Episodes

  • I mercati azionari beneficiano di una logica di soft landing, i bonds ed in particolare le commodities scontano scenari meno rosei.La Fed ha sorpreso con un taglio di 50 punti base dando da una parte un messaggio d’urgenza e dall’altro quello di un processo di easing ben ingegnerizzato.Il mercato del lavoro e i dati economici devono essere monitorati attentamente, ma per ora le Banche Centrali sembrano riuscire a bilanciare inflazione e crescita.Nonostante l'incertezza a breve termine, verso la fine dell'anno ci si attende una ripresa, sostenuta da fattori tecnici come i buyback e i flussi di investimento, che potrebbero favorire un rialzo dei mercati.

  • I mercati azionari hanno iniziato settembre con un ribasso, con l'indice SPX che ha perso in media il 4,2% negli ultimi quattro anni, e l'Eurostoxx registrando la seconda peggiore partenza in 15 anni.Alcuni indici principali hanno rotto importanti livelli tecnici, con il NDX che ha perso gran parte del rimbalzo di agosto, e la volatilità sui mercati azionari è aumentata significativamente.La rotazione verso titoli difensivi continua, accompagnata dal calo dei tassi e dal timore per la crescita, con il mercato obbligazionario che sta registrando una forte anticipazione di tagli futuri da parte della Fed.Settembre si conferma un mese difficile per i mercati, con volatilità in aumento, incertezze economiche e pressione sui tassi. Gli investitori dovranno affrontare un contesto più rischioso, caratterizzato da un afflusso di nuova offerta sia obbligazionaria che azionaria.

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  • Agosto ha registrato performance positive per quasi tutti i mercati azionari, con volatilità tornata su bassi livelli e un mercato obbligazionario in saluteL’elemento più rilevante è stata la sovraperformance dell'SPX equal weight, che ha raggiunto i massimi storici, mentre i "Magnifici 7" hanno sottoperformato per la prima volta da dicembre 2022.Si è ridisegnata la composizione del mercato azionario, influenzando leadership di settore, aspettative di politica monetaria della Fed e il panorama politico, con impatti che si faranno sentire nelle prossime settimane.Abbiamo concluso un periodo ricco di eventi e cambiamenti, lasciando un mercato solido ma che richiede attenzione vista la forte convergenza verso una logica di soft landing e possibili aumenti della volatilità nel prossimo periodo.

  • Il mercato sta vivendo performance strabilianti con una velocità d'azione simile al periodo Covid, causata da eccessivo posizionamento, fiducia e concentrazione, accentuata dai bassi volumi di agosto.La volatilità sull’azionario è aumentata del 400% in quattro settimane, colpendo duramente i fondi sistematici e causando aggiustamenti massicci.il movimento è stato sostanziale, e ci sono opportunità per fare picking tra i settori difensivi e i titoli di qualità che hanno subito perdite significative.Nonostante gli elementi negativi, c'è spazio per un riallargamento del mercato dopo il reset valutativo, aiutato anche dal ritorno dei piani buyback. È cruciale mantenere lucidità e selezionare con attenzione per guidare il prossimo rimbalzo.

  • In questo episodio:
    Nelle prime 2 settimane dai flussi di inizio semestre, l'SPX saliva nonostante il 60% dei titoli scendesse. Recentemente, l'indice è sceso con oltre il 60% dei titoli che hanno sovraperformato, segnalando un rapido cambio di direzione.Il "Trump trade" continua a dominare, offrendo opportunità di trend per il mercato, ma con potenziali sorprese e impatti significativi per l'Europa.L'elemento cruciale nelle prossime due settimane sarà la stagione delle trimestrali, che potrebbe guidare una rotazione settoriale più convinta.In questa fase di rallentamento dei prezzi sugli indici e aumento della volatilità, è fondamentale osservare l'analisi tecnica per valutare potenziali movimenti ribassisti. Nel frattempo, la recente rottura dei tassi US potrebbe segnalare un punto di svolta, con le Banche Centrali pronte a tagliare i tassi. Alla luce di queste variabili, sarebbe opportuno considerare una rotazione verso settori più difensivi, come l'Healthcare.

  • In questo episodio:
    L'SPX supera i 5500 punti e l'NDX i 18,000, con ben 34 nuovi massimi in poco più di sei mesi, accompagnati dalla volatilità più bassa degli ultimi 15 anni.Il NDX ha sovraperformato l'SPX con il margine più ampio degli ultimi 30 anni, superando anche il divario creatosi durante la tech bubble del 2000.Le sei principali mega-cap tecnologiche trainano la crescita degli utili, mentre il resto dell'SPX cresce solo del 5%.È un mercato azionario quindi ancora forte e consensuale che non va abbandonato. Tuttavia, è prudente iniziare ad avere cautela sugli utili delle principali mega-cap, considerando il loro peso storico del 37% sull'SPX e la possibilità di una maggiore volatilità durante l'estate.

  • In questo episodio:

    • Gli investimenti negli Stati Uniti dominano i flussi globali, con l'SPX che registra frequenti nuovi massimi e una forte concentrazione nel settore tecnologico.
    • Le aziende legate all'intelligenza artificiale, come Nvidia, stanno guidando i mercati con margini elevati e domanda in crescita. Tuttavia, la volatilità dei singoli titoli è molto più alta rispetto agli indici.
    • In Europa, l’elevata volatilità post-elezioni ha portato il posizionamento difensivo e una maggiore partecipazione al mercato. Negli Stati Uniti, la crescita rallenta, ma gli effetti delle politiche monetarie stanno iniziando a manifestarsi.

    Mentre i mercati US continuano a mostrare forza, la crescente dicotomia tra indici e titoli sottostanti, insieme a segnali di rallentamento economico, suggerisce che potrebbe essere prudente prepararsi per una fase di mercato meno stabile e più imprevedibile nei prossimi mesi.

  • In questo episodio:Gli indici SPX e NDX raggiungono nuovi massimi storici, trainati principalmente dal settore tecnologico. SPX non ha perso almeno il 2% in 326 sessioni consecutive.Nvidia, grazie ai nuovi processori e uno stock split, diventa la seconda azienda di maggiore valore al mondo, superando Apple e contribuendo a un terzo della performance annuale dell'indice SPX.Il taglio della BCE, sebbene significativo, è stato accompagnato da un discorso meno accomodante a causa delle previsioni inflazionistiche elevate fino alla seconda metà del prossimo anno.Siamo di fronte a dei mercati molto consapevoli della loro forza con bassa volatilità su tutte le asset class, basse correlazioni e flussi quotidiani di supporto. Sebbene giugno non abbia mai segnato un massimo annuale prima di una discesa dal 1950, le prime due settimane di luglio sono storicamente le migliori. Utilizzare la bassa volatilità per strategie di protezione può essere una soluzione per navigare serenamente l'estate.

  • In questo episodio:Il bilancio dei primi sei mesi dell'anno vede mercati azionari complessivamente spumeggianti, con gli indici americani ed europei positivi anche in doppia cifra e con una Cina risvegliatasi dal torpore. La concentrazione delle performance rimane alta con la contribuzione dominante di pochi titoli, soprattutto Tech. Bene le commodities che hanno sovraperformato l’azionario globale, con l'Oro sostenuto dagli acquisti delle Banche Centrali asiatiche. Penalizzati invece i Treasuries con il trentennale a -6% da inizio anno.Lato macro, i recenti dati PMI positivi in Europa e USA hanno temporaneamente mantenuto i tassi stabili. Resta alta però l’attesa per le decisioni di Fed e BCE di inizio giugno, perché qualora l'inflazione non desse segnali preoccupanti, ci potrebbe essere spazio per i primi tagli.È difficile essere negativi su un mercato azionario che sembra prendere forza in misura più allargata, tanto più su un obbligazionario che appare ora maggiormente stabilizzato. La situazione di bassa volatilità aiuta certamente il risk-taking di diverse categorie di investitori, così come la capacità di assorbimento di liquidità da parte del mercato. Un ottimo segnale arriva anche dai livelli record dei piani di buyback e dai flussi di acquisto dei retailer.

  • In questo episodio:
    Dopo tre settimane consecutive al ribasso, il mercato ha mostrato una ripresa significativa con tre settimane consecutive al rialzo. Gli indici principali, inclusi SPX e quelli europei, hanno recuperato terreno, avvicinandosi ai massimi dell'anno.I dati macro-economici negli Stati Uniti sono recentemente scesi al di sotto delle aspettative di consenso, insieme anche a dati sull'occupazione di aprile che hanno mostrato un trend negativo.L'Europa ha sorpreso positivamente con dati macro-economici che hanno rivisto al rialzo le stime di crescita per quest'anno e per il prossimo.Il mercato azionario mostra una resilienza superiore al ribasso, evidenziata dal recente rimbalzo dell'indice SPX, il più ampio in quattro giorni dal novembre scorso, nonostante i volumi ridotti. La bassa volatilità favorisce i fondi sistematici nel riequilibrare rapidamente le loro posizioni. I piani di buyback in aumento e la ripresa dell'M&A in Europa, confermano la solidità del mercato. A livello settoriale, si osserva una rotazione verso settori difensivi in risposta alla stabilizzazione dei tassi.

  • In questo episodio: Dopo mesi di record, il mercato ha subito una correzione significativa, con gli indici azionari in calo del 5-6%. La fine del momentum ha portato volatilità e un maggiore focus sullo stock picking. Le commodities hanno registrato guadagni, mentre i bond hanno sofferto perdite. Le trimestrali mostrano un superamento delle stime, ma la reazione del mercato è modesta, con guadagni leggeri per le società che performano bene e perdite significative per quelle che deludono.La correzione è stata ordinata, guidata dalla riduzione di posizioni dei fondi sistematici più che da hedging. I tassi potrebbero danneggiare l'azionario, l'inflazione negli USA persiste e le aste di Treasuries aumentano.Maggio, tradizionalmente volatile per l'azionario, potrebbe vedere un continuo allargamento dell'orizzonte di investimento dalle mega-cap. La solida performance della Cina è attribuita a questo trend, nonostante dati macro incerti. Inoltre, il posizionamento sui futures corti sui Treasuries, più ampio che mai, aveva predetto la contrazione dei tassi lo scorso ottobre. Anche se ora i tassi sono tornati ai livelli del 2023, la prospettiva è di tagli anziché aumenti. Questo trade potrebbe ancora avere successo, nonostante le circostanze attuali.

  • In questo episodio:Gli ultimi dati macro hanno mostrato un’economia più forte in tutte le principali aree geografiche. L'analisi dei fattori che hanno influenzato l'andamento degli indici rivela una concentrazione particolarmente marcata sul NDX, dove Nvidia ha contribuito al 40% del movimento.Negli ultimi 15 giorni, si è assistito ad un leggero rallentamento della corsa degli indici principali, incluso l'SPX e l’Eurostoxx 50.Nelle ultime settimane si è osservato un rafforzamento del dollaro. Aumentano anche le commodities, in particolare petrolio, oro e rame. L’alluminio raggiunge i massimi dagli anni ’80 a seguito delle sanzioni ai metalli provenienti dalla Russia.In conclusione, si iniziano ad intravedere potenziali rotazioni nel mercato, con un'attenzione crescente verso settori come le utilities, principalmente a causa del movimento delle commodities e della loro posizione difensiva. Tuttavia, per assistere a cambiamenti più significativi, sarà necessaria una stabilizzazione dei tassi di interesse, probabilmente cominciando dall’Europa. Nel breve termine, gli investimenti nella volatilità potrebbero essere premiati, mentre l'azionario, soprattutto a livello di indici, potrebbe incontrare delle difficoltà. È probabile che si assista a un periodo di differenziazione, con un ritorno all'importanza del stock-picking rispetto ai flussi passivi.

  • In questo episodio:Il settore tecnologico rallenta, con gli acquisti in calo a causa del sovrafollamento dei titoli, il che evidenzia la necessità di allargare lo spettro di partecipazione. Si nota un inizio di outperformance dei settori rimasti indietro, con un timido risveglio delle small cap, a dimostrazione di un possibile cambio di tendenza nel mercato azionario.I dati di inflazione non hanno fornito sostegno, sollevando interrogativi sul target inflattivo reale e sul rallentamento economico. Inoltre, l'aumento del debito in US e le incertezze legate alle elezioni potrebbero influenzare le politiche della Fed.Si osserva una potenziale fase di stasi, con estremo posizionamento degli investitori. Le metriche tecniche indicano rotture del trend rialzista sui grafici settimanali dell'SPX e del NDX, con segnali di possibile ribasso accompagnati da una volatilità crescente.Il mercato, troppo compiacente e poco volatile, potrebbe affrontare un terremoto di rotazioni fattoriali/settoriali, mettendo in discussione la concentrazione su un unico momentum e la sua sostenibilità nel lungo termine.

  • In questo episodio:
    Nonostante i rebalancing dei fondi pensione, il mercato azionario continua a essere inarrestabile, con una costanza nel movimento che non si vedeva da decenni e che ha portato molti indici a registrare nuovi massimi di sempre.La performance è stata generata principalmente da tre grandi aree tematiche, quali tecnologia, difesa e lotta all'obesità.Nel mese di febbraio le aspettative dei tagli da parte della Fed per l’anno si sono abbassate ed è stata anche posticipata a giugno la previsione del primo taglio. Le attese riguardo all'inflazione e ai tagli dei tassi da parte delle Banche Centrali hanno subito un cambiamento significativo, passando da un eccessivo ottimismo a un certo pessimismo in soli due mesi.Nonostante il rally del mercato azionario, vi sono segnali di un possibile cambiamento di scenario che porterebbero ad un aumento della volatilità. Tuttavia, gli investitori sembrano restare ottimisti e mantenere posizioni cariche. La direzione del mercato dipenderà dall’evoluzione dello scenario macro e dagli utili, oltre che da eventuali nuovi percorsi di discesa dei tassi da parte delle Banche Centrali.

  • In questo episodio:
    L'indice SPX ha registrato una leggera chiusura negativa la settimana scorsa, interrompendo il trend record di settimane positive.Sia in Europa che negli Stati Uniti, il movimento di rialzo degli indici azionari continua ad essere trainato da pochi nomi, accentuando l’alta concentrazione del mercato, con un'attenzione particolare alle società a mega capitalizzazione.Le trimestrali hanno aiutato questo movimento di concentrazione con tassi di crescita importanti per le mega cap e numeri decisamente inferiori per il resto del mercato. Una situazione di disparità che appare ancora più estrema in Europa, dove le trimestrali sono state deludenti in settori chiave come l'energia, l'industria e i consumi.Ci troviamo con un azionario che ha performato anche meglio delle aspettative, caratterizzato da posizionamenti molto carichi e scarsa protezione. Il mercato si conferma funzionale, in grado di superare l’incremento dei tassi e tensioni geopolitiche grazie alla ripresa economica e i risultati trimestrali. In questo contesto, può valere la pena acquistare protezione, non solo per il costo relativo molto basso, ma anche in previsione di situazioni future che potrebbero generare un’improvvisa escalation di volatilità.

  • In questo episodio:
    Siamo in presenza di un mercato diverso, più rassicurante e funzionale, caratterizzato dal il ritorno di IPO e M&A e capace di assorbire le numerose emissioni di bond governativi e corporate.Nonostante le tensioni geopolitiche e la volatilità nei bond, gli indici SPX e NDX continuano a superare i massimi di sempre, trainati ancora una volta dalle società a mega capitalizzazione.Sebbene l'economia mostri segni di ripresa, il principale rischio attuale potrebbe essere un'inflazione che fa fatica a scendere, con variabili esterne come le tensioni nel Mar Rosso che potrebbero ritardarne il rallentamento.

  • Il mercato ha assorbito molto bene forse la prima nota disattesa dell’anno relativa ai primi tagli di tassi a marzo, dimostrando forte tenacia e partecipando attivamente alle diverse aste governative ed emissioni corporate. Gli elementi che hanno aiutato il rialzo hanno la stessa natura di quelli di fine 2023 con i retailers che comprano massicciamente ETF, le opzioni call che raggiungono volumi record e, infine, un azionario dominato dal tema dell’AI.Siamo entrati nella penultima settimana del mese che si prospetta ricca di eventi, con i meeting delle Banche Centrali, le trimestrali in corso e la pubblicazione di importanti dati macro che potrebbero dare maggiore chiarezza ai mercati e agli investitori.Nvidia, Meta, Google, Microsoft e Amazon hanno contribuito per il grosso del movimento di rialzo, mentre i componenti di più del 70% dell’SPX hanno già sottoperformato non solo le fantastiche 5, ma tutto l’indice stesso. Le small cap hanno perso in pochi giorni 1/3 del forte movimento di rally di fine anno.Si prospetta un 2024 buono per l’obbligazionario, che dovrebbe performare bene salvo un’eventuale recrudescenza dell’inflazione. Sull’azionario la situazione risulta invece incerta e osservando il macro, gli utili, il posizionamento e il sentiment sembra difficile credere che il mercato sia così rilassato. C’è però da considerare che finalmente si sta ritornando ad un mercato funzionale dopo tre anni di chiusura e, come per il bond, anche l’equity sotto questo punto di vista sembra assorbire ancora bene tutta la carta in arrivo.

  • Ci siamo lasciati alla fine del mese scorso con delle performance straordinarie in termini di recupero sia sull’azionario che sull’obbligazionario. Una fine d’anno eccezionale che ha fatto registrare acquisti record di ETF da parte dei retailers e un massiccio movimento di call rialziste, arrivate a dicembre alla scadenza più voluminosa mai vista prima.L’anno nuovo è iniziato invece contromano, con un processo di normalizzazione e riduzione degli eccessi. La volatilità è tornata a salire dai livelli più depressi degli ultimi anni e il mercato, pur rimanendo ottimista, ha iniziato a prezzare più incertezza sul timing del primo degli ipotetici 6 tagli della Fed.È un bene che il mercato non sia partito subito in fase d’acquisto, in questo modo alcune delle metriche che risultavano in “iper-comperato” si possono scaricare prima dei tanti eventi importanti che ci attendono. I prossimi 12 mesi saranno, infatti, ricchi di avvenimenti politici, con elezioni in Russia, al parlamento Europeo, in Regno Unito e con le tanto attese presidenziali americane di novembre.Il 2024 sarà dunque un anno di verifica per il mercato che si troverà a rivedere le proprie certezze alla luce di nuove tendenze. In questo contesto, è opportuno mantenere un approccio prudente, in attesa di nuovi sviluppi lato macro e micro, prima di prendere una posizione che in questo momento non può che essere attendista.

  • Mancano pochi giorni di trading alla fine di un 2023, straordinario per intensità e performance dei mercati, che non ha risparmiato in termini di colpi di scena, sfidando l’inflazione più alta vista negli ultimi 50 anni, una crisi bancaria, diverse tensioni geopolitiche e un rallentamento generale dell’economia. L’ultima settimana è stata una celebrazione finale a sorpresa dopo un lungo rimbalzo durato per ben 7 settimane aiutato anche dalla scadenza opzioni e futures di dicembre.Il vero nuovo messaggio è arrivato dalla Fed che si è mostrata molto più dovish del previsto, forse nella necessità di rassicurare il mercato che si era già portato avanti e che ora è arrivato a scontare per il 2024 ben 6 tagli da 25 punti base ciascuno a partire da marzo.Non è da escludere, seppure meno probabile, uno scenario di hard landing in caso di ulteriore deterioramento dei dati di crescita economica, il che darebbe ulteriore spazio a profitti sui bond ma genererebbe volatilità sull’azionario. In questo contesto il focus deve necessariamente continuare ad essere rivolto ai dati macro, con uno sguardo prudente alle trimestrali e a fattori che possano suggerire un eventuale rallentamento. In caso di soft landing è opportuno monitorare le aree di mercato che hanno sottoperformato in questi ultimi mesi di rialzi tassi come le small cap, le commodities e i mercati emergenti, che potrebbero tornare interessanti.

  • In questo episodio:

    - Gli indici azionari sono saliti per cinque settimane consecutive, rallentando nelle ultime due il ritmo e i flussi ma con un trend che, seppure sembrasse limitato, ha continuato imperterrito a crescere.


    - La settimana scorsa è stata decisiva per l’inflazione, con il dato PCE americano sceso al 3,5%, il più basso dal 2021. È credibile che da ora in poi il mercato si possa focalizzare meno sull’inflazione, salvo improbabili sorprese al rialzo, e più sui dati macro e sulla crescita.
    - L’atteggiamento attendista delle Banche Centrali ha portato in un mese il mercato US a scontare fino a 3 tagli addizionali per il 2024, che si vanno ad aggiungere agli altri 2 già prezzati.

    Ci presenteremo alle porte del nuovo anno con una situazione a tinte chiaro-scure. Da un lato, Fed e BCE hanno avuto successo nel ridurre l'inflazione, ma dall’altro siamo ancora in presenza di tassi reali e di condizioni di restrizione monetaria che stanno rallentando la domanda.
    Il mercato rimane consensuale sulla potenziale performance positiva dei Bond. Una recessione porterebbe infatti i tassi a scendere aiutando i governativi e i corporate di qualità, ma facendo sicuramente salire la volatilità sull’azionario.