentre il tycoon è in vantaggio in Arizona. I due candidati sarebbero testa a testa in Georgia, Pennsylvania e Michigan.
L'intervento di Alessandro Plateroti, Direttore di NewsMondo.it a Focus Economia.PNRR con poca trasparenza e a rischio rimodulazione, l'ennesima
Il governo, scrive oggi Repubblica, smonta e rimonta il Pnrr. Per la terza volta in due anni. E deve ammettere, di nuovo, che una parte dei progetti e delle riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza non vedrà mai la luce. Ritardi, troppi. Tempo, poco. Ecco perché Raffaele Fitto sta mettendo a punto il piano d emergenza. Una revisione tecnica che sposterà tra 3 e 6 miliardi, dalle misure che non vanno a quelle che sono in grado di assorbire più risorse. Il saldo totale non cambierà: l Italia si impegna a spendere tutti i 194,4 miliardi del suo Piano, è la rassicurazione data alla Commissione europea dal ministro che a dicembre lascerà incarico e deleghe per entrare nella squadra di Ursula von der Leyen.
Per questo il fedelissimo di Giorgia Meloni punta a chiudere la revisione tecnica entro la fine dell anno. E per questo, la settimana scorsa, a valle della visita dei funzionari della Commissione a Roma, ha deciso l accelerazione. La task force della sua Struttura di missione, a Palazzo Chigi, dovrà trovare la quadra sulle modifiche con i tecnici dei ministeri. Tutti, nessuno escluso. La ricomposizione del Piano sarà trasversale, anche se alcuni pagheranno il conto più di altri. Come è avvenuto con la prima revisione, che ha mosso 11 miliardi per finanziare RepowerEU, il nuovo capitolo del Pnrr. È anche in questo pacchetto che andrà a insistere il nuovo rimescolamento degli investimenti.
Sotto osservazione sono finiti i fondi di Transizione 5.0, gestiti dal ministero delle Imprese di Adolfo Urso. I crediti d imposta per le imprese sono legati alla transizione energetica. Il problema nasce proprio qui: da una prima analisi, il tiraggio è basso, tra il 60% e il 70%.
Inoltre, come denuncia Openpolis, del Pnrr si sa poco. Non è chiarissima la catena di comando con l uscita del ministro Raffaele Fitto. Né è chiaro quanto si sia speso dei 194 miliardi di euro, a meno di due anni dal traguardo. Ufficialmente solo il 26%, per metà in incentivi automatici come il Superbonus. Ma quando la Fondazione Openpolis si è appellata al Freedom of Information Act (Foia) per avere i dati dei 263 mila progetti, Palazzo Chigi malgrado la legge non ha risposto: "l esecutivo continua a negare il rilascio di dati importanti, in un momento in cui il piano dovrebbe entrare in una fase decisiva".
Il commento di Luca Dal Poggetto, Analista di Openpolis esperto di Pnrr. - Näytä enemmän