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La guerra a Gaza ha portato per la prima volta l’UE a prendere le distanze da Israele, condannando trasferimenti forzati e violazioni dei diritti umani. Alcuni ministri, come quello belga, chiedono la sospensione dell’Accordo di associazione UE-Israele. L’accordo, fondato sul rispetto dei diritti umani, è ora oggetto di dibattito. Tuttavia, Paesi come Italia e Germania frenano ogni iniziativa. Intanto, anche in Italia le opposizioni si dividono. Ma perché? Ne parlo con Alfonso Raimo.
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Il 28 gennaio 2020, mentre la pandemia sembra ancora lontana, Donald Trump presenta il suo piano per il Medio Oriente: normalizzare i rapporti tra Israele e vari paesi arabi. Nascono così gli Accordi di Abramo, firmati a settembre da Emirati, Bahrein, Sudan e Marocco. Ma l’Arabia Saudita resta fuori. Il 7 ottobre 2023, l’attacco di Hamas blocca tutto e riporta la guerra. Eppure, qualcuno continua a lavorare a quegli accordi. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe Dentice.
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Episodes manquant?
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A volte, in Parlamento, i partiti votano contro proposte che in realtà condividono, solo per non favorire l’avversario politico. È successo con il decreto sulla cittadinanza agli italiani all’estero, promosso da Tajani: limita l’accesso a chi ha almeno un genitore o nonno nato in Italia, escludendo i discendenti più lontani. Una misura che punta a evitare abusi e sanare un paradosso evidente. Eppure, il PD ha votato contro. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.
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Il Governo e la Corte Costituzionale svolgono ruoli diversi: uno esecutivo, l'altra giudicante. Talvolta entrano in conflitto, soprattutto quando le decisioni politiche non tutelano l’interesse generale. Ad esempio, sul tema dei diritti familiari, alcuni governi hanno sostenuto visioni tradizionali non più in linea con la società attuale. In questi casi può intervenire la Corte, come accaduto di recente con una sentenza significativa. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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Mercoledì a Jenin, un gruppo di diplomatici europei e internazionali, tra cui il viceconsole italiano, è stato sfiorato da colpi sparati dall’esercito israeliano. Nessun ferito, ma l’episodio ha suscitato reazioni dure, soprattutto perché non è un caso isolato. L’Unione Europea ha reagito annunciando la revisione del trattato di associazione con Israele, un gesto dal forte valore simbolico. Tuttavia, il governo Netanyahu non mostra segni di voler cambiare rotta. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe Dentice.
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Il caso Garlasco continua a far discutere, anche a 18 anni dal delitto. La condanna definitiva di Alberto Stasi, dopo due assoluzioni, ha alimentato dubbi e speculazioni. Ora la Procura di Pavia riapre l'inchiesta, indagando un nuovo soggetto. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Orlandi.
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Donald Trump ha parlato al telefono con Putin, dichiarando che entrambi vogliono la pace e proponendo il Vaticano come luogo per avviare i negoziati. Ma se non ci sarà un vero impegno, gli USA si tireranno indietro. Finora, però, ogni tentativo è rimasto vuoto: cessate il fuoco violati e colloqui mai realmente avviati. Le promesse non sono mai diventate fatti.
Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Nel 2011 l’Italia ha sfiorato il default: lo spread alle stelle, lo Stato quasi incapace di pagare stipendi e pensioni. Una crisi del debito che ha segnato il Paese e cambiato governo. Da allora, sappiamo quanto siano pericolose le crisi sovrane. Eppure, c’è un Paese che continua ad accumulare debito senza mai fallire: gli Stati Uniti. Oggi, però, quel debito, comincia a fare paura. Ma perché? Ne parlo con Raffaele Ricciardi.
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Il viaggio di Donald Trump in Medio Oriente è molto diverso da quelli dei suoi predecessori. Visitare le monarchie del Golfo è un passaggio obbligato per ogni presidente USA, viste le enormi implicazioni economiche e geopolitiche. Ma Trump non è un presidente qualunque: spiazza, rompe gli schemi, e anche stavolta sembra voler ridisegnare la politica estera americana. Questo viaggio non è solo protocollo.
Ma perché?See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Il prezzo del carburante sale con quello del petrolio, influenzato da crisi, guerre e scelte dell’OPEC. Aumenti nei costi di raffinazione, trasporto e tasse – soprattutto l’IVA – aggravano la situazione. Poi ci sono speculazioni: i prezzi salgono in fretta e scendono lentamente. Ora il diesel rischia di superare la benzina. Ma perché?
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Il delitto di Garlasco sconvolse l’Italia nel 2007: Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata uccisa in casa. A scoprirla fu il fidanzato Alberto Stasi, subito sospettato. Dopo anni di processi, fu condannato nel 2015 a 16 anni. Ora, una nuova inchiesta riapre interrogativi e dubbi. Ma perché?
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Sono passati quattro mesi dalla fuga di Assad in Russia. Damasco è caduta nelle mani di Al-Jawlani, ex Al-Qaeda, già fondatore di Jabhat al-Nusra su mandato di al-Baghdadi.Oggi governa la Siria e ha ottenuto l’appoggio di vari Paesi occidentali. Intanto, Amnesty International denuncia massacri di civili alawiti da parte di gruppi islamisti vicini al nuovo governo. In mezzo a tutto questo, Trump sospende tutte le sanzioni contro la Siria. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.
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«Non ci sono vincitori in una guerra commerciale», ha detto Xi Jinping sui dazi tra Cina e Stati Uniti. Ma più che una scelta politica, per Trump è stata una resa a pressioni economiche interne. Ma c'è di più. La Cina, intanto, avanza con una visione multipolare del mondo, opposta a quella occidentale. Pechino festeggia: Washington arretra. Ma perché? Ne parlo con Matteo Negri.
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Nella notte tra sabato e domenica Putin ha convocato una conferenza stampa anomala: niente domande, solo una dichiarazione letta da un foglio.
Per la prima volta ha aperto a un incontro diretto con Zelensky, rifiutando però la tregua proposta da Kiev e dagli alleati. Zelensky ha risposto: pronto a vedersi il 15 maggio a Istanbul, ma “non si negozia sotto le bombe”. Dopo anni di chiusure e accuse, qualcosa si muove. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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L’AfD, partito di estrema destra nato nel 2013, è passato dal 4,7% al 20,8%, diventando primo all’est e secondo all’ovest. Sempre più tedeschi lo votano per convinzione. Eppure, dopo averlo definito pericoloso, i servizi segreti hanno sospeso la classificazione di “estremista”. Ma perché? Ne parlo con Gabriel Rinaldi.
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Robert Francis Prevost, Papa Leone XIV, nato a Chicago, è il primo pontefice nordamericano della storia. Considerato un outsider, è stato scelto come figura di compromesso tra conservatori e progressisti: aperto come Francesco, ma più cauto nei toni. Ex prefetto del Dicastero dei Vescovi, è uomo di mondo, parla più lingue, legge, viaggia, gioca a tennis. Ora è anche un potenziale grattacapo per Donald Trump. Ma perché? Ne parlo con Matteo Muzio.
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In questi giorni “sacri”, qualcuno dirà che alle nuove generazioni non importa nulla della religione. Eppure si sbaglia. Su TikTok migliaia di ragazzi della Gen Z raccontano la loro conversione e una fede vissuta con intensità e stile. In Francia, solo nell’ultima veglia pasquale, oltre 7.000 giovani adulti si sono battezzati. E le tendenze globali parlano chiaro: i non religiosi sono in calo. La Gen Z sembra riscoprire il cattolicesimo. Ma perché? Ne parlo con Marco Grieco.
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Nel 2017, The Economist provò a spiegare l’odio tra India e Pakistan, nato 70 anni prima con l’indipendenza. Oggi, a 78 anni, quell’odio è più vivo che mai. E riguarda anche noi: dietro la rivalità c’è il confronto tra grandi potenze come Cina e USA. Il nodo è sempre il Kashmir, usato dai militari pakistani e dal governo indiano per rafforzare il proprio potere E adesso, forse, ci risiamo: l’India ha colpito il Pakistan con un attacco missilistico uccidendo decine di persone. Ma perché? Ne parlo con Nadia Boffa.
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Comincia oggi il conclave che porterà all’elezione del 267° Pontefice. È il momento in cui la Chiesa si mostra più esposta e vulnerabile. Ma perché? Ne parlo con Marco Grieco.
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Dopo 18 mesi di guerra, la domanda è inevitabile: a cosa è servita la campagna israeliana a Gaza? Con 50.000 morti e Hamas ancora lì, più debole ma operativo, sembra che nulla sia cambiato. Le proteste palestinesi contro il regime islamico non hanno scalfito il potere del gruppo. Nel frattempo, la fame e la mancanza di aiuti umanitari colpiscono Gaza, con Israele che continua a impedire il loro ingresso. Trump, che sembra sostenere questa linea, propone addirittura un progetto immobiliare a Gaza. Le famiglie degli ostaggi chiedono di non riaccendere il conflitto, ma Israele ha deciso di riprendere la guerra. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe Dentice.
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