Episodit

  • Ep. 58

    Topolino

    Frozen

    Il Re Leone

    Se dico Disney sono sicuro che ti verrà in mente almeno una di queste tre cose… e come darti torto: il primo è la mascotte, il secondo è il classico Disney più popolare del nuovo millennio ed il terzo, beh è il film d’animazione più famoso della storia.

    Negl 1988 su un volo per l’Europa i dirigenti Disney ebbero l’idea di fare un film ambientato in Africa. Katzemberg, allora junior partner di Disney, decise di dar vita al progetto e diede il via ad una delle lavorazioni più tortuose e poco promettenti dell’azienda. Il progetto non piaceva, la maggior parte delle forze venne investita sul secondo progetto di casa Disney (Pocahontas) e soprattutto la pipe line di lavoro era drammatica: continue riscritture, continue ri-animazioni, continue modifiche e trattamenti… tutte questioni che portarono gli stessi dipendenti Disney a credere di star lavorando ad un progetto fallimentare.

    E poi avvenne quello che di solito succede ma che raramente funziona veramente: ci fu un cambio di personale, si venne a creare una squadra più affiatata ed in due settimane la storia venne riscritta. Da un documentario si passò ad un musical e dalla tematica del riscatto si passò ad una tematica più solida: l’abbandono l’infanzia per abbracciare la maturità e la realtà… insomma, misero l’Amleto in musica con i Micioni della Savana.

    Benvenuti o bentornati in questo episodio extra di Mangianastri! Io Sono Jonathan, e io sono Andrea, e questo è Il Re Leone | Natale con le canzoni Disney.

    I numeri del Re Leone

    * Il Re Leone incassò 422 783 777 $ in Nord America e una stima di 545 700 000 $ in altri territori per un totale mondiale di 968 483 777 $. A marzo 2020, occupa il cinquantesimo posto nella classifica dei film con maggiori incassi nella storia del cinema

    * Il disco della colonna sonora del Re Leone ha racimolato ben 10 dischi di platino divenendo l’unica colonna sonora a poter fregiare del titolo di Disco di Diamante.

    * Nel 1994 la Disney guadagnò circa un miliardo di dollari con prodotti basati sul film, di cui 214 milioni solo per i giocattoli de Il re leone durante il Natale 1994.

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  • Ep. 57

    Pensare che nel corso della sua lunga vita la Disney abbia affrontato momenti di crisi sembra oggigiorno impossibile. Eppure il mastodontico colosso americano, proprietario ormai quasi della metà dell’intrattenimento di massa odierno, ha vissuto ben due momenti di forte crisi. E se il primo di questi risale ai tempi della guerra, il secondo, subito successivo alla morte di Walt Disney, è relativamente vicino e antecedente alla più grande serie di Classici Disney della storia.

    Nel ’66 muore Walt Disney, grandi film come Gli aristogatti e Robin Hood vanno comunque male, i successivi film sono un disastro e Disney riceve addirittura delle proposte di acquisto… tutto sembra andare a ramengo se nonché il nuovo direttore della produzione, Jeffrey Katzenberg, decide di dare il via libera a due nuovi progetti: il film in tecnica mista Chi ha incastrato Rogger Rabbits, ed il 28° classico d’animazione Disney: La Sirenetta… Il resto è storia del cinema d’animazione.

    Benvenuti o bentornati in questo episodio extra di Mangianastri! Io sono Jonathan e io sono Andrea, e questo é La Sirenetta | Natale con le canzoni Disney.

    Un po’ di Numeri

    * Durante la sua uscita in sala originale del 1989, La sirenetta guadagnò 84 355 863 dollari al box-office nordamericano, finendo poco sotto alle aspettative Katzenberg, ma risultando comunque un successo straordinario per la Disney dell’epoca. Con la riproposizione nelle sale del 1997 il film ha incassato un totale di 211 milioni di dollari.

    * Il film ha ricevuto 3 candidature ai premi oscar, con 2 vittorie, 4 ai Golden Globe, con 2 vittorie, e 4 ai Grammy, con 2 vittorie.

    * La struttura a Musical odierna dei classici Disney esiste grazie al successo mondiale de La Sirenetta.

    Howard Ashman canta le sue canzoni (e Andrea piange)



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  • Puuttuva jakso?

    Paina tästä ja päivitä feedi.

  • Ep. 56

    Dopo l’uscita nel 2010 di Rapunzel, l’intreccio della torre, i classici Disney non sembravano più pronti a portare sul grande schermo la storia di una principessa. Non che Rapunzel sia un brutto film, ANZI, é forse il primo grande brillante dell’attuale epoca Disney dopo il disastro del primo decennio del duemila, diciamo però che le principesse sembravano ormai storia passata.

    Morta.

    Sepolta.

    Poi nel 2013 esce Frozen ed Elsa é divenuta la nuova Biancaneve.

    Benvenuti o bentornati in questo episodio extra di Mangianastri! Io sono Jonathan e io sono Andrea, e questo é Frozen | Natale con le canzoni Disney.

    Un po’ di numeri:

    * Il film ha incassato 1 280 802 282 dollari, piazzandosi al sedicesimo posto nella classifica dei film con maggiori incassi nella storia del cinema.

    * Il 30 marzo 2014, superando Toy Story 3 - La grande fuga e avendo raggiunto la soglia di 1 072 404 000 dollari, Frozen - Il regno di ghiacciodiventa il film d'animazione ad avere incassato di più nella storia del cinema.

    * Il 5 gennaio 2020 scende al secondo posto della classifica dei film d'animazione con maggiori incassi nella storia del cinema, superato dal suo sequel Frozen II - Il segreto di Arendelle.

    * Frozen è il primo Classico Disney a vincere l’oscar come miglior film d’animazione

    * Oscar alla miglior canzone: Let it go



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  • Ep. 55

    Uno dei feticismi più diffusi sulla faccia della terra credo che sia quello delle top, quello che ci spinge a voler identificare ad ogni costo il miglior prodotto di una qualsiasi categoria, magari anche con la scusa del «Si ma io voglio godermi il meglio…». E allora giù di miglior cantante, miglior attore, miglior gioco, miglior film, miglior libro, miglior musical, miglior fumetto, miglio film d’animazione, miglior gioco indie, miglior sviluppatore indie, miglior sviluppatore indie che ha lavorato con le mani dietro la schiena, miglior film sud coreano importato in occidente che abbia avuto come minimo 3 proiezioni gratuite in cinema dislocati in posti sconosciuti della bassa Padania.

    Ecco, di questo non ne siamo mai sazi. E allora giù di live sulle nomination a TGA, di articoli sui Grammy, di video sugli Oscar, di polemiche sul nuovo film premio oscar, sulle candidature al game of the Year ecc ecc…. Ma in tutto ciò: Oscar e The Game Awards HANNO ANCORA SENSO?

    Benvenuti o bentornati su Mangianastri, io sono Jonathan e questo è un nuovo episodio Extra in collaborazione con Andrea di Fully booked e Davide di Bla Bla Land.

    The Game Awards official site

    Academy official site

    Non facciamo poi così schifo, dai…



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  • Ep. 54

    !!! Al minuto 41.00 volevo dire Dark Souls e Elden Ring: scusate !!!

    Benvenuti o bentornati su Mangia Nastri amici e amiche nell’ultimo episodio di Lato B di questo primo blocco di stagione.

    Fatevi un segno di croce, rivolgetevi alla mecca, o semplicemente mettetevi in posizione meditativa nel mentre che ascoltate questo religiosissimo episodio. Ah, ovviamente sempre e unicamente insieme a Davide, Andrea, Gesù, Maometto, estremisti e la morte, ma soprattuto in compagnia di Videogiochi, Film e Libri.

    Buon ascolto :)

    JONATHAN - PLAGUETALE REQUIEM

    Dopo essere fuggiti dalla Guienne Amicia e Hugo, insieme alla madre Beatrice e al giovane apprendista Lucas, cercano di iniziare una nuova vita in Provenza. Il potere della Macula però non si è del tutto sopito nel piccolo Hugo e ogni qual volta egli si senta in pericolo orde di ratti fuoriescono dal suolo divorando qualsiasi cosa e qualsiasi persona. Riusciranno a trovare una cura?

    ANDREA - UNFOLLOW

    La Westboro Baptist Church è una chiesa estremista che, nonostante conti solo una settantina di membri, diventa famosa per aggressive azioni di protesta; manifesta infatti a funerali di soldati con cartelli che leggono “Thank God for dead soldiers”, o a dei Pride con scritte come “God hates you”. In “Unfollow” Megan Phelps-Roper racconta di come ha lasciato la chiesa e la sua famiglia, esponendo i meccanismi che sono alla base di credenze estremiste e il modo per estirparle.

    DAVIDE - IL SETTIMO SIGILLO

    Dopo aver combattuto per dieci anni nelle crociate, il cavaliere Antonius Block si trova su una spiaggia insieme al suo scudiero. Qui incontra la morte, la quale gli dice che è venuto a prenderlo. Pur di sopravvivere Block inizia una partita a scacchi col cupo mietitore. Inizia un viaggio fisico per il Nord Europa e interiore, cercando una risposta al valore della fede e della vita.

    I nostri consigli

    Final Fantasy Tactics - Yasumi Matsuno

    Bioshock Infinite - Ken Levine

    Pentiment - Josh Sawyer

    Dragon Quest IX - Yūji Horii

    Cultish - Amanda Montell

    Dune - Frank Herbert

    The Mission - Roland Joffé

    Silence - Martin Scorsese

    First Reformed - Paul Schrader

    Brian Di Nazareth - Terry Jones

    Il Principe d'Egitto - Brenda Chapman, Simon Wells e Steve Hickner.



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  • Ep. 53

    Ho snobbato Final fantasy X per anni.

    Agli occhi del me preadolescente appariva vecchio, legnoso, esteticamente povero e con un non so che di caraibico che proprio non mi andava giù. E quindi finiva sempre che andavo al gamestop, scaffale dei giochi usati, Final fantasy X che mi guarda, io che lo guardo, io che lo prendo in mano… e poi io che lo rimetto a posto preferendo un altro titolo. Prima Final Fantasy XII, poi Dragon Quest VIII, poi Dirge of Cerberus, poi un gioco di auto brutto, poi un Medal of Honor brutto, poi un GTA vario e poi… «ma sì, proviamolo»

    Pochissimi giochi mi sono rimasti dentro come Final fantasy X. Vuoi perchè parla di religione, di dottrina, di clero, di fede e di incongruenze e io sono cattolico; vuoi perchè parla di dolore e tutti quanti sappiamo bene cosa sia; vuoi perchè parla di amore e perchè mi ha insegnato cosa sia l’amore; vuoi perché sia Tidus che io abbiamo odiato nostro padre.

    Final Fantasy X sono le mie prime lacrime davanti ad un videogioco. Lacrime nascoste nel mentre che giocavo sul letto, a porta chiusa dinnanzi ad un vecchio televisore a tubo catodico di minuscole dimensioni. Lacrime trattenute perché «Porca miseria non posso piangere per un videogioco! Ho 14 anni non sono più un bambino…»

    Lacrime che riemergono anche solo a pensare alla storia di Tidus e di Yuna.

    In un tempo indefinito sul pianeta Spira Tidus segue le orme del tanto odiato padre: è un giocatore di Blitzball, As degli Zanarkand Abes e considerato a ragion veduta come un astro nascente dello sport. Durante una partita nella tecnologicissima città però una creatura gigantesca attacca, uccide e rade al suolo l’intera cittadina facendo precipitare il ragazzo in mare. Al suo risveglio il biondino scopre di essere finito 1.000 anni nel futuro in una Spira quasi priva di tecnologia e totalmente devota al culto di Yevon, l’unico in grado di unire il popolo contro la grande minaccia: Sin. Qui Tidus conosce Yuna, giovane invocatrice pronta a partire per il suo pellegrinaggio, o meglio, per IL pellegrinaggio che vede come fine ultimo l’apprendimento dell’invocazione suprema e la sconfitta di Sinn.

    Considerato da molti l’ultimo vero Final fantasy, tanto osteggiato alla sua uscita quanto amato anni dopo per la sua dirompente narrativa e maturità. L’ultima fantasia di Hironobu Sakaguchi, creatore della saga, e l’ultima colonna sonora del franchise composta da Nobuo Uematsu.

    Benvenuti o bentornati su Mangianastri, io sono Jonathan e oggi parliamo della colonna sonora di Final fantasy X.

    Intro in CGI di FINAL FANTASY X

    A | la colonna sonora di Pokemon RGB

    La gente muore e Yuna danza

    Ascolti utili e belli

    Final Fantasy Main theme

    Theme of Love

    Terra’s Theme

    Dancing Mad

    Opera Maria and Draco

    Opening bombing mission

    One winged Angel

    Liberi Fatali

    SITOGRAFIA

    * Game Music :: Final Fantasy X Original Soundtrack :: Forum Review

    * Game Music :: Final Fantasy X Original Soundtrack :: Review by Chris

    * Game Music Review: Final Fantasy X OST - RPGamers Network

    * Final Fantasy X HD Remaster Soundtrack Review – The Lifestream

    * (1) Final Fantasy X: The Relationship Between Narrative and Music in RPGs | Sebastian Diaz-Gasca - Academia.edu

    * Final Fantasy X Original Soundtrack Music Review | RPGFan

    * Music of Final Fantasy X - Wikipedia

    * Battle Theme - Final Fantasy X by Nobuo Uematsu Chords, Melody, and Music Theory Analysis - Hooktheory

    * Nobuo Uematsu - Final Fantasy X: Original Soundtrack (album review ) | Sputnikmusic

    * VGMO -Video Game Music Online- » Final Fantasy X Original Soundtrack

    * https://aquila.usm.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1882&context=masters_theses

    * Understanding Final Fantasy X; its three key philosophical underpinnings – Digitally Downloaded

    * OGMA: A compositional analysis of To Zanarkand! Hope you enjoy! : FinalFantasy

    * Hall of Fame | Classic FM

    * Nobuo Uematsu - Wikipedia

    * Nobuo Uematsu - Wikipedia

    * Final Fantasy X - Wikipedia

    * PlayStation 2 - Wikipedia

    * Yuna - Wikipedia

    * Final Fantasy X - Wikipedia

    * The Music of Nobuo Uematsu in the Final Fantasy Series - Richard Anatone - Libro in lingua inglese - Intellect Books - Studies in Game Sound and Music| IBS

    * Final Fantasy X - Wikipedia

    * Hironobu Sakaguchi - Wikipedia

    * Final Fantasy X - Wikipedia

    * Hironobu Sakaguchi - Wikipedia

    * Dorian mode - Wikipedia

    * Hibiscus - Wikipedia

    * Here’s how Nobuo Uematsu changed the course of classical music with his Final... - Classic FM

    * Interview: Final Fantasy’s Nobuo Uematsu | Red Bull Music Academy Daily

    * Rinoa's Diary | Final Fantasy X

    * https://engagedscholarship.csuohio.edu/cgi/viewcontent.cgi?referer=&httpsredir=1&article=1492&context=etdarchive

    * Because Final Fantasy X in Japan (and not only) is considered a masterpiece

    * Bill Xtillidiex Muir – Otherworld Lyrics | Genius Lyrics

    * Google Traduttore

    * Yuna | Final Fantasy Wiki | Fandom

    * Final Fantasy X HD Remaster Original Soundtrack | Final Fantasy Wiki | Fandom

    * Final Fantasy X: Il Messaggio di Spira – Speciale - SpazioGames

    * Final Fantasy X - Storyline Faq

    * religione nell'Enciclopedia Treccani

    * Rito significato - Cerca con Google

    * Rikki singer - Cerca con Google

    Questo episodio non è a fini di lucro

    I diritti dei brani musicali di questo brano non appartengono al sottoscritto.

    Ogni episodio di LATO A è una lettera d'amore all'industria videoludica, ai suoi produttori, direttori, sviluppatori, ma sopratutto ai suoi compositori. Per questo ogni episodio di LATO A è a scopo divulgativo e informativo.

    Jonathan

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  • Ep. 52

    Benvenuti o bentornati su mangianastri amici e amiche in questo episodio SPAVENTOSO! ... affermazione falsa, scusate.

    Oggi parleremo di paranormale ed insieme capiremo coma mai Jonathan non abbia ancora capito nulla di cosa diamine sia il paranormale. Un episodio assurdo e anormale sempre e unicamente insieme a Davide, Andrea, alieni, case maledette e belzebù, ma soprattuto in compagnia di Videogiochi,Film e Libri.

    Buon ascolto :)

    JONATHAN - PREY

    Nell'anno 2032 Morgan Yu si risveglia a bordo di Talos I, una stazione spaziale in orbita vicino alla luna dove vengono prodotte le neuromod, strane sostanze capaci di potenziare l'essere umano oltre ogni aspettativa. Peccato che ora la stazione sia mezza distrutta, gli alieni Typhon la stanno colonizzando e tu, Morgan, sei senza memoria ma con una consapevolezza: un tempo eri tu il direttore di Talos I insieme a tuo fratello Alex.

    ANDREA - L’INCUBO DI HILL HOUSE

    Hill House non è una casa fatta per essere abitata; Hill House non dà speranza agli uomini, non dà speranza all'amore. Quando Eleanor, in fuga da una vita infelice, vede quell'aberrante costruzione lo capisce subito: non è scappata dall'inferno... ci sta en-trando. In questo classico del terrore, Shirley Jackson ci descrive una discesa alla follia fatta di porte che si chiudono da sole, sospiri gelidi, angoli ciechi, con una paura che vive nelle sottigliezze.

    DAVIDE - ROSEMARY’S BABY

    I novelli sposi Guy e Rosemary si trasferiscono in un appartamento a New York, affinché il marito possa dare una svolta alla carriera di attore. Fatta conoscenza dei vicini, la coppia decide di avere un bambino. Inizia così una lunga e sofferta gravidanza per la donna, che inizia ad avere sospetti sulla natura satanica del suo concepimento.

    I NOSTRI CONSIGLI

    Control - Mikael Kasurinen, Sam Lake

    Inside - Arnt Jensen, Dino Christian Patti

    Limbo - Arnt Jensen, Dino Christian Patti

    Hereditary - Ari Aster

    The Blair Witch Project - Daniel Myrick

    Paranormal Activity - Oren Peli

    Il Giro Di Vite - Henry James

    Ghost Stories - M. R. James

    Il ritratto di Dorian Grey - Oscar Wilde



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  • Ep. 51

    La paura è un’emozione primaria.

    È presente in natura da sempre e da sempre caratterizza la vita del mondo animale. Gli animali impauriti fuggono dinnanzi al più forte, gli animali impauriti attaccano dinnanzi al più piccolo, gli animali impauriti si nascondono con la coda tra le gambe nel tentativo a volte comico di volersi fare più piccoli fino a scomparire.

    La paura è un emozione primaria e viscerale. Lo sappiamo bene noi, esseri umani, abitanti del mondo da più di 200 mila anni. Con la paura abbiamo dominato, conquistato, distrutto, ucciso.

    Con la paura abbiamo soggiogato e governato.

    Con la paura siamo sopravvissuti, ci siamo moltiplicati e ci siamo espansi.

    Con la paura abbiamo imparato a convivere, a volte a ignorarla, per lo più a far finta che non esista.

    Eppure c’è, sempre.

    Non abbiamo paura solo dei mostri, degli zombie, vampiri o tutte quelle creature fantastiche che popolano i nostri incubi e migliaia di storie belle e brutte.

    Per lo più abbiamo paura di quello che non conosciamo, abbiamo paura del diverso, del misterioso, dell’ignoto, della stanza buia apparentemente priva di pareti, dello sguardo di una persona che riteniamo diversa da noi, di una notte senza luna e senza stelle, della solitudine…

    La paura allora diviene incontenibile, fluida, ci pervade ogni parte del corpo, ci spinge a gesti sconsiderati, ci acceca, spesso ci instupidisce, come se venissimo catturati da qualcosa, come se venissimo impossessati da qualcuno.

    La paura è nera.

    Buia.

    Paranormale.

    Dopo vent’anni dagli eventi assurdi che l’anno separata dal fratello Dylan, Jesse Fayden riesce finalmente a scoprire l’ubicazione del quartier generale del Federal Bereau of Control. Venti anni… fatti di nascondigli, ricerche, sotterfugi, fughe, pianificazioni e paura.

    Paura di aver perso suo fratello per sempre.

    Paura di quello che potrebbe scoprire.

    Paura di quello che le è successo.

    Ma ora è li, in piedi dall’altro lato della strada mentre guarda quell’imponente palazzo grigio e pensa che finalmente ce l’ha fatta, finalmente l’ha trovato.

    Viviamo in una stanza e c'è un poster sul muro. Lo fissiamo e pensiamo che sia il mondo intero. La stanza... e il poster. Ma è tutta una bugia. Qualcosa che ci distrae dalla verità. La stanza non è il mondo, il mondo... è molto più grande e molto più strano.

    Benvenuti o bentornati su mangianastri, io sono Jonathan e oggi parliamo della colonna sonora di Control.

    Sitografia

    Control Wikipedia

    Control Wikipedia Inglese

    Brutalismo Wikipedia

    Remedy Entertainment Wikipedia

    Sam Lake Wikipedia

    Martin Stig Andersen Wikipedia

    Martti Suosalo Wikipedia io cantante del Tango finale

    Petri Alanko Official Site

    Petri Alanko IMDB

    Martin Stig Andersen Official Site

    Control Wiki

    Old Gods of Asgard

    Control – making you feel lost in an endless place

    Control's Composer Wants You To Know One Thing About Making Game Soundtracks

    Why Control’s composer burned a piano to make the game’s haunting music

    Control Is a Paranoiac's Dream Turned Into a Videogame

    Control & Limbo composer Martin Stig Andersen finds beauty inside the darkness

    So you want to be a... videogames composer: Alan Wake and Control soundtrack creator Petri Alanko - "I sometimes think film composers have it really, really, really easy"

    Control is a fascinating work of video game storytelling that levitates above its limitation

    Why Control is my game of the year

    Control Full Story Summary and Recap

    Questo episodio non è a fini di lucro

    I diritti dei brani musicali di questo brano non appartengono al sottoscritto.

    Ogni episodio di LATO A è una lettera d'amore all'industria videoludica, ai suoi produttori, direttori, sviluppatori, ma sopratutto ai suoi compositori. Per questo ogni episodio di LATO A è a scopo divulgativo e informativo.

    Jonathan

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  • Ep. 50

    Benvenuti o bentornati su mangianastri amici e amiche nel primo LATO B della terza stagione con LE TISANE !

    In questo episodio parleremo di delicate storie capaci di raccontare al meglio la perdita ed i sentimenti ad essa legati. Un episodio denso di vita, cuore e anima, il tutto sempre e unicamente insieme a Davide, Andrea, Caronte e Ade, ma soprattuto in compagnia di Videogiochi, Film e Libri.

    Buon ascolto :)

    DAVIDE - THE LEFTOVERS

    Il 14 ottobre il 2% della popolazione mondiale scompare, svanendo letteralmente nel nulla. Nessuno sa il come o il perché di questo evento, nessuno ha idea di che cosa sia accaduto, e l'incidente ha preso il nome di Dipartita. Tre anni dopo seguiamo le vicende di alcuni personaggi nella città di Mapleton, dove il poliziotto Kevin Garney tenta di evitare che si scateni il caos a causa di alcune sette nate in risposta alla Dipartita, e allo stesso tempo prova a riallacciare i rapporti con la sua famiglia.

    JONATHAN - SPIRITFARER

    Trovare dei videogiochi che si soffermano sul dolore causato dalla perdita di una persona cara è orami cosa comune, più difficile è trovare dei giochi capaci di raccontare la perdita da punti di vista inediti. Spiritfarer è uno di questi e lo fa mettendoci nei panni di Stella, successora di Caronte come traghettatrice di anime ma anche amica, parente, mentore delle anime che trasporta sulla sua barca.

    ANDREA - FUMO NEGLI OCCHI

    Ognuno di noi affronta la morte e la perdita in modo intrinsecamente diverso, ma ben pochi scelgono di lavorarci ogni giorno; Caitlin Doughty è una di queste persone. In “Fumo negli Occhi” ci racconta del suo lavoro ad un’agenzia funebre, ricostruendo la storia della morte, con un tentativo ultimo di esorcizzarla in una cultura che la vuole negare.

    I NOSTRI CONSIGLI

    The Last of Us Part I - Neil Druckmann

    The Last of Us Part II - Neil Druckmann

    Gris - Conrad Roset

    Death’s Door - David Fenn e Mark Foster

    Pet Sematary - Stephen King

    Appunti sul dolore - Chimamanda Ngozi

    Quelli che affidiamo al vento - Laura Imai Messina

    Poema e Fumetti - Dino Buzzati

    Skellig - David Almond

    Demolition - Jean-Marc Vallée

    Men - Jessie Buckley

    Tutto su mia madre - Pedro Almodóvar

    Alabama Monroe - Felix Van Groeningen

    Antichrist - Lars von Trier

    Tre Manifesti a Abbing Missouri - Martin McDonagh

    Peaces of a Woman - Kornél Mundruczó

    Babadook - Jennifer Kent

    Hereditary - Ari Aster



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  • Ep. 49

    I videogiochi parlano di morte da sempre. L’idea di Game Over si è subito trasformata dal concetto di sconfitta a quello di morte andando a creare mattone dopo mattone una prismatica visione di questa. Ora puramente funzionale al gameplay, ora narrata come elemento di trama, ora messa in risalto, ora ridicolizzata, ora eliminata, ora gameplayzzata, ora esasperata.

    La morte è così presente all’interno del medium videoludico perché è motivo di Game design e proprio questo ha permesso di creare diversi titoli considerati interessanti e nuovi proprio perché eludevano e ignoravano la più vecchia delle meccaniche, il Game Over.

    What Remains of Edith Finch si pone al centro di questo discorso e lo fa in quanto di gameplay il game over non esiste, nulla può ucciderti o semplicemente sconfiggerti perchè non esiste sfida, ciò che vive all’interno di questo gioco è l’inanellarsi di storie differenti che una volta vissute rivelano un più grande mosaico.

    Un mosaico che parla di morte, di perdita, di lutto.

    Cara Kay,

    Ricordi il modo in cui Gregory rideva quando pensava di essere solo?

    Come se stesse succedendo qualcosa che solo lui potesse vedere.

    Credo che abbia visto cose che il resto di noi non vede.

    Mi chiedo cosa abbia visto. Com'era il suo mondo. Mi ricordava tanto Calvin… perso nella sua immaginazione.

    Qualunque cosa ha visto... di certo lo ha reso felice. So quanto suona sciocco preoccuparmi che un bambino sia troppo felice, ma l'ho sentito scivolarmi via.

    So che hai fatto tutto quello che potevi. Forse se non avessi chiamato quella notte...

    Kay, ci sono così tante cose che non capisco. Di Gregory... di tutto... Ma so che quello che è successo non è stata colpa tua.

    E dovunque sia Gregory adesso... sono sicuro che sia felice.

    E vorrebbe che anche tu fossi felice.

    Buona fortuna, Kay.

    Con affetto, Sam

    Vincitore del premio alla miglior narrativa ai The Game Awards del 2017, acclamato da critica e pubblico per la sua dirompente originalità e considerato tuttora uno dei più innovativi progetti Indie sul mercato.

    Benvenuti o bentornati su mangianastri, io sono Jonathan e oggi parliamo della colonna sonora di What Remains of Edith Finch.

    SITOGRAFIA

    Jeff Russo

    Jeff Russo IMDB

    Jeff Russo official site

    What Remains of Edith Finch

    Annapurna Interactive

    What Remains of Edith Finch Wiki Fandom

    Musical storytelling in 'What Remains of Edith Finch

    What Remains Of Edith Finch – Game Audio Review

    Reading The Game: What Remains Of Edith Finch

    The warning of Edith Finch: what we love is killing us

    What Remains of Edith Finch analysis

    Themes in Games: What Remains of Edith Finch Analysis

    Questo episodio non è a fini di lucro.

    I diritti dei brani musicali di questo brano non appartengono al sottoscritto.

    Ogni episodio di LATO A è una lettera d'amore all'industria videoludica, ai suoi produttori, direttori, sviluppatori, ma sopratutto ai suoi compositori. Per questo ogni episodio di LATO A è a scopo divulgativo e informativo.

    Jonathan

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  • Ep. 48

    Benvenuti o bentornati su mangianastri amici e amiche nel primo LATO B della TERZA STAGIONE!

    In questo episodio parleremo di Disney e della sua ENORME influenza su tutto ciò che è comunicazione, dai film a i videogiochi fino anche ai libri. Il tutto sempre e unicamente insieme a Davide, Andrea, Topolino, Paperino, Pippo, Ariel e Ursula, ma soprattuto in compagnia di Videogiochi, Film e Libri.

    Buon ascolto :)

    ANDREA

    Dall’essere influenzata dalle fiabe tradizionali ad influenzare essa stessa il modo di raccontare storie di principesse e principi, Disney ha ispirato moltissimi retelling dei suoi classici. La sanguinosità dei Grimm e la malinconia di Andersen si uniscono quindi alla leggerezza dei film animati, e qualche volta i mondi di fiabe diverse si ritrovano persino a convivere e comunicare.

    DAVIDE

    Walt Disney è stato un rivoluzionario. Non solo perché ha inventato il personaggio più iconico e conosciuto negli ultimi cento anni; non solo perché ha portato il primo lungometraggio d'animazione al cinema; e certamente non solo perché ha creato da zero uno dei più grandi imperi multimiliardari della storia. Capiamo insieme come siamo arrivati a oggi da un semplice topolino su una nave a vapore.

    JONATHAN

    Se pensiamo a Diseny e ai videogiochi il primo pesniero è uno: Kinfdom Hearts. Il colosso americano però è attivo nel settore già dalla fine degli anni ‘80, come mai però se pensiamo a lei nel mondo dei videogiochi non ci viene in mente quasi nulla?

    Wizard of Mickey

    PK

    House of Mickey

    Steamboat Willie

    I NOSTRI CONSIGLI

    CUPHEAD- studio MDHR

    EDIZIONI CLASSICHE IPPOCAMPO

    BASIL L’INVESTIGATOPO - Ron Clements

    FANTASIA

    BRISBY E IL SEGRETO DI NIHM - Don Bluth

    CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT - Robert Zemeckis



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  • Ep. 47

    Pensando a te, ovunque tu sia.

    Preghiamo perché questa sofferenza abbia fine nella speranza che i nostri cuori si riuniscano. Ora io realizzerò questo desiderio.

    E chissà: rincominciare a viaggiare non è poi così difficile… o forse il mio viaggio è già iniziato.

    Ci sono tanti mondi, ma tutti condividono lo stesso cielo - un solo cielo, un solo destino.

    La decisione è stata inaspettatamente fluida. La sua Agente ha acconsentito alla prima trattativa e non è andata male. Hanno risposto dicendo qualcosa del tipo: "Le piacciono i giochi, quindi potrebbe andare bene". Hanno anche aggiunto che le piace la Disney.

    “Le piacciono i giochi e la Disney…” non so se Hikaru Utada si aspettasse un risultato del genere, una svolta così prorompente per la sua carriera e per la sua immagine. Se avesse anche solo annusato la possibilità che quel primo progetto tra Square e Disney sarebbe poi diventato una serie da oltre 30 milioni di copie nel mondo…

    Classe 1983 Utada nasce negli stati Uniti da genitori Giapponesi e fin dalla giovane età si ritrova a fare avanti e indietro tra Tokyo e New York a causa del lavoro del padre come produttore musicale. Il suo debutto sulla scena avviene nel 1998, alla sola età di 15 anni pubblica l’album Precious sotto lo pseudonimo di Cubic U… il disco è un fallimento totale. La ragazza non molla e l’anno dopo pubblica in Giappone il suo primo album in sola lingua giapponese: è un successo. Nel corso della sola prima settimana il disco vende oltre un milione di copie, rimane nella top ten delle classifiche giapponesi per oltre 6 settimane e raggiunge la cifra di 6 milioni di copie vendute a fine 1999. Utada inizia così la sua scalata musicale nel mondo del pop e R&B giapponese diventando ad oggi una delle più influenti e redditizie cantanti del sol levante.

    L’incontro tra lei e Kingdom Hearts è quindi l’incontro inaspettato di due stelle in ascesa. Da una parte una ragazzina di soli 18 anni con 6 milioni di dischi venduti sulle spalle e la richiesta di essere la voce d’ingresso al mondo di Kingdom Hearts, dall’altra un pretenzioso azzardo videoludico affidato nelle mani del più sregolato director del nuovo millennio: Tetsuya Nomura.

    La versione che state ascoltando è presa dalla Collection Project Destati, una trascrizione fan made realizzata da tre appassionati del gioco che ho già utilizzato per l’episodio predente e che utilizzerò anche per questo. Va da sé che la versione originale di questo brano è molto molto diversa ma tranquilli, in descrizione trovate il link alle opening di tutti e tre i Kingdom Hearts numerati.

    Ma Jonathan ha senso parlare di questo brano utilizzando una cover fatta al pianoforte? Allora, innanzitutto sono due pianoforti, in secondo luogo per quello che mi preme dirvi ha molto senso. Amici di mangianastri in questa intro all’episodio voglio raccontarvi al volo il significato musicale delle opening di Kingdom Hearts e nel mentre che la melodia di Hikari (O simple & clean nella versione occidentale) ci accompagna vi leggo la traduzione del ritornello:

    Mentre te ne vai, non mi senti dire

    "Per favore, baby, non andare"

    Semplice e pulito

    È il modo in cui mi fai sentire stasera

    È difficile lasciar perdere

    Il primo aspetto importante da comprendere è che Utada ha scritto questa canzone sia per il gioco che per il suo album Deep River, ci significa che è si legato alle vicende narrate nel primo Kingdom Hearts ma neanche troppo nel senso che la canzone parla di una relazione amorosa e come imparare ad amare mentre in Kingdom Hearts si parla più di affetto e del ritrovare gli affetti perduti. Il secondo aspetto fondamentale è che il plot narrativo del primo gioco ha subito tantissimi cambiamenti in corso d’opera, cambiamenti che sono avvenuti prima, durante e dopo il processo di scrittura di Simple & Clean e questo potrebbe anche spiegare (in larghissima parte) il perchè di un focus così mirato sulla relazione amorosa.

    Se quindi il primo Kingdom Hearts poteva fregiarsi di una opening non del tutto legata al gioco ma sicuramente di enorme impatto visto che la voce del gioco era la cantante più in voga nel territorio giapponese dell’epoca, con il secondo titolo le cose cambiano radicalmente.

    Gli aspetti che cambiano maggiormente tra il primo ed il secondo Kingdom Hearts sono due: la popolarità raggiunta dal brand (Kingdom Hearts 1 fu un successo mondiale) e la conseguente presa di coscienza di Tetsuya Nomura che si può tradurre in un accrescimento spropositato del suo ego. Questi due aspetti hanno fatto sì che intorno a questo brano che state ascoltando si siano sprecate tante, ma tante, ma tante di quelle parole, supposizione, sproloqui, teorie che rendono ora complesso comprendere quale sia la verità. Nella versione originale di Passion (nella versione inglese intitolata Sanctuary) vennero introdotte alcune frasi al contrario che nascondevano alcuni piccoli easter egg legati al gioco e alla serie, frasi del tipo:

    * Il mio cuore è un campo di battaglia

    * Necessito più affetto di quello che immagini

    * Così tanti alti e bassi

    * Necessito emozioni vere

    Da questo alle versioni di Sanctuary riprodotte interamente al contrario e sottotitolate a caso che potete trovare su YouTube ne passa di acqua sotto i ponti, acqua che però Nomura ha saputo cavalcare alla grande in quanto la opening del secondo Kingdom Hearts segna un punto di non ritorno per la serie: segna il punto delle speculazioni ardite, delle risposte non dette, dell’agrovigliamento del cuore di Sora e dell’inizio di alcuni problemi narrativi belli grossi. Di chi sono quelle frasi? Di Riku? Di Roxas? Di Sora? Di Ventus? Di tutti e 4? Di nessuno di loro?

    Questo ora non ci interessa, ci interessa invece che per la prima volta nella storia dei videogiochi la musica divenne non solo espressione del mondo di gioco, non solo caratterizzante fin nel suo midollo ma anche veicolo primario di informazioni di trama.

    È un macello? Si.

    È stato gestito male? Si.

    Ma Kingdom Hearts è questo, così tanti alti e bassi che hanno fatto provare al sottoscritto una quantità infinita di emozioni vere trasformando il mio cuore in un campo di battaglia.

    Benvenuti o Bentornati su mangianastri, io sono Jonathan e oggi concludiamo il nostro viaggio all’interno della colonna sonora di Kingdom Hearts.

    OPENING

    Kingdom Hearts

    Kingdom Hearts II

    Kingdom Hearts III

    SITOGRAFIA

    Kingdom Hearts

    Musica di Kingdom Hearts

    Yoko Shimomura

    Kingdom Hearts (videogioco)

    Kingdom Hearts: Chain of Memories

    Kingdom Hearts 358/2 Days

    Kingdom Hearts HD 1.5 Remix

    Intervista a Yoko Shimomura e Tetsuya Nomura

    KINGDOM HEARTS: Memories of Dearly Beloved with Yoko Shimomura

    Yoko Shimomura talks Kingdom Hearts Music

    Famitsu Interview with Yoko Shimomura, Takeharu Ishimoto and Tsuyoshi Sekito on KH3's soundtrack

    Yoko Shimomura compositrice

    Yoko Shimomura site

    Questo episodio non è a fini di lucro

    I diritti dei brani musicali di questo brano non appartengono al sottoscritto.

    Ogni episodio di LATO A è una lettera d'amore all'industria videoludica, ai suoi produttori, direttori, sviluppatori, ma sopratutto ai suoi compositori. Per questo ogni episodio di LATO A è a scopo divulgativo e informativo.

    Jonathan



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  • *Il primo Re dei Numenoriani è figlio di una Elfa e di un Umano, non viceversa come detto nell’episodio, scusate :)

    Immaginate un bimbo di 7 anni che si ritrova al cinema a vedere per la prima volta un orchetto in CGI che sembra VERO, VIVO.

    Immaginate un bimbo di 7 anni che si ritrova al cinema a vedere per la prima volta un Balrog circondato dalle fiamme fronteggiare un piccolo Stregone Grigio.

    Immaginate un bimbo di 7 anni che si ritrova al cinema a vedere per la prima volta meravigliose riprese di montagne su campo lunghissimo con sotto le note di Howard Shore.

    Il signore degli anelli di Peter Jackson fu un evento epocale, un tripudio di tecnologia e computer grafica che non si era mai vista e che ancora oggi fa impallidire alcune produzioni moderne. La realizzazione di Gran Burrone, di Mordor, di Minas Tirith, di Gondor; i Nazgul, le aquile, Gollum. E poi la colonna sonora.

    In questi giorni in parte stiamo riassestando ad un evento del genere sul piccolo schermo. Da pochi giorni sono usciti i primi esplodi de Il signore degli Anelli gli Anelli del potere e in questo episodio extra vi diamo le nostre prime impressioni ma soprattutto chiacchieriamo della colonna sonora del Signore degli Anelli, tra vecchio e nuovo.

    Insieme a me quest’oggi Giacomo, un uomo straordinario che ha avuto l’ardire di cimentarsi nello studio di uno degli strumenti dalle radici più antiche del mondo ma soprattutto un profondo appassionato del cosmo di Tolkien.

    Benvenuti o bentornati su mangianastri, io sono Jonathan e questo è il terzo episodio extra di Mangianastri.

    La colonna sonora degli Anelli del Potere

    La colonna sonora della Compagnia dell’Anello

    La colonna sonora de Le due Torri

    La colonna sonora del Ritorno del Re



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  • Caro Amico o Cara Amica di Mangianastri,

    Se tutto va bene e sei leggermente più fortunato di noi (poco poco però) in questo momento potresti essere al mare, su una bella spiaggietta, con un the dal nome estivo in mano, un pelo di arietta che ti solletica la pelle e qualche persona buona al tuo fianco. Oppure potresti essere in montagna, al freschetto, con una nota bibita rossa in mano mentre contempli la magnificenza di quella bellissima montagna che ti ritrovi davanti.

    Ovunque voi siate,

    Benvenuti o bentornati su Mangianastri, io sono Jonathan e questo non è il solito LATO B, ovvero il secondo format di mangianastri dove io e miei amici chiacchieriamo di Giochi film e libri sempre partendo da una tematica comune. Questo è LATO BEACH, un piccolo episodio extra dove io, Davide e Andrea vi consigliamo dei giochi, libri e film perfetti per farvi compagnia in questa calda estate, e si, Mangianastri è anche l’unico podcast che nel 2022 ancora si diverte con questi titoli / giochi di parole imbarazzanti.

    Insieme a me come sempre Davide di Bla bla Land e Andrea di Fullybooked!

    I nostri consigli

    A Short Hike

    Alba: a wildlife adventure

    La casa sul mare celeste

    La trilogia del cornetto (L’alba dei morti dementi - Hot Fuzz - La fine del mondo)

    Gioca ad Alba e contribuisci a salvare il pianeta

    Senza la Terra non ci sarebbe nulla da giocare



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  • Caro Hidetaka Miyazaki,

    Vorrei che ti sentissi un po’ in colpa.

    So per certo che ascolti Mangianastri e sicuramente sei a conoscenza anche tu di quel legame di amicizia che intercorre tra me e Davide di Bla Bla Land. Certo, non so se tu sappia cosa sia l’amicizia o la felicità visto i tuoi mondi variopinti ma questo è un altro paio di maniche.

    Bene caro Ide vedi, oggi potrebbe essere la fine dell’amicizia tra me e Davide e tutto questo per colpa tua e di quella tua estenuante odissea mascherata da videogioco chiamata Elden Ring.

    Da una parte abbiamo Davide. Tra i suoi videogiochi preferiti troviamo The Witcher 3, BlodBorne e The Last of Us I e II. Davide ha giocato e vissuto Elden Ring manco fosse il nuovo film di Kubrik risorto dalle tenebre della morte.

    Dall’altro lato abbiamo Jonathan, che poi sarei io. Tra i suoi videogiochi preferiti troviamo The Last of Us I e II, The Outher Wilds e Breath of the Wiald. Jonathan ha giocato e vissuto Elden Ring manco fosse in mezzo al mare con vento e onde forza 8 tra picchi altissimi e baratri di frustrazione e nervoso profondissimi.

    E oggi io e Davide ci scontriamo, confrontiamo, scorniamo, discutiamo dell’Open World di Elden Ring.

    Elden Ring è davvero il miglior Open World del decennio?

    Elden Ring è davvero un Open World RIVOLUZIONARIO?

    Ma soprattutto: Elden Ring è davvero costruito e pensato per essere un Open World?

    Benvenuti o Bentornati su Mangianastri.

    Tesi numero 1: Elden Ring più che essere un Open World è un Souls like ingrandito e a volte diluito.

    Tesi numero 2: Elden Ring non è il miglior Souls like.

    Tesi numero 3: Elden Ring non è il miglior Open World del decennio.

    Tesi numero 4: Elden Ring non è un open world rivoluzionario.

    Link al video con i contenuti rimossi



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  • SUGIYAMA non Kamauchi: scusate

    Benvenuti o bentornati su mangianastri amici e amiche!

    Oggi vi apriamo i nostri cuori presentandovi un gioco, un libro ed un film che portiamo nel cuore.

    Parleremo quindi di uno dei giochi del cuore di Jonathan, ovviamente di provenienza giapponese, di Andrea e dei suoi poeti malinconici, depressi e affascinanti e di Davide e del suo autore/regista/amore platonico. Il tutto sempre e unicamente insieme a Davide, Andrea, Sylvando, Kappus, Uma ed in compagnia di Videogiochi, Film e Libri.

    Buon ascolto :)

    PARLIAMO DI

    DRAGON QUEST XI

    Hai sempre vissuto nel tuo piccolo villaggio, fuori dal grande centro abitato, circondato dall’affetto dei tuoi cari. Ora però lo strano tatuaggio che porti sul dorso della mano si è illuminato, tua madre ti dice che potresti essere il leggendario Lucente e l’unico che sembra avere delle risposte è il Re di Hellador. Ha così inizio Dragon Quest XI.

    LETTERE A UN GIOVANE POETA

    Nel 1903 Franz Xaver Kappus invia alcuni dei suoi sonetti al già rinomato, sebbene solo vent’ottenne, Rainer Maria Rilke, chiedendogli di fornirgli un commento. Il famoso poeta risponde con più che consigli: questa corrispondenza di lettere è un vera e propria fonte di ispirazione e saggezza, tra riflessioni sull’arte, sulla sofferenza e sul Dio.

    QUENTIN TARANTINO

    Beh, è Tarantino, cos’altro c’è da dire?

    Ma anche di:

    Stranger Things

    Montale che però è Ungaretti (sciocco Jonathan)

    Davide ha scritto un corto e io ho fatto la colonna sonora

    I nostri consigli

    Final Fantasy X

    The Witcher 3

    Professor Layton

    Diario di Scuola - Pennac

    La boutique del mistero - Dino Buzzati

    Sandman - Neil Gaiman

    Les Choristes

    Her

    L’attimo fuggente



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  • Ricordo ancora tutto quanto di quel giorno. Non so perchè e non so come mai una cosa banale come un videogioco possa incidersi così tanto nella testa di un ragazzo di 12 anni ma ricordo tutto.

    Ricordo lo spacchettamento della scatolina. Ricordo il libretto di istruzione in cinque lingue a colori. Ricordo la cutscene iniziale in computer grafica sul gameboy Advance che mi spaccò la mascella. Ricordo l’introduzione del gioco con le carte, sto Sora con la chiave, un Castello, un bordello. Ricordo che giocavo sul gameboy Advance bianco, regalatomi dalla nonna, sul tavolo sotto alla luce perchè non c’era lo schermo retroilluminato. Ricordo tutto del mio primo giorno con Kingdom Hearts Chain of Memories. Di quel piccolo amore che, nonostante tutto, ancora dimora dentro di me per l’intera saga di Kingdom Hearts.

    Fine anni ’90, Square osserva il successo di Mario 64 e capisce che ha bisogno anche lei di fare un gioco tridimensionale di quel calibro. Serve però un cast riconoscibile quanto quello di Ninendo.. un cast come quello Disney.

    Ma figurati se Disney accetterebbe mai una roba del genere… se non fosse che al tempo Square e Disney lavorano nello stesso palazzo e capita un giorno che Shinji Hashimoto, uno dei capi di Square nonché produttore di molti giochi, prende l’ascensore con un dirigente Disney e gli butta lì l’idea di fare un gioco che unisse i mondi Disney a quelli di final fantasy. Tetsuya Nomura viene messo a capo del progetto sotto la produzione di Hashimoto e di Kitase e nel 2002 esce il primo capitolo di Kingdom Hearts… il resto è storia.

    Sora, Riku e kairi sono 3 ragazzi che vivono alle Isole del destino, un piccolo arcipelago in mezzo al mare dove il tempo viene scandito tra giochi in spiaggia e sogni espressi al cielo finché una notte una violenta tempesta colpisce le isole, Riku viene attratto da una inspiegabile forza oscura, Kairi sparisce da qualche parte e Sora, il nostro protagonista, si ritrova catapultato nella Città di Mezzo, uno strano posto dove confluiscono le persone che si sono perse. Ha così inizio uno dei viaggi più intricato, a volte raffazzonato, spesso tirato per i capelli, diverse volte emozionante ma soprattutto dotato di un fascino pericoloso, ammaliante.

    Da questo punto si sviluppano le vicende di Sora e del Keyblade, di Kairi e delle 7 principesse, di Riku e del fascino dell’oscurità, di Ansem il cercatore dell’oscurità e della misteriosa organizzazione 13. Un viaggio composto da 12 videogiochi sparpagliati su tutte le piattaforme possibili e immaginabili, con 3 titoli numerati e 9 spin off, che di spin off però non hanno proprio nulla. Un viaggio che ha accompagnato una intera generazione, la mia, dal 2002 fino ad ora e che risulta ancora lontana dall’essere conclusa. Un’epopea che presenta una colonna sonora forse senza paragoni capace di sfondare i muri del videogioco come mai nessuno prima d’ora e che ha emozionato migliaia e migliaia di giocatori in tutto il mondo.

    Con oltre 30 milioni di titoli venduti in tutto il mondo, una serie sconfinata di manga, cd musicali, merchandise e chi più ne ha più ne metta. Con una fan base esagerata e numerosissima, un apprezzamento globale da parte della critica ed uno dei director più scellerato di sempre in perenne bilico tra il genio ed il ridicolo.

    Benvenuti o bentornati su mangianastri, io sono Jonathan, e oggi parliamo di una prima parte della colonna sonora della saga di Kingdom Hearts.

    SITOGRAFIA

    Kingdom Hearts

    Musica di Kingdom Hearts

    Yoko Shimomura

    Kingdom Hearts (videogioco)

    Kingdom Hearts: Chain of Memories

    Kingdom Hearts 358/2 Days

    Kingdom Hearts HD 1.5 Remix

    Intervista a Yoko Shimomura e Tetsuya Nomura

    KINGDOM HEARTS: Memories of Dearly Beloved with Yoko Shimomura

    Yoko Shimomura talks Kingdom Hearts Music

    Famitsu Interview with Yoko Shimomura, Takeharu Ishimoto and Tsuyoshi Sekito on KH3's soundtrack

    Yoko Shimomura compositrice

    Yoko Shimomura site

    Questo episodio non è a fini di lucro

    I diritti dei brani musicali di questo brano non appartengono al sottoscritto.

    Ogni episodio di LATO A è una lettera d'amore all'industria videoludica, ai suoi produttori, direttori, sviluppatori, ma sopratutto ai suoi compositori. Per questo ogni episodio di LATO A è a scopo divulgativo e informativo.

    Jonathan

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  • Benvenuti o bentornati su mangianastri amici e amiche!

    Oggi parliamo dell’intera saga di The Witcher abbracciando tutti i medium comunicativi sulle quali è approdata. Parleremo quindi della saga letteraria scritta e creata da Andrzej Sapkowski, delle trasposizioni videoludiche ideate dalla compagnia polacca CD Projekt e dello sfortunato approdo nel mondo delle serie tv per mano di Netflix. Il tutto sempre e unicamente insieme a Davide, Andrea, Geralt, Ciri, Yennefer, Triss ed in compagnia di Videogiochi Film e Libri.

    The Witcher nei libri

    Geralt di Rivia è uno strigo e si guadagna quindi da vivere cacciando mostri. Tra scontri violenti e un destino legato a una maga e ad una giovanissima principessa, ben presto realizziamo come gli uomini siano spesso peggio delle creature che Geralt insegue.

    The Witcher nei videogiochi

    Geralt di Rivia, Witcher esperto e brutale, è in fuga dalla caccia selvaggia, temibilie esercito di cavalieri fantasmi. Ha così inizio una delle sage videoludiche più ricche e sfaccettate di sempre che vedranno il nostro strigo girovagare per i regni del nord fino a giungere al ritrovamento di sua “figlia”, Ciri, Witcher anche lei, erede del sangue ancestrale e viaggiatrice tra le sfere in fuga dalla caccia Selvaggia.

    The Witcher nelle serie TV

    Le vite del Witcher Geralt, scontroso cacciatore di mostri, Yennefer, affascinante maga col sangue di elfo e Ciri, giovane principessa di Cintra in fuga si intrecciano in tre storie legate dal destino.

    I nostri consigli

    La spada del destino

    Il guardiano degli innocenti

    The Witcher 3 Wild Hunt

    The Witcher: Nightmare of the Wolf

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  • Sono veramente poche le aziende videoludiche che sono riuscite a farsi spazio nel cuore dei fan. Solitamente si prova affetto per un videogioco, per un franchise o in alcuni casi per una console in particolare, ma le aziende no, sono sempre in secondo piano. Certo ci sono eccezioni ovviamente, prima su tutte Blizzard che tra il 2000 ed il 2015 è stata l’azienda più amata del panorama con tanto di evento (il Blizcon) da migliaia e migliaia di utenti, per non parlare di Bioware nel periodo Mass Effect o di Lucas Arts negli anni 90. Recentemente però la casa di sviluppo più lodata e osannata era CD Projeckt e lo era per un ben più che valido motivo: The Witcher 3.

    Diciamocelo, i primi due Witcher non sono granché. Al di la dell’impatto grafico un po’ datato, ciò su cui peccano enormemente è proprio il sistema di movimento, la legnosità di qualsiasi cosa, del combattimento, dell’esplorazione… ma l’ambientazione era superlativa e poco a poco questo venne notato dai videogiocatori di tutto il mondo… e poi ci fu il trailer di lancio di The Witcher 3 nel 2013 e porca misera se l’attenzione e l’attesa per il gioco crebbe a dismisura. Cd Project mostrò un mondo dettagliatissimo, creature differenti, un impatto grafico senza precedenti e tanti tanti binomi diversi. Prometteva una avventura senza precedenti, densa, enorme, ricca di trama e di divertente da giocare… e la sorpresa è che ci riuscì in pieno.

    Sei mesi dopo l’invasione, le legioni di Nilfgaard sono penetrate nel cuore dei Regni Settentrionali. Alle loro spalle lasciano campi grondanti sangue e macerie della guerra. Un lupo solitario si aggira per queste lande devastate. Un cacciatore di mostri, un turbine di rabbia e violenza. Dicono che sia un uomo ossessionato, che insegue ricordi, volti, profumi. Ma nel mezzo del caos può solo seguire il suo cuore.

    Alla ricerca di Yennefer, sua amata, il Witcher Geralt di Rivia si aggira per i Regni Settentrionali in compagnia del suo fidato maestro Vesemir. La ricerca giunge finalmente a compimento se non per darne il via ad un’altra. L’imperatore di Nilfgard, Emhyr var Emreis, incarica i due di ritrovare sua figlia, Ciri, Witcher anche lei, protetta di Geralt, erede del sangue ancestrale e viaggiatrice di mondi in fuga dalla caccia Selvaggia. Ha così inizio uno dei viaggi videoludici più interessanti e narrativamente densi ed appaganti degli ultimi 7 anni.

    The Witcher 3 è un tripudio di scelte morali, di story line parallele mai banali, di missioni secondarie di una profondità mai più raggiunte. Con un comparto tecnico sbalorditivo, un sistema di combattimento traballante ma divertente ed un mondo in continua evoluzione.

    Basato sulla saga letteraria di Andrzej Sapkovski, promotore della serie omonima prodotta da Netflix, vincitore di oltre 259 premi come gioco dell’anno, vincitore del Game of The Year 2015, con una media di 92 su 100 su metcritic e una fan base letteralmente sterminata e innamorata. Ma soprattutto per noi un gioco con una colonna sonora super interessante.

    Benvenuti o bentornati su mangianastri, io sono Jonathan e oggi parliamo della colonna sonora di The Witcher 3 the wild Hunt.

    SITOGRAFIA

    WIKIPEDIA

    The Witcher (serie)

    The Witcher 3 Wild Hunt

    The Witcher 2 Assassins of king

    CD Projekt

    Geralt di Rivia

    Ciri

    Personaggi di The Witcher

    Marcin Przybyłowicz

    Mikolai Stroinski

    Percival

    ARTICOLI

    A Relatively Formal Analysis on the Sounds of The Witcher 3: Wild Hunt

    Soundtrack Review: The Witcher 3 Wild Hunt

    The Witcher 3: Wild Hunt – is this OST perfect?

    Music Director Marcin Przybyłowicz about the musical approach of The Witcher 3

    Interview: 'The Witcher 3' Composer Mikolai Stroinski Talks About How Music Helps Bring The Game To Life

    Child of the Elder Blood: A Semiotics of Folklorism in the Soundtrack of The Witcher 3: Wild Hunt

    Why The Witcher 3 endures, five years later

    VIDEO

    GDC 2016: Slavic Adaptation of Music in The Witcher 3 Wild hunt

    Creating The Sound - The Witcher 3: Wild Hunt Official Developer Diary

    Wiki di The Witcher

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    Ogni episodio di LATO A è una lettera d'amore all'industria videoludica, ai suoi produttori, direttori, sviluppatori, ma sopratutto ai suoi compositori. Per questo ogni episodio di LATO A è a scopo divulgativo e informativo.

    Jonathan

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    Oggi parliamo di Joker con un ospite speciale che ci aiuterà a capire quanle rapporto esiste tra i Joker cinematografici e videoludici con quelli dei fumetti. Un viaggio nel profondo della follia accompagnati da un criminale, un folle ed un comico e, soprattutto, in compagnia di Videogiochi Film e Libri.

    Arkham Series

    A Gotam il crimine non dorme mai così come il nero pipistrello che ininterrottamente batte le strade della città. Il Joker è tornato ma catturarlo è stato stranamente facile… fin troppo facile. Acclamato dalla critica come la miglior trilogia super eroistica del mercato videoludico, la sere Arkham racconta di Batman e di Joker, del loro rapporto tanto assurdo quanto profondo e dell’incapacità dell’uno di vivere senza l’altro.

    Joker nei Film

    Jack Nicholson, Heath Ledger e Joaquin Phoenix. Tre grandi interpreti per tre grandi film con tre volti diversi del Joker. Quali tra questi lo interpreta meglio, e in che modo rispecchia il Clown di Gotham?

    The Killing Joke

    Joker è scappato ancora una volta dal manicomio di Arkham per mettere in atto un nuovo piano: dimostrare come l’unico modo per sopravvivere a questo mondo sia impazzire. Riflettendo sulla codipendenza tra Batman e il clown e sul come quanto alla fine i due siano simili, Alan Moore ci mostra anche di più: quali sono le origini del Joker?

    I consigli di Lorenzo e Andrea

    I tre Joker

    Guarigione

    Joker Azzarello



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