Episodit
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La prima cosa bella di martedì 10 marzo 2020 è Sogni e Vai, il servizio che trasporta persone a fine corsa perché possano realizzare il loro ultimo desiderio.Prima che scoppiasse l’epidemia la Croce Bianca e la Caritas di Bolzano e Bressanone avevano avviato questo progetto per anziani, malati, non piò autosufficienti che sognavano di raggiungere un’ultima meta. Li caricavano in ambulanza e ce li portavano. Con la barella, con la bombola a ossigeno, con lo sguardo incredulo.
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È la prima vera emergenza globale che vive il mondo dopo la rivoluzione digitale. Come sarebbe stata, se si fosse verificata, solo dieci anni fa? Qual è il peso del modo in cui viene raccontata? Perché ha scatenato tante paure? È sempre coronavirus, ma è anche un’occasione per riflettere su tutto quel che sta cambiando sotto ai nostri occhi. Il dialogo tra Alessandro Baricco e Riccardo Luna
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Puuttuva jakso?
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Epidemia, isolamento, quarantena, contagio: le nuove parole quotidiane di un’ Italia investita dal coronavirus. Come si affronta l’ansia che sale con il numero di contagi e decessi. Cosa ci dice dei nostri corpi e dei nostri muri. Cosa c’è dietro la paura dell’altro e dell’indefinito. C’è un modo per affrontarla costruttivo, addirittura una lezione da imparare? Risponde lo psicanalista Massimo Recalcati, autore di “Nuove malinconie“ (Raffaello Cortina Editore), dove già registrava il “ritiro sociale“ del soggetto e la sua “introversione malinconica“. La “diffusione del virus porta all’esasperazione di questo procresso - spiega Recalcati - ma prima la politica del muro aveva come nemico l’altro, il migrante, il messicano; ora quel ’nemico’ siamo noi“. In studio Giulia Santerini.