Episodit
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Sono stati rilasciati nella notte i primi 90 detenuti palestinesi che, in base all'accordo tra Israele e Hamas, sarebbero dovuti essere scarcerati in cambio delle prime tre donne ostaggio. Sempre ieri i primi camion con aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza, proprio pochi minuti dopo l'entrata in vigore della tregua. Ne parliamo con Roberto Bongiorni, inviato de Il Sole 24Ore a Tel Aviv, e con Giovanni Orsina, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche all'Università Luiss Guido Carli.
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Il 16 gennaio il premier britannico, durante la sua prima visita in Ucraina, ha firmato un accordo per approfondire i legami di sicurezza e rafforzare le relazioni con il Paese in guerra. Nella capitale ucraina anche il ministro della Difesa italiana, Guido Crosetto. Intanto, dal fronte giunge la notizia che le forze di Kyiv perdono terreno nel Kursk. Ne parliamo con Davide Maria De Luca, collabora con Il Post e Il Domani, e con Tiziana Prezzo, corrispondente di Sky Tg24 a Londra, autrice di "Il regno fragile. Le difficoltà della Corona, gli effetti della Brexit, la svolta laburista " (People).
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Puuttuva jakso?
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Dopo le parole trionfanti di Donald Trump ("Un accordo epico, realizzabile solo grazie alla mia vittoria"), il premier Netanyahu ha riferito che Hamas sta rinnegando parte dell’accordo per la tregua. Il governo israeliano ha quindi rinviato la riunione per discuterne i termini. Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, professore di Storia e Istituzioni del Medio Oriente all’Università di Trento, Mario Del Pero, professore di Storia internazionale a Sciences Po, Eleonora Colpo, infermiera di Emergency a Gaza, e con Brian Katulis, Senior Fellow del Middle East Institute.
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Mentre si paventa la possibilità che Elon Musk, già proprietario di X, possa acquisire le attività americane del social cinese TikTok, Mark Zuckerberg comincia ad implementare le nuove modifiche a Facebook che avvicinerebbero il mezzo alla visione "più democratica" di Donald Trump e del suo entourage. Ne parliamo con Alessandro Aresu, autore di "Geopolitica dell’Intelligenza Artificiale" (Feltrinelli), e con Simone Pieranni, giornalista esperto di Cina, autore di "2100 - Come sarà l’Asia, come saremo noi" (Mondadori).
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Siamo davvero finalmente vicini a un cessate il fuoco tra Israele e Hamas? E quali saranno i termini? Ne abbiamo parlato con Paola Caridi, giornalista, autrice di “Il Gelso di Gerusalemme. L’altra storia raccontata dagli alberi” (Feltrinelli), Eleonora Colpo, infermiera di Emergency nella Striscia di Gaza, e con Kobi Michael, analista del Misgav Institute for National Security and Zionist Strategy di Gerusalemme.
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Il bilancio delle vittime degli incendi a Los Angeles sale a ventiquattro e il ritorno di venti forti fa temere l'insorgere di nuovi roghi. Ma il fuoco ha fatto innalzare anche il livello dello scontro politico, tra rimpalli di responsabilità e accuse che acuiscono l'antagonismo tra democratici e repubblicani. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24Ore a New York, e con Patrick Bamonte, professore di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Milano.
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Mentre l'Europa fa i primi passi dopo l'elezione di Donald Trump ribadendo il suo sostegno all'Ucraina e accogliendo, a Roma, il presidente Zelensky, Elon Musk ospita su X la candidata cancelliera e leader di AfD Alice Weidel. Come interpretare quest'ultima mossa dell'imprenditore alla luce dei rapporti tra gli Usa e l'Europa? Siamo davanti alla massima espressione della libertà di espressione o davanti all'ennesimo tentativo di interferenza nei processi che sono alla base della democrazia? Ne parliamo con Arturo Varvelli, direttore della sede romana dello European Council On Foreign Relations.
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Il giorno dopo la liberazione di Cecilia Sala: quali sono le attività diplomatiche e di intelligence che hanno condotto a risolvere il caso internazionale? E che cosa succede ai prigionieri ancora detenuti a Evin?
Intanto il Libano elegge un nuovo presidente: cosa succederà con una guerra congelata, ma formalmente ancora in corso? Ne parliamo con Riccardo Sessa, presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, già ambasciatore d’Italia a Belgrado, Teheran, Pechino e alla Nato, e con Giuseppe Dentice, analista dell’Osservatorio Mediterraneo dell’Istituto di Studi politici S. Pio V.
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Durante una conferenza stampa a Mar-a-Lago, il presidente Donald Trump ha ribadito il suo interesse per il Canale di Panama e la Groenlandia: due territori che non fanno parte degli Stati Uniti ma molto appetibili per il presidente che ha alluso ad una visione politica minacciosa e imperialista. Ne parliamo con Mario Del Pero, professore di Storia internazionale a Sciences Po, esperto di politica estera statunitense.
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"Di sicuro l'Italia farà parte del progetto Iris2", ha affermato oggi un portavoce della Commissione Europea dopo le indiscrezioni di Bloomberg in merito all'accordo tra l'Italia e SpaceX di Elon Musk per le telecomunicazioni e i servizi internet con banda ultralarga. Il caso italiano fa riflettere sul ruolo dei privati nella fornitura di infrastrutture strategiche agli stati. Ne parliamo con Emilio Cozzi, autore di “Geopolitica dello Spazio. Storia, economia e futuro di un nuovo continente” (Il Saggiatore).
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"Il mondo sembra essere un po' impazzito di recente". Lo ha detto il 7 dicembre Donald Trump, prima dell'incontro con Emmanuel Macron all'Eliseo. E in effetti il 2024 ha visto snodarsi una sequela di eventi "straordinari" che hanno sovvertito l'ordine internazionale. Li ripercorriamo con Paolo Negri, presidente del Comitato Scientifico dell'ISPI.
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Settantasei domande in quattro ore e mezza. Vladimir Putin anche quest'anno ha tenuto la sua conferenza stampa in diretta tv, per tutti i cittadini. Il tema centrale è stato il conflitto in Ucraina. Putin ha detto che respingerà le truppe ucraine nel Kursk pur non volendo indicare un fronte temporale in cui questo accadrà. Ha poi dichiarato di essere disposto ad aprire le negoziazioni che - si sa - implicano il compromesso. Ne parliamo con Antonella Scott, giornalista del Sole 24Ore esperta di Russia.
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Da Tbilisi a Strasburgo per lanciare un grido d’aiuto. È quello che ha fatto la presidente georgiana uscente Salomé Zourabichvili (nella foto), che si è appellata agli eurodeputati riuniti in sessione plenaria per perorare la causa delle opposizioni al partito di governo, Sogno georgiano, mentre nel piccolo Paese caucasico continuano le proteste di piazza e non accenna a disinnescarsi lo scontro istituzionale tra i vertici dello Stato. Ne parliamo con Luna De Bartolo, giornalista freelance che vive a Tbilisi.
I leader dell'UE e dei Balcani occidentali si riuniscono oggi a Bruxelles. Tra i temi sul tavolo, il rafforzamento del piano di crescita per la regione, la cooperazione nella gestione della migrazione, nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Facciamo il punto con Beda Romano, corrispondente de Il Sole24Ore da Bruxelles e con Giorgio Fruscione, ricercatore e analista di ISPI. Infine un focus sulla Serbia con Vuk Vuksanovic, analista, ricercatore al Belgrade Center for security policy, ha scritto “Serbia’s balancing act between Russia and the West”.
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Il generale russo Igor Kirillov, comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle Forze armate, è stato ucciso in un attentato a Mosca, insieme al suo assistente. L'attentato, rivendicato da Kiev, è segnale della presenza di falle nella sicurezza interna russa. Ne parliamo con Eleonora Tafuro, analista e ricercatrice di Ispi, esperta di Russia.
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Alle 13 il cancelliere Olaf Scholz è entrato nel Parlamento tedesco per mettere fine al proprio governo. Con un discorso durato 25 minuti ha chiesto la fiducia ma, paradossalmente, come prevede la legge, ha chiesto di essere «sfiduciato» in termini tecnici, in modo che siano gli elettori a decidere il futuro del Paese. Ne parliamo con Daniel Mosseri, giornalista freelance a Berlino.
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Nella mattinata di oggi, il Presidente della Repubblica di Francia, Emmanuel Macron, ha nominato François Bayrou quale Primo Ministro, dopo le dimissioni di Michel Barnier. Ne parliamo con Veronica Gennari, corrispondente freelance da Parigi e con Michele Marchi, Professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna.
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Hayat Tahrir al Sham: parla un combattente ai nostri microfoni
Quali sono le motivazioni dietro l'arruolamento nel jihad in Siria? Morteza Pajwok lo ha chiesto a Omar Badakhshani, cittadino afghano membro del gruppo Hayat Tahrir al Sham.La Siria oggi risulta intrappolata tra una posizione geografica nevralgica nello scacchiere Medio Orientale e la sfida lanciata dall'Islam politico. Ne parliamo con Maria Luisa Fantappiè, responsabile del programma Mediterraneo, Medio Oriente e Africa dell'Istituto Affari Internazionali, e Pejman Abdolmohammadi, docente di storia e istituzioni del Medio Oriente all'Università di Trento.
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Atmosfera sospesa a Damasco tra speranze e attesa per il futuro esecutivo, esecuzioni sommarie e prime vendette. Facciamo il punto con Francesco Petronella, giornalista di Ispi, esperto di Medio Oriente.
Negli ultimi giorni, l'esercito israeliano ha attraversato il confine che divide Israele dalle Alture del Golan, una zona cuscinetto smilitarizzata all'interno della Siria, per stabilire quella che il ministro della Difesa Israel Katz ha definito "un'area difensiva priva di armi e minacce terroristiche". L'analisi di Boaz Shapira, ricercatore del centro studi "Alma", organizzazione israeliana specializzata sui temi della sicurezza del confine settentrionale.
Per il Consiglio d’Europa, “la sospensione del trattamento delle richieste di asilo e l’annuncio di piani per il rimpatrio forzato da parte di diversi stati europei sollevano urgenti interrogativi sulle condotte dei paesi e sulla loro conformità con gli obblighi internazionali, in materia di rifugiati e diritti umani, in particolare con il principio di non respingimento”. Ne parliamo con Arturo Varvelli, direttore della sede romana dell'European Council on Foreign Relations.
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Mentre le Forze di Difesa Israeliane occupano il versante siriano del Golan, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si presenta in tribunale per il processo che dovrà accertare le accuse di corruzione a suo carico. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme.
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Nella notte tra sabato e domenica 8 dicembre i ribelli hanno preso il controllo di Damasco. Bashar al-Assad è fuggito in Russia e i ribelli hanno annunciato la sua caduta in un video trasmesso dalla tv pubblica siriana. Cosa accadrà ora in Siria e quale impatto avrà sul resto del Medio Oriente? Lo chiediamo ad Andrea Nicastro, giornalista del Corriere della Sera ora a Damasco, Aziz Ali, capo missione di Terre Des Hommes Italia in Siria, Valeria Orsolano, responsabile Avsi in Siria, Silvia Carenzi, esperta di gruppi armati e movimenti islamisti in Siria, e a Pejman Abdolmohammadi, professore di Storia e Istituzioni del Medio Oriente all’Università di Trento.
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