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Quante volte abbiamo sentito dire: "Il saluto non si nega a nessuno"? Il Galateo, come racconta la professionista Giuliana Meneghetti, lo conferma: "Il saluto, accompagnato sempre da un sorriso, va rivolto a chiunque". Il saluto dopotutto è una parte molto importante della nostra società: il suo valore sta nel riconoscere la dignità della persona che abbiamo davanti, tanto che togliere il saluto a qualcuno ha un significato negativo molto forte.
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Tutti crediamo di avere un comportamento rispettoso quando entriamo in un bar, ma è davvero così? Giuliana Meneghetti, esperta di Galateo, sfata alcune abitudini che riteniamo corrette e svela altri consigli preziosi sul miglior modo di comportarci in queste situazioni. Prima di tutto, siamo certi di comportarci educatamente e di dare la stessa attenzione a chi si trova dietro al bancone come a chi ha una carica diversa, come ad esempio un avvocato?
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“Il Galateo sono le buone maniere che usiamo per accogliere gli altri, che ci permettono di essere attenti e rispettosi della sensibilità altrui, delle loro professioni e delle situazioni che ci troviamo ad affrontare - spiega - In altre parole, il Galateo insegna come stare in società”. L’educazione al giorno d’oggi significa interagire senza ferire o invadere negativamente la sfera personale di chi abbiamo di fronte, e questo è possibile tramite una forma di comunicazione che esprima correttamente il nostro pensiero e i nostri sentimenti.
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L’esperta di buone maniere Giuliana Meneghetti assicura che il Galateo non lascia spazio ad argomentazioni: “Il cucchiaio serve esclusivamente per zuppe e minestre, tutto il resto si mangia con la forchetta, compreso il risotto”.
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Aprire una bottiglia di vino non è facile quanto sembra: può sbriciolarsi il tappo di sughero e cadere rovinosamente all’interno della bottiglia, può spezzarsi senza uscire o può saltare attraversando la stanza e diventare un proiettile per qualche commensale. Per evitare tutto questo bisogna conoscere alcuni passaggi delicati: d’altronde, come dice Alessandro Scorsone, sommelier e maestro di cerimonie a Palazzo Chigi, “All’interno della bottiglia sono racchiusi la storia del vitigno, della cantina e anche dell’area geografica in cui si è coltivato”.
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Come ogni situazione prevede un abbigliamento adatto, così ogni bevanda vuole il suo bicchiere e, nel caso del vino, non si può che parlare di calici. “Il calice è un elemento chiave della cena - inizia l’esperta di Galateo Giuliana Meneghetti - Parrebbe che esista addirittura dal IV secolo avanti Cristo”.
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Come si conclude una cena senza creare imbarazzo tra i nostri ospiti? Il Galateo illustrato dall’esperta Giuliana Meneghetti fornisce alcune indicazioni per gestire questo momento delicato.
Dopo il dolce ed eventualmente la frutta, gli ospiti sono invitati a prendere il caffè in salotto, perchè, come sottolinea Meneghetti, “Il caffè è una parte essenziale della nostra ospitalità e non andrebbe mai servito a tavola, anche se stiamo perdendo sempre di più quest’abitudine”. -
È il rito italiano per eccellenza, anzi, la bevanda comune più bevuta in Italia: stiamo parlando del caffè. Ogni giorno, nei nostri bar, vengono serviti circa 70 milioni di caffè: con il suo gusto forte e particolare si è ritagliato uno spazio tutto suo tra gli accorgimenti del Galateo, come spiega l’esperta Giuliana Meneghetti.
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Dal momento in cui in un certo senso entriamo nella vita di qualcun altro senza essere stati invitati, è bene sempre chiedere se è un buon momento per parlare, tenendo presente di non perdersi in chiacchiere se ci si trova in ambito lavorativo: se chiamiamo in ufficio i nostri commenti e discorsi devono essere brevi e asciutti, a differenza di quando ci si intrattiene in una conversazione personale o amichevole.
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A cambiare non sono soltanto le modalità di interagire ma anche il vero e proprio linguaggio: secondo gli ultimi dati, fa sapere l’esperta di Galateo Giuliana Meneghetti, circa il 50% delle persone usa Whatsapp per comunicare, dunque è importante tenere in conto una serie di caratteristiche di quest’applicazione per non dimenticare le buone maniere.
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A spiegare come l’abito, il tono della voce, il saluto e la gestualità siano caratteristiche su cui gli altri si basano per farsi un’idea su di noi, è l’esperta di Galateo Giuliana Meneghetti. “Durante un colloquio di lavoro abbiamo solo pochi minuti per far capire chi siamo e renderci interessanti, per di più non è detto che potremo avere una seconda opportunità di fare buona impressione, perciò é importante sapere come comportarsi”.
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Dal momento in cui ci si trova a mettere a disposizione il proprio tempo e competenza per un qualsiasi genere di lavoro, è corretto presentarsi in modo idoneo: che si tratti di una tuta da operaio o di un completo stirato, ogni forma di abbigliamento è rappresentativa di una professione e non va mancata di rispetto in alcun modo.
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La parola ha un significato ben più profondo di ciò che può sembrare a prima vista: difatti ogni volta che parliamo non trasmettiamo solo informazioni ma raccontiamo anche qualcosa di noi. I segni e i movimenti di intenzione sono imprescindibili in uno scambio tra interlocutori e apportano ulteriori informazioni che le parole non esplicitano e che si svelano nell'incertezza dei toni e delle posture, nelle espressioni del viso o nelle pause fuori ritmo.
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“La schiena non dovrebbe appoggiare allo schienale così come il mento dovrebbe stare parallelo al pavimento” continua Meneghetti, che spiega che comunque sono accettate anche altre varianti, come portare avanti una gamba rispetto all’altra oppure incrociare le caviglie, ma il divieto tassativo rimane sull’accavallamento delle gambe, sconsigliato anche agli uomini, come mai?
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Una linea di massima c’è, ed è quella di indossare pietre colorate di giorno e pietre preziose come zaffiri e diamanti la sera. A illustrare i dettagli su come muoversi correttamente in quest’ambito è Giuliana Meneghetti, esperta di Galateo: “Se la caratura lo consente, i preziosi possono essere indossati anche di giorno, senza timore di apparire sfacciati”.