Episodit
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Questa puntata non si svolge all’interno della comunità Kayros, non racconta il via vai di ragazzi ed educatori. Racconta l’importanza della comunità e di come sappia curare anche quelle ferite che sono impossibili da rimarginare, come la morte. Ve lo raccontiamo con le voci di due madri e un figlio, che hanno vissuto sulla loro pelle che non esistono ragazzi cattivi.
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Cambiare è possibile e Kayros è il posto giusto per farlo. Funziona così: molti di quelli che sono fuori dal limbo prendono per mano coloro che ancora non hanno trovato la via d’uscita, con lo stesso amore di un padre o un fratello maggiore che vorrebbero evitare ai figli gli errori che hanno fatto loro. Ce lo raccontano Carmine e Davidone.
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Puuttuva jakso?
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Se arrivi in Kayros, quello che ti ferma è casuale. I ragazzi sono tutti uguali e tutti diversi, hanno in comune questo stop, la comunità, dove scatta un senso di appartenenza che forma un gruppo che ha la forza di una famiglia, in cui ognuno pian piano prende la sua strada.
Mino è uno di quelli che ci ha messo un po’ a trovare la via d’uscita, ma oggi è un altro. Daniele ha scelto di restare diventando educatore, per aiutare chi ancora fa fatica a trovare la strada giusta, come David. -
Ragazzi che scappano dal loro paese, per sfuggire a un passato di violenze in cerca di un futuro migliore. E allora la strada è tutta in salita; anzi, la strada diventa la tua unica casa. Lo sanno bene Adam, Bilal e Lamine che, scappati dai loro paesi da soli, hanno poi abitato la strada: in Kayros si stanno riprendendo la dignità con tutta la loro forza.
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Tenerli impegnati, fargli intravedere cose da fare, vie da seguire, talenti da scoprire: in Kayros gli educatori, come Giulia, hanno imparato a gestire i ragazzi. E’ una grande famiglia con relazioni, conflitti e rabbia, gestiti più o meno bene. Aladdin si tiene impegnato per non pensarci, mentre Abdul la sua, di rabbia, non è riuscito a domarla.
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Mura, sbarre, cancelli: un carcere è sempre un carcere, anche se minorile. Lì tutto serve a ficcarti in testa che non te ne puoi andare.
Non tutti rispettano questa regola, come Bryan.
Anas e Andrew invece non ci vogliono più tornare.
Per loro, in Kayros c’è l’ultima possibilità di rialzarsi, devono solo saperla cogliere. -
Alle porte di Milano c’è un luogo che non fa parte della città.
Sono quattro case, dove vive una cinquantina di ragazzi.
I più giovani vanno ancora alle medie, i più grandi hanno superato i vent’anni.
All’ingresso c’è una scritta: “Non esistono ragazzi cattivi”.
Questa è la storia della libera repubblica dei ragazzi di cui la società ha paura.
Perché rubano, picchiano, sparano, spacciano, vanno fuori controllo. O almeno così ci vengono presentati.
Questo podcast racconta le storie della comunità Kayros di Don Claudio Burgio.
Storie di ragazzi che hanno un futuro intero da scrivere, tutte le possibilità per farlo e anche tutto il rischio di sprecarlo.
Io sono Gabriella Simoni, questa è una serie di Chora Media.
Si chiama QUEI CATTIVI RAGAZZI